06 giugno 2010

Comunicazione interna del 6 Giugno 2010

Oggi, anniversario dello sbarco in Normandia, voglio spiegare perché sono salito sul tank e sono sbarcato nell’area d’eliminazione dei commenti del blog. Del nostro blog.
In passato l’avevo fatto soltanto quando i commentatori si lasciavano andare ad insulti, ma qualche commentatore usa tecniche più raffinate: in gergo, vengono chiamati troll o debunker. Specie di virus o de-strutturatori.
Più volte abbiamo discusso, io ed i responsabili di CDC – che hanno problemi ben più gravi – di quale sia il limite, superato il quale, scatta la censura. L’argomento è complesso e senza soluzioni univoche ed applicabili sempre nell’identico modo. Ricordiamo che nei blog delle destre di governo (e, in molti casi, anche della sedicente sinistra) i commenti sono filtrati alla fonte, salvo farne passare qualcuno per poi scatenargli la gazzarra contro: utilizzano tecniche di provenienza televisiva, ossia il blog è la trasposizione sul Web dei tanti reality.
Per prima cosa, allora, bisogna definire quali sono gli obiettivi di questo blog.
Questo spazio, che è privato per definizione, nel tempo s’è trasformato in quello che definirei un “luogo di studio e di meditazione”. Qui, intervengono persone che vivono anche lontano dall’Italia, Europa ed oltre, per portare i loro contributi. Qual è l’obiettivo?
Sulla base di un plafond condiviso di valori, cercare soluzioni, approfondire le proprie conoscenze e, in definitiva, crescere insieme, poiché ogni azione genera un mutamento. Non bisogna essere dei fisici o dei sociologi acclarati per capirlo.
In metafora, potremmo paragonarlo ad una biblioteca, dove ciascuno porta un testo e lo commenta con gli altri: i libri sono diversi, le persone anche, e si esercita la critica. A nessuno, però, viene in mente di portare un registratore per ascoltare la K40 durante la discussione, giacché gli altri non riuscirebbero più a capirsi, per quanto piacevole possa essere ascoltare Mozart.
Fuor di metafora, l’inserimento “a raffica” di commenti che hanno poco valore in sé, che non qualificano la discussione – anzi – la fanno virare verso litigi senza senso, raggiungono il solo scopo di depotenziare la discussione.
La “regola” di non ascoltare musica durante la discussione può essere presa come termine di paragone per capire qual è la base etica del blog, ossia i valori condivisi.
Il primo valore è il rispetto della vita e della personalità umana, inteso però anche come la lotta senza quartiere a tutto ciò che la nega. Così come il desiderio di sempre maggior serenità per tutti gli esseri senzienti, con la ferma opposizione verso chi desidera affermare solo la propria serenità, magari a danno di quella altrui.
Ne discende, quindi, la ricerca di soluzioni di pace, di prosperità, di salvaguardia dell’ambiente e della qualità del lavoro, compresi i diritti che reggono queste affermazioni.
Questi sono i valori fondanti del blog: mi sembrano abbastanza ampi. In ogni modo, ci sono migliaia di blog dove – non essendovi rispetto per valori etici basilari – la cosiddetta discussione “libera” conduce spesso a centinaia di commenti senza senso, spesso volgari, quando non sono altro che catene d’insulti.
Questo blog ha scalato la classifica di Blogbabel come un destriero: la sua collocazione varia, ma sempre nei primi 1000 blog italiani, spesso fra i primi 500. Non è poco: dietro di lui, ci sono spesso blog di politici di buona visibilità.
Vi siete chiesti il perché?
Poiché l’elaborazione collettiva – spesso, un nuovo articolo nasce proprio dalla riflessione sulle molte cose dette nei commenti – ha in sé la forza che nessuno scrittore, anche bravissimo, può avere.
La nomina ufficiale di Mahmoud a “corrispondente dalla Giordania” era una celia solo a metà: non è da tutti avere “in squadra” una persona d’elevata cultura, in grado di spiegare uno dei maggiori affanni del nostro tempo, il Medio Oriente, proprio dal Medio Oriente. E Mozart, che spesso ci racconta la Germania? Ma anche noi, che tentiamo di raccontare l’Italia, questa pessima Italia del giorno d’oggi.
In altre parole, qui si predilige la cultura – che non significa titoli di studio od altre stupidaggini – come strumento per affinare quei valori etici dai quali poi discende l’economia, il dibattito storico, la politica, ecc.
Potremmo, ogni giorno, partire dall’ABC, recitare tutti insieme l’alfabeto?
Calando a bomba nella situazione odierna, il valore etico che Israele non rispetta riguarda espressamente le leggi sulla navigazione nelle acque internazionali: ha mostrato di farsene un baffo.
Perché i commenti erano pretestuosi?
Poiché se Israele avesse avuto dei dubbi sul carico delle navi, avrebbe potuto semplicemente attenderle al limite delle acque territoriali, chiedere il diritto d’ispezione e salire a bordo. Poi, attrezzare i controlli allo sbarco. Invece?
Invece 9-19 morti (le fonti discordano), botte e maltrattamenti per i partecipanti alla missione: botte e maltrattamenti gratuiti, senza un perché. La ragione?
Ricordare al mondo che Israele non rispetta le leggi internazionali, se ne fa un baffo delle risoluzioni ONU 242 del 1967 e 338 del 1973, le quali intimavano a Tel Aviv la riconsegna di quei territori. Invece, dritti come un fuso verso il “Bantustan” medio-orientale.
Far saper che le accuse di genocidio portate da Goldstone (che è ebreo!) nel rapporto ONU su Gaza non verranno mai prese in considerazione, anche se sono un documento ufficiale delle nazioni Unite. Per molto meno, proprio in Oriente, sono state scatenate tempeste di bombe “marca ONU” niente male.
E potremmo continuare.
Anche la pretestuosa manfrina dei razzi di Hamas, perde valore perché è solo Israele il responsabile di quella situazione: se solo avesse rispettato le risoluzioni ONU, oggi non ci sarebbero i razzi di Hamas (peraltro, partiti all’indomani del blocco di Gaza, altra azione illegale e condannata dalle Nazioni Unite).
Per questa sequenza di ragioni, le posizioni filo-israeliane odierne non possono essere qui accettate, poiché tradiscono i valori etici sopra esposti.
Ciò non significa sposare un acritico pan-arabismo, che qui non ha mai messo piede: le discussioni serie, qui gradite, riguardano il modo di superare le impasse – ossia: due stati? un solo stato? in quale scenario del post colonialismo europeo? ecc - ma niente che possa giustificare l’azione israeliana di questi giorni.
Proprio perché l’ABC l’abbiamo superato da un pezzo, non caschiamo nell’errore di ripartire ogni volta da capo per far piacere a qualcuno il quale, in definitiva, vuol solo far perdere del tempo.
Perciò, in data 6 Giugno 2010, l’editto è stato promulgato e, per il futuro, ad ogni “sbarco dagli elicotteri” sul blog risponderò o ignorando, oppure muovendo un tank: costa meno fatica a me, cancellare, che ad altri scrivere.

