14 luglio 2009

Da Topo Gigio a Topo Grillo

Quando abbiamo letto la notizia, siamo precipitati in un baratro d’incredulità: davvero, Beppe Grillo, pensa di “dare una scossa” alla classe politica italiana candidandosi alla segreteria del PD? Dopo aver apostrofato Veltroni, per mesi, “Topo Gigio”?
La prima ipotesi è che la mossa del comico genovese non sia altro che l’ennesima trovata pubblicitaria, tanto per aumentare la sua “audience” (ultimamente, un po’ appannata) nell’iperspazio mediatico.
Personalmente, assegniamo a questa ipotesi la maggior parte dello share, ma ce ne possono essere altre: perciò, by-passiamo la trovata pubblicitaria poiché come tale va trattata. Per queste cose, si rivolga a Berlusconi, che è gran maestro di cerimonia nel trasfigurare il nulla della politica nei successi mediatici. L’Aquila insegna. Da Beppe, non ce lo saremmo proprio aspettato.

Passiamo allora a scandagliare la seconda ipotesi, ossia che Grillo ritenga di conseguire – se non proprio il successo – almeno un discreto successo, al punto d’entrare nel congresso PD ed accalappiare qualche voto da parte dei delegati.
Perché ci limitiamo a “qualche voto” e nulla più?
Poiché Grillo, pur riconoscendogli d’aver compreso la necessità di una rivoluzione nell’asfittica politica italiana, ha sbagliato clamorosamente bersaglio, ed il suo agire non porterà ad altro che ad una sconfitta, e che sconfitta.
Il “bersaglio” individuato – per Grillo – è forse quel partito nel quale confluirono ampi settori del PDS e la sinistra DC? Se è quello, bisogna riflettere che, dell’impostazione primigenia, non è rimasto nulla.
Se quel partito, quando nacque – nemmeno due anni or sono – poteva contare sul 33% dei votanti, oggi ne raccoglie solo più il 25%: Grillo s’è domandato il perché?

Gli elettori del PD che immaginavano quel partito “aperto e leggero” – pronto ad interloquire con il “popolo della sinistra”, e da troppi anni bastonato proprio dai governi della cosiddetta “sinistra” (né più e né meno che da Berlusconi) – se ne sono andati da tempo. Chi è rimasto?
Chi vota per tradizione e non se la sente di “tradire”, chi vota “tappandosi il naso”: soprattutto, è rimasto il partito degli affari, quella pletora di propinqui i quali, sotto varie forme, s’aspettano che quel partito sia in grado di fornire loro quelle glorie che, da soli, non riescono a perseguire.
Credere di riuscire a superare le “primarie” (se le faranno) o, peggio ancora, presentarsi di fronte all’assemblea congressuale con la speranza d’uscirne vivo, è un sogno che lasciamo agli ingenui.
Vorremmo sapere come farà Grillo – da sempre (a suo dire) il Conan il Barbaro contro gli inceneritori – a convincere una platea d’amministratori del PD che s’aspettano soldi su soldi dal gran (mal)affare del business “incenericolo”, della bontà del riciclo dei rifiuti.
E aspettano quei soldi perché sanno d’esser circondati: senza l’alleanza con la sinistra radicale, il centro sinistra non potrà mai diventare maggioranza nel Paese (come fu in passato) e, siccome lo sanno benissimo, i soldi dei vari business sul territorio servono loro come l’ossigeno per un malato grave, poiché sono destinati a governare solo più realtà marginali. Le ultime elezioni amministrative insegnano: senza l’apporto di quel 10% circa che sta a sinistra (e che Di Pietro intercetta in minima parte), alle prossime regionali perderanno anche il Piemonte e la Puglia, per citare solo due regioni fra le altre. In pratica, al PD rimarranno Bologna, Firenze e dintorni (forse).

Di più: credere di riuscire a percorrere la via maestra, fino ad una poltrona importante del PD, significa sottovalutare proprio quella mancanza di democrazia insita nella politica italiana, laddove (a destra come a sinistra) si creano le fortune politiche partendo dalle assemblee dei liberi muratori.
Con le volte che ha additato, sul suo blog, il perverso andazzo, oggi se ne scorda? Rilegga meglio ciò che, negli anni, ha scritto (lui o chi per lui).

