Stupirsi è d’obbligo, ancor prima d’indignarsi, leggendo il recente provvedimento del Governo che riduce ampiamente i benefici fiscali per aumentare l’efficienza energetica delle abitazioni, oltre a penalizzare fortemente la produzione locale di piccoli impianti.
Avevo già ricordato[1] la sorprendente misura “liberalizzatrice” contenuta nel DM 112, la quale concedeva pieno diritto d’installare – senza richiesta né autorizzazione! – aerogeneratori che non superassero il metro e mezzo d’altezza ed un diametro del rotore di un metro.
Art. 11
3) …gli interventi di incremento dell’efficienza energetica che prevedano l’installazione di singoli generatori eolici con altezza complessiva non superiore a 1,5 metri e diametro non superiore a 1 metro…non sono soggetti alla disciplina della denuncia di inizio attività di cui agli articoli 22 e 23…
Sarebbe veramente il caso, per il Governo, di riproporre e pubblicizzare la sorprendente concessione in periodo natalizio, magari con una presentazione in pompa magna a Palazzo Chigi. Tutti insieme: Berlusconi, Brunetta & soci con, da un lato, l’albero di Natale e dall’altro il mulino dei nanetti. Similis similia solvitur.
Inoltre, Mediaset potrebbe creare divertenti gag pubblicitarie con gnomi, nanetti, renne e quant’altro: “Prenota il mulino di Eolo a soli 99,99 euro, riceverai in regalo la barba di Brontolo!”
E non c’è mai fine al peggio.
Prima si “risparmia” sulla Scuola e sull’Università, riducendole ai minimi termini, quindi si butta a mare quel poco ch’era stato fatto per cercare d’agganciare il futuro dell’energia.
Giuro che, quando ho letto la notizia, nella mente s’è scatenato un Gestalt nel quale Berlusconi – ultimo condukator del neo socialismo reale – arringava, colbacco calato sugli occhi, le folle plaudenti sulla Piazza Rossa. Non che dall’altra parte siano tanto arguti, ma a sparare certe minchiate c’è rimasto solo lui.
I provvedimenti di restrizione sul risparmio energetico sono semplicemente anti-storici, veri e propri rottami ideologici, inutili per le modeste cifre che faranno risparmiare, a fronte di un’Italia che perderà – e questa volta temo proprio che sarà l’ultimo – il treno delle nuove tecnologie energetiche. A Berlino, immagino, rideranno di gusto: vai a fare cucù dietro alle colonne, fessacchiotto.
Il Berluscon-pensiero, in ambito energetico, è un condensato (modello Readers Digest) di quello che scrive Franco Battaglia nei suoi libri. Non commentiamo neppure.
Potrete prendere visione del guazzabuglio giuridico creato col solito pasticcio in salsa tremontiana: nel DL 29 Novembre 2008[2] c’è di tutto, di tutto di più: norme sul gioco…la “vendetta” contro Sky…e – all’art. 29, ben camuffate – le norme che “smontano” le agevolazioni fiscali relative all’energia.
In pratica, si riducono le agevolazioni dal 55% al 36% – mica poco – soprattutto se consideriamo che l’IVA non è mai conteggiabile (se non per quelli che la scaricano). Quei 19 punti percentuali di differenza (quasi un quinto!) sono il De Profundis per qualsiasi tentativo di promuovere il risparmio e la generazione diffusa.
“Partiranno” in un sol colpo le agevolazioni (appena sufficienti!) per l’isolamento degli edifici, i collettori solari, il fotovoltaico…e compagnia cantante.
Il maggior danno non saranno le modeste quote energetiche in gioco (il fotovoltaico finanziato è solo per 200 MW di picco): ciò che perderemo, è la possibilità di creare anche in Italia una nuova generazione di tecnici specializzati nel settore. Insomma, know how diffuso che sparisce: porteremo gli alunni in visita alle centrali nucleari. Le ultime del Pianeta, se mai ci saranno.
Invito i lettori a prendere visione di questo articolo (il 29) per rendersi conto di persona di come vengono scritte le leggi: ogni passo richiederebbe vistose correzioni a suon di biro rossa. Sembra fatto apposta per non capirci niente, e questo è proprio lo scopo, perché è l’apoteosi dei pasticci legislativi. Nemmeno si riesce a capire se, chi ha ristrutturato un’abitazione oppure installato pannelli fotovoltaici, avrà ancora diritto ai benefici a suo tempo concessi. A mio parere, no: sono troppi i soldi che Berlusconi deve scovare per il suo megaprogetto di cemento ed acciaio, la colossale operazione tangentizia che consentirà al PdL di radicarsi sul territorio. Non per nulla il nuovo partito è infarcito di ex socialisti: gente che di quelle cose se n’intende.
