13 maggio 2010

Tranquillamente suicidato



Mentre tutti erano attenti alle vicissitudini dell’economia, la Magistratura italiana ha iniziato a trattare il caso di Stefano Cucchi e, dalle prime avvisaglie, sembra che il “copione” sia il medesimo del caso Sandri, che ha già condotto alla scandalosa condanna (senza carcere) per l’agente Spaccarotella[1].
Ancora non s’è spento il clamore per le “stranezze” nelle imputazioni, che un altro caso arriva in cronaca – dopo Giuliani, Aldrovandi, Mastrogiovanni, Uva e tutti gli altri – ed è la volta di un altro Stefano, di cognome Gugliotta, al quale è andata meglio: il solito pestaggio e due denti spaccati[2]. Almeno, è ancora vivo.
Il poveraccio era stato scambiato per un altro tizio, segnalato come un agitatore nella kermesse del calcio capitolino, mentre stava semplicemente recandosi ad una festa. Staremo a vedere cosa s’inventeranno questa volta.

Intanto, scoppiamo dalla curiosità di poter leggere per esteso le motivazioni per le quali i magistrati – Vincenzo Barba e Maria Francesca Loi – hanno derubricato l’accusa per la morte di Stefano Cucchi, da omicidio preterintenzionale a favoreggiamento, abbandono d’incapace, abuso d'ufficio e falso ideologico per i medici dell’ospedale “Pertini”, lesioni e abuso d’autorità per gli agenti della Polizia Penitenziaria[3].
Intanto, la parola “omicidio” è scomparsa dal novero delle accuse, e questo la dice lunga sulla “piega” che prenderà il processo. Si ha un bel dire che l’accusa di “abbandono d’incapace” è grave e può trasformarsi, se acclarata, in 8 anni di carcere: vorremmo sapere cosa, dopo tre gradi di giudizio, rimarrà di quelle accuse. Il caso Spaccarotella docet: insomma, da una sola accusa “pesante” si fa uno “spezzatino” il quale, nei vari gradi di giudizio, perderà pezzi ad ogni dibattimento. Non l’avessimo già ascoltato, questo copione, per troppe volte.

Approfondendo un po’ la lettura sotto l’aspetto linguistico – perché l’interpretazione delle norme avviene anche alla luce della semplice lingua italiana – scopriamo che l’impianto accusatorio, al processo, seguirà le linee che andremo ad esporre.
All’inizio della vicenda, ci sono gli agenti della Polizia Penitenziaria che – “abusando della loro autorità” – ossia compiendo azioni che non dovevano compiere, “escono dal seminato”, ossia dalle loro competenze. Un po’ come un bidello che vuole farti una multa per aver posteggiato la moto di fronte alla scuola, o un vigile urbano che pretende di dichiarare guerra alla Spagna. In cosa consiste l’abuso?
Nel provocare delle lesioni. Ora, il termine “lesione” è assai vago: si va dal graffio provocato al vicino di banco con il temperamatite al calcio nel ventre scoccato con forza, il quale ti provoca un’emorragia interna e ti conduce alla morte in pochi minuti. Al momento, non sappiamo nemmeno se tali lesioni siano meglio specificate. Gravi? Lievi? Lesioni e basta.

Volontarie? Beh…se quegli agenti non erano sotto l’effetto di una potente droga psicotropa…sì, senza dubbio sapevano di picchiare. Almeno quello. Se quelle lesioni hanno – in definitiva – ucciso Stefano Cucchi, non potevano certo essere dei buffetti.
Insomma – raccontano i magistrati italiani – quegli agenti si sono lasciati un po’ andare…hanno smarrito per un attimo il codice deontologico ed hanno malmenato “un pochino” il povero Stefano Cucchi, gli hanno dato una “ripassata”…mica roba seria, per carità, non esageriamo…la quale non rientrava, però, nei loro compiti. Cattivoni: non fatelo più, eh?

Siccome Cucchi è stato “lesionato” – ricordiamo che l’impresentabile sottosegretario (minuscolo) Giovanardi giunse a dire che Stefano era morto perché fragile e drogato[4]: ha forse, il sotto-sottosegretario, inviato una “nota personale” ai magistrati? – viene ricoverato (dopo un po’, prima devono accorgersi che è stato veramente “lesionato”) all’ospedale Sandro Pertini, laddove si prendono cura dei carcerati. Se il vero Sandro Pertini fosse ancora in vita, so già chi farebbe “lesionare”.
Qui, dei pessimi medici commettono una serie di reati impressionante.

