Non me ne vogliano i gestori di Comedonchisciotte.org per l’accostamento ma, il titolo scelto per comunicare ai lettori del mio blog che non troveranno più i miei articoli su CDC, era troppo invitante: solluccherava lo spirito, titillava i sensi, inspirava tranquillità ed espirava veleni.
La decisione è giunta dopo l’ennesimo articolo nel quale i commentatori si sono lasciati andare non solo all’insulto (abituale), bensì alla diffamazione: sarei uno scrittore prezzolato.
Lasciamo però nel dimenticatoio le nefandezze, poiché il problema è altro e coinvolge proprio la comunicazione, il senso del nostro agire – scrittori e commentatori – nello sconvolto panorama di quest’Italia da bassissimo impero.
Come ho scritto nella lettera di commiato a CDC (non so se la pubblicheranno), forse la radice del problema va cercata nella crescita di “ascolti” dell’informazione Web non codificata né soggetta a controllo politico da parte di chicchessia. In altre parole, non si può paragonare CDC alle fondazioni che oggi vanno per la maggiore: FareFuturo, ad esempio.
Le varie fondazioni che sono salite alla ribalta nell’agone politico dipendono (soprattutto per questioni di soldi!) da partiti, gruppi politici od economici, lobbies varie. Sono strumenti organizzati di pressione politica, finanziati col preciso scopo d’ottenere vantaggi per qualcuno a scapito d’altri. I quali, per rispondere, creeranno le loro fondazioni.
Quasi unico nel suo genere, CDC rappresenta l’esempio lampante che il lavoro ben fatto premia.
Partito anni fa come tentativo spontaneo di proporre articoli per offrirli al commento dei lettori, ha visto crescere esponenzialmente i suoi “ascolti”, per l’oculato e silente lavoro di pochissimi gestori, coadiuvati da scrittori e traduttori che lavoravano e lavorano gratuitamente.
Insomma, la botteguccia artigiana che, lentamente, ha visto salire “ordini” e “fatturato”. Ovviamente, con gran soddisfazione dei gestori, degli scrittori e dei traduttori: quando si lavora gratis, vedere – almeno – che il proprio lavoro serve ed è gradito, “dà la carica”.
Già, ma, col trascorrere del tempo, le cose si complicano e – ricordando Fabrizio “Ma il bosco era scuro, l'erba già verde, lì venne Sally con un tamburello” – qualcuno è attratto dall’erba così verde di CDC e teme che gli armenti diventino mandria, un fiume di bisonti che attraversa la prateria. Procediamo con calma.
Casualmente, tempo fa, da un collegamento aprii un vecchio articolo di CDC dei tempi “epici”, quando era agli inizi: che sorpresa!
Il tono dei commentatori era permeato d’educazione e di comprensione per l’altro, nel sincero tentativo di giungere ad una sintesi condivisa. Cose del tipo: “Mi permetto di ricordarle…Certo, giusto quel che dici, ma il Ministero, l’anno seguente…Grazie per avermi segnalato il link: proprio non sapevo…” e via discorrendo. Pareva d’essere al cenacolo di madame de Warens.
Nella botteguccia artigiana, i pochi che ne conoscono l’esistenza si riuniscono per discutere dei rudimenti dell’arte: business is usual.
Ma – “come la freccia dall’arco scocca, vola veloce di bocca in bocca” – la notizia che c’è una minuscola bottega artigiana, la quale produce arte di buona fattura ed accetta anche “garzoni” per criticare le opere appena create, s’espande e tanti trovano invitante incontrarsi in quelle pagine: sempre soli di fronte al monitor, ma soli “in compagnia”.
Fra i tanti che passano, però, c’è probabilmente qualcuno che già lavora in qualche “stabilimento” dove si producono beni di “largo consumo”, spesso finanziati con le tasse dei contribuenti (a loro insaputa) per mantenerli, appunto, “contribuenti” e basta. Mai attori.
E, durante una “pausa caffè”, ne parla con altri, finché la notizia non sale su negli uffici, dove ci sono i dirigenti. Parte allora un ordine: “Un giorno come un altro, passa da quella botteguccia in via Cervantes e dai un’occhiata: poi, vieni a riferire. Ti pagheremo lo straordinario: preferisci una tessera Mediaset Premium od un abbonamento al Milan?”
Detto fatto. Il nostro gironzola per via Cervantes, beve un caffè al bar all’angolo, poi entra.
Resta stupito dal valore delle tesi (anche contrapposte), dalla velocità con la quale le sintesi prendono forma mentre, con sempre maggior cadenza, arrivano corrispondenze da tutto il mondo, tradotte e messe a disposizione dei lettori.
Perbacco baccone! Esclamano i dirigenti – ascoltando la relazione dell’inviato – qui, se la gente s’accorge che la qualità è superiore, a chi venderemo la nostra paccottiglia? E, se non la vendiamo, addio dollari a profusione!
Le contromisure vengono prese dopo attente meditazioni su un classico della letteratura, “Asterix e la zizzania”: la prima decisione è d’inviare con regolarità emissari presso la bottega. Per ora, ci sono ancora abbondanti tessere Mediaset Premium da distribuire, e pare che saranno presto disponibili anche abbonamenti all’Inter.
Spulcia tu che spulcio anch’io, un giorno trovano – nascosto nei commenti del forum (che sarebbe come dire nel retrobottega del retrobottega) – un commento dove si cita la parola “ebreo”. Viene subito contattato uno specialista di questioni ebraiche – onomatopeico nel cognome – il quale provvede a diffondere la notizia negli altri stabilimenti del Sistema Industriale Unico, condendola a profusione con salse rigidamente kasher.
Gli esiti, però, non sono quelli sperati poiché presto la cosa viene dimenticata.
Prima che vengano a mancare le tessere e gli abbonamenti da distribuire – riflettono i dirigenti dello stabilimento industriale “Stamponi, Stampati, Stampini & Co” – bisogna provvedere. La cosa migliore, assicurano gli specialisti maltusiani, è abbattere la natalità: insomma, ammazzarli prima che crescano, dopo sono gran casini e si finisce col dover mandare un segretario di Stato all’ONU con una falsa fialetta d’antrace.
Rileggendo meglio l’opera di Goscinny e Uderzo, s’accorgono dell’enorme potenziale di Tullius Detritus, meglio della Sesta Legione e dei carri armati “Patton”.
Prende così forma un attacco subdolo e concentrico: appena compare un articolo (talvolta, pochi secondi dopo!), c’è subito il primo commento: basta con queste ca..ate!
Poi, i “commentatori” si coordinano e fanno seguire le loro “critiche ragionate”, le quali si concentrano sempre su alcuni filoni.
Se l’articolo è di politica italiana si può far ben poco, poiché la politica italiana (ed il governo in carica) non reggono nemmeno come saltimbanchi. Che fare?
Deviare l’attenzione.
La responsabilità per un pessimo provvedimento – poniamo sulla scuola o sull’energia – non appartiene più agli autori delle leggi, bensì ad un coacervo di questioni internazionali che escludono qualsiasi loro colpevolezza in materia. Mica vorranno dare la colpa alla “Stamponi & Co”?
Il panorama è variegato: il più battuto è senz’altro il Bilderberg (ultimamente, un po’ desueto), poi gli “Illuminati” (più fosco, attira), poi la FED e la BCE (banche maledette! Risultato assicurato), quindi Il FMI (ha sede in America, tanto basta), poi la finanza ebraica (qui, nessuno s’offende, chissà perché?). La Massoneria internazionale, ovviamente, la fa da padrone mentre restano “in panchina” i Nashville Agrarians e gli Skull & Bones. Ci sarà gloria anche per loro.
Se, invece, si tratta di politica internazionale, basta ricordare che tutte le colpe sono dei governi precedenti – Prodi e Goldman & Sachs, fino alla nausea – e, se non si può dire che Silvio I da Arcore è un gran benefattore, almeno lo si salva dagli strali confondendo la “piazza” con mille commenti discordanti e confusi. Peccato che non si possa più citare il “complotto delle democrazie plutocratiche” – ci si scoprirebbe – ed allora viene sostituito dal più moderno “complotto delle multinazionali”. Anche per i cassonetti bruciati sotto casa tua.
Ad uno ad uno, gli scrittori che prestano gratuitamente la loro opera si stufano d’esser insultati e diffamati: affittano a loro volta una botteguccia e ripartono in proprio: almeno, a casa propria, sono liberi d’escludere chi vogliono. La “Stamponi & Stampini” prospera, gli abbonamenti a disposizione per il “lavoro” in via Cervantes crescono ed i “commentatori” affollano la sala di chiamata per ricevere gli abbonamenti.
That’s communication, my friend.
Usciamo di metafora, perché è giunta l’ora di parlare dell’incontro di Bologna dello scorso Maggio.
In quell’incontro si parlò poco d’energia, poiché la richiesta dei partecipanti, in sintesi, fu questa: “Le cose già le sappiamo: come possiamo organizzarci?”
Come sempre, quando si parla d’organizzazione, casca l’asino poiché le bottegucce sono distanti, non ricevono finanziamenti da nessuno e gli artigiani devono fare altri lavori per campare. Mica hanno le risorse della “Stamponi”!
In quel caso – felicissimo! – giunse una proposta, se vogliamo “minimalista”, la quale – però – avevi buoni semi per prosperare.
Il ragionamento, di per sé semplice, partiva da una constatazione: la “fronda” parte dalle mille botteghe della piccola informazione, le quali sono tutte distanti e, talvolta, manco si conoscono.
L’errore, sarebbe puntare tutto sulla diffusione nel territorio: si può tentare, ma le risorse sono poche e la fatica tanta.
Prima di pensare ad organizzazioni territoriali – fu la partenza – perché non iniziare un percorso di “federazione” fra le mille botteghe? Un “marchio qualità”, una sorta di “Coop” delle mille botteghe, il quale poteva anche comprendere un servizio di difesa legale e d’assistenza informatica.
In ogni modo, un punto di partenza per “legare” le mille realtà dell’informazione slegata dai finanziamenti e dalle camarille politiche: qualcosa che le rendesse visibili con un marchio comune.
Il “marchio” – ovviamente – sarebbe stato concesso solo accettando un codice etico (non grandi cose, in pratica l’indipendenza da ogni potentato), da stendere in una successiva riunione.
Ne parlai con i gestori di CDC, e sono ancora qui che aspetto. E mi dispiace.
Forse “presi” dalla constatazione che gli “ascolti” restavano alti, qualcuno ha iniziato a confondere la quantità con la qualità, senza riflettere che gran parte della “quantità” era rappresentata dai dipendenti della “Stamponi” che facevano gli straordinari.
Qualcuno dei “vecchi” – ogni tanto – iniziava a lamentarsi: ma cosa sta diventando questo sito? Nessuna risposta, all’interrogativo più importante.
L’unica alternativa, per un piccolo artigiano come me, è rimasta quella di ripartire da quello che ho (abbiamo): un modesto blog, nel quale – però – la qualità è sopraffina.
Se qualcuno gradisce la prospettiva del “marchio qualità” si faccia avanti: senza più l’assillo dei “commentatori della Stamponi”, si lavorerà meglio e più proficuamente.
Rimane il dispiacere delle occasioni gettate al vento ma, si sa, questo fa parte della vita: se c’è bonaccia, manovrare col poco vento che arriva per cercare quello migliore.
La decisione è giunta dopo l’ennesimo articolo nel quale i commentatori si sono lasciati andare non solo all’insulto (abituale), bensì alla diffamazione: sarei uno scrittore prezzolato.
Lasciamo però nel dimenticatoio le nefandezze, poiché il problema è altro e coinvolge proprio la comunicazione, il senso del nostro agire – scrittori e commentatori – nello sconvolto panorama di quest’Italia da bassissimo impero.
