Domenica 7 Giugno, sciopero delle ferrovie
Sette e mezza di sera, stazione di Savona, mia moglie
aspetta il treno che proviene da Ventimiglia per Torino. Quanto ha di ritardo?
Solo un quarto d’ora, risponde. Ah beh, stasera riusciremo a cenare ad un’ora
decente...niente da fare per l’audizione della soprano...o mangiamo, oppure
andiamo al concerto...niente, non ce la faremo mai – rispondo – a meno di non
cenare...
Intanto che aspettavo sono andata al supermercato che c’è
proprio qui in stazione: ho comprato del burro, era in offerta...hai fatto bene...aspetta,
stanno annunciando il treno, finalmente...vado al binario, ciao. Ciao.
Quello che la poverella non sapeva, salendo sul treno, era
che oltre al ritardo – business is usually – c’era anche un guasto all’aria
condizionata ed il treno era strapieno. Finestrini sigillati: sono treni
progettati per l’aria condizionata! Non vogliamo che qualcuno si prenda il mal
di gola per un finestrino aperto!
Quando arriva a casa non chiede più niente – concerto o
cena? – ma s’abbatte su una poltrona con una bottiglia d’acqua fra le mani: è
tutta arrossata, sudata fradicia...ripete solo: io non so come potranno fare
quelli che proseguiranno fino a Torino, poveracci...il controllore non è
nemmeno passato: o nel suo scompartimento aveva un finestrino “old style”, oppure
si vergognava.
Mezz’ora di treno (in ritardo) ed ho una moglie distrutta e
tre panetti di burro liquido fra le mani: grazie, Ferrovie dello Stato. Ma di
quale stato, del Bangladesh? O Trenitalia? E di quale Italia?
Scusate: sembra un articolo banale, desueto, da sempliciotti
dell’informazione. Ma vi sembra normale?!? Perché nessuno fiata?!? Un caso
isolato?
Ancora ho nelle orecchie la voce di mio figlio – all’epoca
quindicenne – che tornava dal Conservatorio di Cuneo: papà, sono a Ceva, ho
preso “al volo” un treno in ritardo a Fossano, perché il mio l’avevano
soppresso...ma non ci sono più treni fino a domattina...vieni a prendermi?
Macchina carica di disperati dei mille treni perduti, cancellati, giustiziati,
persi nelle nebbie della Langa, rotti, disabilitati, senza personale...che
arranca sulle strade strette, su per la collina, con una luna che è uno
splendore ed il magone in gola: ma com’è possibile? La linea delle Langhe – con
le sue gallerie – l’ha fatta costruire Cavour! I treni andavano piano, ma
andavano!
Stazione di Santhià, stazione di Santhià, il treno intercity
Milano-Torino è in arrivo...uff...ce l’abbiamo fatta...appena in tempo, c’è
tutto, sì...ma manca il biglietto. Biglietteria chiusa (pieno giorno, giornata
feriale): ah, ma c’è la biglietteria automatica. Fuori servizio, rotta, non
funziona. Busso con discrezione alla sala di controllo, esce un capostazione,
gli spiego. Ah, madona, madona...sbraita in buon piemontese scotendo la testa,
sempi parei, sempre così...manca il personale? Si chiude. Ma lo sa che, ai miei
tempi – fra un anno andrò in pensione, se Dio vorrà – se cancellavi un treno ti
chiamavano alla direzione del compartimento, a Torino? E dovevi portarti dietro
fior di documenti, altrimenti erano grane, grosse grane!
La cosa si risolve all’italiana: pronto? Ciao...mia moglie
sale sul treno, un controllore giovanissimo e dall’aria depressa l’accoglie
senza nulla chiedere...ah, è lei, venga signora, s’accomodi, buon viaggio...
Passano gli anni e...arrivano le Frecce! Rosse, Bianche,
Blu, Verdi, a pallini gialli e rosa, a strisce...
Mio figlio, per questioni di lavoro, deve essere a Napoli
alle otto di mattina. E’ un bel problema, oggi.
Elucubrazioni al computer, sottrazioni, moltiplicazioni, prodotto
per 3,14...il viaggio è pronto: parti da Savona la sera, cambi a Genova, arrivi
a Salerno – papà, io devo andare a Napoli...lo so, ma non c’è altro modo... –
prendi la Freccia che torna indietro e alle 8 sei a Napoli...uff, che fatica...ma
le biglietterie di un tempo?!? Chiedevi e ti facevano il biglietto, preciso,
senza fiatare.
Tutto Ok, salvo che – a Salerno – la Freccia è in ritardo!
Per fortuna avevamo calcolato il “quarto d’ora accademico” anche per i treni, e
ce la fa ad arrivare in tempo.
