03 settembre 2014

Andarsene



“C’é un tempo giusto per andarsene anche quando non si ha un posto dove andare.”


Anonimo



Chissà perché, ultimamente accendo il PC solo per giocare a Spider: eppure so che l’algoritmo del programma è pianificato per rendere il gioco sempre più difficile man mano che il record scende. Potrei cambiare alcuni dati su certi files, per aggirare questo “blocco”...troppa fatica: va bene così, tanto per passare il tempo.

Talvolta provo a scorrere il Web per cercare qualche articolo un po’ “frizzante”, ma c’è un mortorio che fa paura: nell’era della guerra fra grillini vs resto del mondo (attacché al potere, residuati bellici del comunismo del tempo che fu, integralisti di tutte le risme, ecc) ogni dialogo si stempera e rifluisce nel nulla delle sabbie, ogni uadi viene inghiottito dal deserto.

Peggio ancora, ascoltare il promissorio di Renzi: fra un po’ ci racconterà che avremo tutti 800 euro il mese in più, che riconquisteremo la Libia e Nizza tornerà italiana. E’ proprio uno spasso.



C’è chi scuote la testa ed afferma che “tanto ci sarà la Terza Guerra Mondiale”, ne è sicuro, ogni evento che si verifica nella geopolitica planetaria lo indicherebbe: c’è da chiedersi se quella “certezza” non sia la disperata ancora di salvezza lanciata a mare da chi è sconfortato, una sorta di “crepi Sansone con tutti i Filistei” (e magari anch’io che fingo di crederci, che per afflizione ha raggiunto limiti insopportabili).

Eppure, nel Pianeta, non c’è aria di guerra – almeno per i prossimi anni – dopo, certo, nessuno può azzardare previsioni: dire che fra un decennio la Cina e gli USA si scontreranno, è come affermare che fra un decennio il Catania vincerà il campionato di calcio.



Gli USA “non stanno troppo bene” e cercano disperatamente di far fuori l’ennesimo “pacco” aeronautico di produzione nazionale: fra un po’, ci sarà solo l’Italia a credere ancora negli F-35. Che sono la continuazione di un altro disastro, l’F-22, l’aereo “stealth” che andava in tilt per le chiamate dei cellulari.

Gli USA non hanno preso sonore batoste negli ultimi anni, ma un logoramento continuo e pernicioso: ancora ricordiamo quando, in Iraq, smontavano le lamiere dei mezzi saltati sulle mine per saldarli sui tank decenti e rabberciarli.



La Russia ha vinto la sua partita con la Georgia, ma ad un prezzo troppo alto in termini di perdite (soprattutto velivoli) e non ha nessuna voglia d’imbarcarsi in una nuova avventura: dopo la Crimea, a lei basta il solo Donbass...poi, l’Ucraina vada a farsi fottere.



Israele picchia come un dannato su Gaza, ma quando ha tentato d’attraversare il Litani (verso il Libano) Hezbollah gli ha distrutto mezza divisione “Golani”, il fiore all’occhiello di Tzahal.



La Cina ha bisogno di decenni prima d’essere in grado di reggere una guerra, ma non ne ha motivo: perché dovrebbe distruggere i mercati che assorbono la sua produzione? Idem per l’India o per il Brasile.



Inoltre, il saggio di profitto – investendo in Oriente per rivendere in Occidente – è ancora abbastanza alto da far saltare sulla sedia chiunque parli di guerra: di quanto aumenterà il prezzo del gas? a quanto rinunceremo nelle esportazioni? Ma lasciamo perdere...l’Ucraina è un affare tedesco, che se la sbrighino loro...

Insomma, sarebbe ora che chi alimenta gli “spiriti di Odino” la smetta, perché abbiamo alle spalle un decennio di “certissima, anzi, imminente” guerra all’Iran: qualcuno l’ha vista?

Si sa: il think-tank statunitensi qualcosa devono scrivere, altrimenti i loro padroni tagliano i finanziamenti e li stornano verso altri, ancor più decisi, gente che scrive con indosso la mimetica.



Poi, ci sono i banchieri, gli istituti finanziari, le grandi holding delle monete...per loro, ora, va tutto benissimo: lucrano sui debiti pubblici – sì, è vero, devono pagare i loro lacché politici: probabilmente ne hanno pure schifo – e va bene così. Domani qualcuno non ce le farà a pagare? Inizieranno le “dismissioni” del patrimonio pubblico, ossia le “confische” mascherate: preferisci morire di fame oppure cedere Pompei ad una società del Qatar? Oltretutto, voi la lasciate andare alla malora...

L’Italia, quest’anno, è caduta al 5° posto mondiale per presenze turistiche, dietro a Francia, USA, Cina e Spagna (1). Dopo l’industria e l’agricoltura, anche la principale risorsa nazionale scende a picco: troppe tasse, poca promozione internazionale, nessuno schema d’intervento sul territorio...ed anche il primo Paese al mondo per archeologia, patrimonio artistico, cultura e cucina va al quinto posto, perché mancano le teste pensanti di una vera classe dirigente.



Così, il principale bersaglio per cambiare qualcosa e sopravvivere diventano i guerrafondai ed i banchieri: giusto. Ehm...qualcuno ha un’idea, una sola idea su come cambiare le regole del mercato, del liberismo, delle mille guerre dimenticate? Si va a bussare a Francoforte, al Bilderberg, a Bruxelles...oh certo, lor signori hanno una paura terribile.