Come ho scritto nella lettera di commiato a CDC (non so se la pubblicheranno), forse la radice del problema va cercata nella crescita di “ascolti” dell’informazione Web non codificata né soggetta a controllo politico da parte di chicchessia. In altre parole, non si può paragonare CDC alle fondazioni che oggi vanno per la maggiore: FareFuturo, ad esempio.
Le varie fondazioni che sono salite alla ribalta nell’agone politico dipendono (soprattutto per questioni di soldi!) da partiti, gruppi politici od economici, lobbies varie. Sono strumenti organizzati di pressione politica, finanziati col preciso scopo d’ottenere vantaggi per qualcuno a scapito d’altri. I quali, per rispondere, creeranno le loro fondazioni.
Quasi unico nel suo genere, CDC rappresenta l’esempio lampante che il lavoro ben fatto premia.
Partito anni fa come tentativo spontaneo di proporre articoli per offrirli al commento dei lettori, ha visto crescere esponenzialmente i suoi “ascolti”, per l’oculato e silente lavoro di pochissimi gestori, coadiuvati da scrittori e traduttori che lavoravano e lavorano gratuitamente.
Insomma, la botteguccia artigiana che, lentamente, ha visto salire “ordini” e “fatturato”. Ovviamente, con gran soddisfazione dei gestori, degli scrittori e dei traduttori: quando si lavora gratis, vedere – almeno – che il proprio lavoro serve ed è gradito, “dà la carica”.
Già, ma, col trascorrere del tempo, le cose si complicano e – ricordando Fabrizio “Ma il bosco era scuro, l'erba già verde, lì venne Sally con un tamburello” – qualcuno è attratto dall’erba così verde di CDC e teme che gli armenti diventino mandria, un fiume di bisonti che attraversa la prateria. Procediamo con calma.
Casualmente, tempo fa, da un collegamento aprii un vecchio articolo di CDC dei tempi “epici”, quando era agli inizi: che sorpresa!
Il tono dei commentatori era permeato d’educazione e di comprensione per l’altro, nel sincero tentativo di giungere ad una sintesi condivisa. Cose del tipo: “Mi permetto di ricordarle…Certo, giusto quel che dici, ma il Ministero, l’anno seguente…Grazie per avermi segnalato il link: proprio non sapevo…” e via discorrendo. Pareva d’essere al cenacolo di madame de Warens.
Nella botteguccia artigiana, i pochi che ne conoscono l’esistenza si riuniscono per discutere dei rudimenti dell’arte: business is usual.
Ma – “come la freccia dall’arco scocca, vola veloce di bocca in bocca” – la notizia che c’è una minuscola bottega artigiana, la quale produce arte di buona fattura ed accetta anche “garzoni” per criticare le opere appena create, s’espande e tanti trovano invitante incontrarsi in quelle pagine: sempre soli di fronte al monitor, ma soli “in compagnia”.
Fra i tanti che passano, però, c’è probabilmente qualcuno che già lavora in qualche “stabilimento” dove si producono beni di “largo consumo”, spesso finanziati con le tasse dei contribuenti (a loro insaputa) per mantenerli, appunto, “contribuenti” e basta. Mai attori.
E, durante una “pausa caffè”, ne parla con altri, finché la notizia non sale su negli uffici, dove ci sono i dirigenti. Parte allora un ordine: “Un giorno come un altro, passa da quella botteguccia in via Cervantes e dai un’occhiata: poi, vieni a riferire. Ti pagheremo lo straordinario: preferisci una tessera Mediaset Premium od un abbonamento al Milan?”
Detto fatto. Il nostro gironzola per via Cervantes, beve un caffè al bar all’angolo, poi entra.
Resta stupito dal valore delle tesi (anche contrapposte), dalla velocità con la quale le sintesi prendono forma mentre, con sempre maggior cadenza, arrivano corrispondenze da tutto il mondo, tradotte e messe a disposizione dei lettori.
Perbacco baccone! Esclamano i dirigenti – ascoltando la relazione dell’inviato – qui, se la gente s’accorge che la qualità è superiore, a chi venderemo la nostra paccottiglia? E, se non la vendiamo, addio dollari a profusione!
Le contromisure vengono prese dopo attente meditazioni su un classico della letteratura, “Asterix e la zizzania”: la prima decisione è d’inviare con regolarità emissari presso la bottega. Per ora, ci sono ancora abbondanti tessere Mediaset Premium da distribuire, e pare che saranno presto disponibili anche abbonamenti all’Inter.
Spulcia tu che spulcio anch’io, un giorno trovano – nascosto nei commenti del forum (che sarebbe come dire nel retrobottega del retrobottega) – un commento dove si cita la parola “ebreo”. Viene subito contattato uno specialista di questioni ebraiche – onomatopeico nel cognome – il quale provvede a diffondere la notizia negli altri stabilimenti del Sistema Industriale Unico, condendola a profusione con salse rigidamente kasher.
Gli esiti, però, non sono quelli sperati poiché presto la cosa viene dimenticata.
Prima che vengano a mancare le tessere e gli abbonamenti da distribuire – riflettono i dirigenti dello stabilimento industriale “Stamponi, Stampati, Stampini & Co” – bisogna provvedere. La cosa migliore, assicurano gli specialisti maltusiani, è abbattere la natalità: insomma, ammazzarli prima che crescano, dopo sono gran casini e si finisce col dover mandare un segretario di Stato all’ONU con una falsa fialetta d’antrace.
Rileggendo meglio l’opera di Goscinny e Uderzo, s’accorgono dell’enorme potenziale di Tullius Detritus, meglio della Sesta Legione e dei carri armati “Patton”.
Prende così forma un attacco subdolo e concentrico: appena compare un articolo (talvolta, pochi secondi dopo!), c’è subito il primo commento: basta con queste ca..ate!
Poi, i “commentatori” si coordinano e fanno seguire le loro “critiche ragionate”, le quali si concentrano sempre su alcuni filoni.
Se l’articolo è di politica italiana si può far ben poco, poiché la politica italiana (ed il governo in carica) non reggono nemmeno come saltimbanchi. Che fare?
Deviare l’attenzione.
La responsabilità per un pessimo provvedimento – poniamo sulla scuola o sull’energia – non appartiene più agli autori delle leggi, bensì ad un coacervo di questioni internazionali che escludono qualsiasi loro colpevolezza in materia. Mica vorranno dare la colpa alla “Stamponi & Co”?
Il panorama è variegato: il più battuto è senz’altro il Bilderberg (ultimamente, un po’ desueto), poi gli “Illuminati” (più fosco, attira), poi la FED e la BCE (banche maledette! Risultato assicurato), quindi Il FMI (ha sede in America, tanto basta), poi la finanza ebraica (qui, nessuno s’offende, chissà perché?). La Massoneria internazionale, ovviamente, la fa da padrone mentre restano “in panchina” i Nashville Agrarians e gli Skull & Bones. Ci sarà gloria anche per loro.
Se, invece, si tratta di politica internazionale, basta ricordare che tutte le colpe sono dei governi precedenti – Prodi e Goldman & Sachs, fino alla nausea – e, se non si può dire che Silvio I da Arcore è un gran benefattore, almeno lo si salva dagli strali confondendo la “piazza” con mille commenti discordanti e confusi. Peccato che non si possa più citare il “complotto delle democrazie plutocratiche” – ci si scoprirebbe – ed allora viene sostituito dal più moderno “complotto delle multinazionali”. Anche per i cassonetti bruciati sotto casa tua.
Ad uno ad uno, gli scrittori che prestano gratuitamente la loro opera si stufano d’esser insultati e diffamati: affittano a loro volta una botteguccia e ripartono in proprio: almeno, a casa propria, sono liberi d’escludere chi vogliono. La “Stamponi & Stampini” prospera, gli abbonamenti a disposizione per il “lavoro” in via Cervantes crescono ed i “commentatori” affollano la sala di chiamata per ricevere gli abbonamenti.
That’s communication, my friend.
Usciamo di metafora, perché è giunta l’ora di parlare dell’incontro di Bologna dello scorso Maggio.
In quell’incontro si parlò poco d’energia, poiché la richiesta dei partecipanti, in sintesi, fu questa: “Le cose già le sappiamo: come possiamo organizzarci?”
Come sempre, quando si parla d’organizzazione, casca l’asino poiché le bottegucce sono distanti, non ricevono finanziamenti da nessuno e gli artigiani devono fare altri lavori per campare. Mica hanno le risorse della “Stamponi”!
In quel caso – felicissimo! – giunse una proposta, se vogliamo “minimalista”, la quale – però – avevi buoni semi per prosperare.
Il ragionamento, di per sé semplice, partiva da una constatazione: la “fronda” parte dalle mille botteghe della piccola informazione, le quali sono tutte distanti e, talvolta, manco si conoscono.
L’errore, sarebbe puntare tutto sulla diffusione nel territorio: si può tentare, ma le risorse sono poche e la fatica tanta.
Prima di pensare ad organizzazioni territoriali – fu la partenza – perché non iniziare un percorso di “federazione” fra le mille botteghe? Un “marchio qualità”, una sorta di “Coop” delle mille botteghe, il quale poteva anche comprendere un servizio di difesa legale e d’assistenza informatica.
In ogni modo, un punto di partenza per “legare” le mille realtà dell’informazione slegata dai finanziamenti e dalle camarille politiche: qualcosa che le rendesse visibili con un marchio comune.
Il “marchio” – ovviamente – sarebbe stato concesso solo accettando un codice etico (non grandi cose, in pratica l’indipendenza da ogni potentato), da stendere in una successiva riunione.
Ne parlai con i gestori di CDC, e sono ancora qui che aspetto. E mi dispiace.
Forse “presi” dalla constatazione che gli “ascolti” restavano alti, qualcuno ha iniziato a confondere la quantità con la qualità, senza riflettere che gran parte della “quantità” era rappresentata dai dipendenti della “Stamponi” che facevano gli straordinari.
Qualcuno dei “vecchi” – ogni tanto – iniziava a lamentarsi: ma cosa sta diventando questo sito? Nessuna risposta, all’interrogativo più importante.
L’unica alternativa, per un piccolo artigiano come me, è rimasta quella di ripartire da quello che ho (abbiamo): un modesto blog, nel quale – però – la qualità è sopraffina.
Se qualcuno gradisce la prospettiva del “marchio qualità” si faccia avanti: senza più l’assillo dei “commentatori della Stamponi”, si lavorerà meglio e più proficuamente.
Rimane il dispiacere delle occasioni gettate al vento ma, si sa, questo fa parte della vita: se c’è bonaccia, manovrare col poco vento che arriva per cercare quello migliore.
Riproduzione riservata: per pubblicare l'articolo, inviare una richiesta ad info@carlobertani.it
Mi chiedevo, rileggendoti, quando ti saresti deciso.
RispondiEliminaDa troppo tempo in CDC le armi di distrazione di massa venivano usate senza risparmio e senza..vergogna, e senza che la direzione , o i gestori, prendessero la decisione conseguente per eliminare...la sporcizia invasiva ed incadente.
Ormai ne leggevo solo gli articoli quando li ritenevo interessanti..
Spero tanto che CDC torni alle sue origini.
Saluti a te e a tutti i frequentatori di questo meraviglioso blog.
Donato Curcio
HAI FATTO BENISSIMO AD ABBANDONARE QUEL SITO DI CDC STRACOLMO DI VETEROSTALINISTI AMMANTATI DI FALSO PROGRESSISMO.
RispondiEliminaMi associo ai due commentatori. Comedonchisciotte è oramai in balia di una masnada di belve con la bava alla bocca, incapaci di ragionare ma buone soltanto a dar sfogo alla loro frustrazione. I classici individui che, come i cani dei contadini, abbaiano da distante ma si guardano bene dal mettersi in gioco con tanto di nome e cognome. Personalmente ho smesso da tempo di seguire quel sito, pur riconoscendo ai curatori l'impegno che ci hanno messo. Ora scrivo su Conflitti e Strategie, un blog ancora quasi interamente vergine alle sortite di questi soggetti. Continua con il tuo lavoro Carlo. Questo tuo ottimo blog è il coronamento dei tuoi sforzi.
