09 maggio 2010

25 miliardi di calci in bocca

E’ stata passata come una noterella a margine del gran tourbillon greco, un modesto “aggiustamento” dei conti pubblici italiani – se s’ha da fare, si fa… – perché la crisi…i conti…la congiuntura economica…il riequilibrio…l’Europa…le agenzie di rating…
Ma sono 25 miliardi di euro. Forse, il numero “50.000 miliardi di lire” farebbe più effetto, ma oramai non si può più ragionare in lire: troppo diverso il potere d’acquisto reale, le retribuzioni, la struttura stessa della società italiana, ecc.
Il piccolo numeretto, però, è una di quelle quantità che mettono i brividi.

Tremonti, si sa, vive nel suo studio e, calcolatrice alla mano, dovrà cercare di far quadrare conti che non hanno più quadratura perché è considerato da Berlusconi soltanto un “magico contabile”, colui che in qualche modo dovrà rimettere le cose a posto. Che non ha, però, voce in politica, ossia nella programmazione economica del Paese, nelle scelte che contano: fai bene i conti e taci, più volte Berlusconi ha ammesso che Tremonti lo “infastidisce” con il suo rigore, però non ne può fare a meno.
Qui, appare in tutta la sua tragicità il limite dell’uomo di Arcore: vede l’Italia soltanto come un’azienda. Basta mettere gli uomini giusti nei settori chiave dell’amministrazione, poi il business va avanti da solo: troppi anni, trascorsi in una posizione di privilegio – quasi un monopolista, sin dai tempi di Craxi e dei vari “decreti Berlusconi” per favorirlo – lo hanno forgiato a credere che la gestione dello Stato sia solo una questione di bilancio (da affidare, appunto, all’uomo “dei conti”) per dedicarsi alla conquista del suo “azionariato” elettorale.
Il solito pudding di sondaggi, numeri, affermazioni…la politica è soltanto una ricerca di mercato, nient’altro, l’Italia una S.p.A. (che dovrà, prima o dopo, portare i libri contabili in Tribunale).

Così, Giulio Tremonti si è trovato – solo – ad affrontare l’audizione parlamentare nella quale doveva comunicare ai deputati quali fossero le sue linee d’intervento per risolvere il problema: a dire il vero, era in “scarsa compagnia”, giacché ad ascoltarlo c’erano soltanto 58 deputati, meno del 10%.
C’è stato un possente clamore su tutti i media per quel disinteresse, quel fregarsene di comunicazioni così importanti e decisive per il futuro del Paese: ai più – anche se il momento, solo per la sua gravità, avrebbe richiesto almeno una presenza per “educazione istituzionale” – è sfuggita la vera ragione di quelle assenze.
In realtà, Tremonti poco aveva da dire, poco ha detto e poco ha lasciato intendere: la solita solfa che tutto è a posto…il consueto sciorinare dati sul futuro (che, poi, se saranno diversi…chi lo ricorderà?)…l’inflazione sotto controllo (e chi compra più niente, con i chiari di luna che ci sono?)…la pressione fiscale che scenderà (per salire quella degli enti periferici): insomma, non proprio un “tutto va bene, madama la marchesa”, ma solo “qualcosa va, dove non si sa, ma va.” Il che, non ha proprio sollecitato i parlamentari (che già sapevano) a correre ad ascoltarlo.

Quei 25 miliardi di euro, che Tremonti dovrà far saltar fuori in un biennio – l’1,6% del PIL – ci sembrano, però, una goccia che può far tracimare il vaso delle sempre più fibrillante politica nazionale. Perché non sono una “goccia”, sono in realtà un bicchiere bello colmo, che dovrà scovare in un panorama economico asfittico per varie ragioni.

La prima – e più importante – è la mancanza di una politica economica: per Berlusconi, i vari Ministri sono soltanto dei prestatori d’opera. Fissato un obiettivo e stabilita la prassi per raggiungerlo, il compito dei vari Scajola, Brunetta, Matteoli e via discorrendo è soltanto quello di rispettare i vincoli di bilancio imposti da Tremonti e di fornire un quadro che sia spacciabile, sotto l’aspetto pubblicitario, come il meglio su piazza. Ancora l’impostazione aziendale.

La seconda è di natura internazionale: Silvio Berlusconi ha cercato più “sponde” in politica internazionale, quando ha compreso che l’avvento di Obama gli avrebbe precluso quella “familiarità” della quale godeva con la precedente amministrazione. Addirittura la provocazione di Gheddafi.
Vorrei precisare che fui fra i primi a porre dei dubbi sulla “rivoluzionaria” figura di Obama, e questo in tempi non sospetti: lo raccontavo il 6 Gennaio del 2008, quando era ancora in corsa per la presidenza la Clinton in “Uomo della Provvidenza o Cavallo di Troia?” [1]
Oggi, l’attacco all’Europa di Obama (le modalità dello stesso sono irrilevanti: le servili agenzie di rating, le vendute burocrazie europee, ecc) si è materializzato colpendo, ovviamente, gli “anelli deboli” ed è riuscito a riportare l’euro ad un cambio intorno ad 1,25 – ossia a quello che già avevo indicato nel 2003 in “Europa svegliati!”[2] – come un rapporto credibile di cambio che teneva conto delle reali potenzialità e differenze fra le due aree economiche.

Soprattutto – e qui bisogna “tirare le orecchie” ai fautori dei “numeri” come soli indicatori economici – per il diverso approccio al risparmio fra i due continenti: il dato che più faceva (e fa) paura negli USA è l’inveterata tendenza a spendere più di quel che si ha. Altro che risparmiare.
Alla lunga, il meccanismo – così ben “oliato” dal sistema statunitense delle carte di credito, del “think pink”, della pubblicità osannante, del “sogno americano” da realizzare ad ogni costo, ecc… – si è rivelato una trappola irta d’aculei, che ha obbligato il sistema ha creare quel mostro dei mutui truccati. Sostanzialmente, un modo per creare ricchezza dal nulla e far pagare, dopo, lo scotto alla collettività planetaria, come avevo indicato nel Settembre del 2008 ne “Il crepuscolo degli Dei[3].
Il mutato rapporto di cambio allontanerà, per gli USA, lo spettro della concorrenza dell’euro come moneta per gli scambi internazionali: ho assistito in silenzio, per anni, a tanti sproloqui su fantomatiche nuove monete e nuovi assetti “mondialisti”. Oggi, questa crisi riporta in auge la realtà: gli USA sono ancora i padroni del Pianeta e lo saranno ancora per molto, seppur in una inevitabile fase calante. Ricordiamo il discorso d’insediamento di Obama: “Noi non negozieremo mai il nostro stile di vita”. Lo negozino, per noi, i greci, che hanno un debito risibile, pochi spiccioli se confrontati con la voragine statunitense.

Non ci sarà, inoltre, nessun (o scarsissimo) vantaggio dalla svalutazione dell’euro per l’economia europea (e, soprattutto, italiana), giacché una svalutazione del 15-20% non intacca minimamente le potenzialità della Cina e delle economie asiatiche nella produzione dei beni di consumo: anche con l’euro ad 1,25 sul dollaro, nessuno può sognarsi di fare concorrenza a chi vende un computer per 100 dollari (o meno).
Se, un tempo, una svalutazione dell’euro avrebbe favorito le merci europee negli USA, oggi dobbiamo riflettere che la gran parte della popolazione americana non ha nemmeno più gli occhi per piangere. Figuriamoci entrare all’emporio Armani o pasteggiare con il Brunello.
Qualche chance in più l’avrà chi produce la nuova tecnologia energetica – in Europa, soprattutto la Germania – mentre l’Italia, con i suoi “sogni nucleari”, è e rimane al palo nonostante la generosa creatività dei suoi ricercatori e dei suoi ingegneri.
L’unica vera differenza la scopriremo ai distributori di carburanti i quali, anche con il petrolio in calo, acquisteranno in dollari e ci presenteranno il conto in euro svalutati.

Ritornando a bomba, su quei 25 miliardi che Tremonti dovrà far saltare fuori dal cappello nei prossimi due anni, possiamo concludere che non ci sono concrete speranze di un’inversione di tendenza per l’economia reale italiana, ossia di una sua maggiore affermazione sui mercati mondiali. Da noi, si chiude perché gli archibugi non interessano più a nessuno e sul piano internazionale non godiamo di grandi appoggi: Russia a parte, ma vatti a fidare di Putin.
Questa è l’economia reale italiana, un luogo dove le aziende chiudono per la mancanza di una vera politica economica, per il passo “stratosferico” raggiunto dalla commistione fra i boiardi di Stato e la classe politica: la nota vicenda legata a Bertolaso, Anemone e Scajola è sintomatica per comprendere il fenomeno non tanto sotto l’aspetto delle corruttele, quanto sulla negazione e sottovalutazione degli aspetti dell’economia reale.

