Macchina volante di Leonardo (1485 circa) |
Sarà solo un
governo in fase “balneare” ma, se il buon giorno si vede dal mattino, i
temporali stanno per scoppiare in concomitanza con le prime tempeste autunnali,
che – di norma – avvengono a cavallo dell'equinozio.
I due partiti di maggioranza
stanno benissimo: rappresentano – secondo i sondaggi – il 60% dei votanti:
segno che il gradimento c'è, però è un consenso sofferto da entrambe le
formazioni e, in più, sofferto poiché limitati da ministri che non si sa chi
abbia voluto. Oddio, si sa da dove vengono Tria e Moavero, ma se i due alfieri
giallo/verdi continueranno su questa strada, andranno a ramengo nel volgere di
un annetto o poco di più. Ci possono essere altre soluzioni? Vediamo.
La questione TAV
Nel cosiddetto
“contratto di governo” i due leader sottoscrissero:
“Con riguardo
alla Linea ad Alta Velocità Torino-Lione, nell'applicazione dell'accordo tra
Italia e Francia, ci impegniamo a sospendere i lavori esecutivi e ridiscuterne
integralmente il progetto.”
Oggi, Salvini (forse
pressato da ambienti imprenditoriali del centro destra) fa orecchie da mercante
e vuole assolutamente completare la
TAV: i sondaggi gli hanno dato alla testa, ed il povero
ragazzo di campagna si sente Napoleone. Quello che non sa (anche controllando la RAI) è che, un'ora dopo aver
sotterrato l'esperimento con i 5S, partirebbe una campagna a tre reti unificate
(Mediaset) che lo distruggerebbe nel volgere di poche settimane. A che pro,
Berlusconi dovrebbe tenersi un alleato infedele? Il satrapo di Arcore vuole dipendenti,
non delfini.
Perciò, se vuole
sopravvivere politicamente, si tenga stretto Di Maio, perché altro il convento
non passa.
Come risolvere la
faccenda salvando le capre della Val di Susa ed i cavoli europei?
Oddio, Toninelli,
non si consumi in studi apocalittici, non cerchi di generare l'acqua dal
deserto...non serve niente di tutto questo: basta una semplice constatazione,
affidandosi alla realtà.
I traffici lungo la
tratta incriminata toccarono il loro apice nel 1997, raggiungendo i 10 milioni
di tonnellate: oggi, sono precipitati a 3, mentre le previsioni dei soloni
delle gallerie ne prevedevano, per il 2018, ben 12. Sono fonti del Governo
Gentiloni del Febbraio 2018 che tutti possono consultare in rete.
Vogliamo condurre a
termine il “ripensamento”, Toninelli?
Il pomo della
discordia, il tratto da completare, è soltanto quello di montagna, fra Susa e
Saint Jean de la Maurienne,
in Francia, un'ottantina di chilometri. Ma la linea ferroviaria già esiste: ha
una velocità massima media, sul percorso, di 60 Km/h: con qualche lavoro
d'ammodernamento, potrebbe arrivare ad 80 Km/h.
3 milioni di
tonnellate sono, all'incirca, 3.000 treni merci l'anno: meno di 10 treni il
giorno. 5 che salgono verso la
Francia e 5 che scendono in Italia.
Ma, veramente,
vogliamo dissanguarci di polemiche per 10 treni?!? Avevo due amici
capistazione, negli anni '70, proprio addetti ai treni che scendevano dalla val
di Susa, a Torino-Smistamento.
Mi parlarono del
loro lavoro, del coordinamento di “decine” di treni che andavano e venivano
dalla Francia (soprattutto di notte) ma non c'era nessuna atmosfera di
tregenda: era lavoro, un lavoro di grande responsabilità, ma nient'altro. Per
quel che ricordo, non ci furono gravi incidenti su quella linea.
E, adesso, per un
“errore” di previsione sui traffici fatto dalle sempre solerti burocrazie
europee, vogliamo scatenare un'atmosfera da guerra civile?
Ma per favore,
Toninelli: dirotti gli scarsissimi volumi di traffico sulla vecchia linea,
utilizziamo i tratti di TAV di fondovalle già costruiti e finiamola lì. Ma
mettiamoci un punto, veramente.
La questione F-35
Il ministro Trenta
ha senz'altro un buon curriculum per fare il suo dovere: ha il grado di
capitano della Riserva, ha partecipato a numerose missioni all'estero ed ha una
coerente preparazione universitaria.
Forse, dovrebbe
fermarsi un momentino a riflettere sulla nostra Storia militare, sulle nostre
capacità belliche e sulle nostre, attuali, necessità.
Questo, perché
sulla questione F-35 mi
è sembrata più una “Pinotti 2”
che un ministro 5S. E non è una mera questione di schieramento od elettorale.
La nostra, giovane,
nazione ha vissuto due guerre: una mezza vittoria di Pirro – leggetevi qualcosa
su Caporetto: come avvenne, quali furono le contromisure, ecc – ed una cocente
sconfitta. In entrambe le situazioni fu chiaro che il corpo dirigente delle
Forze Armate era inadeguato ed impreparato a svolgere i compiti di una guerra
moderna, fortemente interconnessa fra i vari corpi.