RispondiEliminaUn saluto affettuoso.
io vorrei gettare un sasso in un'altra direzione, sentivo l'altro giorno su radio tre nel programma terza pagina una serie di critiche su trentenni bamboccioni e balle varie. io mi domando se questa nonvolontà di partecipare all'economia lavorando dei "giovani" non sia anche una nuova forma di rivolta al paradigma copitalista e alla proprietà privata. forse nichilista però non violenta come fu già tentato. oppure se non sia che dato che negli ultimi 30 anni troppo è stato prodotto ora si deve solo consumare, oppure perchè no una sintesi delle due prime ipotesi ossia dato che i progetti in cui si vorrebbe imbarcare le nuove energie sono inutili, invece che aspettare una guerra che distrugga un po' perchè non si investe in grossi progetti di distruzione e ricostruzione sencodo nuovi paradigmi più ecocompatibili, chessò.. al posto di strade in asfalto strade fatte di pannelli solari o cose del genere..
RispondiEliminavabbè sono solo idee di un metalmeccanico stanco
sai.. vorrei chiedere una opinione sui trentenni bamboccioni! ne ho sentito parlare qualche giorno fa su radiotre il programma è terza pagina. sono nel posto giusto? si possono chiedere opinioni qui o boh.. è la prima volta che scrivo su un blog..
RispondiEliminapiero
io vorrei gettare un sasso in un'altra direzione, sentivo l'altro giorno su radio tre nel programma terza pagina una serie di critiche su trentenni bamboccioni e balle varie. io mi domando se questa nonvolontà di partecipare all'economia lavorando dei "giovani" non sia anche una nuova forma di rivolta al paradigma copitalista e alla proprietà privata. forse nichilista però non violenta come fu già tentato. oppure se non sia che dato che negli ultimi 30 anni troppo è stato prodotto ora si deve solo consumare, oppure perchè no una sintesi delle due prime ipotesi ossia dato che i progetti in cui si vorrebbe imbarcare le nuove energie sono inutili, invece che aspettare una guerra che distrugga un po' perchè non si investe in grossi progetti di distruzione e ricostruzione sencodo nuovi paradigmi più ecocompatibili, chessò.. al posto di strade in asfalto strade fatte di pannelli solari o cose del genere..
RispondiEliminavabbè sono solo idee di un metalmeccanico stanco
Ho visto che su CDC gli insulti si sprecano, hai fatto bene ad andartene, purtroppo in tutta la rete l'insulto è all'ordine del giorno. Tempo fa un tuo articolo sul medio-oriente attirò un strano personaggio che non insultava ma faceva strane provocazioni
RispondiEliminaPerò Carlo era un luogo dove potevi essere maggiormente conosciuto e poi cliccato sul tuo blog. Pensi che la rete possa essere un piccolo argine alle prossime elezioni contro lo strapotere mediatico del dittatore di Arcore?
Ciao non ti curar di lor ma guarda e passa.
Piero quello che dici è una cosa molto vera, da tempo sono convinto che il fenomeno dei cosiddetti "bamboccioni" nasconda in se una rivolta, forse non totalmente cosciente, al super sfruttamento dei lavoratori in occidente.
RispondiEliminaSaluti
Bertani, ho commentato la sua "dipartita" anche su CDC e, pur prendendo atto con rammarico della sua irrevocabilità, francamente mi pare una rinuncia molto triste. Oltretutto credo che la libertà di espressione debba essere assoluta, sta a chi si espone su questo mezzo e alle sue peculiarità saper attribuire il debito valore ai commenti.
RispondiEliminaCon immutata stima.
Devo, ovviamente, rispondere per primo a Piero - è la sua prima volta -)) - e dunque ha la precedenza.
RispondiEliminaCredo che l'invenzione dei "bamboccioni" sia un espediente mediatico della classe politica, per mascherare l'evidenza che abbiamo (almeno) 2,3milioni di persone in cerca di un lavoro.
Ciò avviene perché i vari governi hanno deciso d'usare come "cassa" gli accantonamenti pensionistici, ed hanno prolungato l'età del pensionamento. Quindi, meno posti.
Sull'altro versante - nella loro visione "economica" - hanno riempito il Paese di contratti capestro, ovvero quelli a singhiozzo, incerti, nei quali non s'arriva a 1000 euro il mese.
Chi può, serenamente, metter su famiglia con uno stipendio incerto di 1000 euro il mese?
Ma non si deve dire: ecco, allora, l'invenzione mediatica del "bamboccione", una persona che non vuole staccarsi dalle gonne di mamma.
A cosa non arrivano per nascondere le loro nefandezze!
Spero, Piero, d'esser stato chiaro.
Saluti
Carlo Bertani
Questa è una serata molto triste. Avevo creduto che un sito, al quale avevo dedicato parecchio, sapesse comportarsi come una testata. Sbagliavo.
RispondiEliminaEppure, qui nel nostro piccolo, rispettiamo le stesse regole di una grande testata: cosa fa la differenza?
La consapevolezza che il rispetto delle regole è un beneficio ed una garanzia per tutti, in qualsiasi situazione.
Fa quasi sorridere che a "sparare sul pianista" siano stati personaggi che si ritengono di destra: proprio la destra che chiedeva ordine!
C'è un'evidente commistione di pulsioni e di significati, di false credenze e di più prosaici interessi.
Qualcuno mi ha chiesto se non ho sofferto ad abbandonare quel sito: quando scrivi per un sito per anni, certamente che soffri, perché sei disilluso.
La gran parte delle persone che ha commentato il mio commiato da CDC non ha compreso che la diffamazione non è un reato di "cattiveria", bensì di garanzia.
Dobbiamo mettere in conto anche questo alla sequela di governi che hanno, di fatto, creato o tollerato questo malcostume.
Poi, c'è l'aspetto letterario: dimmi con chi vai e ti dirò chi sei.
M'accorgevo, negli ultimi tempi, che la mia prosa decadeva: ero troppo sotto pressione per quelle decine di commenti malevoli e colmi di pregiudizi.
Fregatene, ha proposto qualcuno.
No, non me ne frego, perché il rispetto è alla base del vivere civile e, se s'abbandona il rispetto per gli altri, niente ha più senso.
In seconda battuta, sono un sentimentale: non riuscirei mai a suonare in mezzo ai fischi.
Perciò, consolatevi miei cari: vi toccherà sorbire il Carlo ancora qui, a iosa.
Che ha preparato un lunghissimo articolo sulla decrescita, e non vede l'ora di propinarvelo.
Datemi solo qualche giorno per elaborare il lutto (e riuscire a fissare gli stramaledetti oblò della Gretel!)
Buonanotte e grazie a tutti voi: stasera ne avevo veramente bisogno del vostro sostegno.
Carlo
Scusa Carlo ma la tua fuga da cdc mi ha disorientato. Mi spiego(cerco): commenti 34, letture 1670(articolo epilogo cdc). I troll sul sito saranno, diciamo, forse una ventina, e gli altri 1650? Eh? Con 'sti chiari di luna tu te ne vai? Per me sottovaluti i lettori. Ok, le ingiurie offendono, ma molti di noi non sono polli, li conosciamo gli infiltrati ed i depistaggi non sono d'ostacolo, anzi..Mi spiace, la tua defezione ha orbato il sito. Ciao, Lopez
RispondiEliminaVedi, Lopez, agli insulti m'ero quasi abituato, alla diffamazione no.
RispondiEliminaQuando uno scrittore viene accusato d'essere al soldo di qualcuno, si mina la sua indipendenza e la sua obiettività.
Se non riusciamo noi, a darci dei codici di comportamento accettati e condivisi, come possiamo chiederlo agli altri?
ho dato un'occhiata ai commenti su CDC e sono rimasto basito: la maggior parte - e non 20 disturbatori - non conosce la differenza fra la diffamazione, l'ingiuria e la critica!
Dopo anni di lavoro, sono questi i risultati? Forse, il primo a sbagliare ed a non essere adatto a CDC sono proprio io.
Non basta contare le letture, bisogna osservare i risultati.
Ciao e grazie
Carlo
PS: e poi, oh, mica sono morto!
Gentile dottor Bertani, premetto che ho il massimo rispetto per la sua decisione e capisco le sue ragioni, ma spero mi permetta di spiegarle il mio punto di vista, che è quello di un “lettore”, non di uno scrittore.
RispondiEliminaLei ha il raro dono di saper comunicare attraverso la scrittura, e quello che comunica è intelligente e molto interessante. I suoi articoli sono ricchi di spunti e aiutano a ragionare, fanno pensare.
Leggendoli si sente l’impegno che c’è dietro, lo sforzo di documentare quanto va dicendo.
Le sembra poco?
A me sembra che nell’affollato panorama del web sia una cosa molto rara, e quindi mi dispiace che abbia abbandonato CDC, più che altro per la visibilità che le portava.
Non mi fraintenda: non perché lei potesse in qualche modo trarne vantaggio (ha già un blog molto ben frequentato), ma perché tantissime persone avrebbero potuto trarre profitto dal leggere i suoi articoli.
Siamo così poveri di idee di questi tempi!
Così poco abituati a ragionare ed a pensare con la nostra testa!
A fronte di qualche ignorante prezzolato, che ormai imperversa su ogni sito di un qualche spessore che lasci liberi i commenti, ci sono migliaia di persone che apprezzano i suoi scritti (anche se non commentano) e che, come me, sorridono quando vedono il suo nome su un articolo, perché sono sicuri di leggere qualcosa di interessante.
Perché evitare di metterne in atto una larga diffusione?
La saluto con affetto e la ringrazio per l’attenzione.
Lucia T.
Cara Signora Lucia,
RispondiEliminaapprezzo la sua stima, che mi onora.
La capacità di scrivere cose interessanti non so dirle, con precisione, da dove provenga. Chi ha "dettato" la Messa da Requiem a Mozart?
Le posso però dire - e questa volta con certezza, poiché l'ho provato sulla mia pelle - che l'arte va nutrita.
La stima dei lettori è l'unico cibo che riceve lo scrittore del Web "libero": non a caso, l'ultima accusa è stata proprio d'esser prezzolato.
Si dovrebbe passar oltre: lo dicono in tanti.
Per scrivere, però, bisogna saper toccare le corde del cuore e, per farlo, ci vuole sensibilità.
Sensibilità è apertura, accettazione e sperimentazione: un mix che rende inevitabilmente fragili. Ed io sono una persona fragile.
Non creda che, nel mondo dell'informazione ufficiale, non esistano persone di grande sensibilità, le quali vivono in secondo piano rispetto ai "mattatori" dell'informazione.
Le posso citare due esempi di grandissime "penne": Edmondo Berselli (purtroppo, da poco scomparso) e Paolo Rumiz. Se li conosce, avrà capito. Se non li conosce, ci vorrà poco per trovare i loro scritti.
per Rumiz:
http://www.cittadinidimacondo.it/damacondo/raccontodiviaggio.asp?id=90
Scrivere con il cuore e per il cuore significa esporsi, ma per un giornalista che si espone c'è una redazione che protegge.
Quello che non può esistere nei blog e nel Web. Sì, sono posti per gente col pelo duro, più per cazzotti che per fioretti.
E si finisce per abbattersi e per smarrire la via del cuore, la capacità di vedere oltre il personaggio: non si spiccano più voli in cielo e la prosa s'immiserisce.
Certo, l'ho fatto per proteggere me stesso, ma senza protezione - io, come scrittore - non sono nulla.
Spero d'esser riuscito a spiegarmi.
La ringrazio per il suo commento, che mi ha dato la possibilità di capire meglio quanto è successo.
