Scorrendo la stampa italiana – quella estera no, sarebbe come per un depresso visitare ponti e rotaie – si ha l’impressione che tutto quel che avviene sia la politica del (ex) Belpaese, la “normalità” del consueto, la pagnotta di tutti i giorni.
E’ perfettamente normale infiammare, per settimane, il mondo del lavoro col referendum FIAT, poiché bisogna essere responsabili (normali?) e capire che se si vuol lavorare bisogna farlo alle condizioni del Mercato. Eh, diamine.
Poche settimane dopo, è altrettanto normale affermare che la FIAT – se tutto procederà bene (normalmente?) negli USA – se ne andrà e sposterà la direzione a San Francisco. Eh, se conviene…
Ovviamente, solo dopo aver saldato i conti con le amministrazioni USA e canadese, aver reso fino all’ultimo cent ricevuto in prestito – eh, diamine – perché se si è persone serie (normali?) così ci si deve comportare.
Gli anormali sostengono che la FIAT, con tutti i soldi ricevuti dallo Stato italiano, dovrebbe essere per lo meno nazionalizzata, che bisognerebbe dare un bel calcinculo a Marchionne e spedirlo in orbita con la sua spocchia.
Siate ragionevoli! (normali!) – risponde il canadesino – quei soldi io non li ho presi! Li avranno presi gli Agnelli…ma sono morti! N’est pas?
Gli anormali sostenevano che era giusto, prima di votare, vedere le carte, ossia quel che il Marchionnino col bel pulloverino voleva fare della FIAT. No, pas possibile, perché a poker non si possono vedere le carte senza pagare. C’est normale.
Per la bad company targata new FIAT – che lavorerà senza contratto di lavoro, con una direzione aziendale lontana 5.000 chilometri – saranno probabilmente previste nuove mansioni. Le auto ibride? Elettriche? Idrogeno?
No, suvvia, non siamo anormali.
Si sta pensando a promettenti mercati di nicchia: quando tutti produrranno le auto elettriche, rimarremo gli unici a farle a petrolio! Capito la furbizia? Paolo Scaroni – quello “normale” che lavora “per diventare il più ricco del cimitero” (parole sue) – ci ha garantito che le auto dell’ENI continueranno a marciare a petrolio, almeno fino al 2120! Lavoro sicuro!
In alternativa, diversificheremo: Fabbrica Italiana Archi (e frecce) Torino. Per le frecce, però, bisognerà capire se la direzione aziendale non vorrà creare una Bad Company nelle Badlands, ed affidarla ai Lakota nelle riserve. Ci sembra normale: una questione d’esperienza, di know how.
Nel caso, in Italia ci getteremo su altri, promettenti mercati di nicchia: carri da buoi, archibugi, penne d’oca, pennini, gadget in bachelite, otri per vino ed olio…c’è un mare di proposte da esplorare! Bonanni e Angeletti, informati delle novità produttive, si sono detti entusiasti! E’ normale entusiasmarsi.
Bisognerà, però, osservare che piega prenderà la politica italiana.
Perché, signori miei, ad essere sinceri (normali?) ci sono due ipotesi al vaglio, che dipendono entrambe da una data, quella del Primo Novembre. Festa d’Ognissanti? No! Falso! Anormale!
E’ l’incerta data di nascita di una giovin pulzella – tale Rubì Rubacuorì – perché non si sa per certo se sia nata il 1/11/1991 oppure il 1/11/1992. Una terribile différence.
Pare che la Rubacuorì sia stata da un funzionario di polizia…un Carabiniere, perché aveva perso il portafogli, una denuncia…ed abbia dichiarato il 1991, ma dalle carte ufficiale pare sia 1992…una confusion terrible…
Eh già…vedete, perché, per noi della FIAT è essenziale – prima di decidere se restare a Torino oppure andare a San Francisco – sapere se la ragazza è del 1991 o del 1992: questione di vita o di morte (degli altri).