Qualcuno vuole andarci armato di fucili e pistole: ehi, i tempi della Rivoluzione Francese o Russa sono finiti...vi farebbero fuori a chilometri di distanza. Magari con un aereo senza pilota.



Va benissimo, è attraente fare ipotesi “di scuola” perché dissertare d’economia e di filosofia non può che far bene: soltanto, smettiamo d’immaginare che qualcuno che conta se ne accorga, o, addirittura che faccia sue queste teorie! Oppure, che servano minimamente a risolvere il vero problema: far fuori questa massa di tarlucchi che si fanno chiamare “politici”. Che rimane sempre la prima tappa.

Un breve esempio?



Negli ultimi giorni d’Agosto la Camera (all’unanimità) aveva approvato un provvedimento per “ringiovanire” la classe docente (la più vecchia del mondo): non erano grandi numeri, 4.000 persone, i cosiddetti Quota 96. Ebbene, nel passaggio al Senato il provvedimento è stato bocciato (o ritirato) dopo l’intervento di “uomini della Ragioneria dello Stato”. Un organo tecnico che impone uno stop a quello politico! L’ex sen. Imposimato (ed ex Presidente della Corte Costituzionale) ha dichiarato che si è trattato di un gravissimo vulnus costituzionale, da far intervenire subito la Consulta. Sì: aspetta e spera.



Riflettiamo su cosa sta ad indicare un simile evento: c’è un’architettura istituzionale fatta in un certo modo, ossia il Governo conduce le danze, il Parlamento detta le leggi, il Presidente controlla. Facciamo finta che sia ancora così.

A questo punto, “qualcuno” di un organo squisitamente tecnico come la Ragioneria va in Senato, dice quattro paroline a chi di dovere e – ciò che la Camera ha approvato all’unanimità (notare l’assurdità della vicenda) – viene repentinamente e velocemente stralciato o bocciato.

Torniamo alla nostra “supposta” (interpretate il termine come vi pare) architettura istituzionale: non serve votare qualcuno che poi nominerà il ministro dell’economia, tanto c’è qualcun altro che – magari – prende ordini direttamente da Francoforte o da Bruxelles (oppure da Londra o da Washington, non importa) e può – col peso della spada di Brenno – far decidere ciò che vuole.



Non voglio impegnare col mio canto orecchie già troppo provate, o che già sanno queste cose, bensì chiarire alcuni meandri di questo sistema para-mafioso: ad esempio, la figura di Franco Bassanini è sottovalutata. Dopo essere volato in soccorso a Sarkozy (il nostro uomo è un ex PCI, PdS, PD...) per “rimettere in sesto” il mercato del lavoro francese (cosa parzialmente non riuscita) torna in Italia e, subito, va a sedersi alla poltrona di Poste spa, dove può controllare il più copioso serbatoio di risparmio italiano.

Nel frattempo la moglie, Linda Lanzillotta, era stata “comandata” a rimanere in Italia, nelle file prima della Margherita, poi del Partito Democratico, quindi di Alleanza per l’Italia (Rutelli) e infine (per ora) è migrata con Monti in Scelta Civica per tenere d’occhio in conto terzi cosa fanno i bimbi-minkia, i mezza età-minkia, gli anziani-minkia del Parlamento italiano.



Se la regola è “piatto ricco mi ci ficco” anche all’INPS (soprattutto dopo la riforma Fornero) ci sono i miliardi, e tanti! Basta urlare ogni tanto all’emergenza per poi spennare bene gli italioti, regola praticata negli ultimi vent’anni alla grande: Berlusconi docet.

Ecco che spunta Mastrapasqua, che occupa non so quante presidenze di enti pubblici e privati – decine, mi pare – in barba ad ogni regola istituzionale, prima di tutte la decenza. Ma viene scoperto a trafficare con i fondi dell’INPS e quelli dell’Ospedale Israelitico di Roma: nell’inchiesta che segue, “scoprono” anche che s’era comprato gli esami per la laurea in Economia. Le dimissioni sono d’obbligo.

Oggi, l’INPS è nelle mani di Vittorio Conti – un economista vicino alla Banca d’Italia – che ha un incarico a termine fino al 30 Settembre.



Questo per dire cosa?

Che, ovunque ci siano dei soldi “veri” gli uomini piazzati sono di sicura fedeltà: lo Stato – come espressione della tripartizione dei poteri – non esiste più da tempo.



Nessuno è in grado di far cambiare idea a questo ceto politico: nemmeno il M5S, percepito dagli italiani oramai come gente che dice cose giuste, ma che non sa come realizzarle. Gli “altri” italiani, continuano a far mazzette – dal centro alla periferia, da Nord a Sud – ed a partecipare al grande gioco a premi “Mafia- Camorra-N’drangheta-Sacra Corona Unita in torneo”: chi riuscirà a seppellire più rifiuti tossici? In palio, ricchi premi e cotillon.



Il M5S – da qui in avanti – rappresenterà quelle persone che furono radicali, oppure che lottarono all’interno della sinistra, ma anche della destra e che oggi non sanno più a che santo votarsi, ma solo una parte.

Il problema è che l’altra parte degli italiani o li percepisce come moralizzatori, oppure non ha fiducia in loro perché reputa le loro ricette prive dello spessore politico necessario: dopo un “non programma” sarebbe ora di passare ad un programma vero, con quale confrontarsi – in primis – con la popolazione.

