15 gennaio 2018

Buffonate, furbizie da poco e tanta, tanta ignoranza




A sei settimane dal voto, tutto ciò che la classe politica vomita sono soltanto buffonate: questo è ciò che pensa la maggioranza degli italiani. Non si può dare loro torto, vista la “resurrezione” di un Berlusconi ad occhio e croce cinquantenne o quella di un Renzi che doveva andarsene il giorno dopo la batosta del referendum. Non scordiamo che il governo Gentiloni doveva solo traghettarci, il più velocemente possibile, verso le elezioni…e che Renzi sarebbe tornato a fare l’avvocato. Così raccontava.
Non sono tanto importanti le bufale che ci raccontano: ad esempio, tutti promettono il reddito di cittadinanza, di inclusione o di dignità. Potrete scegliere, per famiglie di quattro persone, fra i 460 euro di Renzi, i 1638 euro dei 5 Stelle o i 1200 euro di Berlusconi. Quale vi piace di più? Sì, se restiamo su questo livello sono proprio buffonate, anche se – ad onor del vero – i 5 Stelle hanno presentato un disegno di legge organico, abbastanza ben fatto ed in tempi non sospetti. Non pagheremo più il canone RAI (Renzi), il bollo auto (Berlusconi), le tasse universitarie (Grasso), eccetera, eccetera.



Molto più importanti sono, invece, le manovre più o meno occulte, ossia quelle che ci fanno capire dove vogliono andare a parare: notiamo che sono solo mosse di avvicinamento, perché nessuno è certo di un risultato che cambia diametralmente con un +/- 3%.
Sulla carta esistono parecchie alleanze possibili (5Stelle-Lega, 5 Stelle-Liberi e Uguali) ma la più gettonata è senz’altro PD-Berlusconi: è collaudata, funziona, ha l’imprimatur europeo. Però non è un’alleanza fra la coalizione di Berlusconi e quella di Renzi, ma di cosa resterà delle due alleanze dopo il voto.
Partiamo dalla Lega.

La Lega ha puntato molto su tre temi: lotta all’immigrazione, abolizione della Riforma Fornero e l’uscita dall’euro.



Sul primo punto non c’è tanto da dire: fa il pari con la lotta all’evasione fiscale, tutti la citano e poi nessuno la attua. L’UE se ne frega se mezza Africa viene in Italia, ma in cambio ci ha dato la possibilità di “sforare” di più sul bilancio, cioè d’indebitarci: i politici si fregano le mani (in un anno elettorale!), i neri bighellonano da una strada all’altra (non c’è lavoro nemmeno per gli italiani!), ma fare più debiti piace, oh, quale bellezza!

Tanto per capirci, il debito pubblico italiano (1), dal 2010 ad oggi, è passato da circa 1.400.000 milioni di euro a circa 2.000.000 di milioni di euro, con un rapporto debito/PIL intorno al 130%: alla faccia della Fornero che, con la sua riforma, “ha salvato l’Italia!”. Ancora un paio di “salvataggi” di quel genere e salterà il tappo, quello che ci tiene a galla. Se non è già saltato e già siamo con l’acqua alle ginocchia, ma nessuno ce lo dice: mantenere la calma è l’imperativo categorico.

Gli altri due punti della Lega, invece, (Fornero ed euro) saltano immediatamente nel momento stesso che si stringe l’alleanza con Berlusconi, lo hanno capito anche molti elettori della Lega, che la stanno abbandonando, ma questo non impressiona la Lega, quella di lotta e quella di governo. Prontamente è stato richiamato in servizio permanente ed effettivo Roberto Maroni, il quale si prepara (alleanza Berlusconi – Renzi) ad essere l’uomo “cerniera” fra la Lega (quella di governo) e l’alleanza di centro destra che gestirà i voti dell’altra Lega, quella di lotta. Come? Berlusconi non è più in grado di governare, lo avete sentito? Biascica, non capisce…insomma…ha 80 anni ed è copiosamente rincitrullito. Mai più si aspettava di dover tornare in campo: ha persino venduto il Milan!
Si tratta proprio di un’armata Brancaleone, tenuta insieme con lo scotch e con promesse di soldi a volontà per tutti, perché anche l’altro “puntello” non sta proprio bene.

