Perché mi sono lasciato andare a quel clic? Non potevo
passare oltre e andare a vedere le previsioni del tempo? Perché certa gente ti
deve sconfortare con la sua pochezza, con l’inutilità dello scrivere?
Mi riferisco ad Antonella Beccaria ed al suo articolo
sull’assassinio di Bruno Caccia, avvenuto la bellezza di 33 anni or sono, in un
contesto sociale completamente diverso dall’attuale. Il Presidente era Sandro
Pertini, il primo Ministro Amintore Fanfani, uno stipendio medio era di 500.000
lire, un’autovettura economica costava circa un milione, mangiare al ristorante
1.000 lire o poco più. Eppure, Antonella Beccaria pretende di chiedere verità
per quella morte, senza minimamente accorgersi del “contorno”, ossia delle
mutate condizioni sociali rispetto all’epoca dei fatti! Se non si è trovato
finora un colpevole, signora Beccaria, è inutile cercarlo, salvo una
confessione tardiva in articulo mortis.
L’omicidio di Bruno Caccia (magistrato) fu una, purtroppo, “solita”
storia italiana: ucciso una Domenica sera del 1983 con 9 colpi più tre di
grazia dalla n’drangheta – almeno, così si dice – mentre la sua scorta non
c’era “perché anche i poliziotti hanno diritto di avere un po’ di vita
privata”.
Sicura che è stata la n’drangheta? Poteva essere un killer
dei servizi segreti (deviati?), uno assoldato dalla massoneria “speciale” –
tipo P2 – oppure aveva toccato qualche ganglio vitale internazionale e
allora...saranno stati i servizi di qualche stato estero, di qualche massoneria
o società segreta d’oltre oceano, oltre cortina, oltralpe, oltre Tevere, oltre...
E, i killer, hanno aspettato proprio il momento che la
scorta non ci fosse. Che caso.
Nessuno, qui, vuole infangare la memoria di Bruno Caccia –
ci mancherebbe – però troviamo il suo articolo scipito, senza capo né coda,
senza senso, privo di qualsiasi interesse.
Mai sentito parlare di strategia della tensione? Di morti
eccellenti? E allora!
Ciò che meraviglia è osservare il suo pezzo in seconda
posizione su “Il fatto quotidiano”
(1), il che fa pensare. Lei, signora Beccarla, porta un cognome che affonda le
radici nella storia giuridica, ma anche il mio non è da nulla nella storia
politica di questo Paese.
Come si fa ad essere così ingenui? Ma lo fa o lo è?
Sergio Castellari,
Gabriele Cagliari e Raul Gardini: mai sentito parlare di loro? Tre suicidi,
certo, come no. Mario Almerighi ne trasse un libro carico di punti
interrogativi, di quei punti che puzzano di falso lontano un miglio (2). Mauro
de Mauro, Pasolini, Mattei invece, devono la loro morte all’aver pronunciato
troppe volte la parola “petrolio”. I killer la sillabavano sempre, con
riconoscenza. Perché l’ENI/ENEL è il vero ministero dell’energia italiano, lo
sapeva? Che è pieno zeppo di uomini dei servizi, lo sa?
Li aggiunga ai
morti delle stragi di Stato – da Piazza Fontana in poi, fino al Moby Prince,
almeno, dopo non saprei – ed avrà un quadretto edificante.
Ci sono poi altri
nomi, di gente che s’è trovata nel posto sbagliato nel momento sbagliato:
Cucchi, Uva, Aldrovandi e tanti altri. Le sembra ancora così importante il suo
articolo? Di fronte alla mattanza di Stato ed a quella nei confronti di
semplici cittadini?
Se voleva scrivere
qualcosa d’interessante, poteva chiedersi poiché in Italia non esiste più lo
stato di Diritto: ovvero, dei fatti di sangue se ne discute molto – dopo la
morte – a cadavere ancora caldo, poi freddo ed infine decomposto fino allo
scheletro, che viene accuratamente disseppellito per far fiorire nuove
polemiche. I giornali vendono, i Tg assicurano, i think tank italiani
dissertano. E i cadaveri restano.
Non so se tutti
sanno che, per questioni di bilancio, molte caserme dei Carabinieri nei piccoli
borghi sono state soppresse, ed i militi garantiscono la presenza solo per
quattro ore la mattina, poi ci si deve rivolgere al comando, che può essere la
Tenenza, oppure comandi più elevati. Se la cosa è ritenuta di poca importanza,
si rimanda al giorno dopo.