Insomma, se con qualche tangente e qualche “massaggio” riesco a costruire tot metri cubi, pur pagando le dovute tangenti, in fondo ho incrementato il PIL…che male ho fatto?
Ho, praticamente, costruito sulle sabbie mobili, poiché quei milioni di metri cubi di cemento non costituiscono niente sotto l’aspetto della reale politica economica: sono, soltanto, l’estremo tentativo di rimediare alla sua mancanza “drogando” il PIL con una “iniezione” di cemento. Un embolo assicurato: se non ci credete, leggete “La guerra di Cementland[4].
Come ben sappiamo, servono poi i “supporti” per addolcire la pillola: la stampa, l’informazione diventa il luogo dove – ad ogni inizio d’anno – s’ammansiscono previsioni rosee[5] sull’economia e sulle esportazioni per poi, quando giungono i dati reali (e basta con queste previsioni! Ci azzeccava di più Nostradamus!), certificare il fallimento delle “scientifiche” previsioni. [6]

La crisi economica, data per “finita” un po’ troppo presto, sta oggi mostrando i suoi effetti sui conti pubblici: un miliardo in meno d’entrate tributarie nel solo primo trimestre del 2010![7]
Le domande che ci poniamo sono: dove troverà Tremonti quella montagna di soldi? Sarà lui a doverli trovare? Per una simile operazione, dovranno anche cambiare capoccia? Riusciremo a scapolare il “rischio Grecia”?

Per comprendere la gravità della situazione, riflettiamo che la cosiddetta “riforma Gelmini” – in realtà una serie di tagli concordati da Tremonti e Brunetta e controfirmati dalla neo-mamma, che darà il colpo finale alla scuola italiana – prevede 7,8 miliardi di “risparmi”. Sì, ma in cinque anni.
Fu pianificata per bilanciare l’abolizione dell’ICI per i redditi più elevati (per una fascia più bassa già l’aveva eliminata Prodi): questo, per dire che quei soldi sono già previsti a bilancio, così come i proventi della “tassa sulla malattia” – a nostro avviso incostituzionale: opposizione, dove sei? – imposta ai pubblici dipendenti, un introito che s’aggira sul miliardo l’anno. Già, ma questo è il passato.

Vorrei segnalare ai lettori queste premesse, poiché è difficile pensare ad ulteriori “suzioni” dai pubblici dipendenti: la ragione non è da ricercare in un improvviso afflato d’amore di Brunetta per i suoi “dipendenti”, quanto per i riflessi che avrebbe sulla domanda interna, già al lumicino. Potranno sì aggiungere qualche “taglio”, ma nulla che sia significativo per quella montagna di soldi da scovare.
In Grecia, da un paio di mesi, hanno iniziato a “sforbiciare” le pensioni, operando in modo proporzionale: circa 200 euro – tanto per capire l’ordine di grandezza – su pensioni medio-alte. E’ percorribile, in Italia, una simile proposta?
Teoricamente sì, praticamente farebbe saltare il banco: è prassi consolidata, in Italia, che le pensioni non si toccano. Perché? Poiché nessuno – in un quadro dove un (qualsiasi) governo è votato da circa 30 italiani su 100 – può permettersi un simile azzardo, farebbe “impazzire” quella base elettorale consolidata che è l’unica ancora fedele alla politica. Un patto di ferro: tu non tocchi e noi votiamo, difatti le punte d’assenteismo sono fra i giovani.

Altro, possibile scenario, è compiere quella “riforma” che Prodi annunciò – e che gli fece perdere milioni di voti – ossia portare la tassazione sulle rendite (vari buoni: BOT, CCT, Poste, ecc) dal 12% al 20% com’è nel resto d’Europa.
Anche qui, però, ci sarebbe da attendersi una “rivoluzione elettorale”, poiché i possessori di questi titoli sono dispersi fra la popolazione, ricca o meno, Nord e Sud, destra e sinistra. Difatti, Prodi rinunciò.
Per la stessa ragione, non si può fare un’altra controriforma delle pensioni, poiché non è possibile farne una ogni due o tre anni. Già c’è l’accordo – felicemente controfirmato da UIL e CISL, grandi difensori dei lavoratori! – per legare l’età della pensione all’aspettativa di vita! E poi, questo vale solo per una parte dei lavoratori: i giovani non hanno quasi più accantonamenti pensionistici!

Insomma, sul piano degli interventi “politici” c’è oramai poco da raschiare senza compromettere la propria base elettorale: Berlusconi mai farà pagare le tasse a chi non le paga, mai farà una seria riforma degli Studi di Settore, poiché il “popolo delle partite IVA” è il nocciolo duro del suo elettorato (e della Lega).
In egual modo, è improbabile un intervento sui dipendenti privati (soprattutto gli operai) poiché la Lega ha oramai in pugno l’elettorato che fu del PCI, mentre l’attuale “maretta” fra Fini, parecchi ex AN e Berlusconi riguarda proprio il “trattamento” riservato da Brunetta ad una consistente parte della base elettorale che fu di AN, ossia il pubblico impiego, soprattutto al Sud.

Più probabili degli interventi di tipo finanziario: già nella scorsa Finanziaria, ci fu il prelievo di 3,5 miliardi di euro dal fondo TFR dell’INPS per destinarli alla spesa corrente. Attenzione, alla spesa corrente, non in quella in conto capitale: cosa mai avvenuta in passato.
Questo è un precedente importante, poiché potrebbe schiudere la via ad interventi sulle altre casse previdenziali (INPDAP, ad esempio, ma anche altre) oppure sulla Cassa Depositi e Prestiti, che è finanziata in larga parte con il risparmio postale. La trasformazione delle Poste, da sistema di trasporto a banca, non è stata casuale.
Giocando, come le banche, sulla certezza che solo una piccola parte del denaro depositato viene movimentato, qualcuno potrebbe pensare d’impadronirsi – ovviamente come “prestito” – dei soldi depositati sui libretti postali. Una sorta di consolidamento del debito. E, una vocina che vaga per l’aria, ci dice che Tremonti ci sta meditando.
D’altro canto, la nomina di Massimo Varazzani alla presidenza dell’ente, portò proprio il suggello di Tremonti[8].

Un simile intervento, però, sarebbe di ben altro livello rispetto alla consueta prassi della Cassa – i soldi prestati ad Alemanno per Roma vengono da lì, ma sono centinaia di milioni, non decine di miliardi – e potrebbe ingenerare qualche “mal di pancia” se non, addirittura, la fine di quella “cassa a basso costo” che da sempre è la Cassa Depositi e Prestiti.
C’è sempre, inoltre, la dismissione e la vendita ai privati del patrimonio immobiliare degli Enti Locali e dello Stato (il precedente governo, già s’era “mangiato” quello militare): anche qui, però, il “passaggio” rivela alcune “strettoie”.
Ammesso e non concesso che possa essere “cartolarizzato” quel patrimonio – giungeremo a venderci la Fontana di Trevi? – le operazioni di privatizzazione, in Italia, ben sappiamo che vanno ad arricchire i soliti noti e portano solo le briciole nel bilancio. Quando, addirittura, un Ministro si dimette “per capire chi gli ha dato 900.000 euro per comprar casa” c’è da fidarsi, come no.

In definitiva, ciò che Tremonti ha in mente è probabilmente un piano finanziario su due fronti: Cassa Depositi e Prestiti e patrimonio immobiliare, sempre che la frittata riesca con il buco e senza sporcar troppo la cucina.
E qualora la frittata finisse a terra?
Beh, in quel caso sarebbe il Governo a farne le spese, inevitabilmente, perché sarebbe necessario “toccare” quei settori di cui sopra, che scatenerebbero l’anarchia elettorale.

Una piccola voce che mi colpì, nella disfida fra Berlusconi e Fini, fu l’invito alla prudenza che Gianni Letta – del premiato studio associato “Letta&Letta” – quasi accoratamente rivolse a Berlusconi.
Attenzione – disse Letta – non sottovalutare che, proprio in questi giorni, Luca di Montezemolo ha abbandonato la presidenza della FIAT e non ha più incarichi rilevanti in Confindustria. Come a dire: occhio, che quello – da domani – è libero battitore.
Quella notiziola, potrebbe rappresentare le fondamenta per un “piano B”, che veda il “banco” saltare e salire al potere i veri “uomini forti” della finanza internazionale. I quali, a dire il vero, non amano molto calcare il proscenio ma, se le condizioni fossero disperate, partirebbero anch’essi per la guerra.

Insomma, il solito governo tecnico presieduto dal Montezemolo, con Draghi – magari Tremonti a fare il contabile, in fondo è un uomo per tutte e stagioni – e tutti i corifei in crisi d’astinenza di potere, da Fini a Di Pietro. In fondo, non ci vorrebbe molto: con uno scandalo il giorno, si sopravvive male e poco, e se Berluskaiser si fa le leggi per sopravvivere, gli farebbero il vuoto intorno. Già le prossime puntate del reality “Bertolaso & Co.” s’appressano.
Quale delle due soluzioni?