Credo che Renzi, all’indomani della batosta referendaria, non ritenesse più di avere un ruolo politico: d’altro canto, con la diaspora interna al partito, unita ad una mancanza totale d’idee che non siano solo vuoti slogan (Job Act, Buonascuola, Salva Italia, Italiariparte, ecc) c’era veramente poca trippa per gatti. Ma anche a lui è arrivata la cartolina-precetto da Bruxelles. Ma sei scemo?!? Torna subito dov’eri e rimettiti a macinare tweet per ogni giorno dell’anno! Ti costruiremo noi l’alleanza giusta, non ti preoccupare!
Il giorno dopo le elezioni, tutti avranno vinto meno Renzi…oddio, non gli costerà niente stappare lo champagne…glielo mandano da Bruxelles, tutto compreso nel prezzo…però non ci crederà nemmeno lui, come dire: abbozzo, vabbè…
Con una maggioranza sbilanciata verso destra, dovrà fare non il protagonista, ma la comparsa: di lusso, certo, ma pur sempre comparsa, come del resto sarà lo stesso Berlusconi, che tengono per le palle con le mille inchieste e con i guai giudiziari nei quali è da sempre impegolato.

Roberto Maroni è la persona giusta per infinocchiare per altri cinque anni gli italiani: pensate, è un ex militante di Democrazia Proletaria ed ex appartenente all’ufficio legale del Banco Ambrosiano, quello di Roberto Calvi!
Ha un ottimo pedigree!
Non vi ha meravigliato che, lanciato com’era per un secondo mandato alla Regione Lombardia (uno dei “piatti” più ricchi d’Italia), abbia precipitosamente mandato all’aria tutto per rispondere “Presente!”? La chiamata deve essere stata una di quelle importanti, alle quali non si può che conformarsi. Una chiamata da Roma? Può essere…a Roma c’è lo IOR, quello in cui Roberto Calvi aveva molti contatti…ma io la vedo più probabile dall’estero, Germania, USA, la city di Londra…chi lo saprà mai? Mica ci mettono la firma!

Potrà governare con una solida (nell’accezione italiana) alleanza fra ciò che resterà del PD, ciò che resterà di Forza Italia, più i soliti illusi da decenni della Lega (è uno dei nostri, eh?) più varie ed eventuali: qui si distinguerà la grande capacità di Berlusconi nel trattare, comprare, perdonare, mettere in riga i riottosi…c’è sempre un Verdini o un De Gregorio che risponde all’appello…ci sono avanzi della P2, resti di Gladio, figli di qualcuno e di brave donne…non è un problema…qui ci sono i soldi, ragazzi, fatevi sotto…

Due parole sui “resti”.
Il “resto” più importante sarà il primo partito italiano, il M5S, fuor di dubbio. E’ un partito che campa sul semplice concetto della “conventio ad excludendum”, ossia sull’isolamento totale da parte degli altri partiti.

Potrà, forse, stipulare una debole alleanza con Liberi ed Uguali, o forse con coloro che fuggiranno dalla Lega, se ci saranno (la corrente di Salvini, ad esempio, se deciderà di restare fra i “duri e puri”, con una riappacificazione con Tosi, ecc), ma sono scenari marginali, senza speranza e senza costrutto.

Liberi e Uguali sconta l’eterna lotta interna ad una sinistra che, in anni lontani, scelse il neo-liberismo come nuova ragion d’essere, e non se n’è più distaccata. Propone d’azzerare le tasse universitarie (cosa di per sé giusta, per carità) senza riflettere che sfornare laureati a tonnellate serve soltanto a fornire una patente per l’emigrazione: nulla che possa cambiare il nostro Paese. Cosa diversa se, insieme alle tasse, ci fosse un piano d’industrializzazione in settori promettenti, ma qui ci si scontra con i diktat delle oligarchie europee e, siccome l’Europa per loro è un “sancta sanctorum”, non c’è nulla da sperare.

Il discorso sull’Europa chiama, inevitabilmente, in causa il primo partito italiano, ossia il M5S.



