29 marzo 2010

Italia-Partitocrazia: 2 a 1

Sono le 23 di Domenica sera: ho appena letto i risultati sull’affluenza delle 22. Sconcertante: non so come andrà a finire, ma il dato politico – vinca l’uno o l’altro, siano di più o di meno gli astenuti – è chiaro.
Non conosco, mentre scrivo (voi, quando leggerete, li saprete), i dati definitivi ma vorrei rammentare che in anni non lontanissimi – alle Regionali del 1995 – votò circa l’85% degli aventi diritto: un abisso, rispetto ad oggi.
L’Italia sta votando, ma un terzo degli italiani non ha più partito, patria politica alla quale appartenere: se scorporiamo un 10% d’astensionismo “fisiologico”, un italiano su quattro ha deciso che non era il caso.
Non era il caso di sprecare del tempo per andare ad accasarsi in ruoli conosciuti e marcescenti, costruiti su nani e ballerine da un lato, su cariatidi muffite dall’altro.
Il percorso è stato lungo, travagliato, ma alla fine il dato è chiaro: un partito che avrebbe una consistenza paragonabile a quella della vecchia DC o del PCI è sull’Aventino, che attende. Quel “partito” composto soprattutto da giovani, che un sondaggio SWG affermava essere orientati – il 51% del campione! – verso l’astensionismo come forma di protesta politica.
Si fa presto a dire “qualunquismo”: chi lo fa è già intellettualmente marcio, perché non si rende conto delle enormi differenze che ci sono fra i movimenti “qualunquisti” degli anni ’50 ed oggi.

All’epoca, si poteva urlare il proprio dissenso per una partitocrazia che omologava, ma era una partitocrazia in grado d’esprime fior di statisti: aveva idee, programmi, certezze.
Una su tutte, la preminenza del “pubblico” come Stato – ossia dello Stato come unità rappresentativa dei cittadini – un percorso che non riuscirono mai a compiere seguendo appieno i dettami della Costituzione, ma almeno ci provarono. E si viveva meglio.
Il cosiddetto “qualunquismo” d’oggi è rivolto invece ad una partitocrazia che ha messo il concetto di “Stato” al servizio del capitale finanziario, delle multinazionali, degli asservimenti più squallidi ai potentati occulti. Per, in ultima istanza, ricavarne dorate e paradisiache “estraneità” rispetto alla sempre più difficile vita della gente comune.

Si dirà che due terzi degli italiani ancora credono in questa marcescente rappresentazione, ma si dimentica che sono – per la gran parte – persone che sono state schiavizzate da decenni di TV non “spazzatura” – è comodo gettarla nel cassonetto – bensì da un lunghissimo lavorio subliminale d’addestramento, nel quale destra e sinistra sono filate d’amore e d’accordo.
Se mister B. era, ovviamente, il depositario dei “file di sistema”, l’altra parte accettò di buon grado di scambiare la schiavitù degli italiani con la sopravvivenza al deragliamento del “Mosca-express”, gettando nel cesso le legittime istanze della popolazione, soprattutto dei meno abbienti.
Altrimenti, spieghiamoci perché giammai fu fatta dalla sinistra una legge sul conflitto d’interesse, al punto che Luciano Violante affermò pubblicamente che “c’erano stati precisi accordi”.
Ma, chi di tecnologia ferisce, di tecnologia perisce.

Che un quarto degli italiani siano approdati ad un astensionismo consapevole – in questo quadro – non è di per sé una vittoria: è un miracolo.
Il miracolo è dovuto in massima parte alla critica che tantissimi siti e blog hanno continuato, per anni, a proporre – senza ricevere in cambio, ovviamente, le dorate poltrone del giornalismo “embedded” – generando altre visioni, analizzando a fondo le menzogne di regime, non lasciano scampo alle caricature che lo schermo proponeva come referenti politici.

Questi giorni saranno ricordati, poiché c’è stato un altro evento a confermarlo: la “migrazione” di Annozero dai protettivi (ed asfittici) giardini di mamma RAI al Far-West di Internet. Vincendo alla grande la partita.
Chi scrive ha spesso criticato Annozero, ritenendolo troppo allineato con i potentati di sinistra, ma non esita a spezzare una lancia in loro favore se continueranno a “farla sempre fuori dal vaso”, come hanno promesso. Vedremo.
Qui, s’inserisce una novità che non è di poco conto e che travalica anche i giornalisti ed i comici presenti: sia Annozero o chi altro, il potere di RAISET ha subito uno smacco. Questo è il dato politico: da quanto tempo non avveniva?

Ancora ricordo il 1978, quando un oscuro imprenditore milanese andava a caccia di frequenze TV in tutta Italia, strapagandole, grazie ai fondi che solo dopo molti anni avremmo saputo provenire…provenire…no, Berlusconi non ha ancora confessato, non ha ancora detto chi gli diede quei soldi. Craxi gli regalò poi la Legge Mammì e ben tre “Decreti Berlusconi”, per consegnargli definitivamente l’etere nazionale, e questo già fornisce una traccia.
Passano 32 anni – un’eternità, gente che nasce e che muore, ma così è la Storia – ed una sera qualunque si scopre che il 13% degli italiani ha guardato la dissacrante puntata di Annozero senza approdare al monopolio RAISET, e moltissimi l’hanno seguita sul Web. Com’è potuto avvenire?
L’evento stocastico è tale soltanto se non s’analizzano i prodromi, le mille cause che possono averlo prodotto.

All’inizio sembrava quasi un gioco: ma guarda questi perditempo…annotano le loro impressioni su dei block notes elettronici…li chiamano “blog”. Che amenità: meglio dedicarsi alla politica “seria”, quella dei minimi sistemi, poiché se si è minimi solo al minimo si può pervenire.
Questi perdigiorno, invece, ambiscono ai massimi sistemi: mettono in discussione lo stesso capitalismo! Che illusi: mostreremo loro, coi fatti, di cosa siamo capaci. E l’hanno fatto.