Per prima cosa lo abbandonano, giacché Stefano è dolorante e non lo curano, “favorendo” così la “negativa evoluzione” di quelle lesioni che gli agenti, “soprappensiero” per qualche istante, gli avevano procurato. Quando s’accorgono che l’hanno fatta grossa – semplicemente perché Stefano muore – iniziano a stendere la “cortina fumogena” per pararsi il sederino, commettendo così i reati d’abuso d’ufficio e falso ideologico. Insomma, mentre truccavano le carte del mazzo, non s’erano accorti che infrangevano la semplice consuetudine che proibisce di barare al gioco.
Seguendo la logica di quei magistrati, verrebbe quasi d’aver pena di questi poveri derelitti: più che altro, sembrano dei colossali ignoranti, dei “cinghiali laureati in Matematica Pura”, come affermava de André.

Il “corpus” di questa bella dissertazione – che, non dimentichiamo, è sfociata in delle accuse ridicole, solita roba da “un buffetto e via” – è la netta sensazione d’aver a che fare con determinismo senza limiti, quasi un manifestarsi del Fato. Tutto diventa casuale, quasi che degli Dei bizzarri avessero tutto previsto e favorito: un po’ la spiegazione del sotto-cerebrato Giovanardi che, inesorabilmente, dopo la morte di Stefano continuava a spargere fango sulla semplicissima constatazione che, un giovane che non aveva motivi per morire, in carcere aveva trovato chi glieli aveva prontamente forniti.
Tramite la derubricazione delle accuse, si volge il capo dall’altra e si finisce per non scorgere più i fatti: Stefano Cucchi è entrato sano in carcere e ne è uscito cadavere. Cadavere, capito? Morto.

Ora, chi lo Stato un po’ lo conosce, sa che ci sono cose dette nelle righe e fra le righe: avviene in tutti i comparti, dalla scuola ai ministeri, dalle amministrazioni periferiche alle strutture di controllo del territorio.
Siccome i dettati legislativi sono così aleatori da contraddirsi ad ogni piè sospinto, è compito dei dirigenti cercare d’appianare le mille contraddizioni che un potere politico assente finisce per generare.
Così, fra le righe, viene detto ciò che le righe non raccontano, non spiegano, rimandano, non chiariscono, nascondono.
Non vorremmo che, qualche “riga” non detta ed aggiunta “fra” le righe, sia “sfuggita” a qualche dirigente di polizia ed abbia generato gli oramai tanti casi di omicidio in carcere, botte, gente malmenata e “suicidata”: non troviamo altra giustificazione per gli oramai troppi casi di “sbagli”, “scambi di persona”, “incidenti”, “eccessi” e via discorrendo.
Il sospetto che ci coglie, è che qualcuno abbia aggiunto fra le righe ciò che nessuna riga conteneva: sarebbe il caso d’intervenire rapidamente, prima che i casi aumentino.
Se così non fosse, dovremmo concludere che quel “fra le righe” fosse contenuto – in forma blanda, suadente, contraddittoria, ermetica, esoterica, melliflua o contorta – “nelle” righe e, questo, nessuno Stato democratico – che accende le luci del Colosseo quando una condanna a morte viene trasformata in detenzione! – potrebbe mai permettere. A meno d’essersi trasformato, nella notte del dottor Jekyll, in mister Hyde.

Ma, chi è genitore, può provare per un attimo a ricordare la fatica di tirar su un figlio: le apprensioni, le malattie, qualche volta l’ospedale, i rimproveri dati con il cuore gonfio…e poi le gioie degli abbracci, dei sorrisi, le speranze, le delusioni, ancora fatiche…stai attento con quel motorino…lascia perdere: vengo io a prenderti in discoteca, anche alle tre di notte…
Poi le speranze: dai, provaci ancora a rimediare quel 4 in Matematica, almeno passi l’Estate tranquillo…vedrai che ci riuscirai, che quel lavoro l’avrai…
Le delusioni: perché ti sei lasciato andare in quella storia di coca…ma cosa speravi di ricavarci…dai, ti aiuteremo ad uscirne…
Queste (e molte altre) sono le fatiche di qualsiasi genitore: qualche volta alcune non si presentano, ma un buon plafond è comune per tutti.

