Dio lo volesse, che una volta tanto ci dessero ascolto. Invece,
ci tocca sempre fare i profeti di sventure annunciate, di pericoli by-passati
con un'alzata di spalle, oppure conclusi in chiesa di fronte alle bare.
Non ho mai parlato del “Ponte di Brooklyn”
- come lo chiamano a Genova – anziché “Ponte Morandi” ma ho toccato più volte
l'argomento in vari articoli, per denunciare la pericolosità delle autostrade
liguri. L'ultima volta ponendomi una domanda retorica, ossia: “cosa sarebbe
successo se il disastro di Bologna fosse capitato a Genova?” (1) In un'altra
occasione, scrivendo una lettera aperta al ministro Toninelli (2), dove
spiegavo che non è possibile continuare con le cure ai “pannicelli caldi”: bisogna
cambiare radicalmente il nostro sistema di trasporti. Avete capito?!?
Un morto che camminava
Ogni volta che dovevo passarci, sudavo freddo. Avvertivo il
tremito che, dall'asfalto, saliva al mio sedile ogni volta che sorpassavo un
autotreno: un rumore come di rotaie, che corrispondeva ai rinforzi metallici
posati sulla carreggiata. Inutili.
Per anni, sono stato testimone di lavori infiniti – manco gli
Egizi ebbero tempi simili per le piramidi – ossia per “aggiungere ferro” (sotto
forma di tiranti d'acciaio) per cercare di farlo stare in piedi, ancora un po',
ancora un pochino...
Quando lo passavi, tiravi un sospiro di sollievo ma non avevi il
tempo di rilassarti poiché, immediatamente, ti trovavi in una galleria poco
illuminata con, allo sbocco, l'uscita/ingresso di Genova Aeroporto, poi una
chicane degna di Montecarlo in galleria buia, seguita da un discesone che
terminava in curva. A quel punto, anche se andavi piano, ringraziavi Dio,
Allah, Jeova, la Trimurti
e tutti i Buddha. Ancora una volta, il mio buon karma mi ha salvato.
Due parole su cosa può essere successo
La sera di Lunedì 13, osservavo da Savona il cielo verso Genova:
dapprima, ho pensato ad uno spettacolo pirotecnico. Era veramente meraviglioso:
una sequenza di flash illuminava non solo i nembi, ma anche i cumuli ed i
cirri, pareva che Dio si divertisse a scattare in rapida sequenza dal suo
comodo sedile, dalle nuvole dell'Olimpo.
Dall'interno della Liguria fino alle propaggini toscane era un
continuo baluginare: no, non possono essere fuochi artificiali, questo è un
temporale coi fiocchi, un nubifragio che si estende per tre regioni.
Mi sorprende come i “minimizzatori” abbiano la capacità di
ridurre tutto ad “improbabile” - non impossibile! - senza considerare le
connessioni multiple di causa/effetto. “Di acqua, su Genova, ne è sempre scesa
mai tanta...” “di fulmini ne sono caduti...” “eh, il caldo non manca...”
Quando, però, dopo il gran secco estivo, giunge improvvisamente
una marea d'acqua, riempie i torrenti che diventano vere e proprie fiumare
imbizzarrite e, guarda a caso, il pilone che ha ceduto aveva proprio i piedi a
bagno.
Poi, il gran caldo, seguito da una precipitazione delle
temperature di circa 10-12 gradi centigradi: e allora? Beh...una variazione
così di temperatura, sui cavi d'acciaio...avrà qualche effetto? Secondo la Fisica sì, dopo un copioso
allungamento, di mesi, un'improvvisa “strinata”...poi, a concludere lo
spettacolo, un bel fulmine che colpisce il pilone. Magari proprio i cavi
d'acciaio?
Sgombriamo subito il campo da ipotesi azzardate: il Ponte di
Brooklyn sta ben fermo e ben piantato dal 1883. Ed avrà preso caldo, freddo e
fulmini in quantità.