L'art. 11 della
Costituzione mise parzialmente una pietra miliare sulla questione della difesa:
“L'Italia ripudia la guerra”, anche se poi si concede la partecipazione alle
alleanze internazionali.
Ma, il punto
focale, è che l'Italia provvede alla sua difesa. Non ad altro.
Fino al 1980 le
nostre forze armate erano (forse) in grado di difendere il confine orientale,
almeno per qualche tempo: dopo, avvenne il mutamento.
La forza di Marina
ed Aviazione fu incrementata, com'era coerente con lo sviluppo tecnologico, la
difesa fu portata all'area esterna di difesa, non al semplice
territorio: ogni minaccia che si manifesta nel Mediterraneo centrale è da
considerarsi, potenzialmente, come una minaccia all'Italia. E questo è giusto.
Perciò, la Marina si dotò di
portaerei: per la dissuasione nei confronti delle potenze nord-africane e come
“veicolo” di protezione nei confronti dell'espansione degli interessi nazionali
in quelle aree. L'ENI in primis.
Giusto o sbagliato
che sia questo assioma, quali possono essere le minacce?
Se le minacce sono
portate da grandi potenze munite d'armi atomiche, spendere dei soldi in navi ed
aerei è completamente inutile: è solo ferraglia destinata ai pesci. Leggermente
diverso per missili, droni e sottomarini: almeno, c'è la speranza di dissuadere
qualche avventuriero, che rischierebbe di pagarla a caro prezzo, ma non c’è
nessun pericolo che ciò avvenga, perché l’Italia brilla per adottare sistemi di
difesa del passato.
La Marina Italiana ha un
comportamento, per quanto riguarda la pianificazione, che non è cambiato con
l'esperienza di due guerre mondiali. Uno stile che oseremmo affermare
“schizoide”
I più moderni
sottomarini italiani – classe “U 212”
(italianissimi, eh?) – non lanciano missili, bensì solo siluri: i missili sono
disponibili, ma noi abbiamo preferito costruire dei battelli “spuntati”:
perché? Chiedetelo agli ammiragli, a quelli con le “lasagne” al braccio.
E veniamo all'F-35.
L'aereo è un grosso
dubbio: la sua capacità operativa è contrastata da mille vulnus, tutti –
per carità – da verificare.
L'operatività di questi mezzi, dal ponte di piccole portaerei come la
“Cavour”, è incerta.
Ma a cosa ci
servono?!?
Sono enormemente
grossi e pesanti (e, al peso, corrispondono i costi) ed utili per operazioni di
strike sul territorio nemico. Chi dobbiamo andare a bombardare, di grazia? Al
costo di 131 milioni di $ il pezzo? (versione B).
Soluzione saggia,
sarebbe l'installazione di due catapulte (a vapore, od aria compressa) nella
sezione prodiera della Conte di Cavour, per poter usare l'MB 346K (già venduto ad Israele, alla
Polonia, a Singapore e con altre trattative in corso), un ottimo
addestratore/caccia tattico prodotto in Italia che, per gli usi di difesa aerea
da minacce non di altissimo livello, sarebbe perfetto. Fra l'altro, una
versione da caccia, porterebbe lo stesso armamento dei Sea Harrier, ossia 4
AIM-120 e 2 AIM-9 Sidewinder (e versioni successive, in futuro). Al costo di 20
milioni di $ il pezzo: con un solo F-35, se ne acquisterebbero ben 6! Se i Sea
Harrier erano considerati validi, l'MB-346 li surclassa in molti parametri di
volo.
Non sostengo che
l'Aermacchi MB 346K sia un caccia di V generazione, non lo metto alla pari con
i velivoli già presenti in molte aeronautiche fra le più potenti: faccio un
atto d'umiltà, e vorrei che si comprendesse che l'Italia non è una grande
potenza, ma il vaso di coccio fra le medie potenze mondiali: di più, non
possiamo permetterci.
Se, invece, la
storia è che dobbiamo comprare gli F-35 perché i contratti erano già stati
siglati, era del tutto inutile mettere nel programma elettorale la rinuncia al
velivolo. Raccontiamo alla gente “Dobbiamo comprare americano e basta,
ficcatevelo bene in testa, anche se sono dei rottami. Capito?” e non delle
frottole, “faremo, saremo, potremo” perché, dopo, ci si perde la faccia.
Perché questi due esempi?
A ben vedere, sono
due aspetti della medesima vulgata imperialista e globalizzatrice: non puzzano,
lontano un miglio, di “crescita infinita”, “difesa della democrazia” e
quant'altro?
Anche le
celebrazioni per la morte di Marchionne ne sono un esempio: non è forse stato
l'uomo che ha distrutto l'industria automobilistica italiana per salvare la Chrysler? Che ha ridotto
le maestranze di Mirafiori da decine di migliaia a 2.500? Che ha ucciso la Lancia? Fatta salva la pietas
per la sua sofferenza e la conseguente
morte, i toni celebrativi stonavano, ma anche questo è un segno della medesima
borghesia imperialista che celebra se stessa.
