Aspettiamo pazienti, perché Clemente J. Mimun e la sua allegra brigata di trovanotizie prima o dopo riusciranno a meravigliarci: scopriranno il treno a vapore, la lampadina elettrica, il ferro da stiro, diamo loro tempo.
Dopo l’attentato afgano che ha ricondotto in patria le salme di due poveri alpini, l’organetto nazionale ha scoperto la vera ragione dell’efferato crimine: Gulbuddin Hekmatyar – uno dei "signori della guerra" afgano – ha giurato fedeltà ad Osama Bin Laden. Ecco perché ammazzano i nostri soldati: ha giurato…
Il "buon" Hekmatyar era stato riconosciuto dagli americani come "rappresentante regionale": una sorta di "governatore" che regnava nel sud. Su quali sudditi? Sui Taliban ovviamente. Ma non è possibile…
C’è sempre peggio al peggio, credetemi, perché questo losco figuro – che sarebbe dovuto essere un fedele feudatario del filoamericano Karzai – trent’anni fa militava insieme ad Ayman Al-Zawahiri nella Fratellanza Musulmana. Si sarà ravveduto, direte voi.
Quindici anni fa, prima di entrare in Kabul per consegnarla ai Taliban, la bombardò con l’artiglieria per settimane uccidendo 25.000 persone e ferendone 100.000. Appena entrato in città si dedicò alla ricerca di chi aveva sostenuto i sovietici: filo-russi o no che fossero, molti finirono impiccati ai ganci dei carri-attrezzi dopo che avevano loro cavato gli occhi da vivi, tagliato i testicoli ed infilato il tutto in bocca.
Durante il regno dei Taliban il nostro "governatore" si vantava di girare per le vie di Kabul con una bottiglietta di vetriolo in tasca, pronto a spruzzarlo addosso alle donne che non avevano il viso completamente velato.
Dopo la caduta dei Taliban fece di necessità virtù e si dedicò ad opere di bene (sic!) nel sud-est del paese: probabilmente ogni tanto faceva un "salto" in Pakistan, tanto per prendere un tè insieme ad Osama ed a Ayman. Poi, tornava a fare il "governatore" per Karzai.
Al nord, invece, l’ex paracadutista sovietico Dostum – che alterna la vodka al Corano – esige le tasse sulle importazioni e sulle esportazioni verso le repubbliche dell’Asia centrale ed intasca tutto senza inviare niente a Kabul, più i proventi dell’oppio e dei giacimenti di gas.
Questi sono solo due dei "rappresentanti regionali" che gli americani riconobbero come interlocutori validi, contro il parere della Loya Girga – l’assemblea tribale afgana – e dell’ex re Zahir Shah, ma ce ne sono altri. Bella compagnia trovarono: dimmi con chi vai, e ti dirò chi sei. Ovviamente, nulla trapela dagli studi del TG1: chissà se una sola volta – magari molti anni fa – Mimun giurò a sé stesso di raccontarci per una sola volta la verità? Chissà. E chissà quando potremo riportare i nostri alpini a casa. Vivi.
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