34 commenti:

Orazio ha detto...

Bravo Carlo, spero di avere in futuro ancora spazio sul tuo blog che, a mio parere, è fra i più seguiti di quelli in lingua italiana.

Ciao
Orazio

Carlo Bertani ha detto...

Orazio, sai benissimo che fra di noi (e non siamo proprio pochi) problemi non ce ne sono mai stati, eppure abbiamo storie diverse, ecc.
Ciao
Carlo

kingeagle ha detto...

Io sono un lettore, raramente invio un commento. Attribuendo valore a quello che leggo, ritorno e rileggo, altrimenti mi sposto e cerco un altro blog. Chi risponde per ferire, anche con la parola, non è degno di essere preso in considerazione. Quindi la cancellazione del commento è accettabile, necessaria, per non far scadere il livello dell'indagine che pur partendo dall'individuo Bertani, diventa poi collettiva. Sempre con qualcosa in più. Un lettore tra i tanti. grazie

Carlo Bertani ha detto...

Bene: vedo che anche tu, Sirking, hai compreso la ragione del gesto. Non si tratta di escludere qualcuno, ma di preservare quel che c'è, quel poco che ancora possiamo permetterci.
Grazie
Carlo Bertani

Anonimo ha detto...

Seguendo te e il tuo blog ho imparato ad apprezzare le tue doti di moderatore, quindi, mi fido della tua decisione purchè non sia il preludio al taglio di commenti di coloro che non si esprimeno sulla propria stessa linea di pensiero come fa la Randazzo o come mi è capitato ( purtroppo) anche nel blog di Piero Ricca dove senza mai essere volgare sono stato cancellato.Sono certo che qui non accadrà mai ciao!!

servo inutile ha detto...

Ah!, l'uso della parola, quale grande mezzo possiede l'uomo per esprimersi ed esprimere.
Ah! L' uso del silenzio, quale momento migliore per riflettere sull'uso della parola.
E' chiaro, Carlo, che il tuo non è stato un attacco ad personam ed è chiaro che i toni di una discussione, non debbano scadere, nè nella forma, nè nei contenuti.
Il problema della responsablità di ciò che ognuno di noi commenta sui tuoi post, è di vitale importanza.
La forma deve essere comunque educata e il più possibile corretta, mentre i contenuti devono, fuori da ogni dubbio, essere avvalorati da un minimo di fonti esatte, pena l'eliminazione o la correzione dopo avvertimenti, che tu hai dovuto dare, come se si trattasse, purtroppo, di orecchie dure che non volevano ascoltare...ed è stato così.
Una cosa è certa, se si continua a sostenere che tutti sono vittime in tutti i conflitti presenti sulla Terra, è evidente che non ci saranno più carnefici, e , ciò che è peggio, le guerre possono continuare indisturbate.
Se si insiste nel sostenere che tutte le opinioni sono valide, dove starà la verità?
Fatti, fonti e riflessione, poi studio e, forse, commento o opinione...altrimenti, c'è la spiaggia, il macellaio, il bar, il ristorante e non certo un agorà libera come questa.
All'amico Pluto consiglio vivamente la lettura o rilettura del processo a Socrate, e di soffrire in cuor suo, come io soffro, dei figli che oggi nasceranno in mezzo a un conflitto senza fine, figli palestinesi che non avranno un futuro, figli israeliani che non saranno in grado di provare niente di più che odio per quei figli.
Io sto dalla parte della vita e dalla parte di chi quella vita, anche misera, la difende e se domani, un popolo mi invadesse con armi potenti e distruttive e mi chiedesse una completa sottomissione, PREFERIREI MORIRE PIUTTOSTO CHE ARRENDERMI e m'incazzerei se fossi definito terrorista.
E se fossi dall' altra parte...DISERTEREI!!

con stima
B.S.

servo inutile ha detto...

Scusate se continuo a riproporre terra al posto di aria.

Cosa ne pensate dell' idea di aprire una coop agricola?
Tosto considerato che, la terra nelle langhe non costa così cara?
Meditiamo e iniziamo a vagliare questa eventualità...se volete.

http://www.opsonline.it/
psicologia-913-
come-aprire-una-
cooperativa.html

PS Posto questo link illuminante per radere il chiacchiericcio a zero.

http://www.libreriadelledonne.it
/news/articoli/ManifAzione.htm

halo1367 ha detto...

Rientro ora da un piccolo ma antipatico problema fisico che mi ha tenuto lontano dal web per una decina di giorni ma soprattutto mi ha impedito di incontrarti di persona, Carlo, all'incontro di Bologna.
Ci tenevo particolarmente. Ma è il fato a decidere ben oltre la nostra volontà (forse!).

