08 settembre 2020

Ogni anno scade l’8 Settembre

 

Di per sé, questa data fausta/infausta che scade ogni anno potrebbe anche entrare nel dimenticatoio del dibattito, per prender posto nel suo spazio storico che la sua importanza gli compete. Potrebbe: ma non può, non riesce.

C’è ancora, in Italia – almeno, queste sono le cifre ufficiali – un buon 15% di persone (FDI) legate al culto di Mussolini, al punto di presentare i suoi lontani eredi sulla scena politica. Non bastasse Alessandra, presto arriverà Caio Giulio Cesare. Sempre Mussolini.

 

Fatto salvo che questi personaggi sanno soltanto sfruttare sotto l’aspetto mediatico il nome che portano (e non gliene frega una cippa del passato del loro avo) rimangono milioni di persone che ritengono la fine del Fascismo come la fine dell’onore della comunità italiana nel mondo. E, notiamo, sotto l’aspetto storico non hanno tutti i torti nel sostenere che il concetto di Patria si dissolse in un lontano Sabato qualsiasi della Storia italiana. La Patria è il luogo d’aggregazione di tutti gli italiani: se improvvisamente ne compaiono due (ed un po’ farlocche entrambe), possiamo continuare a riconoscerci nel medesimo universale? Né è sufficiente che, due anni dopo, la due “Patrie” si ricongiungano, poiché sono vissute per un tempo sufficiente nel fornire diverse asserzioni di “Patria” che non giungeranno mai ad una sintesi.

 

Mettiamoci la fretta di Togliatti ministro della Giustizia (il quale, personalmente, avrebbe piazzato davanti ad un muro centinaia di persone) nel cercare una frettolosa pacificazione, le necessità dell’economia d’allontanarsi da quegli anni di pane di segatura e di grasso chiamato “carne”, l’esigenza impellente di ricostruire i collegamenti stradali e ferroviari fra le due “Patrie”…e la frittata è fatta.

Le due “Patrie” si mescolarono, ma all’interno d’ogni persona rimasero ben definite. Anche perché al Nord occupato dai tedeschi c’erano molti antifascisti, mentre nel Sud “liberato” dagli angloamericani sopravvivevano molti sostenitori del Duce.

 

Passarono gli anni e la situazione si acquietò ma, ad un furbacchione romano venne alla mente di scatenare, nel nuovo luogo d’aggregazione – la Tv – i sentimenti “di pancia” degli italiani. Non penso che Gianfranco Funari fosse pienamente cosciente del rischio che si assumeva – in fin dei conti, era un ex croupier divenuto per il rotto della cuffia cabarettista – ma lo sdoganare tutti i sentimenti “di pancia” degli italiani non fu una buona mossa, soprattutto perché – la “audience”, nel frattempo, era divenuta il “faro” da seguire – molti giornalisti, con attributi ben maggiori rispetto a Funari, ne sposarono le tracce.

Dagli anni ’80 in poi, il nostro vivere è divenuto sempre più “duale” e riconosciuto valido solo se, alla fine della tenzone, c’è un vincitore ed un perdente: si potrebbe quasi affermare una forma di “Patria duale”, sfaccettata e scomposta in mille riflessi: dal più comprensibile confronto politico alla morale, dalla moda all’alimentazione, dal “sentire” in modo antitetico anche questioni scientifiche, come il mutamento climatico o l’epidemia di Covid, fino  quisquilie senza senso: a leggere i commenti sui quotidiani, c’è da rimanere allibiti per il non-sense di tante affermazioni, utili soltanto per riuscire a “sconfiggere” l’altro commentatore.

 

Si tratta di un ben strano concetto nell’esercizio della democrazia, poiché non si ascolta quasi mai l’altro, occupati come si è a tentare di distruggerlo, d’annullarlo, d’imporsi e basta. E’ quasi un esercizio inutile leggere i commenti sui grandi quotidiani o sui siti che dicono di praticare la controinformazione, giacché ovunque ci siano traffico e molti commenti, immediatamente si scatena il medesimo copione.

Si può rispondere se l’8 Settembre 1943 (o il 25 Luglio dello stesso anno) siano stati la fine della Patria?

 

Non penso.