Sicuri, nei loro harem di puttane pagate con i nostri soldi, giocavano un giorno ad indebitare lo Stato, quello seguente a venderlo a pezzi – prendi otto paghi uno – e, quando qualcuno li metteva in guardia, semplicemente toglievano diritti e mettevano gabelle. Si direbbe l’incedere dell’ultimo Re Capetingio, ma forse hanno fatto ancor peggio.
Si sentivano sicuri, protetti dai loro alfieri nazionali – ossia delle reti nazionali – che osannavano, spiegavano, stemperavano ogni squallida storia nei confessionali elettronici, poiché “la perfezione non è di questo mondo”. La perfezione certo, ma la decenza sì.

Poi, qualcuno inventa un piccolo televisore, minuscolo, che occupa solo una piccola parte dello schermo del computer, ma che in quella piccola parte fa vedere ed ascoltare cose mai viste né sentite: persino un capo del Governo che cerca di “vendere” alcune attricette in cambio di senatori!
Dai e poi dai, un giorno va appresso all’altro, per tirare a campare s’inventano o si sfruttano banali fatti di cronaca – potevano mancare gli “anarchici” e le loro lettere esplosive in concomitanza delle elezioni? – poiché si pensa che l’eternità sia a portata di mano. Illusi: avessero, almeno, studiato qualcosa sui banchi di scuola.
Oggi, 29 Marzo 2010, il disastro è compiuto.

Come ogni impero che si rispetti, il giorno dopo tutto continua come prima: chi recita solo a soggetto, non può certo impegnarsi in un dramma di Shakespeare.
Tutto quello che non hanno capito è l’incomprimibile voglia dell’essere umano d’esser ascoltato: quello che quei minuscoli blog erano in grado di fare. Non più soloni di tutte le scienze e gli umanesimi, assisi su scranni secenteschi con bianche porte, a dissertare sul nulla senza contraddittorio.
Migliaia, decine di migliaia di piccole stanze dove la gente s’incontrava e discuteva: parti di riflessioni si concatenavano ad altre mai pensate, dissidi finivano in un vaffa o in un abbraccio. Proprio come avviene nella vita di tutti i giorni.

Domani sarà, a prima vista, esattamente uguale ad oggi ma così non sarà: il Vaso di Pandora s’è rotto, ed i venti hanno iniziato ad accarezzare le menti.
Loro continueranno sulla loro strada – non hanno mai compreso l’inesorabile superiorità di un media bi-direzionale rispetto ad uno mono-direzionale – ed hanno perso tempo prezioso.
Anche se domani, per un miracolo (questo, veramente impossibile), decidessero di strambare e di mutare rotta, mare ed orizzonte, si troverebbero a navigare in acque agitate dall’incomprimibile voglia di sapere, conoscere, costruire insieme. Sono acque perigliose per i marinai d’acqua dolce, ed è per loro vero terrore: hanno trascorso l’intera vita a proteggersi proprio da questa evenienza. Dal confrontarsi a viso aperto con gli altri.

Tutto ciò pone chi fino a ieri scriveva per la necessità di farlo – tentando di fornire chiavi di conoscenza alternative alla corazzata di regime – in una nuova situazione: non basterà più criticare le malefatte altrui e proporre soluzioni migliori. Bisognerà dimostrare d’esser in grado di farlo, ossia passare dalla fase di studio e riflessione alla prassi, che significa organizzazione: milioni d’italiani lo chiedono.
Come?
Per prima cosa conoscendosi: tantissime persone che, da anni, scrivono sui loro blog non si conoscono personalmente, e questo è uno scoglio insuperabile. Tanto per capirci – perché le ho vissute personalmente – queste sono le secche nelle quali si sono arenate Italianova e Contragorà. E tanti altri dei quali non sono a conoscenza.

Perciò, prendendoci il tempo necessario – l’avvicinarsi della bella stagione aiuta – poniamoci l’obiettivo di raccogliere in un meeting propositivo le tante persone che hanno saputo mettere in crisi, con i loro piccoli coltelli spuntati, il grande vascello. Potrebbe essere un campeggio all’aria aperta, un incontro informale ma molto, mooolto “formativo”.
Dovremo magari mettere mano al portafogli, viaggiare, organizzare…ma cosa ci potrebbe essere di più utile e, in fin dei conti, divertente e rigeneratore per degli spiriti inquieti?
Personalmente, contatterò parecchie persone ma, come potrete notare, al fondo dell’articolo compare nuovamente una casella postale: senza essere inutilmente prolissi, s’accettano idee e proposte.
Sarà mio dovere informarvi sugli sviluppi.

Articolo liberamente riproducibile nella sua interezza, ovvia la citazione della fonte.

41 commenti:

  1. Perfettamente d'accordo con la tua idea, ti ho scritto su info sulla tua e-mail.
    Per intanto ti segnalo il mio blog democraziafederale.splinder.com
    Federico Tonini

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  2. Carlo ho letto il tuo articolo, è bello e ottimista. Però io penso che la casta sia molto, ma molto più spietata di quando pensiamo o pensano quelli che la combattono. Per essa gli italiani sono degni solo di disprezzo e devono solo servirli. Quindi Carlo, come ho più volte detto, ora assisteremo a una serie di pianti coccodrilleschi sul fatto che gli italiani si siano astenuti e promesse di fare in modo che ciò non accada. Però nel loro intimo rideranno e si fregheranno le mani dicendo a se stessi che tanto meno votano, meno si spende in campagne elettorali. L'importante è essere eletti e andare al potere, che poi voti il 60% o il 40%, ma anche il 25% per loro nulla cambia, se uno è eletto dal 75% o dal 25% è sempre presidente, assessore, consigliere e altro. Il suo potere non è intaccato dal numero di quelli che l'ho hanno votato. Loro possono continuare a spoliare il paese e gli italiani.

