Nel Marzo del 2016, il Governo (Renzi) bandì una gara per
sistemare 1700 profughi nella provincia di Vicenza (1), e queste furono le
principali offerte per la partecipazione al bando:
1) Cooperativa Con te di Quinto Vicentino 370 posti
2) Hotel Adele 280 posti
3) Tourist hotel di Sandrigo 150 posti
4) Ecofficina educational di Battaglia 135 posti.
Altri, con minori posti letto, si aggiudicarono i rimanenti
per giungere a 1700, con un costo stimato di 35 euro/giorno (per due anni):
totale, circa 43 milioni di euro.
Chi sono i proprietari di queste strutture?
I più importanti ruotano nella galassia cooperativa PD, ma
c’è anche una sorpresa: l’hotel Adele (ed altre strutture) è di proprietà di
Gedorem Andreatta, consigliere grillino di Marostica. L’albergo, per inciso,
prima del 2015 era sull’orlo del fallimento. Oggi, nel business ci sono la
socia, Samanta Zardo, la di lei sorella e la madre delle due donne, Meri
Stiller, che si occupa della “transumanza” dei migranti, dal Canale di Sicilia
al Vicentino. Gli affari vanno a gonfie vele, al punto che Andreatta ha
distribuito ai soci dividendi per 4 milioni di euro (2). Viva la solidarietà!
Potremmo metterci a fare i conti della serva su quanto costi
mantenere questa gente: si spenderanno, realmente, 35 euro/giorno per migrante?
I “conti della serva” raccontano che una cifra di 10 euro per il cibo sia più
che abbondante (soprattutto considerando le economie di scala), mentre per la
gestione alberghiera scommettiamo mezzo c…ne che sono appaltati ad aziende
d’altri migranti, magari dell’Est europeo? Che, come ben sappiamo, pagano il
personale pochissimi euro l’ora.
Oggi, nuovo bando per 2900 profughi (sempre a Vicenza) per
un totale di 74 milioni di euro che, non stentiamo a credere, giungeranno nelle
tasche dei soliti noti: il manuale Cencelli tutti accoglie e ripartisce,
secondo il “peso” elettorale.
Tutto il piano, dunque, ci racconta di una colossale
raccolta di fondi a scopo elettorale: voti, per il personale italiano impegnato
nell’operazione, e soldi, con i quali pagare altri voti. Come? Dai 50 euro a
scheda fino al personale delle associazioni, fondazioni, centri studi, ecc,
ecc. bel sistema, vero? Con quello che stanzia lo Stato per due profughi (70
euro), con 20 li mantieni e con gli altri 50 ti compri un voto! Siano benedetti
i profughi!
Il problema si è generato per risolverne un altro, che non
trova soluzione dai tempi del colonialismo.
Come ben sappiamo, AREVA sta “masticando” le alture
sahariane del Ténéré nigerino, altre nel Ciad, per estrarre Uranio puro: per 1 kg di Uranio grezzo (da
arricchire), si generano 5.000 tonnellate di scorie, il carico di 120 autocarri
da cava. Per un solo chilo. Queste scorie, ancora radioattive, vengono
accumulate dove capita, senza tener conto degli abitanti.
Altro scenario, il delta del Niger: inferno dantesco fatto
di paludi ricoperte da strati di greggio, dove ogni tanto – ma, oseremmo dire
“ovviamente” – scoppiano incendi che mandano in fumo intere regioni.
Ovvio che nessuno vuole mandare i propri figli a scuola su
strade che, a lato, hanno due “muraglioni” di scorie radioattive (Ciad) e
nemmeno andare in fumo con quel miscuglio di greggio e mangrovie rachitiche.
Non dobbiamo, però, prendercela con i soliti amerikani
kattivi, perché ci sono dentro tutti, fino al collo, europei compresi (dov’e si
trova la Francia
di AREVA?): anche qui, dobbiamo ricorrere al vecchio Mao Tse Dong, il quale –
riferendosi al Vietnam – soleva affermare di non avercela con gli americani,
bensì solo con il loro governo. Che non è proprio la stessa cosa, solo perché
Wall Street si trova negli USA?
Volente o nolente, l’Africa è proprio terra da pipe: non
bastano deserti come il Sahara ed il Kalahari, ma tutto il continente ha una
conformazione geologica che lo condanna (salvo poche aree) ad un’agricoltura di
sopravvivenza. Per contro, in Africa potrete trovare qualsiasi tipo di
minerale, e questa è la sua sfortuna secolare.
Belgi, Inglesi, Boeri, Spagnoli, Francesi, Italiani,
Tedeschi, Statunitensi…e chiunque sapesse tenere in mano un fucile l’hanno
percorsa in lungo ed in largo, compresi gli schiavisti primari, ossia gli
Arabi. Kitchener ci lasciò la pelle a Khartoum, Ghandi fuggì in India, Gheddafi
morì in uno uadi secco con una baionetta piantata nel culo. Per cosa? Sempre
per quella manciata di minerali.
Non ricordo chi lo affermò, se Luttvark, Kissinger o chi
altro…che, per mandare avanti l’apparato estrattivo dell’Africa, erano
sufficienti 50 milioni d’abitanti. Gli altri ci tocca mantenerli: potremmo sì
lasciarli al loro destino (e, magari, se la caverebbero in qualche modo) ma,
ma…non si può!