Un’altra ipotesi è quella che, avendo compreso che il PD sta oramai percorrendo il “miglio verde”, Beppin da Zena abbia meditato d’impossessarsi della futura svendita. Cun poche palanche, se piggiemu tüttu.
Ipotesi peregrina: una futura svendita all’asta del PD, vedrà in prima fila – pronti ad alzare la posta – Rutelli, Casini & Co. La sinistra? Si perderà per l’ennesima volta in partitucoli senza futuro né progetti, come hanno già fatto i Socialisti, i Verdi, Comunisti e merce varia. O avariata?
Che al prossimo congresso vinca Franceschini, oppure Bersani, il percorso del PD è segnato: è solo una questione di tempi, ma – in completa assenza di rinnovamento (hanno, addirittura, “pregato” Chiamparino di non presentarsi, di non disturbare i manovratori, figuriamoci la Serracchiani!) – ed oggi…sarebbero pronti ad accettare Grillo? Oppure Grillo crede ancora alla democrazia interna dei partiti? Invece di fare spettacoli in giro per l’Italia, sarebbe meglio se si recasse a qualche recita parrocchiale: per rivedere Cappuccetto Rosso.

Il progetto – segreto di Pulcinella – dopo l’abbandono di Berlusconi (per “tradimento”, per età, per troppe “escort”…) è quello di una grande centro leggermente spostato a destra, ipotesi benedetta dai poteri forti di Confindustria, da Bankitalia, dal FMI, dalla massoneria internazionale, dalle finanze vaticane.
Tutti insieme, appassionatamente, per togliere quel poco che resta agli italiani e consegnarlo nelle mani delle banche e dei boiardi di Stato (adesso abbiamo la “class action” ma…peccato! Non è retroattiva, e Tanzi e Cagnotti la faranno franca).

Non crediamo una parola sull’onestà politica – e, a questo punto, anche intellettuale – di Beppe Grillo poiché, solo un paio d’anni or sono, avrebbe avuto la possibilità di fondarlo lui stesso quel partito, sicuro di raggiungere un discreto successo. E non lo fece. Perché? Ci spieghi come mai, solo pochi mesi or sono, riteneva impraticabile la strada di un partito nazionale e servivano solo liste locali. Cos’è, cambiato il vento?
Di più: a parole, confermò la sua fiducia a Beha e Veltri per la “Repubblica dei Cittadini” (o prime “Liste Civiche") per poi sconfessarli una settimana dopo, quando i due si davano da fare per raccogliere adesioni, sul blog. Replicò il copione con “Il Bene Comune” di Montanari, al punto che Montanari stesso sul suo sito, i primi tempi, pubblicò un video (oggi scomparso) dal titolo eloquente: “Grillo, perché?”.

Ciò che più ci disturba e c’infastidisce – a questo punto – di Grillo è che ripercorre lo stesso sentiero, puramente mediatico, di Berlusconi: è diventato un –Berlusconi, una copia al negativo (algebricamente) del Cavaliere. Perché?
Poiché, se si è meditato un poco sul baratro che abbiamo di fronte, sulla sparizione d’ogni forma di democrazia da questo Paese, la soluzione che proprio non serve è ripartire con un “Konducator buono” o roba del genere.
C’è bisogno di un lungo percorso di ricostruzione democratica – le scorciatoie portano solo ad altre cantonate – e deve essere un sentiero di riflessione, prima che politica, culturale, sul quale puntare per ricostruire le basi culturali e cognitive che sono la base della politica, non l’orpello.

Ho sempre sostenuto che questo percorso abbia il suo luogo deputato sul Web, ma tenendosi ben distanti dai quei carcinomi che sono gli attuali partiti politici, poiché si nutrono di basi culturali che sono distanti anni luce da un nuovo “sentire”, da quel che veramente serve per ricostruire le basi comunitarie di un Paese distrutto nella sua essenza sociale.
A questo punto, riteniamo che l’ipotesi pubblicitaria sia la sola a rimanere in campo: mia, Grillo, nun vegnì a piggiarce pà ‘u cü.

13 commenti:

Carlo Bertani ha detto...

