22 marzo 2016

Ma come si fa?





Dalle mie parti, si dice “avere la faccia come il c...” che è un po’ scurrile, lo ammetto, ma rende bene l’idea. Soprattutto quando, dietro la firma di Renzi su Twitter, spiccano quelle di Gentiloni, Giannini, Alfano, Fassino...e tutta la ghenga. Come si fa a spiegare alla gente che un autista s’addormenta al volante per una tratta di per sé non certo impegnativa, come Valencia-Barcelona, su un’ottima autostrada: meno di quattro ore di guida. Bastano quattro righe di condoglianze buttate giù in fretta, dal nostro sindaco di Firenze (con i suoi corifei al seguito), stacanovista di Twitter? Non si spiega fin quando, cercando bene fra le pieghe della notizia, non salta fuori l’età dell’autista: 63 anni.

Per un caso della vita, quando ancora avevo da poco scapolato i vent’anni, portai un camion su e giù per lo Stivale: non era certo un bestione comunque, fra cassone e cabina (era un passo lungo), raggiungeva quasi gli 8 metri. Un 625 N2 BS, per gli amanti delle antichità “pesanti”.
Ma non è un metro in più od in meno a fare la differenza: sono le ore in più (all’epoca, non c’erano ancora i “dischi”), le attese snervanti, i pasti consumati in fretta, le notti insonni passate a farsi abbagliare dai veicoli dell’opposta corsia.
A volte, fui fortunato: la svista capita anche a 20 anni, soprattutto quando – dopo una giornata di lavoro e consegne – riparti e ti fai una tirata Napoli-Torino di notte.

Oggi, ho 65 anni: pressappoco l’età dell’autista spagnolo. La prima domanda che mi sono posto, quando ho letto la notizia, è stata “te la saresti sentita?”. Forse, è la risposta che mi sono dato: me la sarei sentita solo se fosse stata una questione grave, di vita o di morte, come usa dire. Normalmente, no.
E’ vero che ho guidato per soli tre anni, che non sono allenato – dopo una vita trascorsa fra i banchi di scuola – ma la questione è un’altra: a questa età, non c’è soltanto il colpo di sonno in agguato, ma anche il malore, lo sfinimento eccessivo.

A volte, mentre veleggio nel traffico col mio motorino, osservo i camion che escono dall’autostrada: certe facce, lo confesso con dolore, mi spaventano. Visi emaciati dall’età indefinita, coperti dai soliti occhiali da sole, crani calvi, sentore di vecchio, di chi dovrebbe stare ai giardinetti, invece che su una “bestia” con 44 tonnellate sulla schiena.
Ma com’è stato possibile fare un simile scempio?

Se i genitori delle povere ragazze di Tarragona cercassero un colpevole, basterebbe scorrere la lista dei vari “eminenti lacrimosi” su Twitter: c’erano quasi tutti quando fu votata la legge Fornero, c’erano quasi tutti quando furono definite le categorie a rischio, per i quali non valevano le nuove norme. E, il presidente del consiglio, ha un aggravio: non aver promosso nessuna iniziativa per rivedere quelle norme pazzesche, che a 67 anni ti obbligano a condurre un camion, una nave od un treno. Per i macchinisti delle ferrovie, c’è anche lo sberleffo: hanno una vita media di 64 anni, forse a causa dei campi magnetici dei locomotori, ma non è dimostrato scientificamente – lo ha detto Tullio Regge, per il caso della Radio Vaticana e la vicenda di Ponte Galeria. Crepate pure tre anni prima della pensione: qualcuno che si godrà i vostri contributi ci sarà di sicuro, ad esempio noi.

Non importa se, in questo caso, l’autista era spagnolo perché anche la Spagna ha seguito, per la previdenza, il sentiero italiano: prima, in Spagna, s’andava in pensione tutti intorno ai 60 anni, addirittura con 30 anni di contributi.
Ma siamo in Europa, vivaddio! Solo la Francia resiste all’assalto previdenziale delle banche ai fondi pensione, e continua a sostenere una teoria bislacca: se porti un camion per 25 anni – a qualsiasi età – dopo vai in pensione. E’ bislacca solo per chi un volante non l’ha mai avuto fra le mani per 9 ore il giorno, per sei (?) giorni la settimana.

