20 febbraio 2011

La Bestia inascoltata


“Chi mi riparlerà
di domani luminosi
dove i muti canteranno
e taceranno i noiosi…”
Fabrizio de André – Cantico dei drogati – dall’album Tutti morimmo a stento – 1968.

Caro Pierluigi,
da più parti, s’ironizza sull’inconcludenza del tuo partito: talvolta con qualche ragione, altre senza aver – prima – riflettuto abbastanza.
Non è casuale, nel fiorire delle “presidenze”, che tu sia rimasto uno fra i pochi (forse l’unico) segretario di un importante partito, e questa è una scelta – quando tanti citano la Costituzione ad ogni piè sospinto – che fa onore a te ed al tuo partito.
Sull’altro fronte, i Franceschini ed i Veltroni “esternano” e “propongono”, quando non sono degli aperti “distinguo”, D’Alema scrive le sue impressioni di “battitore libero” sui giornali nazionali e la tua posizione, sinceramente, non è proprio da invidiare. Comprendiamo ed apprezziamo il tuo senso di responsabilità, soprattutto se lo confrontiamo con il casermone berlusconiano, fatto di parlamentari-escort e ministri-dipendenti, quando non si scivola nel ridicolo delle parlamentari-veline.

E’ il prezzo della democrazia interna in un partito: cosa che riguarda, all’opposto ed in negativo, il tuo alleato Di Pietro ed il suo partito malato di personalismo, il quale ha recentemente ceduto al Cavaliere, per puntellare la sua maggioranza, il 10% dei suoi eletti alla Camera (non dimentichiamo Porfidia, oltre a Razzi e Scilipoti) mentre – complessivamente, dal Maggio del 2008 – l’IDV ha perso il 24% dei suoi Deputati. Complimenti, Tonino.
Tu, sei riuscito a mantenere la “fuga” in termini fisiologici: dal Maggio 2008, il PD ha perso solo il 2,7% dei Deputati, il PdL il 15%, Casini lo 0%.
Di Pietro pagherà molto cara la sua incapacità di scegliere con cura i nomi da inserire nelle liste, e già si prospetta – nei sondaggi – un crollo vertiginoso dei consensi: molto probabilmente, saranno voti guadagnati da Vendola.
Il dilemma è quindi: accelerare sulla personalizzazione dei partiti, come fa Di Pietro? Vendola, per ora, pare seguirlo su questa strada, giacché di un partito che si vede accreditato, nei sondaggi, di un credito che tende verso il 10%, si sente parlare solo lui.

Eppure, la gestione democratica – seppur arruffona ed a volte clientelare – del tuo partito sembra non pagare: dai risultati elettorali delle politiche agli attuali sondaggi, il PD perde all’incirca un 6-7%, cosa che stride non poco con il gran bisogno d’opposizione che serpeggia nel Paese, in maggioranza stufo di sentirsi appellato, all’estero, come “Berlusconia”.
In altre parole: s’avverte un gran bisogno di cambiamento, ma il principale partito d’opposizione finisce per giocare la parte della Bella Addormentata nel Bosco. Vendola non va bene, il Popolo Viola non ci piace, di Moretti non ci fidiamo, Grillo non lo vogliamo…alla fine, vallo a trovare il Principe Azzurro che risvegli la Bella Addormentata!
Ma, la Bella Addormentata s’arrabbia, talvolta scende in piazza: per lo più, mugugna e si chiude nel silenzio della democrazia violata. Osserva attonita le manovre parlamentari, che riducono la democrazia ed il confronto ad un calcio mercato di poltrone: s’arrabbia sul Web, lo tappezza d’ironia, ed ogni volta che s’alza il sole va al lavoro senza più un perché. Milioni di visi smunti che sono obbligati a giocare una partita che non sentono più loro: i dipendenti pubblici sono fannulloni, le partite IVA evasori, gli operai poco responsabili, le donne bacchettone se non sono smaglianti e, in fieri, potenziali escort.
Cosa rispondi, Pierluigi?

Ah, sì…c’è quello che vorrebbe rispondere per te…il cugino di Giuseppino Chiappotutto[1]…quel Matteo Renzi che viene presentato come il “nuovo che avanza”. Ma non facciamo ridere.
Matteo Renzi è un figlio d’apparato, discendente di quel Tiziano Renzi che – dagli anni ’90 – controlla la distribuzione dei giornali e della pubblicità in tutta la Toscana: difatti, il figlio, da Presidente della Provincia s’attrezza subito per finanziare e far sua la stampa locale, dalla piccola testata a “La Nazione”[2].
Va a trovare Berlusconi ad Arcore – sensibilità istituzionale zero – e riceve dal Caimano quasi un’investitura:

“Caro Renzi, ma come fa uno bravo come lei a stare con i comunisti?”[3]

Tutto questo avviene per una semplice riscontro: similis similia solvitur – affermavano gli alchimisti – ossia che il simile è sciolto dal simile. Berlusconi, che non è scemo, s’accorge che Renzi sarebbe il suo naturale erede, altro che quella macchietta fegatosa di Verdini o quel giovanottone cresciuto ad arancini come l’Angelino: tanto alto, tante parole e poco cervello.

Eppure, Pierluigi, una Serracchiani che batte Berlusconi nelle preferenze e sbaraglia il tuo “uomo” in Friuli – penoso epigone della stirpe dei Berlinguer[4] – viene cacciata nel dimenticatoio mentre sfolgora, nel firmamento del PD, la figura di questo giovane rampollo democristiano che – saranno solo dei maligni – si racconta sia in odor di grembiulini.
A fronte di questi scempi, la Bella Addormentata della sinistra italiana, silente nel suo dolore, si trasforma nella Bestia. Quando ha iniziato ad esser Bestia?
E’ un lungo percorso, ma voglio ricordare un esempio.

Siamo nel 2001, prima delle elezioni che vedranno la sconfitta di Rutelli come leader – ah!ah!ah! – del centro sinistra.
Gli insegnanti delle Medie accompagnano gli studenti in visita al Liceo per il cosiddetto “Orientamento”, dai più maligni chiamato “il mercato delle vacche”.
Vaga per l’aere nebbioso di fine legislatura la claudicante “riforma Berlinguer” ed è già scaduto – come un pessimo yogurt dimenticato in un angolo del frigorifero – il cosiddetto “concorsone”, il mostro di Berlinguer per definire chi è un buon insegnante. Ma andiamo oltre.
I colleghi delle Medie, che Berlinguer vorrebbe accomunare in un solo percorso con le scuole Elementari, quasi sibilano, rabbiosi: «Io, con i maestri? Mai!»
Eppure, quella riforma tentava per la prima volta dal 1923 di cambiare la scuola italiana: c’erano molte ombre, ma anche qualche luce, ad esempio la ripartizione dello studio della Storia in due segmenti per cronologia, ed un terzo quasi “ipertestuale” che coincideva – nei Licei – con la Filosofia.
Non è questa la sede per trattare con dovizia l’argomento, perché solo di un esempio si tratta.

Oggi, a distanza di dieci anni – cari colleghi che siete andati a mettere la crocetta su Forza Italia per non “finire con i maestri” – come la pensate? Personalmente, oramai, data l’età, della cosa mi frega assai poco ma mi verrebbe da dire: tenetevi i Brunetta e la Gelmini! Ritti, muti e rassegnati!

La Bestia è nata in quegli anni per due ragioni: la pochezza dei dirigenti “di sinistra” e la forza del canto delle Sirene avversario. Potentissimo, a forza di Jerry Scotti che vi copre di milioni e del Grande Fratello che vi schiude la porte del nuovo Olimpo, della notorietà.
Oggi, si parla tanto del milione di donne che sono scese in piazza per urlare la loro dignità: io, che voglio per una volta essere cattiva coscienza, vi chiedo quante delle vostre figlie – in definitiva – pensano che sia meglio campare con 500 euro, dignitosamente, in un call centre oppure fare la trafila cubista/velina/escort.
Perché, signori miei, solo una parte della “carne fresca” che è saltata fuori dalle inchieste proviene dall’universo delle principesse delle favelas: parecchie hanno alle spalle una laurea ed il Liceo Classico.
Cosa rispondete, proprio voi donne che avete calcato per anni le cucine dei Festival dell’Unità, che avete strappato per centinaia di sere biglietti all’ingresso, con gli adesivi del PCI, poi del PDS, infine del PD sulla maglietta?