Risultato: 20% a vita, senza speranze d’arrivare a nulla. Perché il M5S non ha cercato di fare proposte innovative che avvicinassero una larga fetta d’italiani (i non mafiosi)? Ad esempio, ha quasi abbandonato il problema che più viene dibattuto oggi in Europa, ossia Energia e Trasporti. Cercate un piano di tipo tedesco, ossia 80% di rinnovabili per il 2050? Accomodatevi: è qui (2), fatene pure quel che volete, basta – per sola correttezza – citare la fonte.



Ma c’è qualcuno che lotta in silenzio contro questa classe politica: lo fa senza proferir parola, senza impennate, senza scendere in piazza.

Sono anch’essi disperati: sono i cosiddetti “cervelli in fuga” (3) che non sono soltanto “cervelli” ma anche braccia: ad Ottobre, il mio pescivendolo se ne andrà in Gran Bretagna, perché là cercano gente brava per sfilettare il pesce...non saranno più orate e branzini, ma aringhe e merluzzi...e allora? Sempre pesce è: magari c’è più lavoro nel settore del sushi...e lo stipendio? Non può parlare troppo perché il padrone lo osserva...ma fa un gesto con la mano che è più che eloquente.

Se ne vanno tutti, ingegneri e falegnami, medici e gommisti...chiunque sappia far bene una cosa non ha motivo per rimanere in un Paese dove le occasioni sono pochissime ed incerte mentre le tasse sono altissime e garantite: non mi piace citarmi, però già nell’Aprile del 2009 mettevo in guardia contro questa rovina in “Questo è un Paese per vecchi” (4).



Scappano ad un ritmo sempre più serrato (5): gli italiani all’estero, a fine 2012, erano 4.341.156, con un trend in aumento di 132.139 unità. Il 44% è rappresentato da neolaureati che non hanno trovato occupazione in Patria.

Anche queste cifre, però, rischiano d’essere aleatorie e traballanti: perché? Poiché provengono dalla banca dati del Ministero degli Esteri, il quale è un database al quale ci si deve iscrivere: cosa vuol dire? Che l’iscrizione è volontaria: i nostri lavoratori all’estero potrebbero essere molti di più e nessuno lo sa. Qualcuno sa – censimenti a parte – quanti sono gli extracomunitari presenti nel Paese? E i sans-papier?



E s’aggiungono anche le persone di mezza età (6): scusate, ma questi meritano veramente una medaglia d’onore, perché non è facile lasciare l’Italia a 50 anni, dimenticare il caminetto che costruisti vent’anni prima, sperando che quello fosse il punto d’incontro di una famiglia felice. Invece, fai le valige e vai in Canada od in Australia e ricomincia da capo: se quelli che si sparano un colpo meritano tutta la nostra pietà ed umana comprensione, quelli che reagiscono e ci provano di nuovo meriterebbero sì la “medaglia del coraggio”.



Infine, ci sono anche i pensionati (7) i quali, invece di mangiare – qui, in Italia – pane e latte con le loro pensioni, scappano, vanno in posti come L’Argentina o le Canarie dove, almeno – grazie alla moneta od al diverso potere d’acquisto – possono permettersi anche, ogni tanto, due fette di pesce spada. La Patria? Ah, terra grifagna...

Cerchiamo di tirare le somme di questa analisi.



Una “leva” è composta – oggi – da 460.000 nuovi nati italiani e da 70.000 infanti stranieri. Vent’anni fa, gli italiani erano 550.000 e gli stranieri 20.000 (tutte le cifre sono state arrotondate).

Che il “seme italico” stia percorrendo un lungo ed inevitabile declino, già lo sapevamo: che succede se, di quel mezzo milione circa, se ne vanno ogni anno in...facciamo 50.000?

Ve lo dico io che sono stato insegnante: se ne vanno i migliori, quei 3-4 per classe che fanno la differenza.

Col tempo, emigreranno anche 2-3 che andranno a fare i falegnami od i saldatori, così – in Italia – rimarranno i peggiori. I figli degli extracomunitari seguono un percorso similare, ma pochi riescono ad emergere, almeno per ora.



Una parte dei bimbi-minkia rimanenti si sistemerà – grazie ai buoni uffici di papà e mammà – in politica, andranno ad ingrossare le fila di quel milione d’italiani che campa credendo d’essere classe dirigente. Diventeranno, così, mezza-età-minkia ed anziani-minkia: ma benestanti ed in buona salute.

Gli altri, si leveranno il sangue per pagare fior di tasse (e mantenerli) e seguiranno una vita ritmata dai piani industriali di Marchionne e dalle promesse del Renzi di turno. Moriranno poveri, senza mai arrivare ad uno straccio di pensione, perché i bimbi-minkia, quando cresceranno, alzeranno l’asticella ogni anno. Già lo fanno oggi, figuriamoci domani: un vero e proprio scenario da Orwell. A ripensarci, meglio Huxley con le sue allucinate felicità.



Andandosene, si raggiungono due specifici obiettivi: si campa meglio, al diavolo tutta la retorica sul “belpaese” e sulla patria (min). Magari non ci sarà il mare o il bosco di casa, ma tornate a chiedere a quelli che hanno mare e bosco come campano.



Il secondo obiettivo è meno appariscente, ma più “strategico”: mi dite voi, come farà a sopravvivere (od a decollare economicamente) un Paese che non ha un futuro industriale, un futuro agricolo e nemmeno turistico? E quando non ci saranno più teste pensanti (che già oggi contano poco o niente)?

Sarà una nazione che crollerà lentamente, ma più in fretta del previsto: più in là non mi spingo – la mia età non me lo consente – e ci sono giovani scrittori che hanno bisogno di scrutare il futuro: lo facciano, si divertano e soffrano un poco anch’essi.



