18 novembre 2012

Un silenzio imbarazzante


Fonte: Agenzia stampa Infopal - www.infopal.it

Un brevissimo post per segnalare soltanto quello che è sotto i nostri occhi e che, sulla nostra stampa asservita, sembra solo un buffetto amorevole.
A stasera, Domenica 18 Novembre 2012, le vittime palestinesi (fonte: Infopal) sono 71 contro 3 israeliane: non si tratta di una disquisizione sui morti, a chi appartengono, chi li ha uccisi, ecc. Semplicemente, quei morti indicano la sproporzione delle forze in campo.

Sulla stampa nostrana si parla ad "armi pari" dei missili palestinesi ed israeliani: a parte che, ad iniziare le ostilità fu un missile israeliano che uccise un alto ufficiale di Hamas, la sproporzione è sotto gli occhi di tutti. 71 a 3, come sempre.

I missili palestinesi sono in gran parte dei razzi, ossia non guidati, che hanno bassissima probabilità di colpire, mentre quelli di Israele sono alta tecnologia da "one shot, one kill".

Non intendo andare oltre, ma una voce di verità non pagata da Tel Aviv esiste ancora in questo Paese fatto di primarie, governi che lasciano/non lasciano, soubrette che aspirano a ministeri e ministeri (vedi l'ultimo caso del MIUR) che sono sempre senza soldi e poi scopri che si spartiscono in mazzette miliardi?

C'è qualcuno in grado di segnalare, almeno, che Israele ha sequestrato una nave d'aiuti battente bandiera italiana? Vale a dire un atto ostile contro l'Italia?
Smettetela per un attimo di far finta di litigare e piangete, almeno, per una volta sui morti innocenti.

5 commenti:

ierre ha detto...

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http://www.keinpfusch.net/2012/11/oh-medioriente-ci-risiamo.html
Cito:
Gli israeliani hanno sviluppato nel tempo un "corrispondente tattico" dei sistemi Patriot , detto Iron Dome, capace di fermare la stragrande maggioranza dei missili balistici. Inizialmnte era poco efficace e sollevava molte critiche, ma oggi e' finalmente maturo e ha fermato quasi tutti i missili di produzione iraniana partiti da Gaza.
Questo scontro e' un test interessante, per sapere se svilupparlo ancora, e sinora sta funzionando egregiamente.
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Perche' e' cosi' importante questo test? Perche' costruire un sistema del genere in teoria e con le simulazioni serve a poco. E' molto piu' prezioso un grosso test sul campo, con un numero di missili imponente, in modo da raccogliere know-how, le cosiddette "lessons learnt", che consentono di migliorare ancora i sistemi d'arma. Il tutto nel timore che l' Iran inizi a lanciare missili.

Se questo test va a buon fine, Israele potra' pianificare un attacco diretto contro l' Iran, senza dover temere rappresaglie missilistiche o l'aprirsi di un secondo fronte interno. La guerra su due fronti, infatti, e' la peggiore delle guerre perche' causa una contesa interna di risorse, spaccando gli stati maggiori.
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Israele sta oggi colpendo per primo allo scopo di far esaurire i missili e distruggere un possibile "secondo fronte" che potrebbe nascere in caso di attacco all' IRAN. Quindi, l'attacco e' pianificato. La pressione aumentera' enormemente, perche' si intende indurre il nemico in disperazione e portarlo ad usare TUTTI i suoi missili, o quasi.

Contemporaneamente, questo sara' un banco di prova enorme per il software di Iron Dome, che e' per la prima volta nella storia di questi sistemi disaccoppiato (anche geograficamente) dalla parte che agisce, e quindi puo' essere facilmente aggiornato e migliorato. Se Iron Dome funziona, inizia il countdown per l'attacco all' IRAN, che diviene di fatto impotente, o almeno una minaccia molto ridimensionata per Israele. La pressione aumentera' per costringere gli islamisti a lanciare contro Iron Dome ogni missile che hanno.
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In definitiva, quindi, l'operazione sta per estendersi geograficamente, aumentare di intensita', aumentare di violenza, aumentare di peso politico. E diventera' sanguinosissima.

E quando sara' finita non illudetevi: se Iron Dome regge, dopo qualche settimana, o un mese al massimo, iniziera' la campagna iraniana.

Carlo Bertani ha detto...

Sai, ierre, ci sono altri scenari per un attacco all'Iran: e se quelli chiudono lo stretto di Hormuz? Inoltre, il sistema antimissile israeliano ha solo una "percentuale" di successi...nel caso di armi atomiche...
In ogni modo, dubbi permettendo, la volontà israeliana è proprio quella che tu citi.
Ciao
Carlo

kingeagle ha detto...

Gli Iraniani hanno ingegneri di valore, che possono equilibrare le differenze. Non è credibile che non abbiano a casa l'arma segreta. Un attacco israeliano spingerebbe ad un 'all out' e le conseguenze facilmente intuibili. Io lo considero solo uno show preelettorale, come al solito.
Geopolitica in corso.

Carlo Bertani ha detto...

Non credo che l'Iran abbia armi segrete: è un osso duro, ha radar e missili molto efficienti, soprattutto nei sistemi antinave (stretto di Hormuz chiuso, petrolio a 200 $/barile).
L'aviazione è in ricostruzione e nuovi modelli entrano in servizio, ma sono i primi. Anche questo spiega la fretta israeliana.
Non credo che l'Iran avrà alleati (Cina e Russia, che però non interverranno) perché la strategia americana ha colpito prima la Siria, storica "spalla" di Tehran.
Rimarrà da vedere che posizione assumerà l'India, da sempre alleata dell'Iran in funzione anti-Pakistan.
Di certo, casino massimo in Iraq, ma basterà?
E' difficile fare previsioni.
Ciao e grazie
Carlo

Eli ha detto...

Due articoli interessanti e fuori dai denti sull'argomento:

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11113


http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11112

E' da notare che sul merdoso giornale sionista intitolato pomposamente "La Repubblica" avevano censurato l'articolo di Piergiorgio Odifreddi, una delle penne più brillanti dello squallido panorama giornalistico italiano.
Per questo motivo lui se n'è andato! Si è accorto un po' tardi per chi scriveva, come noi, Carlo, fatte le debite proporzioni.

Sull'argomento del post è meglio che io taccia: non saprei dosarmi.
Abbracci a te e Sandra.
e.