In realtà, sono soltanto susseguenti l’una all’altra, inevitabilmente.
Gli interventi del “Piano A” di Tremonti sono, sostanzialmente, la solita politica di posticipare i guai al giorno dopo, nella speranza che arrivi qualche “miracolo economico” che nemmeno Dio sceso in terra potrebbe realizzare.
L’intera economia europea ed americana sono al lumicino – questo è il vero dato di fondo – e questi mezzucci sono ciò che possiedono e propongono gli omuncoli politici, dal FMI alla BCE, da Obama alla Commissione Europea: figuriamoci cosa può fare la servitù degli omuncoli, ossia la casta politica italiana.
Perciò, il governo tecnico “castigamatti” è la certezza: nel tempo, non ci sono altre soluzioni.

Non vogliamo nemmeno entrare nella noiosa disquisizione della serie “sarebbe possibile se nuove forze politiche…”, eccetera, eccetera: non esiste nessun “Piano C”, soprattutto perché quelli che potrebbero proporlo non hanno voce in capitolo, cioè noi.
Perciò, accomodiamoci ancora una volta di fronte al PC od alla TV per seguire l’ennesima puntata del “reality Italia”: al minimo, avremo qualcosa da discutere al bar.

PS. Un una notizia appare a ciel sereno: il parco automezzi dello Stato e delle Amministrazioni – le cosiddette “auto blu” – pesa ogni anno per 18 miliardi sui bilanci pubblici, giacché abbiamo 574.215 automezzi per il diletto dei nostri amati governanti et similia. Siamo i primi al mondo: gli Stati Uniti sono secondi con 73.000 auto blu, seguiti da Francia (65.000), Regno Unito (58.000), Germania (54.000), Turchia (51.000), Spagna (44.000), Giappone (35.000), Grecia (34.000) e Portogallo (23.000)[9]. Basterebbe portarci al livello della Francia per ridurre praticamente ad un decimo quelle spese, così con 2 miliardi l’anno manderemmo in giro solo quelli che lo meritano. E con i restanti 16 miliardi?
Beh, tolti i 12,5 miliardi per i conti pubblici, gli altri 3,5 miliardi li destinerei ad un reddito di cittadinanza (o disoccupazione, od altro) per la parte meno abbiente della popolazione: 300 euro il mese per 12 mesi per quasi un milione d’italiani. Sarebbero pochi, ma sempre meglio che 25 miliardi di calci in bocca.

Già, ma questo farebbe parte le “Piano C”: ditelo piano, bisbigliando, non s’ha da sapere.

Articolo liberamente riproducibile nella sua interezza, ovvia la citazione della fonte.

[1] Vedi: http://carlobertani.blogspot.com/2008/01/uomo-della-provvidenza-o-cavallo-di.html
[2] Carlo Bertani – Europa Svegliati! – Malatempora – Roma – 2003.
[3] Vedi: http://carlobertani.blogspot.com/2008/09/il-crepuscolo-degli-dei.html
[4] Vedi : http://carlobertani.blogspot.com/2010/02/la-guerra-di-cementland.html
[5] Fonte : http://www.businessonline.it/news/8246/Esportazioni-italiane-le-nazioni-emergenti-le-supereranno-nel-primo-trimestre-2009.html
[6] Fonte: http://www.businessonline.it/news/9544/Esportazioni-in-Italia-nel-2009-fatturato-dati-e-statistiche-Crolla-il-Made-in-Italy%20.html

[7] Fonte: http://www.repubblica.it/economia/2010/05/07/news/fisco_a_marzo_il_calo_degli_occupati_riduce_le_entrate_contributive_dello_0_6_-3890321/
[8] Fonte: http://www.adusbef.it/consultazione.asp?Id=6848&T=A
[9] Fonte: http://blog.panorama.it/autoemoto/2007/05/21/record-negativi-litalia-prima-nelle-auto-blu/

36 commenti:

Davide1969 ha detto...

Ricordo un paio di vignette di Altan, parecchio centrate. Avranno almeno una decina di anni ma sono quasi più attuali oggi che allora. Nella prima un operaio fa all'altro, evidentemente commentando qualche notizia: "Il governo chiede nuovi sacrifici. E a chi toccherà farli? A noi." E l'altro risponde: "Sono una cosa delicata i sacrifici, mica si può farli fare a chi non ha pratica". Nella seconda si vedono due personaggi immersi nella cacca fino ad altezza ombelico, uno che dice all'altro: "Non vedo vie d'uscita", ricevendo come risposta: "A meno che qualcuno non apra lo scarico".
Agghiacciante il dato sul numero di auto blu e sui loro costi. A prima vista potrà sembrare demagogia ma non lo è. Alcune considerazioni:
1_ Gli USA per estensione e popolazione sono confrontabili con l'Europa occidentale: ebbene, ecco 73000 auto blu "yankee" contro 903000 "europee". E parliamo della nazione più energivora al mondo, quella che consuma da sola un quarto delle risorse planetarie.
2_ L'Italia da sola supera nettamente la somma di tutti gli altri Paesi che hai riportato. L'Italia che è periferia dell'Impero, ma quanti Uomini Illustri che popolano l'ex Belpaese. Danno su danno, parecchie di queste auto saranno pure estere.
3_ Questi, prima di rinunciare a uno dei tanti privilegi immeritati (attenzione, NON al necessario o allo stipendio) non esiteranno a mandare gli Italiani alla fame, per intanto non si sono fatti scrupolo di mandare la scuola a catafottersi. Evvai col senso civico o anche solo con l'elementare buonsenso.
4_ Non riesco a togliermi dalla testa che con un'evasione fiscale contenuta nei livelli dei Paesi civili dei quali pretendiamo a torto di far parte, ci sarebbe modo di garantire un bel po' di cose in più a tutti. Che so, una pressione fiscale più lieve, una scuola pubblica d'eccellenza per infrastrutture ed attrezzature e altre bazzecole di questo genere, lasciando spazio alla fantasia.
In attesa della Grecia (e poi, chissà, dell'Argentina, del Perù, poi magari della Jugoslavia o del Ruanda... sperando di avere torto, s'intende).

Carlo Bertani ha detto...

Già, Davide, è deprimente dover scrivere articoli del genere, perché basterebbe poco...solo un po' di Rivoluzione Francese...
Ciao
Carlo

Stefano ha detto...

Ho letto che con le auto blu i nostri politici si divertono anche a partecipare alla mille miglia.....io sono disoccupato, ho due figlie ancora da mantenere e vivo alla giornata: salto i pasti per pagare il loro divertimento?!

http://www.beppegrillo.it/2010/05/le_mille_miglia_blu.html

Orazio ha detto...

Carlo il tuo articolo è bello, ma io ho sempre un cruccio. Che succederà quando Berlusconi taglierà salari e pensioni? Di sicuro subiremo un attacco senza precedenti ad opera dei suoi media, che fra fiumi di retorica e lavaggio del cervello ci convinceranno della bontà dei sacrifici per il popolo superbue, mentre la casta continuerà a vivere felicemente e lussuosamente. La Grecia è doma, anche l'Italia sarà domata? Penso proprio di si.

Anonimo ha detto...

Non credo che ci sarà bisogno di tagliare i salari in Italia ( per lo meno nel breve) in quanto sono già tra i più bassi in Europa (più bassi anche della media Greca), le nostre pensioni sono difficilmente raggiungibili e con le nuove forme contrattuali si stanno autoeliminando e ciò costituisce già un taglio alle spese.Per quanto riguarda i vari piani strategici io sarei propenso per il piano"D" ovvero "la Rivoluzione" ma lo reputo anch' esso un utopia in un paese dove nessuno è capace di prendere iniziativa e dove ci piace sempre vivere all' ombra di altri. La grande coalizione da Carlo preannuciata con Montezemolo Draghi e partiti " spenti" al seguito la vedo la più fattibile grazie anche a una sempre più spenta classe intellettuale ( e qui dobbiamo fare tutti un mea culpa) che non riesce a trovare un punto d' incontro ove convergere e trovare una opposizione di campo "qualunque essa sia".Ciao!!!!!!!

Carlo Bertani ha detto...

Ogni cosa ha un inizio ed ogni cosa ha una fine. Nessuno di noi sa quale sarà il finale, ma una situazione del genere non potrà durare ancora molto.
Verrà il momento che non basteranno più le auto blu e le Mille Miglia, i massaggi e le escort.
In quel tempo, saranno necessarie menti preparate - non so se lo vedrò - ma sono certo che così sarà.
Buonanotte a tutti
Carlo

Davide1969 ha detto...