Infine, la chicca: il concetto di “silenzio rifiuto” per chi chiederà lo sgravio fiscale all’Agenzia delle Entrate.
Sulle prime, sembrerebbe un “silenzio assenso” al quale è stato mutato il segno: da “più” a “meno”, il risultato rientra nei canoni dell’algebra.
Il rapporto fra il cittadino e lo Stato, però, non si regola con l’algebra, e spieghiamo perché questo “meccanismo” è perverso.
Il silenzio assenso prevede che lo Stato conceda al cittadino un diritto: siccome, in caso contrario, ci sarà una comunicazione (ed una motivazione), il cittadino conoscerà le ragioni del rifiuto. Oppure, se scatterà il silenzio assenso, saranno cavoli dello Stato sapere perché l’ha concesso.
Il “silenzio rifiuto”, invece, priva il cittadino della motivazione per la negazione di un diritto – che, è bene ricordare, una precedente legge garantiva, e quindi non stiamo parlando d’aria fritta – il che è gravissimo.
Presento la domanda, non mi viene concesso quel diritto e nemmeno saprò mai il perché: sono metodi da regime autoritario, nero, rosso, verde o bianco che sia.
Il meccanismo consente abusi e prevaricazioni senza limiti, della serie: a lui l’abbiamo concesso, ma il tuo “consenso” è giunto tardi…troppe domande da vagliare…ma…nemmeno dovranno giustificarlo!
Un simile mostro giuridico presupporrebbe un perfetto bilanciamento dei poteri fra il singolo cittadino e lo Stato il quale – oltre alla bazzecola di cambiare le leggi quando e come desidera – ha uno strapotere burocratico che può annichilire chiunque.
Con questa ultima trovata, il Pelatone Condukator è sceso al più infimo livello fra i peggiori capataz che un tempo disonorarono l’America Latina. Oggi, forse in Africa possiamo trovare qualcosa d’analogo. Forse.
Avevo già ricordato[1] la sorprendente misura “liberalizzatrice” contenuta nel DM 112, la quale concedeva pieno diritto d’installare – senza richiesta né autorizzazione! – aerogeneratori che non superassero il metro e mezzo d’altezza ed un diametro del rotore di un metro.
Art. 11
3) …gli interventi di incremento dell’efficienza energetica che prevedano l’installazione di singoli generatori eolici con altezza complessiva non superiore a 1,5 metri e diametro non superiore a 1 metro…non sono soggetti alla disciplina della denuncia di inizio attività di cui agli articoli 22 e 23…
Sarebbe veramente il caso, per il Governo, di riproporre e pubblicizzare la sorprendente concessione in periodo natalizio, magari con una presentazione in pompa magna a Palazzo Chigi. Tutti insieme: Berlusconi, Brunetta & soci con, da un lato, l’albero di Natale e dall’altro il mulino dei nanetti. Similis similia solvitur.
Inoltre, Mediaset potrebbe creare divertenti gag pubblicitarie con gnomi, nanetti, renne e quant’altro: “Prenota il mulino di Eolo a soli 99,99 euro, riceverai in regalo la barba di Brontolo!”
E non c’è mai fine al peggio.
Prima si “risparmia” sulla Scuola e sull’Università, riducendole ai minimi termini, quindi si butta a mare quel poco ch’era stato fatto per cercare d’agganciare il futuro dell’energia.
Giuro che, quando ho letto la notizia, nella mente s’è scatenato un Gestalt nel quale Berlusconi – ultimo condukator del neo socialismo reale – arringava, colbacco calato sugli occhi, le folle plaudenti sulla Piazza Rossa. Non che dall’altra parte siano tanto arguti, ma a sparare certe minchiate c’è rimasto solo lui.
I provvedimenti di restrizione sul risparmio energetico sono semplicemente anti-storici, veri e propri rottami ideologici, inutili per le modeste cifre che faranno risparmiare, a fronte di un’Italia che perderà – e questa volta temo proprio che sarà l’ultimo – il treno delle nuove tecnologie energetiche. A Berlino, immagino, rideranno di gusto: vai a fare cucù dietro alle colonne, fessacchiotto.