Ritornando a quei giorni, alla condizione nella quale era ridotta l’Italia, c’era oramai poco da fare: l’Italia bombardata incessantemente dai bombardieri che, oramai, decollavano dalla Tunisia, invasa nel suo Meridione, senza armi moderne da opporre, non aveva speranza. La scelta d’arrendersi fu la più saggia, giacché altre opzioni non esistevano: sacrificare milioni di persone, sotto le bombe o uccisi al fronte aveva ancora un senso? L’esito era scontato.

La fortuna italiana fu che, seppur subissata dal potere fascista, esistevano ancora altri centri di potere: uno su tutti, la Monarchia, che ebbe il coraggio di “inventarsi” qualcosa, pur sapendo d’essere, dopo, obbligata a fuggire.

 

A questo proposito, Rachele Mussolini, la moglie, consigliò al marito di non recarsi all’appuntamento fatale con il Re: a ben vedere, Mussolini poteva arroccarsi con la Milizia, far arrestare gli oppositori del 25 Luglio…e poi?

Sono sempre stato convinto che Mussolini – il quale doveva per forza individuare una soluzione – la trovò il 25 Luglio 1943, quando comprese che sarebbero stati altri a togliergli le castagne dal fuoco. Dopo, sì…creò l’effimera Repubblica Sociale…pensò di riuscire a scappare in Svizzera…forse sperava in un aiuto da Churchill…ma, in fin dei conti, quel che accadde dopo fu solo colpa sua.

 

Non ho mai avuto simpatia per Pietro Badoglio, personaggio infido, sfuggente, opportunista…però, quando nel 1940 si cominciarono a sentire venti di guerra, si recò da Mussolini (era il capo delle Forze Armate) e gli spiattellò, numeri alla mano (citato nei diari di Ciano), che l’Italia non era assolutamente preparata per affrontare una guerra: secondo i calcoli dei militari, assumendo ottimisticamente i dati sulla produzione industriale, ci sarebbero voluti almeno 2 anni e mezzo per essere pronti, ossia nel 1943, quando la guerra era oramai perduta.

 

Ma gli italiani, che ancora oggi gridano al “tradimento” nei confronti dei tedeschi, dovrebbero riflettere su quanto i tedeschi stessi ci hanno tradito, abbandonandoci in Russia di fronte all’attacco che sapevano imminente, “sfilando” in silenzio le loro forze per poterle salvare anzitempo. Ci riposizioneremo 200 km ad Ovest, come difatti avvenne…gli italiani? Eh, chi se ne frega…manco glielo diciamo, così rallentano i russi…

Sulla destra della Julia doveva esserci un reparto tedesco ma…nel momento dell’attacco, erano già svaniti! Come ricorda Giulio Bedeschi: i tank che si scorgevano in lontananza non erano tedeschi, bensì i T-34 russi che non avevamo mai visto e che li stavano circondando!

 

Ma la follia hitleriana giunse alla decisione di non invadere la Gran Bretagna perché nei sogni di quel folle, in Europa, la Germania avrebbe dovuto governare l’intero continente facendo poi i conti con l’URSS, mentre la Gran Bretagna sarebbe rimasta potenza marittima ed imperiale.

Le 8.000 chiatte e navi che aspettavano il via per invadere l’isola – 35 km di mare! – attesero invano, e non fu causa di Goering che non riuscì a distruggere la RAF, bensì dal “sogno” mutato nella caleidoscopica visione allucinata di Hitler, che non desiderava la fine dell’impero inglese…e non riusciva a comprendere perché gli inglesi non lo capissero!

Le vere decisioni inglesi, nel caso dell’invasione, erano quelle di trasferire la Corona ed il Governo in Canada e di non impegnare la Royal Navy in quel conflitto, perché sacrificarla in quell’occasione avrebbe privato la Gran Bretagna della sua potenza marittima, l’unica che poteva mettere sulla bilancia dell’alleanza con gli USA: i tedeschi lo sapevano benissimo dai loro contatti con l’aristocrazia inglese e scozzese, che curavano molto già da prima della guerra.

D’altro canto, lo sbarco tedesco prevedeva l’invio di ben 8 divisioni corazzate, tre di paracadutisti e aviotrasportate, e circa 20 di fanteria mentre gli inglesi non avevano quasi nulla da opporre: il poco che avevano salvato a Dunkerque, anche quello un “regalo” tedesco non compreso.