Eh, caro Pierluigi, mi permetto d’usare questo tono confidenziale perché so che sei una persona seria, che ti hanno seduto su quella sedia perché non sapevano più come cavarsela, fra il minuscolo ed infido “timoniere” D’Alema ed il perduto nelle nebbie Veltroni.
Eppure, il segretario dell’unico partito che ha ancora una parvenza di democrazia interna, qualcosa deve rispondere perché, se 1/4 degli italiani vota il PD, un maggioritario terzo non va più a votare: sono loro la Bestia.

La strategia d’abbattere Berlusconi per via giudiziaria può essere accettata se sono i media a portarla avanti: l’uomo di Arcore è squalificato, ma ha una proposta politica. Sarà puro galleggiamento, ma è anche garanzia che i patrimoni accumulati in larga misura con la frode e l’evasione fiscale non saranno toccati: ecco la risposta alla stampa estera, che si chiede come faccia l’Italia a tenerselo, nonostante tutto.
Lui, accontenta Washington inviando carne da macello in Afghanistan, il popolo degli evasori assicurando esenzione e “Scudi Fiscali”, il Vaticano aumentando – curioso, vero? – il numero dei Docenti di Religione, mentre tutte le altre classi di concorso sono falcidiate dalla controriforma Gelmini.

Su quella strada – senza una proposta politica – nessuno può batterlo, e qui le televisioni c’entrano fino ad un certo punto: lui sa comprare parlamentari e sindacati, associazioni e giornalisti…ma può comprarli soltanto perché non esistono alternative.
Se esistesse un’alternativa convincente, gli/le escort della parola, degli scritti, dei voti, delle immagini…si sgonfierebbero come palloncini bucati. Ma non esiste. Perché?
Poiché il PD non ha scelto, non ha deciso se aderire al berlusconismo ed al liberismo – che si stanno mostrando fallimentari sul fronte della proposta politica – oppure calcare nuove vie, se interrogare la Bestia che parla oramai un altro linguaggio.
Il PD non ha sciolto la sua riserva sul nucleare – di Chicco Testa cosa ne facciamo? – non ha abiurato Bassanini, che fu il padre putativo di Brunetta, al punto che è emigrato presso la corte di Sarkozy per tentare anche in Francia la macelleria sociale.

Anche il PD galleggia, galleggia e basta, mentre la Bestia cova il suo livore, inascoltata, repressa, dimenticata: intanto, però, parla.
La Bestia parla talvolta un linguaggio sconclusionato, altre volte contraddittorio, ma parla.
Parlano per lei centinaia di scrittori che vengono definiti spregiativamente bloggher – non sia mai che questi parvenu siano messi accanto ai lucidati soloni della Federazione della Stampa! – e che, diciamolo fuori dai denti, più che altro vi danno fastidio.
Credete che, se non esistessero, per voi la vita sarebbe più facile? No.
La differenza sarebbe una sola: un silenzio ancor più muto contro, almeno, un vociare confuso. Ed un terzo degli italiani non andrebbero comunque a votare.

Adesso, che sto concludendo questa lettera/articolo, mi sto domandando se ho perso del tempo.
Vado a leggere i commenti sul sito del PD e ne pongo uno come esempio[5] – quello che è più benigno nei confronti del tuo partito, gli altri sono peggio! – pur sapendo che i commenti sono filtrati: non c’è da stare tanto allegri.

Forse, più che pensare d’ammansirla, dovreste stare ad ascoltare la Bestia. Per imparare.


Articolo liberamente riproducibile nella sua interezza, ovvia la citazione della fonte.


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47 commenti:

servo inutile ha detto...

Mi verrebbe da dire che i cambiamenti radicali di una società cominciano sempre dall’alto, con crisi e conflitti nella classe dirigente.

Ma le contraddizioni in seno al popolo, di cui Mao ha fatto uso e abuso, sono più temibili.

In Italia più del 40% di aventi diritto al voto si astengono e si asterranno dall'andare alle urne.

Quale programma potrebbe farli alzare dalle poltrone, per andare alle urne e segnare X con la matitina nera?

Liste non blindate?
Promesse di unità nazionale?
Quattro milioni di posti di lavoro a contratto a tempo indeterminato?
Reddito di cittadinanza?
BOOOHH?

Lo sapete perchè noi non facciamo come i Tunisini o i Libici o gli Egiziani?

Perchè le banche dove mettiamo i nostri soldi, speculano anche sui derivati del grano, per garantirci di ritrovare, almeno, i soldi che vi abbiamo depositato, alla fine del mese.( e non parlo di interessi)

Le nostre classi dirigenti usano gli strumenti finanziari per uscire dal pantano dei debiti delle municipalità ed evitare, se ci riescono, il commissariamento oppure per garantirsi un lungo soggiorno a S.Lucia.

L'esportazione della fame garantisce, per ora, la cornucopia di prodotti alimentari in vendita nei nostri centri commerciali e i lavori precari che permettono l'assorbimento di una minima percentuale di disoccupazione, per garantire la nostra pace sociale - ma ancora per poco.-

E allora?
Giù per il tubo, signori e finiamola con la retorica..." noi qui non ci ribelliamo"...

Guardate le auto che circolano nei Paesi della 'rivoluzione del pane': vi sembrano fatte della stessa materia dei sogni?

grazie Carlo, per la tua ennesima presa d'atto lucida e non ossequiosa dei poteri che ci s-governano.

Per ora, noi Italiani non meritiamo di urlare nelle piazze:

"Roti, Kapra aur Makan!"

Mahamoud sa bene di che parlo.
ciao a tutti
blackskull

Orazio ha detto...

Ritengo, per altro da tempo, che per liberarci del dominio berlusconiano dovremo lottare, ma non ne saremo in grado. L'autocrate di Arcore non se ne andrà e oramai lo sa che o sottomette la traballante democrazia italica, trasformandola in autocrazia berlusconiana, oppure fa la fine di Craxi. Quel terzo degli italioti ebeti che ancora gli da' il consenso sarà da lui usato per impiantare la dittatura della sua famiglia. La lega, ovvero la sua classe dirigente, vuole il nord e lo otterrà, del federalismo non glie ne frega una mazza. Per i capi leghisti il popolo della lega deve lavurar e tacer, guardate come hanno annullato il filo diretto in RAI 3 tra il popolo leghista di Radio padania e Lucia Annunziata.

servo inutile ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
servo inutile ha detto...

Forse la fine di Craxi non la farà, visti i venti che tirano a Hammamet, sempre che Bobo e Stefania non lo sottraggano al linciaggio e lo nascondano, sahariana e fez in testa, nella villa bianca.
In realtà, c'è chi mormora che nel cimitero attiguo alla reggia tunisina ci sia già il posto per il Cav. e lo spazio che si è liberato dopo il divorzio da Veronica, sarà occupato dalle urne cinerarie delle sue valchirie.
Barbareschi pensava di riprodurre il mausoleo dannunziano del Vittoriale, ma qualcuno l'ha zittito dandogli del volta gabbana.
Ovviamente scherzava; era solo geloso delle prestazioni sessuali del suo datore di lavoro che sono state indubbiamente migliori e più produttive delle sue.
Ma,ha deciso di rimediare alla sua defezione da Arcore e ha contattato Tonino Guerra per l'epitaffio, dopo il netto diniego di Roberto Gervaso.

A proposito, vi ricordate la visita del General Gheddafi in Italia e il patto bilaterale per il risarcimento dei danni subiti dalla Libia durante l'occupazione fascista?

Il patto bilaterale d'amicizia, in base al quale l'Italia ha accettato di pagare un risarcimento di 5 miliardi di dollari.
L'accordo comprendeva anche l'impegno italiano di sminare il territorio e costruire un'autostrada lungo la costa libica, mentre i libici si impegnavano a fare pattuglie navali per impedire a immigrati africani clandestini di raggiungere l'Italia.