Da parte mia, ho già scelto: Madeira. Dovrò prima mettere a posto alcune cose, mettere in mare la Gretel e poi veleggiare. Le mie ceneri riposeranno in Atlantico? Non importa: il mare, a pensarci un attimo, è uno solo che tutto circonda ed accarezza. Sono gli uomini a dargli tanti nome diversi, per distinguersi gli uni dagli altri e dimenticarsi così che non esistono le razze, ma solo la specie.



(1) Fonte: http://www.nomisma.it/index.php/it/newsletter/focus-on/item/318-7-febbraio-2010-il-sorpasso-il-turismo-straniero-in-italia-supera-quello-domestico/318-7-febbraio-2010-il-sorpasso-il-turismo-straniero-in-italia-supera-quello-domestico

2) Vedi : http://www.lolandesevolante.net/blog/2011/05/perche-siamo-contrari-al-nucleare/

3) Fonte : http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05/16/giovani-crisi-siamo-messi-cosi-male/231632/

4) Fonte : http://carlobertani.blogspot.it/2009/04/questo-e-un-paese-per-vecchi.html

5) Fonte : http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/04/06/emigrati-cervelliinfuga-estero-lavoro/553900/

6) Fonte : http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/06/16/crisi-laddio-allitalia-degli-over-50-li-senza-futuro-anche-le-grandi-aziende-non-pagavano-piu/1023530/

7) Fonte : http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/05/11/pensionati-in-fuga-dallitalia-vita-da-ricchi-con-la-stessa-pensione-e-i-risparmi/955591/

37 commenti:

Walter ha detto...

A Madeira c'è il gelato buono....

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/27/farmacista-diventa-gelataio-a-madeira-ora-vivo-a-pieno-la-mia-esistenza/927494/

doc ha detto...

In definitiva è l'approdo per realizzare il vecchio progetto: "L'olandese Volante". Ma altrove.
Auguri
Doc

P.S. dal 26 luglio al 2 agosto si è tenuto in Umbria, alla libera universita di alcatraz, un festival di idee innovative sulle ecotecnologie. Vi assicuro che sono una fonte di ..ottimismo.
Qui trovate i video sulle 8 giornate:
http://www.ecotecno.tv/ecofuturo.html

Anonimo ha detto...

E da quell'isola occhio nell'ride blu scrivo una p(r)oesia anteorizzonte...

oltremia

In una palma assoluta, l’isola me è un bottone rame sull’oceano bluricante.
Meduse irritano templi-pietra di carcasse crostacee ed io cucio sabbie in cerchi polvere da offrire al collo ondoso di maree disadorne.
Canto su tronchi i giorni del naufragio, bevo sole da nascondigli azzurri, mi coloro d’acqua bronzandomi di recessi salini.
Infedele apostata, a gamberi incrociati, leggo scongelati salmoni.
La carca priva di semi, distrutta dalla violenta risacca, ormai marcia d’alghe, è insegna vuota di segni da ardere ai piedi scalzi di mangrovie passeggere.
Ho una rete di fortuna per cascate di sicurezza, di rovesci squamati mi sfamo tacidiurno scrutando il dorso mare in attesa di te.
Ruotare a stile libero da riva a riva, uno stormo è identico a un altro, trasfermo tempo con volatili accennati, mi forgio uno spicchio per guardarmi un occhio ridendo sdraiato sulla bianca gabbia.
Fibre liquide mi assaggiano la bocca come fecero le tue braci, stanchi rosa camminano retrogradi, delfino freddo mi scende in gola, appartengo a una razza elettrica.
Sotto una lampreda scrivo, pescandoti di più, con un “amo” sul braccio io sono Atollo e tu sirena che mi banchi da spiagge lontane.

Animali Mossi

mozart2006 ha detto...

Benvenuto tra gli emigranti!

Carlo Bertani ha detto...

Lo scopo dell'articolo non era comunicare che vorrei andare a Madeira, bensì quello dell'emigrazione italiana all'estero, un evento che s'era arrestato giusto un secolo fa.
In realtà, proprio finito non è mai, ma senz'altro attenuato: oggi, ha ripreso numeri "sostanziosi".
Ed è, soprattutto, un'emigrazione di "qualità" - non solo intellettuale, non caschiamoci! - perché anche fare il pescivendolo è una professionalità che richiede anni per essere acquisita.
Chi resterà? I bimbi-minkia ed i politici-minkia? Interessante scenario.
Ciao a tutti
Carlo

Enrico ha detto...

Ben detto Mr. Bertani. Io me ne sono scappato a Tenerife, con moglie, figli e madre di 84 anni.

Il salto qualitativo è stato enorme, clima fantastico, prezzi bassissimi, paesaggio mozzafiato. Avevo una attività in italia con 12 dipendenti. Non era delocalizzabile. L'ho regalata al propietario dei muri così è riuscito a non chiudere il negozio ed a racimolare l'affitto.

Non mi manca nulla dell'italia. Tenerife mi ha accolto a braccia aperte. Mi ha svelato i suoi segreti piano piano ed in un mese me ne sono innamorato. Non tornerò mai più indietro. Non tornerò mai più in quell'inferno fiscale pieno di gente odiosa che pensa solo al suo tornaconto personale e si chiamano da soli servitori dello stato.

Mai più italia. Il mondo è grande e bellissimo. Perchè fare la fine del tampax che sta nel (presunto) più bel posto del mondo nel momento (sicuramente) più sbagliato?