Da sempre contrario all’euro (e, per molti aspetti, anche all’UE) nelle ultime settimane ha compiuto una “rincorsa al centro” senza precedenti, dal viaggio di Di Maio negli USA alle sue dichiarazioni di fronte all’Insetto. Una rincorsa disperata e senza senso, che è servita solo a confondere i suoi elettori: che senso ha dire che l’euro non è più un problema “giacché l’asse franco-tedesco si è molto indebolito”?
Non riusciamo a comprendere dove Di Maio abbia pescato questa frottola…ma…Di Maio sa dove poggia l’asse franco-tedesco e da quali accordi nacque?
Rinfreschiamogli la memoria.

L’asse franco-tedesco nacque fra Kohl e Miterrand, sul finire degli anni ’80. Le ragioni erano ovvie e convenienti per entrambi: la Francia avrebbe chiuso un occhio sulle enormi spese della Germania per assorbire la ex DDR, mentre la Germania avrebbe accordato alla Francia un cambio molto vantaggioso (cosa che non ebbe l’Italia) nella futura transizione all’euro. Un obiettivo che univa, ulteriormente, le due nazioni fu quello della deindustrializzazione del secondo polo industriale europeo: quello italiano, soprattutto il Nord-Est.
Dopo aver cercato inutilmente una soluzione “jugoslava” – ossia staccarlo dal resto d’Italia (ci lavorò il sen. Miglio con la prima “Lega”) – l’accordo ci fu, tramite un parametro di cambio a noi sfavorevole e l’ingresso, da parte francese, nel grande mercato della distribuzione alimentare. Di chi è oggi Parmalat? Ma non basta: la Vestas (azienda danese) produce pale eoliche, che poi vende in tutto il mondo, nello stabilimento di Taranto (2). La Fiat è anglo-americana (il settore siderurgico è stato assorbito da Thyssen-Krupp), molti oleifici sono diventati spagnoli (con capitali tedeschi), e via discorrendo. Molte di queste cessioni dipendono proprio dal tasso di cambio dell’epoca con l’euro.

Ciliegina sulla torta, Miterrand calò ai tedeschi la famosa spada di Brenno sulla bilancia: come state ad armi nucleari? Guerra persa, vero? Che peccato…noi abbiamo bombe, missili e sottomarini atomici…quando i francesi – sempre negli anni ’80 e ’90 – fecero esperimenti nucleari a Mururoa, nessuno in Europa alzò più di tanto la voce.
Oggi, Di Maio – dopo l’addio inglese all’UE – la Francia è l’unica nazione dell’Unione a possedere armi nucleari. Ancora convinto che l’accordo franco-tedesco è “più debole”? Macron s’è fatto fuori la Le Pen, la Merkel ha fatto una nuova Grosse Koalition con i socialisti…debolissimi, vero?
Se così è, almeno se lei li ritiene “debolissimi”, può fare una prova: andare in Europa e prendere a calcinculo sia la Merkel e sia Macron. Le consiglierei, prima, di leggere con attenzione “L’arte della guerra” di Sun-tzu: sa, è meglio prevenire che dopo leccarsi le ferite…

Inoltre, sta passando una bufala colossale, ossia che non sia possibile indire referendum in materia di politica estera. E’ una stupidaggine smentita dai fatti. Da leggi ben precise (3).
Con la legge costituzionale 3 aprile 1989 n. 2 (4), fu istituito il referendum consultivo o di indirizzo, e gli italiani votarono sul seguente quesito:

“Ritenete voi che si debba procedere alla trasformazione delle Comunità europee in una effettiva Unione, dotata di un Governo responsabile di fronte al Parlamento, affidando allo stesso Parlamento europeo il mandato di redigere un progetto di Costituzione europea da sottoporre direttamente alla ratifica degli organi competenti degli Stati membri della Comunità”

Votammo il 18 giugno 1989, e gli italiani si espressero per circa l’88% con un Sì e per circa il 12% con un No. Rivendico, con onore e preveggenza, d’aver fatto parte di quel 12%.
E’ sufficiente che la maggioranza parlamentare (in quel caso il parlamento votò all’unanimità) esprima al Governo l’esigenza di un referendum consultivo (o di indirizzo) e questo lo comunichi al Presidente della Repubblica.

