08 marzo 2016

Otto Marzo 2016




Storia diversa per gente normale
storia comune per gente speciale...
Fabrizio de André – Una storia sbagliata – 1980

Già, oggi è proprio l’otto Marzo e compio 65 anni: ringrazio tutti coloro che mi hanno inviato gli auguri, e lo Stato che oggi – benevolmente – mi concede di non pagare più il ticket sui medicinali. E’ ufficiale: sono classificato fra i vecchi: non più anziano, di terza età, attempato, maturo...ma vecchio e basta. Ci sarebbe di disquisire sul pressappochismo del nostro benevolo “stato”, che non guarda a noi come persone ma come numeri: non gl’importa se a 70 anni sei in salute o se a 50 già giri per ospedali, a 65, è più semplice...cosa rompete?
Non è questo, però, ciò di cui voglio parlarvi, perché oggi è la Festa delle Donne. Anzi, la Festa dei Diritti delle Donne e io ci aggiungo, poi capirete, anche l’Angelo della Morte. Non è la sua festa, perché lui non ha diritto a feste che lo ricordino, anzi, non si sa nemmeno se veramente esista...solo Angelo Branduardi lo menzionò nella “Fiera dell’Est”, ma ciò non basta per farlo entrare di diritto nella storiografia umana.

Quando nacqui, nulla si sapeva della Festa della Donna: si lavorava – tanto – tutti, donne e uomini, perché l’Italia era ancora distrutta dalla guerra ed i soldi erano pochi, pochissimi: si mangiava tanto pancotto, che ancora oggi non posso assolutamente soffrire. Quando, con la mamma, andavo a trovare i nonni, notavo che la corriera abbandonava la strada e guadava il torrente: accanto, c’erano le macerie del ponte, fatto saltare dai tedeschi in ritirata.
Con gli anni ’70 arrivò un barlume di normalità, perché la gente incominciò a vedersi come persone: basta con i numeri di matricola! Con quelli del libretto di lavoro, o peggio ancora, con quelli tatuati sul braccio! Siamo esseri umani, abbiamo diritto ad una vita decente! Ed arrivò la Festa dei Diritti delle Donne.
Giunse gioiosa, accompagnata dai cori delle streghe che tornavano...che ci rammentavano i loro, antichi, segreti poteri...e noi giocavamo insieme a loro, perché è bello che un uomo ed una donna giochino insieme!
Detto fra noi, non ho mai amato molto un certo femminismo “incazzato” e borioso, perché mi reputo un gentiluomo, e non amo gentildonne sboccate. A mio avviso, uomini e donne si salvano insieme, oppure non ce n’è per nessuno.

Ma ci pensò la Storia, come sempre: vennero gli anni ’80 e l’edonismo maschilista prese il sopravvento, basta con queste cazzate! La donna deve la-vo-ra-re e fare carriera! Un tailleur grigio sostituì i colorati abiti da zingare...ed i loro occhi divennero freddi, spesso cerchiati da occhiali d’acciaio al Nichel Cromo: sono una donna! E allora? Ti faccio vedere io come si fa a fare le scarpe agli uomini...sono, finalmente una...DONNA IN CARRIERA!
Qui finì il gioco, e si tornò alla normalità: spesso, le donne smarrirono i loro occhi gioiosi, i loro sguardi ammiccanti...oggi, la Festa della Donna (spariti i diritti) è un fenomeno commerciale che, per la gioia di Renzi, incrementerà il PIL dello 0,01%! Togliendo uno zero – il ragazzo è un po’ debole in Matematica – diventa uno 0,1% e...ragazzi, l’Europa crede in noi!

C’è chi s’industria per incrementare gli affari: dilagano i locali con gli spogliarelli maschili ma – invece d’essere un gioco un po’ burlesque ed un po’ carnevalesco – diventa una storia che deve solleticare gli ormoni. Così, un cameriere in tenuta adamitica mostra i muscoli palestrati e, intanto, ti porta una pizza. E puzza, puzza come un cinghiale incazzato perché gli toccherà tirare avanti quella buffonata fin chissà a che ora...e non sai se fidarti a mangiare la pizza, perché il puzzo di sudore ti fa passare l’appetito.
Ti salta alla mente l’immagine di Dita von Teese e no, ti convinci che lo spogliarello maschile può andar bene come impeto clownesco, ma nulla più. Soprattutto, su un palco, lontano dalle pizze.
Su questa strada, ci siamo persi i diritti delle donne: beh, ma oggi abbiamo gli stessi diritti tutti...lo sancisce la Costituzione...o no?

