Domandarsi il motivo della stupidità umana, quasi sempre è
un esercizio retorico, giacché la stupidità è una qualifica della mente umana,
come la speculare intelligenza. Se desideriamo, almeno, tratteggiarla rimane il
noto adagio di Carlo Maria Cipolla: “La
persona intelligente è colei che riesce, contemporaneamente, a soddisfare se
stesso e gli altri. Lo stupido, contrariamente, riesce a non soddisfare né se
stesso e né gli altri.”
C’è da chiedersi se poi, veramente, i tanti parvenu della
politica che affollano esclusive ville ed inaccessibili panfili in questa
stagione – oltre ad ingombrare le pagine dei rotocalchi che sfogli
distrattamente dal medico – si rendano conto che Internet, in futuro, sarà
giudice e testimone, la Storia
sempre presente, ad un click. Mi torna alla mente la vicenda di Remo Gaspari –
rais democristiano del Molise e dell’alta Campania – che finì i suoi giorni in
una casetta di campagna, solo, e morì durante il “cambio” delle due badanti che
l’assistevano. Dopo tanto sbattersi, finì per crepare solo come un cane.
Oggi ho due vicende da raccontarvi (reali), che mostrano a
quale nequizia siano giunti il PD ed i suoi galoppini, compreso Tito Boeri –
presidente INPS – che si dà tante arie di “riformatore” bonaccione.
La prima è una persona di 57 anni, ex autotrasportatore
dipendente, che aveva iniziato a lavorare a 16 anni. L’uomo non sta bene: la
malattia che gli hanno riscontrato fa parte delle molte sindromi simili alla
SLA. In altre parole, è stato colpito gravemente nella locomozione: si muove
con passettini brevi, come una persona di 90 anni. Non può fare la doccia da
solo, poiché l’acqua calda sui muscoli gli provoca la perdita del controllo dei
nervi. Sta ore ed ore seduto alla finestra, come un vecchio, e pensa a cosa
l’ha ridotto la vita. Senza più la minima speranza di guarire: non ci sono
interventi chirurgici possibili, non c’è niente da fare. Le relazioni dei
medici sono limpide come l’acqua di fonte: anche un profano si rende conto, leggendole,
che la situazione è grave e non c’è rimedio.
Decide di fare richiesta d’invalidità all’INPS: insomma, ho
pagato decenni di contributi…avrò diritto a trascorrere quel che mi resta da
vivere senza dovermi far mantenere dai parenti?
Presenta la domanda, va alla visita presso la sede INPS, il
medico legale stende una relazione sul caso e, dopo una ventina di giorni,
l’INPS si pronuncia: è invalido, ma
non inabile. Come invalido ha già diritto alla pensione –
sempre secondo l’INPS – che verrà decurtata di una percentuale, perché la
pensione completa l’avrebbe avuta se fosse stato anche inabile. Va beh, pensa, qualcosa mi daranno: meglio di niente.
Una successiva nota dell’INPS, però, afferma che alcuni
periodi di contribuzione sono “troppo bassi” e non raggiungono la “soglia” per
essere considerati validi. Perciò, siccome quei periodi cadono proprio negli
ultimi 5 anni, non avrà diritto ad alcuna pensione.
Lasciamo a dopo i commenti, perché i casi che vi proporrò
sono due: per ora, pensate che c’è un uomo – da qualche parte d’Italia – che
vive di fronte ad una finestra, che guarda fuori quel mondo il quale non gli
appartiene più, ed ora sa anche che la società italiana lo considera sì
invalido per il lavoro, ma che per l’INPS può anche crepare, anzi meglio.
Crepa, così i tuoi contributi se li godrà qualcun altro.
Il secondo caso riguarda una donna di 64 anni, che ha
creduto nella proposta della cosiddetta APE, ossia Anticipo PEnsionistico,
mediante la quale l’obiettivo strombazzato da Renzi e dai suoi sodali doveva
essere quello di fornire, alle persone occupate, d’anticipare (a 64 anni) la
pensione stipulando una sorta di mutuo, che avrebbero ripagato con la
successiva pensione. Oppure, dipendenti (sempre over 64) che le aziende
volevano togliersi di torno: in questo caso, il “mutuo” dovrebbe anticiparlo
l’azienda. Il terzo caso riguarda persone senza lavoro né pensione, che
difficilmente potranno trovarlo a 64 anni: in questo caso, è lo Stato che
dovrebbe intervenire, senza nessun rimborso.