La storia è quasi inutile raccontarla, perché tutti la conosciamo: i primi “risparmi” della riforma Fornero (3,9 miliardi) furono subito destinati da Monti al salvataggio del Monte dei Paschi, il quale non li ha ancora restituiti (1). Era la stessa banca alla quale scriveva, amareggiato, Giuliano Amato per chiedere che non fosse diminuito il contributo (erano “solo” 150.000 euro) per il suo amato circolo tennistico di Orbetello...”come facciamo? Siamo già all’osso!” (2)
Prima di lui, ci aveva pensato Giulio Tremonti ad azzerare il consiglio d’amministrazione dell’INPS, per trasformare l’Istituto Previdenziale in una cassa “per storni” ad uso del bilancio dello Stato. Il lavoro dei becchini ha molti padri, e tutti hanno la scusa buona per scansarsi ed incolpare un altro.

Cari genitori, non ci sono parole che potranno acquietare il vostro dolore: nessuno dei genitori che hanno perso dei figli, e che ho conosciuto personalmente, si è mai riavuto da quel trauma, che è il più terribile da sopportare nella nostra valle di lacrime. Inutile ricorrere ai “se” od ai “ma”...se non si chinava per raccattare il cd dal pavimento dell’auto...se si fermava a dormire da voi...se quel maledetto cellulare non lo distraeva...non serve a niente, è solo tempo sprecato.

Non è che covare rabbia sia utile per il vostro dolore ma, se veramente vogliamo che simili storie non si ripetano più, dobbiamo avere il coraggio di mettere il dito nella piaga, di fare i nomi dei colpevoli. Che tutti conosciamo.

15 commenti:

Eli ha detto...




Ci credi?

Ho pensato la stessa cosa, quando ho appreso l'età dell'autista.
Ci sono lavori che in trent'anni ti spolpano ben bene, ti riducono una polpetta, sia dal punto di vista fisico che da quello psichico.
Poi si meravigliano che le maestre d'asilo ultracinquantenni picchiano i bambini, o che gli assistenti maltrattano disabili e vecchietti nelle strutture di assistenza.
E infermieri, medici, lavoratori dell'edilizia, operatori dei martelli pneumatici, operai dell'industria pesante e tanti, tanti altri, ce li vedi a lavorare a sessantacinque anni suonati?
Un conto è se hai fatto tutta la vita il dipendente comunale con timbratura del cartellino fantasiosa, altro conto sono i lavori usuranti.
I piloti, ad esempio, per legge a sessantuno anni perdono l'abilitazione al volo. Poi qualcuno si ricicla in compagnie aeree africane, arabe, oppure esercita alle Isole Cook; ma quelli sono affari loro, e dei loro eventuali passeggeri.
Persino carabinieri e poliziotti, passata una certa età, maturano il diritto ad un ufficietto caldo e comodo, mica vanno in pattuglia od a fare il servizio d'ordine!

Ma di tutto questo la Fornero che ne sa, lei col suo didietro bene al caldo all'università, o nei consigli di amministrazione e nelle banche degli amici degli amici?
Lei ha solo obbedito agli ordini come un burattino, e non dimentichiamo le sue lacrime, simbolo della sua sudditanza.

La verità è che ci hanno imposto ritmi cinesi, così i lavoratori schiattano e l'INPS risparmia! Anzi, guadagna.

Ciao.
E.

Carlo Bertani ha detto...

Sì, Eli, e 13 ragazzi/e ci hanno lasciato la pelle...come ci lascia la pelle la gente in ospedale: quando operarono mia madre per un by pass in una gamba, dopo 6 ore ero un po' in apprensione. Fortunatamente, mentre ero attaccato alla macchina del caffè, esce uno dei chirurghi, che mi rassicura. Tutto bene, il mio collega sta cucendo. Poi, mi parla della loro situazione: siamo in 7 medici nel reparto, dobbiamo pensare a tutti gli accidenti vascolari fra Genova e Ventimiglia. E, per fortuna, il primario è un brav'uomo e si "scoppia" lui l'ambulatorio, lasciandoci senza quella incombenza, così siamo liberi per operare e nei reparti. Adesso parlano di "tagliare": ma cosa tagli?!? Siamo già all'osso così, per avere un giorno di ferie devi saper piangere in tibetano!
Sappiamo tutti com'è la situazione, e sappiamo anche chi sono i padroni dei burattini che ci comandano, ma cosa facciamo? Non avendo a disposizione un 127/54 scrivo...chissà che serva a qualcosa...
Ciao
Carlo

Eli ha detto...



