17 aprile 2010

La battaglia di quota 162


Che farai Pier da Morrone?
Se’ venuto al paragone…
Jacopone da Todi

Qualcuno si sarà stupito della veemente reazione di Gianfranco Fini nei confronti di Silvio Berlusconi, scontro che avviene l’indomani di un successo elettorale.
Per comprendere quella che appare quasi un’anomalia, dobbiamo prima valutare due scenari: la mutazione sociologica della realtà italiana da un lato, il cambiamento della percezione, in politica, della prassi utilizzata per raggiungere gli obiettivi.
E’ difficile, inoltre, separare completamente i due aspetti poiché interdipendenti e dialettici.

Un primo aiuto giunge da due lunghi articoli che scrissi circa un anno fa: “Non può che finire così” prima[1] parte e seconda[2] parte (collegamenti in nota). Riassumo brevemente:
Analizzate le cause del lungo declino italiano (privatizzazione della Banca d’Italia, Euro, dismissione del patrimonio industriale pubblico e dei servizi pubblici, deriva “autoritaria” in politica, legge elettorale, ecc) giunsi alla conclusione che il “sistema Italia” non poteva più reggere molto. Non trovando più soluzione sul piano politico generale – poiché implicherebbero, al minimo, la completa sostituzione della classe politica – essa viene individuata “salvando” la parte più produttiva del Paese ed abbandonando alla “elemosina europea” il resto. Questa, ripeto, è solo una brevissima sintesi: invito, prima d’inoltrarsi a disquisire sul breve quadro esposto, a leggere quegli articoli.

L’unica “novità” era rappresentata dall’affermarsi, al Nord, di un sempre più forte sentimento autonomista, rappresentato politicamente dalla Lega Nord. Tralasciando le vie che potranno (o potrebbero) condurre ad una secessione (poiché le secessioni sono generate dal mutare dei rapporti politici: la loro definizione “sul campo” è mera prassi del momento), notiamo che tale processo – dopo le elezioni regionali del 2010 – si è manifestato più nitidamente.
Un ministro leghista (Calderoli) che sale al Quirinale con una proposta di legge costituzionale già pronta, presentata in un semplice cenacolo privato, la dice lunga sul punto al quale il processo è giunto.
Lo scontro – apparentemente – sembra vertere solamente su questioni di voti e di maggioranze, mentre sono i processi politici che sottendono gli effetti che devono essere soppesati.

Gianfranco Fini riteneva, quando aderì al PdL, d’esser lui il Delfino; invece, si trovò nella parte di Bertinotti della scorsa legislatura: onorato, ma completamente isolato.
Al momento non sappiamo se Fini porterà a compimento il suo intento, ma riteniamo molto difficile che riesca a sottrarsi, ancora una volta, alle decisioni che lo attendono.
In sintesi, le decisioni di Fini lo confinano in due scenari, entrambi riconducibili alla vicenda di Bertinotti: a quello del 1998 oppure al secondo, del 2006.
Nel primo caso – gettando la spada nell’agone politico – Bertinotti riuscì a salvare il suo partito mentre nel secondo, la fine anticipata della legislatura ma anche le mutate condizioni politiche, lo condussero all’estinzione. Vorremmo essere una mosca, per conoscere qualche riflessione a voce alta di Fini, ma riteniamo che la “parabola” del leader comunista abbia attraversato più volte i suoi pensieri.

Continuare nella pantomima di un PdL “partito vero” condurrà Fini direttamente ad occupare, negli anni futuri, poltrone di una certa importanza (col rischio, però, di fare la fine di Pera o di Pisanu) ma lo sottrarrà completamente all’agone politico.
Formare un gruppo parlamentare interno al PdL – di fatto, un suo partito – in qualche modo gli restituisce margini di manovra che, col trascorrere del tempo, Berlusconi gli sottrarrebbe inesorabilmente.
Le lamentele di oggi sono figlie di quelle di ieri, quando AN s’accorse che, nel Nord, il consenso guadagnato con la “svolta di Fiuggi” era inesorabilmente eroso dalla Lega: alcuni coordinatori locali di AN – già alle elezioni regionali del 2005 – si lamentavano “che il partito, nel Nord-Est, stava sparendo”.
Da qui – oggi – riparte la vocazione “sudista” del partito di Fini: non a caso, una delle lamentazioni più calcate, riguarda proprio la situazione siciliana e del Sud in genere, unici luoghi dove Fini può ancora trovare consensi che non siano “oscurati” dall’espansione berlusconiana.

Per capire le sottili discriminazioni che sono state fatte nei confronti del potenziale elettorato di Fini, prendiamo come esempio un modesto emendamento alla Finanziaria che fu presentato da un “ex AN” sulla scuola.
Il sen. Valditara – vista l’assurda situazione che vede nella scuola italiana il 55% dei docenti con un’età superiore ai 50 anni (la media europea è del 30% di over 50) – si proponeva di “svecchiare” un poco il corpo docente pensionando i circa 60enni anche nel caso non avessero raggiunto i requisiti. Insomma, la sua proposta[3] “regalava” due anni di contributi figurativi. I costi? Irrisori (42 milioni in tre anni, meno di 15 milioni l’anno) ma, la commissione Bilancio, lo bocciò. Perché?
Non si trattava certo di questioni di bilancio: le vicende legate a Bertolaso ed all’allegra compagna di costruttori “gaudenti” che lo circondavano, ha mostrato ben altri livelli di spesa. Solo le spese di Palazzo Chigi sono aumentate, in due anni, di circa 1,5 miliardi di euro: non si tratta, quindi, di quei quattro soldi.
Insomma, il problema non è valutare la proposta di Valditara o i finanziamenti a Bertolaso, bensì di capire chi quei soldi avvantaggiavano.

