06 dicembre 2013

La seconda morte di Gandhi



Era il 1914 quando, mentre in Europa divampava la prima guerra mondiale, l’avvocato Mohandas Karamchand Gandhi vinceva la sua lunga battaglia contro l’apartheid in Sudafrica. Vinceva la prima battaglia: i matrimoni misti fra non cristiani furono ritenuti nuovamente validi e gli indiani furono nuovamente considerati lavoratori liberi, senza una tassa da pagare. La lotta dell’avvocato indiano era iniziata 11 anni prima, nel 1893, e Gandhi aveva subito ogni sorta d’umiliazione, dal viaggiare in predellino sulle carrozze a non poter sedere in prima classe sui treni pur avendo regolare biglietto.


Quattro anni dopo, nascevi tu.

Anche tu scegliesti gli studi giuridici per diventare il difensore dei più deboli, dei derelitti neri del Transvaal e di tutta l’Africa australe. Com’è andata, oggi lo sappiamo.

Ci sono voluti 100 anni e due vite per concludere la lotta, per rimettere a posto un errore lontano, iniziato con le caravelle di Cabral nel 1505, ma voi ci siete riusciti.

Di gente come voi non ne nasce più, oppure se nasce rimane nella lugubre ombra generata dai media mainstream che tutto dettano, tutto programmano, tutto ottengono. Come un negretto, anch’egli avvocato, che semina guerre per il mondo a capo della nazione più ricca e violenta, e che dichiara (sic!) d’esseri ispirato a te.

Riposate in pace: voi, la vostra lotta l’avete vinta. Onore a te, Madiba.

5 commenti:

alsalto ha detto...

Il tutto per buona pace dei vari Kaffir: Steve Biko, Chris Hani, Peter Mokaba, Thomas Sankara e tanti tanti altri su cui Gandhi ebbe a dire «Gli indiani vengano trascinati al livello dei rozzi Kaffir, la cui occupazione è cacciare e la cui sola ambizione è radunare il bestiame e comprarsi una moglie, per passare la vita nell’indolenza e nudi».

Ma e' il pacifismo che ci piace tanto a noi occidentali, ovvero quello di casta, maschilista, quello della resistenza passiva che si fa forte di tanti, troppi corpi a disposizione da sacrificare per la causa strizzando l'occhio al capitalismo consumista, magari a suon di scioperi della fame.

Lo spumante era in fresco da tempo.

Orazio ha detto...

Gandhi i matrimoni misti a casa sua non li voleva. Infatti vietò a suo figlio di sposare la figlia di un suo amico musulmano di cui era ospite in sud-africa. Bisognerebbe conoscere la storia prima di parlare.

piero deola ha detto...

Siamo certi che riposano in pace con tutti i dubbi che hanno seminato sul pianeta e i comportamenti discutibili?
Mmandela con il potere occidentale andava tranquillamente a braccetto.

doc ha detto...

All'indomani della notizia riporto quello che sentivo dentro che ho postato su Google +..

Grazie per essere esistito, grazie per averci dato la luce del tuo sogno, grazie per non esserti mai arreso, grazie per averci indicato che cosa è un Vincitore.

Un grazie anche a te Carlo, che ci hai ricordato Ghandi.

In loro nome Buon Cammino
Doc

Eli ha detto...


Mohandas Gandhi, Martin Luther King e Nelson Mandela hanno modificato la coscienza dell'umanità con la loro Luce, e lo hanno fatto nell'unico modo efficace e possibile, nella non violenza.
Lo hanno fatto nel tempo, essendo una tale trasformazione un processo
non immediato.
Noi siamo molto fortunati di aver fruito di tale passaggio sulla Terra di così Grandi Anime.
La Luce accompagni il loro Cammino.