Arrivo e leggo questa comunicazione interna...
Prima o poi tutti gli amministratori di blog si devono confrontare con con troll e debunker.
Persone, costoro, che per ideologia o più spesso per svolgere il loro "lavoro salariato" inquinano le discussioni che i blogger più attivi e seguiti hanno con i loro lettori.
Che fare? Il padrone di casa come deve muoversi per organizzare al meglio un territorio che non solo è suo ma che vive, soprattutto, sotto la SUA responsabilità e con la sua faccia?
Un paio di mesi fa, Carlo, qui a casa tua, un neo-lettore, mi apostrofò volgarmente e con poche motivazioni. Ovviamente non voleva un confronto ma semplicemente (col solito sistema di attaccare e sminuire la persona ignorando i contenuti) mandare in "vacca" la discussione fra pari e diversi.
Io non risposi alle sue invettive con egual moneta ma cercai di continuare il confronto per contenuti.

La mia tesi è che NON bisogna dare da mangiare all'animale.

Tu, allora, sei intervenuto come moderatore motivando la cancellazione dei suoi post, invitandolo a ripresentarsi con più tesi e meno ingiurie gratuite.
Non si è più visto.

Io ho assunto un atteggiamento utile al blog tu hai correttamente fatto pulizia.

Quindi pieno e totale appoggio alla tua linea ma una raccomandazione a tutti i frequentatori che hanno fatto della propria diversità un patrimonio importante del blog stesso: NON date da mangiare all'animale di turno.

Io, che spesso espongo tesi non certo maggioritarie in questo blog, mi sento come a casa mia tra persone che non la pensano come me ma che rispetto e che mi rispettano.
Altrimenti a che scopo confrontarsi?

Più ancora di Carlo noi possiamo tenere "pulito" il "nostro" territorio.
Riconoscendo ed isolando la provocazione che nulla propone intellettualmente.
E Carlo ha tutto il diritto di usare un metro di valutazione che gli pesa, in quanto autoritario, ma che gli appartiene per dovere.

Ciao
FD

halo1367 ha detto...

Caro Blackskull, apprezzo assai il tuo desiderio di parlar di terra anziché di aria (fritta?)...

Ma qui temo che venga fuori il dato (accertato) della nostra differente età.

Come proveresti a convincere uno che ha 20 anni più di te a trovare motivazione e forme per reinventarsi?

Con la vecchiaia adoro sempre più lo studio e sempre meno trovo motivazioni per credere ad un futuro, personale e collettivo, diverso.

Abbiamo, noi vecchi ma non solo, ancora tempo o la Gretel di ognuno di noi deve avere sempre più spazio?

Eremita e osservatore (non protagonista) dei tempi?
Comincia a piacermi troppo.

Provocazione (non del tutto).

FabrizioD

Giacomo Gabellini ha detto...

Carlo il tuo intervento era, purtroppo, necessario alla luce dei miseri tempi che stiamo vivendo. Le differenze sono il sale della vita e il confronto consente ad ognuno dei partecipanti alla discussione di accrescere il proprio livello culturale e personale. Il blog è l'agorà del giorno d'oggi, la piazza di Mileto in cui i cittadini dell'antica Turchia ionica si riunivano per dar luogo al dibattito pubblico. Ne nacque la filosofia, materia terribilmente seria sottovalutata dalla marmaglia semicolta che spopola al giorno d'oggi su tutti i media di massa. Posso affermare che questo blog sia uno dei migliori che abbia mai frequentato prprio per questi motivi. Continua così Carlo. Cari saluti e un abbraccio.

Orazio ha detto...

Se Teheran manderà, (ma non ci credo) due navi di soccorso a Gaza Israele ne farà polpette. Che succederà dopo? Carlo un tuo parere.

Ciao

doc ha detto...

Alcune considerazioni:
-l'opinione và, può essere liberamente espressa sempre, ma sui fatti in sè non esiste opinione (al max si può farlo sulle modalità di arrivo al fatto..) ma solo e semplicemente il fatto. Per cui...

Quando si "violentano" i fatti cercando di farli diventare opinioni si mistifica in ogni caso. Sempre!. Specie se dette opinioni vengono cerchiobottate..

E quindi dietro non c'è nessun pseudo senso dell'umanesimo cmq vantato e spalmato a più non posso: si è semplicemente accattoni, mentecatti dell'umanesimo!. Niente di meno!!

-Non è vero - o meglio, almeno per me non lo è - che non sia possibile convincere qualcuno con almeno 20 anni di differenza di età credo in +, come nel mio caso).

Io prima di questo Blog non conoscevo Fukuoka, oggi un pò sì: ho già letto "la rivoluzione del filo di paglia"; ed ora sto leggendo "la fattoria biologica".

E' stato importante, anzi fondamentale per la mia nuova stagione: ha indotto in me un processo di revisione critica (in questo aiutato anche da ricordi "antichi" della mia terra d'origine). Che è ancora in corso..

Per cui, pur non essendo oggi pronto ad una condivisione economica, condivido le iniziative
esposte a cui aderiro' appena ...possibile.
Cordialmente
Donato Curcio

Oggi, anche ieri lo ero, sono molto piu' convinto che senza un ritorno alla natura ci sarà la fine di cui -come ben dice Fukuoka- la Natura non darà avviso a questa stupida umanità.

servo inutile ha detto...

10000 mq
Non ho scelto a caso questa misura, è come un mattone fondamentale sul quale provare a costruire qualcosa di concreto.
DOC lo sta scoprendo, e leggo, con entusiasmo.
L' organizzazione è alla base dela realizzazione di un progetto.
Il primo passo è un sogno.
Io ho questo sogno e ho voluto condividerlo con tutti voi.
Ho pensato a questa terra, sottratta da speculazioni, da chimica indiscriminata, da abbandono, per farne un inizio, una genesi.
L' età conta poco, Fabrizio, se pensi che a 80 anni, Fukuoka, faceva quello per cui ha studiato e lavorato per una intera vita.
Io ho problemi di salute seri, malgrado abbia 20 anni meno di te, e credimi, ti comprendo quando dici che il ritiro sul "Monte Athos" è decisamente meglio della mischia infernale del mondo.
Ma, per un piccolo sogno come'è il mio, occorre l'esperienza di persone come te e della forza giovanile di tante altre.
In quell' ettaro di terra, vorrei materializzare tutte le parole di questo blog e creare un precedente che sia di esempio.

