Sarà che stavo ascoltando una delle mie composizioni preferite – gli Ultimi Quattro Canti (Vier Letzte Lieder) di Richard Strass – ed ero dunque pervaso dall’atmosfera decadente del compositore, appena segnata da qualche timida primula di morente romanticismo. Sarà che l’Inverno si sta presentando con i suoi toni più spicci, ricordandoci la nostra caducità ma anche l’importanza di saper tenere la schiena ritta. Sarà che ero lontano dallo spicciolare le notiziole politiche. Sarà.
Così, quando ho letto che Mara Carfagna vuole salutare Silvio Berlusconi ed andarsene, sulle prime l’ho incasellata nell’avventura romantica: come dimenticare quel “se non fossi già sposato ti sposerei” d’appena un paio d’anni or sono?
Quando ho letto che lei avrebbe atteso il tanto sospirato giorno della fiducia al Governo per votare a favore, e quindi andarsene, ho pensato che la Carfagna si comportasse come la vera eroina di un romanzo ottocentesco la quale – nel gran calderone dello scivolo decadente che stiamo percorrendo – valutasse e pesasse, insieme, sentimenti (ammirazione, gratitudine, stima, ecc) ed azione politica.
E invece.
In realtà, tutta la storia gira attorno a 150 milioni di euro che il governo aveva destinato dapprima alle Province (Cosentino), poi alla Regione (Caldoro) e quindi, nuovamente, al “sistema” di Casentino con qualche postilla per Caldoro. Un gran casino? No, un gran vortice di soldi che ancora oggi nessuno sa dove andrà a posarsi.
Mara Carfagna afferma che, oramai, nel PdL c’è “una guerra per bande” e non abbiamo difficoltà a crederle, e che questa lotta trova nella Campania una delle “faglie” più pericolose e dolorose. Sull’analisi, concordiamo in pieno.
Il problema è che noi possiamo dirlo, noi possiamo sottolinearlo, noi possiamo metterlo all’indice dell’opinione pubblica perché non siamo parti in causa: per noi, che i soldi giungano a Cosentino oppure a Caldoro, non sposta una virgola. Per un Ministro ed esponente del PdL, la cosa è un po’ diversa.
Si potrà affermare che Cosentino è in “odore” di camorra e forse anche qualcosa di più, ma nessuno ci può assicurare che il tandem Carfagna-Caldoro sia la soluzione per i mali campani poiché, in fin dei conti, fanno tutti parte della stessa “caserma”.
E ci saranno, in Primavera, le elezioni per il Sindaco di Napoli.
Se fossimo degli sprovveduti, potremmo credere ad una Mara Carfagna eroina di un romanzo ottocentesco, ma la musica è finita e torniamo con i piedi per terra. Partendo da qualcosa che può apparire, a prima vista, assai distante dalla bella signora e dal Vesuvio.
Beppe Grillo e il suo Movimento a 5 Stelle si presenteranno alle prossime elezioni politiche: quanto vale, nel borsino nazionale dei sondaggi, il Beppe nazionale?
I sondaggi non sono dati elettorali e cambiano, ma l’ordine di grandezza non muta: i recenti sondaggi indicano il Beppone in una “forbice” fra il 2 ed il 5% dei votanti. Buon risultato?
Sì, per una formazione che si presenta per la prima volta come l’alfiere dell’antipolitica, ossia di una specie di contro-politica o di nuova politica. Sì, un buon risultato: agli altri, cosa rimane? “Solo” il 95%.
Perciò, su quel 95% dei votanti – che saranno probabilmente il 60-70% degli aventi diritto – centrano le loro attenzioni tutti i partiti, da Berlusconi a Vendola.
Per conquistarli idealmente? Sì, anche.
Il voto per appartenenza – un tempo si scomodava l’ideologia – è molto, molto in ribasso nel borsino dei sondaggi: se Grillo, dopo anni ed anni di can can, di salti in piazza ed insulti, di promesse e minacce…non riesce a raccogliere che un misero 5% al massimo, vuol dire che gli italiani votano più per convenienza che per appartenenza.
