La ferrovia Savona Ventimiglia nei pressi di Pietra Ligure |
Errare humanum est, perseverare diabolicum
La disfida che va in scena in questi giorni non è la mera
vicenda di fare o non fare un tracciato ferroviario: è un discrimine,
apparentemente troppo “caricato” di nodi politici che sono venuti al pettine.
Ma, osservando con più attenzione gli eventi, si può affermare che non poteva
non accadere, e non per mera convenienza di questo o di quel partito: sono in
gioco i valori fondanti di un partito (M5S) e una parte dei valori dell’altro
(Lega).
Sorvoliamo brevemente la vicenda:
1) E’ verissimo che i traffici ferroviari sulla linea
incriminata sono in calo costante, dal 1992 ad oggi;
2) E’ altrettanto falso che la TAV sposterebbe volumi di
traffico dalla gomma al treno, poiché questo evento – di per sé utilissimo –
comporta altre azioni, ossia una gestione intermodale dei trasporti che in
Italia è ancora oltre l’orbita di Saturno, e nessuna TAV le sposterebbe di un
millimetro. Chi non ne è convinto, prima si legga il mio “Il futuro dei Trasporti” (pdf) e poi ne riparliamo (1);
3) Un investimento su infrastrutture ferroviarie sarebbe più
utile e meno costoso se si raddoppiasse – finalmente! – la linea costiera,
tuttora a binario unico e fatiscente, fra Finale Ligure e Ventimiglia.
Questo, ultimo punto, richiede alcune precisazioni.
A parte che converrebbe rifare totalmente la linea
spostandola più a monte (come è stato già fatto per la Savona - Finale Ligure),
giacché le differenze di costo da un binario unico ad uno doppio sono minime,
ci sarebbero altre ragioni per farlo: chi usa queste linee di trasporto per le
merci?
Principalmente, si tratta di trasporti provenienti dal Sud
della Francia e dalla penisola iberica (o dai suoi porti) che viaggiano verso
l’Europa dell’Est e viceversa, o diretti in Italia: chi sbarca a Cherbourg od a
Rotterdam, non passa certo per Bardonecchia, avendo a disposizione una linea
più diretta che, attraverso la
Germania, poi va ovunque. Si aggiunga che la stessa Maersk
sta attrezzando Vado Ligure come secondo porto europeo per le merci del Sud
Europa, in alternativa alla sempiterna Rotterdam.
Quali sono le ragioni per le quali questa scelta è la più
conveniente?
1) Chi sale dalla penisola iberica verso – poniamo – Trieste
o Tarvisio, cerca l’arco minimo, perché più corto e più conveniente: perché
dovrebbe salire fino a Lione per ridiscendere a Torino? Inoltre, già a Savona,
c’è una prima tri-forcazione ferroviaria: verso Torino, verso Milano (via
Acqui, Alessandria) e verso Genova. Tutte linee elettrificate, solo la Cairo-Acqui è a
binario unico, ma la notte è deserta e con scarso traffico diurno.
2) C’è già una forte concorrenza – segno che il mercato è
vivace e la richiesta c’è – fra la ferrovia ed il mare: la Grimaldi ha due enormi
traghetti che fanno la spola fra Genova e Barcellona, ciascuno dei quali porta
circa 300 TIR.
In definitiva, la
TAV servirebbe soltanto ai traffici frontalieri fra l’Italia
e la Francia
centrale, che sono quelli che sono e non sono destinati ad aumentare: è stato
il “sogno” della commissaria ai trasporti della UE Loyola de Palacio
(1950-2006), che la pensò in anni lontani, senza nemmeno riuscire a convincere
gli spagnoli a fare un tunnel sotto i Pirenei: nessuno le diede ascolto.
Ho condensato in poche righe un discorso che sarebbe enorme,
ma questo non è un libro ma solo un articolo, perciò andiamo alle conclusioni
più politiche.
Oggi, i due attori di governo, o trovano una sintesi
soddisfacente oppure il governo va a casa: hanno giocato fino all’ultima carta
e, quando Salvini ha tentato di giocare duro, stavolta Di Maio ha risposto
“vedo”.
Perché?
Perché la TAV
non è soltanto una ferrovia, è un simbolo di questa Unione Europea (e della sua
mammella del Liberismo sfrenato) contro il quale il M5S ha cercato di opporsi,
mentre la Lega
ha semplicemente cavalcato la tigre. Il governo ha dovuto cedere dove c’erano
penali su contratti firmati (da altri) che non concedevano spazi, vedi TAP e
Italsider.
Qui, si è di fronte a due scelte: quando si commette un
errore, è meglio scusarsi e riconoscerlo oppure correre fino in fondo alla
china e poi urlare “Si salvi chi può”? Perché la TAV, proprio questo è: fra vent’anni porteremo i
nostri nipoti ad osservare i ruderi della possente, ed inutile ferrovia?
Sarebbe sciocco vedere in questo scontro la classica tenzone
fra destra e sinistra, perché questi nove mesi di governo, se non altro, hanno
dato una potente picconata a questo granitico concetto. “Lo dice perché è di
sinistra”, “ma se è di destra…”
Eppure, non tutti i 5S sono poveracci che aspettano il RdC e
non tutti i leghisti sono imprenditori che aspettano di “ciucciare” dalla TAV.
