Nonostante la nostra non sia proprio una vita dorata: non abbiamo auto blu che c’accompagnano da un ospedale all’altro per cercare, almeno, di garantire delle condizioni di vita accettabili per i nostri cari, non abbiamo autisti che accompagnano a scuola i nostri figli su auto blu e nemmeno 19.000 euro il mese per fare il fancazzista in Parlamento…eppure, ci tocca occuparci di Chicco Testa, delle sue follie nucleari, delle sue menzogne, delle sue poi nemmeno troppo velate minacce[1] per chi lo contrasta.
Del suo compare Franco Battaglia c’eravamo già occupati anni fa, chiamati dal gestore del sito Progettomeg, dove Battaglia spadroneggiava falsando cifre e comunicando dati inenarrabili, per convenienza e disinformazione: bastarono un paio d’interventi, una sequela di dati e di fonti autorevoli per tacitarlo.
Veniamo allora al nostro “nuclearista di sinistra”, ex ENEL, ex un sacco di cose dove s’acchiappano soldi a palate, che adesso – doverosamente – si presta a fare la sua parte per sostenere il progetto nucleare di Sua Emittenza il Cavaliere, il quale ha perduto – purtroppo – il suo miglior scudiero: Scajola da Imperia, il quale fu scomunicato e privato dell’atomic Excalibur per aver conquistato senza gloria un castello da 900.000 euro.
Non faremo pubblicità a Chicco Testa, al suo sito ed al blog, che ha ignominiosamente aperto per mostrare quanto siano ingenui la maggior parte dei commentatori: un gioco arguto, al termine del quale il nostro Chiccolino cerca di dimostrare quanto siano ignoranti gli altri ed intelligente lui.
Provi ad incrociare la sua lama con i samurai, invece di prendersela con i contadini.
La solfa è sempre la medesima: com’è bello il nucleare, quanto costa poco e non inquina, le scorie non sono un problema, tanta energia a basso costo, risparmieremo tanta CO2 e così via. Una partita a scacchi, finanziata (da chi? ENEL ed EDF) che sembra così soft…così “democratica”…e nasconde la protervia della peggior campagna televisiva marca Biscione.
Lasciamo perdere le nequizie di Testa di ENEL/EDF, e sottoponiamo alcuni semplici dati.
Prendiamo come esempio la centrale finlandese di Olkiluoto (la più moderna, ancora in costruzione): i due reattori che la comporranno (?) forniranno una potenza di picco pari a 1.600 MW. Al costo?
Il costo finale (?) è oggi stimato in 5,7 miliardi di euro, ma c’è da attendersi che saliranno ancora, perché ad ogni passo c’è una nuova difficoltà, una rottura, un malfunzionamento[2].
Al termine (?) della fatica, cosa fornirà Olkiluoto?
Ammettendo in pura via teorica che la centrale funzioni per un anno alla massima potenza – non è vero, ma prendiamolo per buono – Olkiluoto fornirà in un anno 14.016 GWh.
Lo stesso investimento, nell’eolico, quanto fornirebbe?
Considerando aerogeneratori da 5 MW sistemati in mare su piattaforma, con 3.500 ore/anno alla massima potenza (dati CESI, basso Adriatico), ad un costo di 1,250 milioni di euro a MW installato – +25% rispetto alle installazioni a terra, ma senza considerare gli ovvi risparmi per la costruzione in larga scala – si potrebbe installare un “campo” d’aerogeneratori con una potenza di 4.560 MW.
Un simile campo d’aerogeneratori fornirebbe, in un anno, 15.960 GWh, più della tanto strombazzata centrale finlandese.
Uno dei “punti forti” che Testa strombazza è la bassa incidenza dei costi del combustibile, ossia dell’Uranio. Noi, abbiamo fatto più in fretta: manco li abbiamo considerati!
Se vogliamo però essere precisi, aumentiamo i costi del nucleare, rispetto all’eolico, del 6%.
Una centrale nucleare, dopo circa 25 anni, necessita di aggiornamenti che sono, praticamente, una ricostruzione: non lo dicono mai, perché quei costi li scaricano sulla fiscalità generale oppure, in Francia, pagano i militari.
I moderni aerogeneratori (non i primissimi tipi) non si sa nemmeno quanto durano, perché continuano a funzionare per decenni e la manutenzione è minima. Dopo decenni, al più, si sostituisce il rotore, mentre quello vecchio può essere ricondizionato e riutilizzato.