Andarsene non è una scelta, è un dovere di ogni padre di famiglia che abbia ancora gli occhi per vedere, le orecchie per sentire, il cervello per pensare e le mani e le braccia per darsi da fare.

Ho 53 anni e quindi grazie della medaglia al valore che ha dedicato a chi, come me, non ha esitato a mandare a fare in culo quella classe di politici idioti e venduti e quel 40,8% di deficenti che hanno votato, credendogli, il pagliaccio di firenze.

Madeira è un pò sopra di me, in mezzo a questo stupendo oceano. Saremo vicini di isola... ;-) Buona fortuna e buona permanenza.

Hasta luego...

lelamedispadaccinonero ha detto...

IO RIMARRò QUI
E CI MORIRò
vigliacchi coloro i quali vanno via maledicendo la propria Terra

Carlo Bertani ha detto...

Caro Piovani, vedo che siamo sulla stessa lunghezza d'onda: se imparerò a veleggiare in Atlantico verrò a trovarti!
spadaccinonero: a volte, andarsene è più faticoso che restare.
Io, che sono in pensione, non ho più da lottare (l'ho fatto per 41 anni) però mi fa schifo vivere in un Paese che se ne frega di migliaia di lavoratori disperati che si suicidano per i debiti o per pagare le tasse. Non ce la faccio proprio.
Ciao
Carlo

Unknown ha detto...

@lelamedispadaccinonero
Vede, anche a me non piacciono coloro che nei commenti dei quotidiani sputano sull' Italia. Oddio, le ragioni come sappiamo non mancano, ma seppur il bel paese e soprattutto chi lo gestisce, sono autentici fuoriclasse nel far rodere il fegato (ed altro) non mi sento di demonizzare in toto coloro che se ne vanno. In primis perche' sono uno di loro, ma anche per altre ragioni.
Un po' di storia. Qualche tempo fa, l' allora presidente del consiglio, il povero Monti (che morto non e' e povero ancora meno, ma mi piace comunque chiamarlo cosi') disse che "il posto fisso era una noia". E giu' bordate. Il povero (lui si) Padoa Schioppa defini' i giovani dei "bamboccioni". La Fornero invece li defini' "choosy" (schizzinosi, per quanto rigaurda le scelte lavorative). Ma dico io, ci prendono per il culo? Forse loro si, ma, per quanto queste affermazioni vengano da persone che definire inadatte e'riduttivo, va ammesso pero'(o almeno per me) sono in parte veritiere.
Ad oggi, nei sondaggi, il sogno dei giovani italiani e' il posto fisso. Bene, bisognera' pur mangiare no? Pagare il mutuo e le bollette. Aribene. Ma cribbio, un giovane non ha altro in mente che pagare i conti? La vita ci pensera' da se a darci delle mazzate, che si parta almeno con ancora un po' di speranza e qualche sogno in tasca. Se un giovane se ne va dall' Italia per 5/10 anni potrebbe sempre tornare con una forma mentis che nessuna universita' gli insegnerebbe e, munito di pazienza e tanta voglia, potrebbe portare la sua esperienza per far crescere il nostro martoriato e bistrattato, ma sempre nostro, (bel) paese.

lelamedispadaccinonero ha detto...

caro Fabio
può benissimo darmi del tu...
comprendo il suo punto di vista tenendo conto che per motivi lavorativi sia io che mio padre spesso siamo stati all'estero...
posso dire candidamente che i migliori risultati economici gli ho visti qui nella mia Terra
(sono un cuoco figlio di uno chef pluristellato)
l'esperienza ok mi sta bene ma rimane tale, concretezza per quanto riguarda l'estero stiamo a zero
se devo fare lo sguattero precario per 4 soldi preferisco farlo vicino casa mia...

lelamedispadaccinonero ha detto...

Caro Carlo,
il Suo punto di vista è condivisibile in minima parte...
perché dobbiamo copiare gli altri che vanno via?
perché dobbiamo scendere a compromessi?
perché dobbiamo dargliela vinta e dare la nostra Casa allo straniero?

alsalto ha detto...

Cacchio come vengono fuori bene nazionalismi porchettari e titoli infamanti gratuiti.

Sino a prova contraria, la liberta' di dove e di cosa far della propria vita e' un diritto insindacabile.

I migliori auguri Sign. Bertani, cosa ancora la trattenga solo lei lo sa, al suo posto da mo' che avrei issato la trinchetta.

Con soncera stima.

Enrico ha detto...

Dedicato a quelli che hanno scritto che non si sputa sul proprio paese e che si è dei vigliacchi a scappare.

Allora chiariamo subito. Io non posseggo nulla a parte il tempo che mi resta da vivere. Sono italiano in quanto nato dentro i confini di una nazione che si chiama Italia e mi è stata imposta, per comunicare con gli altri, la lingua italiana. Stop. Non ho nulla se non me stesso, quindi non ho un paese che mi possa vincolare a fare una vita malsana.

Mi sono guardato bene allo specchio e non ho marchi di sorta sulla mia pelle, quindi sono libero. Per mia disgrazia ho un passaporto italiano e sarà mio piacere assoluto, una volta ottenuta una "qualsiasi" altra cittadinanza, bruciarlo.

A chi parla di "estero" dico solo che soffre di chiusura mentale in quanto l'unico vero ed accettabile "estero" per un essere umano è un'altro pianeta.

Davvero non capisco come si faccia a legarsi ad un posto solo per la pastasciutta e per la mamma. Io la mia mamma me la sono portata con me (84 anni)perchè anche lei ha diritto ad "andare in paradiso prima di morire". E la pastasciutta me la faccio anche a Tenerife.

