Come ogni vascello armato che si rispetti, l’Olandese Volante era già in mare da alcuni giorni: solo, le rigide consegne del comandante erano state “tutti i fari spenti, nessuna comunicazione radio, motori spenti, solo vela e lontano dalle rotte commerciali”.
Dopo alcuni giorni di dure esercitazioni, finalmente sono stati rimossi i blocchi ai motori (di ricerca) ed il vascello è ora visibile.
Lasciateci dire cos’è stato fino ad oggi l’Olandese Volante: in una parola, un miracolo.
Otto persone, delle quali solo pochissime avevano avuto precedenti esperienze nella comunicazione, hanno iniziato a lavorare circa sei mesi fa: alcuni di loro sono riusciti a conoscersi di persona, mentre per altri la distanza non l’ha, finora, concesso.
E’ stata, per tutti – me compreso – una scuola d’organizzazione, potremmo dire “l’organizzazione della fantasia” perché scrivere, in fin dei conti, è un’arte.
Non so se il “prodotto” è all’altezza delle aspettative, perché questo solo i lettori potranno deciderlo, però noi c’abbiamo messo tutto il nostro impegno affinché l’Olandese Volante fosse curato sin nei minimi particolari (come per ogni vascello in mare, la manutenzione è continua) e non fosse un “blog plus” o un “partitino minus”: siamo riusciti a creare ciò che desideravamo, ossia una rivista on-line.
E, credeteci, è stata per tutti una gran fatica.
Di là dei giudizi che ciascuno di noi potrà fornire, s’impone una riflessione: oggi è una bella giornata, e non solo perché l’Olandese Volante veleggia con eleganza.
E’ bella perché, nonostante gli apocalittici mezzi dell’informazione mainstream, la nostra nave è stata allestita e messa in mare praticamente senza mezzi finanziari, col lavoro di tutti, con la volontà di tutti di creare una nuova “palestra” d’informazione e di cultura.
Una “palestra” che ha cercato d’esser nuova anche nella forma, ad iniziare dall’abolizione delle tradizionali rubriche (Interni, Esteri, ecc) per lasciare al lettore la curiosità di visitare la “nave” seguendo il ritmo del rollio e del beccheggio, trastullandosi dove più gli pare e con la libertà di capire da solo quali sono le ripartizioni per argomento.
A margine, però, ricordiamo che sull’Olandese Volante – come su ogni vascello armato – vige una ferrea disciplina: leggere, al riguardo, le regole per i commenti.
E veniamo a questo blog.
Dopo anni di lavoro su questo blog ci sono affezionato, e non lo getterò in mare come un secchio di rifiuti, però il passo era obbligato: spesso, nel vorticare dei commenti, s’intuiva che c’era oramai un lavoro d’elaborazione collettiva, un “unico agire” nel quale il mio articolo era soltanto il “La” iniziale.
Può darsi che, ogni tanto, mi verrà la voglia di lasciar correre una vena intimista: lo utilizzerò per questo, come mio, personale, specchio al quale osservarmi. Il resto, oramai, è sull’Olandese Volante.
Permettetemi una riflessione: non so quanti “affermati” (ah!ah!ah!) bloggher l’avrebbero fatto, oppure si sarebbero accontentati delle tante “gloriuzze di Lissa” che il tempo ci concede.
Infine – lo so, morite dalla voglia di salire a bordo… – un ringraziamento, non di facciata, non la solita lacrimuccia di circostanza…non s’addice alla nostra nave.
Già sapevamo che i sardi sono “gente tosta”, ma che ne esistessero di “tosti” come Dario Murtas – il nostro webmaster – non eravamo del tutto certi. Oggi, lo siamo.
Benvenuti a bordo: http://www.lolandesevolante.net/
Dopo alcuni giorni di dure esercitazioni, finalmente sono stati rimossi i blocchi ai motori (di ricerca) ed il vascello è ora visibile.
Lasciateci dire cos’è stato fino ad oggi l’Olandese Volante: in una parola, un miracolo.
Otto persone, delle quali solo pochissime avevano avuto precedenti esperienze nella comunicazione, hanno iniziato a lavorare circa sei mesi fa: alcuni di loro sono riusciti a conoscersi di persona, mentre per altri la distanza non l’ha, finora, concesso.
E’ stata, per tutti – me compreso – una scuola d’organizzazione, potremmo dire “l’organizzazione della fantasia” perché scrivere, in fin dei conti, è un’arte.
