Mi piace vivere a Wunderland, perché è la sintesi perfetta
degli imperi multietnici, dove tutti sono accettati per quello che sanno fare e
ricevono per quello che hanno bisogno. Di meglio, francamente, non si poteva
fare: ci provarono gli ottomani ma – vivaddio! – impalavano la gente! No, così
non va...poi gli inglesi...ma...quel gatto a nove code che menava zampate
mortali dai freddi mari dell’Europa del Nord alle terre australi...no, nemmeno
così va bene...ed i francesi napoleonici che, oddio, anche loro fucilarono la
loro parte, ma in nome delle idee rivoluzionarie...è tutto un altro vivere
crepare in nome della liberté francese. Non vi pare?
Tutti quanti pretesero di fare il loro ingresso nella modernità
portandosi appresso la tanto necessaria schiavitù: a Wunderland no, si
applicano gli stessi contratti di lavoro dalla BMW al call centre in Romania,
dai cercatori d’investimenti per le banche lussemburghesi ai raccoglitori di
pomodorini della Sicilia. Una giustizia sociale che è valsa, nel 2012, il
premio Nobel per la Pace. Mica scherzi, proprio il Nobbbel, quello vero, quello
della dinamite!
A Wunderland, ad esempio, tutti i croati fanno i dentisti:
un neonato croato non viene adagiato in una culla, bensì in una dentiera di
gommapiuma. Non tutti ce la fanno a diventare dentisti, perciò...la soluzione
trovata è stata...fare i camerieri! E’ tutto coordinato: ti fai le abbuffate di
pesce, ma...se ti mancano i denti? Wunderland provvede a tutto.
Eh sì...bastava un poco di fantasia: dentici e dentiere! E a
Wunderland la fantasia non manca.
Prendiamo, ad esempio, l’Austria: da qualche anno, sono
diventati i Re del mercato dei pellet. Tagliano foreste e fanno bruscolini, così riscaldano mezza
Wunderland: ma c’è un problema, i migranti, che traversano l’Austria per andare
in Germania.
Si sa: un migrante, per sua natura, è un essere senza fissa
dimora...quando gli scappa gli scappa, niente da fare...e cosa c’è di meglio di
un bel albero per farla? La cosa ha anche dei pregi: facilita il riconoscimento
geografico/spaziale dell’albero, il davanti ed il didietro dell’albero stesso.
Il migrante va dietro l’albero (un po’ di privacy, anche per loro!) mentre il
cane alza la zampa e non si cura degli sguardi, la fa direttamente davanti.
Pur riconoscendo l’utilità sociale di sapere l’esatta
posizione spaziale dell’albero, gli austriaci sono stufi di pestare merde umane
e di cane quando vanno a tagliare gli alberi! Perciò, il governo ha deciso di
respingere le pressioni europee sull’annosa questione delle armi – le
vorrebbero proibire ovunque e comunque! – ed ha deciso che per le armi da
caccia et similia basta avere 18 anni e te le compri. Almeno, se mi cachi sotto
l’albero, una schioppettata a sale nessuno te la toglie!
Con la Grecia, poi, Wunderland è stata magnanima, veramente
grandiosa. Ai greci piace mangiare il pane con le olive, a volte il riso con le
olive, altre il pesce con le olive. Cosa c’è di male?
Nulla! Solo che, da Wunderland, hanno fatto notare che le esportazioni
delle olive erano scarse, non coprivano le spese...insomma...bisogna trovare
una soluzione...
Trovata! A Wunderland ci si mette intorno ad un tavolo e la
soluzione si trova sempre! Siccome pare che i tavoli scarseggino in Grecia – i
giornalisti, sempre malevoli, dicono che se li sono venduti tutti...ma non date
loro retta – adesso mandano una lettera, intestata al Governo in carica.
Papadopoulos? Tsipras? Fa lo stesso! Uno per tutti e tutti per uno! Questa è
Wunderland!
Quante isole avete? 6.000. Ma non vi pare che siano troppe?
Provvedere a tutti quei traghetti...e se ne vendeste qualcuna? Facciamo sei l’anno...dunque,
calcolatrice...ci vogliono mille anni per venderle tutte! Ma vi rendete conto?
Mille anni!
I greci sono scesi in piazza, festanti, con gigantografie di
Wunderland – addirittura i fuochi pirotecnici (purtroppo c’è stato qualche
danno: è bruciata una banca...cose che capitano nella generale allegria...) – e
cori che scandivano slogan di autentico calore nei confronti di Wunderland. Un
calore dilagante, generato dal fuoco del ringraziamento.