Mi permetto di dare una risposta a Orazio (secondo il mio punto di vista, non certo per provare a fare l'oracolo. Anche perché provo a trattare argomenti in cui non sono competente). I salari li hanno tagliati praticamente senza tagliarli, perché in queste cose i parassiti che manteniamo al governo dimostrano un'abilità rivoltante, di qualunque colore siano. Scacco in due mosse: una, la conversione euro-lira a 2000 per i salariati ed a 1000 per coloro che potevano "fare il prezzo". L'altra, cambiare le tipologie di contratto: le varie formule co.co.co, co.pro e così via hanno reso i lavoratori fragili e ricattabili. Non sono certo gli unici fattori. Gente che, al contrario del sottoscritto, capisce di macroeconomia, ne parla e ne scrive è pieno il web. Ma intanto sono state due belle botte con le quali i salari già sono stati tagliati, anzi praticamente dimezzati, rispetto a 10 o 12 anni fa. Il meccanismo può essere reiterato, ormai li possono abbassare ancora tutte le volte che vogliono, purché si controlli l'informazione e magari si agisca con un minimo di cautela, di gradualità. Un po' come una stanza che lentamente si riempie d'acqua...
Sulle pensioni devono andarci più cauti, dato che è praticamente l'unico ammortizzatore sociale. Quanti giovani o, il che è peggio, non troppo anziani (tipo quelli della mia età o giù di lì) se la cavano o se la sono cavata grazie ad una consistente mano della famiglia? Il problema per il futuro è che di pensioni decenti non ne erogheranno più tante, a parte ovviamente quelle degli appartenenti alla "casta". Morti quelli che ora le percepiscono e poi quelli che ancora arriveranno a percepirle (gente dai 50-55 anni in su che hanno avuto la fortuna di avere continuità lavorativa), si chiude. Io sono sicuro che non potrò fornire a mia figlia l'appoggio che mio padre ha garantito a me. Insomma, si stanno attrezzando a non pagare più neanche le pensioni. Taglieranno anche quelle, con gradualità. Ma se dovesse farlo Berlusconi durante questo governo, probabilmente rischierebbe la guerre civile. A meno che vent'anni di lavaggio del cervello non abbiano definitivamente ed irrimediabilmente anestetizzato gli Italiani, il che può anche essere.
Altrove è più difficile. In Francia se non sbaglio non si può lavorare a progetto o sotto forma di stage per più di un tempo massimo, due anni se non ricordo male, forse tre. Dettaglio importante, facendo la somma di tutte le esperienze lavorative di questo tipo, non come da noi che ogni volta il cronometro riparte da capo. Dopo, o ti assumono a tempo indeterminato o devono prendere (e formare) un altro. Quando provarono a cambiare la legge in senso peggiorativo per i lavoratori, si beccarono due settimane di sciopero generale, la Francia paralizzata, disordini assortiti nelle varie banlieu, non solo a Parigi. Già, ma da loro Mitterrand con una certa dose di lungimiranza impedì l'ingresso alla TV berlusconiana. La crisi c'è anche da loro, però i manager che esagerano coi licenziamenti a volte prendono ancora qualche legnata.

Un'ultima nota breve per Stefano che si chiede se i suoi stenti servono alla fin fine a pagare i divertimenti della "casta": Sì, esatto...

Carlo Bertani ha detto...

Dal tuo intervento, Davide, risuona qualcosa che spesso ho pensato.
Troviamo centinaia d'articoli che parlano di macroeconomia, poi di futureconomia e quindi di aruspiconomia. Per finire che, tanto, siamo fottuti dagli illuminati, dai massoni, dalla lobby mondialista, dai signori dell'energia...per finire nella società segreta del cavolo d'oro.
Quando parli di queste cose, intendo della realtà, come tu hai fatto, ricevi spesso delle alzate di spalle e sei trattato come un deficiente di quarta ginnasio che vuole parlare al Rotary.
Mi sono spesso chiesto: ma questa gente, vive nel mondo reale? Ha parenti che fanno i co.co.co o simili coccodè?
Se li hanno, allora si tratta di una sottile sublimazione per non osservare una realtà che li farebbe soffrire troppo: almeno Stefano, incazzato e disoccupato, possiede ancora un cervello per capire quanto lo stiano prendendo per il sedere.
Ma, quelli che blaterano tutti i giorni sugli illuminati, la pagano la luce? Oppure sono pagati dall'Enel per dar la colpa agli illuminati?
Perché, se scende lo share degli illuminati e sale quello dei comuni politici (nel senso di sacrosanta incazzatura), sai te come va a finire?
Queste sono le cose che dobbiamo raccontare, perché ricordo benissimo i cartellini con il doppio prezzo nei supermercati che sparirono subito - e regnava il banana - mentre in Francia ci sono ancora adesso!
Mah, un giorno o l'altro - se trovo un illuminato - me lo porto in casa e stacco il cavo dell'Enel. Almeno risparmio.
Ciao
Carlo

Orazio ha detto...

Certo che, se per salvare l'euro dovremo tagliare pensioni e salari e pagare più tasse, sono certo che Berlusconi darebbe la colpa a Prodi, ai comunisti e ai Rom. Gli italiani ben cannoneggiati dai media potrebbero crederci, anzi ci crederanno e la cricca berlusconiana cercherà di far pagare poco le partite iva e i soliti evasori.
Carlo se c'è un che di positivo è che normalmente un governo di salute nazionale sarebbe varato in poche settimane. Invece con Berlusconi che mai, mai lascerà il potere di sua volonta e quindi non ci sarà nessun governo tecnico auspicato da Casini. Ecco l'anomalia italiana. Un bel dilemma cornuto, morire di in pochi giorni per le azioni berlusconiane rivolte solo contro i redditi da lavoro dipendente e nulla alle partite iva, oppure in un anno con il governo tecnico che colpirà i redditi da lavoro dipendente al 90% e poco pochino le partite iva.

Ciao Carlo

Carlo Bertani ha detto...

E' il nuovo turbocapitalismo - io preferisco chiamarlo ancora imperialismo - che richiede una diversa spartizione del plusvalore, affinché il tasso di profitto rimanga pingue.
Storicamente, quando il tasso di profitto è precipitato, ci sono state le guerre.
Oggi, invece, piccole guerre dimenticate che sono lo specchio delle spartizioni del potere ed accordi ferrei per prendere di più a chi lavora.
Una simile scelta non è solo immorale: è follia. Ma, tale è il capitalismo oramai impazzito e claudicante.
Sono convinto che solo i più giovani fra noi vedranno il "botto" e chissà come sarà l'alba del giorno dopo.
Ciao
Carlo

servo inutile ha detto...

Le illusioni da dare al popolo sono tante, sono evasioni visive, acustiche, tattili, comunque droghe.
Che ci siano sette segrete, alieni o nazisti pronti a portare avanti il progetto del IV reich, non fa nessuna differenza: occorrono gli schiavi!!
Il mondo, a parte qualche rigurgito, vedi la Rivoluzione Francese, Russa, Messicana, Cubana e poche altre, non è uscito dallo schema Ponzi: se sono più furbo ti fotto!!
Poi, è chiaro che ci sono quelli che alla schiavitù o "servitù", si attaccano come un morso di cane all' osso e vedono nei loro aguzzini, politici, star, vip, nuovi dei o vitelloni d'oro, una fonte d'ispirazione per i pochi neuroni funzionanti che la tv spazzatura gli ha lasciato in vita.
E' una questione di soppravvivenza, roba genetica, arcaica, da ominidi con l'ascia di pietra.
Ritornando all' anno domini 2010, alla superconcretezza del quotidiano, non mi sembra che le dichiarazioni che fanno comprare in borsa a tutto andare come stamane o fanno vendere come tutta la scorsa settimana, si possano definire economia.
Gioco, azzardo, passatempo per chi i soldi ce li ha e l' investe.
Per chi non ce li ha, sono frescacce o peggio insulti alla sua misera vita.
Quando i giornali strombazzano che sono stati bruciati centinaia di miliardi in una seduta di Borsa, intendono dire che, gli annoiati parassiti sociali che non vogliono lavorare ma speculare, si sono fottuti allegramente tra di loro: qualcuno ha perso il piatto al poker e l'ha ceduto a qualcun altro.
Le ricchezze si trasferiscono, non si bruciano.
Neanche i soldi si bruciano, si stampano, circolano, vengono ritirati, nei modi, nei tempi e nelle quantità, che occorrono per proseguire il gioco d'azzardo.
Questo è casinò, non economia, questo è sfruttamento dell' uomo sull'uomo, non democrazia.
L' intrattenimento, il virtuale, la scommessa, hanno sostituito la guerra fisica nel primo mondo, dove gli schiavetti che si dedicano alle pesanti macchine burocratiche, alle telecomuniczioni e ai servizi alla persona, sono l' humus sul quale speculare, succhiare energie come funghi saprofiti in un fitto sottobosco di gente morta, ma strisciante da un salotto con tv a un centro commerciale o una vacanza lowcost, only inclusive, resa tale grazie all' uso massiccio di forza lavoro a bassissimo salario.
E la rivoluzione in tutto questo can can che posto avrebbe?
Tre morti in Grecia?
Un' inezia, avrebbero dovuto essercene 30000 solo il primo giorno.
Avremmo dovuto vedere assalti ai giornali, alle banche, al parlamento, occupazioni di massa dei quartieri generali del potere.
e invece?
I soliti anarchici blackblock, minoranze, ci hanno rassicurato i media, tutti gli altri, il popolo bue, per lo più pacifista, ruminava qualche sciocchezza, qualche slogan anti-...aggiungeteci quello che volete, mentre la maggior parte ritornava a fare lo schiavetto per servire lo Stato, i turisti etero, le checche di Santorini, le Escort dei nostri politici, e i vari corrotti che ogni Paese ha e si tiene ben stretto.
Aspettano Spartacus o Mazzinga Z?
Probabilmente il secondo sulla playstation 4.

