Stavo per mettermi a rifinire l’articolo nel quale desideravo spiegare perché, non avevo accettato l’invito di Faremondo, a Bologna per il 24 Ottobre – non tanto perché la mia presenza contasse qualcosa, bensì per approfondire il discorso di “come” e “perché” “uscire dalla Rete” – quando mi sono imbattuto in uno di quei sassi che, se li “becchi di punta” come l’ho preso, ti fanno stramazzare con la faccia nel fango.
Roba del genere dovrebbero pubblicarla solo per i minori di 12 anni e per gli over-90, perché tutti gli altri – se solo si rendessero conto di quel che c’è scritto – dovrebbero sobbalzare sulla sedia e chiamare i Pompieri, i Carabinieri, Terminator, John Wayne…il Mago Otelma…
Repubblica, riporta[1] un articolo comparso sul Financial Times Deutschland a firma di Juergen Stark: Stark è membro del consiglio della Banca Centrale Europea, un personaggio molto vicino al suo Presidente, il francese Jean-Claude Trichet. Ergo, questo è il “verbo” della BCE, non un’illazione, una fanfaluca, una “voce dal sen sfuggita”, una battuta, una barzelletta. Sembrerebbe, dunque, una cosa seria.
Difatti, il tono di Stark è serissimo e lapidario, al punto che è persino difficile immaginare le solite, fiacche “smentite”:
“Quello che ci serve è una vigilanza fiscale e macroeconomica de-politicizzata, regole di bilancio più forti e più severe, meccanismi di sanzione più semplici quando tali regole vengono violate e uno stretto coordinamento in politica economica. Una sorveglianza depoliticizzata può essere meglio realizzata da un organismo indipendente, che sia ufficiale o non ufficiale.”
“Con quella bocca può dire ciò che vuole!” – verrebbe da dire – se Stark fosse persona che si rende conto di quel che dice. Probabilmente no: mi sa che Jeurgen Stark è uno di quei tizi che, nelle amministrazioni, vengono scherzosamente definiti “gole profonde”. In pratica, quando si vuole far sapere erga omnes qualcosa, si va dalla “gola profonda” e si sussurra al suo orecchio la notizia, aggiungendo l’ovvia precauzione della segretezza. Il gioco è fatto: dieci minuti dopo, lo sanno anche quelli che erano fuori sede per servizio.
Se, invece, dovessimo – e, trattandosi di una fonte ufficiale, dobbiamo considerarla attendibile – saremmo oramai nell’ambito della cospirazione.
La giustificazione di tanto ardire? Eccola:
“Vi è il rischio che il consolidamento di bilancio divenga meno importante, non appena un certo grado di riduzione del disavanzo avrà calmato i mercati”.
Qui, il buon Stark, è nella versione “babau”: siamo dunque in presenza non solo, come prima ipotizzavamo, della solita “lingua assatanata”, pronta a rivelare anche chi si tromba l’addetta alla triturazione dei documenti “sensibili” della BCE, bensì di un robottino giapponese multifunzione. Lo volti, apri la zip celata nelle pieghe della giacca, accendi il monitor e selezioni la voce desiderata.
Il menu è ridotto e non comprende alcune funzioni avanzate, che erano invece presenti in quello della famosa spia russa, detta, appunto, “Anna la Rossa”: tornata in Russia, hanno selezionato il menu “Calendari sexy” ed il prodotto, immediatamente, s’è materializzato[2]. Non siamo a conoscenza se tale menu sia presente nel display di Stark: d’altro canto, la cosa non ha nessuna importanza per quel che andremo a trattare.
Juergen Stark è una “scheggia impazzita” del sistema? Uno che si è bevuto troppi Martini, ed è finito per farsi pagare l’ultimo dal solito giornalista gossiparo di turno? No, non è così.
Il suo “capo”, niente di meno che il gran Presidente della BCE Trichet – dopo aver spento il robottino-Stark – spiega:
“…che il consolidamento dei bilanci è essenziale alla ripresa e l'ultima versione definita del Patto di stabilità e crescita può andare bene per l'intera Unione europea, ma non è sufficientemente ambiziosa per il gruppo dell'Eurozona.”