Dove vogliamo andare a finire? Non cito nomi perché non
servirebbe a niente: è, probabilmente, una volontà politica che va avanti da
decenni, e decine di governi in carica hanno proseguito su quel sentiero. Non
può essere un caso, a meno d’ammettere che siamo governati da deficienti
seriali.
Una nazione senza un servizio di trasporto ben disposto ed
organizzato sul territorio, non va da nessuna parte: sono sì necessarie le reti
telematiche ad alta velocità, ma senza un sistema di trasporto (ed il treno, in
questo senso, è perfetto) diffuso sul territorio il lavoratore non può
lavorare, lo studente non può studiare, l’agricoltore non può spedire,
l’azienda non può consegnare...e tutto arranca, fino a fermarsi.
Non pretendiamo la precisione delle BundesBahn, ma almeno il
trattamento delle vecchie Ferrovie dello Stato che, al confronto odierno,
paiono fantascienza.
Ben detto!
RispondiEliminaAi suoi tempi i treni arrivavano in orario:)
RispondiEliminaBeh dai, Roy, non sono proprio decrepito...-))
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RispondiEliminaAh, che bei ricordi ho delle ferrovie giapponesi.
Grandi, piccole, locali, superveloci sulle tratte più lunghe, con le biglietterie automatiche sempre funzionanti. Sui marciapiedi sono evidenziate delle strisce gialle. Se ti piazzi su quelle strisce, vedrai la porta aprirsi miracolosamente davanti a te, tanto sono precisi i conducenti nelle fermate.
Unico inconveniente, se ti perdi in un groviglio di linee che s'intersecano, devi cavartela da solo, perché quasi nessuno parla inglese.
Ma gli attuali rottamatori di quanto c'era di bello e di valido nel nostro paese penseranno che il treno sia obsoleto, una roba ottocentesca, che si può trascurare e gettare al discredito.
Molto meglio acquistare DRONI ed F35. Vuoi mettere quanto sono più moderni?
Ciao.
E.
A mia sorella è successa la stessa cosa che a te e a tua moglie, alcuni anni fa, con una bambina piccola, su un regionale che andava a Terracina. Per fortuna ha trovato un capotreno gentile che le ha indicato una carrozza dove i finestrini erano ancora apribili, altrimenti toccava farla venire a prendere con l'ambulanza.
RispondiEliminaStamattina ho giusto ascoltato un reportage su Radio Radicale dove si spiega che in Irpinia la rete ferroviaria è moribonda, su un territorio molto montagnoso (ad Avellino ormai fermano quattro treni al giorno).
La rete ferroviaria e il suo funzionamento sono il termometro della civiltà, o della barbarie di una nazione. Spendiamo miliardi e miliardi per fare l'alta velocità, facciamo guadagnare Della Valle e Montezemolo, e poi per un banale viaggio a Frosinone devo stare come uno sfollato.
Non è che fuori dall'Italia sia poi tutto rose e fiori, eh... in Francia, già negli anni Novanta quando ci sono stato l'ultima volta i treni ad alta velocità erano gioielli, ma i treni locali erano pochi e piuttosto vecchiotti. Ma la Francia, non a caso, già negli anni Novanta era un paese in decadenza (adesso non oso nemmeno pensare a come sia ridotto).
Negli USA la situazione dei treni locali è penosa, come da noi, ma qualcuno ancora considera gli USA un paese civile?
Non parliamo poi di quando devi andare al Sud. Hanno cancellato gran parte dei treni a lunga percorrenza, "Freccia del Sud", "Treno dell'Etna" e così via.
Sono stato cinque anni fa in vacanza nelle Marche, e tra Macerata e Fabriano in alcune ore i treni erano sostituiti da autobus della SITA.
Non ci sono i soldi, naturalmente... viva il liberismo!
..."almeno il trattamento delle vecchie Ferrovie dello Stato che, al confronto odierno, paiono fantascienza."
RispondiEliminaHo usato gli ultimi treni nel 1983. Nella tratta che facevo
i locali ci mettevano 1 ora ed i rapidi 40 minuti circa.
Ora i 'regionali' ci mettono 1 ora e 20 e le 'frecce' ... non lo so
ma temo più dei 40 minuti di allora...
Come lo so? Mia figlia va all'università e la tratta è la stessa
che facevo io nel 1983 quando ero in polizia.
I prezzi? Non lo so perché io allora non pagavo ma oggi la tratta
costa al minimo 7,90 euro per circa 75 km.
Ma quello che mi fa incavolare di più sono i ritardi, in pratica
hanno allungato i tempi di percorrenza ma i treni regionali sono sempre in
ritardo. Per non parlare delle soppressioni...