Se per l’Italia la guerra fu perduta il 10 Giugno del 1940, e per la Germania il 1° Settembre 1939, non c’è molto da stupirsi: quando mai, due Caporali fanno comunella e vincono una guerra?

 

E i frutti, li vediamo ancora oggi: volete sapere l’ultima dei due caporali?

Si videro per l’ultima volta il 20 Luglio 1944 a Rastemburg, subito dopo il fallito attentato al Fuhrer. Era presente un interprete poiché, per quanto se ne dicesse, Mussolini non parlò mai il tedesco: conosceva qualche parola, poche frasi ed era necessario l’interprete. Cosa si dissero?

Nell’atmosfera rilassata che si nota dal filmato (1), con saluti romani e nazisti molto distesi ed approssimativi, il copione è di due vecchi che s’avvicinano alla fine, e lo sanno bene di non avere più molto futuro davanti a loro.

L’interprete, la sola persona presente all’incontro riservato, raccontò di una breve comunicazione di Hitler sulle V1 e V2, ma senza porci troppa enfasi. Finalmente, passarono a raccontarsi le loro avventure di Caporali, uno sul Carso e l’altro in Belgio, della loro vita di trincea, entrambi giunti al grado di Caporale solo per il trascorrere del tempo, ossia perché erano ancora vivi. Sorrisi, tristi, e cordialità, di circostanza: infine, dal treno, saluti da scolaretti in vacanza.

 

Mentre gli alleati erano guidati da Churchill, ex Primo Lord del Mare, da Roosevelt che giunse al terzo mandato e da Stalin che, per quanto crudele, seppe organizzare una grande Nazione per vincere una guerra combattendo per due anni da solo contro il Reich, noi eravamo guidati da due Caporali, più un “Divino Imperatore” il quale, pur di mantenere la poltrona, rinunciò anche alla sua divinità.

 

La “classe non è acqua”, si racconta: rammentiamolo, quando nuovi “caporali sovranisti” dovessero affacciarsi al potere. La Patria? E chi se la ricorda…

 

(1) http://www.ponzaracconta.it/2020/06/29/mussolini-e-hitler-due-dittatori-a-confronto-4-lultimo-incontro/

11 commenti:

giuseppe castronovo ha detto...

Il problema non è l'otto settembre, ma il dopoguerra dove i due blocchi politici vincenti, il primo guidato dai comunisti, e il secondo guidato dalla democrazia cristiana continuarono ad imbonire gli italiani di fantasie assurde. Se Togliatti avesse avuto il coraggio di dire la verità alle masse comuniste, queste sarebbero uscite dalle illusioni che il PCI coltivò fino alla fine dei suoi giorni. Tutto altra condotta quella di Stalin o Lenin che presero decisioni tremende(Brest-litovosk)oppure il discorso alla nazione di Stalin per la guerra patriottica). Togliatti non era uno stupido ma coltivò e continuò a illudere le masse con le sue ambiguità. Da queste illusioni le più colpevoli quelle del PCI non è stata possibile la fondazione di una vera coscienza nazionale condivisa. Per cui riduciamo il tutto al tifo per la nazionale, solo quando vince. un saluto!

ambrogio negri ha detto...

A mio parere, non possiamo sottovalutare l’influenza della cultura cristiana che ci impregna da secoli, credenti e non credenti, volenti e nolenti.
I cristiani, accuratamente “educati” credono che Dio abbia mandato, in carne ed ossa, suo figlio, partorito da una vergine, per sacrificare la sua vita per la “salvezza” dell’umanità. Questo è l’assioma.
Però, nonostante il sacrificio fosse la “volontà” di Dio, da secoli Giuda è tacciato di tradimento, anziché santificato per il suo contributo al volere di Dio, e gli ebrei sono incolpati dell’assassinio di Cristo, anziché ringraziati per avere assolto al volere di Dio.
Questa fortissima incongruenza permea le nostre menti ed è difficile sottrarsi alla sua importanza nel comportamento di chi non è uso riflettere prima di agire. Questa debolezza favorisce i soliti “capipopolo”, anche caporali ma con facilità di retorica, a manovrare il gregge a proprio vantaggio.
Senza andare a pescare nel passato, basta pensare ai 5 Stelle: prima coi “fascisti” ora coi “comunisti”; Conte Giuseppe, idem. Tutto con “l’approvazione” dei cittadini che, in piena coerenza, hanno votato sulla piattaforma Rousseau!
Ciao

Anonimo ha detto...

