08 agosto 2013

Cassandra crossing


Nella foto: Christa Wolff, autrice di "Cassandra"

Questo articolo era stato scritto, in origine, per la nota vicenda della pensione del personale della scuola in "quota 96": pare sia piaciuto molto, perciò lo ripropongo qui.




Tempo grigio, nuvole basse, sbuffi di vapore dalle valli che si materializzano in nebbia dimenticata nelle forre. Sono appena passate le sei del mattino, ed il chiarore ti lascia indovinare solo i contorni del visibile – la forma, la Gestalt, come la chiamano i tedeschi – mentre per i chiaroscuri, per le mille sfaccettature del colore ci sarà tempo: il giorno – ancorché grigio – fornirà risposte.

Così è per la nostra vicenda, terminata, svanita in uno uadi del deserto: fiumi di parole da una parte e dall’altra. Inutili, come un ombrello senza pioggia che t’impaccia soltanto.

Oggi scade il tempo: non ci raccontate altro, vi prego. “Chi mi riparlerà di domani luminosi, dove i muti parleranno e taceranno i noiosi...” cantava Fabrizio de André.

Attori claudicanti, figure diafane, cercano una parte da recitare nel dubbio dell’alba dopo averle passate tutte, dal condottiero che annuncia vittorie all’inquisitore che semina i suoi miasmi di morte.



Questo è il giorno delle Cassandre, che troppe volte avevano provato ad urlare, a gridare in faccia l’inganno: le Cassandre, però, hanno voci tremule che si perdono nel clamore della folla. Oggi, dovete ascoltarle: vi tocca, poi si vedrà cosa fare.

Una massa d’idioti già si litigavano: “perché a noi la liquidazione due anni dopo, e a quelli...” “e quelli nati il 2 di Settembre?” “sono del ’53, ma ho una quota 101...” Che miserie: tutti cercano di scendere dal Titanic, ma le scialuppe sono colme. Le anime nere al governo ridono – non sanno sorridere, non conoscono pietà né l’ironia – e ci guardano, commiserandoci: i Polli di Renzo, al confronto, avevano il cuore di Giovannino dé Medici.



Decido d’uscire nell’alba grigia, carica di vapori e invitante come un morbido ed ovattato girone infernale: il rumore dei passi si perde mentre lascio il sentiero per inoltrarmi fra prati, campi e sempre lei, la nebbia.

La prima figura che si fa avanti è un giovane magro ed elegante: giacca rossa, capelli impomatati, aria greve e sognante. Chi sei, gli urlo, Fassino o Fassina?

Che scherzo del destino: che domani ci tocchi un Brunetto ed una Brunetta, o Rutelli e Rutelle?

“Sono Fassina”: ah, bene, credevo d’avere a che fare col “sindaco più amato d’Italia” e la cosa m’annoiava.

Già che sei qui, spiegami una cosa: se non siete riusciti a trovare 180 milioni per salvare 6.000 insegnanti, ci dite dove troverete una cifra pari a circa 45 volte ciò che chiedeva il personale di quota 96 per gli esodati? Sono più di 8 miliardi: dove li pescherete?

Qui, le alternative sono soltanto due – Fassina: la smetta di contar balle, con quell’aria da studentino dandy – e le elenco: o trovate un accordo con il M5S e create un bel reddito di cittadinanza tassando le rendite finanziarie – sfidando, a questo punto, le burocrazie europee che vedono ogni tassa sui redditi da capitale come il fumo negli occhi – oppure le vostre mire sono sulla Cassa Depositi e Prestiti, che è il risparmio postale degli italiani. Ma qui rischiate grosso: toccare il risparmio degli italiani? Il piccolo risparmio, quello della nonnina per il nipotino?

Come risposta, biascica qualcosa in politichese...fondi europei, fondi strutturali, fondo schiena, fondo marino...oh, Fassina! Dicci come fa uno che non ha diciottomila lire in tasca per pagare un pranzo a prezzo fisso a trovarne – così, d’amblé – otto milioni!!!

Fugge, si perde nella nebbia: eh, questi giovani...questi bocconiani...adesso che ci penso, anche Sara Tommasi – la pornostar – è una ex bocconiana con tanto di laurea. Che prendano anche me a girare i film porno? Già mi vedo i titoli: “Decrepito trash”, “Il nonno e Cappuccetto Rosso”...va là, Bertani, va là, cammina...



Silenzio: passi leggeri s’odono a dritta. Scarroccio un po’ nel campo appena arato e chi ti vedo? Una donna, abbastanza giovane...ma chi sarà?

E’ la carrozza...cioè, no...non è la carrozza, è la Carrozza, il nostro Ministro. Ossequi, madama la Ministra.

Buongiorno a lei, signor giornalista: mica vuole estorcermi qualche confessione a denti stretti, di quelle che domani dovrò smentire, per caso?

Oh no, madama Ministra, non sia mai...però una domanda gliele voglio fare: poi, vedrà lei se rispondere.