Nel primo caso docenti (e la qualità della scuola in generale), nel secondo costruttori.
Fra quei docenti, non ci sono soltanto “comunisti” bensì persone di destra: non è un mistero che, nell’elettorato di Alleanza Nazionale, ci fossero moltissimi dipendenti pubblici, quelli che si sono visti dileggiati e trattati come ladri dal minus veneziano. Il risultato? Alle recenti elezioni regionali, 2 milioni di voti in meno per il PdL: riflettiamo che tutte le vittorie e le sconfitte elettorali sono oramai da osservare nel quadro di un’asta al ribasso. Vince chi perde di meno.
Se, al vertice, Berlusconi premia soltanto gli ex di AN et similia che si rivelano fedelissimi non al partito, ma alla sua persona – pensiamo alla Santanché, nominata sottosegretario per essersi prestata a giocare una parte nella vicenda privata del divorzio, accusando Veronica Lario di aver avuto una storia sentimentale…vicende squallide, del peggior gossip – nel Paese tende a premiare il suo elettorato ed a trarre risorse, per farlo, dall’ex elettorato di AN, assimilandolo per composizione sociale ai “comunisti”.

Nel volgere dei prossimi tre anni – dai vertici alla base – l’elettorato di AN sarebbe completamente fagocitato e privo di voce in capitolo. Umberto Bossi, che è “animale politico” come pochi – nel senso che avverte quasi “ad istinto” il mutare del vento – si mostra molto pessimista sulla ricomposizione del dissidio, e già pensa ad elezioni.
Questa la situazione attuale che potremmo circoscrivere a due situazioni: ricomposizione o frattura.

Nel primo caso, Fini seguirà il destino che è stato di Bertinotti nel 2006, nel secondo caso – in un modo o nell’altro – farà saltare il banco. Berlusconi non accetterà mai di governare passando ogni giorno sotto le forche caudine di Fini, e saranno quindi elezioni.
Da qui in avanti, il discorso diventa più interessante: dove andrà Fini?

Non è un mistero che siano già in corso, oggi, abboccamenti con Casini, con Rutelli e, probabilmente, con esponenti del PD, ma fermiamoci alla “triade” Fini-Casini-Rutelli.
Nel panorama di una forte disaffezione dell’elettorato di destra (2 milioni in meno! Il 5% circa degli aventi diritto!), questo nuovo “centro” potrebbe raggranellare fra il 10 ed il 15% dei consensi, forse più.
Restando pressoché stabile l’elettorato del PD e dell’IDV, la diminuzione dei consensi dell’asse PdL-Lega non consentirebbe più a Berlusconi di governare.
A quel punto, il “porcellum Calderolensis” si rivolterebbe contro Berlusconi stesso e, soprattutto al Senato, non ci sarebbe una maggioranza in grado di governare. Insomma, la famosa “quota 162” che fu l’assillo di Prodi.
Grande confusione sotto il cielo: chi avvantaggerebbe?

Non è un mistero che potenti lobbies stiano seguendo attentamente quanto sta avvenendo: dal Governatore Draghi che pubblica sempre dati economici più pessimisti rispetto a quelli del Governo, a Montezemolo ed alla Marcegaglia che chiedono soldi per le imprese, fino alle associazioni meno appariscenti, più occulte, ed agli scenari internazionali.
Sotto l’aspetto internazionale, il progetto secessionista della Lega non è visto di buon occhio: qualcuno (leggi: Germania) non gradirebbe certo di ritrovarsi un Centro-Sud che sarebbe la copia della Grecia. E, questo, nonostante sia stata la Germania stessa – ma in anni lontani, e le situazioni cambiano – la grande mecenate del sen. Miglio.

Un tentativo “centrista” o di centro-sinistra sarebbe visto di buon occhio dalla burocrazia europea – il solito governo d’emergenza nazionale – per togliere ancor più ricchezza e diritti e salvare l’unità della Nazione.
Sull’altro versante – ossia sulla sopravvivenza politica di Berlusconi – c’è poco da fare affidamento: quando Berlusconi confessa di sentirsi un “pirla”[4] mentre parla con Tremonti, ammette di non rendersi conto della gravità dei conti pubblici italiani. Oramai, le differenze con la Grecia sono soltanto dei soffi.
In realtà, l’attuale Governo non ha il “fiato” per raggiungere l’agognato traguardo di fine legislatura: mancano i soldi per tutto, ed il fondo del barile è già stato raschiato. Altro che ponti e centrali nucleari.

Potrebbero rivolgersi – dal punto di vista fiscale – al loro elettorato, ma sarebbe un suicidio politico: molti che votano Berlusconi, lo fanno per avere condoni fiscali, edilizi, “scudi fiscali” ed un generale disinteresse fiscale sui loro patrimoni.
La scuola è già stata azzerata per coprire l’abolizione dell’ICI per i redditi più elevati, i nostri ragazzi guadagnano 1.000 euro il mese (da precari e quando va bene), le pensioni sono state tagliate, i contratti sono soltanto un ricordo: che fare?