Il Berluscon-pensiero, in ambito energetico, è un condensato (modello Readers Digest) di quello che scrive Franco Battaglia nei suoi libri. Non commentiamo neppure.
Potrete prendere visione del guazzabuglio giuridico creato col solito pasticcio in salsa tremontiana: nel DL 29 Novembre 2008[2] c’è di tutto, di tutto di più: norme sul gioco…la “vendetta” contro Sky…e – all’art. 29, ben camuffate – le norme che “smontano” le agevolazioni fiscali relative all’energia.
In pratica, si riducono le agevolazioni dal 55% al 36% – mica poco – soprattutto se consideriamo che l’IVA non è mai conteggiabile (se non per quelli che la scaricano). Quei 19 punti percentuali di differenza (quasi un quinto!) sono il De Profundis per qualsiasi tentativo di promuovere il risparmio e la generazione diffusa.
“Partiranno” in un sol colpo le agevolazioni (appena sufficienti!) per l’isolamento degli edifici, i collettori solari, il fotovoltaico…e compagnia cantante.
Il maggior danno non saranno le modeste quote energetiche in gioco (il fotovoltaico finanziato è solo per 200 MW di picco): ciò che perderemo, è la possibilità di creare anche in Italia una nuova generazione di tecnici specializzati nel settore. Insomma, know how diffuso che sparisce: porteremo gli alunni in visita alle centrali nucleari. Le ultime del Pianeta, se mai ci saranno.
Invito i lettori a prendere visione di questo articolo (il 29) per rendersi conto di persona di come vengono scritte le leggi: ogni passo richiederebbe vistose correzioni a suon di biro rossa. Sembra fatto apposta per non capirci niente, e questo è proprio lo scopo, perché è l’apoteosi dei pasticci legislativi. Nemmeno si riesce a capire se, chi ha ristrutturato un’abitazione oppure installato pannelli fotovoltaici, avrà ancora diritto ai benefici a suo tempo concessi. A mio parere, no: sono troppi i soldi che Berlusconi deve scovare per il suo megaprogetto di cemento ed acciaio, la colossale operazione tangentizia che consentirà al PdL di radicarsi sul territorio. Non per nulla il nuovo partito è infarcito di ex socialisti: gente che di quelle cose se n’intende.
Infine, la chicca: il concetto di “silenzio rifiuto” per chi chiederà lo sgravio fiscale all’Agenzia delle Entrate.
Sulle prime, sembrerebbe un “silenzio assenso” al quale è stato mutato il segno: da “più” a “meno”, il risultato rientra nei canoni dell’algebra.
Il rapporto fra il cittadino e lo Stato, però, non si regola con l’algebra, e spieghiamo perché questo “meccanismo” è perverso.
Il silenzio assenso prevede che lo Stato conceda al cittadino un diritto: siccome, in caso contrario, ci sarà una comunicazione (ed una motivazione), il cittadino conoscerà le ragioni del rifiuto. Oppure, se scatterà il silenzio assenso, saranno cavoli dello Stato sapere perché l’ha concesso.
Il “silenzio rifiuto”, invece, priva il cittadino della motivazione per la negazione di un diritto – che, è bene ricordare, una precedente legge garantiva, e quindi non stiamo parlando d’aria fritta – il che è gravissimo.
Presento la domanda, non mi viene concesso quel diritto e nemmeno saprò mai il perché: sono metodi da regime autoritario, nero, rosso, verde o bianco che sia.
Il meccanismo consente abusi e prevaricazioni senza limiti, della serie: a lui l’abbiamo concesso, ma il tuo “consenso” è giunto tardi…troppe domande da vagliare…ma…nemmeno dovranno giustificarlo!
Un simile mostro giuridico presupporrebbe un perfetto bilanciamento dei poteri fra il singolo cittadino e lo Stato il quale – oltre alla bazzecola di cambiare le leggi quando e come desidera – ha uno strapotere burocratico che può annichilire chiunque.
Con questa ultima trovata, il Pelatone Condukator è sceso al più infimo livello fra i peggiori capataz che un tempo disonorarono l’America Latina. Oggi, forse in Africa possiamo trovare qualcosa d’analogo. Forse.