B.S.

Carlo Bertani ha detto...

Sì, Blachskull, il panorama è questo ed è deprimente. Ho scritto questo pezzo soltanto per capire - nel nostro immediato - cosa potrà riservarci il futuro.
Anche perché il conto di quei giochi d'azzardo, alla fine, li pagano le popolazioni, vedi piano Paulson o l'attual piano europeo.
Alla fine, solo da noi li spilleranno.
Ciao
Carlo

Giacomo Gabellini ha detto...

Il quadro da te dinpinto è davvero inquietante, ma estremamente agganciato alla realtà fattuale. Finchè la compagnia cantante di giornalisti prezzolati continuerà a magnificare i prodigi determinati sistemi economici anglosassoni la crisi, culturale prima che economica, ci getterà nell'abisso. L'Europa ha letteralmente svenduto il proprio, assennatissimo sistema di controllo sull'economia a beneficio del baraccone americaneggiante e degli ultraliberisi quali Friedrich Von Hayek o la nutrita compagine dei cosiddetti "Chicago boys", quelli che a loro tempo produssero teorie economiche le cui applicazioni pratiche sortirono veri e propri disastri in tutta l'America Latina. L'Italia è, a mio parere, una delle principali responsabili a livello europeo nell'aver favorito questo processo. Dalla caduta della Prima Repubblica si sono alternati al potere un megalomane intento solo ed esclusivamente a farsi i propri affaracci, e una congrega di sedicenti ex "comunisti", un tempo centralisti e statalisti, ora stranamente votati anima e corpo ai dogmi neoliberisti invocati dai vari enti mafiosi quali L'Organizzazione Mondiale del Commercio e il Fondo Monetario Internazionale. Un vero e proprio incubo Carlo, descritto egregiamente nel tuo libro "Europa svegliati", cui questo articolo pare far riferimento. Cai saluti.

Carlo Bertani ha detto...

Certo Giacomo, la scuola di Friedman è colpevole per le assurde teorie che coniò, ma non dimentichiamo che il capitalismo non ha sbocchi. In altre parole, terminata la fase keynesiana (la quale, non dimentichiamo, si "approvvigionò" con la seconda guerra mondiale), non ci sono altri schemi da percorrere.
L'unico percorribile sarebbe il tornare a considerare i fondamenti della dottrina socialista, ignominiosamente lordata dalla banda russa e dell'est.
Mi sa che alternative non ne esistano, anche perché le varie "nouvelle école" - pensiamo alla decrescita - non affrontano mai a viso aperto il problema dei rapporti di produzione.
Insomma, come si divide la torta, anche se è vero che è enorme e spesso inutile per le reali necessità dell'uomo?
Ciao
Carlo

Orazio ha detto...

In Italia le parole socialismo e comunismo sono non solo lordate dall'est, ma demonizzate dal nano dei terremoti. La vedo dura far capire al popolo che bisogna modificare l'assetto tardo-capitalista che esso considera senza alternative. Vedrei, ainoi, una dittatura sfascista come più probabile.

Orazio ha detto...

Scusami Carlo, ma questa la devo postare. Poco fa Enrico Cisnetto a TG3 ha detto che bisognerebbe fare una riforma delle pensioni in tutta Europa insieme e portare l'età a 67, 70 anni. Ma questi qua ci fanno o ci sono. Come possono credere che francesi e tedeschi, che non sono rimbambiti come gli italiani, potrebbero accettare una cosa simile per far felici gli speculatori di cui lui è un'emanazione. Dimmi tu Carlo?

halo1367 ha detto...

Segnalo ciò che riportano stamane quasi tutti i quotidiani:

http://www.repubblica.it/motori/attualita/2010/05/10/news/stretta_sulle_auto_blu-3971323/

"Grande iniziativa del ministro Brunetta che annuncia un giro di vite".

A voler essere ottimisti: grande Carlo, la forza delle tue denunce sveglia i potenti.
Da deviato "dietrologo" che crede a società segrete del cavolo d'oro, mi viene da pensare che una iniziativa del genere sia solo propedeutica di ben altri interventi decisi dalle vere élite che contano.

Che vuoi, io penso che ciò che è successo alle borse la settimana scorsa ed in queste ore sia importante (fondamentale) per tutti.

Tra i detentori di grandi capitali operanti in borsa ci sono, ad esempio, i Fondi pensione...devo dire altro?

In borsa è stato dato un segnale di "potere" senza precedenti, se si vuole guardare la realtà dei fatti.

Mentre, nelle ore in cui i potenti "politici" del mondo si affannano a comprare il debito dei paesi più indebitati (PIGS) e conseguentemente la vita futura degli abitanti di quei paesi, nelle borse mondiali succede ciò che neppure nel 1929 o nel dopo 11 settembre è avvenuto.
Mascherati da "problemi tecnici" o da errori umani dei titoli in 10 minuti passano (esempio reale) da 42 dollari per azione a 0,01...

Messaggio ai potenti apparenti: attenzione, possiamo in pochi istanti distruggere l'intero vostro giocattolo, farvene perdere il controllo e poi ricostruirlo, se ci aggrada.

Ma io credo alla potenza di élite segrete che si riuniscano per decidere delle sorti di noi tutti, attraversando lotte intestine che hanno scacchieri inusitati. Ma forse si ritrovano per bere birra assieme...
La verità che sia (quasi) nel mezzo? Chissà? Non è lecito neppure chiederselo?

Perchè, Carlo, coloro che si pongono delle domande sul perché succedano cose impossibili (crollo verticale di tre grattacieli di cemento ed acciaio nello stesso giorno, strane scie nei nostri cieli che danno vita a nuvole persistenti, crolli di borse dovuti esclusivamente a guasti tecnici ecc.ecc.), perché Carlo considerare costoro persone incapaci di vivere nel mondo reale?
Perché anche qui è considerato "colpevole" il solo porre domande senza considerare che il non rispondere (da parte dei potentati) o il produrre verità preordinate POTREBBE essere il vero problema?

Qui non si tratta di discutere di 2012, ma della natura dei potentati economici mondiali dei loro obiettivi e degli strumenti che possono usare per raggiungerli.

Tutto ciò è risibile?

Potrei rispondere che per ottenere un quadro davvero completo qualsiasi pittore deve avere la possibilità di usare ogni colore in ogni sua sfumatura.
Si può anche decidere di non farlo per evitare errori dovuti alla complessità del risultato ma allora si ottiene solo un'opera naif.
Molto più che dignitosa ma pur sempre naif.

Siccome ritengo che non occorre imporre la propria presenza vi saluto garantendo come certa la lettura degli articoli di Carlo anche per il futuro.

Un abbraccio comunque fraterno

FD

Carlo Bertani ha detto...

Mah, Orazio, qui non si tratta di rispolverare le vecchie terminologie politiche ma di porsi una domanda: può, la vita dell'umanità, essere determinata dal software borsistico? Dalle vendite/acquisti automatiche?
Oppure, l'economia è altra cosa?
Per questa ragione ciascuno la spara più grossa: per visibilità mediatica (vedi pensioni), tanto le decisioni saranno prese dai nuovi Dei dei numeri. Nel frattempo, sempre più poveri e pochi ricchi più ricchi.
Per questa ragione ho richiamato la parola "socialismo".
Mi dispiace che Fabrizio si sia offeso ma, deve riconoscere, ciascuno (io compreso) ha il diritto di dire quel che pensa.
Le società segrete esistono, solo che non hanno gli attributi che certa stampa assegna loro.
Li conoscevo già dai tempi del "Club di Roma", e non sono quella pletora d'incappucciati che sembra uscire da un libro di Ken Follett.
Sono, semplicemente, il potere parallelo che ci governa, ma più che usare il termine "segrete" è meglio pensarle "riservate".
Coincidono con le élites economiche ed industriali: quelle che con un sapiente gioco di TV, stampa e messaggi subliminali pubblicitari determinano i flussi elettorali.
Che, poi, si chiaminoi Massoneria o Bildemberg ha poca importanza: sono le stesse persone che si riuniscono a Davos od a Cernobbio per i meeting economici. In quei luoghi, comunicano ciò che di essoterico ci può essere, mentre la parte esoterica la tengono per sé.
Sono, per dirla con Marx, la "sostanziale unità delle borghesie, di là dei loro conflitti o delle loro contraddizioni".
Per questa ragione non credo a nessun default, perché sarebbe troppo pericoloso per loro in primis: il loro obiettivo è mantenere lo status quo, soltanto avanzando nella spartizione del plusvalore ogni giorno.
Perché, allora, dovrei perdere del tempo per sondare le mille sfaccettature del loro sapere essoterico, quando la critica marxiana mi consente di comprendere più dei loro esoterismi?
Sul fatto che Brunetta sia corso ai ripari per la questione delle auto blu ci credo poco: è un uomo di spettacolo, sa quando intervenire per aumentare la sua audience. Domani, tutti dimenticheranno, fra poco s'andrà al mare. Per i giovani ci saranno le tedesche, per i meno giovani gli spaghetti allo scoglio.
Questa è l'Italia, signori miei, il Paese dove fiorivano i limoni.
Ciao a tutti
Carlo

servo inutile ha detto...