Non so se il “prodotto” è all’altezza delle aspettative, perché questo solo i lettori potranno deciderlo, però noi c’abbiamo messo tutto il nostro impegno affinché l’Olandese Volante fosse curato sin nei minimi particolari (come per ogni vascello in mare, la manutenzione è continua) e non fosse un “blog plus” o un “partitino minus”: siamo riusciti a creare ciò che desideravamo, ossia una rivista on-line.
E, credeteci, è stata per tutti una gran fatica.
Di là dei giudizi che ciascuno di noi potrà fornire, s’impone una riflessione: oggi è una bella giornata, e non solo perché l’Olandese Volante veleggia con eleganza.
E’ bella perché, nonostante gli apocalittici mezzi dell’informazione mainstream, la nostra nave è stata allestita e messa in mare praticamente senza mezzi finanziari, col lavoro di tutti, con la volontà di tutti di creare una nuova “palestra” d’informazione e di cultura.
Una “palestra” che ha cercato d’esser nuova anche nella forma, ad iniziare dall’abolizione delle tradizionali rubriche (Interni, Esteri, ecc) per lasciare al lettore la curiosità di visitare la “nave” seguendo il ritmo del rollio e del beccheggio, trastullandosi dove più gli pare e con la libertà di capire da solo quali sono le ripartizioni per argomento.
A margine, però, ricordiamo che sull’Olandese Volante – come su ogni vascello armato – vige una ferrea disciplina: leggere, al riguardo, le regole per i commenti.
E veniamo a questo blog.
Dopo anni di lavoro su questo blog ci sono affezionato, e non lo getterò in mare come un secchio di rifiuti, però il passo era obbligato: spesso, nel vorticare dei commenti, s’intuiva che c’era oramai un lavoro d’elaborazione collettiva, un “unico agire” nel quale il mio articolo era soltanto il “La” iniziale.
Può darsi che, ogni tanto, mi verrà la voglia di lasciar correre una vena intimista: lo utilizzerò per questo, come mio, personale, specchio al quale osservarmi. Il resto, oramai, è sull’Olandese Volante.
Permettetemi una riflessione: non so quanti “affermati” (ah!ah!ah!) bloggher l’avrebbero fatto, oppure si sarebbero accontentati delle tante “gloriuzze di Lissa” che il tempo ci concede.
Infine – lo so, morite dalla voglia di salire a bordo… – un ringraziamento, non di facciata, non la solita lacrimuccia di circostanza…non s’addice alla nostra nave.
Già sapevamo che i sardi sono “gente tosta”, ma che ne esistessero di “tosti” come Dario Murtas – il nostro webmaster – non eravamo del tutto certi. Oggi, lo siamo.
Benvenuti a bordo: http://www.lolandesevolante.net/
Vento in poppa...amici.
RispondiEliminaGrazie a tutti per la realizzazione di questo piccolo miracolo, in un mondo che ha veramente bisogno di miracoli.
Ma non cercheremo la bonaccia...per Nettuno! Che sia una burrasca di parole, la scia che lasceremo in mare.
Sul ponte sventola bandiera corsara, è questo il segno della nostra determinazione.
E adesso, vi aspettiamo a bordo dell'Olandese Volante.
yip...yip...urrà!!
Il Nostromo
Leggo con piacere che L’Olandese Volante è ufficialmente in mare aperto. Ho dato uno sguardo veloce al nuovo sito e, nonostante non abbia ancora approfondito l’esplorazione della nave, devo dire che avete fatto un magnifico lavoro in un tempo veramente breve.
RispondiEliminaUn caloroso saluto.
Massimiliano
Era ora marinai!
RispondiEliminaFinalmente una bella notizia!
E che bel lavoro!
Conoscendovi (per il momento solo attraverso questo blog) non avevo dubbi sul risultato!
Preso dall'entusiasmo mi permetto un suggerimento.
Ora è opportuno che si faccia un poco di "web marketing" (gratuito, ovviamente): per diffondere il più possibile la rivista è importante che si "spargano" nella rete il maggior numero possibile di link al suo sito.
Per questo è opportuno, anzi necessario, che tu Carlo metta in questo tuo blog e nel tuo sito il link permanente all'Olandese volante.
Così facciano anche tutti gli affezionati lettori di questo blog che hanno delle pagine web che possono gestire.
Idem su Facebook. Chi ha account lì, inserisca il link alla rivista.
A proposito, sarebbe opportuno aprire proprio su facebook una pagina specifica dedicata alla rivista.
