In questi tempi elettorali, quando tutti diventano pavoni e fanno la ruota per attrarre meglio gli elettori, i Verdi sono scomparsi: oggi, fanno la ruota (di scorta) nella formazione di Ingroia, ma non esistono più come proposta politica originale e moderna. Oddio: per com’erano conciati non se ne sente proprio la mancanza.
In Europa (e non solo) la situazione è ben diversa: dalla Germania – dove oscillano intorno al 10%, ed hanno avuto in passato addirittura il Ministero degli Esteri (Joschka Fischer) – alla Gran Bretagna, dove sono riusciti ad entrare a Westminster nonostante la note forche caudine del sistema elettorale britannico.
Ma i Verdi sono dappertutto, dalla Slovacchia alla Georgia, dal Portogallo alla Bosnia: l’anomalia italiana è degna d’attenzione perché è un fenomeno in controtendenza, una stranezza vera e propria.
In prima istanza, salta agli occhi la pochezza della proposta politica che, negli anni, è andata degenerando sia nei contenuti e sia, soprattutto, nelle persone.
Un carrierista come Pecoraro Scanio non lo si vedeva da anni, anche Rutelli incocciò i Verdi e vi militò per anni: è dai tempi di Edo Ronchi che non si vede un ambientalista vero, ossia una persona competente che sapeva scrivere leggi e farle approvare. Difatti, fu defenestrato.
Ci sono parecchie ragioni – e sono tutte ragioni interne, italiane – per il fallimento dei Verdi.
Il partito Verde italiano ha sempre cercato consensi soprattutto nell’associazionismo, che in Italia significa Legambiente ed Italia Nostra. La prima vagamente “di sinistra” e più attenta al rapporto energia-ambiente, la seconda meno schierata pubblicamente e più impegnata nella difesa dei patrimoni ambientali. Se i Verdi sono spariti come partito autonomo, qualche responsabilità si dovrà cercarla da quelle parti.
Mentre le posizioni di Legambiente possono essere per lo meno accettabili – se non altro, attuando un confronto con la pochezza della politica italiota – quelle di Italia Nostra sembrano una sorta d’ambientalismo umbertino: un vero diletto per sartine di periferia ed ufficiali di cavalleria.
Basti pensare che sono contrari all’eolico – come Sgarbi e l’ENI, tanto per citarne due a caso – e se si riflette su ciò che hanno portato avanti i Verdi tedeschi sul tema dell’energia c’è da farsi accapponare la pelle, chiedendosi “ambientalisti dde che?!?”.
Non stupisce dunque la sortita di un Bonelli qualunque, il quale vorrebbe “abolire il motore a scoppio per legge” (0). Se gliela approvano…in ogni modo, Bonelli dovrebbe sapere qualcosa di più pannelli fotovoltaici e di motori elettrici. Prima di presentare la legge, s’intende.
“Andremo in Parlamento e proporremo una legge che nei prossimi dieci anni abolirà il motore a scoppio e lo consegnerà al museo, questo è il futuro.” (1)
Ottimo intento, nulla da eccepire ma…scusi, Bonelli…ehm…cosa ci scriverà in quella legge?
Il sistema dei trasporti richiede circa 1/3 dell’energia primaria che viene consumata in Italia: 200 MTEP (Milioni di Tonnellate di Petrolio Equivalente) il consumo italiano (senza considerare le variazioni da un anno all’altro, il fattore “crisi”, ecc, perché non hanno senso nel quadro di grandi numeri che andremo ad indagare).
Un terzo dell’energia primaria è circa 66 MTEP.
Il quadro della produzione eolica/fotovoltaica italiana è pressappoco questo, perché varia parecchio con le nuove installazioni:
Produzione fotovoltaica 8 TWh (2)
Produzione eolica: 10 TWh (3)
Già si nota un piccolo particolare: l’eolico produce di più del fotovoltaico. Entrambi, sostituiscono due centrali nucleari, forse tre (poiché le centrali nucleari non hanno mai superato, storicamente, il 70% della potenza installata).
E’ senz’altro un buon risultato, ma andiamo avanti.
Qual è il fattore di conversione fra l’energia elettrica ed il petrolio grezzo? Eccolo:
1 MWh = 0,24 TEP (media) (4)
I puristi delle analisi energetiche diranno che dipende dall’apparato di trasformazione – eh, lo so benissimo…– però, se vogliamo capire qualcosa, bisogna sopportare qualche generalizzazione.