Mi ha molto incuriosito il giochino della tabellina del tre: quanti sono i quota 96? 3-6-9 (mila). Scomodiamo l’archetipo, ossia i Tre Porcellini? Oppure è una faccenda da mercato rionale, delle serie “sono nove etti, signora, faccio un chilo o lascio?” Qui c’entra la Cabala, inutile negarlo.

Ma è chiaro, lapalissiano, semplicissimo signor giornalista: si tratta di un’estrapolazione statistica compiuta fra le medie storiche dei pensionamenti nell’Istruzione, compiuta dai tecnici del ministero scorporando i dati non coerenti, come la Ricerca e l’Università...è chiaro adesso, signor giornalista?

Beh, sì, cioè no...e perché, allora, c’è chi dice tre, chi sei e chi nove?

Si mette a ridere, la sua risata argentina quasi stride nel nebbione che stiamo attraversando: “Ma perché ognuno ha la sua statistica, perbacco! Siamo un Paese democratico: non lo scordi mai! Ognuno, in questo Paese libero, può alzarsi la mattina e dire al mondo qual è la sua statistica, la sua opinione...e raccontarlo a tutti...in un talk-show, ad esempio. Questa è libertà!”

Provo a ribattere: non era più semplice aprire una rilevazione su Istanze on-line? Era un modo più rapido...

“Ma cosa dice mai signor giornalista! Ma si rende conto? Vuole confutare l’immediatezza del calcolo matematico, la sua capacità di giungere in un lampo al risultato perfetto? Ma diamine...”

M’inchino e le bacio la mano: arrivederci ministra, arrivederci...

Buona giornata a lei, signor giornalista!

E sparisce. S’ode una voce nella nebbia: è una canzone, che la giovanetta canta mentre s’allontana:



Farem la nuova scuola

Si grande e si perfetta...

Sognar non è vietato

Lassù sulla nuvoletta...



Noto che l’ultimo verso pecca di un errore di sillaba, ma non fa nulla: eh, ce ne fossero di giovani così...appassionati, decisi, preparati...

Allontanandomi, però, mi sovviene quanto raccontano gli anglosassoni sulle falsità. Esistono tre diversi livelli di falsificazione della realtà: le mezze verità, le bugie e le statistiche. Già.



Il passo si fa pesante perché siamo in leggera salita: ovvio che, chi viene dalla parte opposta sarà in leggera discesa – medito – quando un mormorio mi sovviene. E’ quasi una giaculatoria, un rosario a denti stretti...ma non capisco, non riesco a decifrare le parole.

Un’ombra m’incrocia a qualche passo di distanza...viro di 180 gradi e, in silenzio e facendo ben attenzione a non tradire la mia presenza, l’ascolto.



“Il partito per primo si deve servir

ricorda Manuela non dimenticar

per gli sciagurati si deve provar

ma nulla che intacchi il verbo PD

soltanto il partito ti può salvar

a lui soltanto obbediente sarai

se la sofferenza non si può cancellar

soltanto il partito redimer potrà...”



Maledizione, s’accorge di me.

Buongiorno, signora...ehm...onorevole...Ghizzoni.

“Lei è Bertani, la riconosco: m’ha fatto penare non poco, lo sa?”

Non era mia intenzione...

“Non si fa così, ricordi...sto proprio leggendo “Il manuale del giovane piddino” ed il suo comportamento è stato sconveniente, cattivo...è per caso un seguace di Berlusconi?”

No, onorevole, lungi da me...

“E allora? Se ho detto che è stato fatto tutto il possibile, è stato fatto e chiuso! Si dovrà fare altri quattro anni di lavoro? E allora? Se la prenda con Berlusconi, che ha rovinato l’Italia! E’ scritto qui...”

Sì, lo so, il manuale del giovane comunis...pardon...piddino...però lei aveva promesso, onorevole...

“Ma cosa, promesso?!? Avevo chiarito che si faceva il possibile!”



Cara signora mia – mi sto arrabbiando una riga – se ci sono più (finte) fazioni all’interno del suo partito: esempio, Gnecchi-Damiano da un lato e Ghizzoni-Boccia dall’altro, non è colpa nostra. Se mai, di chi ha pensato di creare un partito così bislacco che tutto deve contenere, Inter e Juventus, il Diavolo e l’Acqua Santa, i piselli con la marmellata eccetera...ma quando si fanno delle promesse, ogni promessa è debito. Devo ricordarle pacta servanda sunt?

E poi, già che ci siamo, le ricordo che lei ha tranquillamente votato a favore della Riforma Fornero, della Spending Review e di tutte le porcate del governo Monti, più quelle che adesso sta tentando di far passare Letta. A dire il vero poche: il vostro governo non governa, galleggia come una barca sfondata nel mare tranquillo. Alla prima tempesta invernale, andrà a fondo.

Nessuno la obbligava a votare tutte le porcate che ha votato: a meno che...il partito, l’unità del partito, i comodacci del partito, le correnticole del partito, gli equilibrismi del partito...il vostro partito sarebbe quello che dovrebbe difendere i lavoratori? O la CGIL, vostra parente stretta?