Intanto, il leader della tenda se n'è scappato, lasciando in mano al figlio le leve dei carri armati e i barconi zeppi di poveracci in rotta di collisione con Lampedusa.

Il 39% del petrolio libico è comprato dall'Italia e la benzina vola alle stelle e il Barhein ha bloccato l'accordo sul gas naturale con l'Iran...e Gazprom che gaz fa?

Che dice Chavez?
Starà preparando un sontuoso banchetto di benvenuto al libico rifugiato e una cassaforte alla Banca del Popolo di Caracas, per conservare i lingotti che si è portato dietro, nascosti sotto le spalline?

Invece qui in Italia si dice che i 45000 precari della scuola esultino per le 35000 domande di pensionamento arrivate al MIUR.

Carlo, commenta tu che mi vien da pensare che i precari piangeranno lo stesso...ma forse mi sbaglio e la Gelmini non è poi quella maitresse dipinta dai video satirici di YouTurbe, con il gatto a nove code nella mano( o forse era Tremonti che l'ho teneva in mano...mah!) e il sottofondo di sussurri orgasmici che invitano le precarie docenti/indecenti radical-scic e le sciatte suffragette conuniste, ad assumere posizioni professionali più orizzontali, in vista della chiusura delle case ch..ehm!... delle scuole pubbliche.

ciao a tutti
blackskull

mozart2006 ha detto...

Il principale referente politico della Libia in UE se ne fotte delle centinaia di morti libici, in nome della più bieca propaganda elettorale, che peraltro è l'unico modo che questa destra conosce per governare.

Forse per evitare di spiegare al belante elettorato come mai gli sbarchi continuano nonostante gli accordi, le motovedette e le visite con amazzoni al seguito.

Prima ci facciamo ricattare da una dittatura da operetta, ignorata persino dai paesi arabi, che quanto a ridicolaggine istituzionale non scherzano, poi salta fuori che ci prendevano per il culo, perché non controllano un accidente, specialmente sulle coste.
Non resta che abbozzare e preparare la solita raffica di balle.

Se 'sti puttanieri della libertà si limitassero ad andare a troie, farebbero meno danni.

doc ha detto...

E' uno dei brani che mi piace di più, grazie di averlo posto come incipit del tuo post.

Ma è proprio con il tuo incipit che anche il destinatario non ha nulla da spartire, sono tutti out, trane grillo forse.

sarà anche onesto come dici, nel senso corrente ma anche lui mi/ci ha derubato di un diritto costituzionale di scelta. Non solo il porcaro e i sui amici e sodali.

E poi non ha la caratura per parlare di domani luminosi, seppur immaginari o da immaginare,figurarsi se puo' ridare voce ai tanti che ormai hanno detto basta anche a lui.

Ad esempio (art.57...Sono eleggibili a deputati tutti gli elettori che nel giorno delle elezioni hanno compiuto i venticinque anni di età.) nessuno partito, partitino, movimento ha operato in pratica per annulla quella porcata di legge elettorale, facendola impugnare ai propri non eletti...

Ad esempio anche l'uomo onesto non ha fatto una grinza quando illegittimamente e contra legem hanno votato l'eleggibilita di alzoditacco

Ad esempio nessuno del centro sx ha fatto na piega sull'ultimo decreto del governo prodi che permetteva la militarizzazione delle discariche

e allora???

Continuando con De Andre'di fronte ad una società civile sfrattata..

"come potro' dire ai miei figli che ho.... paura!!"?
Donato

Orazio ha detto...

E poi quando chiamo il terzo degli elettori italiani che votano berlusconi ebete qualcuno su questo blog mi critica. Ma mi facciano il piacere diceva il grande Totò. E fatemi il piacere anche voi il terzo degli elettori italiani è
E B E T E c'è poco da arzigogolare.
Naturalmente come siciliano vi posso assicurare che il villaggio in provincia di Catania vicino Mineo c'è ma che possano metterci i migranti questo è molto ma molto difficile. Cosa mangeranno questi poveretti in questo villaggio in mezzo alla campagna lontano km dal centro abitato più vicino. Chi li assisterà e le casette usate dagli americani se non manutenzionate in pochi mesi saranno ridotte a tuguri. D'inverno c'è da morire assiderati, d'estate la temperatura supera i 40 all'ombra. La campagna attorno permette di raggiungere agevolmente la strada statale e le fughe non mancheranno. Che volete 30% di ebeti se credete ad un puttaniere e ai suoi lenoni e allae sue peripatetiche.

Carlo Bertani ha detto...

Faccio autocritica: avevo sostenuto che ritenevo poco probabile una rivolta in Libia. Mi sbagliavo.
Basavo il mio ragionamento sul fatto che le rivolte fossero, in qualche modo, almeno controllate.
Questo perché l'appoggio di Obama mi sconcerta: d'accordo rendere la pariglia ad Israele per lo scherzetto dei tea party, ma qui sta saltando per aria il Mediterraneo.
Poco mi frega e poco m'aspetto dai burattini italiani, mentre mi domando: c'è una mira di Washington in tutto questo? Scompaginare l'UE mettendo a fuoco il Mediterraneo? E domani, quale sarà la natura delle nuove dirigenze arabe? Come potranno risollevarsi e diventare creative dopo decenni di schiacciasassi politici come i vari capataz? Perché la rivolta non tocca il Paese più retrivo, l'Arabia Saudita? E, per ora, marginalmente il Marocco?
Qui, stiamo assistendo ad uno di quei giri di boa della Storia che cambierà anche noi, sarebbe da fessi non capirlo.
Per ora tante domande: ci sarà il tempo per l'analisi e, speriamo, di riuscire a capirci qualcosa di più.
Grazie a tutti
Carlo

Eli ha detto...

Grazie Carlo per questa lucida disamina.
Però sei stato troppo tenero, si
capisce che sei un buono.
Io avrei lanciato l'affondo, anche
se Bersani è una brava persona, ed
è stato un ottimo ministro.
Ma possibile che questi non sappiano far altro che rincorrere la destra sui suoi temi?
Quando era Pres.del Cons. D'alema
andò da Blair a dire:" Siamo tutti
liberisti!".
Adesso Bersani vorrebbe fare il federalismo con la lega, che non
se lo fila di striscio.
Col federalismo faremmo la fine della Svizzera: giocheremmo ai quattro cantoni.
Il federalismo è per paesi grandi, che occupano mezzo continente,
come il Brasile, gli USA, per esempio.
Da noi sarebbe solo un modo per
sottrarre finanziamenti statali al
Sud Italia, fino alla definitiva separazione, perché questa è la
volontà della lega, e non ne fanno
mistero peraltro.
Altri partiti che stanno a sinistra
sono nostalgici della falce e martello, e dunque la sinistra
non esiste più in questo paese.
Possiamo iniziare il De Profundis.
Ecco perché il 40% degli aventi diritto non vota.

Comunque il nano pedofilo è incavolato nero perché gli sono saltati gli affarucci personali che aveva messo in piedi col colonnello, per aumentare la sua stratosferica ricchezza, comprarsi
un'altra villa a Barbados e pagarsi
un altro paio di centinaia di zoccole; doveva infatti creare un
sistema televisivo in Libia.
Ma ora l'affare è sfumato.

MattoMatteo ha detto...

Carlo, tu ti chiedi "Come potranno risollevarsi e diventare creative dopo decenni di schiacciasassi politici come i vari capataz?" Se e' vero che Mubarack si e' accaparrato 40 MLD di dollari in 30 anni (ADN Kronos), basta che si diano quei soldi indietro nelle casse pubbliche Egiziane, il debito pubblico e' di 28.8 MLD (Wikipedia Dic 2008)quindi lo possibilita' ci sarebbero eccome, di sicuro e' piu' facile a dirsi che a farsi. Per quello che riguarda la Libia il debito pubblico e' di solo 4.2MLD (non trovo dati sulla versione italiana di Wiki...) ma non sono riuscito ad avere informazioni riguardanti il patrimonio di Gheddafi, che personalmente stimo superiore a quello di Mubarack. Quindi le possibilita' ci sarebbero eccome...
Ciao a tutti.

emilio ha detto...

