25 novembre 2014

La democrazia è rotonda


Maria Elena Boschi è ineffabile: ancillare presenza, sempre assisa ai piedi del dio Leopoldino della gioventù e della bellezza – rinnovello Apollo – non fa altro che elevare inni alla prestanza ed alla giovinezza, proprio come una vestale deve saper fare, mantenendosi casta e pura – al costo d’infiniti tormenti della carne – per alimentare la fiamma e la prestanza del suo dio. Così facevano le vestali romane, un po’ meno quelle greche e, soprattutto, le troiane: ma passi, non siam qui per rinvangar di Storia – come suggerirebbe Bersani parafrasando le sue bambole da pettinare.




Ci fa specie, dunque, che all’indomani di un voto il quale ha visto la platea degli italiani (di due regioni, va beh, ma perché gli altri avrebbero dovuto comportarsi diversamente?) liquefarsi dalle parti dei seggi elettorali, la nostra giovin eroina non abbia saputo balbettare altro che “Non è da considerare un giudizio sul governo”, come avrebbe senz’altro commentato una Finocchiaro od una Santanché, oppure una Bindi od una Biancofiore e come avrebbero senz’altro blaterato tutti i maschietti della combriccola.

Gli alfieri e le duchesse del giovin signore – l’Italia 3.0 del futuro, gli assatanati di Twitter, gli assuefatti dell’I-Pad – hanno reagito come un Andreotti od uno Spadolini qualunque senza, peraltro, averne il sorriso sornione.



E lo crediamo bene: come si fa a dire che il governo è saldo, che tutto va bene – Madama la Marchesa – se quelli che dovevano recarsi a votare per amore di partito, del giovane Febo e della sua vestale (sto parlando di quel gran pezzo dell’Emilia, come scrisse l’indimenticabile Edmondo Berselli) si sono squagliati, ed a votare sono andati soltanto i vecchierelli col bastone e le vecchiette col lavoro a maglia nella borsa? E i giovani 2.0? I rampanti leopoldini?

Il principe ha addirittura alzato le spalle “Chi se ne frega di quanti vanno a votare...basta vincere qui, ora là...”: attento giovine Parsifal, l’incedere degli eventi può rivoltarsi a tuo sfavore, il Fato è bizzarro...



Noi, che siamo -8.0 e che gli anni già ci rincorrono, di “rivoluzioni epocali”, “Italia che verrà” e simil fanfaluche ne abbiamo viste e sentite a bizzeffe perciò, giovin signore, non c’ammansire più con le tue corbellerie, che tanto ne abbiamo interi cesti colmi, carri, vagoni, velieri...



Ciò che da un lato conforta è che finalmente, gli italiani, non abbiano più sentito l’obbligo morale di scendere in strada e recarsi al seggio: il 60% – più o meno – ha reagito con un “ma votati da solo, e non mi strufugliare i cosiddetti”.

Ciò che dall’altro preoccupa è che questo Paese – ricco di Santi, Poeti e Navigatori come nessun luogo, al punto che li esporta a bizzeffe – non sia in grado d’esprimere una classe dirigente.



Per Beppe Grillo va tutto bene così – chi glielo ha detto? L’ambasciatore Spogli? – mentre per i suoi poveri schiavi-portaborse-parlamentari non va così bene: se ieri hai ottenuto un buon 25%, oggi retrocedi alla metà dei consensi (mentre ti eri ripromesso di raggiungere il 51%) non va per niente bene, stai perdendo.

Tutta la strategia parlamentare di Grillo è stato un flop senza precedenti – considerando la platea potenzialmente favorevole che si ritrovava in un certo momento storico – e lui solo è riuscito a dilapidare consensi con le sue iniziative strampalate, vedi l’attraversamento di fiumi e mari, come Mao Tse Dong e Saddam Hussein (non poteva prendere il traghetto come i comuni mortali?) – mentre mancava totalmente una strategia d’attacco al sistema dei partiti, una strategia che doveva basarsi su idee convincenti, tattiche percorribili, obiettivi chiari. Tutto questo è mancato, ed oggi parte dei suoi parlamentari gli chiedono conto: perché, non scordiamolo, chi la raccontava diversa finiva fuori con un calcio nel sedere.



Anche lui – che aveva promesso d’essere solo il tramite, poi i parlamentari avrebbero deciso in autonomia – è stato preso dal delirio come un Berlusconi, un Bossi e, oggi, un Renzi qualunque.

Quando non si sa più a che santo votarsi – servirebbero altre persone, più preparate dei parlamentari del M5S e nessuno che rompesse loro le scatole – allora si dice che tutto va bene. Come no.



Oppure, si rammenta un vecchio detto del calcio, coniato per spiegare l’incommensurabile: “La palla è rotonda”.

Oggi, a noi, di rotonda è rimasta solo questa simil-democrazia, che assomiglia tanto ad una ciofeca senza tempo, qualcosa fra la P2 di Gelli e le stramberie di Napolitano. E’ così tonda che, da qualsiasi parte cerchi d’uscire, caschi sempre nello stesso posto: nella merda fino agli occhi.

4 commenti:

mozart2006 ha detto...

