Venerdì 21/9, su RAI2, va in onda il lungo monologo di Vittorio Sgarbi – senza contraddittorio, nessuno che possa dire “beh” – che se la prende con Grillo per tutte le cose che fa e che dice. Si mescolano – nel fiume oratorio di Sgarbi – panegirici per Cossiga, Andreotti, Berlusconi, la Moratti, Fini ed una sola, lunga ovazione. Per sé stesso.
A suo dire, reclamare maggior “pulizia” in politica, è un ardire terribilmente demodè: sono cose da bambini, da artigiani della politica, che sanno chiedere soltanto quelli che non hanno altro da dire.
Io stesso, ho richiamato l’attenzione sulle parole d’ordine un po’ generiche del V-day: il rischio – che tanti paventano – è di fare tanto chiasso per finire come Masaniello.
Ciò non significa che chiedere l’estromissione dei condannati, ed un generale ringiovanimento della classe politica, sia poca cosa: non farlo, significa semplicemente andare avanti come stiamo andando, e cioè da nessuna parte.
Il vento, oggi, ha iniziato a spirare contro la casta, e ci si mette anche il Fato: attenti a non ascoltare il volere dei (veri) Dei dell’Olimpo, perché ignorarli – per i mortali – vuol dire spalancare le porte alla sventura!
Come potremmo altrimenti definire l’incredibile vicenda di Claudio Burlando – genovese, come Grillo! – che si fa “beccare” mentre guida contromano in autostrada! Dove? Ma a Genova, ovviamente! Signori, se questo non è il preciso volere di Zeus, non saprei trovare altre giustificazioni. A meno di credere che il nostro vivere sia soltanto un colossale caos, e che oltre i nessi casuali/causali ci sia soltanto il vuoto.
Incocciare l’autostrada al contrario non è – per fortuna – cosa di tutti i giorni: a parziale discolpa di Burlando, bisogna riconoscere che – a causa della caotica situazione viaria del capoluogo ligure – bisogna stare molto attenti a quale strada s’imbocca. Una città arrampicata sull’impervio Appennino, schiacciata contro le onde del mar Ligure, ha poco spazio per svincoli autostradali: bisognerebbe chiedere soluzioni migliori ai responsabili del territorio, Sindaco, Presidente della Provincia e della Regione, oppure al Ministro dei Trasporti.
Burlando è stato Sindaco di Genova, Ministro dei Trasporti ed è oggi Presidente della Regione: più che un errore, dobbiamo riconoscere che si tratta quasi di una nemesi. Chi è causa del suo mal, pianga sé stesso.
Ciò che fa inorridire è stato il comportamento del “notabile” DS: il fatto è avvenuto Domenica 16 Settembre e solo Venerdì 21 le agenzie battono la notizia. E nei cinque giorni trascorsi dal mancato (per pochissimo) incidente?
Anche le modalità della comunicazione lasciano alquanto perplessi. La notizia riportata dall’ANSA racconta di un Burlando a Canossa, con il capo cosparso di cenere, che si prostra di fronte alla collettività e chiede scusa. Sentiamo cosa racconta:
«Ci siamo sfiorati, e quando siamo scesi dall'auto eravamo molto scossi, sia io sia l'automobilista che ho incrociato, perché poteva capitare un incidente. Gli ho subito chiesto scusa.»
Il quadretto è idilliaco: Burlando “scosso” come gli automobilisti, contrito per aver messo in pericolo la vita altrui. Immaginiamo un pianto sommesso, pacche sulle spalle ed un generale sospiro di sollievo. Insomma, mi pento e mi dolgo: già arrivata la telefonata di Sircana?
Repubblica, invece – che non è certo tenera con l’antipolitica, tanto che regge la corsa al neonato PD – fornisce un diverso resoconto (probabilmente, prima di qualche telefonata “che conta”). Vediamo:
Gli automobilisti (parecchi, non uno), coinvolti nel pericoloso rendez-vous, asserivano «D’essersi trovati improvvisamente di fronte un SUV Mitsubishi Space Runner targato AH…che procedeva contromano”.»
Burlando ha percorso quasi un chilometro contromano, sulla corsia che immette nell’autostrada, presso il casello di Genova-Aeroporto.
Il presidente della Regione afferma d’aver subito chiarito tutto con gli automobilisti? Peccato che, il conducente dell’ultimo dei “bersagli” che rischiava d’essere centrato, si sia avvicinato all’autovettura per chiedere conto dell’accaduto. La reazione?
I tre occupanti dell’ultima vettura, raccontano che «Il guidatore restava chiuso nell’interno dell’abitacolo, ignorandoli, con il telefonino incollato all’orecchio.»