Non siamo mica come gli islandesi i quali, per punire il governo reo d’averli cacciati nella crisi dei subprime, eleggono con proporzioni bulgare un sindaco di Reykjavik pescandolo fra i ruoli degli attori!
Noi siamo ligi, buoni buonini, politically ipercorrect e, nel caleidoscopio delle vicende del giorno dopo – che sono soltanto utili a scalzare quelle del giorno prima – per prima cosa “teniamo famiglia”, quando non è corrente, cosca e di nuovo famiglia. Perché “famiglia” – in Italia – ha più significati.
Quei 150 milioni di euro sono la posta, l’albero della cuccagna per chi riuscirà a gestirli e conquistare così il Comune di Napoli, aggiungendo un tassello all’infinito puzzle dei compensi per la propria cosca. Pardon, famiglia. No, scusate, partito. Anzi no, corrente.
Con buona pace di Madame Bovary, Violetta e Jane Eyre, che sarebbero forse passate sotto il Vesuvio soltanto per gustare “la terra dove fioriscono i limoni”.
Articolo liberamente riproducibile nella sua interezza, ovvia la citazione della fonte.
Così, quando ho letto che Mara Carfagna vuole salutare Silvio Berlusconi ed andarsene, sulle prime l’ho incasellata nell’avventura romantica: come dimenticare quel “se non fossi già sposato ti sposerei” d’appena un paio d’anni or sono?
Quando ho letto che lei avrebbe atteso il tanto sospirato giorno della fiducia al Governo per votare a favore, e quindi andarsene, ho pensato che la Carfagna si comportasse come la vera eroina di un romanzo ottocentesco la quale – nel gran calderone dello scivolo decadente che stiamo percorrendo – valutasse e pesasse, insieme, sentimenti (ammirazione, gratitudine, stima, ecc) ed azione politica.
E invece.
In realtà, tutta la storia gira attorno a 150 milioni di euro che il governo aveva destinato dapprima alle Province (Cosentino), poi alla Regione (Caldoro) e quindi, nuovamente, al “sistema” di Casentino con qualche postilla per Caldoro. Un gran casino? No, un gran vortice di soldi che ancora oggi nessuno sa dove andrà a posarsi.
Mara Carfagna afferma che, oramai, nel PdL c’è “una guerra per bande” e non abbiamo difficoltà a crederle, e che questa lotta trova nella Campania una delle “faglie” più pericolose e dolorose. Sull’analisi, concordiamo in pieno.
Il problema è che noi possiamo dirlo, noi possiamo sottolinearlo, noi possiamo metterlo all’indice dell’opinione pubblica perché non siamo parti in causa: per noi, che i soldi giungano a Cosentino oppure a Caldoro, non sposta una virgola. Per un Ministro ed esponente del PdL, la cosa è un po’ diversa.
Si potrà affermare che Cosentino è in “odore” di camorra e forse anche qualcosa di più, ma nessuno ci può assicurare che il tandem Carfagna-Caldoro sia la soluzione per i mali campani poiché, in fin dei conti, fanno tutti parte della stessa “caserma”.
E ci saranno, in Primavera, le elezioni per il Sindaco di Napoli.
Se fossimo degli sprovveduti, potremmo credere ad una Mara Carfagna eroina di un romanzo ottocentesco, ma la musica è finita e torniamo con i piedi per terra. Partendo da qualcosa che può apparire, a prima vista, assai distante dalla bella signora e dal Vesuvio.
Beppe Grillo e il suo Movimento a 5 Stelle si presenteranno alle prossime elezioni politiche: quanto vale, nel borsino nazionale dei sondaggi, il Beppe nazionale?
I sondaggi non sono dati elettorali e cambiano, ma l’ordine di grandezza non muta: i recenti sondaggi indicano il Beppone in una “forbice” fra il 2 ed il 5% dei votanti. Buon risultato?
Sì, per una formazione che si presenta per la prima volta come l’alfiere dell’antipolitica, ossia di una specie di contro-politica o di nuova politica. Sì, un buon risultato: agli altri, cosa rimane? “Solo” il 95%.