La signora ha 64 anni, 34 anni di contributi versati (ne
bastano 30), ma si sente rispondere di no: perché? Perché sono 25 anni di
contributi INPS e 9 come Co.Co.Pro, e gli anni come lavoratore “atipico” sono
considerati “metà” (protervia maxima!) per i lavoratori “atipici” (i quali non
possono accedere alla contribuzione volontaria), perché la contribuzione dei
lavoratori “atipici” è inferiore allo “standard” INPS. Quindi, 25 + 4 e mezzo
fa 29 e mezzo: torni nel 2020 signora, sempre che la normativa non cambi
ancora!
Non voglio continuare la questione “tecnica” – se mai, sarà
qualche troll a cercare di smentire – ma un principio – violato – mi è saltato
agli occhi. Gli anni trascorsi sul lavoro, non contano più come “tempo” bensì
come moneta, denaro, soldi, grano…o come volete chiamarli? Insomma,
un’equivalenza che non ha senso: tempo e valore. Assurdo, inconcepibile.
Se i miei contributi versati sono minori, mi verrà
corrisposta una pensione più bassa, ma non si possono eliminare come se non
fossero mai esistiti!
Ovvio che ne deriva la domanda: che fine faranno quegli anni
con versamenti “insufficienti”?
E poi: quando mai s’è visto che tempo e denaro siano due
valori corrispondenti? Certo, potrete impiegare il vostro tempo per guadagnare
denaro, ma nessun milione di dollari potrà regalarvi più tempo se la vostra ora
è giunta. Forse migliori cure…ma la malattia non si cura del vostro denaro, e
avanza inesorabile: due giorni, tre mesi di vita in più? Credo che dipenda più
dalla nostra mente che da qualche alchimia terapeutica.
Queste mefitiche novità giungono in un’epoca nella quale la
“vecchia” società italiana non esiste più da tempo: il mondo agropastorale –
poche pretese, risorse a portata di mano e capacità, apprese di padre in
figlio, di saperle sfruttare, la famiglia patriarcale, musicanti e teatranti di
strada, cura della terra e delle acque, poiché erano la tua terra e le tue
acque…insomma, un mondo povero ma tranquillo…al più, se eri proprio solo e
abbandonato, bussavi alle suore di carità – poi il mondo industriale, maggiori
pretese, ritmato da regole ferree ma precise: orari, tempi, lavoro,
retribuzione, pensioni. E diritti codificati, precisi.
Oggi, tutto questo non esiste più. I tuoi anni di lavoro
contano come capitale versato e, se
non raggiungono determinate soglie, diventano niente, nell’attesa che tu passi
a miglior vita: fra l’altro, tutte queste “riforme” sono state emanate da
governi illegali in modo assolutamente unilaterale, senza confronto, mai
sottoposte a referendum, con il solito occhio delle banche che vegliano su quei
“capitali”.
Ora, mi fa sorridere Salvini: vuole sottoporre a referendum la Legge Fornero? Nessun problema:
siccome il referendum è solo abrogativo e per una determinata legge (come hanno
fatto per l’acqua) vareranno prontamente una legge “Fornaretto”, che riporterà
i flussi di cassa al livello desiderato. E tu, raccogli le firme, presentale
alla Consulta…ecc, ecc…
E’ tutto, soltanto, propaganda elettorale.
Ma c’è dell’altro, i migranti, ai quali vorrebbero fornire
lo “ius soli”. Ora, io mi metto nei panni di un povero tizio che nasce in
Italia, parla solo italiano, scrive in italiano, tifa per la Juve o per la Roma…e beh…non riesco proprio
a capire perché non possa essere italiano. Al massimo, alla maggiore età, gli
chiedi cosa vuol fare. Qualcuno non sarà d’accordo, perché c’è il sangue e la
razza…ma, da ex insegnante, vi posso dire che se un albanese o un marocchino è
nato in Italia, non ha proprio niente di culturalmente diverso da noi. Chiusa
parentesi.
Perché s’arrabattano così tanto per far diventare italiani
gli immigrati? Per i voti – dite voi – ma a me la cosa fa ridere, ridere a
crepapelle.