Dopo tutto questo, ai genitori di Stefano Cucchi la giustizia italiana (minuscolo) si presenta dicendo che il loro figlio è stato “lesionato” soltanto per un misero “abuso d’autorità”, e che non gli sono state prestate le necessarie cure perché hanno semplicemente deciso d’abbandonarlo al suo destino?
Come madri, come padri – se siamo un popolo che ancora ha in sé i semi della giustizia e dell’uguaglianza di fronte alla legge – dovremmo inviare tutti un fiore a quei genitori, perché sappiano che tanti altri genitori italiani sono con loro. E una pernacchia, a questa giustizia che non osiamo definire da “terzo mondo”, soltanto perché in tante parti del Terzo Mondo è più civile.

C’è una petizione aperta per chiedere la verità sulla vicenda di Stefano, che è vergognosamente ferma a circa 120 firme a questo indirizzo:

http://www.petizionionline.it/petizione/cucchi-firma-perche-almeno-questa-volta-sia-fatta-giustizia-e-venga-fuori-la-verita/146

Saranno solo firme, ma costa poco firmare per raggiungere le 5.000 firme ed inviare la petizione. Coraggio.

Articolo liberamente riproducibile nella sua interezza, ovvia la citazione della fonte.

23 commenti:

servo inutile ha detto...

Se provate a chiedere in giro,nel bar sottocasa, per esempio:" Vi ricordate di Stefano Cucchi?" e ricevete come risposta un boh! o:" Ah! sì, quel tossico che hanno fatto fuori.", potete stare tranquilli, non vi siete sbagliati, vi trovate in Italia.
Perchè, se il dubbio mai vi avesse sfiorato la mente e,aveste pensato di trovarvi a Guantanamano, in Turchia, in Cina, in Thailandia,nel Burundi o in Congo, vi sareste presi una bella strizza.
Ma, grazie a Cucchi, non è così.
In Italia si puniscono con la morte solo quelli che se la cercano.
Alla fine, era solo un tossico.
E se chiedete:"Vi ricordate di Lapo Elkann?".

B.S.

Anonimo ha detto...

Per onor di cronaca bisogna dire però, che questa volta non c'è stato il completo silenzio stampa, " Il Fatto quotidiano" ha adottato come scelta editoriale di lasciare la foto di Stefano da mesi in prima pagina e si è occupato scrupolosamente della faccenda. Che la gente in questo paese abbia altre priorità e che alla giustizia dia un senso relativo relegandola ad un calcio di rigore non concesso è realtà altra cosa è dire che stavolta nessuno se ne è occupato.Accetto volentieri di firmare questa petizione e tengo a precisare che comunque un distinguo tra il caso Sandri e quello Cucchi bisogna farlo.Nel primo si poteva anche concedere le attenuanti del caso in mezzo a dei tafferugli tra tifosi con una pattuglia che controllava due lati della strada e due situazioni, nel caso Cucchi non ci sono attenuanti ma solo una deliberata violenza e una omertà senza precedenza da parte di tutti a partire dalla polizia e terminando con i medici del Pertini e soprattutto con chi non ha denunciato.

Carlo Bertani ha detto...

Già, ricordo un'estate di tanti anni fa in Francia. Autostop, temporale terrificante, saltata la luce in quella contrada secondaria dimenticata da Dio.
Notte: ci rifugiamo in quello che ci sembra una pensilina per l'autobus, c'è la fermata...
Dentro, un olezzo schifoso ma fuori è l'inferno: grandine, freddo, ci mettiamo a dormire nei sacchi a pelo e buonanotte.
La mattina, scopriamo che era un pisciatoio pubblico: puzziamo come due caproni.
Le prime persone che arrivano sono due poliziotti in motocicletta che ci chiedono i documenti.
Rassegnato, mentre controlla i documenti (via radio dalla moto a Parigi, 1972!), aggiungo "Ci portate in prigione?"
Espressione stupita: solo se avete combinato qualcosa, risponde l'agente.
Dialogo serrato con Parigi, poi mi restituisce i documenti: "Monsieurs, bon voyage!"
Danno il "calcio" alla moto e scompaiono.
Intorno cantano già le cicale, puzziamo di merda e di piscio, ma ci sentiamo due cittadini puzzolenti, solo puzzolenti, ma non di serie B.
Bonne chance
Carlo

Carlo Bertani ha detto...