Perciò, su quel 95% dei votanti – che saranno probabilmente il 60-70% degli aventi diritto – centrano le loro attenzioni tutti i partiti, da Berlusconi a Vendola.
Per conquistarli idealmente? Sì, anche.
Il voto per appartenenza – un tempo si scomodava l’ideologia – è molto, molto in ribasso nel borsino dei sondaggi: se Grillo, dopo anni ed anni di can can, di salti in piazza ed insulti, di promesse e minacce…non riesce a raccogliere che un misero 5% al massimo, vuol dire che gli italiani votano più per convenienza che per appartenenza.
Non siamo mica come gli islandesi i quali, per punire il governo reo d’averli cacciati nella crisi dei subprime, eleggono con proporzioni bulgare un sindaco di Reykjavik pescandolo fra i ruoli degli attori!
Noi siamo ligi, buoni buonini, politically ipercorrect e, nel caleidoscopio delle vicende del giorno dopo – che sono soltanto utili a scalzare quelle del giorno prima – per prima cosa “teniamo famiglia”, quando non è corrente, cosca e di nuovo famiglia. Perché “famiglia” – in Italia – ha più significati.
Quei 150 milioni di euro sono la posta, l’albero della cuccagna per chi riuscirà a gestirli e conquistare così il Comune di Napoli, aggiungendo un tassello all’infinito puzzle dei compensi per la propria cosca. Pardon, famiglia. No, scusate, partito. Anzi no, corrente.
Con buona pace di Madame Bovary, Violetta e Jane Eyre, che sarebbero forse passate sotto il Vesuvio soltanto per gustare “la terra dove fioriscono i limoni”.
Articolo liberamente riproducibile nella sua interezza, ovvia la citazione della fonte.
Bell'articolo Carlo mi ha molto fatto bene al cuore quando dici: Noi siamo ligi, buoni buonini, politically ipercorrect e, nel caleidoscopio delle vicende del giorno dopo – che sono soltanto utili a scalzare quelle del giorno prima – per prima cosa “teniamo famiglia”,
RispondiEliminaQuindi hai finalmente capito che il popolo italiano è incapace di pensare quando entra in gabina elettorale e vota come un ebete a cui hanno fatto la lobotomia frontale. La Carfagna punta al tesoretto della spazzatura, lo avrà lei, lo prenderà Cosentino lo dovrà spartire con altri. Bossi il secessionista ha additato alla magistratura la Jervolino, temono Rosetta alle prossime elezioni? Ma?? Secondo me Bossi punta ad avere un sud dichiaratamente in mano alle mafie, camorre e ndranghete per meglio convincere i buoni e onesti padani a seguirlo nella secessione, vero suo obiettivo. Un sud con anche una parvenza di legalità lo disturba. Mi pare che piano piano si stia avverando la mia previsione di un nord repubblica leghista a forte componente oligarchica e un sud regno di mafioland in cui Berlusconi meglio di altri può ottenre il potere assoluto senza opposizioni. Vedi in Sicilia dove il PD o una parte di esso sta con Lombardo il secessionista dei poveri o dei miei stivali.
Ciao
I LUOGHI NON COMUNI
RispondiEliminaSecessione=
cessione del quinto.
Crollo di Pompei
statistica negativa di prestazioni da Escort.
I fatti di Terzigno visti da un Italiano molto medio.
Il solito scandaloso acquisto milionario dell'Inter.
Chi è MARA CARFAGNA?
Un giudice di X-factor
Domanda a un bambino di 6 anni dopo avergli mostrato la foto del CAV...chi è costui?
R: Un omino della playmobil.
LIBERE ASSOCIAZIONI
Fini, Casini, Rutelli e Bersani
4 marmittoni alle grandi manovre
w la leggerezza
ciao
B.S.
Che vi avevo detto Berlusconi ha incontrato la Carfagna e in pochi minuti....