Ovviamente, questo avveniva prima della possibile telefonata di Sircana.
E la polizia? Se fosse successo a chiunque di noi, ci avrebbero strappato la patente sulla faccia. La cosa è addirittura comica.
Genova è città assai strana: i poliziotti ammettono d’aver macellato la gente del G8 soltanto dopo che sono andati in pensione. Prima: capirete…
No, non riusciamo proprio a capire perché, al termine della relazione dei poliziotti, ci sia questa strana frase (sempre da Repubblica):
«La pattuglia, non avendo comunque accertato l'infrazione in oggetto, si asteneva dal contestare alcun tipo di sanzione, limitandosi ad informare il comandante telefonicamente e a redigere la presente.»
Cioè, fateci capire: sarebbe a dire che, si mi trovano fermo, contromano, in una corsia d’immissione in autostrada, siccome non mi hanno visto entrare contromano non possono “accertare l’infrazione”? E chi ce l’avrebbe portato quel SUV? E’ arrivato con l’elicottero?!?
Ministro Bianchi, Ministro Amato: come si comportano i vostri poliziotti? Su quali basi contestano un’infrazione? E a chi la contestano?
Claudio Burlando procedeva contromano in autostrada, privo di documenti d’identificazione (a parte uno scaduto tesserino di Montecitorio): meritava solo un amorevole buffetto? Nessuna multa, massima “discrezione”: una storia che la stampa ha dovuto ammettere solo perché la faccenda sarebbe stata con ogni probabilità “scoperchiata” sul Web?
Procedere contromano, significa viaggiare all’opposto del consentito senso di marcia: questa è l’unica cosa che non stupisce.
Che “viaggino” contro di noi, oramai, lo sappiamo da decenni. Inganni d’ogni tipo: sulla moneta, sulle pensioni, sul welfare, sulle tasse, sulla democrazia…è tutto un solo, unico, viaggiare “contromano”.
Nel paese dei buffoni, dove il proprietario di metà delle telecomunicazioni fa anche il Presidente del Consiglio, dove all’opposto schieramento ci sono i poteri bancari che hanno certificato la “bontà” dei mutui subprime, si risponde con un “vaffanculo” a quelli che si spaventano e accostano inorriditi. E si deve tacere.
Poi giunge Sgarbi – il re dei sofisti, pagato con i nostri soldi del canone, 6.000 euro ad intervento – e dobbiamo anche stare a sentire le baggianate che spara?
Ma andate a…
A suo dire, reclamare maggior “pulizia” in politica, è un ardire terribilmente demodè: sono cose da bambini, da artigiani della politica, che sanno chiedere soltanto quelli che non hanno altro da dire.
Io stesso, ho richiamato l’attenzione sulle parole d’ordine un po’ generiche del V-day: il rischio – che tanti paventano – è di fare tanto chiasso per finire come Masaniello.
Ciò non significa che chiedere l’estromissione dei condannati, ed un generale ringiovanimento della classe politica, sia poca cosa: non farlo, significa semplicemente andare avanti come stiamo andando, e cioè da nessuna parte.
Il vento, oggi, ha iniziato a spirare contro la casta, e ci si mette anche il Fato: attenti a non ascoltare il volere dei (veri) Dei dell’Olimpo, perché ignorarli – per i mortali – vuol dire spalancare le porte alla sventura!
Come potremmo altrimenti definire l’incredibile vicenda di Claudio Burlando – genovese, come Grillo! – che si fa “beccare” mentre guida contromano in autostrada! Dove? Ma a Genova, ovviamente! Signori, se questo non è il preciso volere di Zeus, non saprei trovare altre giustificazioni. A meno di credere che il nostro vivere sia soltanto un colossale caos, e che oltre i nessi casuali/causali ci sia soltanto il vuoto.
Incocciare l’autostrada al contrario non è – per fortuna – cosa di tutti i giorni: a parziale discolpa di Burlando, bisogna riconoscere che – a causa della caotica situazione viaria del capoluogo ligure – bisogna stare molto attenti a quale strada s’imbocca. Una città arrampicata sull’impervio Appennino, schiacciata contro le onde del mar Ligure, ha poco spazio per svincoli autostradali: bisognerebbe chiedere soluzioni migliori ai responsabili del territorio, Sindaco, Presidente della Provincia e della Regione, oppure al Ministro dei Trasporti.
Burlando è stato Sindaco di Genova, Ministro dei Trasporti ed è oggi Presidente della Regione: più che un errore, dobbiamo riconoscere che si tratta quasi di una nemesi. Chi è causa del suo mal, pianga sé stesso.