Gli unici a protestare sono stati i sindacati dei portuali,
giacché la Grecia – insieme alle isole – ha deciso di vendere il Pireo (il
principale porto greco) ai cinesi, o di affittarlo per tanti anni...così la
COSCO – la compagnia marittima cinese – adesso la fa da padrone.
E, appunto, la COSCO non è Wunderland! – urlano i
sindacalisti, con la morte nel cuore – chi ci darà gli stipendi e lo stato
sociale che Wunderland, generosamente, elargiva?
Insomma, Wunderland è la vera meraviglia del Terzo
Millennio: santa subito!
Ma anche per l’Italia s’apprestano giorni di gloria, poiché
la grande amica ed alleata di Wunderland è BigDisneyland – la terra della
libertà – ed hanno deciso insieme che no, in Libia le cose vanno proprio male,
e bisogna intervenire. Oddio, qualcuno aveva avvertito (1)(2)(3)...dal 18 Marzo
del 2011 in
poi...ma si sa: qualcosa sfugge sempre, anche a Wunderland.
Cosa faranno?
Beh, la guerra a qualche cattivone dell’ISIS...per questo sono
già arrivati, a Sigonella, ben 11 super-droni, giunti direttamente da
BigDisneyland...cosa faranno?
Ma niente di così terribile...se un cattivone con barba e
baffi tratta male la moglie, per dire...si lamenta del cous cous troppo
scotto...beh, allora gli tirano un Hellfire sulla cocuzza, così viene giù
l’intero palazzo. E, la moglie, non dovrà più lamentarsi se manca di gentilezza!
Gli italiani, coi loro AMX – che non possono andare in
Libia, perché hanno bisogno di un aeroporto d’emergenza ogni tre chilometri:
hanno il vizio di venire giù da soli – penseranno a rilevare, con strumenti
sofisticatissimi, la temperatura di cottura del cous cous.
Wunderland e BigDisneyland hanno meditato a lungo se mandare
anche dei soldati: l’Italia, generosamente, ha subito accolto l’invito.
Manderemo 5.000 uomini! Va beh...nel 1911 ne inviammo 34.000...
Ma quei 34.000 erano cresciuti a cicoria e pastasciutta...i
5000 di oggi sono tutto Gatorade e bistecche! Hai voglia la differenza!
Preoccupa solo un poco la carenza in Geografia – la materia
è stata bandita dalle scuole italiche poiché, o è Wunderland, e allora vai
dappertutto tranquillo come un papa, oppure non è Wunderland...e allora...sono
tutti cavoli tuoi, Maremma egiziana!
In ogni modo, saranno tutti dotati di personal GPS, tatuato
sulla schiena con microprocessori inclusi – nel deserto è utilissimo,
indispensabile – così, quando arriveranno nel Fezzan, al massimo, chiederanno
la strada migliore a qualche capo locale, sempre gentili e servizievoli con gli
italiani: l’amicizia è di vecchia data, dai tempi di Omar al Bukhtar!
Tutto avverrà sotto la supervisione dei Predator americani –
gli AMX, purtroppo, non potranno avventurarsi nel deserto: dapprima s’era
pensato di dotarli di appositi sci per la sabbia, ma un’apposita commissione
presieduta da Gustavo Thoeni, Reinhold Messner ed Alberto Tomba ha avuto delle
perplessità circa la tenuta del velivolo nel cristiania a valle...non se n’è
fatto nulla, peccato... – in ogni modo, le informazioni dei capi arabi saranno
essenziali: ma perché? Perché ci vuole orecchio! Lo diceva anche Jannacci.
Qualora, nel loro cammino, iniziassero a notare
l’inconfondibile savana od alti alberi equatoriali, significherà che sono
giunti in Niger od in Nigeria: missione compiuta! A quel punto, una forza
navale comandata dalla portaerei Conte di Cavour – con i primi esemplari di
F-35 (cementati sul ponte, per ragioni di sicurezza) – li imbarcherà in Africa
e li condurrà a Genova, dove il ministro della Difesa Pinotti li bacerà tutti e
5000, uno per uno, lo ha promesso. Questa è ritenuta la parte più difficile
della missione, la più rischiosa.
Tutto sarà superato – tranquilli – perché quando Wunderland
e BigDisneyland si mettono assieme...non c’è pericolo di fallimento: avete
visto l’Ucraina? E’ diventata un idilliaco giardino, colmo di fabbrichètte
tedesche e missili americani...una gioia...a volte infiocchettano i missili con
le palline colorate, sotto le feste, così ricordano gli abeti di Natale...
E in Siria? Successo su successo!
Ma Wunderland non spazia solo nell’agone geopolitico: è nel
diritto che pone, pietra su pietra, le fondamenta per un radioso futuro di pace
e di giustizia!