PS- Mi fa piacere constatare che la terra susciti ancora interesse nelle persone, segno che, la fiammella della speranza in un nuovo mondo, non si è ancora del tutto spenta.

con amicizia
B.S.

Carlo Bertani ha detto...

Sono confortato dal vostro sostegno perché, come avrete capito, non sono una persona che gradisce brandire la mazza.
Però, siccome il lavoro che stiamo collettivamente - e sottolineo collettivamente - facendo lo ritengo molto importante, ho preso questa decisione.
Spero, in futuro, di non dovermene più avvalere.
Cosa fatta, capo ha: chiuso.
Cosa farà Israele se Teheran manderà delle navi? Credo che si comporteranno come con la Rachel Corrie, ma è difficile prevedere le conseguenze.
Ahmedinejad non ha bisogno di scatenare una guerra: il tempo e le alleanze lavorano per lui.
Le navi saranno della Mezzaluna Rossa: staremo a vedere, certo che la "gara" in soccorso di Gaza (che nasconde la primazia nel mondo islamico) potrebbe rivelarsi una trappola proprio per l'Iran o la Turchia.
Noto, però, che ci sono forti tentativi d'accelerare la crisi: sembra che da entrambe le parti si rialzi la posta.
Continuo, però, a non credere ad una guerra contro l'Iran nel Golfo, perché sarebbe devastante per il sistema petrolifero: potrebbero essere gli stessi banchieri a richiamare Israele all'ordine.
Sull'ettearo di terra...io ho già "'stu penzier'" della Gretel da sistemare...però questa cosa già la feci quand'ero giovane e m'attizza...
Insomma, forse per "starci" bisognerebbe prima definire meglio l'iniziativa.
Un luogo a metà fra la discussione filosofica e la pratica...una sorta di meditazione camminando dello zen...beh, la cosa è interessante.
Capisco le riserve di qualcuno, però si potrebbe partecipare a diversi livelli, con più o meno responsabilità. Bisogna approfondire.
Grazie a tutti
Carlo

Mahmoud ha detto...

Ciao Blackskull, scusa se ti rispondo qui, ma riguardo al tuo commento apparso sotto l’articolo precedente, i movimenti xenofobi antimusulmani non si occupano affatto di politica internazionale, bensì di realtà sociopolitica assai provinciale. Parlare di “diversità” o lottare contro “l’alterità” non vuol dire occuparsi di politica internazionale. Ma questi non sanno dove sia il Togo!

La mia affermazione “non mi sembra che i giovani europei d’oggi siano interessati ai conflitti internazionali” era semplicemente una risposta alla domanda se eravamo tornati ai mitici anni ’60. Sì, certo, ci sono eccezioni, Giacomo Gabellini è un giovane, secondo me, d’altri tempi (leggo con interesse i suoi articoli) e ci sono “tante” altre eccezioni.

Mi chiedo, dove troviamo quel giovane rappresentato da Jean Luc Godard nell’episodio “Amore” nel film “Amore e rabbia” (1969)? Durante gli anni trascorsi in Italia ho incontraro piuttosto tanti giovani come il personaggio pasoliniano rappresentato da Ninetto Davoli nell’episodio “La sequenza del fiore di carta” nello stesso film.
Saluti

Mahmoud

Carlo Bertani ha detto...

Mi è saltato in questo momento agli occhi il ricordo del "monastero" musulmano (lo so, il termine non è appropriato, ma ho fame) di Blagaj, in Bosnia, dove i Dervisci incontravano, nel '700, i Gesuiti per compiere insieme riflessioni filosofiche.
E' un posto incantevole, presso la fonte d'acqua dolce più corposa d'Europa, fuori dell'abitato, fra i boschi.
Che bell'immagine, pensando ai 10.000 mq!
Carlo

servo inutile ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
servo inutile ha detto...

Grazie, Mahumoud ,per la risposta, adesso mi è chiaro il concetto che volevi esprimere.
Concordo con te, infatti ho scritto che quei movimenti non fanno cultura politica, ma si abbeverano alla fonte delle divisioni facili e nette tra gog e magog e nulla più.
Purtroppo il fanatismo religioso di qualunque estrazione, esiste, si bruciano chiese e moschee, si distruggono immense statue del buddha e si invade il Tibet per ragioni del tutto simili.
Quanto ricorda Carlo è vero; l' incontro tra i gesuiti e i dervisci è avvenuto, in verità i gesuiti si sono incontrati con tutte le culture del mondo e sono stati i primi a redigere dizionari in lingue diverse dal latino.
Dobbiamo a loro come agli arabi a cavallo tra il 900 e il 1100 dc, la diffusione della cultura su scala planetaria.

In uno dei miei commenti precedenti ho ricordato Edward Said, sulla questione palestinese, del quale ho letto anche a brani " Cultura e imperialismo. Letteratura e consenso nel progetto coloniale dell'Occidente".
Ha scritto altri saggi su Israele: potresti dirmi cosa ne pensi e se, come pensatore, è stimato dalla comunità palestinese per il suo lavoro.
Esistono davvero movimenti importanti e incisivi di obiezione di coscienza in Israele?

con stima
B.S.

PS A chiunque venga in mente qualcosa, prendete un foglio di carta e tracciate un quadrato di 10X10 cm, tenendo conto che in scala 1cm sulla carta=10m sul terreno.
Ipoteticamente quello è il sogno ed è anche un contenitore...progettiamo e scriviamoci che cosa abbiamo immaginato.
Per adesso è solo un esercizio di fantasia...ma aiuta moltissimo.

ciao a tutti

Carlo Bertani ha detto...