    Ciao a te e a tutti.

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  3. Grazie Federico: ho detto "prendiamoci il tempo che serve" ma questa è la stada. Ci sentiremo per e-mail.
    E grazie anche a Francadmar: sono un appassionato di cappelli! (e non sono calvo...)
    Orazio, comprendo il tuo pessimismo e quel che sostieni è indubbiamente vero: rimane quel quarto d'italiani che non ne possono più di nani e ballerine.
    Sarà la volta che decideranno d'uscire allo scoperto? Non lo so Orazio, però non possiamo continuare all'infinito a raccontarci addosso le stesse cose.
    Possiamo fare qualcosa?
    Grazie a tutti
    Carlo

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  4. Grande Carlo, come al solito distribuisci aria pura ai tuoi lettori!
    Ma, ti prego di non irritarti, commetti due errori (ovviamente secondo il MIO modo di vedere i nostri tempi).
    Il primo, di sopravvalutare le possibilità di cambiamento della società italica con una sorta di altro movimento "colorato" e che nasce dal "basso".
    Il secondo, di sottovalutare la forza dirompente, che hanno sulla coscienza individuale e collettiva, blog come il tuo. L'afflato morale (non moralista, si badi!) su questo blog (ed altri, per fortuna) è enorme.
    Si respira in ogni articolo e in grandissima parte dei commenti.

    Tu, Carlo, fai alla fine del tuo articolo, una sorta di proposta perché almeno parte di questo popolo che culturalmente (e non solo) non ne può più si conosca finalmente anche fisicamente.

    Con la premessa che se ciò avverrà io sarò con gioia uno dei presenti, mi chiedo quale sia la tua speranza. La nascita di un movimento dal basso? Beh...

    Dicevo che tu sottovaluti (ciò nasce da una frustrazione per un apparente "non fare"?) la forza e l'impatto del tuo blog sul "tessuto sociale" e lo dicevo proprio perchè ritengo questo il più importante strumento davvero rivoluzionario di cui la gente comune oggi dispone.

    Abbiamo detto più volte ed in molti con te, che occorrerà tempo, molto.

    Per fare cosa?

    Per me l'obiettivo è il mutamento delle coscienze individuali.
    Attraverso un qualche movimento politico? Non ci credo.

    Ciò che è divenuto patrimonio MIO in questi anni di frequentazioni di internet (ciò che amo e ciò che odio, semplificando) è divenuto argomento fondamentale nei miei rapporti. Di lavoro e di amicizia.
    E le risposte di chi di volta in volta è investito da discorsi e culture "diverse", sono il più delle volte sorprendentemente positive.
    Pensare da ciò di fare nascere un movimento ben preciso non solo NON mi interessa ma soprattutto NON lo vorrei per nessuna ragione.

    Quando si parla di cambio di coscienze si parla di generazioni e di acquisizioni lente, profonde ed inequivocabilmente univoche circa i valori della convivenza.

    Quel 25% di astensioni del tutto eterogenee non mi esaltano.

    Il sei o sette percento che nascesse direttamente dall'informazione alternativa di internet, quello si che mi incoraggerebbe.
    Non a sperare in un movimento ma a credere alla forza rivoluzionaria di internet.
    Lenta, spesso contraddittoria, ma inesorabile e senza possibilità di remissione per lorsignori.

    Tu, Carlo, pensi che questa coscienza sia GIA' ben tangibile e "quantitativamente" importante?
    Allora fai bene a portare avanti proposte di aggregazione. Altrimenti perché misconoscere l'importanza del ruolo rivoluzionario dell'"insegnante"?
    Non credo che tu abbia "fretta" quotidianamente sul tuo lavoro.

    Con stima e fiducia in Carlo e nei lettori di blog come questo

    FD

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  5. Più prosaicamente...

    La Repubblica scrive in questo momento:

    "La netta flessione, alla chiusura dei seggi dopo il primo giorno di voto, è comunque generalizzata: in Basilicata il calo è di 5,5 punti, in Veneto di 7 punti, di 9,3 in Lombardia, e tra il 9 e l'11 per cento nelle regioni 'rosse' Emilia Romagna, Marche, Umbria e Toscana. In Calabria il dato risulta in calo di quasi il 7%."

    E' anche quel dato di maggior astensionismo nelle regioni "rosse" che non mi entusiasma.
    I berlusconidi non sembrano coinvolti da alcun desiderio astensionistico.
    Già vedo una certa faccia, gongolante e vittoriosa, inondare milioni di schermi TV...

    La strada è per noi lunga, lunga.

    FD

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  6. Mah, Fabrizio, non sottovaluterei quel 7% che segue l'informazione web.
    Sono anch'io dubbioso come te, però mi chiedo quale può essere l'attimo nel quale iniziare ad organizzarsi.
    Nel senso che perderlo sarebbe imperdonabile: si finirebbe per far "tappezzeria". Sai con che velocità tritura il mondo dell'informazione.
    D'altro canto, un movimento non sarebbe in antitesi con il mutare della coscienza: anzi, potrebbe essere propositivo, catalizzatore.
    Vedremo come procederà la situazione.
    Ciao
    Carlo

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  7. Ciao Carlo,
    il tuo articolo e' perfetto, come al solito, ed anche la tua proposta. Solo che c'e' il rischio di essere gia' in ritardo, in quanto io penso che molte delle persone a cui ti rivolgi si siano gia orientate al Movimento 5 Stelle. Personalmente, al di la del personaggio e della casaleggio, ritengo che sia un bel gruppo di persone con idee e senza secondi fini, gente dei blogs a cui tu ti riferisci. Io mi auguro che l'astensionismo si riveli un vantaggio per loro e che facciano un bel risultato in modo da ottenere maggior visibilita', poi se saranno seri e ligi in futuro potranno raccoglierne i frutti. Per esempio il mio voto (vivendo all'estero non ho votato).
    Ciao
    Matteo

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  8. Come avrai capito, il movimento a 5 stelle non mi convince per molte ragioni:
    1) la Casaleggio
    2) l'indecisione di Grillo
    3) il suo cavalcare l'onda a fini editoriali
    4) la pochezza delle "teste pensanti"
    5) le parole d'ordine spesso desuete che, se gratti un po', scolorano che è un piacere.