Ecco allora (altra approssimazione) che con una tonnellata di petrolio si genereranno 4 MWh, con 1 milione (ossia una TEP) 4 milioni di MWh, ossia 4 TWh.
Siccome i trasporti “ingoiano” ben 66 MTEP corrisponderebbero – in un ipotetica rivoluzione della trazione, elettrica o mista elettrica/idrogeno – qualcosa come 264 TWh, che non sono per niente un’inezia.
Dove trovare 264 TWh?
Beh, per prima cosa vediamo se sono proprio 264 TWh, o se si può risparmiare qualcosa.
Per nostra fortuna e di Bonelli (lo saprà?) l’auto elettrica ha un rendimento che fa paura: il motore elettrico ha rendimenti che superano il 90%, contro il 30% (circa) dei motori a scoppio. Però.
Però, ogni ciclo di carica/scarica delle batterie si “prende” un buon 15/20% che porta in rendimento effettivo al 75% circa. Se, poi, volete che si ricarichi mediante Idrogeno e celle a combustibile sono dolori, perché ciascuno di questi sistemi – produzione d’Idrogeno da energia elettrica e d’elettricità da Idrogeno – ha un rendimento ottimale del 70%.
E ci sono ancora da considerare le perdite sulla rete che, in ogni modo, non sono un gran che.
Quindi calcolando le perdite si giunge dapprima al 50% e, successivamente, al 35% (sempre “circa”).
Beh, non è un cattivo risultato: col petrolio – se calcoliamo tutta la “filiera” (dal greggio al carburante, più i trasporti) – la cosa va molto peggio.
C’è, però, un vantaggio: l’auto elettrica ferma in coda non consuma nulla, mentre un’auto a benzina, con il motore al minimo, consuma ugualmente 1,5-2 litri l’ora. Un vecchio studio (che non ritrovo più) indicava in 1/7 l’energia sprecata in coda e, osservando l’autostrada dei Fiori sotto casa mia d’estate, non ho alcun dubbio a crederci.
Il rendimento della nostra auto elettrica risale al 42%%, ma c’è un secondo aspetto che giunge in aiuto: la ricarica delle batterie in fase di frenata!
I dati sono molto confortanti e forniscono addirittura un 30% di risparmio con la ricarica in frenata: certo, dipende molto dal percorso, però è una legge della Fisica che niente va distrutto, ma solo si trasforma.
Risalendo al 57% di rendimento, la nostra auto elettrica si trova in buona, anzi ottima posizione nel panorama dei trasporti: tenete presente che i treni sono già elettrici e possono diventarlo anche le navi (per ora abbiamo solo i sommergibili classe “Scirè” e le loro “fuel cells” ma sono già operativi) e addirittura gli aerei. (6)
Veniamo alle dolenti note.
Se tutto l’apparato di trasporto fosse elettrico, dovremmo trovare il 57% di 264 TWh, ossia 150 TWh: stiamo muovendoci in un ordine di grandezza che è quello del fabbisogno elettrico italiano!
Tornando per un attimo alla produzione fotovoltaica ed eolica, bisognerebbe installare 15 volte il numero d’aerogeneratori presenti oggi oppure quasi 20 volte quello dei pannelli solari.
Detto questo: se pò fà?
Ci sono considerazioni di costo, d’opportunità e di mentalità.
Il costo del KWh fotovoltaico – lo sappiamo tutti – è fasullo: viene coperto con i contributi che tutti paghiamo in bolletta. Questo dà luogo ad un’ingiustizia ben nascosta: l’ENEL compra energia dal piccolo produttore (il quale prende il contributo), la rivende al vicino di casa più povero (che paga salato il contributo stesso, oramai i costi “fissi” in bolletta sono pari al consumo) e l’Italia può raggiungere gli obiettivi europei del 2020. Come al solito, paga Pantalone.
Un vantaggio del fotovoltaico è che produce di giorno, quando le attività umane richiedono più energia e quindi c’è più richiesta. Il passaggio dal tradizionale Silicio alle celle a coloranti organici abbatterà senz’altro il prezzo, ma anche il rendimento l’8-10% contro il 15-17% (7).