Siccome lo spirito di Manitù, Domine Iddio, Allah, Budda, la Trimurti...eccetera...ci tiene una mano sulla testa, oggi Serge Latouche ha pensato bene di scrivere qualcosa sulla sua, personale decrescita.
Vi invito a leggerlo, come "compendio a latere" della proposta di Blackskull.

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=7135&mode=thread&order=0&thold=0

Da parte mia, confesso che un libro come "Il libro dell'autosufficienza" di John Seymour fu generatore di sogni infiniti. E trovai sempre qualche metro quadro di terra che abbisognava di cure.
Poi cambiai sogno, perché lessi "In viaggio intorno al mondo con lo Spray", del cap. Joshua Slocum, che sul finire dell'Ottocento, terminata la sua vita di capitano baleniere, trovò un relitto abbandonato su una spiaggia del New England, lo rimise a posto e compì la prima circumnavigazione del globo in solitario.
Quando vidi la Gretel - con la sua bella ruggine in vista, e quindi pochi soldi in cambio - capii che era giunto il mio "Spray".
Così nascono le cose, che poi muoiono: dal sogno. La differenza, fra il sogno ad occhi aperti e la realtà immaginata e trasfigurata dal sogno, è solo il lasso di tempo che trascorre dalla nascita alla morte.
L'Uomo Superiore - direbbe qualcuno -)) - osserva, pratica, conclude. Senza rimanere abbarbicato a nessun laccio.
Ciao a tutti
Carlo

PS: ciao Mahmoud, quando ho postato l'ultimo mio commento il tuo non c'era ancora...misteri dell'elettronica!
In compenso, mi è tornata alla mente la visita che compii qualche anno fa all'eremo di Blagaj. Che caso!

Mahmoud ha detto...

Il testo di Said che hai citato, Blackskull, “Cultura e imperialismo” (1993), è considerato il vero capolavoro che ha superato il suo ormai classico “Orientalismo” (1978), il quale rimane teoricamente inconsistente, come ammise l’autore stesso. É uno dei primissimi tentativi di collegare l’imperialismo occidentale con opere di letteratura, musica, ecc. le quali, a prima vista, appaiono “innocenti” come il romanzo domestico “Mansfield Park” o l’opera verdiana “L’Aida”. Invece, questi lavori, secondo Said, nascondono tra le righe e le note i progetti coloniali: personaggi che si arricchiscono, nel romanzo della Austin, grazie alle rendite delle colonie inglesi; “L’Aida” non solo rappresenta la Cultura Alta, ma andrebbe vista, secondo lo studioso palestinese, anche come l’inaugurazione del Canal di Suez (1869). Vale la pena vedere la Cultura da un altro punto di vista, non pensate?

“La questione palestinese” è un titolo di un altro libro di Said (uscito in Italia con Gamberetti nel ‘95) in cui traccia una possibile soluzione, quella di ‘uno stato, due popoli’. Il contributo fondamentale di questo libro è dato dalla centralità del tema dei diritti del popolo palestinese. Ma un altro libro, più recente, che io consiglio è “La pace possibile” (uscito con Il Saggiatore nel ’95), una raccolta di articoli di Said usciti in giornali sia arabi che occidentali.

Riguardo alla reputazione di cui gode in medioriente, va detto che la sua soluzione di uno stato per due popoli non viene condivisa da tutti, anzi, molto spesso Said viene poco apprezzato proprio per questa sua proposta, oltre che per il fatto che è facile lanciarla vivendo e lavorando in Occidente. Nonostante ciò, proprio per il suo pensiero, l’opera di Said è considerata naturalmente scomoda dai regimi arabi. Insomma la sua popolarità in occidente (ma anche in Giappone e soprattutto in India) è, purtroppo, maggiore rispetto a quella nel suo “mondo” di provenienza.

Quanto all’obiezione di coscienza in Israele, ti posso dire, Blackskull, che si tratta di iniziative di individui, impegnati nel “criticare” la politica interna (si pensi a Israel Shahak). È importante ricordare che un paio di settimane fa è stato negato l’accesso all’intellettuale probabilmente più influente del pianeta, Noam Chomsky, nei Territori Occupati, in occasione di una visita-conferenza all’Università palestinese di Birzeit. Grazie alla tecnologia moderna, il linguista d’origine ebraica ha potuto avere voce tramite una video-conferenza dalla Jordan Univeristy di Amman.

Non mi sembra però che all’apartheid palestinese si siano opposti dei pensatori o scrittori come è avvenuto nel Sudafrica di J.M. Coetzee, André Brink e Nadine Gordimer. La lotta di questi tre era assolutamente più significativa.

Ciao a tutti, Mahmoud.

p.s. per la precisione, la critica marxista dagli anni ‘60 fino alla metà degli anni ’80 ha tentato di collegare l’imperialismo con la cultura. Ma tali tentativi erano, ahimé, accompagnati da visioni propagandistiche e a volte semplicistiche che non riuscivano quindi a cogliere il segno. Ecco perché considero il libro di Said pionieristico da questa prospettiva.

Carlo Bertani ha detto...

Hai ragione, Mahmoud, è molto difficile per noi occidentali osservare la nostra cultura da una diversa angolazione. Penso che avvenga la stessa cosa per tutte le culture.
Il che, mi porta immediatamente a riconsiderare la questione dell'internazionalismo - naufragato - forse perché più attento all'organizzazione che alle culture che lo sottengono.
In fin dei conti, a Marx viene chiesto troppo: fu più filosofo che economista e, meno che mai, umanista.
S'arriva a Lenin, il quale afferma che il dominio inglese sull'India è, "il male minore", mostrando con questa affermazione di non comprendere la potenza creativa delle culture autoctone.
Parafrasando il bravissimo Antony Hopkins in Zorro, potremmo affermare che "c'è molto lavoro da fare".
Dovremmo rifondare una Blagaj: se ne avverte proprio il bisogno. Chissà che Black non abbia ragione.
Ciao
Carlo

(dal ricettacolo della mia cultura, t'invidio la notte profumata d'Oriente. Che poi, magari, puzza di scarichi d'auto come da noi)

servo inutile ha detto...