Carlo Bertani
Amo la prosa la preparazione e la serietà di Carlo Bertani.
RispondiEliminaHo letto e molto apprezzato i suoi libri (da "Come l'onda" a "Incubo digitale" passando magari per "Le carte del Capitano"-solo per citarne alcuni).
Leggo da anni con attenzione e rispetto David Icke.
Questi due miei interessi (ben presenti e marcati nella mia vita quotidiana) non sono mai stati causa di insulti o fraintendimenti nei confronti di nessuno dei due.
Dico questo per sottolineare l'UNICO punto che mi lascia perplesso (mi ferisce, purtroppo) della lunga e precisa spiegazione del divorzio da CDC.
Se un tipo coi capelli biondi ti insulta dovrai iniziare ad essere prevenuto verso tutti i biondi?
Ti apprezzo, Carlo, dal punto di vista culturale ed ideologico, ti ho letto e ti leggerò regolarmente (non sempre commento o perché d'accordo con te o perché non ho bisogno di apparire ad ogni costo "presente"), ma perché mi devo sentire accomunato ad imbecilli e provocatori (spesso prezzolati) solo perché fermamente credo nella pericolosità civile e culturale di poteri gestiti da personaggi occulti anziché dagli "eletti democraticamente"?
Perché dovrei vergognarmi di considerare fascista un eventuale Nuovo Ordine Mondiale (il cui perseguimento reale sta nella storia e nelle notizie di tutti i giorni), perché non dovrei odiare l'idea della vittoria del "pensiero unico"?
La tua richiesta (disattesa) di rispetto delle regole che centra con destra e sinistra, con cospirazionismo e con... la torta sacher?
Una volta, in altra discussione su questo blog, mi è capitato di commentare la presenza dei debuncker/troll come evento assai futile.
Se non gli si da da mangiare.
O sono stupidi o sono prezzolati (spesso entrambe le cose) quindi perché foraggiarli?
Ciò detto, è ovvio che apprezzo assai il rispetto di se stessi e del proprio ruolo che non va svenduto per una semplice e pur gratificante maggiore visibilità.
Anche se qualche fendente ha raggiunto la bocca del mio stomaco, ho l'esigenza di confermare stima e grande affetto all'uomo vero che gestisce questo blog.
FabrizioD
Carlo,
RispondiEliminale parole sono come macigni!!
In: "E così siamo giunti all'epilogo" da CDC, lei scrive: "In lunghe conversazioni, i gestori di CDC mi comunicarono i loro intendimenti: CDC doveva essere un sito “aperto”, affinché tutti potessero confrontarsi. Destra e sinistra, alto e basso. Nobile intento, nulla da eccepire."
E' per avvalorare tale dichiarazione che i gestori del sito in questione mi hanno bannato?
E quando ho chiesto la motivazione mi hanno risposto: BAD KARMA, e per conoscenza ho inviato anche a lei la querelle.
In quella circostanza si è dimostrato maleducato, perchè chiedere è lecito, rispondere cortesia e la scortesia rientra nella maleducazione.
Lei mi aveva promesso in quell'occasione, e son già passati due anni, che si sarebbe interessato per parteciparmi sulla reale motivazione, ma ciò non è avvenuto.
Non ho intenti polemici anzi, è sempre un piacere leggerla, almeno dimostra di conoscere la sintassi nel generale strame che si fa attualmente di questa.
Sono per la qualità e mi adopererò sempre in tale direzione, contemporaneamente aborro la quantità, quest'ultima caratteristica scelta da CDC, visto il tenore dei commenti dei suoi internauti.
E' scontato ma utile ripeterlo, quando un individuo non ha argomenti per supportare le proprie tesi ricorre con estrema facilità ad espressioni di licenziosa volgarità, rientrano in detta fattispecie i lettori graditi a CDC.
Ho verificato, all'epoca, quello che sosteneva M.Blondet e cioè: la maggior parte dei lettori di CDC rientravano nella categoria dei fancazzisti.
Infatti il numero di visitatori aumentava esponenzialmente durante l'orario lavorativo e crollava fuori di questo, oltre alle domeniche e feste comandate.
Per quanto riguarda il marchio di qualità sono d'accordo con Lino Bottaro.
Qui mi taccio, non vorrei tediarla oltre, ci sarà modo e spazio, eventualmente, nel futuro per ulteriori chiarimenti.
Carlo, dana74 non è un uomo ma una donzella.
Giacomo Gabellini,
il suo post su Orwell è stato ripreso da STAMPALIBERA.com., così mi è stata offerta l'occasione per conoscerla. Complimenti.
Tanto vi dovevo.
Giorgio Andretta
Invertiamo un pò la visuale.
RispondiEliminaPer molti Bertani non doveva abbandonare CDD, decidere di non scriverci più onde non privare quel blog dei contributi di analisi che usualmente riesce a trasmettere in modo chiaro, comprensibile, sintatticamente corretti e con spunti letterari di ottima fattura. Se questo è vero allora mi/vi chiedo:
Ma quale è il problema visto che i suoi articoli sono liberamente riproducibili, citandone la fonte? Se CDC sono interessati all'uomo scrittore non avranno nessuna difficoltà a postarvi i suoi scritti.
Diversamente, credo sarebbe stato molto difficile ( lo sarebbe stato per tutti!) mantenere salda sia la funzione di analisi che letteraria alla base dello agire di Bertani.
Certo, per certi uomini, è un dovere etico continuare in nome di una reale libertà di espressione, dialetticamente critica a spendersi altruisticamente per gli altri, anzi per tali uomini è addirittura una neccessità, quasi biologica, in ogni caso li aiuta a vivere.
Ma ormai la prassi consolidata contro (non solo in CDC)chi ha l'abitudine di produrre idee, è ampiamente collaudata ed attuata:
quando non arriva l'offesa gratuita, la denigrazione, si passa alla diffamazione, avendo fisso come obiettivo il discredito o se preferite la morte sociale del "nemico" ( allo scopo si costruiscono siti di "adescamento", aperti al "confronto", etc..).
Insomma quando la situazione, come quella alla base della decisione di Bertani, e' troppo grave perchè ormai la dialettica è andata a farsi fottere sostituita prima dalle offese e poi dalla becera diffamazione, allora è addirittura sacrosanto dovere abbandonare, lasciare per evitare di rimanere intrappolati senza volerlo in sterili schermaglie che produrrebbero inevitabilmente una riduzione sostanziale della qualità dell'uomo.
Allora, meglio preservare la propria qualità dell'essere, anzichè avere il compenso di una alienante visibilità.
Saluti
Doc
Carlo,
RispondiEliminala ringrazio del divertimento che mi ha procurato!
Sono andato a leggere su CDC i commenti in coda al suo articolo ed ho distillato sostanzialmente due distinte conclusioni.
Alcuni, degl'internauti, sembra non conoscano l'esistenza dei feed, rimanendo abbarbicati al sito trattato, non consapevolizzando che lei non è morto, facciamo le corna, od ha cambiato galassia, ma ha semplicemente maturato la convinzione di limitarsi all'espressione nel suo blog.
Ognuno degli intelligentoni che l'ha criticata può sempre prodursi in un copia/incolla, doverosamente citandone la fonte, e pubblicare i suoi lavori in ogni dove.
Cosa ci vuole un'illuminazione tipo Damasco per arrivare ad una tale conclusione?
L'altra conclusione a cui sono giunto è la pervicacia degli irriducibili del nulla.
Quest'ultimi, nel loro vuoto sinaptico, vogliono vivere, da buoni parassiti, di luce riflessa ed avanzare la critica per se stessa, senza impegnarsi nel più minimo sforzo di partorire qualche proposta.
Il deserto dei Tartari, al confronto del loro cervello, inteso come fucina d'idee, è affollato.
Da ultimo ma non per ultimo, l'attingo con una vena d'invidia, infatti la sua annunciata partenza dall'albergo citato è stata rilevata pressochè da tutti gli altri ospiti, la mia cassazione, sempre dallo stesso sito, solo, con qualche parola, dal navigante che si firma fengtofu, al quale sarò sempre riconoscente.
Alla prossima,
Giorgio Andretta
Gentile amico, conosco molto poco la sua storia, ho letto alquanto ciò che scrive e, in diverse occasioni, mi sono trovato in consonanza con i suoi ragionamenti. Ho cominciato a conoscerla da CDC e poi dal suo blog, ora leggendo questo suo intervento resto, come dire spiazzato a causa della mia ignoranza. Non è che mi beva tutto quello che passa dalla rete, anzi faccio la tara a tutto ciò che leggo e comprendo la differenza tra una opinione, più o meno condivisibile, e un articolo informativo che, nella sua oggettività descrittiva, dovrebbe essere, più o meno, inoppugnabile. Comunque, leggendo questo suo articolo inerente CDC le voglio dire che l'aspetto fortemente metaforico non mi ha convinto perchè il "gioco" continuo sul filo della metafora ovvero l'attribuire un significato a simboli arbitrari attraverso la loro associazione a porzioni di realtà non mi ha permesso di comprendere fino in fondo il suo ragionamento in quanto non sono in condizione di avere quell'insieme di informazioni necessarie e sufficienti ad afferrarne il senso completo. Per farla breve: lei ritiene che CDC non sia realmente uno spazio libero ed indipendente? c'è, forse, qualcuno veramente prezzolato?
RispondiEliminaA me, lettore libero piacerebbe conoscere se c'è qualcosa di vero in queste affermazioni, piacerebbe sapere con chi ho a che fare per fare le scelte opportune o attivare i filtri necessari.
Ora, io accetto, pur non condividendoli, molti punti di vista anche differenti dai miei però ciò che non accetto è la malafede. Si può vendere il proprio lavoro ma non la propria dignità. Probabilmente sto diventando vecchio o non ho nessuno disposto a comprarmi...
saluti
p.s.
non ho molta fiducia nel web come motore di libertà. Molti webbisti sono onanisti repressi poco disposti a confrontarsi con gli altri...non è una sentenza definitiva ma una impressione CIAO
Egregio Sig. Bertani,
RispondiEliminaSulle prime ero tentato di dirle "non ti curare di loro, ma guarda e passa", "fregatene degli insulti e continua a far ripubblicare i tuoi articoli su CDC" poi ripensandoci devo dire che ha avuto ragione. Leggevo sempre con piacere i suoi interventi ripubblicati su CDC e, anche se alle volte non concordo con tutto quello che espone, riconosco che li attendevo come una ventata d'aria fresca (mi scuso se, a firma 'ricky', ho usato termini che non ha gradito). Forse il limite piú grosso di CDC é quello di non permettere di pubblicare articoli da parte dei commentatori. Ad esempio dopo il suo "E DOPO IL POST- BERLUSCONISMO ?" avrei davvero voluto aprire un dibattito proponendo la mia visione di esiliato dall'Italia, rispondendo punto su punto, ma non avrebbe avuto senso, perché i blog sono formati su una struttura gerarchica che impedisce la partecipazione. Alla base dell'idea di un blog non c'è il dibattito, tantomeno la democrazia. Lo stesso problema lo hanno avuto, fra gli altri, Grillo ed i suoi meetup, che infatti sono evoluti (o involuti, a seconda dei punti di vista) nel M5S. Forse si potrebbe pensare ad una forma 'wiki', dove tutto é piú paritario, ma a quel punto si rischia un insulto permanente, credo sinceramente che non siamo ancora pronti per tali forme di partecipazione democratica e di rispetto, nonostante 60 anni di (finta) democrazia, in questo dobbiamo ancora imparare. Se considera accettabili le mie considerazioni sui blog, se vede opportuno aprire un dibattito sui suoi articoli con i suoi lettori, mi risponda, altrimenti mi basterá sapere che ha letto queste mie righe.
Con stima,
Riccardo
Molta carne al fuoco: vediamo di fare chiarezza.