    Ritengo Grillo una bella pensata, ma nelle mani dei soliti noti.
    Ciao
    Carlo

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  9. Anonimo9:44 PM

    Carlo anche se non condivido a pieno la tua euforia in quanto credo che questo astensionismo è figlio del disinteresse più che di una vera presa di coscenza, raccolgo con entusiasmo la tua idea di incontrarci, spero che tu abbia ancora il mio contatto altrimente te lo rivio per e-mail. Comunque, anche avendo votato, mi rallegro per l' astensionismo ( mai come questa volta giustificato da una oltraggiosa e pessima campagna elettorale)saluto con gioia quella che spero sarà l unica vittoria politica quella di "Vendola" mentre rimango esterefatto dai voti che la Polverini sia riuscita a raccogliere malgrado l' assenza di lista e il forte astensionismo a testimonianza dell'ancora forte e occulto potere Berlusconiano.

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  10. Commento i due tuoi ultimi post.
    Quello ricevuto per email l'ha letto, per la prima volta, anche mia moglie.

    Forse Carlo avrai anche ragione tu, sull'astensione, sulla Casta (e non sei il solo a parlarne)...anzi, se si pensa ad un futuro molto lontano, senz'altro.

    Purtroppo però in Italia, adesso, c'è un governo di destra, conservatore e poco rispettoso dei cittadini che non siano il famoso 10/15 percento di "ricchi". C'è un governo accentratore, diseducativo, razzista, violento almeno politicamente, assolutista, in poche parole una vera tragedia per l'Italia.

    Da queste elezioni regionali, forse anche grazie all'astensione, sembra uscirne rinforzato. Io ho tre figli e non vedo bene il loro futuro.
    Sopratutto non vedo bene la società italiana che è divenuta (aiutata dai rappresentanti dell'attuale governo) stupida, becera, egoista.

    Tu dici che l'astensione li farà pensare, io dico senz'altro no (ovvio che sia la mia opinione), anzi, proporranno, dopo il presidenzialismo e la riduzione delle Camere e della Giustizia, anche una sorta di 'diritto' al voto. Chi si è astenuto (ed anche chi ha votato altro) non piacerà alla casta (che per quanto si dica è sempre e comunque esclusivamente di destra)...

    A loro basta che li elegga l'elettore simbolo, anche se fosse uno solo a votare.

    Intanto faremo sempre più i conti con l'impoverimento sociale ed economico, faremo i conti con la perdita graduale dei diritti deelle fascie più deboli, che lavoreranno sempre più 'grazie' al benvolere del padrone...

    Forse la mossa astensione non è attualmente una gran furbata, forse la sinistra attuale fa schifo,
    ma preferisco risalire nella padella della sinistra piuttosto che ardere fra la brace.

    Resistere e "combattere" vuole innanzi tutto dire soffrire e sopratutto unirsi. Chi si astiene non è per il significato stesso della parola (ed ancor più della idea che la parola crea nella mente delle persone) unito con nessuno...è solo -oggi come oggi- una altra forma di individualismo...

    C'è un detto: "chi non ha volgia è ricco" ...

    salutations

    RA

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  11. Se vogliamo parlare di risultati elettorali, qui c'è un solo vincitore: Nichi Vendola. Contro tutto e contro tutti, perché il ragazzo ha stoffa.
    Non ritengo che Roberto farà un gran affare nell'affidare il futuro dei suoi figli al PD, perché non scorgo sostanziali differenze dal PdL. Sono più presentabili, certo, ma se fossi andato a votare sarei stato costretto a scegliere fra Cota (pro TAV) e la Bresso (pro TAV): è scegliere questo?
    E' questo che vogliamo per i nostri figli?
    Ciao a tutti
    Carlo

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  12. Credo che l'Italia si avvii ad un futuro confederale, una specie di svizzera alle vongole, dove le mafie politiche domineranno da nord a sud.
    L'astensionismo sarà stato consistente, ma non ha influito più di tanto sulle elezioni.

    Ciao

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  13. beh il presente (magari fosse solo il presente) del PdL non è proprio quel che si dice un lusso.
    Ma ti do ragione -Carlo- io, vivendo in Romagna al confine con la Toscana ed ad un passo o poco più dalle Marche, vivo in una isola felice, dove il PD è spesso con i cattolici, dove nel PD ci sono uomini in gran parte validi ed onesti.

    Per i miei figli preferisco un futuro incerto con il PD che certo con il PdL.

    gli astensionisti, mi ripeto è una mia opinione, sono troppo astenuti per farmi vedere non solo un buon futuro ma nemmeno proprio il futuro, a cominciare da domani...

    io ho sempre detto che in una comunità che voglia definirsi democratica c'è senz'altro una cosa da fare per prima, accettare il miglior compromesso pensando, poi, di migliorarlo se ci si riesce...come cattolico non ho dubbi che l'uomo sia altamete imperfetto al di fuori della sequela di Cristo...cioè in quasi la maggior parte -se non tutte- delle società umane...ma pesno di poter distinguere fra due 'mali' o fra tre...

    salutations

    RA

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  14. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  15. POM POM PO POM POM PO POM...
    AHHH OHHHHH...AHHHHH OOHHH! Mio signore la morte nera è quasi pronta, presto distruggeremo i ribelli.
    Bene, mio fedele Fener, lasciamogli ancora un po' di respiro, perchè credano che abbiamo stornato il minaccioso sguardo imperiale da loro.
    POM POM PO POM POM PO POM...