Nel nostro caso, invece, eravamo in presenza di un malato – e,
questo, tutti lo sapevano, solo che speravano di passare la patata bollente al
successore ed andarsi a godere la lauta pensione – un malato terminale al
quale, per uno sbaglio, somministrano il triplo d'insulina destinata al vicino
di letto.
Tutti sapevano che il ponte era un malato terminale, ma
insistevano a tenere insieme i pezzi che si sfaldavano: pare che la morte
c'infastidisca, al punto d'umanizzare anche le strutture.
Un po' di memoria storica
Il primo (ed anche l'ultimo) a rendersi conto che la cosa non
poteva funzionare fu Bettino Craxi, nella seconda metà degli anni '80.
Un'autostrada costruita negli anni '50-'60 per il traffico dei
turisti (pochi, come i soldi a disposizione) dei pendolari (pochi, le ferrovie
funzionavano) e per i trasporti locali (e cosa vuoi portare, i pomodori in
Spagna?!? C'avranno ben i loro!) iniziava a dare segni di “terza età”: diamo il
merito a Craxi d'essersene accorto. O, almeno, d'aver ascoltato i suoi
consiglieri. Oppure per una tangente? Va bene, magari anche per quello.
Craxi pose il problema ed il governo dell'epoca iniziò a
studiare i costi per un “passante” che sarebbe dovuto passare alle spalle di
Genova, da Voltri a Nervi, quasi tutto in galleria: chi era solo di passaggio
(come gran parte dei TIR, che vanno dalla Spagna alla Romania e viceversa),
poteva scansare tutti i rallentamenti dovuti ai 7 caselli dell'area urbana di
Genova, e non scendere quasi in città a rompere i cosiddetti. Costo, 5,5
miliardi di lire. Poi arrivò Tangentopoli, e tutto passò in cavalleria.
Perché, la realtà di Genova è quella d'esser lunga 30 km e sottilissima, al
punto che i viadotti dell'autostrada, oramai, in alcuni punti sono in piena
città. Secondariamente, i genovesi sono obbligati ad usare l'autostrada per
recarsi al lavoro o, comunque, per non infilarsi nel mortifero traffico
cittadino: nel tratto autostradale di Genova, incontri anche autobus del
trasporto locale, i camion dell'immondizia, ogni sorta di furgoni, furgonetti e
camioncini.
Adesso, siamo al disastro
Maledizione! Avrà sbottato Toninelli: ma tutte a me devono
capitare? Avrà telefonato a Beppe, a Genova... per sentirsi dire “belìn, sei
proprio in una bella merda adesso...”
Pazienza per i genovesi, che dovranno tornare ad incolonnarsi
ordinatamente, in coda, fra la
Sopraelevata e l'Aurelia...non si troverà più uno scooter
usato nemmeno a peso d'oro...ma il fiume di TIR super-globalizzati che macinano
centinaia di chilometri e devono passare da lì?
Saggezza direbbe che, il primo lavoro da compiere, è sgombrare i
due “mozziconi” del fu-ponte: non verrà mica, a qualcuno, l'idea di
ripararlo?!?
Poi, andarsi a rileggere quello che il fu-governo Craxi aveva
progettato di fare, oramai 30 anni fa.
Va da sé che dovranno collegare le due sponde del torrente
Polcevera e, quindi, dovranno costruire un ponte provvisorio, per “cucire”
insieme i due lembi d'autostrada interrotti.
Ma...non vorranno mica incanalarci, su quel ponte provvisorio,
tutto il traffico dalla penisola iberica all'Est Europa?!? Dovranno deportare,
per il casino che si creerà, una bella fetta di genovesi: va beh, ci sono le
strutture lasciate libere dai migranti...prima gli italiani, giusto...
Perché, poi, bisognerà ricostruire il ponte, usando però
l'autostrada come via di comunicazione quasi solo urbana: nello stato attuale,
mi meraviglio che quel tratto autostradale abbia l'ok per la viabilità: mancano
addirittura le piazzole per la sosta!!! Due corsie, gallerie strette, buie e
macilente...e...fattele andare bene! Zitto e mosca! Ci vogliamo ributtare quei
volumi di traffico, con sequele d'incidenti al seguito?