RispondiEliminaQuando Giorgio Andreatta m'inviò la sua missiva, se ben ricordo la "girai" a CDC - è la prassi che uso abitualmente quando non sono io il destinatario - ed i gestori non risposero. Che altro potevo fare?
Tenete presente che, ogni giorno, tolto lo spam, ricevo almeno 20 mail che devo leggere ed alla metà devo rispondere.
La posta diventa quindi una gran fatica: talvolta mi trovo con messaggi deprimenti "127 messaggi da leggere", ed ho dei filtri anti spam niente male.
Questo è un aspetto poco conosciuto della comunicazione: il tempo.
Tuttora, non comprendo la giustificazione "Bad karma" per Giorgio ma, su un sito dove si tollerano gli insulti, non mi stupisce.
In fin dei conti, io mi sono "auto-bannato", cosa che non so quanti avrebbero avuto il coraggio di fare nelle mie condizioni. Come, ad esempio, quando rifiutai d'andare in TV perché lo ritenevo inutile, una trappola e niente di più.
La questione centrale è un'altra: siamo tutti insofferenti - con diversi accenti - alla deriva morale e sociale del nostro Paese. Sì, del nostro Paese, perché in Olanda ed in Francia le cose non vanno in questo modo.
Bene.
Cosa facciamo per combatterla?
Riproponiamo lo stesso modello: la legge è un optional, non la garanzia del vivere civile. Confesso che, quando passo la frontiera a Ventimiglia, non mi sento genericamente "meglio": mi sento più sicuro.
Così, si è "veniali" verso comportamenti i quali, assommandosi e moltiplicandosi all'infinito, generano poi quel plafond di "relativismo giuridico" che tanto va per la maggiore, e si giunge alla "costituzione materiale". Non so se ci si rende conto del pericolo.
Quando un sito come CDC giunge ad avere ascolti e contatti pari a quotidiani Web di medio livello (i dati sono questi), i gestori dovrebbero iniziare a pensare che la situazione è cambiata. E prendere le necessarie contromisure.
Non ci si può trincerare dietro un generico "non avere una linea politica", giacché CDC una linea ce l'ha. Solo che non la difende e non difende i suoi autori.
Provate ad insultare Diamanti o Galli della Loggia sui loro giornali: vedrete come va a finire. Magari non vi denunceranno, ma voi non riuscirete nmai più a postare niente su quegli spazi.
Infine - per essere chiaro - come mai, solo pochi anni fa, su CDC scrivevamo io, la Randazzo, Gambescia, Barnard (non conosco i suoi motivi) ed altri autori italiani, mentre oggi ero quasi solo in compagnia degli articoli stranieri?
Qualcosa vorrà pur dire.
(continua)
Quando un sito comincia ad occupare spazi importanti nel panorama dell'informazione (e per CDC le cose stanno proprio così) le contromisure non si fanno attendere.
RispondiEliminaNon crederete mica che i tanti "commentatori" che sparano a zero appena si tocca padron Berlusconi siano delle anime candide.
Beninteso, ciascuno ha il diritto di sostenere chi vuole - ci mancherebbe - ma è il metodo usato che tradisce i fini.
Non si desidera fare una battaglia politica (legittimissima) oppure dissertare su questioni relative alla morale od altro ancora, bensì soltanto seminare zizzania.
Pochi "commentatori" di tal pasta, sanno d'entrare in risonanza con le comini pulsioni che allignano nell'animo umano, a volte anche solo per pochi istanti.
Se a mio cugino è stato negato un appartamento popolare, mentre un rumeno ce l'ha, ecco che un commento sarcastico e velenoso scatena la rabbia nei confronti di tutti i rumeni. Anche se il commentatore "ignaro", il giorno seguente non vivrà più quella pulsione.
Ci sarebbero migliaia d'esempi.
Ho vissuto per anni questa situazione su CDC e riuscivo a tollerarla, cosciente che era meglio continuare ad inserire buone occasioni di riflessione per tutti gli altri.
Allora, si passa all'attacco diretto: la diffamazione, l'insulto, il dileggio.
In un giornale - se è un giornale coeso e serio - la proprietà fa sempre quadrato con il Direttore Responsabile il quale, a sua volta, cinge con un "firewall" la sua redazione.
Su CDC, invece, si salvano i commentatori e si sacrificano gli autori: vi sembra una politica lungimirante?
Adesso vado a pranzo ("anche in mezzo a un nufragio si deve mangiare" - F. De Gregori), poi continuerò con il resto.
Carlo Bertani
A questo punto, ha ragione Ricky: diamo ai commentatori la possibilità di scrivere, espandiamo senza paura questo concetto di "libertà senza confini".
RispondiEliminaIn questi convulsi giorni, giunsi a proporre ai gestori di CDC una soluzione: due, differenti "format", il normale CDC - con parecchi articoli scritti dai lettori - ed un secondo formato - a questo punto con valenza più giornalistica e commenti filtrati - per gli articoli degli scrittori e dei giornalisti.
Ma, CDC ha una struttura molto ristretta_ 2-3 persone fanno tutto, e con gran fatica.
Si torna, allora, al problema che ponevo: una crisi di crescita. Qualsiasi azienda che vede salire la richiesta ed il fatturato ristruttura, acquisisce nuove posizioni per gestire le nuove richieste, investe in tecnologia, assume personale, ecc.
Su CDC, che ha uno share mica male, tutto è rimasto nella forma artigianale: queste cose le ho dette più volte. Lo capivano il problema, ma non sapevano come fare il "salto", oppure non volevano farlo. Di conseguenza, CDC è destinato a "riposizionarsi" su livelli che già aveva, inevitabilmente.
Adesso vado veramente a mangiare
Carlo
a dopo
Se fossi una persona venale - nel senso della "venalità" del Web, ossia per i contatti - potrei solo gioire: è ovvio che il mio blog ha solo da guadagnarci. ma sono misere vittorie di Pirro.
RispondiEliminaInvece, andarmene da CDC mi ha fatto star male come un cane, al punto che ho trascorso parte della notte insonne. Perchè?
Poiché mi rendevo conto che una grande occasione svaniva - non tanto per me - quanto per la possibilità che un grande sito d'informazione ne assumesse non solo le sembianze, bensì le forme.
Nella giornata di ieri (venerdì) parlai con uno dei gestori di CDC della questione, ma non sembrò esserci nessuna "pulsione" per comprendere il problema.
Così, la sera, decisi di pubblicare questo scritto.
Adesso, tanti scrivono di mio "tradimento" senza conoscere i termini della questione che, da tempo, ponevo.
Sul mio blog, come saprete, chi va oltre le righe viene cancellato: lo sanno, e se si fanno vedere sanno cosa capita loro.
Non per questo, però, ho mai cancellato opinioni discordi.
Qualora questo blog dovesse giungere a livelli d'ascolto molto alti, mi porrei il problema e chiederei ai più assidui frequentatori di "migrare" verso un'altra piattaforma per dar vita ad una vera redazione.
Non è detto che non ci si arrivi.
E veniamo all'ultimo punto.
(continua)
La questione complottista.
RispondiEliminaNon ho elementi per non credere che i gestori di CDC siano sempre in buona fede: lo affermo e lo sottoscrivo.
La questione, però - quando le fonti sono per lo più straniere - è un'altra.
Se vi capita di frequentare blog o siti esteri, vi rendete conto di quanto sia diverso il modo di comunicare: la lingua è il ricettacolo dinamico della soria di ciascun Paese: ovvio che i "modi" sono assai differenti.
A ben vedere, la lingua è l'ennesimo baluardo contro la globalizzazione.
Tanto è, che su CDC gli articoli di scrittori italiani sono i più seguiti.
Non è assolutamente sbagliato approfondire gli aspetti nascosti della nostra storia, ciò che gli storici non possono affermare se non in un dibattito dialettico, le basi della storiografia.
Bisogna, però, farlo cum grano salis: personalmente, per farmi un'idea del "personaggio" Hitler, ho letto Rosenbaum, Trevor-Roper, Irving, Friedrich e Galli.
Mi chiedo cosa possano comprendere persone che non "reggono" un semplice articolo, che oltre le mille parole già si lamentano per la lunghezza.
Il complottismo, dunque, non è da accettare o da rifiutare tout court: sono i termini sui quali si basa il complottismo che vanno soppesati.
Se un autore indica un certo evento e la sua stranezza alla luce della vulgata imperante, non basta ragionare sulle sue tesi, bisogna leggere le tesi contrapposta e quelle a latere, altrimenti l'opinione che ci si forma è specularmente uguale a quella del lettore ingenuo, che crede alle fandonie televisive.
Seguire gli aspetti nascosti della Storia è dunque buona cosa, ma richiede un impegno ed una dedizione che pochi sanno accettare, io per primo, poiché ciò "prosciuga" ogni altro anelito d'esistenza.
Un libro dopo l'altro, e poi ancora: e chi regge? Soltanto lo storico che non ha altro da fare, oppure chi si dedica corpo e mente al problema.
Perciò, nulla contro chi desidera abbeverarsi a tali fonti, ma sappia che ha scelto il massimo ginepraio, dove la disinformazione si spreca e le vere "perle" sono rare da trovare. Per una certa, migliaia di valve vuote.
Da ultimo, non mi stupisce affato che Giacomo Gabellini stia diventando un autore seguito: la "razza" è quella buona, fatta di serietà, impegno e studio. Ovvio che, poi, i suoi articoli siano interessanti e zeppi di punti di riflessione. Dovremmo meravigliarci? La serietà, da quando mondo è mondo, sempre paga. Perciò, auguri a Giacomo.
Se ho dimenticato qualcosa, vi prego di farmelo notare: mi sento come in un frullatore e qualcosa potrebbe essermi sfuggito.
Grazie a tutti
Carlo Bertani
La questione complottista.
RispondiEliminaNon ho elementi per non credere che i gestori di CDC siano sempre in buona fede: lo affermo e lo sottoscrivo.
La questione, però - quando le fonti sono per lo più straniere - è un'altra.
Se vi capita di frequentare blog o siti esteri, vi rendete conto di quanto sia diverso il modo di comunicare: la lingua è il ricettacolo dinamico della soria di ciascun Paese: ovvio che i "modi" sono assai differenti.
A ben vedere, la lingua è l'ennesimo baluardo contro la globalizzazione.
Tanto è, che su CDC gli articoli di scrittori italiani sono i più seguiti.
Non è assolutamente sbagliato approfondire gli aspetti nascosti della nostra storia, ciò che gli storici non possono affermare se non in un dibattito dialettico, le basi della storiografia.
Bisogna, però, farlo cum grano salis: personalmente, per farmi un'idea del "personaggio" Hitler, ho letto Rosenbaum, Trevor-Roper, Irving, Friedrich e Galli.
Mi chiedo cosa possano comprendere persone che non "reggono" un semplice articolo, che oltre le mille parole già si lamentano per la lunghezza.
Il complottismo, dunque, non è da accettare o da rifiutare tout court: sono i termini sui quali si basa il complottismo che vanno soppesati.
Se un autore indica un certo evento e la sua stranezza alla luce della vulgata imperante, non basta ragionare sulle sue tesi, bisogna leggere le tesi contrapposta e quelle a latere, altrimenti l'opinione che ci si forma è specularmente uguale a quella del lettore ingenuo, che crede alle fandonie televisive.
Seguire gli aspetti nascosti della Storia è dunque buona cosa, ma richiede un impegno ed una dedizione che pochi sanno accettare, io per primo, poiché ciò "prosciuga" ogni altro anelito d'esistenza.
Un libro dopo l'altro, e poi ancora: e chi regge? Soltanto lo storico che non ha altro da fare, oppure chi si dedica corpo e mente al problema.
Perciò, nulla contro chi desidera abbeverarsi a tali fonti, ma sappia che ha scelto il massimo ginepraio, dove la disinformazione si spreca e le vere "perle" sono rare da trovare. Per una certa, migliaia di valve vuote.