Ora, evidentemente, una parte del Parlamento vede come il fumo negli occhi il solo pensiero di privarsi dell’accozzaglia di mangiapane a tradimento che vanno a fare i parlamentari europei, per una sola ragione: poiché furono trombati alle elezioni italiane. Sono 73 posti d’oro, pagati 24.164 euro, senza contare i rimborsi per viaggi ed affini. Si dovrà lottare: ma, se il primo partito italiano è d’accordo…

Inoltre, ci sono ragioni di ordine giuridico per intavolare una trattativa in tal senso: ciò che approvarono gli italiani, non fu attuato.

Un “Governo responsabile di fronte al Parlamento” non è mai esistito, poiché le posizioni di Commissari (i Ministri) furono avocate dalle Nazioni per nomina separata. In altre parole: i commissari s’accordano sui provvedimenti di legge, e non è richiesta la necessaria approvazione parlamentare.

“Il Parlamento europeo esercita la funzione legislativa dell'Unione europea assieme al Consiglio dell'Unione Europea. Inoltre in alcuni casi stabiliti dai trattati, ha il potere di iniziativa legislativa che generalmente spetta alla Commissione europea.” (5)

Il secondo punto che mai fu realizzato fu “affidare allo stesso Parlamento europeo il mandato di redigere un progetto di Costituzione europea…”: avete mai sentito parlare di una Costituzione Europea? Il Trattato di Lisbona, certo, che non è una Costituzione: perché? Poiché la stesura della Costituzione si scontrò con l’evidenza che le popolazioni (fecero dei sondaggi in vari Paesi) non l’avrebbero approvata. Così, stesero un Trattato e se lo approvarono, se lo giocarono e se lo ballarono da soli.

Ma c’è ancora un vulnus, che inficia completamente quella richiesta referendaria: il Trattato di Maastricht – il vero accordo fondante dell’UE – fu firmato il 7 febbraio 1992, a quasi tre anni dalla pronunziazione referendaria! In pratica, ci fecero votare “al buio”!

Il precedente di quel referendum – e, soprattutto, la legge istitutiva di quel referendum, che è tuttora vigente – dimostra che chiedere alla popolazione una consultazione è pienamente legale e democratico. Detto fra noi, non s’aspettavano che le vicende successive ci avrebbero condotto nella situazione di volercene andare dalla gabbia truffaldina dell’Europa: fecero un clamoroso errore (mai più ripetuto) ma, ripeto, è un precedente importantissimo ed è tuttora vigente, sul quale si può imbastire una trattativa e…perché no? Una protesta popolare.

Perciò, caro Di Maio, come vede d’idee per contrastare le oligarchie imperanti ce ne sono, però…se la sua mossa desiderava richiamare voti dai “moderati” verso il suo partito, avrà effetti veramente minimi e diciamo…di pessimo gusto: a cosa serve “normalizzare” un movimento nato per combattere il malaffare, la corruzione, le energie fossili, il potere dei partiti…quando lo si è ben bene “normalizzato” cosa rimane?

Un contenitore di bon ton e d’idee muffite: se vogliamo veramente salvare (sempre che sia ancora possibile) questo Paese, abbiamo bisogno d’idee fantasiose, rivoluzionarie, al limite della follia. Mai letto Erasmo da Rotterdam?
  

16 commenti:

Eli ha detto...

Ma lo sa Di Maio che il programma di governo lo stanno stilando a Bruxelles, con la gentile interpolazione di Banca Mondiale, Fondo Monetario Internazionale e Goldman Sachs? Non penserà mica che lo lascino progettare a lui.
Avrei quasi lasciato da parte la mia condizione "aventiniana" per andare a votare.
Poi ho visto Di Maio andare in Israele, nel 2016. Sempre nel 2016 si è recato a Napoli a baciare la teca col sangue di san Gennaro. Nel 2017 è andato a Washington.
Omaggiati i tre poteri che contano davvero, ha perso una potenziale elettrice: me.

Destarsi dal sogno è duro, ma fa crescere.
Ciao, carissimo!
E.

Augusto ha detto...