Il Nucleo
Elicotteristi di Albenga (SV), ad esempio, è stato soppresso e incorporato con
quello di Volpiano (TO): per le urgenze
da ultima spiaggia arrivano dopo un’ora di volo in più. Porta pazienza, neh?
Anche questo
“risparmio” si riflette sullo stato di Diritto della popolazione: piccole beghe
di paese – ricordiamo il tizio che ha decapitato lo zio per una questione di
passaggio (magari c’era dell’altro, ma non lo sappiamo) (3) – si gonfiano,
straripano, e ci scappa il morto.
Non ho mai avuto
molta simpatia per l’Arma – non concepisco che la popolazione sia vigilata da
dei militari – però riconosco molto utile la sua funzione nei casi dove, prima
del Giudice, grazie ad un buon consiglio od una semplice ramanzina, si riescono
ad evitare guai più gravi.
Queste situazioni
vanno incrociate con la sempre più usate formule che infiocchettano le
sentenze: “improvviso raptus”, “temporanea incapacità mentale”, “individuo
borderline”, eccetera...e che, nelle mani di abili avvocati, consentono di
farla quasi franca con poca galera. Così si spiegano le condanne a pochi anni a
fronte degli omicidi.
Bisogna riconoscere
due eventi: il primo è che le persone – anche quelle stabili mentalmente – in
estreme situazioni di paura, pericolo o rabbia subiscono un tracollo, diverso
da caso a caso. Il secondo è che la crisi economica inasprisce questi eventi, poiché
il “carico” che una persona può sopportare, che varia da persona a persona, è
comunque un “carico” totale, da gestire all’interno della propria psiche.
Difatti, quando
leggiamo la cronaca nera, spesso incontriamo frasi come “la separazione dalla
moglie...” oppure “la perdita del lavoro...” o, ancora “lo sfratto
improvviso...” od altre, dipende dai casi.
Far vivere la
popolazione in uno stato d’incertezza continuo – e cosa sono i contratti a
voucher, le continue riforme delle pensioni, il lavoro a progetto, ecc, ecc,
ecc – è una necessità di governi che non hanno suffragio popolare e che sono
nominati, con abili trucchi costituzionali, da entità estranee al sistema
democratico.
In sintesi: chi
sono Monti, Letta e Renzi?
Attenzione: la
Costituzione non afferma che si debba votare un nome per la presidenza del
Consiglio dei Ministri, ma fino al 2011 sono sempre stati eletti alti dirigenti
democristiani (od esponenti del pentapartito), poi Prodi (e tristi epigoni) e
Berlusconi. Forse Letta sfugge un poco a questa regola (fu un governo di
transizione), ma anche Renzi è – di fatto – un governo tecnico, non solo Monti,
perché Matteo Renzi s’è guadagnato, da solo, soltanto le poltrone di presidente
della Provincia di Firenze e di sindaco di Firenze. Aggiungeteci un Presidente
della Repubblica “sovrano” ed un altro “muto” e la frittata è servita.
Renzi non è nemmeno
un parlamentare, è un signor nessuno, nato e cresciuto nei media: molte donne
l’hanno votato perché bello, giovane, avvocato di successo, ecc. E quale donna
non lo vorrebbe come marito o come genero? Ci sono le eccezioni, ovvio, ma le
elezioni sono il frutto di realtà studiate a tavolino, provate in piccoli test
(amministrative) e pianificate dagli “spin doctor”. Democrazia? Una forma di
governo dell’antica Atene. Punto.
Perché queste
persone appoggiano l’incertezza del vivere e dei valori?
Semplice: perché
non sanno che futuro avranno, non sanno – una volta elette – come dovranno
comportarsi, cosa dovranno emanare, quali “riforme” dovranno varare. Attendono
lumi da Berlino, Londra, New York, mica s’attengono alle promesse elettorali:
quelle servono ad acchiappare gli allocchi.
Per questa ragione,
l’incertezza generale è un’abitudine che si consolida: “eh, io non andrò mai in
pensione...” “eh, vedremo se passerà davvero la costruzione del Ponte...” “mah...dipenderà
dal deficit di fine anno...” “eh...l’hanno detto, ma la strada non la faranno
perché i soldi...” “autostrada chiusa” “treno soppresso”...e vai col tango.