Il passato. I bei tempi della lira e dell' inflazione a due cifre, poi finiti per colpa dell' Europa malvagia e assassina... io vedo solo un paese incartato.
L' Italia ha votato per vent' anni politici che erano una rievocazione degli anni '80, quelli messi in scena dai fratelli Vanzina, e non sembra intenzionata a smettere di farlo.
Gli itaglioti hanno guardato per decenni remake di remake di remake di "Vacanze di Natale", e poi hanno smesso solo perchè gli attori stessi si erano rotti il cazzo di recitare.
FIAT ha rimesso in circolazione a grande domanda popolare... la 500 e la Delta.
Addirittura quando entri in un locale di itaglioti all' estero, c' è sempre una foto di Alberto Sordi che mangia la pasta, oltre all' imprescindibile Padre Pio. Dove ti giri ti giri, hai la netta impressione di rivivere un film neorealista di De Sica, vi posso dire che per me è sinceramente spaventoso.
Devo continuare davvero? L' Italiano medio non ha nostalgia del passato, è proprio convinto che un futuro diverso non esista.

Eli ha detto...



Complimenti per l'ironia, Carlo,

ma stavolta dissento: Apollo con le Muse? Nooo!
Tutt'al più un codazzo di galline con un Pollo!

Ogni qualvolta la Picierno appare in televisione, il Renzusconi perde mille voti. Idem per le varie Bonafé, Moretti, Boschi.
Si sente che ripetono a pappagallo la lezioncina del maestrino.
La Boschi poi è la negazione dell'eros, con la faccia da finta santarellina, e quella frase...pazzesca, che fra Berlinguer e Fanfani preferiva l'ultimo, perché era di Arezzo come lei!
Sciacquatevi la bocca prima di anche solo nominare Berlinguer!
Le esternazioni della Moretti sulle donne PD mi hanno reso simpatica la Bindi, ed hanno fatto sembrare due gigantesse della politica perfino la Minetti e la Santanché.
Ma questo è il folklore, veniamo al sodo.

Mi sono chiesta: ma la Leopolda è la cugina della Bernarda? Magari lo fosse!
Secondo me, dopo il risultato elettorale di domenica scorsa, i leopoldini ostentano aplomb ma sono dovuti ricorrere a dosi massicce di Maalox.
Perché domenica sono andati a votare quelli che proprio non avevano altro da fare. Non per nulla gli emiliano-romagnoli hanno una coscienza politica e di classe da almeno un secolo, e non si bevono i conigli usciti dalla tuba del prestidigitatore.

Il grande Maurizio Crozza è colui che ha colto l'essenza ultima del BimboMinkia: saranno i comici i futuri leader? Per il momento sono l'ala trainante dell'intelligentsia, ed anche Grillo, se non volesse rubare voti alla Lega con le uscite fascistoidi e non leccasse le terga agli amerikani, riempirebbe ancora le piazze, e le urne. Ma Salvini ha dimostrato che un fascio-leghista originale è meglio di uno clonato.
E quando ripenso a Corrado Guzzanti, ancora rido.

Comunque il Grande Rottamattore che voleva far piazza pulita della Casta, del vecchio e del marciume, si è tenuto il vecchio ed il marciume (vedi Papi-Bungabunga, condannato, Verdini inquisito in quattro indagini diverse, vedi i vertici del Montepacchi di Siena, a parte quel poveretto che "hanno suicidato", e tutta la classe di politici di carriera del PD).
Il nostro Vanna Marchi propugna il ritorno alla servitù della gleba, in omaggio a Confindustria ed a Papi (che ha problemi coi bilanci di Merdaset e vorrebbe licenziamenti allegri), sta erodendo gli ultimi scampoli di democrazia (riforma della Costituzione e del Senato), ed ha invece rottamato il Popolo ed i Lavoratori.
Perché è un esponente della destra aristocratica planetaria, massonica e complottista.
E questo gli elettori l'hanno capito.
Per questo teme elezioni anticipate, sa che a parte qualche miracolato delle Coop e dell'Unipol, sua nonna e sua zia, la portinaia di Rignano sull'Arno di quando andava con gli Scout ed il giornalaio dove comprava la Gazzetta, non lo voterebbe nessuno. Ed infatti, nessuno lo ha mai votato, per stare dove sta.

Del resto, non era il Fondo Monetario Internazionale ad affermare che in Europa c'è troppa democrazia?

Quella frase dal sen fuggita al ministro Del Rio rivolto a Chiamparino ("Parto come padrone di casa e poi vai te, che non mi frega un c...o") era qualcosa di più di un fuorionda: è il programma di governo.

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2014/10/23/delrio-a-chiamparino-parto-come-padrone-di-casa-poi-continua-te-non-me-ne-frega-un-cazzo/304395/

Sopravviveremo anche a questi baldracconi. Loro passano, noi restiamo (e resistiamo!).
Stammi bene.

E.

Eli ha detto...



Il "vero" Renzie!


http://video.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/elezioni-crozza-renzi-e-la-vanveracrazia/184599/183455?ref=HRESS-4

mozart2006 ha detto...

Nel frattempo i media italici si coccolano Mathieu Salviní, Cameriere alla Corte di Francia.
Il fascioputinlepenismo xenofobo padanesco ci salverà. Amen.