Penso, spero, che dopo queste elezioni si possa formare un "movimento trasversale" anti Euro.
Certo, se si formasse questo movimento la (cercherebbero di) farebbero pagare cara agli italiani; a cominciare dallo spread.
Peró Borghi e Bagnai hanno presentato una soluzione, semplificando (troppo?) é questa: permettere il pagamento delle tasse con i buoni del tesoro,A VALORE NOMINALE.
Ho un buono, valore 100, il mercato dice che vale 80. Bene, me ne fotto, ci pago le tasse e me lo contano esattamente 100.
Vedremo; a ben guardare il partito anti euro é ben corposo; volendo, davvero, si potrebbe fare la "mossa" e, poi tornare a votare. Ma, senza catene varie.
Oppure, Carlo, puoi andare in barca. Finché puoi...
Ciao!
Eli, scusa, ti vorrei suggerire di uscire dal tuo "buen retiro" e votare per chi piú ti dá fiducia (o meno ti sfiducia) per fare la mossa di uscita. Io, faró cosí.

Carlo Bertani ha detto...

A me, personalmente, non toccano tanto queste manifestazioni esteriori (anche se sono "omaggi" politici...) ma mi tocca quello che dicono e, immaginarsi che l'asse franco-tedesco sia più debole, è una boiata pazzesca. Poteva immaginarsi un'altra scusa più plausibile.
Non so cosa farò del mio voto: può darsi che, alla fine, lo dia ai 5 Stelle tanto per mettere qualche bastone fra le ruote a Renzusconi, ma non sarà una scelta convinta. Eli non va, forse io sì...ma con lo stesso spirito.
Non sono un economista, perciò non so dire se la tua soluzione sia giusta, Augusto, non m'intendo di queste alchimie finanziarie. Per me, l'economia resta sempre ekos nomos, "le regole della casa". Che per secoli ha funzionato in un modo, adesso ci dicono che basta creare denaro e tutto va bene...mah...
Ciao
Carlo

Augusto ha detto...

Carlo, non sono un "economista" (dio mi guardi) ma mi sono impegnato un pochino per capire e decidere di conseguenza,non da ora... Ti racconto quello che credo di aver capito; sempre che ti interessi.
Ormai il denaro é un concetto filosofico; da quando si é abbandonata la convertibilitá in oro (quindi, un "bene", sarebbe lo stesso la convertibilitá in patate o in acqua dolce...) il denaro non ha piú un significato "solido".
É "solo" un mezzo per agevolare gli scambi. Oltre che un mezzo di arricchimento; fittizio, se vuoi.
Ti faccio un esempio, preso da casa mia, del "fittizio".
Verso il 1945 la mia famiglia "aveva denaro"quello in banconote; quando andavano per i campi a cercare di comperare patate o latte o farina NON si portavano le banconote, ma, il candelabro d'argento...
Quel denaro, come quello odierno, era fittizio e, alla resa dei conti, mostrava il suo valore: aria fritta.
Un buono del tesoro é un debito dello stato verso di te; poi il "mercato" dice: "probabilmente lo stato non paga"; evidentemente il debito / credito é a rischio, quindi vale meno.
Ma, se lo stato ti dice: "pagami le tasse riducendo il debito che ho contratto con te", ecco che il "mercato" é fregato perché lo stato non ti restituirá soldi, ma, eviterá di prenderli dalle tue tasche.
Per il "denaro" in generale, il fatto é che ormai si crea dal nulla "puff"; e funziona finché le persone accettano la convenzione che abbia un valore reale. Vedi l'esempio del candelabro.
Il male é che in Europa, caso unico al mondo, a creare il denaro non é uno stato ma una "banca privata".
La banca centrale USA o la banca centrale colombina possono creare tutto il denaro che vogliono; l'unico problema é che mettendone in circolo troppo... il denaro stesso perde valore; ed ecco l'inflazione.
Ma, se vuoi far partire / girare le industrie, metti del denaro nelle mani delle persone, che, con il denaro compreranno e via.
Oppure fai opere pubbliche (pagando con il denaro appena stampato) allo stato non costa nulla; ma, le persone lavorano / guadagnano / spendono e la giostra riparte o gira meglio.
Da quanto sopra si capisce che quando hai una forte disoccupazione, un aumento del denaro circolante non genera inflazione. Perché? Perché quello immesso sará usato per pagare lavoratori (includo tutti, anche i manager o i "padroni") attualmente inattivi.
Ergo (e ho finito) la sola salvezza é avere una banca statale che immetta denaro sul mercato; a costo zero. Ovvero, via l'euro.
Fine del "pippone". Chiedo scusa per le approssimazioni e per aver rotto i maroni.
Ciao

Eli ha detto...