Berlusconi, se potesse – ossia se non dovesse, terminata l’avventura di Governo, fare l’imputato “a vita” – sarebbe il primo a voler lasciare la nave che affonda, ma non può: lotterà fino alla fine per non trascorrere il resto dei suoi anni da un’aula giudiziaria all’altra.
Un futuro Governo di unità nazionale sarà costretto ad inasprire la fiscalità: Draghi ha più volte annunciato che bisognerà inasprire ancor più la materia previdenziale.
Gli italiani, mostrando saggezza, per più del 40% hanno dimostrato di non credere più a questa classe politica, non recandosi ai seggi: senza lunghe analisi, hanno già capito che la scelta è fra la padella e la brace.

Fin quando nuove forze politiche non riusciranno ad affermarsi, per uscire dal quadro asfittico dell’attuale politica, non ci sarà speranza: troppe sono le cose che andrebbero cambiate.
Anzitutto, pochissimi livelli decisionali: uno Stato forte ed un solo livello intermedio, cancellando Province e Regioni. Interventi sull’energia rinnovabile, creando know-how e posti di lavoro in Italia, intaccando – finalmente ! – quei 40-60 miliardi di euro che sono la “bolletta energetica” annuale, il sempiterno “buon pascolo” per ENI ed ENEL. Per trasformarli in ricchezza fruibile dagli italiani.
Le cose le sappiamo tutti: il ritorno della sovranità monetaria allo Stato, la fine delle “avventure di pace” nel mondo (con quel che costano!)…e poi, scuola, sanità, trasporti…

Questo è un Paese da rifondare, e non saranno certo le “imboscate” romane di uno o dell’altro a cambiarlo: ci vorrebbero capacità, serietà ed indipendenza dai poteri forti. Ossia vera democrazia: quel che manca.
Articolo liberamente riproducibile nella sua interezza, ovvia la citazione della fonte.

39 commenti:

Orazio ha detto...

Fini sarà sottoposto ad un feroce bombardamento mediatico da parte dei media in mano a Berlusconi, ne uscirà peggio di Dresda nella 2 guerra mondiale. I suoi fedelissimi saranno comprati uno ad uno o minacciati di essere arrotati dai media del padrone d'Italia. Fra meno di un mese gli italiani rimbambiti a colpi di TV spazzatura non ricorderaano nemmeno il suo nome.

Ciao Carlo mala tempora currunt. Un appello a voi del nord non ci lasciate soli in mano alle mafie.

Carlo Bertani ha detto...

I suoi fedelissimi sanno che saranno comprati per essere sostituiti alla prima occasione dai berluscones doc.
Al contrario, un'alleanza con Casini li garantisce di più.
Ciao
Carlo

mister.mister ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
mister.mister ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Orazio ha detto...

Carlo tu fai i parlamentari filo-finiani più intelligenti di quello che sono. Già oggi, per convenienza o per paura di qualche dossier su di loro, si sono squagliati. E’ chiaro a tutti che rientrati nei ranghi non avranno nessun futuro e alle prossime elezioni li candideranno tutti in Emilia Romagna agli ultimi posti. I nostri politici varcano il Rubicone e poi fanno scusate ho sbagliato perdonatemi. L’Italia invece va col vento in poppa verso la dittatura, riconoscilo Carlo siamo fritti, addio democrazia.

mozart2006 ha detto...

Per andare via occorre avere un posto dove andare e Fini non lo ha.
Fini è il formaggio che si è alleato con il topo Berlusconi. Adesso che il topo si è mangiato quasi tutto il formaggio Fini tenta la mossa della disperazione, un bluff senza carte in mano, e Berlusconi lo sa, infatti ha sprezzantemente definito Fini “un problemino”.
Sia che resti , sia che vada via Fini, la dialettica interna al PdL è finita.
È tipico delle dittature al loro avvio: la prima mossa è quella di liberarsi dal dissenso interno, lo ha fatto Hitler con Ernst Roehm, lo sta facendo Berlusconi con Fini, per fortuna in modo decisamente meno traumatico del suo collega del secolo scorso.
Hitler ha ucciso (notte dei lunghi coltelli) un numero altissimo di membri delle SA più ,visto che c’era, un buon numero di socialdemocratici e avversari politici in genere.

I tempi cambiano, i dittatori si adeguano, anche perchè oggi ad ammazzare tutta quella gente c’è da avere dei guai persino per uno che si chiama Berlusconi, e poi non c’è bisogno di fare tanta fatica, per sistemare le cose bastano Alfano, Ghedini e Cicchitto
Però è vero, quello che non cambia è l’obiettivo:potere incontrollato e concentrato in pochissime mani, se non nelle sole mani del Capo.
Ci siamo quasi, se Berlusconi si sente sicuro ci manderà a votare subito, altrimenti perfezionerà ancora il suo controllo sui media, e voteremo tra qualche anno.

E il PD che fà ?
Assiste.

E io anche, fortunatamente da ben lontano!