Da ultimo, non mi stupisce affato che Giacomo Gabellini stia diventando un autore seguito: la "razza" è quella buona, fatta di serietà, impegno e studio. Ovvio che, poi, i suoi articoli siano interessanti e zeppi di punti di riflessione. Dovremmo meravigliarci? La serietà, da quando mondo è mondo, sempre paga. Perciò, auguri a Giacomo.
Se ho dimenticato qualcosa, vi prego di farmelo notare: mi sento come in un frullatore e qualcosa potrebbe essermi sfuggito.
Grazie a tutti
Carlo Bertani
Vorrei ringraziarla per aver risposto al mio commento in maniera tanto chiara e sentita.
RispondiEliminaHo compreso meglio le sue ragioni. Quanto ha scritto sulla sensibilità di uno scrittore mi ha illuminato, e ho capito quanto deve essere difficile per chi fa il suo lavoro dover sopportare insulti gratuiti, critiche inutili o addirittura diffamazioni.
Ho imparato che quando commentiamo il lavoro di una persona dobbiamo ricordarci che dietro a quel lavoro C’E’ LA PERSONA, c’è l’uomo (o la donna) che ha usato il suo tempo per fare ricerche, per sintetizzare concetti, per divulgare e condividere informazioni.
Che, anche se non condividiamo le sue idee, gli dobbiamo rispetto, perché ha usato il suo tempo a nostro favore, ci ha permesso di ragionare su un concetto, ci ha fornito nuove informazioni.
Forse il limite del web è proprio questo: la spersonalizzazione dell’individuo.
La facilità di accesso alle informazioni rende superficiale chi ne usufruisce (parlo anche per me).
Ci si dimentica che dietro una tastiera c’è una persona umana, con tutto il suo corredo di sentimenti ed emozioni, di cui dobbiamo tener conto quando ne commentiamo il lavoro.
Non ci sarebbe bisogno di protezione per chi scrive, se tutti noi ci ricordassimo di questo, basterebbe il rispetto per tutelare un autore, ma mi rendo conto che è impossibile, quindi devo darle ragione anche su questo.
Un caro saluto.
Lucia T.
PS
Grazie anche per avermi segnalato Rumiz, che non conoscevo.
Egregio Bertani,
RispondiEliminaGrazie per la risposta, oltretutto stavolta condivido tutte le sue considerazioni, visto che io stesso, qualche mese fa, sono stato 'vittima' dei commentatori di CDC dopo aver tradotto un misero articolo. Non sono arrivati alla diffamazione ma c'è mancato poco.
Mi sembra di capire che lei apra alla possibilitá di una forma piú 'partecipata' del web, nonostante i rischi e il dispendio di risorse che porta.
Ne sono contento e insisto che siamo in molti a ritenere che il problema é nella deleteria struttura del blog.
Non fa altro che replicare la struttura passiva della radio, della tv o del libro, insomma dei media tradizionali. Per quanto i contenuti possano essere interessanti, c'è sempre una dipendenza come quella dell'allievo verso il maestro (parlando con lei, non uso a caso questo esempio) con il rischio che l'allievo si senta frustrato (quindi sfoga con l'insulto la sua frustrazione) e il maestro si trasformi in un oracolo della veritá (un vip della controinformazione, direbbe Barnard). Io stesso mi sento frustrato per non riuscire a dibattere con lei su molti punti del suo pensiero, e di non renderne partecipe l'agorá del web. Se esprimendo il mio pensiero sparo cazzate, o esprimo concetti fascisti, sará l'agorá a giudicarmi ed eventualmente espellermi, non un 'maestro unico' o i due o tre preposti a farlo (e spesso autonominati).
La sudditanza é una forma mentis comune fino alla scuola secondaria, mentre all'Universitá dovrebbe lasciare il passo ad una partecipazione, con i dovuti limiti, tra docente ed allievo. Io ho visto con i miei occhi docenti tedeschi di 60 anni ascoltare il proprio allievo ventenne, renderlo partecipe. Uso il verbo 'ascoltare' nel suo senso piú profondo, caro Bertani. Anche negli USA questo é comune, ma da noi la sudditanza resiste fino a generare mostri, CDC é solo un piccolo esempio.
Il web 2.0, come va di moda ora chiamarlo, apre molte possibilitá di partecipazione, di rompere con quello schema. E' una sfida che vorrei che qualcuno raccogliesse.
Con stima,
Riccardo
grazie della risposta carlo! e approfitto anche per fare i complimenti.. anch'io faccio volontariato, non scrivo blogs, però aiuto in un bar per ex tossico dipendenti.. ognuno fa quel che può per aiutare il prossimo!
RispondiEliminasono completamente d'accordo con la tua risposta sul tema bamboccioni, ma non è completa. :) .. ci vorrebbe più spazio e tempo per affrontare un argomento così! chissà magari in futuro. mi interessa perchè i miei 2 fratelli più piccoli sono in pieno in questa tediosa situazione d'inezia.
io no, ma sono emigrato.
ciaooooo
Piero
Carlo,
RispondiEliminala ringrazio per l'energie riservatemi.
A parole tutte le ciambelle riescono con il buco, diversamente con i fatti.
Perdoni le mie ristrettezze intellettive, ma non riesco a cogliere il nesso tra BAD KARMA ed "un sito che tollera gl'insulti".
Cosa significa BAD KARMA?
Insulto si trova facilmente in ogni dizionario della lingua italiana, ma BAD KARMA?
Lei che ha avuto modo di confrontarsi direttamente con gli amministratori di CDC, non ha rilevato che hanno il terzo occhio aperto?
O che tra loro sia presente il Cristo ritornato o la reincarnazione di Zarathustra?
Solo queste ultime due entità od il 6° chakra perfettamente funzionante possono aiutarmi a capire il significato di BAD KARMA?
Se qlk1 mi epiteta come stronzo posso facilmente difendermi, ma con BAD KARMA come faccio?
Capisco che lei ed io siamo in posizioni antitetiche rispetto a CDC, infatti lei li ha mandati a cagare, io ci sono stato mandato, ma cosa c'entra il BAD KARMA?
Grazie per tutto ciò che riterrà rispondermi, a rileggerla.
Giorgio Andretta
Ovviamente tutte queste dissertazioni sui blog, tutte le polemiche sugli articoli ed i commenti agli articoli, gli insulti e le diffamazioni che portano a dolorosi distacchi, non esisterebbero se si percorresse la seconda strada indicata da Bertani: eliminiamo la possibiltá di commentare. Torniamo alla forma passiva della comunicazione: compro un libro, una rivista, ascolto un programma alla radio, vedo un servizio alla tv poi traggo le mie conclusioni, consulto il web come si consulta un'enciclopedia: si puó commentare una voce dell'enciclopedia? Come per incanto ecco sparite le censure, i filtri, le diffamazioni e tutto il resto. In piú, evita tutto il fenomeno dell'attivismo da tastiera tanto comune per sfogare le proprie frustrazioni quanto inefficace.
RispondiEliminaE' la strada indicata da Barnard, che infatti non permette commenti nel suo sito.
E' una faccenda molto seria e forse in questo momento é l'unica soluzione praticabile nel contesto del nostro Paese.
Con stima,
Riccardo.
Riccardo,
RispondiEliminanon sono d'accordo con la sua analisi.
Non dobbiamo comportarci come i pulcini sul nido che a becco spalancato attendono, ma come un sano organismo in grado di combattere con i propri anticorpi gli eventuali virus.
E' un pezzo che la torre di Babele è stata abbattuta, si tratta di emergere dalle sue macerie.
Se necessita: ad estremi mali, estremi rimedi.
Cordialità,
Giorgio Andretta
A Giorgio continuo a dire che la motivazione BAD KARMA non mi dice nulla. Letteralmente tradotto, potrebbe essere "cattivo destino", "sfiga" o roba del genere.
RispondiEliminaSecondo me, bisognerebbe sapere chi ha scritto quella roba e capire il perché. Siccome, allo stato dell'arte, ritengo impossibile che si riesca a saperlo, meglio metterci una pietra sopra e guardare avanti.
Il dibattito sull'informazione è certamente vasto: io non giungerei ad eliminare i commenti, perché la potenza del Web è quella d'essere bi-direzionale.
Stabilito che anche sul Web bisogna rispettare il Codice Penale - e perché non dovrebbe essere? - la cosa si semplifica e di molto.
In fin dei conti, credere che esista un "luogo" dove tutto è concesso è sbagliato, e chi appoggia una simile posizione non si rende conto d'appoggiare, in realtà, il "relativismo giuridico" oggi in voga.
Che, guarda a caso, non è mai applicato ai comuni mortali, ma solo ai padroni del vapore.
Su questo blog non si sono troll, perché li ho sempre cancellati.
Ovvio che la qualifica di troll l'ho decisa io: su quale base?
Sulla base della linea politica del blog, perché anche un foglietto lasciato alla fermata del tram sottende una linea politica.
Se vado su Ragionpolitica, già so che non potrò dire nulla contro mister B.
Non si tratta d'arrivare a questi punti: basta un po' di buon senso. Quando una persona non è d'accordo, ben venga: se invece insiste e tutti sono contrari, vada a postare da un'altra parte.
Così andrò avanti, perché ho visto che il sistema funziona.
Se, domani, il blog dovesse diventare difficile da gestire, si migrerebbe su un'altra piattaforma e si passerebbe ad una gestione collegiale.
Ci vuole molto?
Ciao e grazie a tutti
Carlo
Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo
RispondiEliminaMENZOGNE SOLO MENZOGNE...
Ho iniziato a leggere Bertani da CDC. Dopo qualche articolo ho creduto che leggere Bertani direttamente sul suo blog ne valeva la pena.
RispondiEliminaL'importante è che Bertani non chiuda il suo blog.
Mi dispiacerebbe.
Non esiste il blog perfetto. Bisogna difendersi.
Esiste il divorzio, per fortuna.
Carlo,
RispondiEliminacome mai i suoi detrattori su CDC non si presentano nel suo blog?
Perché, qui, sanno che li fulminerei subito. Semplice.
RispondiEliminaCarlo
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaRisposta scontata, il padrone di casa non può e non deve infierire contro i propri ospiti.
RispondiEliminaCon la sua asserzione mi offre il destro per affermare che non hanno ancora maturato l'io ma siano guidati dall'anima collettiva, e quindi si sentono al riparo e ben protetti all'interno del gregge.
Sarebbero questi i commentatori a cui gran parte dei suoi ospiti aspirano?
A rileggerla.
10:11 AM
Scusa, Giorgio: puoi precisare meglio? Non mi sembra molto chiaro, almeno, io non ho capito con certezza cosa volevi dire.
RispondiEliminaCosa fanno su CDC sono affari di CDC: qui, siamo tutti d'accordo nel lasciare libero il campo fin quando una persona non mostra:
a) maleducazione (insulti, ecc)
b) di non avere niente d'interessante da dire.
c) i comportamenti si ripetono
I troll, in questo modo, sono auto esclusi, poiché cascano sempre in uno dei due casi, e ripetono l'errore.
Ovvio che non è un troll chi sostiene una tesi seria, oppure chi lascia un saluto, una battuta, uno scherzo..insomma, i troll si riconoscono facilmente.
Se si desidera farlo.
Ciao
Carlo
Sono spiacente che Lei non pubblichi piú i suoi articoli su CDC.
RispondiEliminaPer me era assai comodo aprire un pajo di siti che raccoglievano il meglio del web.
Adesso, se come lei faranno anche altri, dovró aprire decine di indirizzi web e selezionare le fonti.
Questo penso sia il punto cruciale, la selezione delle fonti, basta avere un quoziente intellettuale decente per non cadere nel tranello.
Ad ogni modo, rispetto la sua decisione assolutamente motivata.
Me ne rammarico tuttavia, e cerco comunque di costruire in futuro la mia casetta autarchica in campagna dove coltivare il mio orticello e scambiarne i prodotti coi vicini.
