20 marzo 2013

Un casino pazzesco


Hanno avuto proprio una bella idea, dalle parti di Berlino, a “proporre” a Cipro il prelievo forzoso: una vera pensata da grandi strateghi geopolitici, dei Machiavelli della finanza e dei Metternich della strategia.

E – pesce in barile – non hanno nemmeno cercato di coprire il fattaccio con la classica foglia di fico…ce lo chiede l’Europa, il patto di stabilità, altre facezie del genere che richiamino l’Europa…no, qui è la Germania a fare le grandi manovre del dominio europeo, come ebbe a dire Kohl:


Fino al 1991 abbiamo lavorato per europeizzare la Germania, ora è il momento di germanizzare l’Europa”.


Riprendendo un vecchio adagio del Ministro degli Esteri tedesco Kinkel, ai tempi delle guerre in Jugoslavia:


“…interno, dobbiamo tornare ad essere una nazione, verso l’esterno, è realizzare qualcosa che abbiamo fallito due volte (sic!) (N. d. A): coerentemente con i nostri vicini, per trovare un ruolo che si adatta alle nostre esigenze ed al nostro potenziale. Il ritorno alla normalità in casa e fuori corrisponde a un desiderio profondo del nostro popolo dopo la fine della guerra. Ora è necessario, se vogliamo essere rispettati nella comunità internazionale…


Non mi pare che servano commenti.


Il fatto, ben noto, è che Cipro è una specie di paradiso fiscale usato soprattutto dai russi, al punto che Limassol viene chiamata, per celia, Limassolgrad.

Così, i correntisti (russi) delle banche cipriote dovrebbero “rimpinguare” le casse dello Stato per i cervellotici conti “europei”. Calcolati a Berlino.

Il problema, dunque…che dovrebbero capire dalle parti di Bruxelles e di Berlino…è che la Russia non è il Portogallo, l’Italia, la Spagna…insomma, i vari “PIIGS” tanto stroncati dai tedeschi. La Russia ha sempre il rubinetto dell’energia: anzi, sta seduta proprio dove c’è una diramazione del condotto.

Una porta in Europa, l’altra verso la Cina. Ahi, ahi, ahi…un “rubinetto” che ha fatto saltare le rivoluzioni “arancione” (leggi:USA & UE) in Ucraina, ed ha consentito una “mazzolata” in Georgia che non ha precedenti.


Così nasce il presupposto dell’accordo con Putin (al momento non sappiamo come e se andrà in porto) perché per i russi (leggi: Gazprom) tirare fuori qualche miliardo per le banche cipriote (soldi che, comunque perderebbero) non muove nemmeno un peluzzo sulla crapa. Il problema è un altro.


Come potrete notare dalla cartina, il giacimento a Sud di Cipro si trova pressappoco nella zone dove fu assalita la Mavi Marmara (ricordate?): sono acque internazionali, ma d’internazionale oramai – proprio per le trivellazioni petrolifere e, in secondo piano, per la pesca – esiste ben poco.

Un tempo c’erano le classiche 12 miglia delle acque territoriali (storicamente, ancor meno), poi ampliate a 24 con la zona “contigua” (all’inizio, soprattutto per la pesca, in ogni modo spesso contestata, vedi i pescherecci italiani nel Canale di Sicilia) e infine giunse il “botto” con la Convenzione ONU di Montego Bay e l’istituzione di una zona di “interesse economico esclusivo” (EEZ) di ben 200 miglia nautiche.


Aprendo una parentesi, un tempo quando eri fuori delle classiche 12 miglia potevi navigare tranquillo: adesso – chiunque – può chiederti i documenti e farti tutta una serie di rilievi tecnici sullo scafo, sulle attrezzature e sulla strumentazione, foss’anche una motovedetta croata in mezzo al mare. Il problema è: su quale legge di quale Stato si basano questi rilievi? Va beh.


Il problema è che non tutti gli Stati hanno accettato la convenzione di Montego Bay: Turchia ed Israele sono fra gli Stati (ci sono anche gli USA) che non la riconoscono.

E qui inizia il casino.

Secondo Montego Bay il giacimento cipriota è nella zona EEZ di Cipro, poiché fa fede – se il mare è interno come il Mediterraneo – la minor distanza dalle coste: il giacimento è più vicino alle coste cipriote. Ma Israele e la Turchia non hanno riconosciuto Montego Bay.