Non condivido (in parte) la tua opinione, Marco: il caso Sandri è diverso, ma ugualmente grave. Forse hai scarsa conoscenza delle armi, e questo t'ha tratto in inganno.
Ovvio che nel caso di Stefano c'era tutta la volontà d'offendere (forse non d'uccidere, ma è successo e quindi bisogna partire dalla realtà dei fatti). Chi rompe paga, anche se non voleva rompere.
Quando Spaccarotella spara, i tafferugli si sono già chetati, ed avvengono dall'altro lato dell'autostrada.
Un agente di polizia non può ignorare che con un'arma corta, a 100 metri, (in corsa!) se riesci a beccare un TIR sei bravo.
Ha quindi "scoccato" una pallottola che non sapeva dove sarebbe finita: finì nella gola di Sandri.
Un errore che va pagato, non tanto perché ci fosse la deliberata volontà d'uccidere, quanto perché l'agente sapeva che sarebbe stato possibile. Anzi, probabile: una leggerezza imperdonabile. Si può affermare "ho sparato nel mucchio ma non volevo uccidere", con un'arma di corta di grosso calibro?
Successe sotto casa mia a Torino: un orefice sparò dopo una "spaccata" di vetrina ad un'auto che fuggiva: morì un ragazzino di 9 anni con la lista della spesa in mano.
Per una persona che porta un'arma, è un'aggravante, non un'attenuante. Stando alle risultanze processuali, Spaccarotella potrebbe addirittura tornare in Polizia. Ma siamo matti?
Ciao (sempre nell'ottica della discussione e della critica costruttiva)
Carlo

Anonimo ha detto...

Lungi da me giustificare il gesto di quel poliziotto e ammetto di non conoscere le armi però posso concedere come attenuante non giustificativa ma di situazione che quel poliziotto stava effettuando un controllo dall' altra parte della strada mentre due gruppi di tifosi (compresi quelli di Sandri che comunque dei santarellini non erano ) si azzuffavano dall' altra parte della strada in un autogrill distante due corsie dove potevano esserci anche altri innoqui passanti. Un poliziotto deve sempre sapere quando usare un' arma e quindi Spaccarotella ha sbagliato e deve pagare, però una cosa è pestare deliberatamente una persona e lasciarlo senza assistenza altro è perdere la testa.Sarà che sono un antitifoso per eccellenza però il caso armato intorno a Sandri (il quale spero raccolga la sua doverosa giustizia e i genitori trovino la quiete che meritano) mi è sembrata quasi una guerra di religione nel nome del Sacro GRal Calcio, quella di Cucchi è solo un caso di ingiustizia che come hai detto tu si è fermato a 120 firme e non ha tappezzato i muri della capitale e messo a fuoco la questura o l' ospedale Pertini come avvenuto nel caso Sandri. Sempre con il dovuto rispetto la massima stima Marco.

servo inutile ha detto...

E tocchiamolo l' argomento, non ci giriamo intorno.
E' giusto che chi porta un' arma, privato o appartenente alle forze dell' ordine, venga sottoposto a test psicologici per valutarne l' idoneità, test possibilmente non truccati?
E' giusto, come è capitato a me, che il medico di base di un mio parente, mi abbia detto:" Si, ho ritenuto che fosse idoneo a possedere un porto d'armi, gli prescrivevo psicofarmaci, ma non avrei mai pensato che...", che si sparasse un colpo in testa?
E' chiaro che il problema sarebbe stato più grave se le sue turbe depressive le avesse scaricate sul primo passante o sui suoi famigliari... eh sì proprio una cinica e amara constatazione.
Ho un fratello nell' arma, come un terzo degli italiani ha un ascendente o discendente in divisa: anch'io ne sento "sparare", di cazzate, e per quelle la licenza è liberamente distribuita su tutto il territorio nazionale.
Se si esplode un colpo usando la pistola di ordinanza, il più delle volte sono cazzi acidi per l' agente. Le vittime, per adesso sono abbastanza tutelate...per adesso.
Altra cosa è la violenza indiscriminata nei confronti di cittadini veramente inermi, come nel caso del povero Cucchi.
Tenete in debito conto, che la filosofia che passa nelle caserme è quella di NON FATE CAZZATE, perchè poi chi li sente i giornali e i politici?
Non si invita a questo per moralità o umanità, semplicemente per non incorrere in guai, perchè se non inculchi nelle giovani leve che là fuori c'è un mondo di bastardi pronti a farti fuori, come li motivi i nuovi tex willer a mille euro al mese?
A causa di quel terzo imparentato con le FFOO, gli italiani odiano più il fisco degli sbirri, credetemi, sono molto più squadristi e fascisti di quanto non si pensi e, in genere, stanno con il più forte, fanno branco, leccano il culo, vogliono protezione, altra forma di schiavitù, non libertà e democrazia.
Gli Italiani, mediamente,non riconoscono nelle forze dell'ordine, dei dipendenti ma delle guardie del corpo o degli aguzzini.
I poliziotti e similia, non riconoscono nei cittadini i loro datori di lavoro, ma dei potenziali delinquenti... a parte gli appartenti alle varie caste, ma questa è una storia che non tocca i poveri mortali, incensurati, che pagano regolarmente le tasse e magari si fanno uno spinello al giorno o un bicchiere di vino in più pasteggiando con amici, per sopportare una scialba esistenza, facendo finta di essere normali, come cantava l' amico Gaber.
Per questo sostengo, in attesa umile di precisa smentita che siamo infantili e non c'è peggior cosa di dare un'arma in mano a un bambino.


con stima
B.S.

doc ha detto...