Carlo Bertani ha detto...

mister.mister: non faccio caso al tuo intervento, perché veramente farneticante. Ti prego, in futuro, d'esprimere con maggior chiarezza il tuo pensiero.
Orazio: è chiaro che berlusconi parte al contrattacco - "li comprerò ad uno ad uno" - ma ciò non toglie che la situazione economica sia disperante.
Davvero, credi che possa governare per tre anni? E con quali soldi?
Perché Tremonti tace?
Guarda che, se è per questioni di misera convenienza, preferirei non sperimentare un governo Casini-Fini-XY con Mario Draghi in cabina di regia, ma credo che ci toccherà anche quel peggio.
Ciao a tutti
Carlo

Orazio ha detto...

Carlo, ti sembrerò guardare al mio orticello, ma io tremo a cosa può fare, oltre a quello che ha fatto, il micronano veneziano nel trasformare, oltre a quello che già è, la scuola in una caserma dove chi osa alzare la voce viene e ancor più domani verrà decapitato e cacciato via.

Ciao Carlo, beato te che stai per lasciare la ormai scuola-caserma.

Mahmoud ha detto...

Ti sei chiesto, Carlo, in un articolo precedente, cosa sarebbe successo in Egitto con “il dopo Mubarak”. E Qualche anno fa ci siamo chiesti cosa sarebbe successo in Italia (almeno quella parte ‘conservatrice’ ) con “il dopo Berlusconi”. La seconda sembrava allora più facile da indovinare: due sillabe, FI-NI. Ora le cose sono più complicate, sia in Egitto che in Italia. Jamal (figlio di Husni Mubarak) e Gianfranco non sembrano più legittimi eredi.

Le nuove domande potrebbero essere: dove andrà l’Egitto se sale al potere Muhammad ElBaraddei? E dove andrà la politica italiana se Fini si converte al centrismo? E soprattutto, chi ci guadagna? In Egitto non mancano i draghi ed i montezemoli.

p.s. Carlo, come promesso, ho messo il commento riguardante la Turchia nell’articolo “Solimano ..”, l’hai visto? Ciao a te e a tutti.

Roberto ha detto...

Orazio,
viviamo in una nuova forma di dittatura, ma senz'altro
una dittatura.
Del resto io ho sempre detto che gli statunitensi vivono da anni sotto
una dittatura simile.
Non preoccuparti ci stiamo globalizzando!??

Ma quello che mi sembra strano è l'età del dittatore, mi dirai che Castro è più vecchio (ma lui avevva iniziato da giovine), l'età è un fattore da non sottovalutare. Fini è più giovane ma è stato messo da parte, Bossi ha qualche problema fisico, il cavoliere è abbastanza anziano da voler andare a ragazzine (per un efficace incontro erotico la somma dell'età uomo/donna non dovrebbe superare 80...)...

E' una dittatura senza delfini, qualcuno, anche fra i comprati, dovrebbe cominciare a pensarci...

salutations

RA

Giacomo Gabellini ha detto...

Valutazioni estremamente condivisibili Carlo. Credo però che Fini non disponga di forze sufficienti per intaccare il midollo del mastodontico PDL. Sono mesi e mesi che costui, conscio del vertiginoso calo di popolarità del suo partito, ha ceduto a Berlusconi una concessione dopo l'altra. Prima ha accettato (non poteva fare diversamente) un ruolo subalterno rispettto al delirante miliardario di Arcore, poi gli ha svenduto l'intero patrimonio culturale, non certo disprezzabile, di un partito che, tra una contraddzione e l'altra, aveva espresso personalità del calibro di Giano Accame e Marco Tarchi. La ciliegina sulla torta è coincisa poi con lo scioglimento di AN e la definitiva confluenza del "personale interno" in quel partito inqualificabile, con un capo ma senza coda, che risponde all'altisonante nome di "Popolo Della Libertà". Per il resto, mi trovo a concordare con la tua analisi decisamente "pessimista" del'intero sistema Italia. Cari saluti.

Carlo Bertani ha detto...

Vedi, Mozart, non è detto che Fini non abbia un posto dove andare: Casini e Rutelli lo aspettano a braccia aperte. E forse qualcun altro.
Secondo me - è la situazione economica ad essere disperante.
Ti rassicuro, Orazio: non me ne andrò proprio dopodomani, seppur passi più tempo sulla Gretel che a scrivere od a preparare le lezioni (rimango indietro con le verifiche da correggere! Mi sto squagliando come insegnante...).
Interessante il parallelo di Mahmoud fra l'Egitto e l'Italia.
Invito tutti a leggere il lungo e circostanziato commento che Mahmoud ha scritto all'articolo "Solimano guarda ad est", perché non è un commento, è una sorta di postfazione.
Mi piacciono questi "lavori a quattro mani", soprattutto quando si lavora distanti, sotto altri cieli.
Beh, le dittature - Roberto - hanno diverse facce secondo i tempi: questa è orwelliana.
Mi fa piacere, Giacomo, che citi Marco Tarchi, perché lui era il vero ideologo di una destra post fascista. Giudicato da Almirante troppo rigido, ancora ligio all'ideologia.
Senz'altro, culturalmente, di Fini ne fa quattro ma si è ritirato da tempo.
Ogni tanto leggo qualcosa sul suo sito, ma so che ha tagliato i ponti anche con la destra "non convenzionale". Peccato, perché è una testa d'uovo.
Forse, Fini calcolava di fare il "colpo gobbo" a metà legislatura: vedremo.
Ciao a tutti
Carlo

mozart2006 ha detto...