La Turchia, quindi, potrebbe non riconoscerlo perché la parte greca vorrebbe (ovviamente) tenere tutto per sé il giacimento (a scapito della parte turca), mentre per Israele il problema è più stringente: da tempo il gasdotto che arriva dall’Egitto non è più sicuro. Non c’è più Mubarak, il vecchio faraone, e sabotaggi da parte di molti gruppi guerriglieri sono all’ordine del giorno, con continue sospensioni del servizio.

Israele, quindi, contava molto sul giacimento al largo delle sue coste ma nella zona cipriota.

Ciliegina sulla torta, i rapporti fra la Turchia ed Israele non sono più “amichevoli” come un tempo – dopo la Mavi Marmara… – e vi sono, quindi, due diverse posizioni nel rivendicare il giacimento: due atteggiamenti – si noti bene – diametralmente opposti per scopi e finalità. Il primo (turco) diciamo per inghiottire il boccone, il secondo (israeliano) per sopperire ad una futura penuria interna.

Fin qui era la situazione prima della crisi: due aziende (USA ed Israele) stanno lavorando per posizionare le piattaforme d’estrazione, ma non vi sono accordi fra Stati né cessioni di diritti per l’estrazione. Sono due aziende che lavorano nel settore petrolifero e basta.
Tutti avevano fatto i conti senza l’oste…cioè…senza l’orso russo.

La Russia – come avevamo detto – è pronta ad acquistare alcune banche cipriote ma non si tratta di un “colpo” russo, bensì di una “grana” da risolvere (i soldi russi depositati a Limassol), poiché la Russia è molto impegnata nella gestione geopolitica del gas in Asia Centrale. Con il previsto “addio” degli USA allo scenario afgano, tornerà nuovamente in auge il Great Game d’inizio ‘900, che aveva tre attori: britannici, russi e cinesi.

Se consideriamo la parte anglo-americana un solo insieme, le cose non sono cambiate: sono variati – però – e di parecchio, i “pesi” dei vari attori, con le potenze del BRIC sostanzialmente in una posizione di maggior forza.

Mosca potrebbe spostare squadroni aerei a Limassol, per dissuadere eventuali altre “velleità”, ma non credo che si giungerà a tanto: la Russia, in ogni modo, ha mostrato di saper mostrare i muscoli in Georgia, ed è senz’altro pronta a farlo. Come si mossero (discretamente, per lasciare spazio alla diplomazia) le divisioni corazzate russe nel gelo dell’Inverno per la “crisi del gas” con l’Ucraina.

Tutto fa prevedere (se l’accordo andrà in porto) un successo diplomatico russo che conterrà delle opzioni per accontentare Israele sulle forniture future (la Siria?) e la Turchia con qualche compartecipazione.

Di certo, ci sarà uno sconfitto: la Germania. Scusate…l’Europa.

9 commenti:

kingeagle ha detto...

Ottima analisi geopolitica. Si ritorna come ai bei tempi! Saluti

Eli ha detto...

Carissimo,

credo che il tentativo di prelievo forzoso a Cipro sia stato un esperimento su piccola scala effettuato in un piccolo paese. Se avesse funzionato, sarebbe stato possibile attuare la stessa boiata criminale in paesi più grandi, fra cui Grecia, Spagna, Portogallo, NOI!
Per fortuna i bravi deputati ciprioti hanno risposto "Niet! No pasaràn!", salvandoci tutti.
Mica osarono la stessa, sfacciata rapina in Irlanda, dove c'erano capitali inglesi e tedeschi.
E' ora di cominciare a dire NO ai diktat di questi strozzini criminali, di ridiscutere i trattati, di smettere di piegarsi alle logiche neomondialiste dei nazi-autocrati di Bruxelles e Francoforte, i cui obiettivi malthusiani sono la riduzione della popolazione mondiale e l'impoverimento di massa. Vedrai se non faranno guerra alla Siria per rialzarsi il PIL.
Anziché strillare ai quattro venti l'inesigibile ed improponibile uscita dall'euro, che sarebbe un suicidio economico, oltreché politico, pensiamo a scacciare dall'Europa i banksters assatanati di sangue, ed a creare un'Europa umana, fatta per i suoi cittadini e non per le mire dell'establishment finanziario anglo-americano, sionista e guerrafondaio.
Concordo con la lucida analisi di Giulietto Chiesa, ed anche con le sue proposte politiche.

http://www.youtube.com/watch?v=uF0UYgZgT44

Ciao ciao.
E., apote ed apolide.