Caro Carlo, io in famiglia ho perso un mio parente, giovane sottotenente spedito in Russia con l'Armir!Unica comunicazione"disperso in russ!ia" E'stata una tragedia per la mia famiglia,. Ancora oggi e'presente.La patria. Di chi? Siamo un miscuglio di razze, ex schiavi, sotto i romani che hanno inventato il fascio , una specie di diritto dei giudici, poi sempre dominati e senza spinte dignitose, , riciclati questi stessi nel fascismo, sempre ancora questo, stavolta inerente alla plebe, poi camaleonticamente democrazia cristiana e parti degli altri partiti, ma sempre lo stesso fascismo, poi passati nel pd e gran parte dei 5s. Parlando dei trasformisti. Per quanto siano da condannare quelli di destra almeno non hanno messo in faccia una maschera. Ps:non c'entra, ma vorrei chiederti una cosa inerente il covid. Qual'e' la tua idea su questa " strana pandemia"?

Carlo Bertani ha detto...

Ho letto con attenzione i vostri commenti, ma non mi sembra che se ne esca: comunisti e democristiani, ex comunisti ed ex fascisti, ma sempre privi di una identità comune. Salvo quando si va all'estero. Dopo un po' di brodaglie al cetriolo e senza trovare il pane in tavola, si torna molto patriottici!
Questo non significa non amare la nostra terra: una terra meravigliosa, fatta di montane candide e mari sconfinati, pianure infinite, paludi misteriose, placidi fiumi...chiesette arroccate e grandi cattedrali, palazzi principeschi...
Come non si può amare l'Italia?
Il quesito è, allora, perché le popolazioni che la abitano non riescono a sentirsi parte di un'identità comune?
Storia, e ancora storia. Solo due secoli or sono eravamo delle entità incognite l'una dell'altra. Parlavamo lingue diverse, avevamo abitudini alimentari diverse, la morale era diversa.
Il miglior periodo fu dopo la seconda guerra mondiale quando, anche appoggiandosi molto all Tv, la classe politica cercò di promuovere un'identità comune. Lo fece con grandi opere: "Marco Polo", "Odissea", "Il mulino del Po", "Novecento", "Risorgimento"...e tante altre, fino al Maestro televisivo che sconfisse l'analfabetismo.
Poi, giunsero le telenovele americane, costruite per uccidere il "sentire" d'ogni nazione e confonderlo con l'America felix: non era ancora la globalizzazione, bensì solo il primo passo.
In lingua tedesca, esistono due termini per definire la Patria: Heimat (tradotto, con qualche difficoltà, con "Il posto dell'anima" e Vaterland, la "terra dei padri".
Noi riusciamo ad intendere, nel nostro piccolo, lo Heimat di ciascuno, ma fatichiamo ad identificarci con un Vaterland comune a tutti. E non si trovano strade per identificarlo, a meno di credere al sovranismo, che è altra cosa, perché si rifà al termine di Nazione sovrana, che è un termine bismarkiano, non è un sinonimo di Patria.

Il Covid, questo sconosciuto giunto a cambiare le nostre vite.
Il Covid è un tipo di Coronavirus, il virus del raffreddore, che è mutato aggiungendo alla propria molecola una sorta di arpione, col quale arpiona le cellule polmonari, infettandole.
Può essere stato creato in laboratorio, ma anche essersi generato spontaneamente, visto che abbiamo creato un ottimo brodo di coltura, al largo fra Giappone e Stati Uniti, che ha le dimensioni della Spagna, si sta solidificando ed è fatto di tutti i residui umani di decenni di industrializzazione. Già che c'eravamo, ci abbiamo mandato tutte le acque reflue dell'impianto di Fukushima, e adesso ci chiediamo da dove può arrivare. Non lo sappiamo, ma è stato preceduto da Sars e Mers, entrambi Coronavirus. E le radiazioni sono fattori altamente mutageni.
La diffusione dei virus si calcola per via esponenziale: oggi, in Italia, siamo intorno a 10 alla terza, in Francia e Spagna a 10 alla quarta. Per ora l'Italia ha saputo difendersi al meglio dalla diffusione del virus: attendiamo l'apertura delle scuole, che metterà in moto circa 6 milioni di persone. Sarà un test molto importante.
Probabilmente scivoleremo anche noi verso 10 alla quarta: bisognerà vedere come si potrà mantenere stabile il dato, aspettando che scenda naturalmente. Il futuro è un'incognita: più che sul vaccino, punterei su un preciso antivirale, che dovrebbe essere più facile da sintetizzare (una gammaglobulina, ad esempio)e temo che l'industria farmaceutica, saltando questo passo, abbia compiuto il passo più lungo della gamba. Insomma, meglio un buon uovo oggi che la gallina domani.
Io abito in un piccolo borgo, e mi muovo quasi solo per andare in barca, dove mi sento sicuro: uso la mascherina senza problemi quando sono in mezzo ad altri. Perché dovrei privarmene?
Grazie a tutti
Carlo