Provate a chiedere ad una mia amica, nata sovietica ma a pochi chilometri dal confine polacco...oggi è diventata ucraina, certo...che contentezza...forse sarebbe stata più contenta se la Grande Europa le avesse riconosciuto la sua Laurea in Chimica, magari dopo un esame di lingua italiana, invece di fare la badante a 800 euro il mese. Ma queste sono storie ancora fortunate.

Un’altra mia amica, rumena, lavora invece 11 mesi l’anno, qui in Italia, ed il mese d’Agosto torna nell’amata Romania, dove la attende il marito: passa un mese fra la cucina, l’orto, le galline ed il letto, perché lui vuole i suoi diritti – che per i successivi 11 mesi metterà in un angolo, troverà una supplente – fintanto che la moglie non tornerà. Coi soldi, altrimenti sono botte. Perché non rimane in Italia? Già...e i figli? Sono già grandicelli...ma è meglio tenerselo buono ugualmente...è uno che mena...che beve...e, in Romania, non mancano certo le armi.

Poi, si scende negli inferni africani.
Lì, le donne sono particolarmente fortunate!
Agli uomini chiedono circa 2000 euro per portarli dalla Nigeria al Mar Mediterraneo...alle donne niente! Va beh, nella solitudine del deserto, la sera, vogliamo che gli autisti – dopo una giornata di guida fra le dune – non abbiano diritto a rilassarsi un po’? Vanno nel cassone e le prendono, come viene, come piace a loro...donne, ragazze, ragazzine, sposate, accompagnate...sono tutte uguali per loro...i mariti? Beh...se danno fastidio si può sempre abbandonarli fra le sabbie del deserto del Fezzan...senza nemmeno la pietà di un colpo di pistola. Poi, tornano con le donne nella loro tenda: che problema c’è? Diritti?!?
Le più belle e “capaci” finiscono per avere un destino diverso: il loro avvenire è girovagare per tenere “compagnia” agli autisti, dalla Libia al Niger, dal Niger alla Nigeria, dal Ciad al Mali...poi, magari, il giorno che si stufano di loro le abbandonano in una tappa qualunque, senza un soldo, ovvio.

Ma ci sono anche le cinesi, le sudamericane, le indiane, le sudafricane, le indonesiane...che recuperano i componenti elettronici sciogliendo i chips nell’acido cloridrico, rimestando nel pentolone con un bastone, per poi pescare i pezzi con le mani nude...accanto al pentolone tengono il loro bambino che ogni tanto devono allattare, ovvio. E mica ci si può allontanare! Si allatta e si rimesta, tutto il giorno!

Forse, qualche razzista nostrano dovrebbe riflettere un po’, e prendere in locazione un cervello in comodato d’uso.

Il paradosso, però, è che l’Angelo della Morte verrà per tutti noi e, per molti, avrà “le sue labbra e i suoi occhi”: occhi freddi, perché per loro è un lavoro, ed occhi preoccupati, perché nel momento che tu te ne andrai loro perderanno il lavoro. E dovranno cercarne un altro, altrimenti...Romania, Moldavia, Ucraina...ciascuna con le sue miserie e le sue guerre.
Ed è veramente un paradosso, per i tanti che sbraitano contro gli “stranieri”, dover finire la propria vita accanto ad una di queste donne, dalla vita spesso infelice e disperata, trattate come esseri inferiori o come puttane, all’occorrenza, secondo la bisogna.

Forse, l’Angelo della Morte – che ha solo sembianze androgine – queste cose le sa e, se ci sarà qualcuno da commiserare, non sarà certo lei.

3 commenti:

Eli ha detto...



Anni fa una conferenza internazionale delle donne fu tenuta in un paese

africano, mi pare in Senegal.
Dopo vari interventi di femministe inglesi, americane, australiane, prese la parola una donna africana. E disse: "Noi donne africane spesso dobbiamo fare dieci chilometri al giorno per prendere un secchio d'acqua: potremmo parlare anche di questo, oltre che del diritto all'orgasmo?".