Ma credo che alla mia generazione la pensione non verrá mai versata.
Ossequi, Alexandr
Non so, Carlo, se hai fatto bene ad abbondanare CDC: il “leftist” Edward Herman, nonstante tutto, continua a scrivere su Wall Street Journal (chissà quanti insulti e diffamazioni gli arrivano puntualmente dalla classe borghese nordamericana).
RispondiEliminaUna cosa certa è che il nostro sensibile autore (così lo definii quando lessi i suoi primi articoli su CDC) d’ora in poi comincerà, ahimé, a sussurrare invece di gridare. Non importa. Sarà compito nostro (io, Orazio, Black, Mozart, doc e tutti i lettori del blog) urlare, diffondere e, certo, discutere.
Rimani sempre per noi, Carlo, la “bella penna” come dicono in Egitto, che riempie le pagine di resistenza e alternatività contro una pessima Italia e un pessimo mondo.
Mahmoud, Giordania
Ha fatto bene Bertani, ha fatto proprio bene.
RispondiEliminaNon c'è niente nel concetto di "libertà di parola" che sia avvicinabile al concetto di "Possibilità di discutere le rispettive idee nel rispetto delle parti"
Sono dell'idea che esprimersi sia una possibilità che ci viene concessa da chi ci ascolta. Non solo questa possibilità va guadagnata, ma va anche mantenuta.
Nella vita fuori da internet funziona così.
CDC, o chi per esso, dovrebbe rifletterci sopra.
E accarezzare il concetto di "selezione all'ingresso".
Carissimo Carlo, ti comprendo totalmente. Ho smesso quasi del tutto di commentare su CDC perché, non appena si esprime un'idea un tantino diversa dalla norma piatta e banale del pensiero comune, si viene lapidati e fustigati,
RispondiEliminaneanche si fosse dei pericolosi sovversivi. O forse il pensiero libero è sovversivo?
Mentre i berluscloni avanzano indisturbati.
Non è soltanto un problema di intelligenza o di cultura, ma di evoluzione.
Perché c'è un conformismo anche nelle persone colte ed intelligenti.
Mentre la persona realmente evoluta, conformista non sarà mai.
Hai un bellissimo blog, chi ama ti seguirà. A volte l'assenza ha un peso maggiore della presenza. Ed intanto, mille ringraziamenti.
Ciao Carlo,
RispondiEliminaChissà se leggerài questo post... Comunque volevo solo chiederti se secondo te siamo davvero alla fine del berlusconismo. Io, ahimè. non credo.
Credo che vincerà di nuovo.
Un saluto.
René.
Alcuni frequentatori di questo blog sono stati insegnanti, altri lo sono ancora. DEico questo per meglio capire quello che sto per dire.
RispondiEliminaL'insegnante che si rispetti ama prepare le lezioni e cerca negli anni di aggiungere - dovendo dare sempre (+o-) le stesse nozioni- novità, attingendo dai più diversi settori della conoscenza.
Chiediamoci perchè lo fà? che senso ha abbellire, allargare, creare altri agganci, altri interessi con altre materie?
Non avrebbe nessun obbligo contrattuale che gli imponga di farlo, eppure lo fà. Ogni anno si rinnova, lancia la nuova sfida per vedere - di nuovo- quella curiosità scintillante che si accende in qualcuno dei suoi alunni, che lo gratifica oltre, ben oltre la misera paga.
Un blogger che si rispetti svolge la stessa funzione dell'insegnante di cui sopra.
Ciao
Doc
per Halomothod,
RispondiEliminavisto che stai per "conoscere" un'atuore come Rumiz, ti segnalo anche questo articolo scritto con una tecnica che oserei definire "razzismo di sinistra".
Mahmoud, Giordania
scusa, ho dimenticato di allegare il link dell'articolo di Rumiz:
RispondiEliminahttp://temi.repubblica.it/micromega-online/paolo-rumiz-la-scandalosa-rapina-dellacqua-pubblica/
Carlo,
RispondiEliminail senso era chi vivrà vedrà.
Per me CDC è H2O passata.
Mi sono permesso di parlare di anima collettiva, perchè lei, ormai è trascorso un lustro, mi ha partecipato di aver coltivato l'orto biodinamicamente, come io faccio tutt'ora, quindi avvezzo alla terminologia antroposofica, od ho esbordato?
doc ha detto: " L'insegnante che si rispetti ama prepare le lezioni e cerca negli anni di aggiungere - dovendo dare sempre (+o-) le stesse nozioni- novità, attingendo dai più diversi settori della conoscenza.
Chiediamoci perchè lo fà? che senso ha abbellire, allargare, creare altri agganci, altri interessi con altre materie?
Non avrebbe nessun obbligo contrattuale che gli imponga di farlo, eppure lo fà. Ogni anno si rinnova, lancia la nuova sfida per vedere - di nuovo- quella curiosità scintillante".
Cosa intende "doc" quando ci partecipa in tale riflessione?
Che gl'insegnanti parleranno di Ufo? O che G.Garibaldi era un ladro di cavalli?
Che Andreotti non meritava il seggio a vita?
O che altro?
Grazie per tutto ciò che riterrà risponderci.
Credo che la vicenda di CDC sia chiusa e sia ora di guardare avanti.
RispondiEliminaStasera ho avuto uno scambio epistolare con i gestori di CDC: non abbiamo minimamente toccato l'argomento, ma l'amicizia virtuale che ci lega è stata comunque confermata. Il che, per me, è più importante di tante chiacchiere: in fin dei conti siamo piccoli esseri umani, ciascuno con i suoi sentimenti, ed il rispetto unito all'amicizia è il miglior viatico per qualunque avventura.
Vedremo, nel tempo, se il "gran rifiuto" - oh, mica voglio finire alla rocca del Fumone...-)) - non finirà per generare frutti positivi sia per me, sia per CDC.
Non ho trovato nell'articolo segnalato da Mahmoud elementi di "razzismo di sinistra": forse un po' di spocchia, questo sì, ma - con i tempi che corrono - non corriamo il rischio d'accecarci a vicenda.
In ogni modo, una critica ragionata più esaustiva da parte di Mahmoud sarebbe più che gradita. Come, del resto, facciamo qui fra di noi.
Ringrazio quanti mi hanno confermato il loro appoggio, perché sono le mie energie per andare avanti.
Certo, dei dubbi possono rimanere - se, dal punto di vista della visibilità sia stata una scelta oculata - ma io credo che più importanti siano i valori: perciò, cosa fatta capo ha.
C'è un commento di kastlan che mi suona un poco ermetico: se vuole precisare meglio.
Non voglio entrare nella polemica fra Giorgio e Donato (che se la vedranno fra di loro) ma credo che Donato volesse intendere che, siccome fra di noi ci sono parecchi insegnanti, il "passo" del blog è segnato da abitudini condivise che fanno capo alla professione.
In altre parole, siccome a scuola ci comportiamo/comportavamo così, alla fine non smettiamo l'abito di "confezionare" una nuova critica per i tanti argomenti che tocchiamo. Io l'ho capita così.
Non so, René, cosa succederà: la palla di cristallo è opaca. Berlusconi, però, è veramente alla frutta, assediato dal tandem Bossi-Tremonti da un lato e da quello Fini-Casini dall'altra.
L'esperimento è finito: vedremo se nascerà una destra di "respiro" europea. E non sarebbe male anche una sinistra.
Continuo, Giorgio, a coltivare il mio orto con metodi mutuati un poco da Steiner ed un poco da Fukuoka, ma li "intrepreto".
Altrimenti, si finisce per essere degli ottimi Govinda, ma si dimentica che il Diogene è Siddharta.
Se ho dimenticato qualcosa, ricordatemelo.
Grazie e buonanotte a tutti
Carlo
Se il blog dovesse continuare ad aumentare contatti e commenti come da qualche mese a questa parte, forse bisognerebbe iniziare a pensare ad una gestione collettiva, magari con una diversa piattaforma ed un diverso nome.
RispondiEliminaMeditate, gente, meditate.
Carlo
Ciao Carlo. No, non volevo correre il rischio d’accecare nessuno. Ma Paolo Rumiz, per me, è un razzista!
RispondiEliminaNell’articolo da me segnalato, in cui Rumiz parla del problema dell’acqua, leggiamo frasi come queste:
“Come gli abitanti della Somalia o del Mali... abbiamo rinunciato ...”
“Come gli abitanti della Somalia o del Mali, siamo disposti a...”
“Come gli etiopi, arranchiamo per le strade con carichi inverosimili d’acqua e non RIFLETTIAMO (maiuscoli miei)”
“Sembra il Congo, invece è Italia”
- Il signor Rumiz utilizza gli africani come metafora per descriverli come “oggetti” diseredati, individui incapaci di riflettere e di reagire, passivi e rassegnati. Egli trascura che quel che gli europei chiamano "Somalia" e "Mali" hanno avuto imperi vastissimi, civiltà fiorenti e tecnologicamente avanzatissime anche per quanto cocerne il sistema idrico.
- Il signor Rumiz dimostra profonda ignoranza e radicato disprezzo nei confronti delle popolazioni africane, in puro stile neocolonialista. Che ne sa lui della lotta contro la privatizzazione, esercitata dalle comunità aficane da decenni, in Egitto, Niger, Sudan, Sudafrica, ecc.
- Il signor Rumiz ricorda nell’articolo i disastri messi in atto dagli italiani in Albania, Croazia, Libia e Etiopia... dimenticando però, come nota il mio amico Raphael d’Abdon, di menzionare Somalia e Eritrea. “E chi se ne frega! Se si parla colonialismo italiano e si perdono per strada due colonie, non fa niente... quando si tratta di “Africa” (l’archetipo rumiziano della “discarica, miniera, piantagione”) non è necessario essere precisi”.
- Il signor Rumiz non ricorda che da qualche secolo gli europei cercano di riappropriarsi dell’acqua, e di tutte le altre risorse che i “civili” hanno rubato e continuiamo a rubare tramite politiche criminali che oggi continuano ad essere implementate dai Paesi e dalle multinazionali europei, grazie anche al silenzio complice, bisogna sempre ricordalo, de “La Repubblica”.
Buona notte,
Mahmoud, Giordania.
Carlo,
RispondiEliminaessendo coetanei perchè scomodare Fukuoka o Govinda?
E' sufficiente rapportarsi alla nostra gioventù e alla agricoltura che si conduceva allora.
Ma il mondo ha intrapreso una strada diversa, ed io, pentendomene, in quanto vi ho partecipato almeno agli esordi, ritengo che la svolta sia stata il '68. Tornare indietro non si può, ma rivedere le posizioni si.
La prego, almeno quando si rivolge a me, di non prodursi in citazioni, mi basta la sua parola, Celestino V lasciamolo dov'è.
Carlo non sono disponibile alla gestione di una piattaforma diversa, in quanto sono già arrivati nel suo blog, personaggi che mi hanno aggredito in altri, senza alcuna mia responsabilità, spesso attribuendomi dichiarazioni rilasciate da altri, all'occorrenza gli scritti sono lì a testimoniarlo.
Mahmoud,
non si deve crucciare, mi scusi se mi permetto il consiglio, per ciò che scrive Rumiz.
Per esperienza personale gli'intellettuali che conosco parlano per interposta persona, cioè NON si sono mai mossi dalla loro biblioteca, cosa possono condividere con altre genti?
A rileggervi.
Ciao Carlo, sono un lettore di CDC. Ti saluto e ti ringrazio del lavoro che hai fatto. Sono "Tetris1917".
RispondiEliminaMi accorgo - per mia colpa- di aver creato delle "non-comprensioni" per la similitudine fatta che -preciso- è tra blogger ed insegnante, quando entrambe le funzioni vengono svolte al meglio.