Gli effetti delle rivolte mediterranee saranno devastanti per l'Europa: migrazioni di massa, petrolio alle stelle, scambi commerciali quantomeno instabili.
A chi giova? USA? Cina?
USA: probabilmente si, poichè si ritroverebbe con UE impantanata e distolta dalla scena mondiale.
Cina: semplicemente se ne fregano di UE e USA. Hanno im mano mezza Asia e mezza Africa. Ma forse qui sta il punto: in Egitto l'esercito ha fatto bella figura e gli USA pure nei confronti del "popolo": magari scaturisce una finta democrazia e un vero protettorato militare, con il controllo di Suez d'accordo con Israele. Poi Libia, Tunisia, forse Marocco e Algeria (difficile a mio avviso perchè legati a doppio filo coi francesi) che a seguito della nascita della democrazia saranno spinte magari ad entrare in UE per destabilizzarla ancora di più. E poi c'è il deserto: con le tecnologie odierne vuol dire energia a costo zero.
Ma forse sto galoppando troppo con la fantasia.

Riguardo l'Italia: qui siamo al tardo impero, panem et circenses, e nessuno si muoverà e scenderà in piazza a combattere, più probabilmente saremo travolti dalle invasioni "barbariche", peraltro già in atto da molti anni.
E concordo con Orazio quando parla di persone che ancora non si rendono conto della situazione: potevano avere una scusante 5-10 anni fa, ma adesso e incredibile come ancora credano a certe menzogne.
L'opposizione non esiste per un semplice motivo: oggi non si fa politica, ma ci si spartiscono i proventi di irpef, irap, ires, iva, bolli, contributi, una tantum e tutto il resto. Non ci può essere nessuna riforma della giustizia, dello Stato etc., semplicemente perchè una riforma deve avere carattere di principio dottrinario e non può essere ad personam. Con lo sveltimento della burocrazia si eliminerebbero tutti i meccanismi che consentono guadagni inimmaginabili. Un esempio: la vendita degli alcolici ai minorenni, quanto sottrarrebbe di incasso allo Stato? E dove va a finire adesso questo incasso?
Le prostitute sulle strade, quanto carburante viene consumato anzichè starsene a casa coi figli? Quante "onlus" non toglierebbero dalla strada queste persone e non avrebbe ro contributi statali? Certo, esempi spiccioli, ma volendo andare su esempi meno spiccioli, gli appalti ingenti che necessiterebbero di gara e invece posssono essere spezzettati in appalti più piccoli e forse essere assegnati d'ufficio?
Probabilmente non assisteremo a nessuna condanna, le pressioni possono essere enormi e irresistibili, ed i fatti non essere dichiarati come si pensa che lo debbano necessariamente essere.
Probabilmente, lo scontro sociale ci sarà, ma sarà tra "cittadini" e "barbari", e avverra tra qualche anno quando alcuni saranno polvere.
Saluti

emilio ha detto...

dimentico sempre la spunta per i commenti...

MattoMatteo ha detto...

Scusa Carlo, ma mi sono lasciato prendere dalla foga di fare un commento prettamente economico finanziario e non ho analizzato bene il tuo ultimo commento. Ma come, qui siamo di fronte a 3 popoli (che potrebbero diventare di piu' vedi Marocco Bharein etc...) che stanno dando la vita per un po piu' di liberta' e democrazia scacciando dei sanguinari dittatori e tu ti preoccupi che questo potrebbe "scompaginare l'UE"? Ti preoccupi di "quale sara' la nuova dirigenza di questi paesi"? Cos'e', adesso davanti a questi atti di orgoglio ed eroismo ci mettiamo a guardare il nostro orticello? Allora mi dai ragione a me quando dico che allo stato attuale e' meglio tenerci il berlusca, visto che anch'io mi chiedo "quale sara' la nuova dirigenza di questo paese" (Italia). Potresti precisare meglio cio' che intendi e dimostrarmi (non ti sara' difficile:) ) che non ho capito nulla del tuo commento? Sempre con immutata stima. MattoMatteo

Carlo Bertani ha detto...

Se ricordate una frase di Mahmoud - cito a braccio "democratico senza Democrazia, illuminista senza Illuminismo..." - ecco dove volevo andare a parare, senza spocchia e senza pretese d'insegnare niente a nessuno.
Il dramma di quel mondo è d'essere rimasto fedele ad ideali antichi - siamo forse meglio noi che abbiamo abbracciato la modernità? E quale? Dde che??? - e che si troverà, da domani, a dover scegliere.
La Fratellanza di Ismailia, ha in serbo bastante "benzina" per far correre il vento di una nuova forma di democrazia, che non sia lo scopiazzare il nostro fallimento, bensì proporre qualcosa d'originale, di veramente "nato" dalle menti di piazza Tahir?
Ah, amici miei, quanto mi piacerebbe crederlo!
Il processo socialista dell'umanità s'è arrestato da qualche parte, in qualche luogo dove la memoria ha smarrito il senso degli eventi, ha perduto la via dell'esistenza.
Ci siamo tutti addormentati, ciascuno credendo nella propria "via": oggi ne cogliamo i frutti di sangue, e non è detto che quel fuoco non c'arroventi, anche se ci crediamo sicuri nelle nostre case con giardino e garage.
Perché?
Poiché mai scorderò la lucidità di Einstein. A quale razza appartiene?
Umana, rispose.
Carlo

servo inutile ha detto...

Me lo chiedo anch'io: chi c'è dietro l'incendio del Mediterraneo?
E se l'obbiettivo rimanesse sempre e comunque l'Iran?

Ora sembra sfumato, ma proviamo a pensare se le leghe arabe fossero appoggiate da Amadinejad, se quelle due navi da guerra iraniane a Ghedda attraversassero il canale di Suez.

Diciamo che affossare l'euro, prendersi tutto il petrolio dal Nord-Africa all'Iran e imporre dazi pesantissimi ai cinesi che commerciano con l'Europa attraverso Suez...

Non so, qui i complottisti ci ricamerebbero una bella trama.

Qualcosa di molto grosso bolle in pentola ed è ancora petrolio.

ciao
blackskull

Eli ha detto...

Blackskull

poiché sono complottista azzardo una risposta alla tua domanda,
anche se retorica.
Chi sta dietro?
Illuminati? Banchieri internazionali?
Il loro movimento è antico, sovranazionale e trasversale.
A volte si chiamano Rockefeller, a volte Clinton, a volte Soros...
A volte Ratzinger o Blair, Gates
o Draghi, Marchionne o David Cameron...

Carlo Bertani ha detto...

Tutto quello che sta avvenendo - concordo - capita perché gli USA hanno varato qualche piano per l'area, indubbio.
Parimenti, però, mi chiedo se abbiano valutato le proporzioni delle sommosse e, soprattutto, i nuovi equilibri.
Possiamo ragionevolmente credere che, una qualsiasi Clinton, all'indomani della caduta dei vari Mubarak & Co, possa andare in TV per complimentarsi con il "nuovo" che potrebbe essere un Mubarik ed un Gheddafin?
Le richieste ed i valori messi in campo nelle rivolte sono di ben altra pasta e gli USA stessi ci farebbero una ben magra figura, qualora appoggiassero nuovi rais soltanto con la "faccia buona".
Sull'altro versante, gli USA non possono permettersi che la situazione sfugga completamente al controllo: la Storia, però, non è un'autostrada con caselli sicuri ed accoglienti autogrill.
Israele sta alla finestra, i sauditi hanno assicurato l'appoggio del loro esercito al re del Bahrein.
Fuori da questo terremoto rimangono la Siria, la Giordania e la Turchia. E, probabilmente, anche l'Iran.
Sembrerebbe, dunque, una destabilizzazione del Mediterraneo e non del Golfo Persico, anche considerando che il principale alleato nell'area, per gli USA, è senz'altro Ryad.
Potremo stendere qualche ipotesi più chiara quando si saprà quali equilibri interni saranno raggiunti, soprattutto in Egitto.
Grazie a tutti
Carlo

gix ha detto...