A latere latere della mia proposta, mi permetto di consigliare la lettura di questa esperienza eccezionale.

http://www.aamterranuova.it/
article1797.htm

PS Dopo aver disegnato il quadrato precedente, sempre se vi interessa la cosa, dividetelo in cento quadretti, ognuno di questi equivale a 100 mq e pensate di seminarci un tipo di coltura.
Mi piacerebbe sapere che cosa avete scelto di seminare,per esempio, scrivendo solo il nome della coltura in un P.S. alla fine di un vostro commento...per vedere se siamo propensi alla diversità biologica oppure no.

QUINOA

con amicizia
B.S.

Carlo Bertani ha detto...

Coltura are
Frumento 30
Mais 15
Orzo 5
Avena 5
Grano saraceno 5
Patate 20
Erba medica 5
Cipolle e aglio 2
Pomodori, peperoni e melanzane 2
Piselli e fagioli 2
Fagiolini 2
Taccole 1
Zucche, zucchini e cetrioli 2
Sedano, basilico, aromi 1
Bietole 1
Fave 1
Insalate 1

Il perimetro sarebbe delimitato da uva, alberi da frutto a spalliera, uva spina, Erba Luigia ed altri aromi.
Se in zona mediterranea, agrumi.
Ciao
Carlo

doc ha detto...

Scusatemi il fuori...onda, ma sono indignato, arrabbiato contro questi mentecatti dell'umanita presenti nel parlamento italiano.

Insomma questa gentaglia riuscira' ad impedire ad oltre il 90% dei Down Italiani di percepire quei miseri 256 euro mensili( che tra l'altro vengono elargiti a patto di non avere 4408 euro di reddito)..

Mi stanno tornando quegli strani pruriti di violenza degli anni 70, che allora riuscivo a controllare. Cerco di farlo anche oggi, così mi torna in mente quella immane invettiva di Gaber in
"...Io se fossi Dio..) che faccio totalmente mia..
Doc

Carlo Bertani ha detto...

Sono esterrefatto anch'io, doc. Sto nascondendo, come Zorro, la mia rabbia dietro ad una maschera. Intanto, affilo la mia lama...per scrivere.
Ciao
Carlo

Palatinus ha detto...

Non si stancheranno mai di scrivere, esiste il copia incolla, soprattutto se io scrivo un post molto lungo, lo copio in un file di txt pronto per essere reincollato in caso di ban o cancellazione.

Carlo Bertani ha detto...

Non ho ben compreso il senso del tuo intervento, Palatinus. Io scrivo sempre in Word prima di postare sul Web. Cosa volevi intendere?
Ciao
Carlo Bertani

Eugenio Avati Ostilio ha detto...

La censura dovrebbe scattare, in linea di massima, nei seguenti casi:

1) Provocazioni pure di ”nemici” teorici senza troppi argomenti, che non costituiscono "critiche costruttive" e motivate, ed anzi, rappresentano attacchi personali, al limite o oltre il limite della diffamazione, fine a se stessa, delegittimante sul piano personale. Non troppo difficilmente individuabili, a meno che la manovra non avvenga in due tempi: in un primo tempo, esprimendo una critica legittima ai contenuti, ma, in un secondo tempo, apertasi la strada e acquisita la fiducia, attaccando bassamente e in modo diffamatorio, scivolando molto al di sotto dei precedenti discorsi contenutistici “civetta” [mi è capitato di osservare anche questo].

2) Azioni "terroristiche" da troll nello spazio virtuale, che spesso coinvolgono molti blog. Attacchi spesso senza preavviso, caratterizzati dalla pura ricerca della rissa e dalla ricerca della perturbazione fine a se stessa. Si tratta, in certi casi, dell’azione virtuale di veri ed insidiosi “Agenti del Caos”[dal celebre romanzo fantascientifico-new wawe del newyorkese Norman Spinrad]. Non troppo difficilmente individuabili.

3) Decerebrati non propriamente troll che hanno scambiato la rete per il bar sport [un po' di ironia, suvvia! ...]. Si dovrebbero poter individuare facilmente e non sono propriamente pochi [perché “la madre dei cretini è sempre in cinta”].

4) Varie ed eventuali. Teniamo conto che in un monitoraggio efficace un detto deve sempre guidarci: "il peggio non è mai morto".

Cordialità

Eugenio Orso
http://pauperclass.myblog.it/

Roberto ha detto...

Caro Blackskull..

ieri avevo scritto un lungo commento sulle fatiche dell'agricoltura...

mi è apparso un errore e sicocme io scrivo in diretta, è nadato tutto perso, pocomale...

alla fine del mio commento avevo scritto:
cerca "policoltura pianesiana" oppure anche "agricoltura pianesiana" su google

è una cosa diversa da quella che proponi tu ma senz'altro interessante

però un po' di quello che avevo scritto me lo ricordo ne farò un riassunto:

mia madre è veneta, trevisana, suo padre aveva un poderetto, irrigato, dove otteneva due raccolti di mai all'anno, uva, un po' di frutta e d orticello...la famiglia numerosa, mia madre emigrò in Svizzera, mio zio in Canada un altro in Australia...

il poderetto è passato quasi tutto al figlio maschio rimasto in loco, è ancora produttivo...mia madre ne ha un pezzetto... abbandonato a causa della distanza...

mio padre è romagnolo, suo padre
aveva un poderetto a circa 4cento metri di quota, l'abbiamo ancora...

avevamo due vigne, un ettaro di seminativo (poca cosa) bosco, macchia, orti e casa (dove sono nati tutti)...

adesso abbiamo tenuto solo l'orto, le vigne ed il seminativo affittati al contadino vicino, le vigne, poi, sono state spiantate...
la casa è pericolante a causa dell'abbandono (ordinanza del sindaco del 1970 mai revocata) in seguito alla minaccia di frana...

io e mia sorella ci scaldiamo con la nostra legna (mio padre ha una certa età e si è convertito al metano)...
hai presente l'enorme sforzo che richiede rifornirsi di legna dal proprio bosco?
usiamo 80 quntali di legna all'anno, da noi la potremmo acquistare a 900 euro o meno già tagliata a misura e portata a casa (dal nostro bosco ci sono 3 kilometri)...invece facciamo tutto da soli...un lavoraccio una fatica grande...la legna -dal bosco fino all'aia dove arriva il trattore- la trasportiamo a spalla...poi il taglio in pezzi, spaccare i ciocchi di rovere o "maruga"...trasporto, rimessaggio nella legnaia di casa ecc

non è conveniente econimicamente.