Che belle ragazze,

quelle morte nell'incidente in Spagna. Tutte figlie nostre, care vite spezzate.

Unknown ha detto...

Quoto (si dice così?) al 100% il commento di Eli, ma vorrei allargare un attimo il suo orizzonte su quella che può essere la realtà di qualche lavoratore, e sopratutto lavoratrice, comunale... che non ha il cartellino fantasioso (e sono più di quelli che vi hanno fatto credere!). Ho 62 anni, quasi 41 di contributi. Ho un principio di distacco della retina, il glaucoma, le cateratte che stanno cadendo e lavoro al computer. Le vene delle mie gambe sono state devastate da 2 gravidanze (e certamente da un DNA sfavorevole). Passo tutti i giorni dalle 6 alle 9 ore in posizione seduta e quando mi alzo dalla sedia, in attesa che la mia circolazione si riattivi, le gambe mi rimangono a forma di sedia... Quando si informicoliscono, mi alzo e cammino in tondo per la stanza. Aggiungo qualche lacrima artificiale, mentre mi giustifico per aver abagliato la data dell'ultima convocazione di riunione che ormai ho già spedito a tante persone. Qualcuno potrebbe dire:"E perchè con tanti acciacchi non chiedi una visita collegiale e te ne vai in pensione un anno prima?". Risposta: perchè ho già fatto una visita in tal senso... sono loro che mi hanno consigliato di girare in tondo per la stanza e inumidire gli occhi col collirio e continuare a lavorare perchè sono troppo giovane!

Carlo Bertani ha detto...

Ti capisco Luciana: io sono riuscito a scappare dalla scuola a 64 anni, grazie alla visita collegiale, perché avevo deciso di fare pagare loro tutto, con gli interessi. Oltre a scrivere tanti articoli per "Quota 96" - che so aver creato molti mal di pancia (piccola soddisfazione!) - appena avevo male ad un dito me ne stavo a casa, fino a ridurli a pagare me ed il supplente. Sono dei maledetti, e non bisogna avere nessuno scrupolo con loro. Coraggio: ti possono essere d'aiuto dei pediluvi con alcune erbe, fatti consigliare da qualcuno che se ne intende. Ciao. Carlo

Eli ha detto...


@ Luciana

So bene che ci sono dipendenti integerrimi nella pubblica amministrazione, ho fatto una facile battuta, e mi scuso con te se ho urtato la tua sensibilità.
Ti suggerisco di seguire il consiglio di Carlo, perché mi sembra che la tua situazione sia meritevole di attenzione da parte dei medici, soprattutto per quel che riguarda i problemi oculari. Bisogna insistere, insistere ed ancora insistere per far valere i propri diritti.
Adesso tutte le commissioni mediche hanno ristretto le maglie, anche per le pensioni d'invalidità, perché sono tutti impauriti per la stretta che hanno avuto le prestazioni assistenziali.
Comunque parla con un'erborista, può aiutarti per i problemi circolatori.
Credo tu abbia bisogno di un giusto movimento deambulatorio, di tenere le gambe sollevate verso l'alto quando dormi (basta un cuscino sotto il materasso dalla parte dei piedi), e di tanto, tanto riposo.
Ti saluto con affetto.

E.

alsalto ha detto...