    In un ridente paesino delle langhe, c'è un'usanza democratico-elettorale interessante.
    Entri per votare, voti segretamente, poi, un arzillo langarolo, ti prende, strappa, dalle mani la scheda chiusa e ti fa ciao ciao.
    E se sei un po' meno sveglio, gli fai anche tu ciao ciao e esci senza sapere se la tua scheda è finita nell' urna o...
    Pensa questa bella scenetta ripetuta per migliaia di paesi di tutta Italia.
    La persona a me vicina che ha subito tale angheria-furbetteria ha intimato la restituzione della scheda e l'ha personalmente inserita nell' urna.
    Io sarei stato più spietato.
    Meno male che non ho votato.
    8%, almeno, di schede astenute dalle urne per mani oscure.

    La Lega ha vinto: l' Italia è solo un' espressione geografica.

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  16. Si l'Italia si avvia a ridiventare un’espressione geografica. Il nord leghista, e razzista, il centro clericale e in mano alla Chiesa e il sud una repubblica mafiosa. Cari lettori del blog oggi si è consumata la fine di un paese che ha dato al mondo il fascismo, il berlusconismo e il più becero clericalismo. Non rammarichiamoci più di tanto per l'imminente fine dell'unità d'Italia, era un paese poco serio.
    Carlo l'astensionismo ha colpito poco e male, morde come il morso di un cane su una pietra, quasi nulla.

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  18. L'astensionismo avrebbe senso, forse, se ci astenessimo tutti. Perché, altrimenti, la partitocrazia continua comunque a fare leggi, a governare, a rubare la libertà ed i soldi degli italiani.

    Carlo tu vorresti un lavacro, una nuova nascita ed in questo sei molto cattolico tanto più che si avvicina la Pasqua.

    Io, invece, probabilmente sono meno fedele di te perché penso che i lavacri e le rinascite siano adatte forse alla spiritualità ma senz'altro poco adatti alla politica che, dovresti ormai saperlo, rinasce sempre identica dalle sue ceneri...
    e, come ormai avrai visto da solo, l'astensionismo non ha creato nessuna cenere se non quella della residua libertà...

    Ieri avevo scritto che questa destra arriverà a proporre una sorta di diritto al voto, o forse meglio una sorta di pre-iscrizione al voto. Oggi BlackSkull ti ha raccontato una bella storiella di possibili brogli...

    Siamo sulla strada buona e, da quello che vedo oggi, la manovra astensionistica ha accelerato questa china...e di molto...

    Fra tre anni penso che, se andremo a votare, lo potremo fare solo se ci siamo in qualche modo 'meritati' di voatre, iscrivendoci qualche mese prima in qualche registro...

    salutations

    RA

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  19. Condivido le paure di Roberto. Carlo non pensi che il tuo auspicare l'astensionismo porti solo a far diminuire le possibilità di partecipazione degli italiani alla vita politica. Inoltre penso che il futuro sarà un Berlusconi capo delo Stato e sicuro fra i suoi miliardi e le TV accudito dalle escort con cariche pubbliche e la Lega che governa al nord e il resto d'Italia appaltato a chiesa e poteri mafiosi.
    Gli italiani sono pronti a questa evenienza.

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  20. E un giorno il dr. Europestein partorì dal suo genio BOLKENSTEIN, che distrusse il barbaro Cota(n) e il suo seguito di umanoidi verdi venuti dal pianeta Lombardoz.

    La sera del 25 marzo 2010, Cota ha decretato la sua di fine, per opera degli ambulanti di tutto il Paese.
    Sulla tangenziale di Torino si è issato come un Bakunin e ha dichiarato che, una volta conquistato la poltrona in first-class di Presidente della Regione (con tutte le prebende annesse che un tempo Roma ladrona aveva messo a disposizione dei fedelissimi pluto-tecno-buro-kafki-lillipuz-oligo.mediacratici)avrebbe eliminato la direttiva Bolkenstein.
    MENTE SAPENDO DI MENTIRE, il lacchè servo delle banche, cagnolino al guinzaglio dei poteri deboli, ma forti di arroganza, che qui bruciano la Costituzione, solo perchè sanno che, presto, tutte le Costituzione degli Stati Uniti d'Europa, non avranno efficacia alcuna sulle direttive di Lisbona.
    Ma il giochino funziona: far finta di essere contro, anti, NO.
    Il popolo segue i suoi istinti primordiali pane, vino, droghe, invidia, avidità, sesso, micropotere, clan, sangue, divertimento, proprietà, sottrazione dell' altrui libertà, violenza, ecc...ecc...ecc...
    Ricette non ce ne sono: come sempre è accaduto la corda, l' equilibrio tra controllo delle masse e rivoluzione , si spezzerà: si attende l' evento, naturale, artificiale o antropico che sia.
    Rileggiamo attentamente Manzoni per capire l'Italia e le derive leghiste, fasciste e forziste.
    Rileggiamo attentamente Dante, per comprendere il potere della Chiesa.
    Rileggiamo attentamente Leopardi per comprendere il male oscuro dell' egoismo che accartoccia l'anima degli uomini.
    Rileggiamo Gramsci, Gentile, i futuristi, le tesi del Bahaus, il Main Kampf, il Capitale, rileggiamo per agire e non cadiamo dalle nuvole pensando che non ce lo avevano detto.
    Cambiano tecnologia e numeri di abitanti, sfruttamento delle risorse, linguaggi, ma la storia non cambia.
    La Chiesa, l'Islam,l' induismo, la filosofia greca, hanno dominato il pensiero per 2500 anni, con simboli, immagini, fenomeni immateriali, assai più potenti del capitale finanziario, di Internet, delle guerre atomiche o batteriologiche.
    2500 anni!!!
    Noi tra 250 anni saremo un cumulo di macerie.