Carlo ha scritto un bel piano colturale (con una sostituzione di vocale diventiamo da agricoltori a intellettuali)...

ma hai presente, caro blackskull, il tempo, in giornate di lavoro, che ci vuole a tenere un ettaro con il piano di Carlo?! Ci vuole un anno di lavoro di un uomo o 6 mesi di due o 4 di tre...ecc
ma sempre e comuque spalmeti sui 365 giorni...

rinnovo anche i miei ringraziamenti a Mahmoud di Giordania e gli dico, non deprimenrti per le incomprensioni con il pc, io sono responsabile dei sistemi informativi dell'azienda dove lavoro, vivo di computers, reti, routers, ecc ecc dal 1983 ed ancora riesco a perdere i miei commenti nei meandri della Rete!

ciao

RA

Alex ha detto...

Ragassuoli, l'argomento agricoltura l'è una cosa seria, perbaccolina!!
Ci si campa con quella roba lì, nel senso letterale del termine. Non vorremmmo mica tornare a morire di fame?
Certo se il nostro è solo un esercizio ludico per ritagliarsi un hobby in vista della pensione, va anche bene.
Ma io, in verità, stavo pensando a come "reinventare" il sistema agricolo, ed alimentare in genere, in modo che continui a sfamare 6/7 miliardi di esseri umani nel prossimo futuro senza desertificare il nostro pianeta. Sto pensando troppo in grande??

Il "piano quinquennale" di Bl.Sk. e Carlo sembra più una roba per una facoltà di agraria che cerca i finanziamenti per portare avanti un progetto di ricerca sulla possibilità di coltivare contemporaneamente diverse specie vegetali autoctone per studiarne la compatibilità reciproca :-)

E intanto vicino casa mi hanno aperto altri due Macdonalds!!!

Il tempo è poco.... e le multinazionali mangiano.

Saluti,
Alex

PS: Carlo, a parte l'obiettiva considerazione che, oltre al bosco, anche "l'orto vuole l'uomo morto" (che si riaggancia al post di Roberto), nel tuo terreno non mi metti il riso, c'est pas possible? ...e poi mancano pure lenticchie, fave e ceci. Accidenti! Non molto tempo fà ci abbiamo conquistato tutto il mediterraneo, fino ai confini con la Persia a fave e ceci!! E le olive?? Ragazzi le olive no, non possono mancare! Ah olio, anche Neruda ti canta un'ode! E i carciofi? Non ce li vogliamo mangiare?
E poi con il clima che sta cambiando, tra poco, nelle langhe, oltre alle olive ci potremo coltivare ananas, banani (pensa che è possibile utilizzare la buccia di banana come lucido per scarpe ecologico http://www.greenme.it/consumare/mode-e-abbigliamento/208-lucidare-le-scarpe-con-una-buccia-di-banana- ), manghi, avocadi, meloni, cocomeri, tapioca, pitalla, fichi d'india.....

Credo che ci serva ben più di un ettaro :-)

Carlo Bertani ha detto...

Grazie, Eugenio, per la tua disanima sulla "censura" da applicare eventualmente. Io mi regolo così: quando noto che si passa il segno - anche nel senso che non si riesce più a discutere pacatamente, quindi il lavoro diventa inutile - cancello.
negli altri casi, salvo l'insulto ed il turpiloquio, no. Vedremo.
Credo che Black desiderasse lanciare un sasso nello stagno, tanto per far saltar fuori altre opinioni, e così è stato.
L'agricoltura del futuro, Alex, potrebbe essere proprio questa perché ha rese per ettaro più elevate di quella intensiva.
E' un discorso ampio, bisognerebbe dedicargli un blog ad hoc solo per quello. Si potrebbe fare.
Di certo, non è con le tecniche OGM che si risolverà il problema, perché le sementi sono sterili dopo un anno e di sicuro, con gli OGM, attualmente non c'è nulla.
La fatica c'è, ovviamente. Roberto, hai mai partecipato alla "caccia al bancale"? Io ne ho già una trentina per il prossimo Inverno: basta allenare l'occhio, e si trova quel che si vuole.
Con trenta bancali e un paio di quintali di legna, alimento il camino per 30 fine settimana, così lascio la caldaia a pellets sempre con l'orario della settimana lavorativa.
La necessità aguzza l'ingegno, non dimentichiamolo.
Ciao a tutti
Carlo Bertani

Alex ha detto...

Carlo, è proprio questo il problema: l'agricoltura intensiva ha permesso di far mangiare miliardi di persone. Ma fino a che punto l'ecosistema terrestre è in grado di sopportare un simile trattamento?
Gli OGM attualmente sono solo l'altra faccia della medesima medaglia: l'applicazione dell'economia di mercato all'agricoltura. Stesso cane con differente osso, solo più indigesto (per noi). Dunque, non mi paiono una soluzione percorribile per salvaguardare il pianeta e noi. Salvo clamorose smentite, che però ritengo poco probabili visto che tutto il discorso OGM sta in mano a chi l'economia di mercato la cavalca con fare piratesco. Come fa gente come la BASF che produce la patata OGM Amflora a preoccuparsi del benessere alimentare nostro e della salvaguardia dell'ecosistema? Come penso saprai Amflora non è una patata per uso alimentare: è un tubero modificato geneticamente per aumentare il suo contenuto di amido per l’utilizzo industriale come materiale di partenza per molti settori industriali quali quelli per la produzione di carta, colle, cosmetica. In poche parole non è prodotta per essere mangiata (!) né verrà coltivata insieme alle patate convenzionali (!?). È previsto però che l’amido derivato dal tubero potrà essere utilizzato per l’alimentazione animale. McDonalds rivendica il suo posto al sole....

