C’erano una volta due piccioni che credevano d’esser falchi: nella loro assurda illusione, ritennero che dovevano dare una lezione a chi li aveva messi in gabbia nella gran colombaia chiamata Senato della Repubblica.
Non sapevano che il destino dei piccioni è quello di seguire il branco, e s’inventavano delle strane storie d’eroici piccioni: favole, nelle quali due super-piccioni corazzati mutavano il corso del tempo e la rotazione della Terra.
Siccome pensavano d’esser falchi, quando li liberarono per portare a termine il loro compito di piccioni viaggiatori, invece di dirigersi verso la loro meta partirono a razzo per la tangente e finirono, perdendosi, per sfiduciare l’intera la piccionaia.
Nella medesima piccionaia sedeva, in basso, quello che aveva l’apparenza di un vecchio colombo oramai giunto all’età della pensione: una gobba spuntava fra le flaccide ali ma il becco era adunco come si conviene…ad un colombo? No, perché il nostro vecchio colombo era un falco travestito, che lasciava oramai raramente il braccio del suo falconiere, ma quando doveva compiere ancora una volta il suo dovere lo faceva senza ritrosie.
Il falconiere viveva nel suo castello che sorgeva sull’altra riva del fiume, a poca distanza dalla piccionaia: quando seppe che nella piccionaia si vociferava d’incrociare senza ritegno i piccioni viaggiatori con i comuni colombi ebbe un soprassalto, e liberò il falco con la frase di rito: schnell, mein Held!
Fu così che lo strano, vecchio colombo che aveva sempre cercato di sedare le liti e di non aizzare le folle – per una volta – si smarcò ed andò sul trespolo dei colombi più duri, quelli che non mollavano mai. Nessuno riconobbe in lui un falco, e nessuno si spiegò quel suo strano volteggiare prima di sferrare la beccata che avrebbe rovinato il buon nome della piccionaia.
Ora, il falconiere attende un araldo che gli porti buone nuove – che i nobili piccioni viaggiatori stiano fra di loro e non si mescolino ai colombi! – altrimenti…libererà di nuovo il falco.
E i due poveri piccioni? Nessuno sa con precisione dove siano finiti, ma qualcuno vocifera che il falconiere – la sera stessa – abbia cenato di magro, con tante verdure fresche e la poca carne di due piccioni, frollata a dovere dalla sua cuoca bavarese. Mai credere d’essere ciò che non si può essere: si rischia di finire…in pentola!
Non sapevano che il destino dei piccioni è quello di seguire il branco, e s’inventavano delle strane storie d’eroici piccioni: favole, nelle quali due super-piccioni corazzati mutavano il corso del tempo e la rotazione della Terra.
Siccome pensavano d’esser falchi, quando li liberarono per portare a termine il loro compito di piccioni viaggiatori, invece di dirigersi verso la loro meta partirono a razzo per la tangente e finirono, perdendosi, per sfiduciare l’intera la piccionaia.
Nella medesima piccionaia sedeva, in basso, quello che aveva l’apparenza di un vecchio colombo oramai giunto all’età della pensione: una gobba spuntava fra le flaccide ali ma il becco era adunco come si conviene…ad un colombo? No, perché il nostro vecchio colombo era un falco travestito, che lasciava oramai raramente il braccio del suo falconiere, ma quando doveva compiere ancora una volta il suo dovere lo faceva senza ritrosie.
Il falconiere viveva nel suo castello che sorgeva sull’altra riva del fiume, a poca distanza dalla piccionaia: quando seppe che nella piccionaia si vociferava d’incrociare senza ritegno i piccioni viaggiatori con i comuni colombi ebbe un soprassalto, e liberò il falco con la frase di rito: schnell, mein Held!
Fu così che lo strano, vecchio colombo che aveva sempre cercato di sedare le liti e di non aizzare le folle – per una volta – si smarcò ed andò sul trespolo dei colombi più duri, quelli che non mollavano mai. Nessuno riconobbe in lui un falco, e nessuno si spiegò quel suo strano volteggiare prima di sferrare la beccata che avrebbe rovinato il buon nome della piccionaia.
Ora, il falconiere attende un araldo che gli porti buone nuove – che i nobili piccioni viaggiatori stiano fra di loro e non si mescolino ai colombi! – altrimenti…libererà di nuovo il falco.
E i due poveri piccioni? Nessuno sa con precisione dove siano finiti, ma qualcuno vocifera che il falconiere – la sera stessa – abbia cenato di magro, con tante verdure fresche e la poca carne di due piccioni, frollata a dovere dalla sua cuoca bavarese. Mai credere d’essere ciò che non si può essere: si rischia di finire…in pentola!