Quello che sta accadendo in Egitto, Tunisia, e ora Libia, mi ricorda molto la cosidetta “teoria del domino” questa volta applicata dagli Usa con la democrazia (la loro democrazia ovviamente). Non so molto delle reali ragioni di quei popoli, ma in questa fiammata io ci vedo poco di mussulmano e molto di esasperazione da malgoverno pluridecennale e privilegi per pochi. Poi è vero che in Italia è impensabile una cosa del genere, per tanti motivi, prima di tutto quello demografico. Ma certo che per molti italiani, persino per lo stesso B., vedere dalla finestra che praticamente sotto casa tua la gente è disposta a farsi ammazzare per rivendicare i propri diritti, un po’ dovrebbe dar da pensare. Questo potrebbe essere il punto, aizzare le fiamme la dove è più facile che divampino, con la speranza che qualche tizzone ardente cada anche qui da noi. In Italia non c’è ancora gente disposta a morire per queste cose, ma certamente c’è molto malcontento. Per contro un Benigni è potuto andare a Sanremo a raccontare l’unità d’Italia nella solita maniera più scontata e stereotipata che si possa ancora concepire, quindi evidentemente c’è ancora molta gente che se la beve in quel modo, non siamo messi bene. In sostanza l’Italia è sempre più divisa e spacchettata. In questo panorama, come ho sempre sostenuto, il PD farebbe bene a curarsi il proprio orticello, con propri programmi politici, senza stare a pensare ad accordi assurdi con controparti di centro destra; alla fine chissenefrega se si vota nel 2013, è molto più vicino di quanto si pensi.

Roberto ha detto...

Per me tirano al BRIC...

vi giuro che lo volevo dire dai 'tempi' della Tunisia....

tu dici che la Cina è inarrivabile,
e forse hai ragione ma nel BRIC non c'è la sola Cina...

se poi assieme al BRIC casca anche un pezzo
della UE...tanto meglio...

dalle ceneri della crisi gli Usa risorgeranno
più forti e militari che mai

saluti

RA

Mahmoud ha detto...

Terrorismo di pensiero

"Forse traverso una catastrofe inaudita prodotta dagli ordigni ritorneremo alla salute. Quando i gas velenosi non basteranno più, un uomo fatto come tutti gli altri, nel segreto di una stanza di questo mondo, inventerà un esplosivo incomparabile, in confronto al quale gli esplosivi attualmente esistenti saranno considerati quali innocui giocattoli. Ed un altro uomo fatto anche lui come tutti gli altri, ma degli altri un po' più ammalato, ruberà tale esplosivo e s'arrampicherà al centro della terra per porlo nel punto ove il suo effetto potrà essere il massimo. Ci sarà un'esplosione enorme che nessuno udrà e la terra ritornata alla forma di nebulosa errerà nei cieli priva di parassiti e di malattie."

Italo Svevo, La coscienza di Zeno

Stamattina alcuni miei studenti di “Letteratura italiana contemporanea” hanno deciso di boicottare la lezione. Dopo è venuta una ragazza nel mio ufficio a spiegare il motivo dello “sciopero”: senza essersi messi prima d’accordo, i “ribelli” trovavano indegno il silenzio degli italiani nei confronti di quanto sta succedendo in Libia. Ho cercato invano di spiegare che la “Senilità” di I. Svevo aveva ben poco a che vedere con la politica di Berlusconi-Frattini. La replica della ragazza è stata una bomba che mi è caduta sulla testa e mi farà probabilmente percorrere la stessa “via” dei miei studenti. La ragazza mi ha informato che alcuni aerei italiani si sono fatti coinvolgere nei bombardamenti di Tripoli al fine di bloccare l’azione rivoluzionaria e decisiva dei manifestanti libici.

L’impegno politico studentesco mi sta impressionando non poco. Gli altri studenti che hanno deciso di assistere alle mie altre lezioni hanno trasformato i lunghi discorsi sulla “cultura italiana” in un dibattito sull’attualità. Pare che nessuno, in questi giorni, abbia più voglia di sentire il retorico discorso sul pensiero, sulla filosofia o sulla letteratura occidentale. Se nel passato si poteva percepire il “complesso di parità” oppure, nel peggiore dei casi, di “inferiorità” ogni volta che si parlava dell’occidente, ora l’etichetta che i giovani studenti trovano più adatta alla sfera “ovest”, in generale, è “ipocrisia”.

Attenzione, però, cari studenti! I mass media sono una cosa, la cultura è un’altra. Pur di sdrammatizzare un po’ in questa pesante atmosfera, ho fatto l’esempio di Cetto La Qualunque, il quale voleva raccomandare un suo parente per fare il giornalista, in quanto “stupido”. Grande Albanese!

Mahmoud ha detto...

Cultura e mass media – cultura mediatica – pagine culturali nei giornali politici od economici – la massa che legge quotidiani – ah – troppo complesso operare una distinzione tra ciò che si legge in classe e ciò che si legge sul Corriere della Sera. Ma in tal caso sarebbe utile ricorrere agli esempi: la sentenza per l’adulterio e l’omicidio commessi da Sakineh scuote le piazze italiane – Frattini, solo qualche tempo dopo, chiede, in modo vergognoso, all’UE di non interferire negli affari libici.
L’adulterio non è un reato in un paese che rispetta la libertà dell’individuo. Noi occidentali, direbbe un certo Barnard-Henry Levy, non siamo certo contro o pro un “individuo iraniano”: siamo contro quel principio che la nostra civiltà, il nostro Rinascimento-Illuminismo, la nostra cultura (sicuramente non solo quella mediatica), pilastri della nostra libertà, rifiutano. Ebbene, che ne è della libertà dei vicini libici? Detto in altre parole, un Iran ricco di risorse petrolifere, ma ancora khomeinista, un Iran “un poco” nucleare deve accettare le nostre critiche fondate sul nostro modo di concepire la libertà; una Libia ricca di gas e petrolio, ma “collaboratrice” e “complice”, invece, non “va disturbata” con le nostre lezioni di civiltà.

Lo stesso può dirsi dell’Egitto, Paese ritenuto, fino a qualche giorno fa, “lacerato” tra le comunità copte e quelle musulmane (ovviamente, era così sotto il filo-israeliano Mubarak). A nessuno, in occidente, gli è passato per il cervello di interrogarsi sulla natura di quel rapporto delicato tra i praticanti dei due credi durante le manifestazioni contro il Rais. Perché? Non era forse interessante seguire, in Piazza Tahrir, un Imam che condivideva la predica con un prete copto? “Non fa notizia”, direbbe qualcuno. È vero: non fa notizia in questo momento. È una questione di tempismo.

Il dilemma dialettico tra cultura e mass media, discusso in classe, prende subito un’altra dimensione: il rapporto insito tra il messaggio mediatico “stagionale” e quello culturale “perenne”. Date le circostanze, troviamo tre “cicli” fondamentali che riassumono la storia del pensiero occidentale degli ultimi 500 anni:

- Ciclo capitalistico: il famoso mercato della notizia che tende a mercificare la conoscenza, scegliendo il momento giusto;

- Ciclo ideologico: i due messaggi si incrociano quando l’agenda politica lo permette. Gli interessi economici possono talvolta unirli, talaltra separali;

- Ciclo strategico: vedi, nel vocabolario “western”, la voce Iraq, Afganistan, Iran.

In ultima analisi, vorrei ammettere, cari lettori del blog, l’invidia che riservo verso la generazione dei miei studenti. È vero che mi separano da loro solo sette o otto anni, ma sembrano già una vita, un’intera epoca storica. Li sento ora dalla finestra del mio ufficio gridare “viva il popolo libico! Abbassiamo il silenzio mondiale!”. Con questo rumore così sereno, così musicale, entra pure un raggio di speranza in questa giornata di sole!

Mahmoud, Amman.

MattoMatteo ha detto...

Ma qual'e' la verita? Da una parte si dice che e' vergognoso che il governo Italiano non abbia preso le distanze in maniera netta da Gheddafi, dal canto suo Gheddafi accusa l'Italia di fomentare i rivoltosi accomunandoci cosi agli USA (i principali nemici di Gheddafi) ma...

Eli ha detto...