Cari amici,
mi scuso in anticipo ma qui, quattro spanne oltre il confine della carta geografica, sono in grado di pubblicare e basta, magari dare una sola volta uno sguardo al blog.
So, però, che siete bravissimi nel cavarvela da soli.
Ciao a tutti
Carlo

Roberto ha detto...

Beppe Grillo rappresenta il perfetto alter ego di Berlusconi. Sono entrambi egocentrici, entrambi inaffidabili ed entrambi autoritari.

L'Italia ridotta ad una diatriba politica tra questi due personaggi mi sembra il giusto epilogo per il dramma sociale che stiamo vivendo.

Hai fatto bene Carlo a ricordare i voltafaccia di Grillo, soprattutto quello con Montanari risultò particolarmente odioso dato che Pbc aveva un programma perfettamente compatibile con quello che il comico aveva sempre sostenuto. Ma la gente si sa ha memoria corta anche per i grandi avvenimenti, figuriamoci per questi che sono riservati a pochi intimi.

Concordo sostanzialmente con tutto il tuo scritto, su un'unica cosa resto perplesso: quando dici che "c’è bisogno di un lungo percorso di ricostruzione democratica". In teoria è vero, ma nella pratica il baratro ormai ce l'abbiamo davanti e di tempo ormai ne è rimasto ben poco.

Un saluto.

Unknown ha detto...

Mi sembra evidente che sia un'azione provocatoria di disturbo,
e mi pare evidente che il pd ne esca un'altra volta a pezzi con gran soddisfazione del popolo delle libertà....

aurelianuse ha detto...

Caro Carlo,lo so che mal sopporti il buon Beppe, ma se parliamo solo di programmi, quelli di Grillo mi sembrano molto innovativi e concreti.
Sono idee,che tu vai diffondendo da anni,lo so, ma sentire finalmente parlare di energie rinnovabili per tutti e non solo per le grandi aziende, di cogenerazione, di acqua pubblica, di riappropriarsi del proprio territorio attraverso il controllo delle amministrazioni comunali,di mobilità sostenibile e di tante,tante altre idee condivise e condivisibili è rinfrescante.
Certo,come anche tu mi dicesti una volta,qualche massimalismo è inevitabile, ma starei bene attento a definire Grillo un populista.
Abbiamo permesso a cani e porci di governarci,(con le mie sentite scuse a cani e porci ,che sono animali splendidi)diamo una possibilità anche a lui; mi sembra che il cuore ce lo metta in quello che fà, e poi un comico al governo lo abbiamo già, vediamo cosa succede con un altro comico che ,almeno a parole ,vorrebbe sparigliare un po' le carte.
Il peggio che possa succedere è che ci liberi finalmente dallo psiconano e magari da baffino; da li in poi sarebbe comunque un miglioramento, almeno politico; per la società civile invece non ci resta che sperare. Io,però sono stufo di rimpiangere Nenni e Pertini, vorrei avere qualcun altro in futuro da poter rimpiangere. Con la più grande stima e un augurio di serene vacanze.

aurelianuse ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Orazio ha detto...

Grillo non mi ha mai convinto, ma meno ancora mi convince un PD che ha paura della candidatura di Grillo. Infatti se i residui della I Repubblica, D'Alema. Fassino, Castagnetti, Bindi si ricordassero degli insegnamenti dei loro padri DC e PCI non temerebbero Grillo, come fanno oggi, ma saprebbero che Grillo per il suo qualunquismo non ha molte speranze e al massimo raggiungerebbe tra gli iscritti il 5%. ma forse sono così alla frutta da temere uno come Grillo. Invece Ignazio Marino potrebbe raccogliere molte adesioni fra gli iscritti, che certo non sono compèosti da baciapile alla Binetti Paola. Triste è il paese che ha bisogno di grilli per pensarsi diverso dal papi orgesco.

ladnag ha detto...