Maggiori possibilità sono offerte dall’eolico, il quale produce quasi al costo del carbone, ma è discontinuo: questo, però, non è uno svantaggio poiché l’Idrogeno si può produrre di notte e vendere di giorno. I problemi sono altri.
La massa d’aerogeneratori è impressionante: l’attuale potenza installata è intorno ai 5.700 MW (8), il che significherebbe installarne altri 75.000 circa, i quali – considerando macchine grandi, da 5 MW – vorrebbe dire 15.000 aerogeneratori.
Una simile, enorme realizzazione dovrebbe essere fatta in mare – al limite delle acque territoriali, per ovvi motivi paesaggistici – e per sfruttare il maggior rendimento: un incremento del 30% contro costi superiori del 25%. In ogni modo, non è vero che in Italia l’eolico non è conveniente: nel basso Adriatico, nel Canale di Sicilia e in Sardegna si raggiungono le 3500 ore/anno di rendimento, ossia quasi un 40%.
Qui c’è il terzo problema: la mentalità. Quando – intorno al 1830 – fu iniziata “l’avventura ferroviaria” nessuno immaginava reti di decine di migliaia di chilometri, tanto meno velocità medie superiori ai 100 Km/h: eppure, nell’arco di mezzo secolo, fu realizzato.
Questo cambiò la storia del mondo, poiché le grandi banche d’affari (leggi: Rothschild) per la prima volta divennero più importanti del bilancio degli Stati nazionali, al punto d’essere determinanti: l’Austria-Ungheria fece male i calcoli e dovette vendere ai privati un gran numero di linee.
La cosa si ripercosse, poi, sui finanziamenti di guerra che durarono (per la restituzione) fin quasi alla Seconda G.M.
Oggi – proprio per non incorrere negli errori del passato – sarebbe sbagliato ricorrere agli investitori privati (cioè, le banche): più interessante fornire la possibilità d’investimento in “bond energia” – con buoni rendimenti e garantiti dallo Stato, proprietario degli impianti – poiché le economie “di scala” ed il basso costo della produzione eolica lo consentirebbero. Ma si finisce in un altro guaio.
Una fonte sicura d’investimento, come l’energia, priverebbe il mercato tradizionale dei BOT e dei CCT di domanda, con la conseguenza – paradossale – che sia più necessario finanziare il debito piuttosto che un’azione che ti porterebbe fuori (almeno in parte) dal debito.
Immaginate cosa vuol dire risparmiare decine di miliardi l’anno sulla “bolletta energetica”.
Ma c’è di mezzo l’ENI.
Ora, l’ENI è un’azienda dove ci sono più uomini dei servizi che benzinai: se qualcuno ha ancora dei dubbi, prendetevi una vista di come è stata gestita la prima centrale termodinamica italiana (sperimentale), iniziata nel 2004! (9). Tutto quello che non è fossile non passa, parola di Paolo Scaroni: un pregiudicato alla testa della principale holding italiana dell’energia! (10)
E torniamo al nostro patetico Bonelli, il quale pensa di rimediare a tutto questo con una “legge”: mi torna alla mente il “Dittatore dello stato libero di Bananas, con Woody Allen, il quale emanava leggi che pretendevano che – nell’isola Caraibica – “la lingua ufficiale fosse lo svedese e le mutande andassero portate sopra i pantaloni”.
Se proprio non vuole dare ascolto a chi scrive, ci sono persone come Ugo Bardi o Debora Billi che lo possono ragguagliare: è una faccenda un pochino più complicata, che ha sì una soluzione, ma…pensare di fare una legge e risolvere tutto…fa ridere i polli. Come “risolse” Pecoraro Scanio!
Così è l’ambientalismo italiano: caciaro e buffonesco, acchiappagonzi e più attento ai pacchetti di voti…che ci volete fare…non è un caso se sono spariti…
Ci vorrebbe altra gente, più onesta intellettualmente e capace di un tizio che ti fa un filmato di un paio di minuti…ti fa vedere l’auto con la spina dell’elettricità…il pannellino solare che si piega…certo, guarda il dito e non pensare alla Luna.
Io, da parte mia, voterò Grillo: se non altro, avrò la soddisfazione di stare a guardare cosa succede in Parlamento. Magari ci divertiremo di più.