Capisco che è dura andarsene dall'Italia. Ma lo scoglio maggiore sarebbe da considerarsi quello economico, non sentimentale. Chi si attacca al sentimentalismo di ogni genere per giustificare la sua incapacità a migliorare il proprio livello di vita altrove, parla e scrive, solo per rabbia ed invidia.

Vi do un consiglio, a voi che imprecate contro di noi che abbiamo avutgo il coraggio di buttare alle ortiche una intera vita di lavoro. Fatevi consigliare, chiedete, immaginatevi un futuro diverso dal pantano economico e sociale nel quale vivete. Chiedete aiuto a voi stessi ed agli altri per lasciare, a chi se lo merita (ho detto forse parassiti statali?), quella merda di paese che è diventata la penisola.

Non avete futuro in Italia. Prendetene semplicemente atto e cercate una via di fuga.

Con affetto,

Enri.

lelamedispadaccinonero ha detto...

amare la propria terra natia sarebbe un nazionalismo porchettaro?
i vermi, i senza spina dorsale, i vigliacchi ecc ecc sono coloro i quali sputano nel piatto dove hanno mangiato/mangiano

lelamedispadaccinonero ha detto...

enrico
puoi permetterti di andare alle tenerife perché percepisci denaro dall'Italia per cui spalare letteralmente merda su chi ti sta campando è veramente una blasfemia

conosco l'estero e so come vengono trattati i lavoratori italiani (di merda) fare il pensionato in un paese dove l'euro vale qualcosa è un altro discorso...

ognuno è libero di fare ciò che vuole ma questo non può autorizzare a gettare fango

te lo dice uno perfettamente informato quasi a 360 gradi

alsalto ha detto...

@lebramediSpinacinoNero

Io sono straniero, ed oltre che una delle vostre case mi son fregato pure una delle vostre femmine, questo con la mano destra perche' nel frattempo con la sinistra vi sputavo nei piatti.
ha ha

lelamedispadaccinonero ha detto...

chi di spada ferisce di spada perisce

oggi hai la (s)fortuna di riderci dietro lo schermo di un pc, domani (ipoteticamente) non so

alsalto ha detto...

Non replico piu' per rispetto nei confronti del sign. Bersani.

lelamedispadaccinonero ha detto...

ottimo

Anonimo ha detto...

Tema caldo, caro Carlo. Un giorno un vero amico mi chiese di fargli da kaishakunin, lo farei ancora, senza remore.

Leggo di chi ti da del verme e penso a quanta entomologia fu sprecata.

D'altronde, l'humus è più fertile dell'homo e la grazia, l'attenzione al linguaggio, il rispetto di chi entra sulla tua barca virtuale per farci un giro, per salutare, per ringraziarti, per stimarti, per respirare un po' d'aria salmastra, per defecare nell'angoletto di poppa sottovento,( per giunta ), per cercare di ammainare le tue vele, per prendere il timone ( se fosse possibile della discussione atteggiandosi e paludandosi da vecchio trinchetto di mare)) è il chiaro sintomo della psicopatologia dell'italica vita quotidiana.

Prevaricazione e usurpazione come contraddizione in seno al popolo: altro che l'analisi di Costanzo sul passaggio dagli errori/orrori del comunismo al bisogno reale e non liturgico di comunitarismo in qualunque luogo possibile.

Poi ci si chiede perchè menti pensanti e indipendenti sono irrimediabilmente attratte dalla fuga nel nichilismo o nella sacralità dell'individualismo subito additato come ego-edonismo da chi misura a parole la collettività e che tiene la doppietta sotto il materasso pronto a spararti se solo...

Il Gaber cantava nell'Appartenenza, a malincuore:

(...) e questa strada non sarebbe disperata
se in ogni uomo ci fosse un po' della mia vita
ma piano piano il mio destino
é andare sempre più verso me stesso
e non trovar nessuno.

A volte mi viene da rivalutare Sparta... così, per far sbucare il primo troll incazzato di passaggio che mi dia del nazista, una lama alla quale non affiderei certo il collo durante il mio seppuku.

Hasta siempre, Capitano!

lelamedispadaccinonero ha detto...

pseudo shinigami da 4 soldi bucati, ritengo che tu non abbia letto con attenzione ciò che ho precedentemente scritto, sei caduto nella superficialità faziosa, ora il tuo onore è finito nel cesso

Carlo Bertani ha detto...