@Carlo

gli "omaggi politici" esprimono i termini della loro sudditanza, che poi diviene la nostra sudditanza.
A me sembrano più gravi delle lacune in storia o geografia politica, che comunque tutti hanno.
Perché, tu pensi che Fuffolo da Rignano od il Papi Bunga Bunga siano esperti di socioeconomia politica? Agiscono in base ai diktat del mercato, ritagliandosi grosse prebende personali nel corso dell'operazione.
Comunque mi fa piacere osservare che molti italiani hanno capito molte cose, e non si lasciano più incantare. Ed io non parlo con giornalisti e professori, ma con la parrucchiera, il fruttivendolo, il meccanico. Conosco un mare di persone che non danno più carta bianca a nessun leader ed a nessun partito.

Eli ha detto...


@Augusto

sono d'accordo con te sulla sovranità monetaria. Tuttavia penso che nessun partito abbia veramente intenzione di portare avanti la questione, e che l'uscita dall'Euro sia una Fata Morgana che la Lega sbandiera utopicamente, dopo aver sbandierato per vent'anni la secessione ed il padanismo. Semplicemente l'euro è una gabbia da cui non si scappa.
Borghi, che tu citi, mi sembra un po' più serio di Bagnai, un egolatra sfegatato, affetto da narcisismo compulsivo che ne deforma il pensiero.
La democrazia è un inganno, un'illusione con cui intortare il popolo. Tu pensi di scegliere un leader, un candidato, un programma, ma i giochi sono fatti altrove, e dunque non scegli nulla.
Per questo, scelgo di non scegliere. Anche questa è una scelta!

Carlo Bertani ha detto...

Certo, sul potere di stampare denaro in proprio (ossia con la banca statale) non ci piove: però, se ricordi, negli anni '80 e '90 si giunse ad un 15% d'inflazione: ne stampavano troppo.
Quindi, il cerchio si chiude sulla classe politica: se è intelligente è anche onesta, se è solo furba il disastro incombe.
Ciao
Carlo

Augusto ha detto...

@ Eli, ciao
Per adesso, l'unico con un piano chiaro per gestire l'uscita dall'euro é Claudio Borghi.
Ti lascio il link al suo ultimo video, se vuoi: https://youtu.be/EY8UIJ_wCU8
Altre opzioni, tipo referendum, ci scatenerebbero addosso i "mercati"; oppure, sempre a mio parere, la soluzione opposta: una vera Europa federale con una unica banca centrale "statale".
Poco realizzabile, temo.
Poi, ha ragione Carlo, rappezzato il sistema tutto dipenderá dai gestori; quindi, per estensione, hai ragione anche tu quando dici che spesso le elezioni sono fatte per intortare il popolo.

@ Carlo, ciao
Verissimo, puoi avere il sistema piú funzionale, ma, se eleggi dei gestori ladri o venduti ad altri, poco resta da fare.
Ricordo in Brasile il commento di vari miei amici e colleghi: tra il candidato A e il B sceglievano A; con questa motivazione:
A ruba ma fa cose utili / B ruba solo.
Da notare che dal 1981 Bankitalia é un "ente privato" che stampa moneta e la "vende"allo stato. Personalmente preferisco una banca di stato direttamente gestita dal tesoro.

Detto questo, ho 70 anni e potrei anche stra-fottermene; ma, ho due figlie e tre nipoti, quindi, cerco di fare quello che posso per migliorare. O, almeno, non peggiorare (ulteriormente).

Eli ha detto...


@Augusto

sì, vedo qualche volta i filmati di Borghi, e qualcosa condivido. Lui è uno dei pochi presentabili di quel partito.
Ma l'Essere Umano che è in me m'impedisce di votare Lega. Sono disumani, beceri, fascisti, xenofobi e razzisti. Con quella barba ed i suoi tratti somatici, Salvini sembra un imam iracheno, più che un celta. Come Casa Pound fanno leva sui sentimenti più bassi dell'essere umano, come fece anche Hitler.
Se i Romani non li avessero conquistati, dopo che loro avevano sbaragliato gli Etruschi, abiterebbero ancora in capanne di fango e legno, con l'elmo cornuto in testa.
Qualcuno informi Salvini ed il candidato Fontana che anche loro hanno DNA africano nel sangue, così sbroccano!