Fini,diploma delle magistrali e laurea in pedagogia, è un maestrino bizzoso e voltagabbana: prima fascista e ammiratore del famigerato Le Pen, poi l’alleanza fallimentare con Mariotto Segni, poco più tardi, folgorato sulla via di Chianciano e pellegrino penitente in Israele, più recentemente, insulta Berlusconi ma, il giorno dopo, si accomoda sul predellino, ora cerca i suoi colonnelli….cucù, non ci sono più!

Carlo Bertani ha detto...

Vedremo: a destra, mostrare di non avere le p. è la peggiore delle mancanze.
Ciao
Carlo

Carlo Bertani ha detto...

Avete notato? Fini inizia a smarcarsi e...Montezemolo lascia la presidenza FIAT. Perché? C'era urgenza? Dova va il Lucherino? Forse a rinsaldare la componente "grande" in Confindustria? Oppure in politica?
Ciao a tutti
Carlo

Orazio ha detto...

Berlusconi ha l'arma totale, le sue televisioni (pubbliche e private) e giornali con le quali può stroncare la nascita di qualsiasi rivale a dx. Monteprezzemolo sarà arrotato peggio di Fini che oggi ha riunito i suoi ed erano pochini, e questi pochini lo hanno implorato di non esagerare e gli hanno fatto capire di non essere disposti a seguirlo troppo. Sono dei ca..... sotto, come del resto gran parte della classe politica italiana. Oggi tra deputati e senatori erano circa 40, fra un mese saranno lui Urso e Bocchino. Monteprezzemolo guarda e impara a non pestare i calli al re Silvio I, se no chissà quanti altarini Feltri gli scoprirà.

Ciao a Carlo e a tutti voi

doc ha detto...

Incredibile! , di nuovo tutti dietro al nuovo teatrino messo sù a beneficio dei dubbiosi, possibilisti, e comunque di tutti quelli che pensano, sperano che comunque qualcosa riusciranno a fare, semplicemente perchè sono costretti dalla situazione.

Infatti, è vero la situazione economica e' gravissima, ma per affrontarla servono le idee.

E questi teatranti non ne hanno di idee; e continuano nella solita recita, ormai vecchia, stantia, MALEODORANTE, come l'odore dei cavoli che si sente nelle scalinate popolari..

E non basteranno i vari Fini e il Lu(c)chetto provenienti da tal monteprezzemolo che cercano di smarcarsi dalla discarica di rifiuti tossici che e' diventato il palazzo a salvare il paese.

Il puzzo della loro disgregazione -arricchito da uno stato avanzato di putrefazione- gia' si sente nitido, insieme al rumore della valanga che li travolgerà.

Io vedo una lettura diversa che è
l'assunto tautologico seguente: estrema povera piccola statura Politica degli attori in campo, compreso l'Alzo di Tacco e la sua carta d'appoggio per stare in piedi che è il PD.

E non solo io sono a vederla così.

Infatti, per la prima volta anche l'elettorato italiano nel suo complesso la vede come me, ed e' diventata maggioranza assoluta nel paese contro AlzodiTacco e la sua banda del buco.

Ma forse sono fuori tema. O no?

Donato Curcio

Carlo Bertani ha detto...

Cari amici,
qui non si va mai fuori tema, al massimo si va fuori di testa -))
Vorrei precisare una cosa: non ho nessuna aspettativa per la democrazia italiana dalle mosse di Fini. Questo per essere chiari oltre la chiarezza.
Noto invece - da cronista politico - grande saggezza nel suo muoversi: mi chiedo, addirittura, se sia lui a compiere le mosse o se ci sia qualche suggeritore.
In effetti, Fini lavora a "babbo morto" sempre, se poi si può dargli una mano a morire meglio, questo è il suo agire.
Mettiamoci nei panni dei parlamentari ex AN: Fini controlla economicamente tutto il cospicuo patrimonio ex AN (rimasto fuori dalla fusione) e sarebbe in grado, domani, di garantire ai 55 che l'hanno seguito una quasi certa rielezione in associazione con Casini e Rutelli.
Cosa garantisce, all'opposto, B. ai peones che restano? Una silenziosa pensione, per far posto ai berluscones doc?
Per il resto, la cosa m'appassiona assai poco: sono chiacchiere da amici al bar, nulla più, e nulla più si può fare in questa landa desolata che chiamavamo il Belpaese.
Vado a cena (questa sì che è una certezza!), ciao a tutti.
Carlo

Orazio ha detto...

Carlo un brevissimo post.
Io ritengo le gite scolastiche inutili algli alunni e più giovevoli agli insegnanti per farsi un viaggio a gratis. Il tuo parere'

servo inutile ha detto...

a sfasciare ancora di più il paese ci penserà la Endemol o il ritorno di Marrazzo in rai, che fà molto share, in questo paesucolo di borghesi, borghesini, borghesucci, che fanno oooohhh e vivono la vita degli altri in diretta, forse perchè pensano sia più interessante della loro, squallida e ormai svenduta.

ciao
B.S.

Carlo Bertani ha detto...

Basta non dare il proprio assenso per andarci e le gite scolastiche muoiono da sole. Oramai, sono solo dei "Drive-in 2000".
Lo sfascio continua, hai ragione Blackskull, e sarà l'argomento del prossimo o di uno dei prossimi articoli.
Ciao a tutti
Carlo

doc ha detto...