TRRAAAN TARAN-TAN-TAN

Da qualche parte
Al di là del mare
C’è una terra lontana riva della felicità
Che l’ onda lambisce
Là i fiori più belli splendono eterni
Là non ci sono angosce
Nè ansie nè tristezze
Oh, se una volta almeno
Io potessi raggiungere
Quel paese incantato
Non lo lascerei mai
Mai volerei via
Ma io non sono un uccello
Io sono legato
Senz’ali alla terra
E solo nei sogni
Posso raggiungere quel paese lontano
Vola canzone mia
Là dove il mio amore
Mi aspetta fedele
Vola canzone e digli che i miei pensieri
Sono solo per lei

testo liberamente tratto dall' educativo film
"La fiammiferaia"(1989) di Aki Kaurismaki

http://www.megavideo.com/?v=ZZC0NZNC

i commenti, in questo caso sono superflui.

ciao
B.S.

Carlo Bertani ha detto...

No, non lo sono Black: grazie per aver navigato nei miei pensieri.
Carlo

halo1367 ha detto...

Ti prego Carlo, non attribuirmi pensieri che non mi appartengono.
Ovvio che tu possa dire ciò che credi, qui a casa tua ed in qualsiasi altro posto.
Come non è affatto un problema che io mi possa "offendere" per ciò che scrivi.

Il punto è: si può approfondire la realtà solo attraverso le immagini che giornali, tv e partiti politici ci danno?
Ciò che arriva a noi poveri sudditi, è reale o precotto a nostro uso e consumo.

Ti voglio fare un esempio personale e concreto.

La settimana scorsa ho avuto la ventura di poter partecipare ad un convegno economico ad "invito" non aperto cioè al pubblico.
Relazioni sul presente e sul futuro economico del pianeta di 5 menti lucide del mondo accademico e giornalistico .

Ebbene uno di costoro, noto giornalista/economista, ha sostenuto cause, percorsi e obiettivi, dell'attuale crisi, assai diversi da quelli che lui stesso aveva sostenuto solo tre giorni prima nel salotto più volgare (nel senso pro "vulgo") della nostra TV di stato.

A quale delle due versioni credere?
E perché sostenere, in ambiti differenti, tesi diverse?

Casualità o avvenimento ricorrente nell'informazione che ogni giorno ci viene ammannita?

Ancora.

Vogliamo credere che le scelte e/o prese di posizione pubbliche, che so, di Padoa Schioppa piuttosto che di D'Alema o Veltroni o Brunetta o Tremonti o Montezemolo o Napolitano rappresentino solo le loro semplici idee o appartengono ad una qualche "scuola" superiore alle singolarità di ciascuno di loro?
Nel secondo caso, perchè spesso si ritrovano a decidere cose molto diverse da quelle enunciate pubblicamente?
Incapacità? Ma dai...

Le decisioni non assomigliano quasi mai agli annunci pubblici.
Vuoi vedere che se si riesce ad arrivare a capire gli elementi che sono meno pubblici si capiscono pure in modo più veritiero i fatti compiuti?

Illusione di arrivare davvero alle verità vere? Certo, ma ci provo.

Nessuno mi potrà mai convincere che Bush od Obama o Blair o Merkel rappresentano solo se stessi o partiti così aleatori come i loro.

Come figlio di un epoca in cui (in Italia e nel mondo) eventi terroristici mai risolti e anzi con indagini sconvolte da depistaggi sistemici, ritengo normale pensare che il complotto (inteso come vere decisioni prese sempre e solo in "camera caritatis") sia lo strumento normalmente usato da chi può permetterselo.

Le decisioni economiche?
Prese da politici o potentati di banchieri?
Non me la sento di valutare, ad esempio, Paul Marcinkus come una pecora nera tra tanti banchieri di Dio immacolati ed etici!

E allora è un sistema!

Non arriverò mai a vedere la testa del serpente? Quasi ovvio, ma ci provo senza mentire a me stesso.

Se poi costoro "Sono, per dirla con Marx, la "sostanziale unità delle borghesie, di là dei loro conflitti o delle loro contraddizioni", questa diventa una ulteriore ragione per conoscerli e (forse) capirli.

Anche se questo a volte (spesso) rompe le gonadi al prossimo.

Con grande rispetto ed affetto (si può anche litigare tra fratelli)
FD

Carlo Bertani ha detto...

Bah, Fabrizio, se tutti i litigi fossero questi...e, soprattutto, gestiti in questo modo da entrambe le parti...
Certo che è tuo diritto investigare, come è mio diritto dire che non s'arriva a nulla.
Sai benissimo che Pearl Harbour è ancora un dilemma da capire, che nei giorni finali del III Reich il traffico dei sommergibili tedeschi nel Baltico assomigliava a Piccadilly Cyrcus (gente senza nafta che doveva solo arrendersi?), ma la Storia ci rivela altre ambiguità.
Tuttora, è difficile comprendere come un imperatore del Sacro Romano Impero concesse ad una soldataglia come i Lanzichenecchi di scendere in Italia con "un cappio d'oro per impiccare il Papa". Solo per non mettersi contro la Lega di Smalcalda? Per interessi nella sua personale guerra con i Duchi di Borgogna?
Gli storici non sono tuttora d'accordo per una soluzione credibile. Oppure guarda che casino per la questione delle foibe e della nostra occupazione della Jugoslavia. E il Ruanda? Chi c'era dietro?
Poi, persone che dicono una cosa oggi affermano il contrario domani.
Soffermati un po' sulla formazione (il popolo è la "plebe", il mondo greco-romano quasi perfetto, ecc) della maggior parte che ci governa.
Hanno frequentato sempre ambienti esclusivi: Bianca Berlinguer fece il Liceo dai Gesuiti, alla faccia dell'istruzione pubblica.
Sono - oserei dire "geneticamente" - orientati a mentire secondo le situazioni, le convenienze, il pubblico che hanno di fronte. Un tempo, questa era "ars oratoria".
Non mi stupisce quel che dici, e in privato potrei raccontarti cose che ti farebbero rizzare i capelli (più di quelli della tua icona!).
Veniamo al dunque.
Va benissimo ricercare per sapere, ma senza afflati fideisti od ideologici, perché i nostri guai iniziano forse proprio dalla gente che va a Davos, ma si materializzano con le leggi che emana questo parlamento, questa gente.
Perciò, vedrei le cose su due piani distinti: ricerca a lungo termine per alcuni importanti aspetti, ma presenza cosciente per quanto ci tolgono come diritti e soldi.
Personalmente, sto conducendo delle ricerche sulla morte di Hitler, ma non penso che questo sia la pietra filosofale, anche se una sua eventuale sopravvivenza potrebbe aver cambiato alcune cose in Latino America.
Penso di più a quanto mi hanno rubato e mi stanno rubando, perché solo da questo potrebbe cambiare qualcosa per le generazioni future.
Ciao
Carlo

halo1367 ha detto...

"Va benissimo ricercare per sapere, ma senza afflati fideisti od ideologici, perché i nostri guai iniziano forse proprio dalla gente che va a Davos, ma si materializzano con le leggi che emana questo parlamento, questa gente.
Perciò, vedrei le cose su due piani distinti: ricerca a lungo termine per alcuni importanti aspetti, ma presenza cosciente per quanto ci tolgono come diritti e soldi."

Non potevi dire di meglio e di più per acchetare la "lite" in famiglia.
E', sommessamente, anche ciò che penso io.

Inoltre scrivi cose che spiegano perfettamente perché uno come me ha voluto trovare asilo qui, a casa tua.

At salut, Carlo
FD

servo inutile ha detto...