Ne ho parlato in America con il governatore Cota, ed il sindaco Chiamparino ha detto che gli avrebbe chiesto, per sapere come stanno le cose. Ma i due non si parlano: è normale.
Tutto parte da quella data: la sorte del governo, è chiaro? Della riforma federale! E’ chiaro? E’ facile da capire, è normale.
Solo se è del 1991 potrò continuare a vedere il mio amico Sacconì – su, adesso non mettetemi in bocca cose che non ho detto…avevo detto che saremmo stati in un “cul de sac”, non che era un “sac de merde”, non conoscete il français e volete parlare… – perché Sacconì è très importante, è il perno di tutta la question.
Perché, vedete, se è del 1991 tutto l’ambaradan messo su dai giudici di Milano crollerà come un castello di carte e varrà il sacrosanto principio che ciascuno, a casa sua, è libero di trombare tutte le ragazzine che desidera: è un diritto sancito dalla Constitution, è normale.
In quel caso, la Lega Nord sarà certa che incasserà la sua riforma federale e non staccherà la spina – che strano modo di dire, questi italiens – così i Responsabili (normali) in Parlamento voteranno tranquilli che il Governo non cadrà e continueranno a prendere tutti i mesi i loro bei baiocchi. Il FLY – pardon FLI – scenderà in picchiata e si schianterà al suolo. Tutto tornerà tranquillo: normale.
Ma se la ragazza è del 1992…ahi, ahi, que terrible notice…allora ci sarà la terrible accusa di prostituzione minorile…roba da finire alla Bastille…la Lega Nord farà un accordo per il federalismo con Bersanì, Silviò finirà nella merde e sarà costretto a fuggire a Parigi, da Carlà, sperando che all’Eliseo gli preparino la soupe di magro e gli cambino i pannoloni.
E il mio amico Sacconì? Dove andrà? Pazienza: gli troverò un posto da usciere a San Francisco.
Il problema è che, con l’accordo sul federalismo con Bersanì, in cambio quei perduti del PD vorranno qualcosa – poca roba, ma per i miei azionisti è già troppo: lo sapete che un pieno per uno yacht costa 50.000 dollari? – e magari saremo obbligati a rivedere gli accordi…ah, no, speriamo sia del 1991…proprio adesso che era tutto a posto…era normale…
Perché tutto si gioca su un dilemma: essere o non essere (del 1991)? Dove ho già sentito questa frase? Non ricordo, ma la matematica non è mica una opinion: c’est vrai?
Aurevoir, monsieur Marchionnì: già che ci siamo, gliene ricordiamo un’altra: ci sono più cose fra cielo e terra – Orazio – di quel che racconta la tua filosofia. Anche anormali, per nostra fortuna.
Articolo liberamente riproducibile nella sua interezza, ovvia la citazione della fonte.
Questa pubblicazione non può essere considerata alla stregua della pubblicazione a stampa, giacché ha carattere saltuario e si configura, dunque, come un libera espressione, così come riferito dall'art. 21 della Costituzione. Per le immagini eventualmente presenti, si fa riferimento al comma 3 della Legge 22 Maggio 2004 n. 128, trattandosi di citazione o di riproduzione per fini culturali e senza scopo di lucro.
E’ perfettamente normale infiammare, per settimane, il mondo del lavoro col referendum FIAT, poiché bisogna essere responsabili (normali?) e capire che se si vuol lavorare bisogna farlo alle condizioni del Mercato. Eh, diamine.
Poche settimane dopo, è altrettanto normale affermare che la FIAT – se tutto procederà bene (normalmente?) negli USA – se ne andrà e sposterà la direzione a San Francisco. Eh, se conviene…
Ovviamente, solo dopo aver saldato i conti con le amministrazioni USA e canadese, aver reso fino all’ultimo cent ricevuto in prestito – eh, diamine – perché se si è persone serie (normali?) così ci si deve comportare.