io sono grato a grillo. la priva volta che l'ho visto è stato su telepiù. avevo una quindicina d'anni mi pare. lo spettacolo, del 1995 s'intitolava energia ed informazione. l'aveva registrato a berna (mi pare) e lo trasmettevano nel 1998 in concomitanza con gli ultimi due del '97 ("cervello") e del '98 ("apocalisse morbida")nel corso di un mese credo autunnale. in quello spettacolo si parlava di economia. le battute erano solo sulla politica. faceva delle caricature alla striscia la notizia sui personaggi politici e la gente rideva. e poi parlava di economia, pubblicità, soldi. il picco fu quando parlò di un "artigiano" svizzero che aveva costruito la sua casa in maniera intelligente. con pannelli solari acchiappava l'energia. quella in eccesso, tramite elettrolisi, la scindeva in acqua e l'utilizzava come scorta per il bagno, la lavatrice... robe così. sempre dall'acqua poi ricavava l'idrogeno e ci riscaldava la casa (fornelli, termosifoni) e faceva il pieno all'automobile. per dimostrare che non diceva "balle" invitò il tizio sul palco a mettere in moto l'auto. e lui con il vix vaporum (o come cavolo si scrive) fece delle semplici inalazioni aspirando avidamente dalla marmitta di scarico. al di là di questo "spettacolo" gli sono grato per avermi insegnato a dubitare. perchè lui metteva in risalto il fatto che l'inforazione, viaggiando in maniera incredibilmente veloce, arriva in un lampo e nelle più svariate forme e tipologie. inoltre, per informazione, c'è di tutto e su qualsiasi argomento. e come specificava nello spettacolo "cervello" il nostro organo principale è stupido e non ha globuli bianchi che lo difendano dalle stronzate. credo che oramai siano più di dieci anni che il soggetto ha smesso di essere comico e di occuparsi di altri temi. per cui non vedo perchè non debba avere una scians.

detto questo passiamo ad altro. la coerenza esiste? secondo me no. grillo non è il primo a cambiare idea e non sarà nemmeno l'ultimo. i motivi ovviamente li sa soltanto lui e noi possiamo ipotizzare quello che vogliamo. il mondo è pieno di esempi di incoerenza e credo che il gesto di grillo non ha quel valore tale da scandalizzare tutti. è passato del tempo da quando disse "no". è normale "cambiare". anzi, meno male!!! oserei aggiungere.

per ora non siamo ancora al punto di dover dire che tra governo e opposizione abbiamo due "comici" per cui....... non possiamo semplicemente restarcene a guardare per vedere quello che succede? dopo magari potremmo azzardare qualcosa.

la mia sensazione è che solo il web non basta. e che mettersi così in luce può solo servire, appunto, a portare alle orecchie di tutti quei temi tanto cari a tutti noi. io aggiungerei anche: la meritocrazia. visto che l'italia credo da sempre sia un posto in cui non funziona la meritocrazia. in qualsiasi campo. a parte, in alcune eccezioni, l'arte.

Anonimo ha detto...

Ciao Carlo eccomi qua tornato fresco dalle ferie, da Valencia citta moderna dove tutti gli anni mi reco per vedere e godere di una città che dal nulla è stata in grado di crescere in 10 anni in modo pazzesco con una rete di infrastrutture allucinante, devo dire in tutta sincerità che in vacanza ho seguito in maniera molto superficiale le notizie che giungevano dall' Italia e non me ne sono fatto certo un male. Oggi tornando ho letto la notizia di Grillo e sorpreso da questa naturalmente ho fatto un giro sui vari siti fino ad arrivare a te. Carlo io non amo Grillo quanto te specialmente nei modi di proporsi, strilli ed urla non servono a nulla e spesso sono da considerarsi solo come mezzi da cabaret, però, questa volta non mi trovo d' accordo con te, questa di Grillo se fatta in maniera corretta - tralasciando strilli ed urla e portando avanti il suo programma- la reputo una ottima provocazione che potrebbe finalmente portare una ulteriore scrematura all' interno di una forza politica che ha ancora troppi uomini da poltrona e troppe scollature all' interno di essa, purtoppo si sa che Grillo non lo faranno mai partecipare alle primarie. Io credo che ognuno è libero di ravvedersi nelle proprie idee e se prima non è voluto entrare in politica ( a mio modo di vedere sbagliando) ed ora ha deciso di farlo benvenga. La mia domanda è sempre la stessa:Possibile che in ogni provocazione che venga da personaggi noti del circuito mediatico bisogna sempre trovare un lato oscuro e pubblicitario di essi? Ciao a tutti!!

mozart2006 ha detto...