Mia figlia ha l'app sul telefonino e monitora i treni eppoi mi dice:
"partiamo che prendiamo quello di prima che è in ritardo ed arriva dopo quello di dopo che però è stato soppresso..."; ed io scendo dalla collina e l'accompagno in macchina (sono 37 km d discesa) alla stazione più vicina.
Abbiamo "venduto" le ferrovie, l'enel, le poste e le autostrade. Abbiamo risparmiato?
Abbiamo guadagnato? Abbiamo servizi migliori a minor prezzo?
No, una sequela di NO, no, no, no e no.
Io posso solo dire: "ve l'avevo detto!" perché fin dai miei 17 anni mi ero
impegnato in politica ed avevo anche fatto dei corsi di amministrazione
ed avevo capito una piccola cosa: le "privatizzazioni" in Italia erano null'altro
che una forma di guadagno -di pochi- sulle spalle dello Stato.
Ammetto pubblicamente che ho sempre stimato e votato Prodi ma anche gli ho
sempre criticato la sua 'mania' per le privatizzazioni. Ma quelli dopo di lui
hanno fatto peggio, molto peggio.
Ogggi viviamo in tempi di 'crisi' che quardacaso colpisono duramente un
paese, l'Italia, ormai quasi tutto 'privatizzato'...
Oggi più che mai sono convinto che la 'crisi' sarebbe stata meno dura
se avessimo ancora le Ferrovie, le Poste, l'Enel, le Autostrade e la Sanità
gestite dallo Stato e non dai vari 'furbettini'.
Le 'private' nella crisi patiscono anche solo perché cala il profitto,
cosa che alo Stato non avrebbe causato grossi problemi considerato
che allo Stato non necessita il profitto ma solo il pareggio.
Ho soluzioni? No però ho una idea e se arrivo a pensare questo è perché
mi sento alla canna del gas.
Cambiamo tutto!
ciao
RA
MATTEO, STAI SERENO!
RispondiEliminaE' solo la terza elezione che perdi, il tuo partito ha perso due milioni di voti ed una vagonata di credibilità, ed ancora ti ostini a dire che sono elezioni a livello locale e non un sondaggio su di te. Meno del cinquanta per cento degli elettori va ormai a votare, ma tu te ne infischi.
Bravo! Continua così, nel tuo mondo di Puffi e Ufo Robot non c'è posto per la sana presa di coscienza della realtà. Ma dovrai accorgerti che il sostegno di Merkel e Draghi non basta a vincere le elezioni, quando arriveranno quelle politiche dovrai riempire i seggi di ologrammi umani, se vorrai i voti.
Quasi quasi rispolvero la mia tessera elettorale e vado a votare, stavolta per i 5Stelle. Almeno loro sono onesti, non intasano i tribunali con le loro bravate.
E comunque, Matteo, STAI SERENO!
I danni che hai già prodotto in un solo anno e mezzo graveranno su questo paese per i prossimi cinquant'anni, sui nostri figli e nipoti.
Puoi già essere soddisfatto. Magari ti frutteranno un bel posto in Europa, od alla NATO; chissà. Oppure diverrai consulente di qualche dittatorello magiaro o khazako, o dirigente di una banca assassina dell'Alabama.
Hai davanti un futuro radioso, perciò, mi raccomando, STAI SERENO.
E' successo ancora!
RispondiEliminaScusate non voglio parlare di religione ma voglio iniziare con una frase che per molti
potrebbe essere semplicemente una battuta ed in effetti è questa anche la mia intenzione:
"il Dio dei cristiani perdona completamente difronte al pentimento (cioè cambiare vita,
non volerlo fare più ecc), ma gli uomini no, ricordano sempre tutto..."
Ieri, in Spagna, uno di "Podemos" eletto consigliere al comune di Madrid anche il Sindaco è di Podemus, ha dovuto dare le dimissioni per una battuta sugli ebrei che aveva scritto, badate bene nel 2011, su Twitter.
In Italia lo chiamiamo "metodo Boffo" chissà come lo chiamano in Spagna?
Oggi, con gli smartphones, tutti abbiamo WatsApp (io no) e Facebook (io no) e Twitter (io no) ed Instagram (io no) ed altri ammennicoli del genere. Wattsapp è di Facebook e mi sembra nache Instagram. Twitter no cmq hanno anche loro una enorme base dati su tutti noi...
Oggi non c'è più bisogno dei servizi segreti, basta Facebook, si sa che Wattsapp ha la possibilità di un controllo completo sui dati dello smarphone, in pratica di una archiviazione remota di tutto, Facebook non ne ha nemmeno bisogno perché i dati li archiviano volontariamente gli utenti (utonti?).
