15 dicembre 2013

Un’improvvisa chiamata



Capita, capita a tutti che – prima o dopo – si riceva una chiamata inaspettata, un evento impossibile oppure un fantasma che si materializza sul sagrato di una chiesa, e chieda proprio di te.


Oh...tutti sappiamo che, prima o dopo, saremo chiamati alla partita a scacchi finale...ma questa è una certezza, mica un’eventualità.



E’ come nel Monopoli, dove ci sono gli Imprevisti e le Probabilità: negli ultimi sette anni (detti “delle vacche magre”) sotto il comando di governi (tutti illegittimi) hanno cambiato il senso dei cartoncini, ossia anche le Probabilità – pur mantenendo l’originale ed invitante grigio-azzurro – sono diventate degli Imprevisti. Della serie: pesca una merda dal mazzo, poi sta a te tagliarla in tre parti per fare un tris e vincere a scala 40: di queste “possibilità” sono intrise tutte le leggi degli ultimi anni...se non ci riesci è perché sei troppo “choosy”, già.



Ad un amico – molto tempo fa, quando esistevano ancora le Possibilità vere – giunse una telefonata da un notaio americano, che gli comunicava l’improvvisa morte del classico zio d’America (del quale non sapeva nulla, manco della sua esistenza) e lo invitava a farsi vivo per l’eredità. Così, si comprò una libreria ed una casa: eh, quando esistevano le Possibilità...



A me sono arrivate, invece, sei mail in due gruppi di tre: tre dalla scuola e tre dalla CGIL, in perfetta parità. Entrambe edite dalla Sovrintendenza Regionale per l’Istruzione ma leggermente diverse, differenti nei particolari – chissà perché – ma unite nella sostanza: probabilmente a Genova fanno l’uovo fresco tutti i giorni, come le galline di una volta, e lo raccogli ancora caldo nel cesto del pollaio.

Altrimenti, non so proprio come spiegarmi – a differenza di pochi giorni – le mail (e dunque i provvedimenti) cambiano: avranno un filo diretto con il Ministero e si potranno dunque vantare d’emanare provvedimenti on-demand, appena sfornati dal cappello magico del governo (illegittimo)?

Cosa dicono? Che verrò riconvertito: ah bene.



Non importa se una persona ha già superato la sessantina, se gli hanno rubato la pensione proprio nell’anno in cui doveva andarci, se l’hanno fatto fraudolentemente, no...adesso, Sua Eccellenza in Carrozza provvede a te, ti rimette a nuovo...va beh, dovrai tornare ad imparare, varcherai di nuovo il portone dell’Università...ma che c’entra, qual è il nuovo verbo? Chi non lavora non mangia, e chi ha già lavorato tanto pure.

Nell’attesa di sapere – a 63 anni – in cosa sarò trasformato, vorrei ricordare che questo non è una mannaia giunta per volere divino e nemmeno l’inevitabile nemesi di una scuola mal berciata: sono semplicemente i frutti della controriforma Gelmini.



La Gelmini ha dovuto risparmiare quasi 8 miliardi per pagare l’abolizione dell’ICI? Con l’aiuto di Tremonti e Brunetta lo fece, così oggi la Carrozza fa l’identica cosa, cambiano i tempi...adesso ci sono Saccomanni e Giovannini...ma il menu è identico.

Con quella riforma, la Gelmini abolì gli insegnanti di Francese, Tedesco, Diritto, Tecnologia dell’Informazione e della Comunicazione, più una marea di Insegnanti Tecnico Pratici per il venir meno delle cattedre, Insegnanti di sostegno...più tanti altri che avrò dimenticato. Eh sì, 8 miliardi fanno cifra...

Ora, in quelle mail si afferma che verrò riconvertito per il sostegno: quando? Non si sa. Come? Per ora non è chiaro. Dove? Forse on line, forse all’Università.

C’è una clausola, però: per la riconversione si terrà conto dell’età, ovvio che se una persona ha superato i 60 anni forse non conviene riconvertirla ad un altro insegnamento...giusto.



Apro la tabella di Excel allegata dove ci sono i nomi e le classi di concorso e, sotto la mia, c’è scritto “Tutti ammessi”. Anch’io che ho 63 anni, che sono il più vecchio insegnante soprannumerario della Liguria e fra i più vecchi d’Italia? Fra i più vecchi della classe docente più anziana del mondo?

Ve lo racconto io come funzionano queste cose: sono corsi di riconversione, un grande mercato di soldi per i docenti universitari – che si staranno già azzannando e staranno mettendo in campo le loro amicizie politiche – oh, un corso di riconversione...che manna...ammettiamoli, ammettiamoli tutti!

E la clausola della circolare, del regolamento, della nota ministeriale...quella che diceva di guardare un po’ l’età dei candidati? Svista?



Ci sono poi i docenti che hanno scelto la carriera del sostegno – che non è roba da ridere – e che sono pure un po’ incavolati: loro hanno seguito tre anni d’Università, una sorta di seconda laurea. Noi – dalle prime anticipazioni (a microfono spento) – un centinaio di ore on line ed 8 in presenza.

A questo punto, ti danno l’abilitazione per affiancare ragazzi Disabili, Down...e via discorrendo.



