10 aprile 2011

Ogni giorno ha la sua pena




Dopo il Giappone che ha scacciato il bunga bunga, dopo la Libia che ha scacciato il Giappone, dopo gli sbarchi a Lampedusa che hanno scacciato la Libia, finalmente – popolo: udite, udite! – Scalpo Appiccicato compra casa. Anzi, no. Anzi, forse.

Così, si sussurra nell’antro dei Ghedini e dei Gelmini: con due belle trovate – “usciamo dall’Europa” e “compro casa a Lampedusa” – si spera di mascherare la débacle della politica estera italiana, la Fossa dei Frattini, la trasformazione della Quarta Sponda nel Terzo Iraq.


Ora, sull’uscita dall’Europa – francamente – ci sganasciamo dalle risate e non perché Bruxelles ci sia così simpatica: semplicemente, perché il Paese più indebitato d’Europa, con la minor crescita, con una classe politica allo sbando, farebbe il più bel regalo alla speculazione internazionale. Con “l’uscita” dall’Europa finiremmo nel Protettorato d’Enotria, con la benzina a 4.000 lire il litro e gli stipendi a mezzo milione: non facciamo ridere.


Più gustosa la vicenda della casetta a Lampedusa…per carità, un modesto abituro appartato[1]…al quale si accede soltanto mediante un angusto tratturo, percorribile solo con le zoccole. Sappiamo che, per il rinnovello Mister Brillantina, Duca di Arcore e di Lampedusa, questo non è proprio un problema.

Ma un problema c’è.


Il problema è che la stamberga è stata costruita su terreno demaniale, oppure si tratta di un vecchissimo bunker italiano ristrutturato o, ancora, del solito gozzo abbandonato su una spiaggia sul quale è stata costruita una portaerei. Non indaghiamo: sta di fatto che il terreno “è di tutti noi”[2].

Lo stesso Mister Margarina della Certosa, però, afferma che si stanno cercando “soluzioni” per risolvere la questione della villa “La Palma”. Allora: una Palma o Due Palme? La seconda, visto che il giardino “è sulla spiaggia”, sembrerebbe la candidata, poiché le spiagge sono del demanio, L’agenzia ASCA, d’altro canto, riporta proprio “Le due Palme”[3].

Siano Due o Una Palma, quel che sconcerta in questo bailamme è che Mister Banano della Bandana – a fronte di una tragedia che si sta consumando sulle nostre coste – pensi a comprar casa.


I più furbi, quelli dei Quartierini Alti, sogghigneranno sotto i baffetti: ma va là, Bertani, è solo una questione di marketing elettorale…i pupari, che muovono Mister Burattino del Graçiol & de Chigi, hanno sentenziato che, per risolvere la questione d’immagine relativa alla pratica n. 2345 “Lampedusa”, bisognava comprar casa, far vincere il Premio Nobel all’isola e sposare la sorella del Parroco. A giorni, ci sarà il terzo annuncio.

Se a Stoccolma si faranno orecchie da mercante, e magari si rifletterà che Gaza ha qualche “merito” in più, allora l’Italia lascerà l’Unione Europea ed andrà nell’Unione Africana, con capitale Lampedusa e sede del Governo alla Palma…o due Palme…beh, Bonaiuti sta ancora studiando la questione.


No, Gran Sentenzieri dei Mille e un Complotto, ciò sarebbe vero se Mister Pisellino Turbato fosse non dico un grande statista, bensì soltanto uno statista. E’, invece, soltanto un ragiunatt de Milan.

Perché?

Poiché, che lui compri casa o non compri casa, non frega un emerito picchio ai lampedusani, ai siciliani, agli italiani, nemmeno ai lobotomizzati di RaiSet, ai Minzolin-dipendenti, agli adepti del Vero Fede, ai buongustai della Marmellata di Mora.


Quello di Lampedusa è soltanto l’ennesimo sfregio alle istituzioni, poiché affermare che “si stanno cercando soluzioni” per poter acquistare la villa che sorge su terreno demaniale, vuol soltanto dire che – grazie alla quisquilia che l’acquirente è il Presidente del Consiglio – si farà in modo che quel terreno sarà, magari, “demaniale di pertinenza della Presidenza del Consiglio”.

Dopo, grazie ad un comma appiccicato ad una legge che regola la divisa dei bovari nelle manifestazioni folcloristiche – che sarà approvata fra uno sbadiglio e l’altro – ci sarà la postilla, che prevedrà qualche forma di “riscatto” per Cemento Bollente delle Mille e Una Villa.