Tiriamo le somme.
La BCE non considera più affidabili le istituzioni politiche europee: fatevi da parte – dice – adesso l’economia la regoleremo noi, vi piaccia o non vi piaccia.
Non siete abbastanza “ambiziosi” e, dunque, dovremo fare noi il vostro lavoro: sembra di sentir riecheggiare le parole, un poco ambiziose e parecchio blasfeme – “facciamo il lavoro di Dio” – di Lloyd Blankfein, il gran capoccione di Goldman & Sachs.
Queste cose non sono proprio una novità ma, dette in questo modo – senza peli sulla lingua – sembrerebbero indicare che lo scontro, all’interno delle istituzioni (!) europee, è oramai all’arma bianca.
Il dibattito si sposta dunque sul piano del cosiddetto “complottismo” il quale – dopo le parole di Stark, e ci meravigliamo che nessuno dei cosiddetti siti dell’informazione “alternativa” ne abbia compreso la gravità – “scade” a mera cronaca. In altre parole: questa gente non complotta più nulla nelle spelonche dell’economia globalizzata. Ce lo dice in faccia: fatevi da parte e consegnateci le vostre vite. Perché?
Diamo un’occhiata, prima, all’impianto europeo.
Si va a votare e s’eleggono i rappresentanti al Parlamento Europeo, e qui c’è il primo stop.
Logica vorrebbe che, quei parlamentari, eleggessero una maggioranza la quale esprimesse una sorta di Primo Ministro europeo. Invece no: i governi dei vari Paesi s’accordano ed eleggono una “Commissione Europea” ed il relativo Presidente.
Già qui c’è un vulnus: non è la stessa cosa se, ad eleggere il Primo Ministro Europeo (o come lo vogliamo chiamare), sono dei rappresentati (almeno!) eletti o dei Governi – certo, anch’essi eletti – perché nel secondo caso non si tiene più conto del principio di rappresentanza.
Insomma, chi decide? I parlamentari – che sono eletti in base alla popolazione residente – oppure dei governi che, domani, potrebbero cambiare? E ciò avviene di regola, non come eccezione.
Il secondo vulnus riguarda ciò che dovrebbe stare “sopra” l’impianto, ossia una legge generale contenente i principi generali, gli obiettivi e la prassi politica. Normalmente, tale legge viene chiamata “Costituzione” ed è dal tempo delle monarchie assolute che se ne sente parlare. Insomma, non è proprio una roba uscita con l’ultima pubblicità di Mac Donald.
Se, da un paio di secoli circa, tutte le nazioni si sono dotate di uno strumento insostituibile per codificare la vita democratica – “l’essenza” d’ogni democrazia – l’evidenza che l’UE non possiede un simile strumento la connota non più fra le istituzioni democratiche, bensì fra i regimi assolutistici. A meno di pensare che un escamotage come il Trattato di Lisbona sia qualcosa che assomiglia ad una Costituzione: al che, si potrebbe ribattere che anche un carro da buoi assomiglia ad un tram.
In sintesi, l’UE non è una costruzione democratica: questa non è un’opinione, né una pozione di veleno e nemmeno il frutto di chissà quali elucubrazioni complottiste. E’ nei fatti, ampiamente dimostrati.
Qualora esistesse una Costituzione Europea – denominata tale – un Presidente Europeo demandato a farla rispettare, un Primo Ministro eletto da un Parlamento, a sua volta eletto dai cittadini, quella sarebbe – nelle forme – una costruzione democratica. Non altro: il resto, sono soltanto pasticci.
E’ chiaro che, in una costruzione così “pasticciata” – per usare un bonario eufemismo – tutti possono reclamare una fetta di potere o vantare titoli per farlo.
La situazione – allo stato dell’arte – è questa: s’elegge un Parlamento, il quale non si capisce bene che rapporto ha con l’effettiva guida/controllo dell’Unione. I Capi di Stato eleggono poi una Commissione, la quale nomina il suo Presidente ed un responsabile per la Politica Estera.