Dobbiamo “aiutarli” a casa loro, perché noi – a casa loro –
ci dobbiamo restare per forza: abbiamo bisogno del loro petrolio e del loro
Oro, del Manganese, del Nichel, del Cobalto e poi Rame e Stagno, Argento ed
Indio, Germanio e Wolframio, Rutenio e Piombo, Selenio, diamanti, gas…ecc, ecc,
ecc, ecc…
A dire il vero c’è un altro posto dove si può trovare di
tutto, ma si paga dazio: Napoleone ed Hitler ci provarono, ma quelle genti non
sono disposte a svendere a prezzi stracciati, ed il generale Inverno ha sempre
una stelletta in più del Capo dell’Esercito.
Perciò, non facciamo della geopolitica da straccioni
strappacuori nei confronti dell’Africa: la vogliamo, ma senza (o con pochi)
africani. Tutto qui: più minerali e poca gente da mantenere. Fine.
Poi, si dà il caso che Lampedusa sia più a Sud di Tunisi e
dunque…no, non vanno fino a Marsiglia, ma si fermano prima: siamo o non siamo
il “ponte” fra le due sponde del Mediterraneo?
La soluzione – quella definitiva – sarebbe in soli due
passi:
1) Aprire una trattativa sul costo dei minerali grezzi,
aumentando – ma di poco, credetemi – il prezzo dei vari minerali. Non trattare
più con i soliti Gauleiter nominati dalle holding internazionali, bensì con un
organismo composto pariteticamente dai rappresentanti degli Stati africani. Se
l’ONU battesse un colpo, ogni tanto…no, meglio che non lo batta, abbiamo già
visto il seguito.
2) Permettere la nascita di vere democrazie in Africa,
poiché – oggi – non c’è nessuna forma di Stato che non sia controllata e
sorretta dai servizi di questo o quel Paese, nel nome del commercio
internazionale a prezzi stracciati.
Comprendo che possa apparire come un sogno, ma sarebbe
opportuno iniziare a capire ed a far circolare queste idee: altrimenti,
abituiamoci a numeri ben più grandi di quelli attuali. Oltretutto, questa
pressione demografica “scardina” i bilanci degli Stati europei mediterranei,
indebolendoli nei confronti dell’Europa del Nord (che commercia e usa proprio
quei materiali). Insomma, ci usano come un immondezzaio, dal quale pescare –
eventualmente – qualcuno se le necessità della produzione lo richiedono.
Quando Saif Al Islam Gheddafi (l’unico figlio di Gheddafi
ancora vivo) ci avvisò, nel 2011: “Non fateci la guerra: oggi tocca a noi,
domani toccherà a voi”, furono parole profetiche: non siamo forse governati dai Gauleiter
nominati da Berlino o da Washington? E facciamo i custodi del loro
immondezzaio.
Figure che si sono opposte a questo sporco mercato delle
grandi holding euroamericane, ci sono state: Mattei fu una. Lo ammazzarono.
Thomas Sankara, in Burkina Faso (ex Alto Volta) fu eletto democraticamente e,
ricordo, vendette tutte le Mercedes istituzionali e le sostituì con delle Renault
5. Quando fu assassinato, aveva un conto in banca di 150 dollari, una chitarra
e la casa dove era nato. Gheddafi fu meno “francescano”, ma la Libia, sotto di lui, divenne
per ricchezza il secondo stato africano (dietro al Sudafrica che fu di
Mandela).
Vogliamo derubarli fino al midollo? Non lamentiamoci se
scappano: domani, con la popolazione italiana in picchiata demografica, saranno
loro a gestire il nostro Paese. Non c’è altra storia, le vicende migratorie
mostrano questo, ovunque, dalla Cina alla California, dove i messicani sono la
maggioranza.
Nessuno ha voglia di vedersi taglieggiare stipendi e
pensioni perché Renzi ed il suo portaborse Gentiloni hanno bisogno dei
quattrini per sfamare questa gente. Ma, anche se l’UE ci ha dato 600 milioni
per aiutarci ad affrontare il problema, non bastano, certo che non bastano:
soprattutto perché, terminato lo stanziamento biennale (e relative ruberie),
non si sa che fine farà questa gente. E’ anche vero, però, che i politici
italiani hanno il ruggito dell’agnello in Europa, ma questo spiega perché il Gauleiter
Renzi non è mai stato votato od eletto da nessuno. Capito mi hai?
Insomma, se vogliamo “volare basso”, continuiamo con le
gazzarre fra il pistola della Lega ed il pistolino dei 5 Stelle, fra un Papa così
“angelico” e caritatevole che pare quasi simpatico – ottima scelta mediatica,
vero? Le Organizzazioni Caritatevoli ringraziano… – e qualche erede di una
sinistra maneggiona, barbuta e puzzolente.
Oppure vogliamo credere che sia una “tratta” di esseri umani
per arricchire le mafie di mezzo mondo? Gli scafisti sono dei malavitosi? Le
ONG sono colluse con la mafia? Servono schiavi per raccogliere pomodori? Reni e
cuori a basso prezzo per l’industria trapiantistica, che così riesce vendere la Ciclosporina per
tutta la vita ad una persona, e Novartis vede il proprio titolo salire in
Borsa? Può essere, ma questi sono soltanto corollari del problema.
Va tutto bene per cianciare ma, ditemi: qual è la ragione di
tutto ciò?
Lo ha raccontato, molto sinteticamente, Massimo Fini in un
libro memorabile: Il Denaro, sterco del Demonio.
Tutto il resto, serve solo a riempire i giornali ed i Tg,
prima delle partite…della classifica, poi il Lunedì che viene…e allora si
maledisce, s’inveisce, si bofonchia, si grida “al lupo”, è colpa di questo e di
quello, della moglie o del cognato, della zuppa di pesce che m’è rimasta sullo
stomaco…
Ma per favore: un po’ di serietà.