Intanto, fra una villa e l’altra, le navi da guerra USA stanno già posizionandosi per lo sbarco[4], mentre dalle parti dell’Europa non si fa più mistero che, senza i marines, non sarà possibile risolvere niente[5].

E pensare che, da questo modesto blog, già avvertivo[6] del rischio lo scorso 18 Marzo: a questo punto – visto che Mister Carabina Inceppata ha deciso di procurarsi una poltrona in prima fila per lo show aeronavale, stile Normandia, che sta per andare in onda a reti unificate – vorremmo avvertirlo di un rischio.


Occhio al “fuoco amico”.


Articolo liberamente riproducibile nella sua interezza, ovvia la citazione della fonte.


Questa pubblicazione non può essere considerata alla stregua della pubblicazione a stampa, giacché ha carattere saltuario e si configura, dunque, come un libera espressione, così come riferito dall'art. 21 della Costituzione. Per le immagini eventualmente presenti, si fa riferimento al comma 3 della Legge 22 Maggio 2004 n. 128, trattandosi di citazione o di riproduzione per fini culturali e senza scopo di lucro.



26 commenti:

Anonimo ha detto...

Comunque, casa o non casa bisogna dire che il nano di Arcore ancora conserva la poltrona.Credo che storicamente in Italia tranne Mussolini che instaurò un regime, non ci sia esempio simile.Con quella minoranza di faccendieri che riesce a coinvolger un 20% della popolazione (come ci hai fatto ben notare tu in un precedente commento) riesce a rimanere in sella.Gli Italiani sembrano odiarlo,i Francesi lo sbeffeggiano i forti Tedeschi lo contrastano ma la vera domanda da fare sarebbe: Chi lo sta aiutando?

Carlo Bertani ha detto...

Credo che, a questo punto, vada avanti per semplice inerzia.
Ciao
Carlo

Eli ha detto...

Carlo

i proprietari della Villa Due Palme
hanno fatto sapere che non è più su terreno demaniale, essendo stata condonata anni fa.
In queste cose è sempre difficile
appurare come stiano le cose.
Quello che mi sconcerta è che il
Puzzone II, essendo Mussolini il
Puzzone I, vada a Lampedusa in un momento di marasma, coi poveri abitanti sopraffatti da un mese di
occupazione di suolo pubblico in cui il governo non ha fatto nulla,
pur di non inviare al NORD i
migranti, con questi poveretti che
hanno dormito all'addiaccio ed a volte sono rimasti anche senza
pranzo, grazie alla disorganizzazione, e mostri con
estrema noncuranza la sua opulenza
e la voglia di smuovere il suo
pingue portafoglio.
E' proprio il baùscia degli anni
cinquanta, sbruffone ed incurante
delle disgrazie altrui, voglioso
soltanto di mostrare la sua ricchezza.
Qualcuno ha calcolato che nel 2009
abbia speso 34 milioni, circa
centomila euro al giorno, tra
avvocati, Orgettine e riparazioni
delle sue case.
Il suo ego ipertrofico forse ne trae diletto più che dal sesso
chimicamente indotto e mercenario,
a me inquieta osservare come abbia perso il senso della misura e l'equilibrio, non solo psichico,
ma anche contabile.

Orazio ha detto...

Inerzia Carlo? Inerzia tu chiami inerzia il rimbambimento del 1/3 degli italiani procurato dalle armate mediatiche. Senti un po' Carlo in quale paese il capo del governo dopo aver detto che non voleva disturbare Gheddafi mentre faceva fuori i suoi oppositori rimaneva al potere osannato dai suoi rimbambiti??
Propongo un intervento straniero in Italia. Una specie di bombardamento mediatico, fatto dalla corte suprema dell'Aja che potrebbe emettere una sentenza esecutiva e togliere due TV a Berlusconi ed assegnarle ad un comitato di restaurazione democratica. Inoltre la stessa corte potrebbe inibire per dieci anni Minzolini dalla direzione del TG 1. Se entro 15 giorni l'Italia non ottemperasse alla sentenza verrebbe sospesa dall'UE e dall'ONU e il suo capo di governo deferito alla corte di giustizia dell'AJA per crimini contro l'umanità. Sembra uno scherzo ma ormai sono certo che solo un intervento staniero ci può ridare la democrazia. Prendi quei rimbambiti di Milanesi che dopo aver visto come la Moratti aiuti il figliolo le riconferma l'appoggio al 50% nell'ultimo sondaggio pre elettorale.