Sapendo di che forza è il gelataio di Rignano, e di che
forza sono quelli che tirano i fili del burattino Big Jim, vi sembra credibile che
“investa” in “qualcosa” che potrà, al più, dargli qualche risultato elettorale
fra almeno un decennio?
Lo sapete che un buon politico pensa alle prossime
generazioni, mentre un arruffone da parlamento italiano pensa solo alle
prossime elezioni, vero?
Ma, i migranti, sono un affare, un grande affare. Non c’è
lavoro in Italia, lo hanno distrutto a forza di tasse e cessioni a
multinazionali estere, ma a loro non frega un accidente.
Sapete quanta gente lavora (e vota) – partendo dal centro –
ossia capi-divisione ministeriali per le migrazioni? Poi, si scende ai mille
funzionari, statali o locali. Si arriva a chi deve coordinare il lavoro delle
ONG, per arrivare al personale delle ONG stesse. Quando il migrante è arrivato,
bisognerà accoglierlo: ecco che parte il settore “assistenza”, con stuoli di
dirigenti regionali, provinciali, comunali…fino agli assistenti sociali, che
devono trovare soluzioni per ospitarli. Poi, ci vorranno altri stuoli di
persone che gl’inventino uno straccio di lavoro, qualcosa come fare lo
sguattero in cucina per 200 euro il mese. Part time, ovvio, perché dopo c’è la
scuola dove li devono alfabetizzare, insegnare loro tutto…dai segnali stradali
fino a recarsi dal medico, eccetera, eccetera…
La Chiesa Cattolica
è per l’accoglienza, ovvio: sono loro a beccare fior di quattrini dallo Stato
per le loro “comunità”.
I migranti sono un grande affare – come raccontava Emma
Bonino – e l’Italia chiese che fossero tutti dirottati in Italia, poi parecchi
finirono in Grecia. Perché? Poiché sono i due Paesi coi bilanci più disastrati
dell’Unione, più facili da ricattare. Vuoi dare gli 80 euro e vincere le
elezioni? Beccati ‘sto stuolo di africani in casa!
Sull’altro versante, il problema dei migranti è serio:
perché rischiano la vita nel Mediterraneo per fuggire dall’Africa?
Oh bella: perché Areva deve macinare le loro montagne per
tirar fuori l’Uranio (Ciad e Niger), mentre nel delta del Niger ENI, BP, Exxon
Mobil e tutto il resto non vogliono gente fra le palle mentre riducono un
paesaggio palustre in un inferno dantesco, con colossali incendi che tutto
devastano. E poi c’è la “normalità” dell’Africa, ossia dittatori che vivono in
residenze protette da centinaia di miliziani, che pagano in dollari.
E poi c’è la fame, la fame vera, atavica, ereditata da
centinaia d’anni di schiavismo, colonizzazione, decolonizzazione,
ricolonizzazione a forza di propaganda su un “ideale collettivo” di vita
euroamericana assurta a religione del Pianeta.
Direte voi: ma costa un sacco di soldi mantenere in moto una
macchina del genere, che parte dai gommoni nel Canale di Sicilia ed arriva al
pacco-viveri nella periferia di Milano.
Eh beh?
Ricalcoliamo le pensioni, alziamo la “soglia” del contributo
previdenziale per diventare conteggiabile, portiamo l’età della pensione a 70
anni, raddoppiamo – in un solo anno – le tasse a favore degli Enti Locali
(2016), mettiamo 100 euro di tasse sulla bolletta dell’ENEL e chiamiamolo
“canone RAI” poi, sul metano mettiamo CIP6, 5, 4, 8, 9…20 euro di metano ed 80
euro di tasse. Non sai più se ti conviene entrare dal gioielliere o in Comune,
per pagare la spazzatura: forse oro e brillanti costano meno.
Non è poi così difficile, ed otterremo un risultato
clamoroso: gli italiani, dopo essere emigrati ovunque, diventeranno razzisti e
si dimenticheranno di noi, che li fottiamo alla grande tutti i giorni! Basterà
far blaterare un Salvini qualunque per ottenere che la loro rabbia si scarichi
su di loro, mica su di noi! Poi Salvini, come già Bossi, passerà all’incasso.