Oppure, dopo che la Bastico è andata in pensione – del ’51, come me, con quanto di pensione? – le è stato ordinato di “seguire” la questione di quota 96, tanto per tranquillizzarli e farli giungere, nel 2014 (forse) alla nuova riforma Damiano?

Ma passi: e la chiarezza? Si rende conto cosa vuol dire per gente già anzianotta passare due Estati da incubo in tal modo? Sono, semplicemente, distrutti. Però, se non c’era lei a raccontare la rava e la fava ogni giorno, magari s’organizzavano diversamente, come hanno fatto gli inidonei e gli ITP, con i COBAS. I quali, grazie alle loro lotte ed alla loro unione, hanno per ora bloccato le stravaganze di Bondi e sono ancora al loro posto.

Stavolta sono io ad andarmene, con i fumi che quasi forano la nebbia: è mai possibile essere così creduloni?



Ricordate cosa dice Eddie Murphy al termine de “Il principe cerca moglie”? Dopo aver recitato una barzelletta aggiunge: “Ma guarda cosa bisogna fare per farvi ridere, bbastardi...”

Io ho già scritto in un altro articolo – che la gentaglia del PD ha chiesto fosse ritirato – cosa si dovrebbe fare: ce n’è per tutti, di scheletri nell’armadio ne hanno tutti, basta presentarli per bene a lor signori. Volete quelli di Damiano? Di Fioroni? Di chi? Non c’è problema, possiamo sputtanarli tutti.

Vorrei sapere di più sulla “Maestra Caterina” e sui miracolosi anfratti del Tribunale di Roma, così come desidererei avere notizie del nostro avvocato, Naso, il quale oggi sarà in vacanza – comprendo – ma che, recentemente, è stato troppo uccel di bosco. Forse siamo stati un poco ingenui?



E poi c’è da lottare, ma lottare sul serio: ascolto troppe diatribe interne, troppe voci discordanti, troppe inutili facezie. E non provate a dare la colpa a Raoul per quell’articolo: è acqua passata.

Adesso – visto che il prossimo anno saremo a scuola – cominciate a fare un bel esame di coscienza per quando slinguavate le varie Guzzoni, i Boccia, i Damiano...coraggio, provate a pensarci.

Io ci sto ed ho anche qualche idea, ma è l’ultima volta che impegno il mio tempo e le mie forze per sentire, dopo, delle contestazioni: sono fatto così, non credo nei partiti, nei sindacati, nel potere – perché il potere, se non gli servi, abusa di te – e, con l’attuale legge elettorale, non ha bisogno di nessun voto: gli bastano quelli degli apparati. Perciò: niente rapporti con questa gente.



Io sono qui, fatemi sapere.

4 commenti:

Eli ha detto...


Non ti consolerà, ma compriamo costosissimi e rabberciati aerei da guerra e non abbiamo i Canadair per spegnere gli incendi!

Trovano sempre i soldi (nostri!) per spese che procurano mazzette.
Provate a comprare anche voi i poltici!
Non sono più i tempi dei Razzi e degli Scilipoti...oggi un senatore si può avere per 10.000, e per un deputato basta una fornitura di supplì. Ma belli filanti, pieni di mozzarella. E una cassa di birra.

Saldi, saldi anche in parlamento!

Ciao. E.

doc ha detto...

Fiele: puro e genuino; trabordante e necessario. Per un po lenisce, la rabbia o il dolore, poi...E' una specie di fior di loto temporaneo fino....alla prossima ...raccolta.
Doc

Carlo Bertani ha detto...

Eli, non servono i parlamentari: il "blocco" avviene in pochi punti e ben precisi...i ministeri economici, la ragioneria dello stato...sono furbi...con poco sforzo ottengono il massimo. Il muro di gomma c'è anche per i deputati.
Già, Donato, e la raccolta s'avvicina. Non è più rabbia, bensì malinconia: fra venti giorni sarò nuovamente a scuola.
Mi guardo, m'osservo, mi perso: ma chi, dopo due estati d'illusioni e disillusioni, saune finlandesi a iosa...può ancora affrontare una classe?
Ho provato, con questi scritti, a smuovere le coscienze dei miei colleghi: in gran parte sono o degli inconsapevoli o dei pusillanimi.
Supererò anche queste delusioni, grazie della vostra amicizia.
Un abbraccio ad entrambi.
Carlo

Eli ha detto...



E' vero Carlo,

il sistema conosce mille modi per vanificare il tentativo del cittadino di far valere i suoi diritti.
Quando è capitato a me, semplicemente mi sono arresa.
Meglio lasciar correre che acidificare i processi epatici!

E non sei contento dell'inizio di un nuovo anno scolastico? Volti nuovi, gente giovane ed allegra, menti desiderose di apprendere e crescere...(ora mi manda affan....!).

Baci. Eli