Ciao Carlo

Carlo Bertani ha detto...

Bisogna ricordare quel che disse Veronica Lario: è un uomo malato. Fu la semplice conclusione alla quale giunse una persona a lui molto vicina, che gli aveva senz'altro voluto bene e con la quale aveva fatto tre figli.
La forza propulsiva del berlusconismo si è esaurita, perché anche Mussolini durò due anni a Salò.
Basta riflettere sui comunicati "spenti" di Confindustria per capire, per rendersi conto di quanto anche la parte imprenditoriale lo abbia abbandonato: regge alla giornata, col voto di Scilipoti, comprando qui e là i voti parlamentari.
Questo, però, lo espone ogni giorno che passa ad un rischio in più, ad un nuovo ricatto.
Temono addirittura di perdere il sindaco di Milano...insomma, il crepuscolo di una mezza tacca, che non è mai un bel vedere.
Grazie a tutti
Carlo

Clanity184 ha detto...

Ma siamo davvero convinti che senza il nano postribolato, questo Paese sarebbe diverso? Forse ci dimentichiamo della nostra storia e di quanto ci abbia fatto comodo farci governare dalla "real politic". Il problema siamo noi singoli cittadini e il nostro senso civico, la nostra consapevolezza. In un campo ben coltivato la gramigna fatica ad attecchire, noi invece rischiamo di fare la fine del Ticino e di ritrovarci governati dai Lanzichenecchi della padania. Credo che solo un salto nel buio possa darci l'occasione di rifondare la nostra collettività su pilastri diversi da quelli attuali. Molti si faranno male, ma la società è troppo malata per pensare ad una guarigione spontanea, serve una rinascita con tutto quello che ne precede.

Carlo Bertani ha detto...

Credo che la colpa sia principalmente delle leggi elettorali, mattarellum/porcellum, che hanno distanziato sempre di più l'elettorato dai rappresentanti. Oramai, il Parlamento non è più la "fotografia" del Paese, basti pensare ai milioni d'italiani che hanno votato senza avere un rappresentante.
Il rimedio?
Una tornata elettorale con proporzionale puro e lo "sfoltimento" delle norme per la presentazione delle liste (Germania: 50 firme).
Sarebbe un Parlamento variegato, difficile trovare sintesi, ma sarebbe "vero", non la patacca che abbiamo.
Grazie
Carlo Bertani

Albertino ha detto...

Per me ha ragione chi scrive "Il problema siamo noi singoli cittadini e il nostro senso civico" La colpa è principalmente nostra, della nostra assenza di senso civico e dello Stato, della nostra incapacità di essere cittadini, ma sempre e solo tifosi. Finita l'era berlsuconi, non cambierà proprio niente. Forse in superficie le "porcate" saranno meno plateali, ma non ci salveremo dalla endemica disonestà, pressapochismo, opprtunismo, ecc. dei nostri governanti, semplice specchio di noi italiani. Saluti.

Dylan Dog ha detto...

Il sistema elettorale proporzionale, magari con uno sbarramento all'un per cento, è uno dei migliori per quanto riguarda la rappresentatività; inoltre aumenterebbe la percentuale di votanti in rapido calo negli ultimi anni.

Questione immigrati: sabato sono stato al Cai di Manduria, oramai siamo diventati il paese delle tendopoli, le nuove istituzione totali italiche. I tunisini sono costretti a vivere in una sorta di limbo, in un luogo fuori dal mondo e la permanenza in questo lager democratico li porta ad assumere sostanze psicotropiche (alcool e hashish) prigionieri di giorni lunghi e privi di significato.

mozart2006 ha detto...

Sessantamila euro per una insignificante stronzetta assetata di euri

60k, cazzo sessantamila cocuzze che sarebbero a farla grossa 3 anni di calli e mal di schiena, per un manovale!
Goodmorning, Vietnam

please, do it: bomb here. No sorrow.

Orazio ha detto...

Mozart in Germania se il capo del governo si scusasse con simili affermazioni su Ruby lo caccerebbero via a pedate e rinchiuderebbero i suoi sostenitori in manicomio per manifesta demenza presenile o senile secondo l'età. Da noi no. Quindi solo un intervento straniero può restituirci un po' di democrazia.