    NON COMPRATE QUELLO CHE NON SERVE.
    COMPRATE ARGILLA IN POLVERE, SEMI DI OGNI GENERE, PAGLIA, MISCHIATE IL TUTTO CON ACQUA E FATENE PICCOLE SFERE, POI ANDATE OVUNQUE C'E' ANCORA TERRA LIBERA E SEMINATE...SEMINATE...LA VITA.

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  21. Prima di continuare a fasciarsi la testa prima di averla rotta vi invito caldamente ad una riflessione a freddo, pacata razionale sulla base di una lettura attenta dei dati ufficiali.

    Salvo approssimazioni eccovi alcune cifre_:
    S.Bianche Nulle Votanti effettivi
    1,39% 2,80% 59,41% (63,6%)
    La % nazionale dei votanti e' stata del 63,6% dalla quale vanno sottratte le % delle bianche e nulle per avere una idea vicina alla reale volonta di tutte quelle persone a cui il sistema non va più giù.
    Se poi si ragionasse sul fenomeno delle liste a 5 stelle che sono evidentemente contro (grillo predicava il non voto fino a prima della nascita del movimento) bisognerebbe arrivare ad una conclusione ben diversa da quella che sta diventando una specie di pianto greco senza il muro di appoggio.
    Buona riflesione a tutti
    Doc

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  22. Cari amici,
    noto nei vostri commenti più la rassegnazione (perfettamente razionale) all'ineluttabile che la speranza propositiva.
    Condivido molte delle vostre rassegnazioni, ma sono più vecchio di parecchi di voi. Con altri so che dividiamo anche gli anni.
    Probabilmente è meglio chiudere questo capitolo di speranze per allinearci allo spappolamento generale.
    Sull'altro versante, non ho più voglia d'ascoltare sempre le solite lamentazioni di chi si rassegna all'ineluttabile: come affermava Venegein, rimane la certezza di crepare di paura (codiddetta destra) da scambiare con quella di morire di noia (cosiddetta sinistra).
    Ho notato che non c'è, negli animi, nessuna spinta per credere che il "gran rifiuto" opposto da un terzo degli italiani possa condurre a nuovi futuri.
    C'è solo rassegnazione.
    Per fortuna mia, ho la possibilità di rifugiarmi in due stanze, che rappresentano la mia parte maschile e la mia parte femminile.
    Una barca da condurre al mare e parecchi libri "aperti" nei quali scatenare la mia fantasia, la libido senile e la depressione che ha accompagnato tutta la mia vita, il mal di vivere che molti di voi comprenderanno.
    Trovo sterile continuare con questi balletti di cifre e proposizioni: è proprio danzare sulla tolda del Titanic.
    Sia chiaro che questa riflessione è indirizzata quasi esclusivamente a me stesso: altri, com'è costume di questi luogi elettronici, potranno farla loro o proseguire - come recitava De Gregori - "alzando il bavero e correggendo il caffè".
    Ciao a tutti
    Carlo

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  23. Carlo quello che tu scrivi nell'ultimo post mi commuove, ma poi penso a questo paese in mano a Berlusca e sodali e mi sento smarrito. Sono sicuro che domani tornando al lavoro sentiro le lamentele per il cospicuo aumento dato agli statali, per i docenti è 7,86 euro. I colleghi si lamenteranno però fra loro vi sono molti elettori del cdx. Gli italiani sono indementiti dalla propaganda berlusconiana. Che speranza c'è? Ho sentito al leader dei cinquestellati in Piemonte che sosteneva che il suo 10% non sarebbe passato alla Bresso in caso di sua mancanza, Aveva ragione l'astensionismo ha punito in gran parte il csx. Siamo allo sbando.

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  24. L'astensionismo ha punito un partito che è senza identità: il PD.
    Non è più sinistra e non è centro, non è socialdemocratico né liberista: ovvio che la gente non capisce più.
    Ho ascoltato un breve intervento di Vendola (è su Repubblica) dove chiarisce in due minuti la crisi della sinistra.
    Non la sua, perché ha saputo dimostrare che si può governare meglio dei potentati PdL e PD.
    E' stato fortunato - la Poli Bortone rifiutata da Fitto - e penso che questo errore, in futuro, costerà caro a Berlusconi.
    A ben vedere, l'unico vero leader oggi è lui.
    Ciao
    Carlo

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  25. Nella mia vita ci sono state molte sconfitte,alkcune gravissime per le quali non c'era nessuna possibilita' di fare un'altra sceta, altre tsunamidate economicamente, ma mi sono sempre rialzato< come qualke personaggio di joice:
    No non mi piace la rassegnazione e non honeanche ora nessuna intenzione di farlo ora nel momento che per la prima volta nella storia di questo apese c'e' una possibilita nuova di tornare a fare Politica.
    Doc

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  26. Anonimo9:39 PM

    Qualcuno mi può spiegare come si può vincere senza il supporto del simbolo del principale partito? Come è possibile prendere il 60 % a Roma e soccombere nel resto della regione? La propaganda unita a qualche brogliuccio e al potere occulto della chiesa vince sempre.Saluto con gioia e anche un pizzico di commozione la vittoria di Vendola e quella del movimento a cinque stelle che sono l' unica novità rilevante in questo panorama di desolazione.Come si può essere felici quando dall' astensionismo scaturiscono vittorie clamorose come quelle di Cota una specie di "celebroleso" (se si era stanchi della sinistra nelle fabbriche ci si poteva astenere) dal quale non riesco a capire cosa si aspetti la gente ( ed è questo il vero limite del popolo Italiano, per togliersi una "Bresso" ci si tuffa nella merda). Carlo ora tocca a te, hai lanciato il sasso devi dare seguito a quello che dici altrimenti farai la fine del Grillo prima maniera quando come ha ben detto qualcuno su questo Blog spingeva all' astensionismo rimanendo ai margini della politica.Ciao!