La febbre del voto contagerà tutti, da Grillo fino a Renzi,
bisogna far fruttare tutto! Da destra a sinistra bisognerà raccontare che
l’Europa è cattiva non perché ci fotte con l’euro tutti i giorni, ma perché non
si vuole prendere i migranti! Così loro confonderanno l’Europa ed i migranti,
dicendo: vadano tutti affanc…Così ci lasceranno in pace.
Ma quanti sono?
Nel 2016, sono arrivati in Italia 181.436 persone (fonte:
Viminale), nello stesso anno, il saldo nascite/morti è stato negativo per circa
86.000 unità (2): considerando gli italiani che vanno all’estero, non sono
cifre da disastro epocale. Grosso modo, la popolazione rimane stabile.
Cambia la qualità – sono d’accordo – partono le teste
pensanti ed arrivano dei poveri disgraziati (molti con una laurea in tasca, ma
non riconosciuta), ma a loro cosa frega? Niente.
Pensate che la poderosa razza italica venga inquinata da DNA
troppo diversi? Beh…se la razza italica è riuscita a farsi un simile autogol, a
sopportare una simile accozzaglia di mangiapane a tradimento nei posti di potere,
e non muovere un muscolo per ribellarsi a tanta presa per i fondelli…se lo
merita, speriamo che quel “DNA” ci porti qualcosa di nuovo, perché con quel che
ci ritroviamo, c’è veramente da strapparsi i capelli.
Sappiamo tutti – anche l’uomo della strada che legge solo la Gazzetta dello Sport –
che rubano e ci fottono per rubare, sappiamo tutti che sono d’accordo nel
presentarci le “soluzioni” elettorali che più ci aggradano – ieri il
rassicurante “professore”, poi il bravo “imprenditore”, quindi il ragazzo
“giovane e bello”, domani il sogno di Grillo, il quale si guarda bene dal dire
a chiare lettere la verità: se vado al governo, il giorno dopo referendum
consultivo sull’Europa…l’ha detto? E quando? E come? Tanto oggi ne dice una e
domani la smentisce… – sappiamo tutti che in Italia comanda il duopolio
franco-tedesco…sappiamo questo ed altro…e allora? Tutto quello che riusciamo a
cogitare è la speranza, un domani, chissà quando, di riuscire a far parte dei
fottitori e di lasciare l’universo dei fottuti.
Questa è la favolosa razza italica? Questa è la grande
cultura italica? Spero tanto in un buon apporto di DNA africano, come in
Francia, che diede asilo a 7 milioni di algerini e, oggi, se Macron prova a
toccare pensioni ed assistenza gli vanno a fuoco le banlieu. In Francia,
signori miei, si è giunti con gran fatica alla pensione a 62 anni, ma oltre
nessuno ha il coraggio d’andare. In Francia, un autotrasportatore, dopo 25 anni
– a qualsiasi età – va in pensione: in Italia, un macchinista delle ferrovie va
a 67 anni, con una speranza di vita media di 62!
Noi ci lamentiamo coi colleghi di lavoro, lanciamo petizioni
su Change.org, scriviamo commenti di “vibrante protesta”. Aderiamo al voto “di
protesta”. Poi, dopo il Tg…c’è la partita o un film?
Chi è causa del suo mal, pianga se stesso, e non trovi scuse
sulla razza o l’invasione: osservi la sua coscienza. E pianga.
Bellissima denuncia, che sottoscrivo pienamente.
RispondiEliminaMa ti voglio aggiungere un particolare. Dietro l'enorme massa di disperati che si riversa sulle nostre coste non c'è solo la spinta di certe conventicole che hanno la necessità di abbassare il costo del lavoro in Europa, e la fuga dei capitali dell'Africa subsahariana all'estero, che rende le loro economie sempre più deboli; c'è anche il business del microcredito, organizzato da Goldman Sachs e Soros. Questi sono i veri avvoltoi, che con la scusa di prestare i 5.000 euro per il viaggio, speculano sui più poveri del mondo. Perché, come diceva Ettore Petrolini, "I poveri hanno poco, ma sono tanti".
Quindi l'albergatore della Bassa o del paesino veneto che ricava i suoi introiti ospitando migranti, è un poveraccio, a confronto con questi condor giganti ( e chiedo scusa ai condor, che hanno la loro dignità).