Anonimo ha detto...

Anche perche'il virus cambia di aspetto di continuo. Quello che volevo dire e'che ,secondo me , specialmente in occidente han preso la palla al balzo per 2 motivi: uno per nascondersi dietro al virus causa il crollo economico, due con questa scusa i filantropi miliardari , grazie ad un vaccino che inventeranno loro e quidndi fasullo e pericoloso, accresceranno le loro montagne di soldi sempre piu' visto che per loro il denaro e'indispensabile come l'aria. Io, in poche parole ci vedo questo. Qualcuno ha detto che siamo in troppi sulla terra....

Carlo Bertani ha detto...

Mah, vedi Jane, il "crollo economico" è in realtà un mezzo per limitare diritti alla popolazione. Nonostante la forza della Cina, nel 2019 la bilancia dei pagamenti italiana ha mostrato un attivo di circa 50 miliardi di $ per l'esportazione delle merci. Ossia, il nostro Paese ha un surplus commerciale di 50 miliardi l'anno (nel 2018 erano ancora di più) ma torna comodo propalare delle vere e proprie "bufale" sui numeri economici, perché altrimenti si dovrebbe mettere mano a salari e pensioni, aumentandoli a livelli veramente "europei". Invece, in questo modo, quei soldi vanno ai soliti noti. Non è un mistero che le truffe e le tasse non pagate, in Italia, siano un leitmotiv ricorrente.
In Italia siamo in forte decrescita come popolazione, eppure raggiungiamo risultati economici lodevoli: come mai nessuno ne è al corrente? Ciao

Anonimo ha detto...

Ma allora, perche'si umilia cercando soldi agli altri, ed indebitandosi ancora di piu'?. Solo di interessi si pagano 70 miliardi.Oltre a perderci in dignita'. Poi questo surplus non e'tenuto nascosto e quindi perche'i pensionati e i salariati non lo pretendono?

Carlo Bertani ha detto...

Perché la gestione economica è sempre separata da quella politica: le grandi aziende non pagano forse le tasse in Olanda? I soldi non migrano, tramite l'Irlanda, verso i paradisi fiscali? E allora...

Anonimo ha detto...

Questo lo sapevamo ma il punto e'un altro:perche' con le elezioni si continua ad accettare questo stato di cose? Sono proprio i salariati che essendo con i pensionati in maggioranza che dovrebbero rimettere la barra dritta, no? In fondo chi paga le tasse all'estero e sposta i soldi nei paradisi fiscali fa il loro lavoro da furbastri e ladri ma sono in minoranza. Perche'la maggioranza non fa nulla per se', preferisce essere salariato con 4 soldi e ogni volta che gli viene chiesto se gli va bene fa (plebi Si? ). E'un atteggiamento succube e codardo, si fanno ammansire e domare come sta accadendo con questa influenza di quest'anno che e'la solita di sempre! Credono agli oracoli, a chi gonfia numeri di malati e morti. Siamo sempre li, l'uomo e'come il cane,vuole il padrone.

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Carlo Bertani ha detto...

Beh, una forza politica che ha cercato di cambiare qualcosa c'è: il Reddito di Cittadinanza l'hanno fatto i 5S, nonostante i bastoni fra le ruote di Lega e PD. E il ponte di Genova è stato fatto in 15 mesi: visto qualcosa di simile in Italia?
Se parli di elezioni non c'è altro da dire: i 5S sono carenti di classe politica, ma almeno non sono ladri come gli altri!
Ciao
Carlo