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  27. Per quanto mi riguarda, penso d'aver fatto politica con centinaia d'articoli.
    Ma, fare politica, non significa adire agli schemi della politica attiva, ossia essere eletti.
    Vorrei ricordare agli amici del blog che io sono soltanto una persona che sa scrivere: non sono uno show-man come Grillo!
    Se Grillo fosse stato soltanto un scrittore - cosa che non è, perché c'è una redazione che lavora per lui - non avrebbe mai avuto la possibilità di fare quel che ha fatto.
    Perciò, gente, riflettete che chiunque esca dagli amici di Maria de Filippi ha più possibilità di me e di noi.
    Se domani fondassi un partito od un movimento, il massimo che potrei ottenere è qualche quintale di risate.
    Pensateci un attimo.
    Ciao a tutti
    Carlo

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  28. Non mi fido molto delle statistiche, perché un uomo con la testa nel forno acceso e i piedi nel congelatore, statisticamente ha una temperatura media!

    C. BUKOWSKY

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  29. Mi sono lasciato alle spalle i partiti da quasi 40 anni, non ricomincerò oggi.
    Sono invece disponibile ad altre forme del "fare politica" del tipo:

    Di una Idea occorre valutarne la sua consistenza, farne una critica confutazionale, rilevarne gli impatti/contatti con la società civile e darne un giudizio di fattibilità per le sue finalità.

    Nel caso di giudizio positivo serve definire la sua progettualità: campi di competenza
    e tempisticche attuative; poi lindividuazione delle iniziative idonee alle finalità dichiarate; cercare eventualmente quelle alleanze interessate alla stessa finalità; individuazione delle eventuali risorse economiche funzionali allo scopo; individuazione delle modalità di acquisizione delle risorse.

    Etcetera...etcetera..etcetera...

    Supposto che si debba partire dalla base, quindi dal comune, quale e' l'idea da attuare subito idonea a creare le condizioni di partecipazione dal basso alla Res Pubblica?

    Dal mio punto di vista la scelta è obbligata. Avendo scartato a priori un possibile qualunque partito come mezzo per partecipare mi serve la possibilità che le mie idee di comunita e del suo progresso non incontrino ostacoli di tipo burocratico, tipo la ricerca di migliaia di elettori che devono vidimare l'eventuale mia lista elettorale.

    O no?

    Doc

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  30. Dunque come avevo previsto l’accordo tra Bossi e Berlusconi prevede mano libera al nord alla Lega che farà una secessione di fatto e il presidenzialismo per porre Berlusconi al sicuro dai suoi guai giudiziari contornato dalle escort con cariche pubbliche. Il centro sud in mano alla chiesa e le mafie locali. Questo è quello che ci aspetta, anche perché il popolo italiano, indementito a colpi di TV come ha fatto Berlusconi a queste regionali vincendole, così vuole. Vi prego non mi venite a dire l’astensione, la diminuzione di voti del PDL , tutte stupidaggini. Quello che conta è chi ha vinto le elezioni e piazzato i suoi ai posti di potere. Il futuro sarà un’Italia dominata dal principe Berlusconi che si darà da fare per lasciare, tardi, il posto a suo figlio o a sua figlia. Questo con gli osanna del popolo bue-pecora italiano. Ritengo che un’astensione di massa poco possa fare per cambiare la deriva italiana verso la dittatura.

    Ciao Carlo cosa ne pensi?

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  31. Penso che hai ragione su tutta la linea: sei contento?
    Sono finalmente arrivate le punte HSSS per forare l'acciao inox.
    Ciaooooooo!
    Ho di meglio da fare: fra tre anni salperò da berlusconia per andare a vivere in Francia.
    Nei tre anni che mi restano da vivere in questo sciagurato paese, composto soltanto da senza palle e da leccapiedi, mi divertirò e mi dedicherò soprattutto alle buone lettere.
    Ciao a tutti
    Carlo

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  32. .....
    Chi mi riparlerà
    di domani luminosi
    dove i muti canteranno
    e taceranno i noiosi

    quando riascolterò
    il vento tra le foglie
    sussurrare i silenzi
    che la sera raccoglie.

    ....
    L'Agorà della socialità attiva permea taluni uomini. Specie per quegli uomini - definiti dagli altri non-normali- che non hanno le ambizioni che vanno per la maggiore:
    denaro, potere personale etc.
    Doc

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  33. Anonimo6:40 PM

    Carlo non parlavo di formare un partito, ma anche se volessimo creare una associazione culturale con lo scopo di scambiarci e divulgare pensiero e informazioni ( il che sarebbe un ottimo inizio) poi magari in seguito potremmo cercare una sponda in un movimento ed in una forza politica ove cercare di definire e realizzare il nostro lavoro. Sul tuo blog c'è già una piccola rete nazionale che magari creando piccoli gruppi nei loro centri di appartenenza potrebbero ( sotto la tua supervisione) fare opera di divulgazione. Io abito a Roma e se qualcuna del Blog è mio concittadino ci potremmo incontrare e una volta deciso il punto di incontro dove svolgere un primo meeting comune potremmo prenderci due giorni di ferie e incontrarci.Certo Carlo se ora tu hai deciso di emigrare in Francia possiamo tornare tutti a quel compromesso esternato giustamente da Roberto come unica via per dare un futuro accettabile ai nostri figli altrimenti usando la tempistica e i modi egregiamente espressi da Doc potremmo attivarci e dare un inizio ad un progetto.