E le sparate di piccolissimo cabotaggio di Salvini e Meloni contro le Coop rosse sono, appunto, solo sparate. Mai che costoro investissero i VERI responsabili coi loro strali.
Falsi, limitati e spergiuri.
Un tempo negrieri inglesi, olandesi e francesi andavano sulle coste africane a catturare sventurati da rivendere ai piantatori americani od ai nobili e borghesi francesi ed inglesi come schiavi. Adesso, invece, ti arrivano direttamente a domicilio e si sobbarcano loro il viaggio, grazie al microcredito targato Soros. Le catene le troveranno all'arrivo. Un bel progresso, non credi?
E mi fermo qui, altrimenti scrivo un libro.
Solo una piccola aggiunta, ce l'ho sulla punta della tastiera da mesi, e la rivolgo alle anime perse della sinistra di questo paese, ormai sprofondata nelle sabbie mobili del liberismo. Mi adiro quando sento l'orribile distinzione fra "profuhi" e "migranti economici". Artatamente dividono in categorie chi fugge da guerre e persecuzioni e chi dalla povertà. Vorrei dire loro: "Ehi! Imbecilli! Anche la povertà è una guerra, condotta contro i più deboli, e per questo mi fate uno schifo senza fine".
Ora hanno creato una nuova locuzione della loro orrenda neo-lingua: "estremismo umanitario". Beh, mi fate doppiamente schifo. Chi è umanitario è umano, e non vi è alcun estremismo nell'essere ciò che ognuno dovrebbe essere, cioè UMANO.
Mi auguro che il livello di melma che sale, sale , e non si ferma, aiuti gli ancora addormentati a disvelare l'inganno illusorio che procede da millenni. Solo la nostra presa di coscienza può fermarlo.
Un abbraccio fraterno.
E.
Grazie Eli, a volte mi sento parecchio solo a scrivere controcorrente, a spiegare (non ho la pretesa di parlare ex-cathedra) fatti ed eventi secondo logica, aenza cadere nei drammi del complottismo né fare sconti a nessuno. Un abbraccio fraterno. Carlo
RispondiElimina
RispondiEliminaTi regalo una canzone breve, troppo breve,
del nostro amato Faber:
https://www.youtube.com/watch?v=BRA8cTxdJEE
Una delle tre coriste di questo concerto (non la Nera, non la figlia di Faber) era allieva del mio liceo. Non mia allieva, ma la conoscevo. Danila Satragno, bella e brava, adesso ha una scuola di musica molto rinomata.
RispondiElimina
RispondiEliminaCredo che essere la corista di Faber debba essere all'incirca come esserlo di
Roger Waters: praticamente DIO!
Senti Professore,
RispondiEliminache effetto possono avere secondo te CH2, un atomo di carbonio legato a due di idrogeno, introdotti nel corpo umano per via intramuscolare?
Leggo che il metilene, perché di questo si tratta, avrebbe caratteristiche lipofile o idrofobiche, ma poiché l'informazione proviene da Wikipedia, meglio approfondire.
Grazie!
E' un gruppo molto comune, che si trova quasi ovunque. Un -CH2, in genere, indica un doppio legame del tipo C=C , ed indica quindi un composto insaturo. In questo caso, ha la qualità d'essere antiossidante, perché il C=C diventa un O-C-C-O, si "apre" il doppio legame e s'attaccano due atomi d'ossigeno. Ma la chimica è molto complessa, soprattutto se pensata come biochimica: un noto medicinale per le mestruazioni - mi pare si chiamasse Metergin o qualcosa di simile - aveva una minuscala differenza dal LSD. E nessun effetto psicotropo.
RispondiEliminaBeh, la Satragno credo fosse diplomata in pianoforte e flauto, perché i pezzi per flauto li suonava lei...poi, aveva una voce ed una capacità di dirigere il coro indubbia: lì, c'è tanto mestiere.
Ciao
Carlo
In questa settimana ho sospeso i lavori sulla Gretel, perché lavorare in uno scafo d'acciaio posato per terra...ti saluto...poi ci si è messo anche Montezuma...si sarà incazzato perché ho letto la trilogia della Allende...
