Una volta, tanto tempo fa, ci fu in Italia il governo della
“resurrezione”, che doveva condurci ai fulgidi avvenire dell’euro, e finì con
una caciara innaffiata di bombe in quel di Belgrado. Venne dunque – per
contrappasso – il governo delle “libertà”, ma di libertà se ne videro ben
poche, condite però con robusti tagli a tutti i settori sociali.
Nuova boa, nuova virata a sinistra, con il governo del
“riscatto” che passò quasi inosservato e, dopo due anni, per un colpo di lupara
sparato da Ceppaloni, terminò nella polvere.
Tornò quindi in auge il sempiterno “libertario” che ci
condusse, in pochi mesi, da una Roma stravolta dalla pacifica invasione libica
di un Gheddafi raggiante – con stuoli di giovanette che si convertivano all’Islam
(si scoprì, dopo, che erano state reclutate in una scuola per hostess) – ad una
guerra senza quartiere, nel quale il “convertitore” Gheddafi finì martire, in
un canale di scolo, con una baionetta piantata nel sedere.
Con gran spiegamento (anche) delle armi italiane ed una
Hillary Clinton raggiante: dopo i giochi di bocca di Monica, assistente del
marito, quella baionetta nel culo di Gheddafi dovette eccitarla, al punto di
lasciarsi andare a mail molto focose, prontamente carpite dal buon Samaritano
Assange.
Dopo, fu il regno del terrore, con un Bergmeister affiancato
da una kapò dagli occhi di ghiaccio, che sbatté nel lager della “fine pena mai”
i lavoratori italiani. Terminò anche l’incubo – mentre le loro riforme
rimasero, al punto che, per cercare di ovviare al problema, si varò “Quota 100” che però, a conti fatti,
prevede un “taglio” che va dal 5 al 30% dell’assegno pensionistico. In pratica,
la riforma Fornero, non fu toccata nei suoi assiomi essenziali, vale a dire la
“consistenza generale” del rapporto retribuzione/pensione. (1)
Dopo molte schermaglie, dissidi interni fra i partiti,
alleanze stranissime e leggi elettorali sempre più “fantasiose”, giunse il
governo della “rottamazione” il quale, ancora una volta, rottamò ben bene i
diritti senza toccare, ovviamente, i doveri.
Infine, il governo del “cambiamento” che cercò
disperatamente di cambiare qualcosa nel guazzabuglio della legislazione
italiana ma che, per improvvisi motivi – che è oggi ampia materia di dibattito:
è stato l’uno! No, l’altro! E’ tutta colpa della Madonna! No, dei comunisti! –
cadde.
Oggi abbiamo un nuovo governo e, mentre il vecchio governo
lavorava, anche la magistratura lavorava, eccome! Questa volta, però, era
fortemente contrastata dalla giurisprudenza europea: come finì?
Finì con una sentenza del Febbraio 2019 che eludeva e
cassava i diritti di 70.000 persone, transitati da molti enti locali (in primis
le Province) al Ministero dell’Istruzione. Il passaggio fu decretato nel 1998 dal ministro Berlinguer, con l’omonima riforma che toccava un migliaio
d’insegnanti e quasi 70.000
assistenti amministrativi, segretari, ed altro personale della scuola.
In pratica, Berlinguer in parte mentì, perché affermò che la
riforma era a “costo zero” mentre, a parità d’anzianità conseguita, c’era un
modesto esborso. All’epoca, veramente modesto per lo Stato.
Ma nel 2000, sotto Amato, ecco che si attivarono i sindacati: quando mai i sindacati, in
Italia, hanno mancato al loro preciso dovere di difendere, vegliare,
corroborare, aumentare i diritti e le retribuzioni dei…sindacalisti? Il
lavoratore? Chi era costui?
Così ci fu un bel accordo nel Giugno del 2000 nel quale,
zappetta un poco, confondi qui e là…i lavoratori confluiti volontariamente il
1° Gennaio 2000 (con diritto di scelta!) si videro tagliare l’anzianità
pregressa. Ad esempio, da 20 a
7 anni. Perché? Poiché lo prevedeva l’accordo sindacale “confederale”. Amato,
quanto sei stato amato!
Il successivo governo delle “Libertà” – Forza Italia, Lega
Nord e Alleanza Nazionale – precisò ancor meglio quella ruberia, inserendo un
apposito comma (218) nella legge Finanziaria per il 2006. E, qui, entra in
gioco l’Europa: l’Europa della barbarie, dell’intrigo, dei diktat massonici.
Stimolati dai vari ricorsi in sede europea – l’Italia
assorbe, da sola, circa la metà dei
ricorsi alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (!) – i giudici europei
stilarono ben 7 sentenze favorevoli ai lavoratori mentre, negli anni, la
magistratura continuava a stilare sentenze favorevoli e contrarie, alcune
“incerte” anche alla attenta analisi dei giuristi le quali, però, terminavano
sempre con un verdetto contrario della Corte di Cassazione. Vabbè…due
telefonate, una a Palazzo Chigi, un’altra a viale Trastevere…se trovammo sempre
n’accordo pé accontentà tutti…il lavoratore? Chi è costui?