Già...ma loro sono preparati ma precari, noi inesperti ma di ruolo...accidenti, come si fa? Vogliamo tenerci sul gobbo questi “inutili” (solo per la Gelmini) docenti ed assumerne altri più giovani? Eh no – conteggiano dal Ministero dell’Economia – prima si fa un bel aggiornamento in itinere per i vecchi, poi...si vedrà.

Ho lavorato con gli insegnanti di sostegno: ho capito che è un mestiere delicato, dove ci vuole tanta professionalità: non sono riuscito ad andar oltre, tanto il loro mestiere è fatto di sguardi, di attenzioni, di segni.

Ho parlato con un amico psichiatra, il quale mi ha spiattellato una serie di domande alle quali non ho saputo dare risposta: si dirà, devi fare il corso...



Il problema va oltre, tocca le famiglie italiane, i loro stili di vita: sembra d’avere a che fare (con i cosiddetti “normali”) con marziani usciti da un talk show o da una festa rave, tanto gli universi si distanziano. In mezzo a questi ci sono i DSA, gli autistici, i Down...e tutto poggia sulle tue spalle, le tue e quelle dell’insegnante di sostegno.

Lo psichiatra, che queste cose le conosce da 40 anni, afferma che è addirittura difficile distinguere chiaramente le varie sintomatologie e, dunque, le differenze d’approccio.

Figuriamoci una persona di 63 che per tutta la vita ha insegnato tutt’altro, dopo un corso di un centinaio di ore “on line”, come i corsi sulla sicurezza che fanno ridere e si capisce che sono stati fatti solo per movimentare dei soldi.

Anche questa volta, dopo fumosi accordi, la Regione concederà quel finanziamento, la Sovrintendenza attiverà quel corso, decideranno cosa spartirsi e, alla fine, ci sarò io, con i miei 63 anni a gestirmi qualcosa per il quale non sono stato preparato ad agire.



Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere.

8 commenti:

Eli ha detto...


Carlo,

trovo molto orwelliana ed anche un po' "sovietica" la riconversione di un insegnante.
Ti puoi tuttavia divertire un po':
alla nostra età, e con la tua esperienza, verve e sottile ironia,
sei tu che riconvertirai "loro".
Ricorda che l'ironia può uccidere.

Ciao! E.

Orazio ha detto...

Caro Carlo mi dispiace che ti costringano al corso di riconversione per il sostegno. Ma anni di vita scolastica mi hanno insegnato che è fatto per la maggiorparte da insegnati nulla facenti che trascinano il più delle volte l'allievo in sala computer lo parcheggiano li e aspettano che suoni la campanella.
Non ho un gran rispetto di questa figura. Tu lo farai sicuramente con coscienza e serietà, ma il 90% di essi lo fa in maniera poco degna, e mi tengo leggero.

doc ha detto...

Purtroppo è una realtà che sempre più include, assorbe ed allarga la sua nefasta influenza su molteplici settori della vita delle persone del Nostro Paese.

E come per tante altre situazioni la misti-fecazione degli in-competenti, la distruzione del tessuto portante della società, quale è il sistema cultura in generale, accompagnata sempre dal capovolgimento semantico della comunicazione, portano sempre come supporto ineliminabile "la questione dei soldi che non ci sono perchè abbiamo quell'enorme debito...pubblico"

E tutto viene giustificato in suo nome: a meno chè ...in nome della verità e del diritto alla vita non scoperchiamo le varie fogne: Ue, BCE,SEBC, FISCAL COMPACT, MES, definizione della proprietà e della sovranità del popolo sulla monetà, la truffa del debito pubblico, etc.etc..

Saluti
Docc

anonimo ha detto...

Prof. la consulta ha detto no. Come andrà a finire?

Carlo Bertani ha detto...

Sì, la riconversione è un po' orwelliana ed un po' sovietica ma è, soprattutto, italiana!!!
Eh già, perché - mentre al Ministero dichiaravano urbis et orbi la lietissima novella (!) - Carlo Cottarelli (quello del FMI che scriverà la Spending Review, la vera Finanziaria) ha già previsto un taglio del 25% dei docenti di Sostegno!
I quali - ad onor del vero, Orazio, almeno qui da noi al Nord - fanno tutto quello che possono, ma sono pochi rispetto alla marea di scivertati che ogni anno arrivano.
Che succederà? Lo chiederò al mago Otelma, poi vi farò sapere.
Carlo

Eli ha detto...


Prima riconvertito, poi tagliato...
A quando marinato?
Ahahahaha!
Ciao.
E.

Luca C. ha detto...

Mi dispiace, ma ormai non mi sorprendo più di nulla. Sembrano cose fatte apposta per demotivare il corpo docente.
Il solo ricordo degli insegnanti di sostegno che io abbia risale alla scuola media, dove avevamo in classe una compagna con problemi psichiatrici, ed erano persone capaci e con una certa passione per il proprio lavoro.
Alle superiori andando al liceo classico non ho più incontrato insegnanti di sostegno, naturalmente (probabilmente adesso saranno anche lì).
In tutto questo mi sembra che si possa intravedere la tendenza di oggi alla medicalizzazione di tutta la società, ma qui mi fermo perché non vorrei essere troppo "impopolare".

Luca C. ha detto...
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