Altra balla: l’eolico è discontinuo.
Se parliamo di un singolo campo eolico è vero ma, nel caso di tre campi eolici – Adriatico, Sardegna, Canale di Sicilia, ad esempio – le condizioni di vento possono essere le stesse? Qualsiasi velista lo sa.
E la centrale nucleare? La notte, un sistema così complesso, può ridurre la produzione per “seguire” la richiesta? Falso.
Se vogliamo parlare seriamente d’energia, affrontiamo il problema della discontinuità, che può essere risolto con il pompaggio in quota dell’acqua nei bacini idroelettrici, in alternativa producendo Idrogeno per autotrazione, oppure come riserva ad uso elettrico sulla rete (celle a combustibile).
Soprattutto, non cerchiamo con mezzi e mezzucci di truffare ancora una volta gli italiani per meri scopi di “bottega nucleare.”
Se i dati che ho citato sono considerati falsi o faziosi, si portino argomentazioni serie e si discuterà: se, invece, Chicco Testa preferisce usare gli stessi metodi con i quali minacciò Mario Tozzi, si accomodi.
Basta un “chiamo” e sono da lui: wakarimasu, Testa-San?
Articolo liberamente riproducibile nella sua interezza, ovvia la citazione della fonte.
Del suo compare Franco Battaglia c’eravamo già occupati anni fa, chiamati dal gestore del sito Progettomeg, dove Battaglia spadroneggiava falsando cifre e comunicando dati inenarrabili, per convenienza e disinformazione: bastarono un paio d’interventi, una sequela di dati e di fonti autorevoli per tacitarlo.
Veniamo allora al nostro “nuclearista di sinistra”, ex ENEL, ex un sacco di cose dove s’acchiappano soldi a palate, che adesso – doverosamente – si presta a fare la sua parte per sostenere il progetto nucleare di Sua Emittenza il Cavaliere, il quale ha perduto – purtroppo – il suo miglior scudiero: Scajola da Imperia, il quale fu scomunicato e privato dell’atomic Excalibur per aver conquistato senza gloria un castello da 900.000 euro.
Non faremo pubblicità a Chicco Testa, al suo sito ed al blog, che ha ignominiosamente aperto per mostrare quanto siano ingenui la maggior parte dei commentatori: un gioco arguto, al termine del quale il nostro Chiccolino cerca di dimostrare quanto siano ignoranti gli altri ed intelligente lui.
Provi ad incrociare la sua lama con i samurai, invece di prendersela con i contadini.
La solfa è sempre la medesima: com’è bello il nucleare, quanto costa poco e non inquina, le scorie non sono un problema, tanta energia a basso costo, risparmieremo tanta CO2 e così via. Una partita a scacchi, finanziata (da chi? ENEL ed EDF) che sembra così soft…così “democratica”…e nasconde la protervia della peggior campagna televisiva marca Biscione.
Lasciamo perdere le nequizie di Testa di ENEL/EDF, e sottoponiamo alcuni semplici dati.
Prendiamo come esempio la centrale finlandese di Olkiluoto (la più moderna, ancora in costruzione): i due reattori che la comporranno (?) forniranno una potenza di picco pari a 1.600 MW. Al costo?
Il costo finale (?) è oggi stimato in 5,7 miliardi di euro, ma c’è da attendersi che saliranno ancora, perché ad ogni passo c’è una nuova difficoltà, una rottura, un malfunzionamento[2].
Al termine (?) della fatica, cosa fornirà Olkiluoto?
Ammettendo in pura via teorica che la centrale funzioni per un anno alla massima potenza – non è vero, ma prendiamolo per buono – Olkiluoto fornirà in un anno 14.016 GWh.
Lo stesso investimento, nell’eolico, quanto fornirebbe?
Considerando aerogeneratori da 5 MW sistemati in mare su piattaforma, con 3.500 ore/anno alla massima potenza (dati CESI, basso Adriatico), ad un costo di 1,250 milioni di euro a MW installato – +25% rispetto alle installazioni a terra, ma senza considerare gli ovvi risparmi per la costruzione in larga scala – si potrebbe installare un “campo” d’aerogeneratori con una potenza di 4.560 MW.
Un simile campo d’aerogeneratori fornirebbe, in un anno, 15.960 GWh, più della tanto strombazzata centrale finlandese.