Non so perche' ma insistentemente invasive mi tornano in mente "il cantico dei drogati" e "smisurata preghiera".

E poi 1972, frontiera berlino est/ovest...e l'odio dei vopos che potevi toccare..
Stesso anno, stesse sensazioni alla frontiera di entrata della Bulgaria, con l'aggiunta di una sensazione di cappa oppressiva spiegabile non appena cominciavano a scorgersi i soldati nascosti nei boschi.
Da lì le domande via via sempre più insistenti sul come era stato possibile una simile devastazione del pensiero di Marx..

Da quì oggi mi chiedo come sia ancora possibile la permanenza di individui come il giovanardi et similia, e come sia possibile dopo il G8 di Genova con le vergognose servilità giudiziarie seguite..
assistere ancora ad altre vergognose servilità giudiziarie, mentre il dolore dei padri/madri ed anche degli amici e parenti viene calpestato, ingiuriato..

No, brutti bastardi!, non capisco questo accanimento a provocare dolore invece della vostra dovuta protezione, della vostra dovuta applicazione della giustizia; e ancor di più - perche' dette freddamente con razionale premeditazione- non potrò mai capire le vostre menzogne che fanno diventare il desiderio di giustizia dei padri/madri una vogla matta di desiderio di vendetta..con i forconi.

Io so cosa vuol dire il dolore, quello che ti toglie il respiro, che ti spezza le viscere e ti infiamma il cervello..

E so anche dell'amore - spesso celato perchè troppo debordante-; e delle ansie e delle gioie protettive che hanno accompagnato il percorso difficile del vivere.

Doc

halo1367 ha detto...

Mi sento ottimista, oggi.

E' piacevolmente sorprendente che questo argomento e queste persone vengano ritenute ancora meritevoli dei commenti dei nostri "giornalai" meintream.

Ore 11am, 13.5.2010, le firme alla petizione on-line segnalata da Carlo sono ora 150. Sempre poche ma un colpo di frusta alla dignità (e alla conoscenza) di alcuni lettori il nostro Carletto l'ha data.
Come al solito avviene.
Mattoncini di impegno e non vuoto assoluto.

FD

Giacomo Gabellini ha detto...

Purtroppo le cose sono sempre andate così in Italia Carlo. Condannare le sedicenti "forze dell'ordine" in Italia equivale a pretendere la denuncia specifica, con nomi e cognomi, dei preti pedofili da parte del Vaticano. Al G8 di Genova, con la città distrutta, centinaia di pacifici manifestanti malmenati, Carlo Giuliano ucciso con un colpo in testa, inaudite violazioni dei diritti umani, intercettazioni in cui due alti graduati della Polizia si vantavano di "Averne fatto fuori uno, di quei bastardi", ci hanno rimesso solo poche innocue pedine. I pezzi grossi sono avanzati di grado, tutti. Gli agenti di Parma che hanno malmenato quel ragazzo africano che fine hanno fatto? Qualcuno ne ha parlato? Spaccarotella c'è mancato poco che lo assolvessero per "non aver commesso il fatto"; a ben guardare, è già tanto che lorsignori non abbiano a loro tempo stabilito che "il fatto non sussiste". Con Cucchi ho la fortissima impressione che le cose finiranno nella stessa maniera. Il vecchio Orwell scrisse: "La guerra viene combattuta dalla classe dominante contro le classi subalterne e non ha per oggetto la vittoria sull'Eurasia o sull'Asia orientale, ma la conservazione dell'ordinamento sociale". Il discorso è drammaticamente applicabile qui in Italia. C'è una legge per lorsignori, garantiti fino all'inverosimile, e una legge per il popolino, che può sempre essere bastonato a dovere, senza che gli aguzzini ne rispondano in tribunale. Se a Rutelli, Mastella o Berlusconi vengono recapitati avvisi di garanzia, costoro insorgono, puntando il dito sulla sedicente "parzialità dei giudici politicizzati", se uno Stefano Cucchi qualunque entra in carcere vivo e ne esce cadavere, in quelle condizioni per giunta, il grottesco signor Giovanardi, dall'alto di non si sa bene di quale altare, sentenzia che il ragazzo è morto perchè "Fragile e drogato". Un pò come al blasfemo del grande Fabrizio De Andrè, al quale "cercarono l'anima a forza di botte". Petizione firmata Carlo, anche se non credo che la cosa servirà a smuovere qualcosa. Cari saluti.