Carlo Bertani ha detto...

Non credo che si tratti di disquisire se gli italiani siano, oppure no, un popolo "corrotto".
Vorrei ricordare il famoso discorso di Berlinguer proprio sull'argomento.
In realtà, la china iniziò a scendere a precipizio proprio negli anni '80, con il CAF, Craxi, la P2 e poi Berlusconi.
Poi, concordo che venirne fuori sarà dura, ma gli italiani hanno dimostrato d'essere stati, prima, gente "normale".
Poi, oltre le Tv, giunsero i miliardi a pioggia sulla ristrutturazione in Irpinia (stessi anni) che trasformarono la Campania in Camorreland.
E, Camorreland, prese d'assalto Gongorzoleland fino alla n'drangheta oramai salda nel Nord.
Con, sia chiaro, la "felice" partecipazione di larga imprenditoria del Nord, incapace di programmare e lavorare sui mercati internazionali, come grandi aziende italiane di un tempo facevano.
Sic transit gloria Italiae...
Saluti a tutti
Carlo Bertani

servo inutile ha detto...

Persona di mia conoscenza, palazzinaro torinese, nell'estate del 2010 si è recato in Libia per fare affari con Ghedda...l'ho incontrato qualche giorno fà e mi sono fatto raccontare la sua versione sulle vicende libiche, diciamo la versione capital-immobliare.

Dalle sue parole, sono emersi:

1) Grande sospiro di sollievo per non avere iniziato a costruire le case popolari promesse dal Menelik, perchè chi ha iniziato a dar corso ai lavori di edificazione dei casermoni fronte deserto sui propri lotti assegnati da non regolari concessioni (leggi umma-umma) ha anticipato capitali e non ha e non riceverà una mazza di rimborso (come ampiamente promesso dal tandem truffaldino Italibiko)

2) Il palazzinaro sostiene che il popolo era tutto dalla parte del Ras, ma la nuova borghesia emergente non ci stava a essere esclusa dal cus-cus-ricco-mi-ci-ficco, della super cementificazione ventilata. Il Ras voleva tutto per sè, compresa la gloria e enormi statue nei quartieri popolari in ricordo della sua generosità.

3) La nuova borghesia voleva il controllo dei pozzi petroliferi...ma no?

4) La nuova borghesia ha chiesto aiuto al capitalismo internazionale e avrebbe scelto i ribelli come ariete per sfondare le chiappe scure del "Beduino".

Di una cosa sono certo: il palazzinaro ci stava perdendo un sacco di soldi e in Libia ci ritornerà solo se troverà interlocutori pronti a pagarlo.

Aggiungo: il popolo libico in Italia NON CI VUOLE VENIRE!!!
Motivo...fino a prima della guerra erano convinti di avere più chance economiche de nojartri...leggi lavoro per i giovani, che sanno bene che qui non c'è...

La Tunisia non conta è un ex-protettorato craxista...ex...appunto...

Il BerlBunga compra terreni ad Antigua: quelli sì che gli interessano e sono pronti per essere edificati e metterci dentro tutta la Famiglia Adams...Lerch incluso..ops!...l'avvocato di famiglia.

Roberto ha detto...

Bertani(Gesù):
"Ogni giorno ha la sua pena"
http://tinyurl.com/5wk6sh6

Mozart:
"no sorrow"

Posizioni inconciliabili?

Black:
io penso che non solo i libici
ma nessun altro voglia venire in Italia,non tanto per l'italia (ma un po' sì) ma perchè ognuno sta bene a casa sua...i miei genitori non avrebbero voluto andare in svizzera, i miei zii non volevano andare negli usa e nemmeno in canada ed in australia...nessuno dei nonni e zii dei leghisti voleva andare emigrante nel nuovo mondo o in europa ecc...

se i flussi migratori dipendessero dalla volontà personale sarebbero ridotti a ben poca cosa...

slauti

RA

Mahmoud ha detto...

Complimenti Roberto ...
mi piacerebbe che tu approfondissi ancora il tuo commento sull'immigrazione ..

iri ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
iri ha detto...

@Blackskull Una mia amica mi ha detto che persone che lavorano da anni in Libia le hanno riferito che lì tutti hanno un "reddito di cittadinanza", il minimo per la sopravvivenza è garantito a tutti. Meglio dell'Italia?

servo inutile ha detto...