Ciò che fa inorridire è stato il comportamento del “notabile” DS: il fatto è avvenuto Domenica 16 Settembre e solo Venerdì 21 le agenzie battono la notizia. E nei cinque giorni trascorsi dal mancato (per pochissimo) incidente?
Anche le modalità della comunicazione lasciano alquanto perplessi. La notizia riportata dall’ANSA racconta di un Burlando a Canossa, con il capo cosparso di cenere, che si prostra di fronte alla collettività e chiede scusa. Sentiamo cosa racconta:
«Ci siamo sfiorati, e quando siamo scesi dall'auto eravamo molto scossi, sia io sia l'automobilista che ho incrociato, perché poteva capitare un incidente. Gli ho subito chiesto scusa.»
Il quadretto è idilliaco: Burlando “scosso” come gli automobilisti, contrito per aver messo in pericolo la vita altrui. Immaginiamo un pianto sommesso, pacche sulle spalle ed un generale sospiro di sollievo. Insomma, mi pento e mi dolgo: già arrivata la telefonata di Sircana?
Repubblica, invece – che non è certo tenera con l’antipolitica, tanto che regge la corsa al neonato PD – fornisce un diverso resoconto (probabilmente, prima di qualche telefonata “che conta”). Vediamo:
Gli automobilisti (parecchi, non uno), coinvolti nel pericoloso rendez-vous, asserivano «D’essersi trovati improvvisamente di fronte un SUV Mitsubishi Space Runner targato AH…che procedeva contromano”.»
Burlando ha percorso quasi un chilometro contromano, sulla corsia che immette nell’autostrada, presso il casello di Genova-Aeroporto.
Il presidente della Regione afferma d’aver subito chiarito tutto con gli automobilisti? Peccato che, il conducente dell’ultimo dei “bersagli” che rischiava d’essere centrato, si sia avvicinato all’autovettura per chiedere conto dell’accaduto. La reazione?
I tre occupanti dell’ultima vettura, raccontano che «Il guidatore restava chiuso nell’interno dell’abitacolo, ignorandoli, con il telefonino incollato all’orecchio.»
Ovviamente, questo avveniva prima della possibile telefonata di Sircana.
E la polizia? Se fosse successo a chiunque di noi, ci avrebbero strappato la patente sulla faccia. La cosa è addirittura comica.
Genova è città assai strana: i poliziotti ammettono d’aver macellato la gente del G8 soltanto dopo che sono andati in pensione. Prima: capirete…
No, non riusciamo proprio a capire perché, al termine della relazione dei poliziotti, ci sia questa strana frase (sempre da Repubblica):
«La pattuglia, non avendo comunque accertato l'infrazione in oggetto, si asteneva dal contestare alcun tipo di sanzione, limitandosi ad informare il comandante telefonicamente e a redigere la presente.»
Cioè, fateci capire: sarebbe a dire che, si mi trovano fermo, contromano, in una corsia d’immissione in autostrada, siccome non mi hanno visto entrare contromano non possono “accertare l’infrazione”? E chi ce l’avrebbe portato quel SUV? E’ arrivato con l’elicottero?!?
Ministro Bianchi, Ministro Amato: come si comportano i vostri poliziotti? Su quali basi contestano un’infrazione? E a chi la contestano?
Claudio Burlando procedeva contromano in autostrada, privo di documenti d’identificazione (a parte uno scaduto tesserino di Montecitorio): meritava solo un amorevole buffetto? Nessuna multa, massima “discrezione”: una storia che la stampa ha dovuto ammettere solo perché la faccenda sarebbe stata con ogni probabilità “scoperchiata” sul Web?
Procedere contromano, significa viaggiare all’opposto del consentito senso di marcia: questa è l’unica cosa che non stupisce.
Che “viaggino” contro di noi, oramai, lo sappiamo da decenni. Inganni d’ogni tipo: sulla moneta, sulle pensioni, sul welfare, sulle tasse, sulla democrazia…è tutto un solo, unico, viaggiare “contromano”.
Nel paese dei buffoni, dove il proprietario di metà delle telecomunicazioni fa anche il Presidente del Consiglio, dove all’opposto schieramento ci sono i poteri bancari che hanno certificato la “bontà” dei mutui subprime, si risponde con un “vaffanculo” a quelli che si spaventano e accostano inorriditi. E si deve tacere.
Poi giunge Sgarbi – il re dei sofisti, pagato con i nostri soldi del canone, 6.000 euro ad intervento – e dobbiamo anche stare a sentire le baggianate che spara?
Ma andate a…
1 commento:
Caro Carlo è dura,
ma gli italiani sono cosi, molto mammoni. Basta una carezza e si dimenticano tutto. L'importante che ci sia un qualcosa da mangiare. Se magari è anche poco meglio, cosi si fa la dieta.
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