Mahmoud

Gheddafi accusa l'Italia di aver fornito razzi ai rivoltosi.
I tuoi studenti hanno informazioni di segno opposto.
Penso che nel tourbillon d'informazioni apocrife occorra fare chiarezza, prima di soffiare sul fuoco.
La disinformazione è il difetto dell'eccesso d'informazione non
filtrata da senso critico e
discernimento delle fonti.
Anche a me piacerebbe sapere la
verità...

servo inutile ha detto...

Si sta facendo passare questa spiegazione:

"La rivoluzione in Libia, ma si può dire in tutto il Magreb, è voluta da una borghesia mercantile che vuole abbuffarsi nel gran piatto della globalizzazione."

Questo, Mahmoud, è il pericolo mediatico!
Se i giornali soffiano nelle trombe del capitalismo e perchè cercano di isolare i poveri del magreb, gli operai sottopagati,le donne e i bambini sfruttati e sapventare i buoni eurpei con la minaccia della migrazione di massa dei rifugiati politici.

Quella borghesia di cui parlano, è quella che vorrebbe sfruttare il territorio, i giacimenti, la terra dei popoli oppressi dalle dittature finanziate dall'imperialismo globale, una borghesia che vorrebbe un cambio di regimi per sfruttare senza ritegno le masse di diseredati.

Se passerà questa tesi, la rivoluzione non sarà proletaria ma borghese.
Una rivoluzione che vorrebbe transitare verso una "democrazia" che le garantisca denaro e potere.

Trovo giusta l'idea di una nazionalizzazione dei mezzi di produzione e delle risorse da parte delle leghe arabe, come una dimostrazione di vera emancipazione dalla dittatura capital-liberista.

Tu Mahmoud, pensi che ci sarà una socializzazione dell'economia del Magreb?

Gli imperialisti non lo permetteranno.

ciao e grazie
blackskull

MattoMatteo ha detto...

Nonostante la fonte possa non piacere, Marcello Foa fa una analisi interessante: http://www.ilgiornale.it/esteri/ecco_cosa_ce_davvero_dietro_la_crisi/instabilita-rivoluzioni-nord_africa-tunisia-urss-tripoli-gheddafi-maghreb-mubarak-egitto-rivolta-libia-islam-esercito-crisi-usa-obama/22-02-2011/articolo-id=507642-page=0-comments=1

Carlo Bertani ha detto...

Intervengo solo per chiarire e raggruppare le notizie certe che abbiamo sulle operazioni militari italiane.
Il DDG Mimbelli è in navigazione verso le coste libiche. Per quel che ne sappiamo, potrebbe già essere in un porto libico.
Precedentemente, doveva essere inviata una nave appoggio/soccorso, poi la scelta è caduta sul più moderno caccia della MMI.
Le ragioni? Sconosciute.
Sono stati allertati gli stormi di Gioia del Colle (Eurofighter) e di Trapani-Birgi (F-16): anche qui, il meglio che abbiamo.
Le notizie di velivoli italiani presenti in Libia nella repressione delle rivolte sono prive di conferma, anche da fonti non "embedded".
Rimane il fatto che, se i piloti libici scappano (come a Malta) per non bombardare la popolazione, a che serve mettere in allarme la "crema" dell'AMI?
Per il momento, è tutto. Passo e chiudo.
Carlo

emilio ha detto...

Nuovo colonialismo e attacco all'UE.
Le rivolte sono con molta probabilità pilotate. Anche in Egitto, Mubarak aveva ormai una certa età, quindi meglio intervenire prima e pilotare gli eventi. Forse in Tunisia la rivolta è stata più spontanea, o forse è stata usata (la Tunisia e non la rivolta) per incendiare Egitto, Libia, etc.
Tutto ciò nell'ottica di instaurare protettorati militari di fatto.
Tutto ciò nell'ottica di tenere sotto scacco l'Europa dal punto di vista energetico e minacciandola di invasione di masse di disperati, che, buoni o cattivi, creerebbero non pochi problemi di stabilità sociale.
L'allerta militare, dico forse, potrebbe essere dovuta al fatto che l'esercito libico è diviso e, da quanto se ne sa, ci sono molte milizie mercenarie: al momento giusto Eurofighter e F16 "spazzeranno via le truppe sanguinarie fedeli al dittatore e libereranno definitivamente il popolo libico".
Per il resto, ad intuito, vedo molto più coriacei Giordania Siria ed Iran ovviamente.
Staremo a vedere.
Saluti

Carlo Bertani ha detto...

La notizia di caccia italiani in Libia potrebbe essere di fonte governativa, ossia di Gheddafi.
Vorrei anteporre una precisazione: ci rendiamo conto di cosa significherebbe - se fosse vera - una cosa del genere?
A cosa andrebbe incontro - all'ONU, all'UE - l'Italia in un simile frangente? Sarebbe una cosa da pazzi e Berlusconi ha già abbastanza guai per non cercarne altri.
Ci sono, inoltre, dei particolari che definirei quasi "tecnici" i quali confermano che è una bufala: cosa sarebbe un pilota italiano abbattuto in Libia?
Invece, la notizia, se è stato Gheddafi ad autorizzarla, porta acqua al suo mulino.
La Libia è assalita da poteri esterni - gli italiani, sempre loro! - e vogliono farvi credere che io sia il vostro aguzzino!
Difendiamo la Libia dall'invasione, dagli agenti esterni, ecc, ecc.
Messa così, sembra più una notizia di regime che una bufala del Web
Carlo

Eli ha detto...

Carlo oggi ho comprato La Repubblica, e mentre leggevo le corrispondenze da Tripoli ho dovuto frenare il pianto.
Negli ospedali non hanno più nemmeno medicinali, bende, sangue per curare i feriti.
Dovremmo piuttosto organizzare un ponte aereo di soccorso medico, per
questa popolazione che viene letteralmente massacrata da mercenari africani, che sparano anche proiettili calibro mm.50, quelli usati dalla Nato per trapassare i muri.
Morti e feriti sono ammassati nelle strade, e nessuno va a prenderli
per non diventare bersaglio degli
assassini, che bombardano con aerei
ed elicotteri.
Quello che non possiamo escludere
è che vi siano mercenari italiani
a sostenere Gheddafi.
Stessa situazione in Bahrein.
Qua sotto metto una corrispondenza da Manama di una blogger.

Eli ha detto...

SUCCEDEVA IERI

Non so se ha visto cosa succede attualmente nelle piazze arabe. Il mio televisore è perennemente sintonizzato su PressTv, si trova accanto al mio computer e vedo e ascolto tutto.

Appena acceso, stamattina, ecco le immagini delle ore recenti dal centro di Manama, Bahrain, dove è in atto una carneficina.

Analogamente alla Piazza Tahrir in Cairo, la popolazione del Bahrain si era accampata per la notte nella piazza centrale della capitale, con l'intenzione di proseguire al mattino con le manifestazioni.

Invece, prima dell’alba, l’esercito ha caricato a sorpresa gli addormentati nelle tende, alcuni dei quali erano presenti con bambini.

Alcune tende sono state incendiate con uomini, donne e bambini all’interno.

Li hanno letteralmente massacrati, sparando, picchiando, trascinandoli via, caricandoli su enormi furgoni, morti e feriti tutti ammassati l’uno sull'altro, come raccontano testimoni che sono riusciti a mettersi in salvo. All’inizio alcune ambulanze sono riuscite a raccogliere i primi feriti. Ma poi le ambulanze sono state fermate nelle grandi arterie che uscivano dalla piazza. Quei bruti delle forze dell’ordine hanno assaltato e malmenato il personale medico e gettato i feriti giù dal ponte.

I morti accertati non sono specificati al momento: sono tanti i dispersi di cui non si hanno tracce e solo pochi feriti sono riusciti a raggiungere i servizi di pronto soccorso.

La piazza è stata subito circondata di filo spinato e nessuno riesce né a entrare, né a uscire.

Tra gli assaltati anche giornalisti ed emittenti TV. Anche stranieri. Di molti non si hanno più notizie.

Non arrivano più immagini in diretta, ma ci sono persone in collegamento telefonico con PressTv che raccontano cosa succede.