Unknown ha detto...

Ciao
mi piace di più l'analisi di Carlo:
di piú largo respiro e considerazioni.
Concordo comunque con Eli sull'antipatia di pelle verso gli anglo/americani,ed in generale sugli attori principale della storia moderna.
Sento un'aria strana,oggi ad esempio ad"un giorno da pecora" di radiodue c'era Bagnai (esperto di economia citato molto su siti e blog alternativi) il quale teorizza una futura e probabile fine dell'euro (moneta).
Cosa che io personalmente mi auguro possa succedere il prima possibile e non concordo che possa essere un disastro economico e politico. . . anzi.
Quello che mi pare strano è questa presenza alla radio che sicuramente un mese fa non ci sarebbe stata e mi chiedo se il fenomeno italiano del M5S non stia in qualche modo sconquassando anche l'europa.
Sicuramente in italia l'argomento potrà,credo,essere affrontato in maniera diversa,più lucida ed anche competente.
Spero

Carlo Bertani ha detto...

Comunicazione di servizio: stasera ho guardato in streaming il Tg3.
Grandi prolusioni sulla politica interna...alla fine, su Cipro, un breve servizio che faceva vedere la gente disperata...l'Europa che cerca di venire loro incontro...il trionfo del buonismo.
Sull'affare russo, non una parola.
A che punto siamo nella classifica della libertà di stampa?
Grazie a tutti
Carlo

Unknown ha detto...

bellissima analisi,carlo ed hai anche ragione sul tg3 ,appunto l'informazione fa pena

Eli ha detto...

I media italiani sono TUTTI asserviti al sistema, non c'è da stupirsi se le notizie sono segmentate, parcellizzate ed occultate. Ci resta solo la Rete, per fortuna, facendo un gran discrimine fra la spazzatura e le cose veritiere. Bisogna affinare la discriminazione, imparare a discernere. E' un ottimo esercizio d' intelligenza, presenza mentale e consapevolezza. Inoltre acuisce l'intuizione.

Piuttosto m'inquieta scoprire che Grillo vuole la presidenza della commissione di vigilanza della RAI, e posso capirlo, essendo egli uomo di spettacolo, e quella, udite udite, del COPASIR, organo di controllo dei servizi segreti.
Cosa vorrà mai scoprire Casaloggia? o piuttosto coprire? Mah...

Lo ha detto...

Ciao Carlo,
grazie per l'analisi.
Appena sentite su RaiNews:
1. Obama sancisce la pace tra Turchia ed Israele.
2. Stasera a Cipro dovrebbero votare il "piano B".
Domanda 1: pensi possa esserci una correlazione tra i due eventi?
Domanda 2: la pace sancita,
cosa potrebbe significare nello scacchiere da te disegnato?

@Unknown:
frequento il blog di Bagnai (http://goofynomics.blogspot.it/) ed i miei rudimenti di economia mi dicono che le analisi del prof. sono fondate. Anch'io penso che occorra proporre nel dibattito pubblico la permanenza nell'euro. Però il referendum proposto da Grillo mi spaventa, visto che il terrorismo informativo ha portato una forte maggioranza della popolazione italiana a considerare come "sciagurata" un'uscita dall'euro.
Segnalo questa intervista a Bagnai ad opera di attivisti 5 stelle:
https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=oM4AFFx1WS4

Ciao a tutti!
Lorenzo

MattoMatteo ha detto...

Pazza intuizione della notte:
E se la pagliacciata Cipriota (da parte della UE e FMI) fosse stata messa in scena per forzare un governo larghe intese pd/pdl inviso alla troika europea?
Potrebbero dire come sempre:
Ce lo chiede l'europa ...
Ce lo chiedono i mercati ...
Buona notte.

Carlo Bertani ha detto...

Non penso che Obama si scomodi per le camarille italiane, piuttosto mi preoccupa che l'UE la metta giù dura con il prelievo bancario, che pagherebbero soprattutto i russi.
Attenzione: Putin è un tipo che non dimentica.
Grazie
Carlo