Ossia, una parte dei rispettivi elettorati ha scoperto che, forse, per la prima
volta da tanti anni, qualcuno cercava di fare l’interesse degli italiani. In
modo bipartisan, magari commettendo degli errori, delle ingenuità…ma hanno
apprezzato il coraggio di provarci, almeno.
Difatti, la stampa di regime non è stata tenera, né con il
M5S e né con la Lega. Ma
gli elettori non hanno accolto molto bene lo “stop” al governo di Salvini,
condito con i “contatti” fra Grilli, Saccomanni, Draghi ed il sottosegretario
leghista Giorgetti, che anche le margherite sanno essere il trait d’union fra
Berlusconi e Salvini.
Tornare a sentir parlare di decreti “mille proroghe”
approvati sul filo di lana, grazie al provvido soccorso di +Europa più qualche
franco tiratore del PD solletica l’appetito? Può essere, ma l’appetito si
trasforma presto in mal di stomaco. Soprattutto quando si rammenta quel
contratto, firmato, di governo…già…perché non ho contato fino a dieci…
Credo che Salvini, questa volta, cederà, perché ha compreso
che un (inevitabile) ritorno sotto l’ala del cavaliere sarebbe la sua fine
politica.
Da un lato chi si pone il problema di risolvere cose per la
gente (senz’altro più difficile), dall’altra chi si pone l’obiettivo di
rimpinguare i bilanci delle holding del cemento e del ferro (senz’altro più
facile): scegliere, scegliere, scegliere.
Io credo che sia fortissima la spinta a togliersi da i cabasisi, come direbbe Camilleri, il M5 stelle da parte dei cosiddetti poteri forti. Quest'ultimi mi sembrano preda di un riflesso condizionato per cui è da mesi che sparano con tutte le forze, si fa per dire della comunicazione televisiva e stampata, su qualunque alito di questo governo. Vedremo che uscirà fuori la mia impressione che gli attori al governo non siano all'altezza del ruolo.
RispondiEliminacomunque, anche se è evidente che Salvini non vuole inimicarsi quei quattro gattacci magnaccioni dei confettustrali, ed M5S ha tradito coi vaccini, lascino ogni speranza i caccalieri ed i pe.de.stri rometti o ronzisti che Noi si torni indietro. Vergini ricucite non ne vogliamo. Piuttosto useremo i due "ragazzi" come armi contro il cappio eu-rope. Siamo all'ergastolo solo Noi Italiani, anche se abbiamo perso la II GM dalla seconda posizione...mentre la sora krukkona che ha perso in primis, è coccolata e macronata a caviale e sciampagne. Nun se po' ffà. Sappiamo bene chi sono i nostri nemici esterni e chi sono la V colonna interna...Liberiamocene. Noi 667 sappiamo fare anche i coperchi. Germafrangranbret ILUS: il Piave non ha mormorato...ha strillato a duemila decibel...e con le onde sonore si possono fare tante cose...
RispondiEliminaPer quel che ne so, il TAV non deve essere realizzato. Per motivi spirituali, quella montagna non deve essere traforata. C'è un ottimo articolo sul web che ne spiega il perché, molto meglio di quanto potrei fare io.
RispondiEliminaInvece senti quest'altra storia.
Mentre le Sentinelle Padane sono intente alla chiusura dei porti ed alla difesa della Razza, c'è un esercito di "bianchi" che sta saccheggiando allegramente il welfare italico. Ma non fa notizia, perché non sono neri, non arrivano col gommone, hanno pure un lavoro, e dunque sono accreditati. Qualcuno ottiene pure la cittadinanza italiana.
Sono venuta a conoscenza di colf e badanti romene ed ucraine che percepiscono la disoccupazione quando perdono il lavoro, ma se ne trovano un altro in nero, continuano a percepire l'assegno. A volte fanno venire marito e figlio per un mese, li registrano come residenti, poi quelli tornano al loro paese e continuano a beneficiare dei farmaci italiani.
Le stesse badanti romene ed ucraine ottengono a volte l'esenzione dal ticket per la mutua anche quando non spetta loro, solo perché piangono, si buttano per terra, e sfiniscono il direttore dell'ASL finché non cede.
Ci sono due fratelli ed una sorella indiani, protetti dal vaticAno perché cattolici, che stanno per prendere la cittadinanza, lavorano regolarmente ed hanno anche comprato una casa. La quarta sorella vive in India con i figli. Ma poiché è venuta qua per un mese col ricongiungimento familiare, viene assistita dal nostro Sistema Sanitario con tutta la famiglia.
Non ci vorrebbero per caso dei controlli? Ma ciò non interessa, meglio fare la guerra ai più miseri e torturati, fa più audience e frutta voti.
Bah.
RispondiEliminaCarlo cosa fai? Rispondi solo ai commenti su CDC ed ignori costantemente questi?
Eh, lo capisco.
Lì allignano menti raffinate, esegeti capaci di grammatica e sintassi sopraffine.
Io smetto di commentare.
Saluti.
Eli
ero in viaggio
RispondiEliminaCarlo