Leva '74, vi fara' sorridere a voi vecchiardi (ha aha), quindi a breve saranno 42.
Le mie prime marchette risalgono a lavori stagionali estivi da quando ne avevo 15, a raccogliere pesche etc.
Poi dai 23 da lavoratore autonomo come tutt'oggi.
Io la pensione manco me la immagino come cosa.
Inoltre anche mai dovessi arrivarci e dovesse arrivarmi si tratterebbe di una cifra talmente ridicola da non permettermi in alcun modo di campare, per quanto gia' oggi (e m'auguro ancora piu'in futuro) sia piuttosto "autonomo" sul piano alimentare ed energetico troppe sarebbero le spese ineluttabili. Con 5/600 euro non ti puoi manco permettere d'ammalarti, figuriamoci mantenere le spese minime di una casa tra tasse e manutenzioni minime.
Anche perche' ormai si va di presunzione, nel senso che ad esempio io la tv non la ho e non da oggi ma da sempre, da quando son fuori casa dei miei, dai 19anni, ma a breve mi trovero' l'addebito in bolletta della luce del canone per presunzione, giust'appunto.
Che faccio? Pago la gabella e sto muto o mi sbatto a capire come evitarmela..ops..farmeli risarcire? Farmeli risarcire mi costera' in termini di tempo e stress piu' di 100 euri?
Sembrera' buffo ma non lo e' affatto.
Scusate la banalita'.

alsalto ha detto...

L'unica possibilita' e' quella di aver la capacita' in questi anni che trascorreranno di costruire un'alternativa in termini reddituali e non penso ad accantonamenti, polizze o simili poiche' se c'e' una cosa nel quale non ripongo fiducia sono gli istituti bancari.
Chissa' come mai...
Qui si riassume il salto generazionale che ci si contrappone.

Almeno venisse data la possibilita' di scegliere se aderire o meno ad un fondo pensionistico, ed invece la scelta e' preclusa. Oggi pago per un qualcosa che non mi e' assolutamente garantito per il futuro.
Doppia beffa, cornuto e mazziato come si diceva.
Non voglio tediare nessuno ma la faccenda si fa poi complicata e porto un esempio:
ho realizzato un frutteto domestico, sono circa 150 piante di ogni specie e per ogni specie differenti qualita'. Oggi e' ancora giovane ma tra un paio d'anni iniziera' ad andare in produzione. L'idea e' quella di generare reddito da frutta ed ortaggi, dalle castagne ai cardi passando per le pesche noci, le nocciole e scalogno per dirne alcuni.
Al di sotto di determinati regimi se ne puo' far vendita diretta senza possedere p.iva.
Mi verranno a bussare alla porta?
Produco anche del miele, l'apiario e' regolarmente denunciato.
Con facilita' estrema ne ottengo un quintale l'anno con non piu' di mezza dozzina di arnie in produzione.
Mi verranno a bussare alla porta?
Mi dovro' considerare un evasore?
Ditemi voi.
La mia idea e' di ricorrere a tempo debito al baratto, cosa che gia' faccio col miele e la cera oggi. Quest'ultima la conferisco a chi in cambio mi da teli nuovi e trattamenti per la varroa.
Mi verranno comunque a bussare alla porta?

Mio padre e' andato proprio quest'anno in pensione, a 67 anni.
Negli ultimi 8 come cavatore a 1400m slm, estate ed inverno, neve permettendo.
I mal di schiena se li e' curati coi cerotti che gli procuravano i suoi colleghi cinesi, brave persone, gran lavoratori, cresciuti come ovini loro malgrado non poi cosi' diversamente dai sottoscritti.
Fortuna sua e nostra e' una roccia. Con questo non voglio far la gara a chi s'e' sacrificato di piu' e come, tutt'altro.
Oggi prende poco piu' di mille euri il mese. 2000 ne servono di gas all'anno come minimo.
Se tutto cio' che ha forzatamente dovuto versare in contributi nella sua vita se li fosse tenuti in tasca oggi sarebbe ben diverso.
Poi magari mi sbaglio ma a me pare tanto un truffa, l'ennesima.
Mi rendo conto di aver banalizzato ma non ho manco piu' gran voglia di impegnarmi nel commentare in maniera minimamente godibile.

Per chiudere: da libertario non sento la necessita' di uno stato mammona che mi tenga per mano come di uno che mi tartassi. E' giusto contribuire alla collettivita' ma ben altro e' esserne sottomesso.

Salutoni.

Eli ha detto...


alsalto

buona la tua idea del frutteto, penso che l'autonomia alimentare ci salverà almeno la salute,visto l'olio tunisino, i pomodori marocchini, i fagiolini senegalesi, le arance spagnole, tutta roba piena di glifosato, antiparassitari e robaccia chimica fuori controllo.