(0) Vedi: http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/02/09/bonelli-rivoluzione-civile-in-parlamento-per-abolire-motore-e-scoppio/220295/
(1) Vedi: http://www.esserecomunisti.it/?p=54362
(2) Fonte: http://ecoalfabeta.blogosfere.it/2012/01/fotovoltaico-litalia-e-la-seconda-potenza-mondiale.html
(3) Fonte: https://www.swe.siemens.com/italy/web/pw/press/News/Pages/InnovazioniEolicaExpo2012.aspx
(4) Fonte: http://195.103.237.153/minisiti/energia/documenti/Servizi/prontuario/unit.htm
(5) Fonte: http://www.consulente-energia.com/auto-elettrica-ibride-elettriche-plugin-come-calcolare-quanto-si-risparmia-consumano-in-100-km-rispetto-auto-benzina-gasolio-euro-litro.html
(6) Vedi : http://www.ariannaeditrice.it/vetrina.php?id_macrolibrarsi=21387
(7) Fonte: http://www.cnr.it/istituti/FocusByN.html?cds=063&nfocus=10
(8) Fonte : http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&frm=1&source=web&cd=1&cad=rja&ved=0CEAQFjAA&url=http%3A%2F%2Fwww.enea.it%2Fit%2Fenea_informa%2Fdocumenti%2Fquaderni-energia%2Fenergiaeolica.pdf&ei=4_4lUcjtHuf44QSFs4H4Dw&usg=AFQjCNHwQXmewpSRGJ3Jtwtf8DLt7XLS6g&bvm=bv.42661473,d.bGE
(9) Vedi : http://magazine.quotidiano.net/ecquo/ecquo/2010/07/14/inaugurata-a-priolo-la-centrale-solare-a-concentrazione-ideata-da-rubbia-finalmente/
(10) Fonte : Mani pulite: la vera storia : da Mario Chiesa a Silvio Berlusconi / Gianni Barbacetto, Peter Gomez, Marco Travaglio.
Siamo sulla stessa lunghezza d'onda. Anch'io voterò Grillo per le stesse identiche ragioni.
RispondiEliminaBardi stesso teorizza, secondo me a ragione, che le energie rinnovabili non potranno mai sostituire le energie fossili. L'unica soluzione è consumare meno, non solo risparmiando, ma tornare ai livelli di consumo energetico di 50 anni fa. La vera, bellissima sfida è come riuscire nonostante questo a mantenere un livello di vita decente per tutti. Questa sfida è possibile vincerla già con le tecnologie attuali, lo scoglio è, appunto, nella mentalità, che è ancora quella della "crescita" infinita.
RispondiEliminaNon so se Bardi ha ragione: può darsi. le energie rinnovabili, in ogni modo, sono da pochi anni sulla scena e mostrano una rivoluzione, soprattutto nel pensiero.
RispondiEliminaDiamogli tempo.
Per questo voterò Grillo: sperando.
Finanziare l'autosufficienza energetica con fonti rinnovabili, magari 15000 pale eoliche off shore non sarebbe affatto un problema per uno Stato come quello Italiano che avesse però riconquistato la propria Sovranità Monetaria. Anzi con la propria moneta, disponibile in quantità illimitata, lo Stato, finanziando lo sviluppo delle fonti sostenibili, darebbe un formidabile impulso all'economia Nazionale verso la piena occupazione. Esattamente la funzione che dovrebbe avere uno Stato Democratico. Il Debito pubblico è un problema solo se lo Stato utilizza una moneta non Sovrana come è appunto l'Euro.
RispondiEliminaSai, Michele Signa, so che la cosa è possibile: 5.000 aerogeneratori ciascuno nel basso Adriatico, nel Canale di Sicilia e in Sardegna non li vedrebbe nessuno e non darebbero fastidio alla navigazione.
RispondiEliminaPer la pesca sarebbe anche un aiuto: zone di ripopolamento.
E' dimostrato che dove ci sono queste aree, in un solo giorno i pescatori pescano l'equivalente di una settimana.
La moneta: qui non m'addentro troppo perché ho scarse conoscenze (non sono un "tuttologo", come oggi va di moda, solo uno scrittore) però so che nel bilancio dello Stato ci sono moltissime voci di spesa inutili. In realtà, sono tangenti et similia.