Fino a Giugno del 2019, quando l’UE s’incazza e dice: “Lo sapete che siete tenuti a rispettare e
dare corso alle sentenze della Corte
Europea? Avete firmato, prendendo precisi impegni. La finite d’ingolfarci
con ricorsi inutili, sui quali abbiamo già sentenziato, perché la materia è
chiarissima: non si può ingannare un lavoratore, impegnandosi a garantire
l’anzianità da un passaggio da un’amministrazione all’altra, e poi fottersene
con mezzucci giuridici che fanno pietà?”
E, tanto per spolverare la memoria, “ricorda” le varie
sentenze:
Sentenza Corte di Giustizia dell’Unione Europea (Grande
Sezione) del 6 Settembre 2011, caso C 108/2010, Ivana Scattolon c. MIUR.
Poi, le varie sentenze della CEDU (Corte Europea dei Diritti
Umani):
Agrati e altri c. Italia del 7 giugno 2011;
Anna De Rosa e altri c. Italia dell’11 dicembre 2012;
Montalto e altri c. Italia del 14 gennaio 2014;
Biasucci e altri c. Italia del 25 marzo 2014;
Bordoni e altri c. Italia, del 13 maggio 2014;
Caponetto c. Italia del 13 maggio 2014;
Peduzzi e Arrighi c. Italia del 13 maggio 2014;
Marino e Colacione c. Italia del 13 maggio 2014;
Caligiuri e altri c. Italia del 9 settembre 2014.
In teoria, se l’Italia fosse un Paese con un minimo di
dignità, sarebbe bastata la sola sentenza del 2010, quella della Corte Europea
di Giustizia dell’Unione Europea (Grande Sezione) ma l’Italia non ascolta, non
recepisce, non attua nulla.
Credo d’aver capito il motivo.
Perché, in Italia, mancano sempre i soldi. Già.
Se viveste in Ausonia, dove vivo io, non succederebbe mai
che i ponti autostradali crollino
perché vecchi e fatiscenti, ed i tecnici incaricati della sorveglianza non si
munirebbero d’appositi “disturbatori” elettronici per non farsi intercettare.
(2)
Non capiterebbe nemmeno che una importante opera pubblica
chiamata “Aurelia Bis”, che doveva
esser pronta nel 2016, sia finanziata con 128 milioni (spariti) e che poi…la
società fallisse, uno scappa, l’altro è in Africa, l’altro ancora è
irreperibile…e tutto rimane fermo, così, con migliaia di tonnellate di macerie
all’aria e nulla di fatto. (3)
Non capiterebbe nemmeno che un ponte, inaugurato a Natale,
cada a Capodanno! (4)
Non succederebbe nemmeno che si chiedano dei soldi in Europa
per specifiche opere e poi siano fatti sparire nel nulla (5): scusate, qui ho
dovuto fermarmi perché c’erano centinaia di casi e non ho voluto tediarvi
inutilmente.
Non capiterebbe nemmeno che persone che hanno oramai quasi
ottant’anni vengano richiamate nelle scuole dove prestarono servizio per
vedersi consegnare una nuova ricostruzione di carriera (!), grazie alla quale
dovranno restituire tot soldi in tot anni…quasi li avessero rubati…mentre i
magistrati di Cassazione rispondono con uno sberleffo. C’è ancora un ministro
dell’Istruzione? Chi è? Cosa fa? Ne sono passati tanti che fecero promesse:
sempre le stesse, più qualche cambiamento (non manca mai) nell’esame di
maturità. Si parte sempre dal’omega.
Eppure, una ragione c’è a tanti disastri in Italia: la
mancanza di memoria, che poi si concretizza in un lamento collettivo per le
pretese “ingiustizie” create da altri. E’ vero che il trattato di Maastricht fu
una truffa per l’Italia, ma ci fu solo quello?
Qualcuno ricorda a quanto arrivavano le aste dei BTP negli
anni ’80? Al 15% d’interesse, come in Argentina, dove poi finirono con i conti
correnti bloccati a sbattere le casseruole in strada. E i finanziamenti
europei?
Qualcuno ricorda che, a differenza di Spagna e Portogallo
dove c’erano strutture centrali, in Italia venivano concessi alle Regioni, le quali
incaricavano poi le Province e, se non si trovava un accordo di spartizione fra
le forze politiche, ritornavano a Bruxelles. Ancora oggi, l’Italia non ha
imparato ad usarli: Spagna e Portogallo s’abbuffarono con i finanziamenti
rifiutati dall’Italia. Oggi, è la
Polonia la prima ad accalappiarli, seguita da altri Paesi
dell’Est, che poi giocano a fare i sovranisti.