Meno male che non puoi aderire ai fondi pensione, sappi che sono una truffa architettata dal governo per favorire i sindacati che li gestiscono, non certo i lavoratori. Tra l'altro Renzusconi ha aumentato le tasse sui fondi di uno sproposito, come per le partite IVA. Perciò, ti sei salvato!

Invece per il canone RAI puoi fare e come. Purtroppo l'Agenzia delle Entrate non ha ancora notificato la procedura, forse si potrà decurtare la bolletta dell'importo canone e fare un'autodichiarazione, oppure si pagherà e poi la cifra sarà rimborsata. I cervelloni stanno ancora escogitando, non disturbare!
Ma prima o poi dovranno esprimersi, e chi non ha la Tv non è tenuto al pagamento, questo è certo. Ci saranno i problemi ed i casini della solita burocrazia, ma con pazienza e tenacia se ne viene a capo.

Bacioni.
E.

alsalto ha detto...

Eli cara, a me le piante riempiono il cuore.
Dovresti vedere lo spettacolo dei mandorli fioriti ad alsalto.
I piu' mi prendono per pazzo: mandorli in piemonte? Ed invece si, eccome.

In merito al canone: quei soldi non me li faccio estorcere manco morto.
Non e' di certo per la cifra in se. Tanto per iniziare ho tolto immediatamente il pagamento
rid della bolletta dell'ENEL sul conto e poi si vedra' il da farsi.

Bella la storia del glifosato.
Si vantavano, i parlamentari europei che ci dovrebbero rappresentare (a me non mi rappresentano manco per sai cosa). Si vantavano di non aver confermato l'uso del glifosato per i prossimi 30 anni ma solo per i prossimi 8 e poi si vedra'.
E monsanto se la ride.

Le mie piante vedono solo un poco di poltiglia bordolese ed una adeguata potatura, null'altro.
Oltre lo stallatico, si intende.
Ho messo principalmente qualita di frutti antichi.
Come la mela annurca, la pesca platicarpa etc...
Sono qualita' non commerciali, danno frutti imperfetti ma non necessitano di bombardamenti come le cultivar piu' utilizzate che a furia di selezioni sono delicatissime.

E non pensare ad un frutteto di quelli a filari, il nostro e' un giardino, il giardino dell'eden hahahhaha..

Salutoni!

ps. ho finito la scopa del sistema.
E' una bomba.

Eli ha detto...



alsalto

sai che non riesco più a mangiare la frutta? Non sa più di nulla.
L'estate faccio fatica a trovare ciliege e fragole sapide, e non parliamo delle pesche! Le raccolgono verdi, sono dure come selci, e se le lasci due o tre giorni a maturare, semplicemente marciscono. Ogni tanto rimedio qualche buona albicocca da un produttore di Cerveteri, ma non ha molti alberi, finiscono presto.
I nostri ottimi cocomeri pugliesi e siciliani vanno in Russia ed in Belgio, ed a noi spacciano quelli del Marocco.
Io boicotto alla grande, ma la maggior parte dei consumatori compra, compra...
Del resto, se uno non sa nemmeno CHI è e PERCHE' sta al mondo, come potrebbe interrogarsi su ciò che mangia?

Se organizzerai una vendita on line di frutta, sappi che sono già tua cliente.

Cosa sia la "scopa del sistema" mi sfugge interamente. Puoi illuminarmi al riguardo?
Anche in privato.
Ciao.
E.

Roberto ha detto...

Salve a tutti!

Non ho seguito bene la notizia ma mi sembra di aver letto che erano una colonna di pullman e che quello del tragico incidente fosse l'ultimo della fila.

Penso anche io che 63 anni siano un età limite per la guida di automezzi di una certa mole e sopratutto con persone a bordo...
Però il "colpo di sonno " è una cosa soggettiva che può accadere per una svariata serie di motivi fra i quali proprio essere l'ultimo di una fila...
All'ultimo della fila non è concessa nemmeno la "tensione" di decidere il percorso,
siccome ha davanti altri pullman ha anche l'orizzonte limitato e sempre uguale...