Un governo che è
stato eletto da due elettorati distinti, ed anche diversi fra loro, ma convinti
che sia necessaria una “sterzata” nella politica interna ed internazionale, non
può adagiarsi sulla confisca dell'aereo di Renzi, sui vitalizi o sulle
fanfaronate della “lotta” ai migranti, ai neri, ai rom, agli slavi…e compagnia
cantante.
Gli italiani non si
sentono più sicuri se hanno una pistola in casa: si sentono più sicuri se il
lavoro è sicuro, non altalenante, a progetto, a schifio…ecc, ecc…se, quando
hanno un serio problema di salute, non devono girare come trottole per mille
ospedali con cento fogli in mano, ma trovano qualcuno che li ascolta e che
tenta, almeno, di risolvere il problema.
Se gli F-35 non
possiamo fermarli perché dispiace a Trump, la TAV non si può fermarla perché a Bruxelles
urlano, se i vitalizi li possiamo solo “limare” un pochettino, altrimenti
piovono milioni di ricorsi perché, legge alla mano, sono un diritto
acquisito…se le accise sui carburanti non si possono toccare altrimenti salta
il bilancio dello Stato, idem per il reddito di cittadinanza – oramai divenuto
un reddito di inclusione un pochino più soft – cos’avete blaterato?
Cose buone avete
cercato di farle, nessuno lo mette in dubbio – basti pensare al “miracolo” del
buon rapporto creato da Conte con Trump – ma, se non si cerca di far capire che
è il sistema ad essere marcio, si fa la fine di Tsipras e, credetemi, a fare la
parte del Varouflakis di turno non si sta troppo bene, perché quel “guarda dove
sbagli!” è doloroso da affermare, è un copione troppo facile, supponente,
tedioso.
Tornate a parlare
dei vostri cavalli di battaglia: non ho sentito più nessuno parlare di energia
ed ambiente, di trasporti veramente innovativi, di impresa che coniughi la
fantasia (tutta italiana) con la tecnologia – non la fredda tech-gleba – perché
i migliori abiti sono italiani, le migliori scarpe sono italiane, il miglior
cibo è italiano, i migliori arredamenti sono italiani, i migliori stilisti
dell’auto sono italiani, le migliori macchine per la lavorazione del legno
(pochi lo sapranno) sono italiane…ovunque esista una macchina che
richieda/produca qualcosa di fantasioso ed originale, c’è lo zampino italiano.
Abbiamo un mondo dentro di noi, da insegnare, da tradurre, da far conoscere:
secoli di primati da mostrare.
Gridatelo al mondo,
fatevi sentire: ne saremo orgogliosi, ed è giusto che sia così.
4 commenti:
Oggi è un buon giorno: nemmeno un tweet dal Ministro della Paura.
Sia che si mostri con la maglietta del gruppuscolo fascista, sia con la panza all'aria in piscina, esso aumenta il senso d'insicurezza nel paese per il suo vantaggio politico.
Ormai è caccia al nero conclamata, vi sono decine di episodi in tutta la penisola.
L'ectoplasmatico Conte non lo richiama all'ordine, rammentandogli che un Ministro pagato con soldi pubblici non si comporta così, mentre Di Maio, Toninelli e perfino Bonafede, Ministro della Giustizia, lo giustificano, avallando così i suoi comportamenti.
Questo accade quando i mediocri e gli ignoranti s'impossessano delle leve del potere.
Ma coi 5Stelle ci vedremo alle prossime elezioni: non avranno più l'occasione di fare un governo giallo-nero che ci ricopre di vergogna.
I piddini erano sì collusi coi petrolieri, banchieri ed assicuratori, ma queste porcate non ce le hanno mai fatte vedere. Qui parliamo di esseri umani, non di soldi.
Anni fa un militare che accompagnava un generale dell'esercito ad una fiera di aerei militari negli USA, mi raccontò cosa c'è dietro gli acquisti di armi, quanto denaro scorra, da parte di chi vuole vendere, verso i mediatori degli affari. Questo avviene in ogni campo, sia che si venda un profumo, sia un dentifricio, quello che cambia sono le cifre.
Per questo certe commesse non possono essere interrotte: i venditori debbono rientrare delle grosse spese sostenute. Come nel caso dei vaccini verso Mengele-Delorenzin e Truffolo
da Rignano sull'Arno. Questo me l'ha detto un signore che lavora per una casa farmaceutica.
Infatti De Lorenzo andò in galera per aver preso seicento milioni di lire da una casa farmaceutica per aver imposto l'obbligatorietà del vaccino anti epatite B ai neonati, che non sono di certo tossicodipendenti né hanno rapporti sessuali, uniche cause del contagio, ma l'obbligo del vaccino è rimasto fino ai giorni nostri! Pur essendo frutto di una corruzione!
Se non fossero miserabili, sarebbero patetici.
Riletta la chiusura del tuo post, mi viene da dire:
è vero, in molte cose siamo i numeri uno, ma con una mentalità da deficienti!
Eli
Eli, le persone intelligenti sono messe da parte da una massa incontrollata di stupidi, questa è la realtà. Ciao
Tristemente concordo!
Ciao.
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