È solo al fedele separato e risposato che è vietato comunicarsi poiché sussiste uno stato di permanenza nel peccato. Berlusconi, essendosi separato dalla seconda moglie con la quale era sposato civilmente, è tornato ad una situazione “ex ante”.
Monsignor Fisichella, 21 aprile

Quindi posso sempre essere un buon christiano anche se continuo a fare matrimoni a catena - civilmente o meno- tanto potro' sempre separarmi, renderlo pubblico e prendere regolarmente i sacramenti?

Mi preoccupa la loro salute mentale.

Mi preoccupa anche che dall'agenda politica, pur virtuale quale è, sia sparita completamente la questione dell'agricoltura.

In contro-apposizione a mons. Fisichella, cito Fukuoka in tema di agricoltura:
"la natura non è così gentile da avvertire una umanità sciocca come la nostra".

Infatti nonostante quello che si sapeva, e sta venendo a galla in continuazione in tema di distruzione ambientale, questa umanità sciocca continua nella sua colpevole alienazione dal problema.

Doc

Carlo Bertani ha detto...

Sai, doc, qualcuno mi chiedeva quando mi sarei "svegliato" dalla bufala del riscadamento climatico.
Senza polemica, chiedo: qualcuno - solo lontanamente - immagina quanti soldi ci siano dietro al mantenimento del sistema dei fossili?
Il quale, con la chimica agraria e le biotecnologie, è il terzo gemello in campo.
C'è gente che scambia le coltellate per soldi con la democrazia ateniese.
Ciao
Carlo

halo1367 ha detto...

Mi sono perduto nel leggere e rileggere la lucidità di Carlo nei tre articoli che in tanti avete commentato.
Alla completezza dei tuoi argomenti, Carlo, ho davvero poco da aggiungere se non un paio di considerazioni (esasperate) e due link.

Ho da sempre considerato Gianfranco Fini l'uomo politico più vuoto di tutto il bestiario italiano...
va solo riempito di una qualche idea esterna e la molla scatta.
Berlusconi pensava che l'ovatta con cui lo aveva rimpinzato agli inizi degli anni '90 bastasse per renderlo "definitivamente" un suo dipendente, ma poi è venuto il fatidico viaggio del 2003 in Israele...e lì,Fini, fu "riempito" dalle persone giuste con le idee "giuste".

Da allora cominciò il "nuovo" Fini e se ipotizziamo quel momento come cruciale si possono forse capire gli scorsi anni e l'oggi.
L'uomo ha conosciuto il vero potere e ne è divenuto cane da guardia fedele.
Cruciali gli interessi economici e le frequentazioni di Mr.B.: Putin, Geddafi e compagnia.

Segnalo un articolo duro (ma nei canoni consueti) sulla vicenda attuale.
http://pauperclass.myblog.it/archive/2010/04/23/la-nave-non-affonda-e-i-topi-non-scappano-di-eugenio-orso.html

Mentre il grandebugiardo sbatte in faccia a Fini (ed al mondo intero) la dimostrazione di come ha ottenuto "fiducia politica" anche dagli ex colonnelli di AN:

http://www.repubblica.it/politica/2010/04/23/news/e_berlusconi_regala_un_suv_a_la_russa_sapevo_che_stava_per_acquistarne_uno_-3566430/

Invidio grandemente le persone (come il nostro ospite) che ancora riescono a superare il disgusto e continuano a dire cose serie, pacate ed intelligenti su politici come questi.
Gli scarafaggi hanno più umanità e meno desiderio di sterco di questi individui.

Continua intanto l'affascinante silenzio del PD...
FD

Carlo Bertani ha detto...

Anch'io ho letto quegli articoli, Fabrizio, e ne sto scrivendo uno per tentare di superare questa sterile contrapposizione pro/contro Fini che sa tanto di stadio.
Ciò che più mi ha colpito sono state le dichiarazioni di Bossi, che io considero l'unico, vero "leninista" ancora in campo. Ossia, colui che è in grado di stringere un patto con il diavolo per poi raccontare che non c'è fuoco nell'Inferno.
Bossi dice che è a forte rischio la sua alleanza con il PdL. Perché?
Non mi sembra che abbia bisogno di "sferzare" B. perché quello è già abbastanza "sferzato" da solo.
Mi sembra più una "chiamata" ai suoi per far comprendere che tempi bui (per loro) s'appressano.
La Lega, oggi, non ha i numeri per pretendere un referendum ed appellarsi all'autodeterminazione dei popoli: che farà?
Per loro, il tempo che trascorreva era tutto in discesa: questa è, a mio avviso, la ragione dell'impuntarsi di Fini. I decreti attuativi del federalismo fiscale s'allontanano.
E' presto per tentare di capire cosa potrà succedere, ma un rivolgimento che porti ad una "III repubblica" (se mai una seconda c'è stata) è da tenere in conto.
Questo spiega anche il silenzio del PD: hanno poco da dire, è vero, ma in questo momento tacere è la miglior strategia. Ossia, lasciare bruciare gli sterpi nelle boscaglie del vicino.
Vedremo.
Ciao
Carlo

servo inutile ha detto...

il federalismo demaniale, ovvero il trasferimento delle proprietà immobiliari dallo Stato alle Regioni e ai Comuni, che cosa dovrebbe risolvere?
Forse che gli enti locali, indebitati con le banche, trasferiranno il demanio ai loro creditori?
In parole povere, lo Stato non può chiedere alla cricca della Banca d'Italia, soldi da trasferire agli enti locali, perchè questi ripaghino i loro debiti con le banche.La Banca d'Italia stampa una percentuale fissa di euro che in parte fa circolare all' interno del Paese e in parte ripaga il debito con l' Europa.
Allora t'invento il giochino del trasferimento del demanio.
Così venderemo tutti i beni artistici e turistici ai creditori che si sono già messi in fila.