Il problema - spadaccinonero - è che stiamo facendo un'idealizzazione dei nostri emigranti, non è così.
Li vediamo come traditori che sputano nel piatto e non vediamo che, spesso, sono le cose della vita a crearli.
Sei giovane, e si vede: la prima arte del samurai, secondo me, è la calma. E' la dote che più si richiede ad un ufficiale, a chi deve guidare degli uomini.
Ti posso raccontare che il mio pescivendolo va in Inghilterra semplicemente perché, là, guadagnerà il doppio: lui, non è figlio di "uno chef pluristellato", così come non è figlio di un farmacista o di un medico. Qui in Italia, non ce le fa più a mantenere la sua famiglia: che deve fare?
Ti potrei raccontare di un ottimo ragazzo che voleva restare, per diventare sindaco del piccolo paese dove viveva: pensava veramente d'avere delle idee buone - e forse le aveva - per dare un futuro a queste comunità dimenticate.
Oggi, è il responsabile della Ferrero tedesca: non ha avuto scelta. Qui, in questo piccolo paesino, non rivedo mai i ragazzi dopo la laurea: sembrano scomparsi.
Sono in Austria, negli USA, qualcuno magari solo a Milano...
Un'altra - una ragazza con due palle così - è diventata ingegnere ed è andata ad Amsterdam a presentare un suo progetto sull'energia rinnovabile: si è fermata là, vive là - ben pagata - da anni.
In buona sostanza: non è l'Italia il problema - t'assicuro che 30 anni fa ci si viveva benissimo - ma cosa l'hanno fatta diventare i disgraziati che l'hanno governata e la governano.
Per noi non c'è scelta: chi può (come te, ad esempio) resta ma per gli altri non ci sarà mai un men, yoko-men, do o tsuki vincente, saranno sempre nella polvere come il povero ragazzo di Napoli. Creperanno mangiando quella polvere, perché - in Italia - ancora non vige l'habeas corpus, che è un istituto giuridico dell'alto medioevo inglese.
Perciò, stiamo calmi: arrabbiarsi non serve.
Ti lascio con una massima dell'ammiraglio Yamamoto: "Calmatevi, e mettete le vostre forze nella pancia."
Ciao
Carlo

lelamedispadaccinonero ha detto...

Carlo, io non ho perso la calma ne ho utilizzato stereotipi, ho semplicemente affermato che chi va via spalando merda sulla mia Terra è un vigliacco ecc ecc
un conto è andar via per sopravvivere o per migliori opportunità un altro è fare i vermi apolidi
cari saluti

Roberto ha detto...

Carissimi,

Forse spadaccino è un po' troppo radicale, caustico.

Però a suo modo ha sottolineato -indirettamente- una differenza fra chi parte a 20 anni oppure dopo la laurea, quindi chi parte quasi da zero con solo idee in tasta e tanto futuro da creare;
e chi parte con lustri di delusioni (ma è poi vero?) ma anche una piccola rendita, anche se sudata e meritata e misera, coime può essere una pensione...

Cosa fa più "danno" all'Italia? Probabilmente i giovani che partono.
Cosa fa più "scandalo" agli italiani?
Probabilmente i "pensionati" che se ne vanno forse per sempre.

Questi ultimi rischiano di apparire egoisti o edonisti (che è lo stesso) mentre i primi possono apparire coraggiosi o amanti del rischio.

Io posso dire, in merito ai primo, che conosco molti figli di miei amici che sono andati a vivere per mesi o per anni in Australia (non so perché ma nel mio paesello è una vera e propria moda) lavorando, per mantenersi, nei campi a raccogliere i frutti della terra, ben pagati ma 10 ore sotto il sole... zitti e lavorare... un bel lavorone pesante.

Nel mio paesello ci conosciamo tutti e tutti siamo rimasti stupidi nel sapere che questi ragazzotti lavoravano 6 mesi all'anno (a turni di 15gg si e 15gg no) come schiavi quando in Italia non facevano nulla se non bere birre al bar e nottate nei locali...

Potenza dell'estero!

Forse spadaccino vuole dire anche questo cioè perché non vi impegnante qui nel vostro paese (che è quello che fanno tutti i giovani del mondo) ed andate ad impegnarvi all'estero?

Certo la risposta più probabile l'hai già data tu, Carlo, ma forse ce ne sono anche altre.

Per esempio in Italia siamo abituati a profitti alti e subito,
mi vengono in mente i tanti SUV o macchinoni acquistati da tanti neo-imprenditori, magari come auto aziendali pesando sullo stato, pochi mesi dopo aver avviato una nuova attività...

Cmq Buon Viaggio e che Buon pro vi faccia!

saluti

RA

doc ha detto...

La mia terra!! oh, sì amo la mia terra; ma quella dove sono nato (Orsara di puglia, subappennino Dauno al confine con la campania), ove avevo delle radici, delle relazioni con, appunto, la mia (inteso non possessivamente) terra: colline,vallate, pendii verso pseudo ruscelli, freschi di sorgenti e di vita.

Ma non amo l'italia. Da decenni, ormai. Ma amo l'umanità perchè, appunto come scriveva e cantava Gaber, sento ancora, nonostante gli uomini, il senso di appartenenza, prima come specie, e poi elemento della Natura.

Una piccola considerazione in antitesi a quanto scritto da qualcuno che ama l'italia ( ma credo che sia odio, dato che l'amore è un sentimento che comprende la tolleranza e la compassione): la Costituzione Italiana, che questi mentecatti dell'etica stanno cercaando di distruggere,prima dello Stato, o della c.d Nazione, riconosce come Primus l'INDIVIDUO, nella totalità dei suoi diritti inviolabili.
Non solo, riconosce gli stessi diritti agli stranieri che risiedono in italia e non vedo perchè non debba essere riconosciuto il principio di reciprocità per quanti - e sono tantissimi- se ne vanno per continuare a conservare quella dignità conquistata a fatica: insomma sentirsi Uomini in osmosi con tutto il pianeta.

Ultima considerazione sullo sputare nel piatto dove si è mangiato.

Uno dei principi Costituzionali disattesi da sempre è il principio della proporzionalità delle tasse che, si badi bene, comprendono sia quelle dirette che quelle indirette che, negli ultimi anni hanno quasi raggiunto le dirette.

Ora salta agli occhi la grave sproporzione esistente tra, ad esempio, quanto (poco)ricevo e quanto (troppo) do; di quanta sovranità sono stato espropriato a favore di enti terzi al popolo italiano; di quanti morti, invece, mi costringono a sentirmi responsabile.