Datemi ascolto, almeno per una volta: obbligate i TIR in
transito attraverso l'Italia ad imbarcarsi in un porto della costa spagnola ed
a sbarcare a Genova, Marsiglia, Livorno, Napoli, Spalato, Patrasso...andata e
ritorno...smettiamola di creare dolore, disastri, incidenti, morti, feriti,
invalidi...solo perché i signori della “gomma” devono dettar legge?
La soluzione studiata per l'”emergenza” è brodo di giuggiole per
i gestori delle autostrade: deviazione da Genova-Voltri ad Ovada, poi verso
Milano, infine la vecchia Milano-Genova, fino al casello di Genova Ovest. In
tutto, a spanne, un centinaio di chilometri in più: Benetton e Gavio
ringraziano! Capiamo l'emergenza di qualche giorno, già meno quella di
qualche mese...se poi sono anni, allora...è “compartecipazione ai
dividendi”.
La vera soluzione si chiama: cabotaggio marittimo, ossia
i traghetti, perché il mare è enorme,
non si pestano i piedi a nessuno, si risparmia carburante e gli autisti si
possono riposare. I traghetti, oggi, superano i 20 nodi: in una notte ti
portano da Barcellona a Genova, in 30 ore a Patrasso.
Se vi definite “sovranisti” o “populisti” dovrete comportarvi di
conseguenza: dovrete scegliere se stare dalla parte della popolazione oppure
con i Gavio ed i Benetton. Nel secondo caso, troverete come compagni “di cordata”
anche Renzi, Berlusconi, Del Rio e tutta quella bella gente.
Le scelte politiche non sono proclami su Facebook: chi cerca
solo il consenso elettorale può continuare così, a sbraitare sul Web. Ma, una
persona ineccepibile come De Gasperi, ricordò: “un politico guarda alle
prossime elezioni, uno statista alle prossime generazioni”. Ricordatelo
anche voi, ogni tanto.
8 commenti:
Pensa che dovevo proprio andare a Genova, quella mattina, per riparare una modesta via d'acqua nell'osteriggio di poppa della Gretel. Non so come mai, ero stanco, non sono andato.
In ogni modo, uscendo a Voltri, non sarei mai passato sul ponte. Ho seguito tutto alla Tv, con il cuore piccolo piccolo, e i lacrimoni che scendevano sul viso.
Ciao
Carlo
PS: pare che i due ragazzi del governo abbiano proprio l'intenzione di tagliare le unghie ai Benetton e Co. Difatti, i PD si sono già scatenati: non vogliono perdere l'osso!
Ciao Carlo, come altre volte è normale darti ragione.
Però scommetto che questa volta ricostruiranno il pezzo caduto nello stesso punto e in ferro, visto che ormai c'è sovracapacità (ultima, la Turkia).
Mi era piaciuta la tua idea dei dirigibili, che in questo caso potrebbero sgombrare un po' più in fretta l'alveo, visto che tra agosto e settembre non piove mai.... piazzali dell'ilva dove sbriciolare pian piano i pezzi mi sembra ce ne siano, e si sorvolerebbe solo il fiume.
Mi è piaciuta la tua prosa, ma ormai sono anni che sai scrivere. Un'ultima notazione è su Atlantia, che doveva farsi comprare dagli spagnoli invece se li è comprati con un bel megaprestito privato. Poi ci sono gli aeroporti, il Brasile le telecomunicazioni. Poveretti, facevano il 5% di utile all'anno. Al ceffone che si è presa l'italia come costruzioni ci pensa qualcuno? Mah. Pensiamo ai parenti delle vittime al pericolo scampato e a quelli che non lasciano rientrare a casa loro perchè ADESSO è troppo pericoloso. (prima non lo era, ovviamente). Ciao
Pete Pinna
Non ci sono parole per una tragedia simile. Tutta la mia solidarietà.