[1] Carlo Bertani, Dalla Luna alla Terra, http://carlobertani.blogspot.com/2008/07/dalla-luna-alla-terra.html, 11 Luglio 2008.
[2] http://gazzette.comune.jesi.an.it/2008/280/5.htm oppure www.mef.gov.it/documenti/open.asp?idd=20301 (pdf).
Credo prorpio che l' art. 29 non lo comprenda neanche chi l' Ha scritto, ma chiaramente in Italia le leggi sono fatte appositamente per non essere comprese e per fare in modo che in caso di contenzioso ( lo stato in questo caso) il più forte prevalga.Il decreto l' avevo letto solo in parte e mi ero soffermato più che altro sulle misure per le famiglia dove , tra una minchiata e l' altra avevo capito che io con i miei 17000 l' anno e i 11000 di mia moglie fortunatamente non becco nulla e non usufruiro di nessun beneficio, però ho scoperto che mio fratello il prossimo anno quando nascerà il suo secondo figlio sarà un privilegiato perchè avrà la possibilità di accedere ad un fondo creditizio gestito da non so chi e alle condizioni di non so come.Beato a lui se non fosse altro perchè avrà un nuovo figlio da coccolare.Ciao Carlo!!
RispondiEliminaCaro Carlo,
RispondiEliminati segnalo in proposito un post su un blog Sudtirolese.
www.brennerbasisdemokratie.eu
Il post evidenzia la stupidità di tale scelta governativa, in tempi di crisi energetica e in un settore innovativo e orientato al futuro - non a caso il Sudtirolo è la zona trainante per le energie rinnovabili in territorio italiano – e i danni economici provocati ai tanti che (in quelle zone) hanno avviato progetti di risanamento energetico.
Interessante la conclusione […], ist die beste Methode, das Vertrauen in den Staat nachhaltig zu schädigen, Zentrifugalkräfte zu aktivieren und die Bürger zum Egoismus und zur Schlaumeierei zu erziehen. Der Staat gegen uns und wir gegen den Staat […], è il miglior metodo per compromettere profondamente la fiducia nello stato, per attivare forze centrifughe e per educare i cittadini all’egoismo e alla furberia. Lo stato contro noi e noi contro lo stato.
Una frase validissima per noi povere vittime delle angherie e soprusi quotidiani di questo stato … figuriamoci per i Sudtirolesi, che avrebbero anche qualche altro piccolo motivo di rancore!
Caro Carlo,
RispondiEliminaa proposito di regresso: ti metto al corrente di questa notizia (qualora non l'avessi ancora letta). Il premier in visita al polo tecnologico delle poste italiane ha dichiarato: «Al prossimo G8 e al G20 potremo proporre di regolare il sistema Web in tutto il mondo». Il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, avanzerà al prossimo G8, di cui l'Italia ha la presidenza, «una proposta di regolamentazione internazionale del sistema Internet».
«Sarò per la terza volta presidente del G8, che ha già come compito la regolazione dei mercati finanziari in tutte le nazioni; ho visto che per quanto riguarda Internet manca una regolamentazione comune», e al problema, secondo Berlusconi, non possono porre soluzione le Nazioni Unite, che sono «pletoriche». Nel G8 «invece si discute, ci si interfaccia e si arriva a soluzioni concrete che poi tutti i Paesi si impegnano ad accettare». Hai capito, ci riprovano, non demordono, sono ostinati a tacitare il web.
Un caro saluto
La retroattività non ci sarà, almeno questo è stato garantito ieri.
RispondiEliminaMi chiedo però se questo sistema del silenzio-rifiuto non presenti i requisiti per l'impugnativa... diversamente i requisiti di discrezionalità nell'azione di governo sarebbero praticamente illimitati, non trovi?
Luca
Tutta l'azione di governo è tesa soltanto a garantire i loro elettori (vedi la "revisione" degli studi di settore). Berlusconi è attento a soddisfare chi lo vota, mica è fesso come Veltroni.
RispondiEliminaI risultati? Quelli che riporta Alfredo dal blog tirolese: tutti contro tutti.
Che poi riescano ad imbavagliare il Web non ci ho mai creduto: tutti abbiamo pronto l'eventuale sito alternativo .ru o .tk. A loro scegliere se affossare il Web italiano.
Sulla liceità costituzionale del "silenzio regresso" ho parecchi dubbi anch'io, ma...oramai...viviamo di dubbi o di certezze?
Ciao a tutti
Carlo Bertani