Certo, con l'attuale moneta a debito non si va da nessuna parte: anche il debito pubblico, un governo con le palle lo rinegozierebbe subito, con lo spettro di non rendere più niente.
Staremo a vedere.
Ciao a tutti
Carlo
Il risparmio energetico è possibile ed è quello che bisogna mettere in agenda, subito. Tagliare con la costruzione di apparati elettrici usa e getta o con "vita" programmata, com'è uso oggi e come chiedono agli ingegneri ( se no non si lavora più). Le fonti alternative possono dare un aiuto ma non saranno sufficienti. Quindi primo in lista: risparmio..risparmio..risparmio
RispondiEliminaIo so solo che da due mesi, da quando cioè è iniziata la buffonesca campagna elettorale, forse la più bugiarda, sgangherata e grottesca di sempre, sui media non si vedono e non si sentono altro che politici, vescovi e cardinali (causa abdicazione dell'ultimo sovrano assolutista del mondo e della storia).
RispondiEliminaUn solo grido: BASTA! NON SE NE PUO' PIU'! Andate tutti alla malora! Sparite! fate una cosa buona: suicidatevi!
Vi delegittimo tutti.
Nauseata.
Ciao a tutti, un paio di considerazioni:
RispondiElimina1) Quando si parla di rinegoziazione del debito io ho qualche dubbio.
Ci si rende conto che i CCT ed i BTP sono il piu' comune metodo di risparmio delle famiglie Italiane? E non solo, anche i fondi pensione e TFR ne sono pieni.
Cosa facciamo, diciamo alle famiglie che i loro risparmi e future pensioni caleranno del 50/75% da un giorno all altro?
Non e' che puoi rinegoziare il debito solo con chi ti pare a te (le banche cattive...)
2) Per cio' che riguarda le energie rinnovabili tu Carlo mi insegni che ci sono anche altre fondi, tipo idroelettrico grande medio e piccolo, oppure le biomasse dai liquami di allevamento, scarichi civili, scarti dell'industria agroalimentare. E se volessimo proprio crederci ci potremmo sbizzarrire con l'energia delle correnti marine e maree.
La nostra cara Terra produce energia per tutti, basta saperla catturare.
Cosa ne pensate?
Saluti
Io non parlo mai del risparmio energetico perché lo do per scontato: chi resta con le lampadine ad incandescenza quando quelle a led non consumano nulla?
RispondiEliminaMa proprio quasi nulla! Fatevi un piccolo calcolo sugli Ampère, viene da ridere!
Io stesso, poi, ho progettato ed installato due sistemi per la produzione d'acqua calda, vedi:
http://www.lolandesevolante.net/blog/2012/08/tutta-lacqua-calda-che-vuoi/
Ora sto finendo con l'impianto di Albisola: come si può evincere, non mi basta scrivere, voglio verificare!
Perciò, che parla di risparmio energetico sfonda una porta aperta, ma questo comporta una decrescita dei consumi inutili, e si tira dietro il problema dell'economia pianificata...
Qualcuno vuole aggiungere qualcosa?
Ciao a tutti
Carlo
"Se votare cambiasse veramente qualcosa, non ce lo lascerebbero fare".
RispondiEliminaMark Twain
http://www.youtube.com/watch?v=9H7taTvO_Xc&list=UU7dSmqDTiKm8A-xeNcrX54A&index=1
Purtroppo e dico purtroppo le mie previsioni sul rincoglionimento degli italiani a distanza di quasi due anni si stanno avverando tragicamente.Scrissi che Berlusconi è capace di rimbambire milioni d'italiani e ce riuscito senza problemi, come bambini gli italidioti hanno abboccato. Per quello che scrivevo allora, con toni forti, non lo nego, ma realistici ero censurato, oggi la storia mi da ragione.
RispondiEliminaCarlo delle scuse sarebbero doverose a chi conosce come me l'intima anima rimbeccillita di milioni d'italiani.
Saluti a tutti, scommetto che verrò censurato, ma è destino di chi prevede il futuro.
Ehe, tra due mesi tutti di nuovo a legittimare la truffa del voto!
RispondiEliminaPare che la confusione regni sovrana nei risultati elettorali.
Carlo, perché non ci fai invece un bell'articolo su Oscar Sparatorius, detto anche Oscar Pistolorius?