@Iri

Confermo, è ciò che rimane della linea politica Panaraba cominciata da Gheddafi negli anni '80 ma non portata a una socializzazione spinta, a causa del suo ego smisurato e conflitti d'interesse famigliare, ma su questo argomento invito l'amico Mahmoud a renderci edotti.

@Roberto

E' vero ciò che affermi con convinzione e ragione - ma è altresì vero che, nella maggioranza dei casi, le generazioni successive non hanno voluto ritornare nei paesi d'origine.
Quello che il palazzinaro mi diceva è che i Libici non vogliono venire in Italia perché non siamo in cima alla lista dei popoli graditi.
Può darsi che abbiano compreso che tipo di governo e di prospettive li attenderebbe.

saluti a tutti
Blackskull

mozart2006 ha detto...

Tornando al tema degli scandali.

Queste notizie ormai non aggiungeranno più nulla a quello che si era intuito già dal primo momento in cui scoppiò questo scandalo. Tutti i particolari che si scoprono ogni volta, ed ogni nuovo più patetico dettaglio, non smuoveranno di nemmeno un millimetro l' opinione dei berlusconiani.

Tutta questa gente, straconvinta del fatto che il Caballero sia la più grossa fortuna mai capitata all' Italia, il più grande statista della storia, non è che ci fa, ci è proprio.

E anche Silvio, loro leader inamovibile, perché eletto dalla maggioranza degli italiani, ma soprattutto eretto dalla totalità delle italiane, ci è... e non ci fa... "Meno male che Silvio c' è"

servo inutile ha detto...

Se dovessimo considerare gli aventi diritto al voto di un paese come il nostro e fissare una soglia, per così dire "legale", oltre la quale non si può più parlare di elezioni democratiche, dovremmo fissarla al 51%.

Gli aventi diritto al voto in Italia si aggirano sui 47.000.000, segno incontrovertibile di una natalità ridicola (13000000 di ab. al di sotto dei 18 anni).

il 51% equivarrebbero a

24.000.000 circa

Le statistiche ci dicono che oltre il 40% degli italiani non voteranno alle prossime politiche, ma poniamo ugualmente il 40%, significa che quasi 19.000.000 si asterranno.

Ipotizzando una divisione netta dei votanti cdx e csx, si può affermare che entrambi gli schieramenti rappresentino ciascuno:

12.000.000 di italiani su 60.000.000.

Qualunque maggioranza si alterni alla Camera, governa sulla totalità del paese con 1/5 delle preferenze.

Dovremmo farci propugnatori di un astensionismo programmato che arrivi al 51% degli aventi diritto al voto, facendo cadere di fatto la classe politica che non ci rappresenta.

Se ciò non avverrà, si scivolerà in condizioni del tutto simili ai bui periodi della minima estensione del suffragio nel sessantennio 1861-1921...effettivamente i segnali ci sono tutti non ultimo il livello di analfabetismo che sta crescendo a dismisura.

http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-allarme-analfabetismoin-italia-oltre
-il-20-878.htm



grazie
Blackskull

servo inutile ha detto...

http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-allarme-analfabetismoin-italia-oltre-il-20-878.htm

il link sull'analfabetismo funzionante

ciao
B.S.

Orazio ha detto...

Dovremmo farci propugnatori di un astensionismo programmato che arrivi al 51% degli aventi diritto al voto, facendo cadere di fatto la classe politica che non ci rappresenta.

Caro blackskull il limite di tutte le campagne di astensionismo è che la classe dominante politica, la casta come la chiama Gianantonio Stella, ci va a nozze perchè si fa votare dalla parte asservita dell'elettorato, quella parte che qualunque cosa facciano i loro leaders non gli toglie mai il consenso. (Vedi Belrusconi e la Lega). Belrusconi ha il suo popolino di sostenitori che all'incirca arriva a 10.000 000 di rimbamb.... e la Lega ne aggiunge 3.000 000 di bauscia. Quindi così loro possono andare avanti all'infinito. Temono molto invece l'alta affluenza che potrebbe convogliarsi su un nuovo partito antisistema e quindi fare campagna astensionistica è un grave errore strategico e tattico. Bisogna andare a votare in massa ma indirizzare il proprio voto su uno schieramento che rompa con la casta dominante.

Ciao Carlo

doc ha detto...

Qualche osservazione sull'emigrazione e la Libia

-l'emigrazione e' stata un fenomeno connaturato allo sviluppo del capitalismo industriale.