Gli anormali sostengono che la FIAT, con tutti i soldi ricevuti dallo Stato italiano, dovrebbe essere per lo meno nazionalizzata, che bisognerebbe dare un bel calcinculo a Marchionne e spedirlo in orbita con la sua spocchia.
Siate ragionevoli! (normali!) – risponde il canadesino – quei soldi io non li ho presi! Li avranno presi gli Agnelli…ma sono morti! N’est pas?
Gli anormali sostenevano che era giusto, prima di votare, vedere le carte, ossia quel che il Marchionnino col bel pulloverino voleva fare della FIAT. No, pas possibile, perché a poker non si possono vedere le carte senza pagare. C’est normale.
Per la bad company targata new FIAT – che lavorerà senza contratto di lavoro, con una direzione aziendale lontana 5.000 chilometri – saranno probabilmente previste nuove mansioni. Le auto ibride? Elettriche? Idrogeno?
No, suvvia, non siamo anormali.
Si sta pensando a promettenti mercati di nicchia: quando tutti produrranno le auto elettriche, rimarremo gli unici a farle a petrolio! Capito la furbizia? Paolo Scaroni – quello “normale” che lavora “per diventare il più ricco del cimitero” (parole sue) – ci ha garantito che le auto dell’ENI continueranno a marciare a petrolio, almeno fino al 2120! Lavoro sicuro!
In alternativa, diversificheremo: Fabbrica Italiana Archi (e frecce) Torino. Per le frecce, però, bisognerà capire se la direzione aziendale non vorrà creare una Bad Company nelle Badlands, ed affidarla ai Lakota nelle riserve. Ci sembra normale: una questione d’esperienza, di know how.
Nel caso, in Italia ci getteremo su altri, promettenti mercati di nicchia: carri da buoi, archibugi, penne d’oca, pennini, gadget in bachelite, otri per vino ed olio…c’è un mare di proposte da esplorare! Bonanni e Angeletti, informati delle novità produttive, si sono detti entusiasti! E’ normale entusiasmarsi.
Bisognerà, però, osservare che piega prenderà la politica italiana.
Perché, signori miei, ad essere sinceri (normali?) ci sono due ipotesi al vaglio, che dipendono entrambe da una data, quella del Primo Novembre. Festa d’Ognissanti? No! Falso! Anormale!
E’ l’incerta data di nascita di una giovin pulzella – tale Rubì Rubacuorì – perché non si sa per certo se sia nata il 1/11/1991 oppure il 1/11/1992. Una terribile différence.
Pare che la Rubacuorì sia stata da un funzionario di polizia…un Carabiniere, perché aveva perso il portafogli, una denuncia…ed abbia dichiarato il 1991, ma dalle carte ufficiale pare sia 1992…una confusion terrible…
Eh già…vedete, perché, per noi della FIAT è essenziale – prima di decidere se restare a Torino oppure andare a San Francisco – sapere se la ragazza è del 1991 o del 1992: questione di vita o di morte (degli altri).
Ne ho parlato in America con il governatore Cota, ed il sindaco Chiamparino ha detto che gli avrebbe chiesto, per sapere come stanno le cose. Ma i due non si parlano: è normale.
Tutto parte da quella data: la sorte del governo, è chiaro? Della riforma federale! E’ chiaro? E’ facile da capire, è normale.
Solo se è del 1991 potrò continuare a vedere il mio amico Sacconì – su, adesso non mettetemi in bocca cose che non ho detto…avevo detto che saremmo stati in un “cul de sac”, non che era un “sac de merde”, non conoscete il français e volete parlare… – perché Sacconì è très importante, è il perno di tutta la question.
Perché, vedete, se è del 1991 tutto l’ambaradan messo su dai giudici di Milano crollerà come un castello di carte e varrà il sacrosanto principio che ciascuno, a casa sua, è libero di trombare tutte le ragazzine che desidera: è un diritto sancito dalla Constitution, è normale.