Fai bene a ricordare che le realtà femminili sono molteplici, variegate, e che tutte possono essere abbracciate in un unico abbraccio di comprensione e compassione.
Ma ti rammento che, oltre alla tua amica rumena, anche in Italia ci sono molti uomini che amano la bottiglia, le armi, e che menano, e che spesso, quando vengono presi dallo sconforto dell'abbandono, uccidono anche i figli.
128 sono le donne uccise nel 2015, nel 2016 sono 55 fino a febbraio.
Io penso anche a tutti quei figli, spesso bambini, che rimangono senza mamma, e con un padre in galera, quando va bene.

Comunque sono d'accordo con te: o ci si salva insieme, uomo e donna, o non si salva nessuno. Basta guerra, via alla collaborazione, con il fine comune di creare gioia ed una bella vita. Ci parli tu con gli uomini, che invece sono sempre così competitivi, ostili, oppure parassiti e sfruttatori?

E cosa dire a quelli che - a parole - amano le donne e le rispettano purché madri e mogli, in modo che possano essere identificate con la prima portatrice sana di fecondazione eterologa, ma sì, quella Myriam che vogliono continuare a pensare vergine anche dopo il parto, senza sapere che la verginità cui si riferiscono i Libri era morale, spirituale, non fisica, dato che la suddetta ebbe anche altri figli. Mi riferisco ai catto-fasci che vogliono vietare alle donne di fare quel che preferiscono con il proprio apparato riproduttore, di cui sono le uniche titolari. E guai a chi sgarra, guai anche alle trans ed agli uomosessuali (non è un refuso! E' una citazione di Scilipoti.): costoro non meritano rispetto, né diritti, perché esulano dallo schemino premasticato e predigerito, rendono il santino sfocato ed equivoco.

Ricordo sguardi ammirati di donne in giro per il mondo, perché noi italiane, quando andiamo per i paesi della Terra, portiamo eleganza, emaniamo benessere, molte delle donne che ci osservano vorrebbero essere al nostro posto, vorrebbero un pezzettino di quel senso di libertà che emaniamo. Ma sopra a tutti, quello che non posso dimenticare è lo sguardo di una bambina e della sua mamma su un autobus a Dubai, in quella specie di gineceo posteriore, diviso da una sbarra, in cui le donne sono obbligate a viaggiare. " Mica male", pensai, "viaggiare in autobus tranquilla", memore delle palpate di sedere e delle strofinate che mi toccavano sull'autobus per la scuola da ragazzina, anche da parte di uomini cinquantenni.
La bambina era molto carina, coi lineamenti delicati. Da sotto il velo d'ordinanza s'intuivano capelli castani. Avrà avuto tredici, quattordici anni, non di più. Ero con altre ragazze italiane e stavamo andando verso il centro della città. La mamma distolse quasi subito il suo sguardo, forse per educazione, ma la bambina continuava a guardarci, ed intrecciammo un dialogo muto, fatto di sorrisi. I suoi occhi erano pieni di punti interrogativi, chissà quanti perché si stava chiedendo in quel momento, penso le siamo sembrate marziane, abitanti di un'altra galassia. L'avrei abbracciata e baciata, stringendomela al petto, sul cuore, ma mi astenni, e presto la corsa finì. A malincuore la lasciai al suo destino. Spero per lei che non l'abbiano data in sposa ad un vecchio bavoso di settant'anni.

Libertà e pari diritti per tutte le donne della terra, acquedotti per tutte, e che non siano costrette a sposarsi ad otto anni a causa di usanze tribali, questo ci vorrebbe. Un 8 marzo che duri tutto l'anno.

Ancora auguri pirotecnici!!!
E.

Carlo Bertani ha detto...

Eh sì, Eli, hai ragione sul fascino delle donne italiane (anche le francesi, però...e le greche?): ricordo le donne scozzesi, le quali - forse perché vivono in un Paese grigio e tetro (noi lo vediamo solo d'Estate!) - si vestono, ehm...diciamo "coloratamente". Così bene, che sarebbero già pronte per scendere in campo col Celtic Glasgow!
Ciao e grazie
Carlo

Roberto ha detto...