Sai, Fabrizio,
se esiste un segreto, esiste qualcuno che lo deve gelosamente custodire.
Qualcuno sostiene che la democrazia dovrebbe essere l' opposto della segretezza politica e su questo non ci piove.
Ma è chiaro a me, come penso lo sia anche per te, che se io confido a te un segreto di estrema rilevanza per la nostra amicizia, tu non voglia confidarlo a nessuno se alla medesima tieni.
Altra cosa è la gestione del potere e il controllo delle masse.
Le masse e non i singoli sono il pallino dei potenti da quando sono sorti i partiti-massa.
Fino a quando il suffragio universale non ha preso piede, la gestione del potere era molto più semplice, non scevra di segreti, ma gestibile alla spicciolata e i protagonisti della politica che prendevano decisioni eso o essoteriche, per dirla alla Carlo, non erano così tanti e non si confrontavano con sistemi economico-finanziari-industriali della portata di quelli odierni.
Io non sto affermando che le sette segrete siano o non siano lecite, sto solo pensando che anche in una microfisica del potere ( t'inviterei a leggere in merito Faucoult),è inevitabile la formazione di rituali, che possono inglobare nella loro natura segreta anche aspetti maniacali, perversi se non addiritura lesivi degli stessi appartenenti ( vedi iniziazioni violente, olocausti e persecuzione di capri espiatori indicati ad hoc, come risultato di una scaramanzia inevitabile).
In fondo, si tratta del vecchissimo senso del sacro o del timore verso l' occulto.
Il parallelo mondo dei notabili, che ha i suoi rituali e i suoi luoghi elettivi dove questi vengono esercitati,(vedi Kubrik Eyes Wide Shut) rivelano molta più ignoranza, istinti primari e superstizione di quanto non si creda.
In verità, è lecito pensare che la teoria Marxista della religione come oppio dei popoli, non sia ancora superata ma in continua evoluzione verso una società che rifiuta, a tutti i suoi livelli , una risposta razionale e materialmente storica come spiegazione del mondo.
La mia banalissima idea, è quella che occorre depotenziare questa fissazione sulla massoneria, o la bones&skull, bildemberg etc., perchè si rischia di caricarla eccessivamente di irrazionalità, la qual cosa, facilmente, crea uno pseudoparadigma antropologico, che si potrebbe definire "pippa mentale."
L' unica cosa di cui questi uomini o donne dalla duplice esistenza, diciamo, una diurna e una notturna, hanno terrore, una fottutissima paura, è di una massa inferocita che distrugga il loro potere mesmerico su di essa.
Poi, che si riuniscano in segreto e si comportino come nel film "Society", ottimo saggio fanta-politico-splatter, è del tutto irrilevante.
La differenza la fa solo colui che spezza la sua catena, anche fosse uno al giorno che lo fa.
Ricordi Cesare nel bellissimo film sequel del "Pianeta delle scimmie?".
Perchè Marx è stato ed è ancora oggetto di discussioni e pensieri, da parte dei suoi nemici?
Perchè è ancora lui lo spettro che fa paura, non il fallimento socialimperialista sovietico o cinese, non le deviazioni maoiste o castriste, non Porto Alegre.
Marx ha svelato il segreto dei segreti e non doveva farlo, non ha voluto scendere a patti con i potenti, gli ha smascherati.
Quindi, il segreto una volta svelato non ha più valore. Che cosa resta da fare? Affermare con tutti i mezzi possibili che colui che l'ha svelato era un pazzo visionario e così tutti i creduloni che l'hanno preso per vero.
Solo che il pazzo in questione non era un cretino qualunque e non a caso è ancora studiatissimo e più in segreto di quanto non si pensi.

con amicizia
B.S.

Carlo Bertani ha detto...

Cari amici,
sono orgoglioso di questo blog.
I nostri ultimi commenti sono un lavoro di squadra che nelle redazioni dei grandi giornali se lo sognano.
Credetemi, non è piaggeria nei nostri confronti, ma la semplice verità.
Grazie a tutti
Carlo

Orazio ha detto...

Grazie a te Carlo, il merito è tutto tuo, peccato che raggiungiamo poche migliaia di utenti al confronto dei milioni di persone che si abbeverano alle "verità di mercato"
Ciao

doc ha detto...

In effetti è così, questo blog è un vero agorà.
La stragrande maggioranza degli interventi sono contributi di vissuti personali messi a disposizione degli "altri".
Almeno per me ha rappresentato una sorgente di spunti per mie rielaborazioni...
Grazie a tutti
Doc
P.S.Sarebbe utile, almeno credo, un post sul Marx Umanista..

Anonimo ha detto...

Complimenti per questo scambio di vedute sulle società segrete che, oltre che discutere di una vicenda importante (quella della massoneria) spesso trattata sui vari blog mette in luce definitivamente il tuo pensiero Carlo che credevo fosse molto più complottista e che ridà la giusta misura alle vicende odierne senza arrivare nelle praterie lontane del Grande oriente e dei scalpellini Inglesi.Spero caldamente che da questi vostri dialoghi sempre più incisivi e concreti possa uscirne fuori qualcosa di più concreto che possa portarci magari ad incontrare e realizzare qualcosa sul campo .
Saluti da un vostro devoto ammiratore.

halo1367 ha detto...

Sommessamente e più per mettere ordine nei miei pensieri.

I livelli di lettura delle società segrete sono molteplici.

Semplificando come farei con mio nipote decenne: un livello cruciale è quello rituale. Tutti quegli atti che, secondo scuola, servono a perpetuare potere esoterico, a "comunicarlo" in parte ai nuovi adepti ed anche a renderli totalmente succubi e partecipi anche se con nulla capacità davvero cognitiva e decisionale.

Interessa quasi per nulla NELLE DISCUSSIONI CHE POSSIAMO FARE QUI.

Semmai appartiene alla sfera di ciò che giustamente Carlo indica come meritevole di "ricerca a lungo termine per alcuni importanti aspetti".

Ben altra rilevanza dovrebbe avere la lettura e la comprensione dei loro ATTI PUBBLICI.
Ciò che mettono in essere se e in quanto detentori di Potere (economico e/o politico che sia).

Anni fa, durante una ricerca su alcune civiltà pre-cristiane come quella persiana, mi posi, malauguratamente, una domanda che avrebbe cambiato per sempre i miei meccanismi mentali.

In queste civiltà il potere si perpetuava esclusivamente per linee di sangue. Non solo potere ma anche ricchezze e conoscenze (solo tramandate verbalmente e non scritte) totalmente nelle mani di poche persone (o caste).
Ebbene la domanda che mi posi era: Ma che fine hanno fatto queste "famiglie" che avevano TUTTO il potere a disposizione?
Svanite TUTTE nel nulla?
Scoprii, ovviamente, che che ricercatori di ben altra levatura rispetto al "Fabrizio curioso" quale ero e sono, avevano fatto fior di ricerche raggiungendo anche delle interessanti risposte.

Anche qui come parlando al decenne di cui sopra: semplicemente quelle linee di sangue così esclusive, si sono sparse per il mondo ed i loro discendenti li ritroviamo spesso proprietari e/o alla guida dei maggiori, intoccabili e longevi potentati economici e politi del pianeta.

Solo una ipotesi di lavoro?
Se volete, si. Ma affascinante nella sua capacità di spiegare il passato ed il presente.

Con quali mezzi si sono perpetuati nel tempo costoro se non attraverso strumenti come società segrete ed élitarie e a linee di sangue accuratamente salvaguardate?

Siamo sicuri che questo meccanismo non ci debba riguardare in una epoca in cui, alla faccia della pretestuosa democraticità del globalismo, le decisioni davvero importanti in economia ed in politica vengono prese davvero da pochi?
Che non sono davvero mai quelli che tutti noi conosciamo "de visu"?

Chiedo di nuovo scusa per le semplificazioni usate, ma non trovate che tutto ciò un abbecedario utile per leggere i testi e le tesi che anche noi ci sforziamo di trattare?

Come si può capire Obama o Merkel o Tremonti se li si pensa come semplici portatori di pensiero esclusivamente personale o di cricche di partiti, ovviamente, inconsistenti?

Se si scambia una semplice "mangiatoia" per il ristorante a 5 stelle si fa una operazione punitiva per la propria intelligenza.

Marx? Certo che merita ancora attenzione, ma vi dice qualche cosa il termine "Loggia Apollo"?

Ipotesi volgare e dolorosa anche per me: la stessa mano usa strumenti diversi per ottenere in situazioni diverse, gli stessi risultati?. Manipolazione delle masse e concentrazione di potere.

Marx studioso rivoluzionario o quasi "scriba" postumo di Adam Weisshaupt?

Ipotesi, ipotesi ma non erigiamo muri mentali che proteggono solo i già protetti altrimenti.

Tutto ciò porta all'immobilismo?

E le rivoluzioni reali hanno portato alla liberazione dell'uomo?
Per gioco, citatemene una che nella storia umana abbia portato DAVVERO a ciò che prometteva.

Disilluso e senza nessun falso paletto ideologico invalicabile, ma felice di appartenere a "comunità" come questo blog

FD

servo inutile ha detto...

Davvero, Fabrizio, tu credi acriticamente alle pagine di wikipedia?
Gli illuminati sarebbero gli ispiratori di un sedicente Karl Marx?
Hai letto Karl Marx?
Hai letto il carteggio tra Marx e Engels?
Conosci Feuerbach, Hegel, Schlegel?
La superficialità, purtroppo, porta alla doxa, all'opinione.
Il lavoro di Marx è semplicemente monumentale e monumentale è la quantità di analisi fatte sulla sua opera (chiediti il perchè): e non mi risulta altrettanto per il suo improbabile ispiratore Adam Weishaupt?
Sai che cos'è la Critica all' economia politica?
Conosci Adam Smith, Ricardo?
Leggiti tutto il Capitale, come qualcuno in questo blog penso abbia fatto, come io ho fatto, passandoci le notti insonni.
Se l'hai già letto, mi scuso per avertelo consigliato e mi scuso per il mio tono da docente/saccente, non me ne volere, ma io mi esprimo così.
Se poi cerchi la verità su Marx, cercala in tedesco, e ricordati di come morì e di cosa subì e patì per fede nel suo pensiero.
Pochi uomini che hanno calcato la Terra, sono stati altrettanto coerenti.
Morì odiato e venerato, ma morì come aveva vissuto: da rivoluzionario.
Le Rivoluzioni non hanno liberato l' uomo dalla schiavitù?
Probabilmente è così, ma almeno quelli che hanno cercato di liberarsi erano uomini: noi che li analizziamo e giudichiamo le loro gesta, chi siamo e come saremo ricordati, ammesso che saremo ricordati?
Poniamoci questo genere di domande.

con amicizia
B.S.

halo1367 ha detto...