...e lo sfascio continua, benedetto dalla Lega, che è l' unico partito che soddisfa l'ignoranza popolare, attenua le sue legittime paure e i suoi puerili egoismi.

dopo la Lega il golpe.
ciao
B.S.

servo inutile ha detto...

Questo link a integrazione del mio post precedente.

http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=1107358&t=Scenari+Immobiliari:+In+Italia+i+beni+pubblici+valgono+205+mld+

halo1367 ha detto...

Caro Blackscull quando denunci il problema del "federalismo demaniale" dici ovviamente una cosa giusta ma, attenzione, NON è Bankit a stampare euro.

Solo la BCE stampa cartamoneta, lucrando il relativo signoraggio.
Le banche centrali nazionali coniano solo le monete di metallo.

E poi mi spieghi perché solo la Lega si appellerebbe all'ignoranza della gente?
Forse che il partito del "cavoliere" è nato per rispondere al desiderio di cultura che nasceva dal basso?
Io sono più per riconoscere il merito della lega di capire lo stomaco degli italiani e di saper dare loro delle risposte volgari e concrete. Con in più una capacità di vivere il territorio che sarebbe degna di ben altre cause.

E che dire dei fantasmi della sinistra se non che tale assenza totale di attività politica è un complementare elemento trentennale allo spadroneggiare "culturale" delle televisioni del cavoliere?

Complementare perché una ottiene risultati solo in metodica presenza dell'altra.
E il risultato è appunto ciò che tu appelli "ignoranza popolare".

Questo secondo me e scritto con affetto, caro Black.
FabrizioD

Carlo Bertani ha detto...

Non credo, cari amici, che vere soluzioni possano arrivare dalle battaglie per la quota 162, dagli artifizi economici e dai trucchi di bilancio. E nemmeno dalle svendite a saldo.
La Grecia insegna che il cancro sta iniziando a divorare le periferie perché sono gli assiomi fondanti di questo mrcio sistema il problema.
Troppa gente dimenticata e lasciata marcire, compreso il povero Marco Tarchi ed i suoi campi Hobbit.
Una generazione buttata nel cesso per far posto ai figli dei notabili. Energia, agricoltura, comunitarismo, trasporti, territorio...tutte domande politiche eluse. Poi, si va ai trucchi di bilancio e si svende l'argenteria.
In questo quadro, ha ancora senso parlare?
Ciao
Un Carlo che si è svegliato un po' depresso, ma vero, non di plastica.

servo inutile ha detto...

Caro FabrizioD,
non per contraddirti, ma per chiarezza espositiva, in merito a quanto ho affermato sull'emissione di moneta da parte di BanKItalia, le regole statutarie le trovi qui
http://www.bancaditalia.it/bancomonete/emissione/emis

Per quanto attiene alla questione populista, è evidente che questo tipo di approccio politico nei confronti del popolo non sovrano, fa parte di un processo di degenerazione della democrazia su scala occidentale.
Il bipolarismo perfetto di cui tanto si parla, è poi una scelta ristrettissima, una forma di bipolio totalitario, che distrugge sistematicamente ogni sfumatura di pensiero.
Ha ragione Carlo, quando sostiene che il cancro dilaga dalle periferie delle città penetrando sistematicamente nei suoi centri.
Il Cavoliere, invece, sa bene dove vuole arrivare, al Presidenzialismo alla Francese, dove lui si ergerà dal Quirinale come nuovo duce.
Fini lo sa e gli ha chiesto la sua parte...vicepresidenza?
Bossi e la sua cricca vogliono le Banche del Nord, tranne Mediolanum, e poi il controllo sull' Emilia Romagna, da dove vengono Fini, Bersani, Prodi, Franceschini.
Lombardia e triveneto o riso e polenta, contro i tortellini.
Controllo delle ultime ricchezze del Paese, agricoltura intensiva, allevamento, turismo, enogastronomia, beni artistici.
Fini sente odore di pizza e spaghetti ca pummarola en goppa e anche un po' di spazzatura bruciata dai Caltagirone imparentati con il Casini...famigli, patrizi degli ultimi giorni dell' impero..ooppps...II repubblichina.

con amicizia
B.S.

Orazio ha detto...

Presto o tardi l'Italia farà la fine della Grecia. Prima ci precederà il Portogallo, poi faremo a botte con la Spagna a chi fallisce per primo. Da noi però, diversamente dalla Grecia, fatta fallire da governi di cdx, la colpa sarà data a Prodi, ai comunisti, agli extracomunitari e chi più ne ha più ne metta. Questo governo a guida Berlusconi sarà assolto dagli italiani che sono rincitrulliti a colpi di TV spazzatura. In quale altro paese un partito che si autonomina partito dell'amore dopo aver dato un simile spettacolo di odio interno rimarrebbe nel cuore degli italiani dementi? Solo da noi dove il popolo è reso citrullo dalle TV a-Minzolinate. Detto per inciso aveva ragione Hegel quando parlava delle astuzie della storia. Le ultime speranze di evitare una dittatura berlusconiana affidate ad uno con la storia di Fini.