Visto che il governo permette ai ladri di riportare a casa la refurtiva dei loro furti pagando solo una tassa del 5% ho pensato di commettere un furto agli Uffizi di Firenze per poi riconsegnare qualcosa tenendomi un Botticelli e un Pontormo (che a casa mia starebbero benissimo)

Luca C. ha detto...

Beppe Grillo ormai comincia a essere un divo sul viale del tramonto. Il PD sul viale del tramonto c'è stato fin dalla nascita. Non potevano che incontrarsi su questa strada, i loro destini gemelli.

Giovanni ha detto...

Ho letto e sono un pò perplesso.anche Grillo nasconde la classica "sola"...mi chiedo cosa ci possa salvare da una deriva che ormai sembra certa.
ciao Giovanni

Giovanni ha detto...

non soche pensare.Vedevo la cosa come positiva ma dopo aver letto la tua analisi,sono attonito e sbigottito.Sembra che nulla ci possa salvare dalla deriva che ha preso questo paese.ciao Giovanni

Alex ha detto...

Cari amici,

il buon Beppe Grillo sono ormai svariati anni che sa facendo politica attivamente.
Non ve ne siete accorti? Perbacco, eppure siete tutti internauti. Certamente è un modo molto particolare di fare politica, che solo lui riesce a fare. In questi anni il blog di Grillo è diventato un vero proprio "think tank" con il quale egli ha creato un movimento, partendo dal basso. Prima ci sono state le idee, molto concrete . Poi tramite la diffusione e la condivisione di tali idee si è iniziato a formare consenso e partecipazione e sono nati i meetup. Quando è stata raggiunta la "massa critica", il passaggio dai meetup al movimento è stato direi quasi naturale, e il programma dei comuni a cinque stelle e la carta di Firenze hanno rappresentato un pò la nascita ufficiale del movimento. E poi c'è stata la prima sortita del movimento alle amministrative locali ultime scorse, con risultati non eclatanti, ma neanche trascurabili. E intanto il consenso e la conoscenza del movimento e delle sue idee cresce e si diffonde, anche e sempre grazie alle trovate di Beppe. L'ultima in ordine di tempo è stata quella di candidarsi alle "primarie" del PD. Un ottima cassa di risonanza. Sopratutto un'ottima trovata per mettere a nudo ancora una volta le contaddizioni e le incrostazione di quello che dovrebbe essere il principale partito di opposizione in Italia, e portare a conoscenza dell'esistenza del movimento e del suo programma a una platea che, non frequentando internet, non cne conosce i contenuti.
Se tutto questo non è politica, qu minchia è?

Possiamo continuare a disquisire su "Grillo mi è simpatico o meno", "è un cafone", "strilla troppo" "è volgare", ecc., ma ormai siamo già un passo avanti, ormai c'è un movimento, ci sono delle idee concrete. Tali idee non sono tutta farina del suo sacco, lui stesso lo ha ribadito più volte. Egli funge da amplificatore, da megafono, da catalizzatore di ascolti, un Think tank" molto molto particolare, ma evidentemente fino a questo punto efficace. Dietro Grillo ci sono vari pensatori, esperti, analisti, che danno linfa alle idee. Il passo successivo e far sì che tali idee diventino patrimonio comune condiviso da tutti i cittadini così che vadano avanti da sole, è questo il vero auspicio di Grillo.

Per quanto riguarda la questione Montanari, i due non si sono trovati d'accordo dal punto di vista politico. Infatti, mentre Grillo , come sta facendo, vede l'innovazione politica ed il diffondersi di certe idee partendo dal basso (prima dai comuni, dal territorio, e poi via via salendo la scala amminsitrativa), Montanari è voluto scendere subito nell'arena politica nazionale. E' questo il motivo principale per il quale non si sono trovati d'accordo.
E fin qui ha avuto ragine Grillo. Meglio partire con piccoli passi partendo da idee concrete nelle quali la gente comuni possa riconoscersi facilmente, vedendone l'applicabilità immediata sul proprio territorio, a livello comunale, appunto. Per tematiche politiche più ampie bisogna ancora aspettare. E' necessario più consenso.

Cia, cia,
Alex