Oggi tutti noi scriviamo qualsiasi cosa su Facebook, Wattsapp, Twitter ecc… e non pensiamo due cose:
-l'una è che tutto è memorizzato da ditte private in posti nascosti e molto lontani da noi
-la seconda è che "tutto quello che diciamo può essere usato contro di noi"
(chissà perché è una delle frasi più ripetute nei films statunitensi)
Tutti noi diciamo: "io non ho nulla da nascondere" e forse lo diceva anche il
consigliere di podemos...
Lui ha scritto una battuta sugli ebrei che è anche vecchia e che
quasi tutti abbiamo sentito e magari ci siamo raccontati, nelle fresche notti
estive, fra amici nei momenti di 'cazzeggio' con le ragazze, una chitarra
e molta birra...
fine prima parte
seconda parte
RispondiEliminaAbbiamo accennato Boffo ma possiamo parlare di DSK al secolo Dominique Strauss-Kahn
che è stato falsamente coinvolto in due loschi affari sessuali poi però
pienamente assolto... anche se in grave ritardo per la sua carriera
politica ed amministrativa...
Ci sono stati "scandali" sessuali, omofobi (questi due vanno per la maggiore),
maschilisti (idem), antisemiti ed anche economici (questi sono meno interessanti)
che hanno coinvolto anche alcuni antagonisti politici della Merkel o di Sarkozy...
nel caso russia invece in genere si è più diretti ma non è detto che non si applichi anche lì il metodo-boffo.
Facci un esempio un po' stupido ma se io oggi, che non penso minimamente
a candidarmi da nessuna parte, scrivessi su wattsapp (non lo uso ma prendiamo
che lo usi come fanno tutti) una battuta chessò sui carabinieri solo per
fare il cretino con gli amici eppoi fra 4 anni fossi candidato alla presidenza
del fondo per i carabinieri ammalati... qualcuno potrebbe tirare fuori
la barzelletta da me inviata e...
Poco importa se poi venissi scagionato, come DSK l'impedimento l'avrei già subito.
Non voglio nemmeno pensare se io avessi messo su instagram o wattsapp
delle foto delle mie due figlie in costumino da bagno quando erano piccoline...
il 'presunto-pedofilo' funziona benissimo come deterrente a qualsiasi carica
sociale.... (e sono cosa già accadute)...
Anche qui basterebbe poco a scagionarmi visto che sarebbero amorevoli foto di
un padre rincoglionito dall'amore verso i figli...
Ma l'immagine pubblica e le conseguenti cariche sociali, se ne sarebbe andata
per sempre...
Ma se io le barzellette sugli ebrei le avessi scritte 20 anni fa quando
in effetti avevo idee antisemite poi però avessi cambiato radicalmente idea
e mi fossi 'redento' con una vita pro-semitia, ecco che il mio passato
mi condannerebbe, agli occhi degli uomini, per sempre...
Al contrario il 'potente' di turno potrebbe vedersi cancellato tutto il suo
passato (dai database facebook, twitter, eccetera) anche e sopratutto nel caso non
abbia mai cambiato idea o si sia pentito -tutt'altro- ma voglia passare
per pulito...
Il giudizio umano, della rete o degli 'archivi' o della semplice memoria umana,
è quanto di più ingiusto e fallace esista, nondimeno è quello che usiamo
tutti i giorni per decidere cosa fare del nostro futuro.
saluti
RA
RispondiEliminaIl "Piano B" di Renzie:
mani in faccia ai migranti.
http://www.huffingtonpost.it/2015/06/16/migranti-lasciapassare-tempo_n_7591702.html?utm_hp_ref=italyli
E la perfida distinzione fra "rifugiati" e "migranti economici", con i secondi da respingere senza appello.
Un quarto dell'umanità, (noi) vive negli agi e nel benessere a spese degli altri tre quarti, devastandone l'ambiente con l'inquinamento, la spoliazione delle materie prime, le guerre, i bombardamenti all'uranio impoverito.
E vuole continuare a farlo impunemente, arroccandosi nelle sue fortezze e scacciando coloro che rifiutano miseria e violenze, privandoli in definitiva del diritto alla vita.
C'è qualcosa di umanamente sbagliato in tutto ciò.
E' sbagliato il capitalismo, che produce miseria e desolazione, ed è sbagliata l'esclusione.
Questo è il tempo della Condivisione.
Altrimenti periremo tutti, ed il Pianeta con noi.
L'ingiustizia non è imperitura. Come ogni cosa una umana, ha un inizio, un andamento, ed una fine.