Attualmente gli unici OGM che mi piacciono sono gli Organismi Geneticamente Mangiabili. Gli altri, quelli modificati, non mi piacciono proprio perchè oltre a non essere tanto sicuro della loro salubrità.....sono figli di una visione distorta del nostro rapporto con la natura.

Dunque, è urgentemente necessario predicare il verbo della decrescita, o meglio, della "acrescita" anche nel campo agricolo, poichè da esso dipende la nostra sopravvivenza (io ho scritto questo commento - miserello, invero - dopo aver cenato per benino. Se fossi a stomaco vuoto poichè non posso accedere al cibo per l'eccessivo costo del mais OGM della Monsanto - ormai unico cibo rimasto sul pianeta - col cavolo che starei qui a scrivere: me ne andrei in giro cercando di procurarmi un dannato boccone, in un modo o nell'altro...). Burp! Ehm.. scusate.

Arrivedorci,
Alex

Carlo Bertani ha detto...

Sai, Alex, la questione della patata Amflora - osannata come non destinata all'alimentazione - casca come un uovo marcio quando la si ammette per l'alimentazione animale.
Introducendola nel circuito dell'alimentazione, la frittata è la stessa.
Il discorso sarebbe ampio: basti pensare che la trasformazione dei vegetali in carne ha un'efficienza del 5-10% e nella maggior parte dei paesi occidentali si soffre per malattie dovute all'eccesso di proteine e di grassi.
Allora? Eh sì, la cosa è "lunga".
Ciao
Carlo

Juan Carlos ha detto...

E' stata presentata a maggio una proposta di legge nel Consiglio della Regione Piemonte (Commissione Bilancio) con l’obiettivo di modificare i parametri per la determinazione delle indennità dei Consiglieri regionali, i rimborsi spese, i “gettoni” di presenza, l’indennità di fine mandato e il vitalizio ora vigenti. Una volta tanto, non per aumentare i già lauti compensi bensì per ridurli.
Sembrerebbe una buona notizia, un elemento di rottura con i privilegi della Casta politica…

Molti cittadini penseranno che bisognerà pur iniziare da qualche parte ad applicare la tanto agognata riduzione della spesa pubblica ed il conseguente reinvestimento delle risorse pubbliche raccolte. “Noi” pensiamo a come ridurre i ricchi stipendi e “loro” a come spremere le tasche dei contribuenti. Sarebbe anche interessante capire se questi “sforzi intellettuali” perpetuati in Consiglio Regionale (e nei blog d’alto livello) non siano dei semplici passatempi per sviare la popolazione sul reale valore che hanno gli stipendi. Siamo tanto sicuri che gli attuali 9.948 Euro lordi (mensili) percepiti da un consigliere regionale abbiano lo stesso valore dell’equivalente somma realizzata (in cinque mesi) da un operatore di lavoro usurante?
Se il consigliere e l’operatore si trovassero nel medesimo ristorante per pagare il medesimo pasto, e voi foste i cassieri… Applichereste il medesimo prezzo? Ossia, quel pezzo di carta che vi daranno per pagare il conto, avrebbe lo stesso valore per voi? Nominalmente sì, ma ciò che si cela dietro quei pezzi di carta ha storie lavorative completamente diverse. Forse, se rivalutassimo le capacità degli uomini, dovremmo invertire le scale meritocratiche attuali. Un manager della finanza che “gioca” con le azioni, così come un attuale consigliere regionale, potrebbero pagare il conto del ristorante con i soldi del “Monopoli” e sarebbe la stessa cosa. Non dimentichiamoci poi di quelli che si trovano nella ricchezza economica solo perché sfruttano il potere di fabbricare carta colorata rivendendola agli Stati. L’assurdità è che costa di più produrre una moneta da due Euro (estrazione del metallo, combinazione delle leghe, fusione, incisione, etc.) anziché stampare una banconota da 500€ (estrazione carta, inchiostro, stampante). L’attuale situazione di totale controllo della popolazione attraverso il passaggio di cartamoneta nominale andrebbe analizzato a fondo.
Inviterei Carlo a proporci una nuova visione su questi temi.

Inoltre penso che il “fisso mensile” raddoppiato da certe persone, indipendentemente da ciò che hanno prodotto in quei trenta giorni, sia umiliante per tutti coloro che non possono mai permettersi delle pause lavorative, con la paura di perdere quel minimo di sussistenza necessario per vivere. Un esempio: la seduta del 26 maggio 2010 del Consiglio Regione Piemonte si è svolta in assenza del presidente Cota, impegnato in missione a Roma, e di Rosso, vicepresidente della Giunta, nonché Assessore al Lavoro, in congedo per…motivi di salute…peccato che poi si sia scoperto che in realtà fosse in Parlamento a votare. Che dire poi del quadruplo incarico del sig. Gianluca Buonanno? Egli è deputato parlamentare. consigliere regionale in Piemonte. sindaco a Varallo Sesia (Vc) e vice sindaco a Borgodisesia (Vc), il suo motto era: “Roma ladrona!”
Per chi fosse ancora interessato al contenuto della proposta di legge sulla riduzione degli stipendi, presentata dai consiglieri Davide Bono (primo firmatario) e Fabrizio Biolè, riporto nel post successivo un elenco riassumibile in sette punti.

Nota: Porgo un personale ringraziamento ai consiglieri regionali del Movimento5Stelle che riportano nel loro sito i resoconti delle dinamiche di Palazzo Lascaris, sede del Consiglio Regione Piemonte.

Saluti vivaci.
Juan Carlos