RispondiEliminaOra tralasciando la evidente non-coincidenza tipologica degli "alunni" ho cercato di spostare l'attenzione (almeno questa era nelle mie intenzioni) sulla sostanza della funzione per:
a) chi conduce un blog come questo di Bertani "deve" preparare l'argomento esattamente come l'insegnante;
b) la motivazione che lo spinge non è di tipo venale. L'insegnante prende uno stipendio ma nessuno lo obbliga ad andare oltre il seminato ministeriale;
c)la relazione sociale a cui il Blogger aspira non e' di tipo uno-molti (lui il sapiente e il lettore il contenitore), ma anche di tipo molti-uno; idem per quella dell'insegnante/alunni
d)entrambe le figure hanno bisogno di riscontro sul loro operato: il blogger ha bisogno di leggere i post dei suoi lettori, l'insegnante deve leggere i compiti degli alunni;
e) entrambe le funzioni si sublimano nell'intento socialmente emancipativo che sta alla base di quel di più che danno.
In definitiva,entrambe le funzioni vengono svolte - quando chi le svolge le fa al meglio, oltre i costumi e gli usi di settore- servendosi di strumenti non-usuali anche ricorrendo, o partendo dagli ufo, o dalla +o- decenza della carica senatoriale ad andreotti, e -perchè nò?- se Garbaldi o qualcuno dei suoi non abbiano rubato qualche cavallo.
Preferisco di gran lunga l'insegnante che per spiegare ad esempio il teorema di pitagora
ricorre ad episodi di vita quotidiana (Bertani deve costruirsi nel suo orto un piccolo deposito. Purtroppo non ha nessuno degli attrezzi usuali per "squadrare" le pareti.Allora come farà avendo a disposizione solo "1 metro, 1 corda e dei paletti di legno"?)
Analogamente preferisco di gran lunga il Blogger Bertani perchè mi da quel di + che accende - non sempre- la mia curiosità per poter andare oltre.
Infine, e concludo, ci tengo a ribadire che una delle caratteristiche fondamentali di questo Blog e'la mancanza di spocchia nei suoi partecipanti.
Almeno fino ad ante-fuga da alcatraz.
Cordialmente
Donato Curcio
Ho riletto l'articolo di Rumiz. Non ritengo che si tratti di razzismo: riflettiamo che, allora, dovremmo trovare aggettivi per distinguerlo - uno a caso - dai Borghezio.
RispondiEliminaRumiz ha usato una serie di luoghi comuni che possono offendere un etiope od un congolese, ma non ritengo che il suo intento fosse denigratorio. Anzi, secondo me sottendeva una sorta di pietas per le tragedie che vivono quelle popolazioni.
Bisognerebbe allora chiedersi come accetteremmo uno pietas, che so io...tedesca o australiana nei nostri confronti. O sudafricana, fa lo stesso.
E' un argomento interessante, e non a caso è stato Mahmoud ad indicarlo.
Bene o male, siamo europei, nipoti di quegli europei che scorrazzarono in armi per l'Africa.
Quando riflettiamo, ce ne rendiamo conto e ci comportiamo di conseguenza: siamo così eruditi da permetterci addirittura le dissertazioni sulle civiltà che fiorino, in parallelo con la nostra, in Alto Volta.
Quando scriviamo, però, "scappa": l'immagine del nero che trascina una tanica d'acqua su una strada polverosa e l'immagine vista e stravista ha il sopravvento.
E scatta quella pietas che Mahmoud ha definito di stampo razzista. Che è giustamente rilevata come fastidiosa, spocchiosa.
Cerchiamo, però, di non buttar via il bambino con l'acqua sporca del bagnetto: quell'articolo era un veemente attacco contro la provatizzazione dell'acqua, contro la proprietà privata dei beni comuni.
Certo, si poteva aggiungere quanto stanno facendo le multinazionali francesi nel Burkina Faso, ma nessuno è perfetto.
Cerchiamo d'essere più tolleranti perché, se drizziamo delle pire ogni volta che appare un eretico, finiamo in una landa di ceneri.
Vedi, Giorgio, la rappresentazione allegorica, per uno scrittore, è il divertissement del musicista, il suo colorire un passaggio con quelle tre note in più che lo ingentiliscono.
Viene spontanea: non c'è spocchia, forse è solo scherzare, passare con volo più leggero su questioni, a volte, pesanti.
Volevo solo dire che uso le "basi" di Steiner e di Fukuoka, ma le "interpreto" come posso, anche perché il mio orto è a casa di mia suocera, a 40 km da casa mia. Mi piace farlo, ma immagina cosa significa quando vai a scuola, scrivi, metti a posto una barca, porti la Panda a cambiare le gomme, cambi il rubinetto che perde, t'arriva il cane dei vicini che sono andati in vacanza, tuo figlio ti telefona d'andarlo a prendere che hanno soppresso il treno...
Invidio la pace di Steiner e, talvolta, mi piacerebbe tornare a trafficare con la spagirica ma, ma, ma...l'immagine di Fukuoka che osserva il rigoglio dei suoi semi "anarchici" si trasfigura nel sogno.
Già, la nostra "realpolitik" di tutti i giorni.
Grazie per la tua vicinanza, Antonio. Come vedi non ho usato il termine "solidarietà" perché sottende un conflitto.
I gestori di CDC sono ben coscienti dei problemi che si ritrovano a dover affrontare, e forse sarebbe meglio iniziare a pensare a forme di maggior collaborazione, sul Web, fra i tanti che scrivono e pubblicano.
Tanti orticelli, ma ben collegati da sentieri con siepi di more e di ribes.
Vedo che Donato ha precisato meglio il suo concetto, che condivido. D'altro canto, è inevitabile che un idraulico, quando entra in casa tua anche solo come amico, per prima cosa guardi i rubinetti. - ))
Chissà che fine ha fatto il nostro Grande Black? Mi sa che invierò il fido Roddy a cercarlo, oppure chiederò al professor Occultis di fare qualche magia.
Spero che sia su quella spiaggia, là dove approdano le bottiglie perdute dai naviganti: ciascuna di esse testimonia un naufragio, una richiesta, una sbronza.
Desidero ricordare a tutti che la pace interiore non può essere disgiunta dall'eleganza del gesto e dei sensi: questo blog anela alla pace. Non scordiamolo.
Grazie a tutti
Carlo
Caro Carlo ammetto che non ho seguito tutta la discussione sul blog ma ho letto le tue ragioni e e la tua lettera di addio su cdc. Ci tengo ad offrirti la mia solidarietà.Amo da tempo ciò che scrivi e come ti esprimi e grazie a te ho spesso riveduto le mie idee.Detto ciò però sono molto perplesso circa la tua decisione di lasciare un sito sul quale anche se ultimamente appare molta spazzatura però può essere consultabile per conoscere realtà come Chomsky, Blum e vari autori Italiani come te senza il quale nemmeno nel più profondo underground verrebero fuori. Orwell in "omaggio all Catalogna" dice di aver odiato la rivoluzione Spagnola per le implicazioni e responsabilità politiche che aveva preso rivedendo i principi fondanti del comunismo e del socialismo, ma che l' avrebbe rifatta e anche continuata nello stesso spirito in cui l' aveva intrapresa forte dei suoi "propri" ideali e dei vari compagni che aveva incontrato in guerra al di là di coloro (comunisti, repubblicani e franchisti) che l' avevano controllata e rivista durante le sue fasi. Credo che sia comprensibile fuggire quando ci si sente sotto pressione perchè derisi e non capiti sul proprio lavoro ( questo è quello che succede un pò a tutti noi nei nostri posti di lavoro o nella vita quotidiana) però, una persona del tuo stampo, con la tua preparazione e la tua sensibilità non dovrebbe cedere agli insulti. Comunque nessuno ti ha mai tagliato un' articolo e ciò sarebbe molto più grave. Permettimi di farti una osservazione sul tuo accostamento a personaggi come la Randazzo e Barnard e sul loro discostamente dal sito: unendoti al loro coro ti sminuisci molto, anche se parliamo di elementi validissimi sono personaggi che non hanno mai accettato il confronto uno chiudendosi dentro una bolla "di intereggentismo" dove non basterebbero 5 rivoluzioni sociali per cambiare le paure della gente e dove scrivere dovrebbe essere solo un messaggio a se stessi o a quei pochi che sono in grado di capire (eppure il suo punto di riferimento Chomsky accetterebbe anche di scrivere in 36 pagina sul Washinton Post) e l' altra (la Randazzo) che banna a priori tutti coloro che non la pensano come lei. Bè Carlo io ti reputo un poeta e un signore con uno spirito di solidarietà e comprensione molto più alto di questi personaggi si può dissentire da quello che dici ma chiunque è sempre pronto ad ascoltarti proprio perchè si sente sempre ascoltato è questa la tua vera forza.Se vuoi fuggiro fallo, io ti leggerò sempre e comunque, ma se ci riesci fermati, anche chi ti insulta ha bisogno di te.Un saluto affettuoso e pieno di stima Marco.
RispondiEliminaCarlo
RispondiEliminati ho scoperto su CDC e da li' son arrivato sul tuo Blog.
La tua scelta, essendo appunto 'tua', non e' soggetta ad un referendum sul bene vs male: come tale va accolta e rispettata.
Fosse anche solo x la qualita' dei tuoi scritti e le energie profuse nel creare i tuoi post -partecipando ad un micro blog ne intuisco gli sforzi necessari.
Grazie per quello che ci hai proposto fin'ora, con la speranza che continuerai, con rinnovata lena, a produrre per noi lettori.
ciao
Marco D.
[alias M.D., il 'valsesiano' in un vecchio commento]
Cari "Marchi",
RispondiEliminaspero che la mia scelta inneschi qualche ripensamento sul modo di condurre l'informazione Web, di là del fatto che io scriva qui o là.
La vera riflessione, a mio avviso, riguarda la "solitudine" del Web ed i modi per trasformarla, ciascuno ricco del suo patrimonio, in collettività vibrante.
Questa dovrebbe essere la sfida per un traguardo appagante, e quello che è successo è soltanto una piccola cosa. Non facciamola più grande di quel che è, perché io - come Barnard, la Randazzo e tanti altri - se continuiamo in questo modo non cambieremo una caccola della perversione imperante.
L'asticella, da oggi, è più alta: ben vengano le sfide.
Grazie ad entrambi
Carlo
Donato,
RispondiEliminala ringrazio dell'integrazione, per i strumenti, Carlo, nell'orto ne ha in abbondanza, a suo dire.
Non è che ai muratori servisse molto di più per erigere i loro maestosi edifici.
Carlo,
non si può avere il luogo meditativo per eccellenza a 40 km, per necessità lo si può ridurre a qualche fioriera.
Il mio comprende 500 piante d'ulivo nella DOP della Tuscia, e non accetto confronti con quell'acqua sporca dell'olio ligure.
Mi è piaciuta la "deformazione professionale", patologia a cui piacevolmente sono soggetto.
Favorevolmente ricevo anche la "licenza d'autore".
Questo rappresenta il clima conviviale degno d'essere vissuto.
A rileggerla.
Carlo,
RispondiEliminadimenticavo, sono un fan di Tex Willer più che dei trappers.
Nell'esperienza vissuta dello stato italiano o se preferisci nel suo genoma c'è la monarchia.Peraltro lo stato italiano nasce proprio grazie alla monarchia e non certo alla republica.Ma io ho fede che anche l'italia al pari del regno olandese che ha conosciuto anch'esso la repubblica possa ritrovarsi unita di nuovo in una cornice monarchica, non voglio scomodare illustri politologi che non mancano di dare più ragione ai monarchici che non ai republicani...Staremo a vedere cosa ci riserverà la storia a venire...Una cosa è certa, un punto fermo se vuoi...almeno nelle monarchie non si ammazzano i magistrati a furor di tritolo...questo spero vorrai concedermelo...
RispondiEliminacordialmente
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