In quel caso, la Lega Nord sarà certa che incasserà la sua riforma federale e non staccherà la spina – che strano modo di dire, questi italiens – così i Responsabili (normali) in Parlamento voteranno tranquilli che il Governo non cadrà e continueranno a prendere tutti i mesi i loro bei baiocchi. Il FLY – pardon FLI – scenderà in picchiata e si schianterà al suolo. Tutto tornerà tranquillo: normale.
Ma se la ragazza è del 1992…ahi, ahi, que terrible notice…allora ci sarà la terrible accusa di prostituzione minorile…roba da finire alla Bastille…la Lega Nord farà un accordo per il federalismo con Bersanì, Silviò finirà nella merde e sarà costretto a fuggire a Parigi, da Carlà, sperando che all’Eliseo gli preparino la soupe di magro e gli cambino i pannoloni.
E il mio amico Sacconì? Dove andrà? Pazienza: gli troverò un posto da usciere a San Francisco.
Il problema è che, con l’accordo sul federalismo con Bersanì, in cambio quei perduti del PD vorranno qualcosa – poca roba, ma per i miei azionisti è già troppo: lo sapete che un pieno per uno yacht costa 50.000 dollari? – e magari saremo obbligati a rivedere gli accordi…ah, no, speriamo sia del 1991…proprio adesso che era tutto a posto…era normale…
Perché tutto si gioca su un dilemma: essere o non essere (del 1991)? Dove ho già sentito questa frase? Non ricordo, ma la matematica non è mica una opinion: c’est vrai?
Aurevoir, monsieur Marchionnì: già che ci siamo, gliene ricordiamo un’altra: ci sono più cose fra cielo e terra – Orazio – di quel che racconta la tua filosofia. Anche anormali, per nostra fortuna.
Articolo liberamente riproducibile nella sua interezza, ovvia la citazione della fonte.
Questa pubblicazione non può essere considerata alla stregua della pubblicazione a stampa, giacché ha carattere saltuario e si configura, dunque, come un libera espressione, così come riferito dall'art. 21 della Costituzione. Per le immagini eventualmente presenti, si fa riferimento al comma 3 della Legge 22 Maggio 2004 n. 128, trattandosi di citazione o di riproduzione per fini culturali e senza scopo di lucro.
8 commenti:
il 1992... chissà se in quegli anni qualcuno pensava già di scendere in campo ;)
Passano gli anni...ed abbiamo sempre questo (ed altri) rompi...fra i c...
Ciao
Carlo
Riguardo l'impianto statale:
l'Italia è di fatto stata uno Stato (scusate...) centrale per 50 anni praticamente. A mia conoscenza non mi risulta che le Regioni istituite nel 70 avessero e le competenze odierne; dal 200 in poi, mi pare di ricordare, hanno avuto affidate diverse competenze importanti come la sanità.
Stante ciò, le regioni hanno legiferato in maniera disomogena, pure guidate dalle cosiddette linee guida nazionali. Questo sta generando a mio avviso un notevole coas normativo (vedere ad esempio la questione "fotovoltaico"), con continui cambi di rotta, ricorsi e incertezze. Tutto ciò porta un freno allo sviluppo ed alla tanto sbandierata libera circolazione delle persone e delle merci.
Inoltre, il costo delle regioni penso sia spropositatamente spropositato: ma il parlamento che ci sta a fare? Perchè ci devono essere altri organi legiferanti, ognuno a modo suo?
La grande balla del "federalismo" vorrebbe farci credere che se ognuno si amministra da sè si amministra meglio: può essere vero, ma anche no... La dimostrazione? Campania, Lazio, Liguria, Calabria, Sicilia, e così via...