Orazio ha detto...

Queste uccisioni e pestaggi sono le prove per il prossimo futuro, quando il popolo italiano scenderà in piazza per protestare contro gli imminenti provvedimenti economici del governo. Allora ci saranno botte per i pubblici dipendenti, botte per i pensionati, botte per i lavoratori a reddito fisso, botte per i precari di tutte le specie, botte per tutti i cittadini che non vorranno dare il loro sangue per la stabilità dei mercati e della casta politico-mafioso-speculatrice. Vedrete che saranno capaci di fare, basterà protestare contro una tassa o un aumento di tariffe per prenderle di santa ragione e più!! Molti scenderanno in piazza, ma molti ancora stringeranno la cinghia e seguiranno i programmi televisivi delle tv del nano. Meglio farsi ipnotizzare diranno, che prenderle senza costrutto, (vedi in Grecia dove protestano, protestano ma nulla accade).

servo inutile ha detto...

A Montalcino fanno una focacia toscana che è la fine del mondo, credetemi sulla parola, perchè l'ho assaggiata in un bel pomeriggio d'estate e non potrò dimenticare quel morso croccante e profumato di terra nostra.
Il pizzaiolo che me l'ha preparata, un verace toscano sui 55, mi fa:"Bona nevvero!!"
Ed io a lui, tipo Dante con Virgilio;" Le bona sul serio!"
"Mangiala che tra poco non te la farà più nessuno."
"E perchè?", gli rispondo mentre mi asciugo le labbra vagamente oleose.
"Li vedi quelli, gli arabi? Se che ci dicono ogni giorno? Noi vi si cava da qui."
"Ahhhsì!! E che farete?"
"Io so cacciatore, e qui in Toscana ci stanno sessantamila carabine pronte; vedi un po' te."
Se si fosse chiamato Farinacci ci avrei creduto.
Per la cronaca, la vendita di armi a privati, sta aumentando vertiginosamente in ogni città: non ci credete? Leggete questo documento...

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200808articoli/35821girata.asp

altro che sedare rivoluzioni, è più probabile una guerra civile!!!

ciao
B.S.

Carlo Bertani ha detto...

Mah, cari amici, non saprei su cosa puntare cinque centesimi. Secondo me, nessuno tirerà fuori fucili e pistole: gli italiani si vantano d'essere dei pistoleri, ma in fin dei conti si cagano sotto.
Anche la Lega lo sa quando minaccia sfracelli.
Le analisi che avete postato sono perfette e non credo di dover aggiungere niente: il rapporto fra italiani e divise è questo, inutile girarci attorno.
Anche le nonne antifasciste e repubblicane, quando vedono il "ragassuolo" con la bella divisina da cadetto, si bagnano.
E' l'italietta dei nullibus, della vecchia piccola borghesia e delle sue campane, shangri-là mancato.
Una parte di Malamocco è chiamata "terre perse", perché ci sono solo dune e la strada che le attraversa.
Mi sa che siamo una lunghissima, inutile, mostruosa terra persa.
x Black: il link forse è incompleto, non ho trovato l'articolo.
Ciao a tutti
Carlo

PS. per risollevare il morale. Stamani le bidelle mi hanno rimproverato (ieri mi sono dovuto fermare a scuola, riunioni, ecc) d'aver lasciato una "persiana aperta".
Lì per lì mi sono chiesto com'era quella "persiana". E poi, "aperta"! Alla mia età...eh, mi piacerebbe lasciare ancora "persiane aperte"...
E mi sono tornati alla mente Cochi e Renato nell'impagabile "Che è capitato?" "Un capitano che potava ha capottato!" "Oh disgraziato!"
Forse abbandonati da una classe politica indecente, abbiamo per lo meno avuto schiere di fantasiosi comici ed artisti impagabili. Consoliamoci: non si può avere tutto.
(scusate la digressione)

Orazio ha detto...

Carlo dimmi una tua previsione sulla manovra da 25 miliardi di euro. Ridurre lo stipendio degli statali in Italia è possibile?