Non solo quello industriale ma anche le altre sue forme ne hanno bisogno: non esiste sviluppo (in quel senso) se non si crea sottosviluppo.

Dopo l'unificazione e' avvenuto lo smantellamento delle industrie nel sud per creare i presupposti dello sviluppo industriale del Nord rimasto esenzialmente Sabaudo.
La repressione conseguente all'annessione creò i presupposti della prima grande emigrazione di massa dal sud verso gli USA e le americhe in generale, con punte in europa/australia.
Lo sviluppo industriale del nord, specie quello dell'ultimo dopoguerra determinò quella massiccia emigrazione interna
dal sud al nord.
Va ricordato come parentesi che il nord-nordest di cui oggi si cantan le lodi per lo sviluppo economico, erano considerate a pieno titolo, e ben prima della guerra, parte integrante del sud povero.

Ma nello stesso tempo le zone del sud, condannate scientemente ad un sottosviluppo subordinato e nello stesso tempo dipendente per la propria sussistenza dalle rimesse dei propri emigranti, servivano come bacino di vendita dei prodotti del nord, oltre che per reperire forza lavoro.

Gli ultimi 200 anni sono una dimostrazione continua del legame instaurato tra sviluppo e sotto sviluppo:è la logica del profitto.

Le guerre sono una necessità per il profitto. E quando scarseggiaa o ci sono crisi serve la guerra: perchè la distruzione è un tipo di sottosviluppo accelerato che permettera' lo sviluppo e quindi il profitto deegli altri, quelli che per intenderci sono di volta in volta gli esportatori della democrazzia, dell'umanitarismo sulle armi ad uranio impoverito e di balle in balle continuando.

La Libia non fa eccezioni, indipendentemente da quello che e' stato ed e' gheddafè: non sono riusciti dopo tutte quelle balle sulle fosse comuni , sugli eccidi etc..., nonostante la cirenaica sia in mano dei "ribelli", quelli considerati " i civili", fin dall'inizio consigliati dagli anglofrancesi etc...

La Libia di gheddafi e' stata messa dall'ONU al 53mo nella graduatoria mondiale per lo sviluppo umano e al 1° posto in quella per l'africa.

La Libia del campeggiatore sarebbe ai primissimi posti se si considerasse i parametri scuola,sanità ovvero welfare.
Ovviamente questo non elimina il fatto che sia stato ed e' un dittatore.

E allora cosa ha cambiato l'atteggiamento occidentale nei suoi confronti?
Semplice e l'italia (cioe' l'eni) ne sa qualcosa.

Gli affari lucrosi fatti fino a qualche anno fa dalle multinazionali extra-Libia sono stati quasi del tutto azzerati da gheddafi con l'imposizione generalizzata di contratti al ribasso sulle ricchezze prodotte dalla ed in Libia:
Gas metano, Petrolio di qualità in primis.

Doc

mozart2006 ha detto...

Michele Ciliberto ha appena scritto un bel libro "la democrazia dispotica" (ed. Laterza) dove spiega con molta efficacia perchè Berlusconi "deve" completare al sua distruzione della democrazia, "deve" annientare la giustizia, "deve" evitare che si conosca la verità (e quindi non mollerà mai sulle intercettazioni).
Lascio a chi legge le argomentazioni serrate e non riassumibili dello storico, che descrive con assoluta precisione il modo, i tempi ed i fini del "despota democratico" (ovvero Berlusconi), e lo fa citando a piene mani Tocqueville (per i berluscones: Tocqueville non è un antiberlusconiano per partito preso, se non altro perchè è morto nel 1859)
Una sola cosa è sintetizzabile : il "despota democratico" non si fermerà fino a quando l' ultimo brandello di democrazia e di libertà non sarà svuotato dall'interno, e la democrazia ridotta a guscio vuoto come la spoglia di un insetto dopo la metamorfosi.
E' una sorta di immanenza che nasce dall' ego ipertrofico del despota e dalla adorazione e passività della massa.
Ciliberto nella sua analisi storica lascia poche, o nulle, speranze , esclude che il despota possa fermarsi e spiega come non siano possibili compromessi o accordi volti a moderarne la sua rapacità e la sua lussuria (di potere, non solo fisica)
Invito tutti a leggere il libro, almeno per far capire alcune ragioni del mio pessimismo.

Eli ha detto...