Ciau.
E.

Eli ha detto...

Dimenticavo,

Di Maio è "apparso" anche a Cernobbio. Sono quattro i poteri cui genuflettersi.
Le prossime saranno, more solito, le elezioni del Gattopardo: che tutto cambi, affinché nulla cambi.

Augusto ha detto...

Eli, probabilmente (sicuramente?) hai ragione; ma, per le anzidette ragioni, non posso cedere.
Quindi, dovró informarmi sui programmi e votare (con piú o meno schifo) chi piú propone la revisione dei trattati e/o uscita.
Caso non funzionasse, tra 5 anni, mi resteranno solo i comunisti con Rizzo o Casa Pound.
No, Forza Nuova no; é troppo, insostenibilmente baciapile.
Sconfortante.
Un caro saluto.

Eli ha detto...


Un caro saluto anche a te, Augusto.

Mi piace la tua convinzione che con il voto si possa mutare qualcosa, e soprattutto la tua fiducia che i partiti, una volta al governo, mettano in pratica le promesse fatte in campagna elettorale.
Vorrei anch'io avere un qualche tipo di fiducia, ma tutto mi spinge nella direzione opposta.
Il fatto che il pluripregiudicato e condannato Papi Bunga-Bunga, impresentabile sotto tutti i punti di vista, raccolga ancora un 20% di consensi fra gli elettori mi rende perplessa sulla sanità mentale dei connazionali, sul loro spirito critico e sul loro senso di decoro e giustizia. Ad un popolo in tali condizioni si può fare qualsiasi cosa, è senza speranza.
Ciao.
E.

alsalto ha detto...

Ed il filo rosso che lega destra/sinistra, e tutto cio' che li nel mezzo sta', s'e' nuovamente mostrato in tutta la sua maestosità: l'autoritarismo.
Non che ci si stupisca, chi privo d'autorevolezza non ha scelta se non di rifugiarsi nell'autorita'.
In qualche modo i 5s quasi primeggiano in quanto a voglia d'uomo forte.
Questo a me basta ed avanza.
Il miglior uso della mina del lapis è di sporcarci le sellette del capotasto e del ponticello al contrabbasso per ridurne (come mine nell'urne) l'attrito.
Affettuosamente :-)

Bizzarro.

Eli ha detto...

@alsalto

lasciaci più spesso le tue perle di saggezza ed ironia.
Ma la matita copiativa, al seggio, te la fanno restituire, mica te la puoi portare a casa!

Baci e abbracci.
E.

bambilu ha detto...

Interessanti ed istruttivi sia l'editoriale che i commenti. Si potrebbe fare un'azione collettiva, nel paese degli azzeccacarbugli, ma Noi non lo siamo, traendo i governi in tribunale per "circonvenzione d'incapace risvegliato". Si può? Tanto i soldi non valgono niente, dopo l'invenzione americagna della inconvertibilità dell'oro. Però se Noi, l'Italia, ci facessimo restituire le 2450 tonnellate d'oro che ci requisirono come caparra ricattatoria e non solo a Noi, attualmente in Fort Knox, $ionUSA,-almeno sulla carta-ci potremmo stampare l'Italian Pound, non la Lira, che non suona più, a corrispettivo d'oro e le loro monete non varrebbero più un Gallo. Gheddafi è stato torturato ed assassinato perché era Uno Solo, tradito da tutti, ma Noi siamo 60 milioni. Ci dovrebbero prima catturare Tutti. Quest'idea non è mia: la tirò fuori il Ghost Writer di Marine Lepen e se la rimangiò...perdendo contro l'antiquario di sorò$ l'emmanuel microGNON.

Eli ha detto...



BOICOTTIAMO AMAZON!

Non dimentichiamo che queste multinazionali oltre a sfruttare fino all'osso i lavoratori, sono anche fra i più grossi evasori di tasse.