Carlo Bertani ha detto...

Non credo, Orazio, almeno non platealmente. Basta continuare con gli attuali contratti del nulla che lo stipendio si riduce automaticamente del 2% l'anno. Che, messi in una serie, iniziano a far cifra.
Fino al 1990 non potevamo lamentarci (come tanti altri, privati e pubblici): dopo...
Ciao
Carlo
PS: domani vado a zappettare l'orto. Si comincia da questo a risparmiare.

mozart2006 ha detto...

Ma gli altri?
Dico: ma gli altri?
Stabilito l’intento del primo gesto perpetrato dal poliziotto…
anche gli altri pestavano quando ormai non c’era niente da fare.

Non è che punire chi ha cominciato sollevi gli altri dalle responsabilità.

E poi ovviamente pesa la domanda:
senza telecamere?
Quanto sarebbe restato in prigione?
Ne sarebbe uscito?

E i poliziotti invece si sarebbero vantati del grande risultato a costo zero.

La cosa più agghiacciante non è il fatto in sè.
O che sia stato scoperto.

Ma piuttosto che
per ogni episodio emerso
altre decine restano nel silenzio (penso al ragazzo di colore pestato a Parma, adesso nessuno si ricorda più).

Certo che aiuta NON mettere il numero di matricola identificativo sulle divise dei “difensori del bene” (privato). Ma tanto la polizia continua a dire che questo non è il problema principale.

Ci credo.
Eccome.

Credo che in italia si stia ulteriormente allargando la dicotomia tra due distinte categorie di persone: quelli che alla vista di una divisa si sentono più sicuri.
E quelli che provano un fortissimo senso di inquietudini a vedere le “forze dell’ordine”.

servo inutile ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
servo inutile ha detto...

x Carlo,

http://www.reporter.it/
d2527/reporter/2009027/
quattro_milioni_di_famiglie_
armate.html

P.S- se i link sono troppo lunghi non vengono pubblicati completi.

Dario Lesca ha detto...

A mio avviso, avere forze dell'ordine che picchiano, uccidono o violentano, con o (meglio ancora) senza ragione la popolazione, fa parte degli schemi di controllo delle masse utilizzati dalla classe dominante. Intimorisce le masse, facendo scemare il pericolo di rivolta e rinvigorisce le forze dell'ordine che come al solito, protette dalla classe dominante, la fanno franca.

D'altronde non può che essere così: mai un essere umano potrà controllare un altro essere umano. Ve lo ricordate l'esperimento di Stantford? Dopo pochi giorni l'esperimento fu interrotto: le guardie divennero sadiche, mentre i prigionieri mostrarono segni evidenti di sottomissione, depressione e stress.

Concludo con questa frase di Proudhon, che la dice lunga sulla questione:

"Il governo sull'uomo da parte dell'uomo è la schiavitù", "Chiunque mi metta le mani addosso per governarmi è un usurpatore ed un tiranno: io lo proclamo mio nemico" - Pierre-Joseph Proudhon

Ciao a Tutti.
Dario.

doc ha detto...

Il rischio, come sempre in casi come questi, è la generalizzazione: l'applicazione del principio di induzione, ovvero dal particolare al generale.

Indubbiamente e' una tecnica efficacia per ottenere voti, per creare dipendenza psicologica e così via.

Specialisti dell'induzione , attraverso l'inferenza statistica è la politica ed il massimo interprete ne è AlzodiTacco.

Ma noi non siamo loro, anzi dovremmo, dobbiamo essere i loro oppositori, e l'unico mezzo - diverso da quello dell'uso delle armi- e' la parola e luoghi come questo ove usarla, confrontarla, utilizzando al meglio il metodo/tecnica dell'indagine analitica, senza mai dimenticare il contesto, o meglio l'unitarietà del contesto.

In questi giorni - mi dispiace ma lo spauracchio dei 25 miliardi fa poco paura; fa, deve fare molta più paura la sparata di Calderoli (non sua) che e' il termometro non della quisquilia dei 25 miliardi di euro ma di una febbre da cavallo foriera di...meningite- il martellamento continuo (inizia dai giornali radio mattutini, fino a tarda notte..) di un'attribuzione decisionale ormai umana anzi sovra-umana e sovranazionale, deisticamente inkazzata contro chi ovviamente non produce abbastanza senza dover pretendere troppi diritti (meglio non pretenderne proprio, si fa molto prima), ai "Mercati" e di una veste sacerdotale alle societa' di rating imbonitrici di una loro autoreferenziale terzietà.