Secondo me arriva manovalanza per la prossima guerra . ius solo e poi berretto Verde
RispondiElimina
RispondiEliminaQuelli che non sanno nemmeno perché sono al mondo, quelli che non si assumono le proprie responsabilità, ma è sempre colpa degli altri, quelli che "non siamo razzisti ma qui non li vogliamo", quelli che "aiutiamoli a casa loro", quelli che ignorano il principio di causa-effetto, non si rendono conto che da come accogliamo oggi, da come ci comportiamo, dipenderà la vita sociale del futuro. Che tessuto umano e sociale troveranno i nostri figli e nipoti se noi saremo stati abili solo nel sollevare rancori ed odio in queste persone, anziché fargli trovare calore umano e senso di accoglienza?
A questo nessuno pensa, salvo poi lamentarsi quando il karma ti raggiunge fra capo e collo.
Mi sembra che questo paese abbia perso il suo Cuore.
Sono io che ti ringrazio, perché mi dai la possibilità di esprimere ciò che sento senza essere travolta dalla melma fascio-leghista.
Il tuo blog è una piccola oasi di serenità, esente da trolls, haters e "cretini di ogni età", come cantava Lucio Dalla.
L'europa e' cattiva e ci fotte tutti i giorni con l'euro.
RispondiEliminaLa soluzione e'la sovranita' monetaria.
La rete MMT puo'aiutarci a capire come ci fottono e cosa si dovrebbe fare.
Vedete, non esiste una sola risposta. Non è l'euro, non è l'Europa, non è il liberismo economico...tutti questi problemi indicano una sola cosa: invece di creare una società più giusta e tollerante, corriamo sempre di più verso lo scontro, che non è la guerra, è proprio uno scontro, su qualsiasi cosa e contro tutti.
RispondiEliminaPerché non diciamo a chiare lettere che ci vorrebbe una buona dose di socialismo? Comunitarismo? Perché non diciamo che i beni essenziali devono essere alla portata di tutti, senza eccezioni? Perché, invece d'accumulare iperbolici capitali non vogliamo dare un po' di tranquillità economica a chi non ce l'ha?
Sapete cosa mi dissero gli amici jugoslavi -tutti, forse solo gli sloveni erano fuori dal coro - dopo il decennio di guerre e patimenti? E dopo aver "assaggiato" il nuovo dominio euroamericano? A denti stretti, mi dissero "Si stava meglio sotto Tito".
Meditiamo, gente, meditiamo
Verissimo, Carlo.
RispondiEliminaHo avuto a che fare per qualche anno con badanti rumene, ucraine, russe, georgiane.
Tutte, ma dico tutte, mi hanno detto che sotto il comunismo stavano molto meglio.
Avevano la casa e il riscaldamento gratuiti, un lavoro garantito, ed i più poveri ricevevano ogni quindici giorni pacchi di alimentari. Adesso, invece, devono lasciare famiglia e figli e fare le badanti nell'occidente agiato.
La Terra è ricca, e piena di abbondanza. Ha risorse sufficienti per tutti i suoi figli.
Ma alcuni hanno il vizio dell'accumulo, e quindi non avanza abbastanza per gli altri.
Accumulano per riempire il vuoto dei loro cuori, ma per quanto divengano sempre più miliardari, quel vuoto cosmico non lo riempiranno mai.
Facci sapere Augusto, dai, che qualcosa mi ha già detto una cugina che sta in Francia...Latinoamerica...uuhh!! Adelante!
RispondiEliminaCarlo
La legge sul voto degli italiani all'estero è stata un classico esempio di eterogenesi dei fini.
RispondiEliminaFortemente voluta dal senatore Mirko Tremaglia, ex del MSI e poi di Forza Italia, gran fascistone, che contava sui voti destrorsi di tutti quegli italiani che, in Argentina ed in Brasile, ancora rimpiangevano il duce, ma forse in Italia erano stati sì e no una volta, a trovare i parenti.
Invece la maggioranza dei voti andò al PD, aumentando naturalmente le spese ed il debito pubblico dell'Italia.
Chi non è nato in un paese, e non ci ha vissuto, non dovrebbe a mio avviso votare per i politici di quel paese. Che ne sa di come si svolgono le cose nella patria dei suoi genitori?
Se s'informa sui giornali è ancora peggio.