E naturalmente, mentre scorrono le immagini registrate (terribili), ci sono anche i collegamenti via satellite con esperti in analisi politica sia in occidente (Londra, Berlino, Parigi) che nel medio oriente (Beirut, Damasco, Tehran). I collegamenti con Washington, New York, California, Chicago, avvengono la sera tardi.

Eli ha detto...

SEGUE:


Le poche immagini che ci sono arrivate dell’assalto notturno sono incredibili: una vera e propria sparatoria selvaggia sulla gente in fuga. Nelle ultime ore la corrispondente di PressTv in Bahrain, Mariam al-Khawaja, diceva questo in collegamento telefonico: le ultime immagini che ha potuto vedere della piazza erano terribili: morti e feriti sparsi ovunque, nessuno poteva avvicinarli, neanche le ambulanze.

Ci sono attualmente 8 grandi camion-frigo nella piazza in cui si suppone siano stati caricati i corpi delle persone uccise - e non si esclude che anche i feriti abbiano fatto quella fine. Non ci sono immagini attuali della Piazza e quindi non si può sapre dove siano i feriti, che sono almeno centinaia e non sono mai arrivati negli ospedali, con poche eccezioni.

Un parlamentare del Bahrein, che si era dimesso recentemente, raccontava a PressTv che l'esercito del Bahrain consiste in prevalenza di mercenari addestrati nell'esercito israeliano (come succede per altri regimi arabi), e quindi i “soldati” non sentono quel “legame” con la popolazione che nel caso dell'Egitto, invece, ha impedito che l'esercito insistesse in modo eccessivo con la repressione.

Bisogna aggiungere, però, che negli ultimi giorni arrivano rapporti dall'Egitto che rivelano l'enorme numero di persone che mancano all'appello. Si presume - e si spera - che siano detenuti, e che non si aggiungano ai centinaia di morti già noti.

Il vero problema attualmente è l’Egitto.
Vige la Legge Marziale. C’è il coprifuoco. C’è il divieto di assembramento. Ed è stata sopesa la Legge Costituzionale per cui i “Colonnelli” hanno il via-libera per fare quello che vogliono, che è più o meno quello che fanno da decenni. Dalla padella nella brace.

Per la causa araba e in particolare per la causa palestinese, l’Egitto rappresenta il fattore principale per un’eventuale risoluzione dell'egemonia coloniale israelo-americana.

Adesso c’è in diretta una conferenza stampa in Bahrein. Vediamo se si riesce a capire qualcosa. L’interprete fa del suo meglio per stare dietro alla traduzione, ma gli animi sono accesi e la cosa è alquanto complicata.

Orazio ha detto...

Caro Carlo e cari amici del Blog la verità è che Gheddafi a mio parere in questo momento l'unico aiuto lo sta ricevendo da noi italiani, magari per opera dei servizi segreti e con l'imput del nano eroticus che difende i lucrosi affari stretti con il macellaio di Tripoli. Alla fine si dimostra la vecchia storia che gli italiani sono tutt'altro che brava gente ma che dopo la caduta di Gheddafi sarà additata come amica dei dittatore.

MattoMatteo ha detto...

E magari mi sai dire anche se Lee Harvey Oswald ha agito da solo oppure se aveva ragione il procuratore Garrison e chi ha architettato tutto e' stato Clay Bertrand alias Clay Shaw ... ma per favore ... anche in un frangente del genere...per favore...

emilio ha detto...

Anch'io penso che gli italiani hanno gl interesi maggiori in Libia, per volontà (petrlio, gas e altri affari) e per convenienza (il dittatore farebbe il lavoro sporco nel fermare profughi e clandestini, ammesso che possa essere conveniente per l'Italia).
Detto ciò, una tesi proposta dovrebbe essere fornita di ulteriori dettagli per poterla analizzare ed eventualmente confutare.

servo inutile ha detto...

I graci hanno incendiato la piazza del parlamento di Atene, inneggiando alla fine di Papandreu.

http://www.tio.ch/aa_pagine_comuni/
articolo_interna.asp?idarticolo=618345&idsezione=
9&idsito=1&idtipo=2

Tutta la meravigliosa spontaneità di una vera rivoluzione popolare potrà avere due soluzioni: soffocata nel sangue dalle forze controrivoluzionarie armate dall'occidente padrone del FMI e BM o un intervento di strage successivo alla presa di potere di frange estremiste e fondamentaliste mussulmane, da tribù sunnite.

Comunque la si giri, la frittata, sarà una carneficina.

Gli interessi nel Nord Africa e nel Medioriente sono troppo importanti perchè, nel mondo dei fanta-miliardi di dollari che circolano per il pianeta e iperinflazionano l'economia mondiale, si possa lasciare liberi i Paesi in via di sviluppo di auto-determinarsi.

Solo una nazionalizzazione delle risorse da parte dei rivoluzionari potrà cambiare la situazione.

Forse la via del panarabismo potrebbe essere nuovamente percorsa.

Consiglio, per comprendere meglio la situazione della schiavitù indotta dalla Triade -USA-UK-UE, il libro:

"Chi sono i padroni del mondo"

di Damin MIllet e Eric Toussaint

ed. Il punto d'incontro
sotto titolo:
50 domande sul debito estero dei paesi poveri

ciao
blackskull

Per Eli
In un mio vecchio commento, dissi che un modo efficace per evitare le carneficine, di cui tu ci scrivi in maniera accorata e che rispecchiano la tua nobilissima sensibilità, potrebbe essere anche e non solo, quello di ritirare i nostri soldi dalle banche italiane o estere che commerciano in armi, IOR inclusa.
Non ebbi nessuna risposta o anche solo una critica a riguardo.
Come tu ben sai. le rendite che hanno reso ricche almeno tre generazioni del nostro Paese, sono l'unica vera unità d'intenti che accomuna molti Italiani, sono il desiderio del massimo risultato con il minimo sforzo.
Guadagnare senza lavorare è lo scopo precipuo degli abitanti della Triade, ergo, qualcuno dovrà pur farlo per loro.

Eli ha detto...

Caro Blackskull
sono almeno vent'anni che cerco di
fare lo slalom fra le banche
guerrafondaie, perché condivido
totalmente il tuo assunto, e devo ammettere che è molto difficile.
Attualmente sono agganciata ad Unicredit da un mutuo, ma ho già
studiato il modo per uscirne.
Opererò a breve. E sai perché?
Perché tale banca, oltre a fornire
cospicue somme ai fabbricanti di armi, è posseduta per un 7% dai
libici e per un 6% dalla Lega.
Boicotto anche i prodotti d'Israele, e quelli delle multinazionali americane, molto
ben occultati nel nostro paese
sotto nomi antichi e familiari,quali Buitoni, Motta, Alemagna, Nestlé,etc.
Non scendo nei dettagli perché annoierei tutti. Ma sono arciconvinta che il boicottaggio
economico sia un metodo efficace.
Restiamo umani!
Affettuosi saluti...

servo inutile ha detto...

Cara Eli,

vedi se ti soddisfa questa banca:

http://www.bancaetica.com/welcome
/diventasocio/

Purtroppo sappiamo che stabilizzare le aree geopolitiche in fermento, significa permettere alle corporation di fare sempre e comunque profitti.

La Democrazia, per l'Imperialismo, è sinonimo di sfruttamento disumano senza sorprese, è il modus operandi del Capitalismo internazionale, che gli assicura di costituire i tre tipi di bipedi che più desidera: sfruttatori, lavoratori schiavi e consumatori.

Chi esce fuori dallo schema o diventa povero o affetto da disturbi psicosociali o terrorista,visto che comunista non è più di moda nè tanto meno essere semplicemente umano.

un abbraccio
blackskull

servo inutile ha detto...

Dimenticavo di dirti:

scendi nei dettagli!!!

Era quello il tipo di contributo che potevi mettere al servizio di una rivista come l'Olandese Volante, che purtroppo e non per colpa tua, vista la scarsa adesione,invece di navigare, sta colando a picco nella darsena dalla quale doveva partire.

con rammarico
Il Nostromo

Eli ha detto...