Nel nostro c'e' l'aggravante di un giornalismo accattone che non ha il coraggio di rispolverare l'artistica pernacchia di Edoardo ogni qualvolta afferma, fa affermare che pagherà chiunque sara' preso con le mani nella marmellata....

Ed e' doppiamente accattone: abbiamo giornalisti che non riescono neanche ad applaudire, gioiosomente sorridente, gratificante per cotanta evidente comicità elargita con tanta magnifenza.

Doc

Orazio ha detto...

Oggi domina il pensiero unico. Non è possibile pensarla diversamente e chi lo fa si trova tacciato d'insipienza economica. Su un punto richiamo l'attenzione di tutti. Fino a pochi anni fa si chiedeva al popolo di fare sacrifici e di rassegnarsi a perdere lo stato sociale ed abbracciare il libero mercato. Si diceva che così avremmo avuto una società libera ed economicamente progredita tendente a divenire come gli USA, dove lo stato nulla fa per i suoi cittadini che con la mano invisibile (scusate se rido) avrebbero risolto e risolve i loro problemi di reddito e sanità. Nessuno allora si poteva permettere di mettere in dubbio la bontà del sistema americano pena irrisioni accuse di debolezza mentale e contumelie. Oggi, nella sostanza, si chiede di abbracciare una società dove il governo chiude lo stato sociale e licenzia i pubblici impiegati in "eccesso", chiude la scuola pubblica e impianta una sanità a pagamento. Tutto come in America. Ma gli USA non sono lo Stato più indebitato del mondo? Si che lo sono. E allora perché fare come gli USA che stanno in bancarotta peggio di Grecia, Portogallo e Spagna messi assieme, il cui debito è superiore a quello UE? Qui se non si svegliano tutti non so come finirà. Anzi lo so finirà male, peggio dell'Argentina, ma lì poi dopo i morti ripudiarono il debito e oggi stanno bene. Riuscirà il popolo ipnotizzato a mandare al diavolo i soloni prezzolati della politica e dell'economia e ripudiare il debito? Sotto il controllo mentale mediatico no.

Ciao Carlo

Carlo Bertani ha detto...

Mentre zappettavo, senza banda Web, avete messo parecchia carne al fuoco, sulla quale ho ben poco da dire.
La violenza che stiamo vivendo fa probabilmente parte di qualche direttiva a noi oscura (fra le righe...) per testare la fiducia dell'apparato di controllo.
Qualcuno si arma, ma credo che ciò avvenga più per le paure indotte dai media che altro.
Oggi, la partita si gioca tutta su quei 25 miliardi, ed è una partita che Berlusconi vincerà ancora una volta.
Una vittoria di Pirro, però, perché ad ogni giro della giostra si scende sempre di più verso scenari argentini o balcanici, secondo se vincerà la parte "statalista" oppure quella "federale".
Vorrei, a questo proposito, far notare che il termine "federalismo" è usato a sproposito, poiché storicamente è sempre stato usato per definire delle unioni, non delle separazioni. Sarebbe meglio usare il termine "separatismo" (unica eccezione, la separazione ceca e slovacca, molto diversa per questioni anche linguistiche, religiose, ecc).
I rimedi per il bilancio prospettati da 3morti non bastano: qualche giorno dopo di me, se ne sono accorti anche i grandi giornali. Ci salverà il lotto: come no.
Comunque, si tratta di un'analisi troppo lunga per essere fatta in un commento.
Se la schiena reggerà (bello l'orto, ma la schiena...) vedrò di scriverlo.
Ciao a tutti
Carlo

Orazio ha detto...

Dato che oggi in Afghanistan la guerra continua e male per la coalizione di cui facciamo parte, nessun o ricorda il fiume di denaro che costa? Specie oggi che si apprestano a colpire sempre i soliti poveri.

Unknown ha detto...

Scrivo dalla lontana cittá di Mar del Plata dopo aver letto l'evoluzione del caso di Stefano Cucchi. Orbene, quando venni a conoscenza che l'inchiesta del P.M. di Potenza John Woodcook che coinvolgeva il fotografo Corona per l'estorsione di 50.000 euro al giocatore della Roma Francesco Totti venne affidata al PM Vincenzo Barba, capii subito come sarebbe finita la cosa. Proscioglimento per Corona (Guarda caso.. condannato poi a Torino!). In Internet, da allora, é presente il curriculum della Toga di Fogna. Questo l'indirizzo web:
http://www.tribunaledelpopoloweb.org/lavicendabarba.htm
Saluti.