Ho sentito vari maschietti, amici suoi, ex-allenatori ed altro, quasi giustificarlo..."Ma era un bravo ragazzo"..."Chissà cosa è accaduto quella notte".
Perbaccolina, è accaduto che ha preso una pistola ed ha sparato quattro colpi ad una dolcissima ragazza di trent'anni, ammazzandola vigliaccamente e lucidamente. Ci vuole molto a capirlo? E poi uno che va a sparare per rilassarsi denota un carattere violento, e se possiede un sacco di armi ed ordina pure armi da guerra da tenere in casa, è un poveraccio debole e meschino, che ha bisogno di un'arma per sentirsi forte. Altro che campione od eroe!
Ciao. Eli
La cosa che mi garba di più dei risultati elettorali è la sonora legnata che hanno preso Monti e gli altri grembiulini Fini e Casini.
RispondiEliminaMonti, devi sparire!!! Torna alla Coca Cola, hanno bisogno di te (per sprofondare!)!
Orazio, per questa volta non sarai censurato, ma cerca di dire qualcosa di più intelligente...
RispondiEliminaDel tipo:
-Ciò che appare evidente è il fallimento di Monti, e questo non era scontato.
-La situazione, per come si presenta, è di completa ingovernabilità.
-Oggi mi è arrivato il fac simile per il rimborso dell'IMU da parte di Berlusconi. Qual è quel Paese che - oltre a non essere eleggibile perché concessionario di Stato - permette le truffe senza reagire?
-Dobbiamo proprio giungere al sangue? Non so se condividere l'ottimismo dei grillini. Questi ragazzi scambiano la logica con il suo evolvere, ovvero il tempo.
Che ha altro passo.
Grazie a tutti
Carlo
Carlo quandopenso a livello di culturapolitica degli italiani e lo raffronto alle loro scelte politiche, proprio non ce la faccio ad essere sereno. Potremmo essere più ricchi della germania, più dinamici della francia, più indipendeti dell'inghilterra e invece per colpa di un popolo rimasto al ventennio siamo lo zimbello d'Europa. Infine per quanto rigurda Monti, lasciamelo dire. Dato che gli italiani sono quello che sono è per lo meno imprudente pensare di ottenere un successo di massa. Ti saluto in futuro farò un intervento più pacato.
RispondiEliminaBeh, il risveglio è stato pesante...Grillo primo partito...
RispondiEliminaCarlo
Carlo,
RispondiEliminami stupisce molto che tu non abbia capito che Grullo e Casaloggia sono un prodotto mediatico creato dall'establishment finanziario anglo-americano.
Da Goebbels in poi dovremmo tutti aver imparato qualcosa sulla propaganda e sui mostri da essa creati. Ma del resto sei in buona compagnia, se hanno abboccato anche Fulvio Grimaldi, Dario Fo, e la brava Debora Billi.
Il grullismo è male endemico ed altamente contagioso, ma si sgonfierà presto.
Spero solo che l'ingovernabilità cui ha dato origine non diventi l'alibi per svolte autoritarie, la troika nazi-fascista non aspetta altro.
Eli - fuori da me imbastire polemiche qui - ma non ti sale il dubbio che se tanti "ci cascano" potrebbero aver visto giusto?
RispondiEliminaUn abbraccio
Carlo
Lungi da me imbastire polemiche qui, ma non bisogna sottovalutare mai la potenza della propaganda, il bisogno dell'essere umano d'innamorarsi di un "guru" (Napoleone, Lenin, Stalin, Mussolini, il faraone di Arcore), di essere guidati come bambini da un padre-egemone per evitare la responsabilità di pensare e decidere in proprio, l'illusione della libertà e della democrazia ingabbiate e pilotate.
RispondiEliminaIn questo primeggia la nota, bimillenaria associazione a delinquere romana, che è la madre di ogni nefandezza, ed ha creato lo schema fattuale cui ispirarsi, quel paradigma intessuto di plagio emozionale, ricatti emotivi e materialismo becero, estensione ed alimentazione delle paure.
Inoltre, per mia natura, essendo una free-lance nell'avventura della vita, una spericolata del Dharma, come si forma un gregge io vado in direzione opposta.
Aderisci al Club degli Apoti, quelli che non se la bevono!
Un abbraccio.
e.