    RispondiElimina
  34. Salpiam, salpiam, salpia-a-mo lontan, con Carlo andiam, per mari aperti, remiam, remiam.
    Salpiam, salpiam, è meglio che restar, a chi rimane noi direm, peggiò per voi.
    Salpiam, salpiam, e vi facciam ciao ciao, issiamo l' ancora, cazziam la randa e barra a dritta.
    Salpiam, salpiam, destinazione France, adieu Italy, senza avvenir, ti lasciam stò souvenir...AFFONDA!!!

    15 sopra il baule del morto,
    yo-ho-ho e una bottiglia di rum PER CONFORTO!

    The Sailor's Hornpipe

    B.S.

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  35. La spiegazione dell'italia attuale?
    Eccola, è la terza fase:
    https://www.blogger.com/comment.g?blogID=16622498&postID=3130442032731679278
    Doc

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  36. Scusa, Doc, ma ci deve essere un errore nel link. Oppure era raffinatissima proposizione del nostro, oramai, parlarci addosso elevato a futuro?
    Ciao
    Carlo

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  37. Voglio scusarmi per il tono un po' brusco usato negli ultimi commenti, e vorrei rendere pubblica la ragione del mio scazzo.
    Se scrivo, allora dovrei (secondo alcuni) espormi di più per dare un contributo, anche in termini di esposizione personale, per trovare soluzioni (generalizzo).
    Per altri, non c'è altro da fare che rimirare il potere indiscusso del Re Sòla.
    Altri ancora, dicono che va bene così, che bsta scrivere. All'infinito.
    A questo punto io - che sono una persona semplice - vado in tilt perché mi sento tirato per la giacchetta da più parti.
    Se dovessi dirvi quali sono i miei desideri, sarebbe semplice: scrivere, cecando - come in un kata - la perfezione stilistica. In questo senso, ho una forte appartenenza allo Shinto.
    Oppure, rifinire al millimetro un boccaporto (finito ieri, è meaviglioso, mogano ed acciaio inox, quasi una katana).
    Poi, mi rendo conto che migliaia e forse più persone mi leggono e dunque sento la responsabilità addosso.
    Avevo proposto non un partito, ma un semplice incontro estivo: più un gioco che altro, conoscersi, parlarsi de visu, trascorrere qualche giorno assieme in un campeggio all'aria aperta. Freddezza.
    Vi chiedo, in sintesi, come pensate che possiamo andare avanti perché questo è oramai un gruppo di persone coeso e fruttifero, che produce cultura nel confronto, con analisi e sintesi ammiravoli.
    Aspetto.
    Ciao a tutti
    Carlo

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  38. Un lapsus freudiano (sembrava che ne fossi esente! boh, va a capirla sta kz di psiche!).Questo dovrebbe essere il link esatto:
    http://www.youtube.com/watch?v=WdQ4jpB4fHY&feature=related
    Doc
    P.S. Potresti anche dire che proponi una specie di campo di lavoro prima anni 70, va!

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  39. Stravolgendo il grido di guerra attribuito a Cavallo Pazzo dico a Carlo ed agli amici del blog:

    Andiamo uomini! Non è un buon giorno per morire.

    Ne per smettere di sperare,

    Ne per smettere di comunicare.

    Nulla è cambiato rispetto a un mese fa. Ma poteva?
    Il centro dell'universo collettivo è il nostro pensiero individuale? Non credo.
    Perché la natura umana ci fa costantemente lo scherzo di farci sopravvalutare per poi trascinarci nell'abisso della più profonda auto sottovalutazione?

    Occorre un po di astinenza da internet? Ben venga, ma solo per ricominciare con maggior fiducia di prima nel valore della comunicazione, altrimenti, come pure ha fatto qualcuno, chiudere serenamente i rubinetti e tuffarsi nella propria personale esperienza reale.

    Vedremo cosa ci ha preparato il fato oltre ad un porcile sempre più disgustoso e foriero di ulteriori(!) pestilenze che avranno bisogno di vaccini che solo la cultura (e non la politica) potrà elaborare e produrre.

    Non molto ottimista ma realista.

    Un incontro "de visu"? Ho già detto che ci sarò nonostante io ami vivere come piace agli eremiti, giuro che ci sarò. Avanzare proposte.

    Un abbraccio a tutti e a Carlo.
    FD

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  40. ciao, sono Sokratico, ho risposto (tra i pochi) all'articolo di bertani sul ComeDonChischiotte.

    Non riapro il mio punto di vista, ma solo perchè in questo momento non ho tempo di argomentare pienamente. Vedo che è molto citata l'astensione.

    La mia sensazione è che oltre al disgusto, all'indifferenza e all'assenza di una scelta vera, fattori che in italia sono quasi sistemici, negli ultimi anni e particolarmente dalla nascita della rete controinformativa, stia crescendo un'altra ragione per l'astensione.

    una buona ragione, se le altre non lo sono del tutto.

    Il fastidio o il disaccordo con i meccanismi della rappresentanza e del consenguente sistema politico basato sulla delega in bianco.

    Qui, su questo campo, una coesa (ma NON organizzata) rete di indipendenti critici può fare moltissimo sia a livello di analisi che di proposte.

    E infatti lo fa.
    Nel suo articolo, Bertani scrive "abbiamo inciso". Sono d'accordo, abbiamo davvero inciso.

    e l'abbiamo fatto, precisamente, nel far balenare l'aridità di una politica in cui metti "un segno suo tuo segno" come diceva Gaber e poi te ne disinteressi per qualche anno, salvo lamentarti.

    Facciamo proliferare gli istituti di rappresentanza diretta, e più sono piccoli e meglio è.

    Il mondo non va "peggio" o "meglio". Cambia, semplicemente.

    E dunque partecipiamo al cambiamento anche noi! Io non voto, ultimamente.
    Ma sono attivissimo nello spiegare retroscena e storia recente e meno recente a chi non ha il tempo o gli strumenti per indagare da solo.

    Per qualunque incontro, ci sono!
    saluti
    Damiano Rama
    http://damianorama.wordpress.com/

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