RispondiEliminahttp://www.repubblica.it/politica/2010/11/25/news/carfagna_berlusconi-9481879/
ha sistemato tutto.
L'italiano è un popolo di ebeti a cui hanno fatto la lobotomia frontale. Ripeto, Berlusconi vincerà le lezioni e si papperà l'Italia del centro sud la lega il nord.
Ciao a tutti
Orazio, ha ragione Black: guai a prenderli sul serio! Domani ribalteranno tutto, poi di nuovo...
RispondiEliminaE' un semplice teatrino, non l'hai capito?
Le cose serie ci sono, ma nessuno ne parla mai: i cinesi s'accaparrano le miniere di Cromo, Vanadio, Germanio, ecc del pianeta e noi...ne seppelliamo migliaia di tonnellate nei campi del Sud!
Queste sono cose serie, non il gossip della politica italiota.
Ciao a tutti
Carlo
Orazio, vorrei pregarti di asgtenerti dall'offendere in continuazione il popolo italiano, ricordantoti semplicemente che alle ultime elezioni - e secondo il tuo metro di giudizio- almeno oltre 1/3 degli italiani non solo non e' ebete perchè non vota alzoditacco ma e' addirittura lungimirante perche non vota neanche gli altri.
RispondiEliminaIn piu' di quei 2/3 terzi solo circa 1/3 e' ebete secondo la tua visuale.
Non credi che sia ora di tornare a ..ratio?
DoC
P.S. all'inizio Carlo mi a veva preoccupato...poi la nebbia e' sparita.
Doc io non voglio offendere gli italiani, ma gli è che con il sistema elettorale italiano basta avere il 33% dei voti per prendere il 55% dei seggi in parlamento. Quindi mi disturba che una minoranza di ebeti condanni la maggioranza a vivere sotto il tallone del nano eroticus.
RispondiEliminaCiao
Non so per quale ragione - doc - mi assegnavi "alla nebbia", ma hai ragione solo in parte. Perché non ne sono proprio uscito.
RispondiEliminaPurtroppo, in questi mesi, ho vissuto parecchie delusioni professionali - mi riferisco alla mia attività di scrittore - e questo mi ha cambiato.
Il Carlo misantropo, solo, sulla coperta della Gretel è quello che interrogo più spesso. A volte, anche solo gestire il blog mi viene a noia, è diventata un'abitudine.
Ho aspettato che qualcuno desse il "La" per ammetterlo: ho perso smalto, ma ci hanno messo del bello e del buono per cacciarmi nell'angolo.
In ogni modo, quando mi stuferò farò un bel articolo di commiato, non dubitate.
Carlo
Carlo, con il dovuto rispetto, hai un'eta'. E se, da una parte, si puo' essere pasolinianamente d'accordo sul fatto che l'unico contratto che segue uno scrittore e' quello con i suoi lettori, dall' altra, (e questa e'solo la mia personale opinione), uno scrittore dovrebbe prima di tutto scrivere per se stesso, per non smettere mai di porsi nuove domande. Soprattutto quando pensa di avere esaurito le proprie energie.
RispondiEliminaSpero di non essere stato troppo contorto, un saluto.
Hai ragione Bobby: il problema è capire "quando" si realizza quella condizione, che non è così facile.
RispondiEliminaQuando hai scritto tanto, è come per chi viaggia per lavoro: cento chilometri in più...
Difficile capire quando è ora d'uscire definitivamente dall'autostrada.
Comunque, sono contento che sia uscita questa riflessione, perché ce l'avevo dentro e qui, in questo blog, siamo degli amici, seppur virtuali.
Grazie
Carlo
Carlo, e gli altri, (forse) non sai quanto sia vero per me quello che hai esternato: questo blog è stato una specie di porto personale a cui mi sono aggrappato per continuare a pensare di essere ancora "il buldog" e/o "la Roccia" con cui mi appellava mia figlia.
RispondiEliminaPerciò Carlo sta sù: anche lo stare sottovento è importante per capire cosa siamo e dove vogliamo andare.
Buon Cammino a Te e a tutti ..
Doc