Salve a tutti!

Viviamo nella società delle emozioni dove tutto si misura
e si giudica attraverso esse. Viviamo in una società
individualista permeata di becero egoismo dove ognuno
si sente nel diritto di vivere e sopratutto di avere,
l'emozione che cerca.
Sappiamo però tutti quanti che le emozioni durano poco,
anche le più intense, anche le più desiderate.
E' sicuro che le emozioni servono benissimo chi ha da venderci
qualcosa, dalla sabbia alla vita.

Così è il concetto dei diritti delle donne in occidente:
una emozione; spesso, come molte emozioni, permeata
di egoismo.

Leggo questo tuo pezzo dopo quello 'sopra' sulla dirigenza politica
e quindi mi autorizzo ad aggiungere che anche il voto è stato parificato
ad una emozione, vuota ed insensata perché non si può votare per
una emozione, qe quindi anche per quasto ha perso senso e si è
persa la voglia di votare.
Le "primarie"? Una becera emozione (basterebbe pensare a cosa ne fanno negli USA).

Le donne e gli uomini hanno doversi livelli di diritti in tutto il mondo,
volgiamo dire che la donna è quella che comunque -a parità di livelli-
ha sempre il più basso? Diciamolo magari è anche tristemente vero.

Per la mia modesta opinione le persone che hanno in assoluto il livello più basso
di diritti sono i figli abortiti volontariamente ed assieme a loro una montagna
di bambini di tutte le età, da bambini, e di tutti i luoghi, occidente incluso.

Eli dice che la verginità fisica della Madonna è una invenzione io penso che sia
una invenzione più triste dire che non si è esseri umani se non dopo
tre/sei/nove mesi di gestazione oppure ancora peggio se si possa essere
venduti e violentati (non solo sessualmente anzi di più con lavori inumani)
perché si è piccoli e si vale (e si comprende) poco.

Mi ripeto ancora all'infinito, in un modo dove c'è una così grande differenza
fra i pochissimi ricchissimi ed i moltissimi (incalcolabili) poverissimi ci stiamo
a domandare chi ha un filino meno di diritti di un altro che ne ha un filino di più
quando tutti ne abbiamo tanti di meno e sopratutto non siamo disposti nemmeno
noi a dare i giusti diritti a quelli che di noi sono ancor più deboli?

Io, nel mio percorso di fede, una cosa l'ho imparata: vivo e sono un ipocrita
e un egoista, in una parola cattolica (e cristiana) un peccatore.

Se riuscissi veramente a vivere nella sequela di Gesù-Cristo la mia vita sarebbe diversa
e per me che vivo questo percorso la questione della coerenza è più impegnativa che per altri.
La fede in Cristo è un dono che mi impegna e nello stesso tempo mi accusa per la mia distanza da lui. Come diceva Paolo "la forza del peccato è la Legge" !

Allora noi uomini che abbiamo, tutti o quasi, ricevuto tale messaggio di Amore
perché non lo conosciamo? Perché se ci viene proposto lo misconosciamo?
Perché ci accorgiamo che senza l'Amore non funziona nulla e continuiamo
ad ignorare tale messaggio? Perché scambiamo il vero concetto di libertà con
qualcosa che ci frega?

Le donne hanno il grembo e gli uomini lo desiderano per tutta la loro vita.
Gli uomini -a colossale differenza dalle donne- tendono a sopraffare la donna
con qualsiasi modo per ottenere il suo grembo. La cosa più triste è che gli uomini
cercano il grembo ma non vogliono nessuno dei suoi frutti a cominciare dall'amore
della donna. Preferiscono prendersi il "contentino" di una cinica ed egoista
emozione passeggera.

La donna è l'intimità che gli uomini non vogliono accettare preferendo dominare
da "forti"...

Questo mondo guidato dalle emozioni frega gli uomini che di seguito fregano
le donne!

Quello che mi intristisce nelle donne di oggi è proprio che molte di loro sono
dominate della emozioni maschili e dimenticano il loro vero tesoro: la
loro incredibile capacità di rapporti di intimità e di amore con gli uomini.

saluti

RA