Blackskull

ho avuto contatti con Banca Etica,
ma purtroppo la sede è molto lontana da casa mia, poi per divenire correntista devi acquistare cinque azioni, di cui
ora non ricordo il costo.
Non fanno trasferimenti di mutui.
Last but not least, ti danno solo
un bancomat, niente assegni né carta di credito.
Ora sto valutando un Credito Cooperativo, che per me sarebbe più comodo, e comunque ha un agire
piuttosto etico, e soprattutto
accetta il trasferimento di mutuo
e mi accorcia anche i tempi del
medesimo.
Tu mi dirai: a che ti serve la carta di credito?
In questi anni ho sempre mantenuto la validità del passaporto, e sono
pronta all'espatrio in qualsiasi
momento, non mi fido di questi
decerebrati.

Guarda, non mi sono aggregata all'Olandese Volante perché spesso
mi piace leggere, ma non mi va di scrivere. E poi anche perché,
essendo un'analfabeta postindustriale, non sempre riesco a far funzionare il p.c.
Per dirne una, tu hai messo il
link dell'Olandese, io non sono
neppure riuscita ad entrare!
Ho notevoli defaillances tecniche.
:-D

Carlo Bertani ha detto...

Eh sì, Nostromo, hai proprio ragione. Anch'io notavo, oltre la lanterna, nello specchio di poppa, che il mare s'è alzato.
Quando la chiglia toccherà il fango del fondo, le teredini faranno il resto.
Eppure, quanto ci sarebbe stato da raccontare, proprio adesso che il Mediterraneo è in fiamme e sulla fronte della gente, in strada, leggo tanti "perché?"!
Non fa nulla: caleremo la scialuppa con l'argano di dritta e ci rifugeremo in una bettola del litorale, quelle dove si raccontano storie fantastiche di velieri e di delfini parlanti, fra un boccale di birra e due occhi di favola, femminili, che t'ascoltano.
Così vanno le cose in mare, Nostromo, e di relitti è zeppa la costa.
Carlo

servo inutile ha detto...

Capitano, oh Capitano, non c'è falla nello scafo, solo le macchine dalle lucide cromature, come l'oro e la quercia dei raggi del timone.

Non affonda la nave, galleggia inutile: ma si, scendiamo a terra e tracanniamo rum dai boccali di latta e fissiamoci negli occhi gli sguardi attoniti dei mozzi che si ubriacano per primi, cullandosi le donne sulle ginocchia, appoggiando ai seni prosperosi la fatica del rientro.

Ci sono ancora canti che sostengono e narrano dei viaggi immaginari agli estremi liquidi del mondo.

Sono storie blu,di cielo e mare,di ami sotto la pelle e di vele che asciugano le lacrime salate delle tempeste.

La notte è sempre più lunga del giorno, ma quella canaglia infuocata dall'orizzonte risorgerà.

E come dice il vecchio adagio marinaro: pochi sono gli uomini che possano dare del tu al Mare... Quei pochi non glielo danno.

Sul ponte sventola bandiera bianca.
Passo e chiudo.
blackskull

Mahmoud ha detto...

invito tutti a leggere il messaggio di Marco nel forum di "Pontedicose" e a rispondere, fornendo informazioni sulla propria disponibilità alla partecipazione.

Secondo me, il numero dell'equipaggio potrebbe aumentare una volta che la nave è salpata!

vostro,
Mahmoud

emilio ha detto...

ma come si accede al forum di "pontedicose"?

emilio ha detto...

P.S.
Va bene il reclutamento a terra, ma forse ci sono molti naufraghi che si dibattono fra le onde: perchè non almeno provare a salpare le ancore e cercarli?

Mahmoud ha detto...

ciao Emilio,
grazie per l'interesse! Ti sei già iscritto al sito?
Dopo che ti sei iscritto (ti dovrebbe arrivare una lettera al tuo indirizzo mail con username e password), potresti accedere al sito pontedicose.com.
Il forum si trova sotto l'immagine del veliero a sinistra. sotto "progetto rivista" trovi "ultimo messaggio" ... leggi e scrivi!

grazie ancora
mahmoud

Carlo Bertani ha detto...

Attendo con interesse che l'equipaggio si raduni sulla banchina, poi dirò la mia affacciandomi al bastinaggio a poppa.
Non è spocchia: è senso di responsabilità. Ovvero, se si vuole salpare, presentarsi, poi il Capitano dirà la sua.
In genere, i Capitani non parlano al vento e, quando lo fanno, non si fanno ascoltare.
Carlo

servo inutile ha detto...

Ciao Marco e a tutti,
io ci sono sempre stato e ho cercato di arringare la ciurma più volte sottocoperta e sul ponte, dal Blog.
Non mi dispero.
La mia disponibilità di un articolo a settimana sul tema disoccupazione strutturale over 40 di Torino-Provincia-Nazione, l'ho sempre messa.
Anzi, oltre a skype, la rivista potrebbe, e Dario converrà con me, avere una sua omologa webtv-free, dove caricare video, report settimanali, interviste ai membri dell'equipaggio e gente dell'esterno.
Fre l'altro sono in contatto con un giornalista della Gazzetta d'Alba che mi ha chiesto di saperne di più e trova ottima l'idea di videofilmati e articoli conseguenti, nei luoghi di lotta sindacale (scioperi davanti ai cancelli di ogni dove e manifestazioni per i Piemonte), perchè è il suo pane.
Ma non ho potuto ancora confermargli nulla.
Quindi siamo in 4!, ognuno con i suoi limiti e le sue aspirazioni…oggettivamente… TROPPO POCHI!!!
Carlo sa meglio di chiunque altro, quanto lavoro e impegno ci voglia per far funzionare una redazione: non è uno scherzo!!!
Elenco figure imprescindibili:
Capo redattore o coordinatore,vice-coordinatore, correttore di bozze, almeno 5 giornalisti oltre il direttore/capo redattore, traduttori, almeno tre (inglese-francese-spagnolo-tedesco) 11
Comunicazioni e gestione contenuti forum.( moderator/gestione posta) 2
Ufficio stampa/agenzia notizie n°2
Tecnici webmaster. 1
TOTALE: 16
Mi fermo e sono stato essenziale,credetemi.
So che qualcuno potrà dire: iniziamo con chi siamo.
Ed è proprio quello che è successo e succede in questi casi: si chiude prima ancora di iniziare.
Se fossimo almeno metà + 1 si potrebbe tentare, ma basta un alito di vento e …
Poi, mi soffermerei su una riflessione che porta a formulare una domanda ben precisa: quanto saremo in grado di camminare con le nostre gambe?
Non si può pensare di affidare a Carlo il timone e prendere ordini come mozzi inesperti, buoni solo per lo straccio e il secchione o a pelare patate in cambusa: occorre una certa autonomia e per averla ci vuole un certo grado di responsabilità e disponibilità che, credetemi, quando non c'è in ballo dinè, ma solo pura e semplice abnegazione, vien meno in un nanosecondo, se non si è sufficientemente ispirati prima ancora che coinvolti.
Mi direte che sono l'avvocato del diavolo, ma non siamo dei bambini alle elementari: non è che ci possiamo mettere a dire e scrivere cazzate una tantum o pensare che il bel veliero sul quale salpiamo rappresenti la nostra crocerina tanto per riempire il tempo libero che, ahimè, per tutti, è ormai decisamente scarso.
Dobbiamo comportarci da professionisti, quindi : lacrime, sangue e la soddisfazione di guidare chi ci legge nel buio e nel silenzio assordante che c'è.
Stiamo parlando di un vero lavoro, forse è questo che non è stato chiaro fin dall'inizio.
Se i miei toni sono stati duri e sono rivolti anche e sopprattutto a me stesso, non m'importa un fico.
Il piacere più grande nel fare il vero mestiere di giornalista, se mai , è raggiungere lo scopo che ci si è prefissi ovvero farci capire e far riflettere chi ci leggerà e non ho detto apprezzare…quello, alla lunga, diventa narcisismo, anche se solletica l'ombelico.
Pubblicherò questo mio commento anche sul blog.
Con grande amicizia
Il Nostromo
http://www.pontedicose.com/forum/progetto-rivista/che-facciamo-si-parte/#p58