Uno dei “punti forti” che Testa strombazza è la bassa incidenza dei costi del combustibile, ossia dell’Uranio. Noi, abbiamo fatto più in fretta: manco li abbiamo considerati!
Se vogliamo però essere precisi, aumentiamo i costi del nucleare, rispetto all’eolico, del 6%.
Una centrale nucleare, dopo circa 25 anni, necessita di aggiornamenti che sono, praticamente, una ricostruzione: non lo dicono mai, perché quei costi li scaricano sulla fiscalità generale oppure, in Francia, pagano i militari.
I moderni aerogeneratori (non i primissimi tipi) non si sa nemmeno quanto durano, perché continuano a funzionare per decenni e la manutenzione è minima. Dopo decenni, al più, si sostituisce il rotore, mentre quello vecchio può essere ricondizionato e riutilizzato.
Altra balla: l’eolico è discontinuo.
Se parliamo di un singolo campo eolico è vero ma, nel caso di tre campi eolici – Adriatico, Sardegna, Canale di Sicilia, ad esempio – le condizioni di vento possono essere le stesse? Qualsiasi velista lo sa.
E la centrale nucleare? La notte, un sistema così complesso, può ridurre la produzione per “seguire” la richiesta? Falso.
Se vogliamo parlare seriamente d’energia, affrontiamo il problema della discontinuità, che può essere risolto con il pompaggio in quota dell’acqua nei bacini idroelettrici, in alternativa producendo Idrogeno per autotrazione, oppure come riserva ad uso elettrico sulla rete (celle a combustibile).
Soprattutto, non cerchiamo con mezzi e mezzucci di truffare ancora una volta gli italiani per meri scopi di “bottega nucleare.”
Se i dati che ho citato sono considerati falsi o faziosi, si portino argomentazioni serie e si discuterà: se, invece, Chicco Testa preferisce usare gli stessi metodi con i quali minacciò Mario Tozzi, si accomodi.
Basta un “chiamo” e sono da lui: wakarimasu, Testa-San?
Articolo liberamente riproducibile nella sua interezza, ovvia la citazione della fonte.
Ciao,
RispondiEliminaE' sempre un piacere leggere i tuoi articoli sull'energia, ma ogni volta mi sale una gran rabbia nel pensare a cio' che stiamo sprecando. Se si organizzasse un piano energetico basato su fonti alternative come tu proponi da tempo si potrebbe perfino parlare un giorno di energia elettrica a costo zero (o quasi), certo bisognerebbe nazionalizzare la cosa, ma se lo si propone giustamente per l'acqua, non vedo perche' no per l'energia elettrica.
Ciao
Il problema è sempre lo stesso, MattoMatteo: se si facessero scelte che privilegiano il benessere dei molti, cosa rimarrebbe per incrementare le fantasmagoriche ricchezze dei pochi?
RispondiEliminaCiao e grazie
Carlo
Caro Carlo, scusa se vado un po' fuori tema, ma ho trovato un interessante documentario sul tema 'obsolescenza programmata' (ora si chiama 'ciclo di vita dei prodotti') che era il tema di un paio di tuoi ottimi articoli di qualche tempo fa. E' un documentario di RTVE. Non so quale sia il tuo livello di spagnolo ma credo che con un po' di attenzione si capisca benissimo.
RispondiEliminahttp://www.rtve.es/television/documentales/comprar-tirar-comprar/directo/
Grazie e ciao.
Per quanto attiene a Testa (de che?)
RispondiEliminava considerato paroparo a quanto stanno blaterando dalemafassino chiamparino sulla bonta del contratto concesso da marpioncino
(perche' di little marpion si tratta: le sue stock option valgono qualke cento million di Euro)
Ben trovati a tutti i naviganti che godono di questo blog.
Buon cammino
Doc
P.S. a proposito del video proposto da Riky: registrarlo ed aspettare che qualcuno che conosca bene lo spagnolo e la sovraimpressioni sarebbe ...una buona idea.
Non provo nemmeno con lo spagnolo: l'ultima volta che lo usai fu in una farmacia periferica di Barcelona. Feci la figura del cugino scemo di Tex Willer.
RispondiEliminaMi pare, invece, che stiamo raggiungendo - una notizia dopo l'altra - l'apoteosi dell'iniquità, dell'ingiustizia e della stupidità.
Dall'alto dei Cieli, Cipolla sorride ed osserva, nella prassi quotidiana, l'avverarsi delle sue teorie.
Grazie e tutti
Carlo