Mozart 2006

ma perché copi? Scrivi cose tue,
oppure cita la fonte!

Sarò anche pessimista ma......
Michele Ciliberto ha appena scritto un bel libro "la democrazia dispotica". (ed. Laterza) dove spiega con molta efficacia perchè Berlusconi "deve" completare al sua distruzione della democrazia, "deve" annientare la giustizia, "deve" evitare che si conosca la verità (e quindi non mollerà mai sulle intercettazioni).
Lascio a chi legge le argomentazioni serrate e non riassumibili dello storico, che descrive con assoluta precisione il modo, i tempi ed i fini del "despota democratico" (ovvero Berlusconi), e lo fa citando a piene mani Tocqueville (per i berluscones: Tocqueville non è un antiberlusconiano per partito preso, se non altro perchè è morto nel 1859)
Una sola cosa è sintetizzabile : il "despota democratico" non si fermerà fino a quando l'ultimo brandello di democrazia e di libertà non sarà svuotato dall'interno, e la democrazia ridotta a guscio vuoto come la spoglia di un insetto dopo la metamorfosi.
E' una sorta di immanenza che nasce dall'ego ipertrofico del despota e dalla adorazione e passività della massa.
Ciliberto nella sua analisi storica lascia poche, o nulle, speranze , esclude che il despota possa fermarsi e spiega come non siano possibili compromessi o accordi volti a moderarne la sua rapacità e la sua lussuria (di potere, non solo fisica)
Invito tutti a leggere il libro, almeno per far capire alcune ragioni del mio pessimismo

Scritto da: mauro | 14/04/2011 a 14:34

Tratto dal blog iltafano.typepad.com

http://iltafano.typepad.com/il_tafano/2011/04/off-topics-del-14-aprile.html?cid=6a00d83451654569e2014e87cae19c970d

Eli ha detto...

Democrazia da esportare.

http://fulviogrimaldi.blogspot.com/



Qui sotto un edificante quadro di democrazia da esportare.

Vivo a Milano 2, in un quartiere costruito dal Presidente del Consiglio. Lavoro a Milano in un’azienda di cui è principale azionista il Presidente del Consiglio. Anche l'assicurazione dell'auto con cui mi reco a lavoro è del Presidente del Consiglio, come del Presidente del Consiglio è l'assicurazione che gestisce la mia previdenza integrativa. Mi fermo tutte le mattine a comprare il giornale di cui è proprietario il Presidente del Consiglio. Quando devo andare in banca, vado in quella del Presidente del Consiglio. Al pomeriggio, quando esco dal lavoro, vado a far la spesa in un ipermercato del Presidente del Consiglio, dove compro prodotti realizzati da aziende partecipate dal Presidente del Consiglio. Alla sera, se decido di andare al cinema, vado in una sala del circuito di proprietà del Presidente del Consiglio, e guardo un film prodotto e distribuito da una società del Presidente del Consiglio: questi film godono anche di finanziamenti pubblici elargiti dal governo presieduto dal Presidente del Consiglio. Se invece la sera rimango a casa, spesso guardo la TV del Presidente del Consiglio, con decoder prodotto da società del Presidente del Consiglio, dove i film realizzati da società del Presidente del Consiglio sono continuamente interrotti da spot realizzati dall'agenzia pubblicitaria del Presidente del Consiglio. Seguo molto il calcio, e faccio il tifo per la squadra di cui il Presidente del Consiglio è proprietario. Quando non guardo la TV del Presidente del Consiglio guardo la RAI, i cui dirigenti sono stati nominati dai parlamentari che il Presidente del Consiglio ha fatto eleggere. Quando mi stufo navigo un po’ in internet, con provider del Presidente del Consiglio. Se però non ho proprio voglia di TV o di navigare in internet leggo un libro, la cui casa editrice è di proprietà del Presidente del Consiglio. Naturalmente, come in tutti i paesi democratici e liberali, anche in Italianistan è il Presidente del Consiglio che predispone le leggi che vengono approvate da un Parlamento dove molti dei deputati della maggioranza sono dipendenti ed avvocati del Presidente del Consiglio, che governa nel mio esclusivo interesse, per fortuna! PS.: Tutte le persone che ricevono la presente comunicazione hanno l'obbligo civile e morale di trasmetterla ad almeno altre cinque persone: non sia mai che qualcuno lo votasse di nuovo... Autore Anonimo