Io ho guidato mezzi da 70 quintali e pullmini con persone a bordo per
alcuni anni, quando ero uscito dalla polizia dove avevo preso la patente con un corso di guida completo, strada, fuoristrada. mezzi velodi e guida veloce e mezzi
lenti e pesanti ecc... Non ho mai sofferto di crisi di sonno e per questo mi affidavano sempre le tratte notturne, intere notti alla guida.
Ho ormai 55 anni e la scorsa estate sono andato a Praga (1100 km) e l'estate
del 2014 sono andato da Otranto a Budapest in 24 ore (circa 2100 km) ed ero con la mia auto a 7 posti con 6 persone a bordo... l'unico problema è la pipì... sono diventato come una donnicciola... non tengo più di 2 ore circa...

Conosco però alcuni autisti che sanno di avere qualche colpo di sonno, forse è una cosa genetica non saprei, siccome sanno fare solo gli autisti cercano di evitarli con vari trucchetti e con riposi mirati... (il famoso pisolino con il mini cuscino
sul volante, da seduti... 5 minuti e riparti per altre 4 ore ecc...)...

Forse anche quell'autista aveva questa caratteristica, forse se fosse stato il primo della fila avrebbe avuto più stimoli per tenere alta l'attenzione...

Non lo so ma da padre di tre figli sono vicino, con lo spirito, alle famiglie
di quelle bellissime ragazze morte in un modo atrocemente insensato.

Però non ho capito come siamo passati dall'incidentem dai problemi degli autisti
e dell'età pensionabile per mestieri logoranti, alle pesche ed alle scope.

saluti

RA

Eli ha detto...



@ Roberto

" Però non ho capito come siamo passati dall'incidentem dai problemi degli autisti
e dell'età pensionabile per mestieri logoranti, alle pesche ed alle scope.".

Ci siamo passati perché siamo fantasiosi, creativi, irrazionali, irriverenti, saltiamo di palo in frasca ed anche di pasca in fralo!
E poi perché la Primavera ci fa ribollire la linfa vitale come agli alberi da frutto, e mescola e rimescola le celluline grigie (poche, ahimé!) che circolano nei nostri iperbolici cervelli (mio e di alsalto). Allegramente.

Buona Pasqua, Roberto!
Ciao.
E.

alsalto ha detto...

Eli, la frutta maturata in cassetta e' destinata ad aver spesso poco sapore.
Sei poi ci aggiungi che si pretende di mangiare pesche a febbraio, anzi che lo si da per scontato...
Secondo me se si ponesse la domanda a mo di sondaggio ci sarebbe di che scompisciarsi.
Per lo piu' sono coltivazioni idroponiche in serra, dalle fragole ai pomodori, sai che sapore potranno mai avere?
Un bell'aspetto di certo, giacche' non dovendo combattere con le normali intemperie crescono perfette, ma insipide. E comunque una mela coltivata "al naturale" e quindi con le sue normali ticchiolature e piccola pezzatura non la vendi manco a piangere in molfettano se non a chi ne comprende le reali qualita'.
Anche su questo si ha una percezione diffusamente distorta, ma e' il mondo ed e' bello anche cosi'.

La scopa del sistema e' il primo romanzo di david foster wallace, te ne avevo parlato tempo fa e m'avevi posto dei dubbi in merito all'autore. Insomma, era per dirti che a mio avviso invece merita come lettura. Non so se te lo confermero' una volta impugnato infinite jest, ma una cosa per volta :-)

ps. il prossimo fine settimana sono 3 dozzine di piante di mirtilli da mettere a dimora.
Io mi esalto facile ma la mia meta' e' pure peggio di me.

@Roberto
Hai ragione, l'etichetta sui blog vorrebbe che...ma fino a che non s'arrabbia il capo noi s'azzarda a mandarla in mona la netiquette.

Saluti.

Luca C. ha detto...

Già è assurdo che si debba parametrare l'età della pensione sulla base dell'aspettativa di vita (per dire: lo Stato ti dà la pensione, ma tu sbrigati a morire) per cui io dovrò aspettare i 69 anni per andare in pensione, ma questa categoria dei lavori usuranti è stata definita in modo estremamente retrittivo.
Certo, ampliarla implicherebbe una serie di costi non indifferenti, ma non è che far lavorare un muratore o un camionista fino a 67 anni non comporti dei costi.

P.s. e con questo torno a intervenire dopo un lungo silenzio...