Gli inglesi se ne vogliono andare...ma che se ne vadano coi
loro ruderi giuridici! Legate con una cima la perfida Albione alla bitta di un
rimorchiatore, portatela in mezzo all’Atlantico e poi togliete il tappo! L’Habeas Corpus...una legge del 1215 per dire
che chi è in possesso di un corpo ha diritto al rispetto dello stesso! Ma è
ridicolo!
Prima, e questo è risultato subito evidente a Wunderland,
bisogna provare che esiste, che c’è quel corpo!
L’Italia è all’avanguardia anche in questo campo:
altrimenti, che significato avrebbero i dolorosi casi Cucchi, Uva, Aldrovandi,
Sandri...tutte coraggiosi tentativi, eroiche vittime sulla via della perfezione
giuridica!
Ma è soprattutto la teoria e la pratica delle elezioni
italiane che sta interessando Wunderland, ed un ampio dibattito sull’argomento
è in corso. In pratica – a Wunderland sono estasiati dall’idea italiana: dal
Rinascimento non sanno far altro che seminare ovunque la loro fantasia! – il
problema delle elezioni è stato risolto mescolando sapientemente la legge
elettorale con il codice della Strada! Ma chi ci poteva pensare, se non gli
italiani?
Se prendiamo in considerazione Via del Porcello, essa ha
numerosissime possibilità di scelta plurima: appena iniziato il percorso,
troviamo Via del Proporzionale: purtroppo è sbarrata per un cantiere
archeologico. Eh, si sa, l’Italia è zeppa d’antichi ruderi...
Per proseguire, si è costretti a prendere Via della Soglia
la quale, però, è interdetta ai veicoli che non raggiungono le 5 tonnellate, e
quindi si è obbligati a tornare in via del Porcello. All’incrocio successivo,
con via della Preferenza, c’è il divieto di svolta: senso unico solo in entrata
per mezzi della Polizia ed auto blu.
Si giunge quindi in piazza del Premio di Maggioranza, ma le
vie laterali sono solo pedonali...non restava che infilarsi nel posto di
controllo gestito dai Carabinieri. Qui, giustamente, la Corte Costituzionale ha
avuto ragione nel dichiararne l’incostituzionalità! Ma come, militari che
controllano le elezioni? Bocciata!
Ma gli italiani, questo grande popolo di Wunderland, non si
sono dati per vinti.
Rasata a zero via del Porcello, è stato costruito sulle
macerie il grandioso Corso Italico (la viabilità delle vie laterali è rimasta
la stessa) ma, giunti al controllo finale, c’è la Polizia (che non sono
militari)! Il verdetto d’incostituzionalità è stato superato! Per questa
ragione il Tribunale di Messina ha istantaneamente accolto il ricorso – ed il
neo Presidente della Consulta, Paolo Grossi, ha subito dichiarato che la cosa
sarà risolta...e in fretta! Diamine, è anche lui fiorentino! Mica gente dalle
mille ciance, Maremma elettorale! – e questa volta non saranno necessari altri
otto anni: il verdetto sarà rapidissimo! Così vanno le cose a Wunderland:
problema? Risolto!
L’ultimo problema da risolvere riguarda l’euro – una moneta
che riceve ingiustificati attacchi (ma è solo invidia, lo sappiamo bene) – ma
la soluzione è pronta! A Francoforte, dove c’è l’apposita struttura che si
occupa della moneta, hanno trovato la soluzione!
Basta euro! Basta euro in moneta e carta. Solo più una
tesserina elettronica, una per tutti e tutti per uno, Maremma finanziaria!
Quando giunge il momento, ve la ricaricano, come si fa per il telefonino! Non è
un’idea geniale?
Niente più soldi che si sporcano, che puzzano...niente più
portamonete che si bucano, portafogli che invecchiano e che si devono cambiare
(povera zia di Vigevano, non saprà più cosa regalarci...pazienza...troveremo
una soluzione per tutte le zie di Wunderland!), niente più ladri (di polli N.
d. A.), niente casseforti da murare, niente di niente! Una tesserina, che vi
ricaricano!
Quando? Come? Va beh, dai...non possiamo sapere tutto
subito...lassù, sul Meno, ci stanno lavorando, lassù mica se la menano! Abbiate
fiducia, e intonate tutti, con voce chiara e all’unisono: “Grazie Wunderland!”
Si chiude il sipario: applausi e fischi, come da copione. L’autore
esce sul proscenio perché ha qualcosa da dire.
Vorrei concludere con le parole di Eddy Murphy al termine de
“Il principe cerca moglie”: le ricordate?
“Guardate un po’ che ci tocca fare, per farvi ridere un po’,
bastardi!”