Caro Blackskul, sapessi quanti spunti di riflessione (e di risposta) stimoli in me con le tue 10 righe!
Materiale sufficiente per qualche corposo libro altro che per un post fatto al volo!
Semplifichiamo.

Wikipedia? Il sito più ricco di disinformazione che sia mai stato pensato per il Web. Semplicemente leggendo degli argomenti e persone che ritengo di conoscere meglio, da tempo mi sono reso conto che Wikipedia è un coacervo di banalità e di bugie. Devianti e al contempo "normalizzatrici" delle maggiori problematiche che affliggono il pianeta e tutti noi.

Karl Marx Mordechai.
Sono nato nel gennaio del 1951. Se pensavi ad un trentenne a cui stimolare letture sane, ti sbagliavi. Sono solo un sessantenne che comunque adora essere stimolato a letture sane. E l'elenco di nomi che tu fai qui sopra è davvero "sano" e stimolante. Mi servirà per future "ri-letture".
Nel 1965 partecipai al mio primo corso formativo alla scuola di politica del PCI a Bologna.
Bromuro (distribuito a mani basse) e letture "sane" in gran quantità. Lezioni in aula ed esami.
Poi venne la vita.
La realtà della politica ed il 1968.
La verifica di ciò che avevo studiato, ciò che facevano i nostri leaders (mondiali non solo italiani) per stravolgere e deludere il pensiero marxista, la liberazione culturale del movimento studentesco del '68 che non fu affatto propedeutico al terrorismo ma implicita risposta a ciò che facevano o non facevano le società del socialismo reale (come si diceva allora). Così comunque in tanti lo vivemmo.
Allora capii per sempre che una cosa era Marx ed il suo pensiero, ben altro era ciò che da esso nasceva.
Il dolore (per me e per tanti della mia generazione) fu verificare questa dicotomia e nel contempo riuscire a "salvare" dentro di noi la valenza del marxismo.
Molti pensarono di farcela buttandosi nella politica certi di non essere stritolati dai meccanismi dominanti.
Altri non ce la fecero, valutando che il compromesso richiesto, non era solo "strategia" bensì contenuto ed obiettivo reale.
Alla faccia della Critica all'economia politica.
Senza pentimenti, mi "chiamai fuori" dalla carriera politica ma non dall'interesse alla politica.

(odio ciò, ma segue parte 2)

FabrizioD

halo1367 ha detto...

Uno dei nemici del marxismo (pensavo allora) erano le società segrete. La massoneria in primis. Proprio per la sua natura segreta e di élite.
Cosa pensare e fare quando, l'ingenuo giovane uomo che ero allora, scoprì che la massoneria non era il nemico bensì il sangue stesso che scorreva nelle classi che guidavano e dominavano i "movimenti" rivoluzionari ed i governi che ne scaturivano?
Scoprire che per un Che Guevara, evidentemente fuori da questi scemi, esistevano schiere di burocrati comunisti che avevano come unico scopo la manipolazione di milioni di uomini da tenere al servizio, non più al padrone capitalista, ma del padrone Stato, fu doloroso e al contempo rigenerante.
Non riuscii ad accettare come irrilevante l'appartenenza massonica di tanti capi comunisti (se per questo di Marx stesso).
Ho da sempre ritenuto che le società segrete fossero inaccettabili (per il mio sentire) proprio per la loro segretezza.
Proprio per quella separazione fra quelli che devono sapere da quelli che non devono.
Quel dire, pubblicamente, una cosa e quel fare l'esatto contrario era ed è per me insostenibile.
Dovevo (devo) credere che la mia natura fatta di ricerca verità e giustizia sia solo puerile ingenuità anarchica (come scrisse Lenin)?

Salto capitoli interi, pur fondamentali, ed arrivo ad una sorta di conclusione.

E' verissimo ciò che asserisce saggiamente il nostro ospite Carlo (inteso come Bertani!) sull'attenzione massima da dare alle fonti di tante problematiche che vengono sollevate ed approfondite sul Web!
Ma se si attua il metodo che adotto io almeno hai delle "ipotesi" di risposta ai tuoi "perché".
Leggere sino in fondo ogni ipotesi su un qualsiasi argomento (che mi interessi) come fosse la "verità rivelata", in modo da farla mia e capirla il meglio possibile.
Poi chiudo il libro od il computer ed inizio (con me stesso) una critica spietata a ciò che ho appena appreso.
Se la teoria letta regge agli attacchi delle mie obbiezioni, vuol dire semplicemente che risponde alle mie esigenze cognitive.
Per me diventa "la verità", conscio anche che di verità assolute e fideiste non ne voglio sapere.

Paletti e muri invalicabili non sono ammessi. E in nessuna direzione.

(Rileggo ciò che ho scritto e me ne vergogno un poco: sintesi, chiarezza, completezza e plausibilità latitano qua e là: me ne scuso, in particolar modo con Blackskul. Spero solo che risulti come sia il desiderio di conoscere la mia una religione).

FabrizioD

servo inutile ha detto...

Caro, Fabrizio,

per cominciare non so se siano vent'anni esatti, ma quasi: io sono nato il 24 gennaio del 1971 e solo per questo, non irrilevante motivo, non posso che portarti rispetto, una forma di educazione che i modelli sociali contemporanei hanno relegato nella soffitta come antiquato o superato.
Vent'anni sono una generazione, e non sono un semplice trascorrere del tempo.
La tua esperienza di vita, può solo essermi di esempio, e non importa quanti libri letti o studiati ci separino, non fa nessuna differenza se io sciorino titoli o espressioni lessicali ricercate, non ha nessun valore la mia cultura o la narrazione del mondo che mi sono costruito nella mia piccola mente, l' equivalente del buco nella sabbia nella quale cercare di riversare tutto l' oceano (Tommaso d'Aquino docet).
Tutto ciò avrà fine, io sono polvere e polvere ritornerò, io sono un miserabile, se paragonato ai grandi che ti ho elencato e ancor più piccolo nei tuoi confronti.
La mia è una lotta contro i miei condizionamenti e non contro quelli degli altri, io mi svelo e non ho nessuna intenzione di svelare l'altro da me, lascio questo compito ad altri encefali più evoluti.
Resta il fatto che ho solo una via da percorrere: la conoscenza, tra il desiderio di vivere e quello di farla finita, con la più assoluta umiltà, finchè non esalerò l'ultimo respiro o una qualche malattia degenerativa mi colpirà senza pietà alcuna, come giusto che sia, in quanto viandante in direzione della morte.
Che cosa mi sta tenendo in vita: una dolce compagna e tutti gli amici di questo blog, queste poche righe che ci scambiamo, come testimonianza di un mondo destinato a morire con tutti i suoi miti, le sue ideologie, le sue troppe parole e i suoi scarsi silenzi.

con rinnovata stima
Blackskull

halo1367 ha detto...

13 maggio 2010, Annozero.

"Inaudita" dichiarazione di Walter Veltroni.

http://www.youtube.com/watch?v=tZg9v_AR3NU&feature=player_embedded#!

Di quale "entità superiore" allo Stato sta parlando Uolter?

Uno che fa discorsi del genere è solo per caso nemico acerrimo di Massimo D'Alema?

E se non è un caso: i due personaggi in questione chi o cosa rappresentano se non realtà che ognuno di noi "dovrebbe" assolutamente approfondire?

Per poter davvero essere in grado di "leggere" la realtà.

Senza invalidanti autocensure.

Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato
(George Orwell)

Allibito, vi abbraccio tutti.
FD

halo1367 ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
servo inutile ha detto...

Oggi, 18 maggio 2010, la Germania ha ufficialmente dichiarato guerra agli Usa, rifiutando di sottostare alle psicopatiche leggi di Wall Street, almeno fino al 31 marzo 2011.
A meno che, Bill Gates, non abbia in mano una macchina in grado di modificare la struttura ionica delle nuvole.
Noi, non tradiremo gli Americani, da noi il popolo soffrirà e sarà processato al tribunale del fisco e dei tagli agli stipendi e alle pensioni.
Le caste sopravviveranno e trasferiranno i loro beni all'estero come già si stanno sbrigando a fare, perchè il countdown è partito: si salvi chi può, ognuno per sè e Dio per tutti.

B.S.
ciao