Da noi, se sei un panettiere, prova a fare domanda per
costruire un forno con i finanziamenti europei: ti faranno girare mille uffici,
e non otterrai nulla. Solo se hai un qualche mammasantissima alle spalle
otterrai un finanziamento per studiare lo sviluppo e l’adattamento della capra
abissina sulle prealpi. Che, poi, presenterai, qualcun altro verificherà con
cura e poi sistemerà in un archivio, dove dormirà sonni tranquilli per secoli.
Ma i soldi, privati della loro percentuale, arriveranno.
“Chi è senza colpa scagli la prima pietra”: è una frase
illuminante della Bibbia cristiana. Non penso che tutto quello che diciamo e
raccontiamo sulle vicende europee sia oro colato: nel caso che ho illustrato,
anzi, è l’Europa stessa a far presente che la retroattività della norma non è
ammessa, sia nel diritto di derivazione latina
e sia in quello anglosassone. Ma la giurisprudenza italiana se ne frega
altamente e non rispetta i trattati
internazionali.
Me ne frego dopo me ne frego, siamo giunti ad un punto nel
quale ogni truffa o raggiro viene quasi ammirata: quello è stato furbo, adesso
gira in Audi, mentre io ho la vecchia Punto di mio zio buonanima. Allora,
andiamo sul Web, sui social e ci assataniamo in caustici commenti contro
l’Europa, le banche, i governi, le monete, ecc…
Mai guardare alle proprie mancanze, ai propri doveri elusi, alla
troppa sufficienza nel giustificare fatti che non ammettono giustificazione.
Noi scusiamo tutto e tutti…già…tanto il lamento è libero!
2 commenti:
Eh caro, tu vorresti nientedimeno che un'assunzione di responsabilità in prima persona.
Roba per spiriti forti, per Guerrieri di Luce, per Uomini e Donne veri e non idonea per maschi e femmine mai cresciuti.
Manca un'educazione spirituale, secoli di cattolicesimo hanno ucciso il senso del Sacro, che gli antichi avevano anche nei confronti della Natura e dell'ambiente. I boschi sacri sono stati distrutti, i sacerdoti e le sacerdotesse schiaffati in prigioni buie ed umide o mandati al rogo.
Ed ora veniamo alle ultimissime.
Il satrapo di Rignano si è finalmente fatto il suo partitino personale, una nuova DC rivolta pesantemente al neo liberismo rampante.
Lo chiamerà PDA? Partito degli Affaristi?
Pare che lui abbia tentato per anni di farsi accogliere nella massoneria fiorentina, dove il padre aveva molti amici; ma non l'hanno voluto, perché lo ritengono inaffidabile.
Lui ha fatto del suo meglio, ha anche partecipato al Bilderberg, sia quest'anno, sia l'anno scorso. Si è proprio dato da fare, e poi ha bussato alle porte di una Ur-Lodge, una di quelle Logge sovranazionali di gente che conta, tipo Macron, Monti, Draghi, Merkel, Putin.
Ma anche lì gli hanno sbattuto la porta in faccia, perché non si fidano.
Ci sarà un motivo se non lo vuole nessuno, no?
Sta contendendo a Felpini il titolo di figlio ed erede di Papi-Bunga Bunga, ma non riesce a capire, causa il suo ego malato, che non lo può soffrire nessuno, a parte qualche casa farmaceutica beneficata, qualche petroliere, banchiere od assicuratore.
Ma possibile che il popolo italiano debba essere ostaggio di questi narcisisti patologici ammalati di potere?
Ne vedremo delle belle.
Comunque, un PD ripulito da Renzie si potrebbe quasi quasi votare, alle prossime elezioni.
Ciao.
E.
Non capisco perché vi meravigliate tanto dell'andazzo "delle itale faccende". Forse nell'arte, almeno nel passato, abbiamo acquisito il meglio da tutti i popoli che hanno invaso questa nostra penisola, ma nel malaffare abbiamo colto di fiore in fiore, facendo una summa del peggio. Il satrapo di Rignano, il bullo Felpini e tutti gli altri accoliti, sono stati regolarmente eletti da questo magnifico popolo di arabi-napoletani che siamo noi italiani.
Qual è la maggiore aspirazione dell'italiano medio? Cercare di fare il meno possibile guadagnandoci più che si può!
Mi sembra ovvio, fin dalla notte dei tempi, che i prepotenti hanno sempre avuto la meglio su quelli che non si ribellano e che, in cuor loro, sperano e sognano di prenderne il posto.
Facciamo l'esempio in politica: i 5S hanno minacciato e promesso cose dell'altro mondo, appunto, ma una volta al comando si sono rivelati pienamente italiani.
Concludo affermando, alla mia tenera età di 75 anni, che non abbiamo speranze.
Ciao
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