Perchè dopo fatiche di 50 anni per l'integrazione dovremmo tornare all'800? Ormai è fatta: il Regno di Napoli è distrutto è non tornerà, il Granducato idem, nelle loro parti migliori s'intende, perchè un Regno dei Savoia e sempre dietro l'angolo, magari non nomantesi Savoia.
Poi mi sembra ovvio: uno stato ha peso se è militarmente forte, come Israele (ma è un caso molto particolare), e/o se possiede tecnologie e mercato, interno ed esterno, o se ha grandi risorse naturali e non è una post-colonia.
Mi spiegate cosa la Padania avrebbe se diventasse stato indipendente?
Tra le altre cose, mi pare fosse già stato accennato, la lega ha circa l'8% degli elettori e il pdl il 13%: totale 21-22%.
La riuscita della "secessione" e delle altre boiate (passatemi il termine) da quanto i "neo-bolscevichi" avranno mano libera. Purtroppo, per ora, panem et circenses sono garantiti.
Saluti
Salve a tutti, vi leggo quasi sempre ma i miei nuovi impegni mi
impediscono di dedicare più tempo anche per commentare.
'normalita'
mi permetto di aggiungere due storie di 'normalità' piccola e provinciale, secondo me indicativa della 'forma mentis' (inculcata o seguita) degli italiani odierni:
-piccolo paesino di montagna (2mila ab.) assemblea nella sala consigliare del comune, presenti sindaco, assessori, tecnici del comune e di altri enti locali coinvolti e circa 90 cittadini...si parlava di un finanziamento per eseguire delle manutenzioni straordinarie sulle strade interpoderali...
si accende la discussione sui costi e sul loro riparto...si alza un cittadino ed ad alta voce dice che lui i lavori se li fa da solo con fornitori di materiale e di opera...pagati a nero...così risparmia rispetto ai lavori fatti con il comune!
In pratica davanti ad una amministrazione pubblica e funzionari di enti locali dichiara che esegue da anni lavori pagati a nero! E per assurdo dichiara ad alta voce che in questo modo si risparmia!! Nessuno gli muove opposizione, nemmeno il sindaco.... io gli dico blandamente...."di solito l'iva si dovrebbe pagare..."...resto inascoltato.
-ufficio pubblico: un funzionario spiega ad un contribuente la serie di norme che regolano le operazioni svolte dal suo ufficio ed anche i vari riferimenti applicativi ecc...il signore ascolta ma ribadisce che si dovrebbe fare in una altro modo (era una questione di applicazione di contributi) ed anzi che pagare quei contributi è inutile ecc... il funzionario con pazienza gli ripete tutto l'iter legislativo ed i vari riferimenti normativi...
(io ho assitito per caso ero in una fila di un ufficio vicino)...quest'altro insiste duramente esprimendo giudizi negativi (mi parevano tanti slogn televisivi)... alchè il funzionario gli dice: "capisco quello che dice ma le sue sono solo opinioni"... allora il signore risponde: "anche le sue sono opinioni!"...
una serie di norme, leggi, e giurisprudenza bollate come opinioni!...
Per curiosità ho chiesto chi era il signore: rampollo nobile, latifondista, nullafacente, figlio di un grosso e ricco avvocato della zona che gli aveva lasciato un enorme capitale in immobili...
quindi non un sempliciotto magari ignorante in materia....
Ecco la 'normalità' degli italiani, farsi le leggi da soli, rispettare solo le proprie 'opinioni', annullare tutto quello che è fastidioso 'dovere', in qualsiasi senso lo si volgia intendere e sopratutto se di tipo sociale.
Siamo degli incivili. Forse D'Alema è un genio ma il mio amico che dice sempre: "gli italiani sono dei 'birichini' e quindi si eleggono politici 'birichini' come loro"... non gli è da meno.
saluti
RA
Gli egiziani ce l'hanno fatta:
via lo zio di Ruby, Mubarak, e via
anche Suleyman.
E noi?
tutti al Chiambretti Night!!!
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