Più link si hanno e più il vascello sarà visibile dai motori di ricerca, e più sarà possibile per lui "stringere il vento" e risalire verso le prime pagine di Google e compagnia.
Saluti,
Alex
Acrescere, acrescere, acrescere
PS: 'mo mi vado subito ad iscrivere, e inizio a commentare, che gli articoli con i commenti sono più interessanti e danno il senso di quanto sia viva e letta la rivista, e la loro presenza invoglia anche altri a leggere, iscriversi, rispondere, parlarne, divulgare, far conoscere.
E' un lavoro da mozzo, oscuro e faticoso, ma senza noi mozzi le navi sarebbero opache, sporche ed inospitali :-)
Ormai si intuiva che qualcosa di speciale stava per andare in porto…e dopo averlo visto devo dire che è proprio un bel lavoro. Il mare che solcherà l’olandese è immenso e più spesso tempestoso che calmo…ci vivono pesci degni di considerazione ma soprattutto tanti pesci piccoli e insignificanti, spero che non vi dimenticherete di loro
RispondiEliminaIl primo giorno, sono salite sull'Olandese circa 400 persone, che hanno letto circa 1500 pagine. Non mi sembra un risultato da buttare, considerando che l'unica "porta", per ora, è stato questo articolo.
RispondiEliminaA tutti gli amici, chiediamo d'inviare un semplice messaggio sulle loro liste di distribuzione, indicando semplicemente il link ed un loro breve commento.
Noi, non abbiamo ancora fatto partire le comunicazioni "ufficiali", lo faremo a giorni.
Poi, penseremo anche a Facebook, certo...
In ogni modo, già arrivano richieste per la pubblicazione dei nostri articoli su altri siti, collaborazioni, scambi...
Insomma, come diceva qualcuno, "fare con impegno un lavoro, alla fine, paga".
Grazie a tutti
Carlo
Saluti a tutti,
RispondiEliminal'olanedese volante l'ho visitato,
ho letto tre articoli (solo tre)
due di Mamhoud ed uno di Urso...
Per i miei personalissimi gusti la grafica non mi piace...non capisco l'impaginazione (è per lo stesso motivo che non visito mai siti 'strutturati'... ho visitato pochissimo donchisciotte, poco disinformazione, vedo solo la prima pagina di repubblica ecc...un lungo ecc...) ma capisco sia solo un mio personalissimo handicap...
Avrei una nota di demerito per l'articolo di Urso ma forse sono io che non l'ho interpretato bene (anche se il suo commento in risposta ad Alex a confermato il mio pensiero)...
La differenza di siti molto strutturati come l'olandese ed un blog come questo è
proprio nei commenti... chi scrive un commento è (giustamente?) "vigilato" forse (ripeto forse) diversamente da chi scrive articoli, ho una idiosincrasia (personalissima lo ripeto) forte verso i bicchieri d'acqua e le 'cristallerie' in genere, quando ho sete voglio bere alla fontana, alla grezza 'cannella' senza limitazioni di quantità, poi magari ne berrò solo un sorso o anche meno, ma mi piace sapere di poter bere quanto voglio...
Ringrazio Mamhoud e lo saluto da qui dove sono ancora 'conosciuto'...
Vi auguro ogni bene e grande fortuna con tutto il mio cuore...nel contempo vi saluto, io resto a terra!
La mia "critica" inizia e finisce qui, adesso.
L'ho espressa a pelle ed a caldo ma cercherò di diffondere il vostro olandese, fra i miei amici e conoscenti, in modo acritico...le mie idiosincrasie sono mie e non intendo né diffonderle oltre nè inquinare con esse il giudizio dei miei amici.
salutations
RA
Ogni piattaforma ha le sue pecche, Roberto: nei commenti "nidificati" di CDC finisci per non capire più chi esprime un concetto e chi risponde, nell'archivio di Disinformazione ci si perde...
RispondiEliminaWordpress, come piattaforma, è quella che più si avvicina ad una rivista on-line, per questo l'abbiamo scelta.
D'altro canto, proprio qui, quando c'erano 20-30 commenti ad un articolo, era difficile orientarsi.
L'Olandese è la semplice evoluzione di questo blog: tanta gente aveva tanto da dire.
Poi, ovviamente, rispetto il tuo "sentire" e ti ringrazio per la diffusuine che farai.
Ciao
Carlo
Allora vento in poppa, amici!
RispondiElimina