Ma indipendentemente da tutto resta una considerazione constatazione: l'amore per la Natura, quindi compreso l'uomo,- o l'appartenenza alla G.G.- è ormai una necessità, specialmente visto in chiave economica, nel senso classico del termine.
Perciò, Stay Human
Doc

lelamedispadaccinonero ha detto...

@Roberto
hai interpretato abbastanza bene il mio pensiero...
inoltre ritengo che sarebbe più ragionevole mandar via chi il lavoro ce lo toglie o nel migliore dei casi ci fa concorrenza sleale (deflazione salariale)
andando via lasciamo casa nostra all'ospite sgradito,tutto ciò non ha senso

lelamedispadaccinonero ha detto...

@doc
la babele multietnica, il mondo senza confini tanto sponsorizzato da levi e co è già una realtà, una realtà che favorisce solo il grande capitale e chi sfrutta l'uomo rendendolo schiavo...
creare piccole realtà indipendenti e con le proprie regole è l'unica difesa contro chi ha il potere di spostare miliardi in pochi secondi

questo ridicolo concetto perché non riescono a comprenderlo i "comunisti" coloro i quali si definiscono difensori dei deboli?
malafede?
si, nella stragrande maggioranza dei casi

Roberto ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Roberto ha detto...

Caro Doc

A te viene in mente Gaber a me uno sconosciuto napoletano che una volta disse che il problema di Napoli è che ogni mattina ciascun partenopeo si alza pensando di essere/fare il "più furbo" degli altri...

Tu parli di amore e di "stay human" ed io ti vorrei dire che il più fulgido esempio di "amore" "umano" l'ha dato Gesù Cristo...

La mia esperienza di vita è sì diversa dalla tua, la mia ricerca dell'amore mi ha condotto a Gesù.

Io sono certo che una volta immerso in Gesù potrò ripartire verso il mondo, come uomo capace di amare in modo veramente umano.

Tu hai altre certezze.

Però personalmente sulle certezze umane ho sempre sperimentato dei dubbi ma ho trovato una certezza molto umana in quello che ho appena scritto sopra.

Il "problema" vero dell'amore vero non è il rispetto ma l'accoglienza ma non l'accoglienza in senso letterale ma quella fra anima ed anima (o spirito) che annulla anche le violenze che ti pone il tuo nemico.
Questo però senza renderti succube ma anzi con l'accogliente ed amoroso dovere comunicare le sofferenze che l'altro ti da.

In due sintetiche parole, non: "mi hai fatto male"; ma: "il tuo comportamento, le tue parole, mi hanno fatto provare sofferenza, dolore".

L'accoglienza e la "correzione"
(in senso diverso dal significato comune) vicendevole è il vero comportamento umano.

saluti

RA

alsalto ha detto...

Giovani Casseri crescono nella terra di mezzo.
I samurai dal keikogi preso coi punti dell'orzo bimbo.

hahahahahhaha

Innoqui sino a che sara' troppo tardi per non ritenerli piu' tali.

Cio' che mi affascina seppur non mancando d'atterrirmi (dott. Bertani la forma "seppur atterrendomi" esiste?) di tali personaggi e' che riescono a rivendicare contemporaneamente

" una realtà che favorisce solo il grande capitale e chi sfrutta l'uomo rendendolo schiavo...
creare piccole realtà indipendenti e con le proprie regole è l'unica difesa contro chi ha il potere di spostare miliardi in pochi secondi"

pur rifacendosi ad una pseudo epica feudale nipponica o peggio ancora fantasy, per loro natura costituite di servitori e padroni tenuti insieme da un collante chiamato "onore".

Roba da maunuale psichiatrico.



lelamedispadaccinonero ha detto...

@alsalto
se uno come te (preferisco non apostrofarti) mi prende per pazzo (sarai il millesimo o forse più) significa che sono nel giusto.
p.s. quelli che mi aggettivano come fai tu mi basta guardarli in faccia per provare profonda pena per la loro futile esistenza, non ho la possibilità di poterti osservare dal vivo ma probabilmente sarai uno di quelli...

alsalto ha detto...

@spadino

e zorro?
dove lo vogliamo mettere zorro?

lelamedispadaccinonero ha detto...

alsalto
puoi permetterti di mancarmi di rispetto solo perché sei dietro una tastiera
anziché provocarmi potresti spiegare perché le mie tesi sono alla stregua di idiozie infantili, sono davvero curioso di conoscere le tue di idee (che saranno un mix tra il comunistello figlio di papà e il grillino dell'ultima ora)

alsalto ha detto...

@spadino

Cosa mi chiedi se ritieni d'aver gia' capito?
In ogni caso sappi che sei totalmente fuori strada.
Diciamo che provo molta simpatia ed affinita' di visione nei confronti di Thoreau.
E da immigrato conosco (seppur patita blandamente e con tanta ironia) la paura di chi ti ritiene diverso.
Da cosa o da chi ad oggi non l'ho ancora capito, ma e' tutt'altra storia.

lelamedispadaccinonero ha detto...

la tua non è una risposta
se fai vilipendio del mio pensiero devi argomentare, non puoi svignartela con un "ammiro questo o ammiro quello"
io non ho paura del diverso, posso solo affermare che chi viene qui (senza il mio consenso) sta facendo scempio della mia terra, della mia cultura, della mia economia

alsalto ha detto...

puerile

lelamedispadaccinonero ha detto...

non fai altro che avvalorare le mie tesi..
argomenta, su, vediamo se riesco a smontare le tue ipotetiche idee