Fateci caso: ci
stanno abituando a vivere alla giornata, come vivono loro nei confronti dei
loro “datori di lavoro”, che sono i soliti che magari non conosciamo, ma che
ben immaginiamo.
Anche Renzi, se
perderà il referendum, dovrà andarsene ed arriverà D’Alema, il solito salvatore
della Patria, fino alle prossime elezioni. Tira un respiro e vai, tanto stanno
tutti bene (loro), che gli frega di noi?
Per questa ragione,
signora Beccaria, trovo insulso il suo almanaccare sulla morte di Bruno Caccia
– nel pieno rispetto dell’estinto – perché, allora, dovremmo chiederci che fine
fece Federico Caffè, chi veramente uccise Pasolini, chi mise la bombe a piazza
Fontana e sull’Italicus, cosa successe al Moby Prince, ecc, ecc, ecc, ecc, ecc,
ecc, ecc...
Non comprendo
questi drammatici “sforzi” delle meningi per acclarare il nulla: o si chiede
che venga fatta piena luce sul passato (richiesta vana), oppure si comprende
che i destinatari della richiesta sono gli stessi che insabbiano od
insabbiarono.
Soprattutto, non ci
si spertica con articoli insulsi che lasciano il tempo che trovano, tanto per
conquistare il colonnino di un grande giornale.
Io ne faccio a meno
e vivo, ugualmente, sereno. Saluti.
4 commenti:
Completamente d'accordo con te.
Democrazia e malcontento sono inversamente proporzionali.
Quanto più aumenta il divario fra agiati e diseredati, altrettanto deve diminuire la democrazia e il potere elettorale dei sudditi, che altrimenti potrebbero opporsi e generare malcontento.
Per ottenere ciò, ad esempio, si cambia la Costituzione!
Sai che hanno depenalizzato nel codice penale almeno tre articoli che riguardavano l'attentato agli organi costituzionali dello stato? Ora la pena viene erogata solo se c'è violenza.
Quanto al Fatto, sto cominciando a capire in quale orbita veleggi.
Spesso mi annullano i commenti, non perché io violi la policy del giornale. Sai che non sono dedita all'insulto od al turpiloquio.
E' che non reggono la verità, né l'ironia. Hai capito i paladini della libertà e democrazia? I cani da guardia del Potere? Tutta apparenza, nessuna sostanza.
A volte tengono un mio commento in caldo anche per dodici ore, prima di pubblicarlo. Ed io invece ne vedo molti aggressivi, con parolacce, commenti misogini o razzisti che starebbero bene sulla Padania. Quelli passano.
Ora ho capito, e non commento più.
Bel post!
Grazie.
E.
La Costituzione è salva, la democrazia pure.
Per noi, per i nostri figli, per i nostri nipoti, e per quei 45.000 partigiani che sono morti affinché noi potessimo essere liberi!
Matteo, ciaone, e stai sereno!
Eli
E adesso non abbassiamo la guardia.
Quei poteri che hanno insediato e mosso Renzi ed i suoi accoliti, torneranno all'attacco.
Cercheranno ancora di minare la nostra libertà a la nostra democrazia, poiché vogliono privatizzare tutto ciò che è privatizzabile (scuola, sanità, spiagge demaniali, mari), ridurre ulteriormente il costo del lavoro, eliminare diritti.
Ma ora sappiamo di poter contare su milioni di italiani che non si vendono per un tozzo di pane, innamorati della Costituzione, che ora, grazie a Renzi, conoscono molto meglio di prima.
Grazie Renzi, perché hai fatto crescere la consapevolezza nel Paese!
Quando si dice l'eterogenesi dei fini...
Questa sarà la nostra Resistenza, combattuta con le uniche armi della consapevolezza e dell'intelligenza.
Augusto, sono d'accordo sul vincolo di mandato.
Ma sono piccole modifiche quelle che vanno apportate, non lo stravolgimento di quarantasette articoli!
Salutoni.
E.
Carlo,
hai notato la polpetta avvelenata di Prodi?
Purtroppo costoro non amano l'Italia.
La loro patria è Goldman-Sachs, J.P. Morgan, il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale. Ed è lì che finiscono le loro dorate esistenze, sulla pelle di quelli che da loro vengono eapauperati.
Vedrai quante sorprese ci riserva il caro Matteo, che sogna se stesso come il Giovane Blair.
Ciao.
Eli
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