Ciao a Carlo a a tutti.

servo inutile ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
servo inutile ha detto...

Correggo il link che ho postato in risposta a FabrizioD perchè il link che ho incollato non è completo per cause a me ignote.
l'ultima voce non è /em ma /emis.
Nella pagina in questione è interessante esaminare, cliccando sulla legenda a sinistra la voce signoraggio, le decisioni della BCE in merito.

ciao
B.S.

halo1367 ha detto...

Attenzione Blackscull, il primo capoverso della pagina che hai segnalato di bankitalia dice: "La Banca d’Italia, nell’ambito dell’Eurosistema, produce il quantitativo di banconote assegnatole..."
Appunto assegnatole da BCE.

Formalmente è la banca centrale nazionale ad emettere (infatti la lettera che precede il numero di serie sul retro indica proprio la nazionalità della banca emittente: ad esempio una "s" indica Bankitalia) ma solo su stretto mandato della BCE che si prende per intero, infatti, il diritto di signoraggio.

Cosa che non avviene per le monete.

Controprova? Wikipedia a proposito di signoraggio riporta: "Nel 2002 l'allora ministro dell'economia Giulio Tremonti propose di stampare banconote da 1 e 2 euro. Il 12 settembre l'allora presidente della BCE Wim Duisenberg in una conferenza stampa, in risposta a Tremonti, disse:[9]
« Non abbiamo progetti di introdurre banconote da 1 o 2 euro, ma ne abbiamo sentito parlare. Naturalmente, ne abbiamo discusso. Stiamo valutando le implicazioni di introdurre tali banconote. In linea di principio non abbiamo niente contro questo progetto, ma stiamo valutando le implicazioni e spero che Mr. Tremonti si renda conto che se tale banconota dovesse essere introdotta, egli perderebbe il diritto di signoraggio che si accompagna ad essa. Dunque se egli, come Ministro dell'economia, ne sarebbe contento non lo so. »"

E anche se lo dice Wikipedia (strumento principe di manipolazione delle idee) ti assicuro che è vero...

Ci sarebbero ancora milioni di cose da dire, ma intanto...
FD

Carlo Bertani ha detto...

Lascio a voi il dibattito sul signoraggio perché oggi non ho voglia di parlarne: anche questo fa parte della libertà d'informazione, tacere quando se ne ha voglia.
Vorrei segnalarvi un articolo su Repubblica:

http://www.repubblica.it/politica/2010/04/25/news/diamanti_25aprile-3597323/

e soprattutto le tabelle annesse (non ho incollato il link alle tabelle perché a volte non funziona).
Non dicono molto di nuovo, ma noi ci siamo arrivati dieci giorni prima!
E siamo già oltre.
Ciao a tutti
Carlo

halo1367 ha detto...

Giusto,Carlo, ciò che dici nel commento qui sopra. Le argomentazioni di Diamanti sono mesi che le fai masticare ai tuoi lettori.
E questo fa si di non essere sorpresi neppure da questa sua affermazione: "Fini. Il quale, come abbiamo detto, può svolgere un'azione corsara. Raccogliendo consensi a destra e al centro, perfino a sinistra. Opposizione e oppositore. Dentro il Pdl, nel centrodestra. Ma anche in ambito nazionale. Fini. Anti-berlusconiano e anti-leghista, in un sistema politico in cui Berlusconi e la Lega costituiscono i due principali fattori di divisione e identità."

Bene nessuna sorpresa, ma che squallore!
Una bella strada maestra ad un nuovo e magmatico pensiero unico.

E che dire di questo?

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/201004articoli/54408girata.asp

Ha dimostrato di "avere le palle" esattamente come quel ragazzino che si gloria della stessa cosa sentendosi ancora vivo dopo aver rivolto la parola all'autoritario preside d'istituto!
Che tenerezza!

Chiedo scusa "per tu sai cosa" e ti abbraccio.

FD

Orazio ha detto...

Ora è del 7%, ma dopo un bel trattamento mediatico Fini e i suoi pochi fidi saranno ridotti all'1%. E' facilmente prevedibile che nei prossimi mesi e in specie in caso di elezioni anticipate i media in mano a Berlusconi si accaniranno con particolare tenacia sul partito di Fini per rincitrullire quegli italiani che avessero intenzione di votarlo.

Ciao Carlo, rispetto la tua intenzione di tacere.

Carlo Bertani ha detto...

No, Orazio, non ci credo perché ogni attacco a Fini, oggi, lo rafforza. Staremo a vedere.
Ciao a tutti
Carlo

servo inutile ha detto...

FabrizioD,
la frase "La BCE non è infatti dotata di un'unità di gestione del contante e non è coinvolta in alcuna operazione di cassa.", è molto significativo
Io non nego il signoraggio,come del resto non lo nega BankItalia, ma se vogliamo non tediare più il blog con la nostra discussione, mi piacerebbe approfondirla tramite mail che trovi sul mio profilo.
Sempre pronto ad apprendere.

con amicizia
B.S.