Trentotto morti, venti dispersi, ed il Ministro della Paura che frena sul ritiro della concessione a Benetton: lui è sempre dalla parte dei padroni, che si chiamino Riva, Benetton, giù giù fino all'ultimo fabbricante di sedie in Brianza. Lui sente l'odore dei soldi, a cui è molto sensibile, soprattutto da quando dovrebbe restituire allo stato 49 milioni di euro dei cittadini italiani.
Ehi, Fanfulla, quando restituisci i 49 milioni di cucuzze?
Repubblica riesce a riempire una ventina di pagine di cronaca senza mai nominare Benetton, hanno dei cronisti specializzati nello slalom.
In Toscana alcuni mantengono un po' di lucidità. Su un muro all'ingresso del paesino si legge una bella scritta grande, in vernice nera: SS-alvini pezzo di merda.
Dai toscani con Amore!
Ciao.
Ciao Pietro!
Che vuoi, se oggi avessero a disposizione il Cargolifter - ignorato con sberleffo 10 anni fa - con le sue 160 tonnellate di sollevamento, forse lo sgombero del Polcevera (ed anche le operazioni di soccorso) sarebbe stato più lesto. Ma che vuoi: ho pubblicato un libro (in pdf) sulla materia, nessuno se n'è accorto. Troppo occupati a tirar su soldi dal pozzo. E noi a tirar su morti dalle macerie. Spero che tu stia bene, auguri di buona vita. Carlo
Ciao Eli, capisco la tua non-sopportazione di Salvini, però questo era l'unico governo possibile, non c'è altro all'orizzonte.
Allora, conviene appoggiarlo, osservare se riuscirà, almeno a "limar le unghie" ai Benetton ed a riportare sotto lo Stato ciò che Ciampi e Andreatta regalarono con criminale leggerezza in quei tempi oramai lontani.
Capisco la tua avversione ai toni razzisti, che condivido in pieno, ma porre uno stop al grande business del nuovo schiavismo era necessario.
Ciao
Carlo
Carlo, non so se questo governo fosse l'unico possibile, so che qualsiasi governo è dalla parte del Sistema e non del popolo.
Guarda il voltafaccia di Grillo sui vaccini, e l'invettiva contro l'omeopatia.
Semplicemente, se vuoi stare nelle segrete stanze, ti devi adeguare. Altrimenti...
Interessante intervista al dottor Stefano Montanari, in cui egli spiega il cambio di passo sui vaccini:
http://www.renovatio21.com/vaccini-e-m5s-intervista-a-stefano-montanari/
Pare che il Ministro della Paura stavolta l'abbia fatta davvero fuori dal vaso.
E mi auguro che organismi internazionali se ne occupino a breve.
Secondo l'Avvocato Penalista Giorgio Varano, avrebbe infranto uno degli articoli della Convenzione Internazionale di New York del 1979, ratificata con legge ordinaria del Parlamento Italiano nel 1985.
https://www.huffingtonpost.it/giorgio-varano/caso-diciotti-un-balzo-indietro-di-oltre-trent-anni_a_23509360/?utm_hp_ref=it-homepage
Cito dall'articolo: "Ed è importante sottolineare la gravità delle pene previste - la reclusione da venticinque a trenta anni - per chi cattura o tiene in proprio "potere" qualcuno, al fine di costringere un terzo, sia questi uno Stato, una organizzazione internazionale tra più governi, una persona fisica o giuridica o una collettività di persone fisiche, a compiere un qualsiasi atto o ad astenersene, subordinando la liberazione della persona sequestrata a tale azione od omissione."
E' una Convenzione nata per contrastare la pirateria ed il terrorismo, e questo è
SS-alvini: un terrorista!
Anche se per me resta un candidato al TSO: il suo accanimento pieno di odio nei confronti dei più deboli mi sembra di natura psicotica, come lo fu per Hitler e Mussolini.
Ciao.
Eli
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