Siccome c’è un evidente – ma solo apparente – vuoto di potere, chiunque si sente autorizzato ad inserirsi per manovrare le leve del potere.
Facciamo finta di seguire Stark nelle sue “esternazioni”.
Eleggiamo il Parlamento, eleggono la Commissione, eccetera, eccetera…poi, appena c’è da prendere una decisione economica: STOP!
Arriva il Presidente di turno della BCE che detta l’agenda: dunque…no, secondo i nostri calcoli…la vita lavorativa deve iniziare a 14 anni e terminare a 71…questo per il bilancio, per la solidità della costruzione europea, per il fulgido avvenire dell’Unione. Sembra d’ascoltare il Re Sole.
Le popolazioni europee avranno diritto d’esser malate, e l’UE avrà il dovere di rispettare questo loro diritto, ma senza intervenire, sia chiaro! Ciascuno è libero d’ammalarsi come desidera – siamo liberali! – ma non interverremo con nessuno strumento che concerna la sua malattia. Detto fra noi, cari amici del Consiglio della BCE, questa Sanità ci fa spendere un sacco di soldi: che facciamo, ce li spartiamo noi, oppure…
Coro: A noi! A noi! A noi!
Chissà cosa penserebbero i lontani artefici della Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio: alla fine del percorso – dalla nuvoletta dalla quale osservano – potrebbero vedere la loro creatura governata da un consiglio d’amministrazione di una banca privata!
Le vite, le speranze, le decisioni, le fantasie, le gioie ed i dolori, gli ideali…tutto dovrebbe finire in un bel bilancio a partita doppia, con il banco che sempre vince, perché quella è la regola numero uno che sempre deve essere rispettata.
Qualcuno potrà dire “io l’avevo detto!”: certo, anch’io, più volte, avevo ricordato che i consessi semi-occulti internazionali sono le vere entità che governano il Pianeta. Lasciano sul proscenio i loro fantaccini politici, così se c’è da prendersi qualche pomodoro o qualche uovo in faccia risparmiano di far lavare la camicia a spese della banca.
La dichiarazione di Stark, però, traccia un discrimine, sintetizza ed esprime – con una chiarezza disarmante! – una corrente di pensiero semplice: siamo noi gli Dei del denaro, coloro che lo fabbricano e lo gestiscono. Il denaro tutto misura, tutto concede e tutto esclude: siccome siamo i maggiori esperti, lasciate fare a noi, a Juergen il Magnifico ed alla sua Corte.
Come potrete notare, non ho nemmeno menzionato la parola “signoraggio”, perché siamo già oltre: siamo alla Signoria! Bancaria.
In tempi normali, un tizio che esprimesse una simile, spregiativa dichiarazione, uno sberleffo a due secoli di conquiste democratiche, andrebbe processato. Robe da Pazzi: già, come un’antica Congiura.
Articolo liberamente riproducibile nella sua interezza, ovvia la citazione della fonte.
Roba del genere dovrebbero pubblicarla solo per i minori di 12 anni e per gli over-90, perché tutti gli altri – se solo si rendessero conto di quel che c’è scritto – dovrebbero sobbalzare sulla sedia e chiamare i Pompieri, i Carabinieri, Terminator, John Wayne…il Mago Otelma…
Repubblica, riporta[1] un articolo comparso sul Financial Times Deutschland a firma di Juergen Stark: Stark è membro del consiglio della Banca Centrale Europea, un personaggio molto vicino al suo Presidente, il francese Jean-Claude Trichet. Ergo, questo è il “verbo” della BCE, non un’illazione, una fanfaluca, una “voce dal sen sfuggita”, una battuta, una barzelletta. Sembrerebbe, dunque, una cosa seria.
Difatti, il tono di Stark è serissimo e lapidario, al punto che è persino difficile immaginare le solite, fiacche “smentite”:
“Quello che ci serve è una vigilanza fiscale e macroeconomica de-politicizzata, regole di bilancio più forti e più severe, meccanismi di sanzione più semplici quando tali regole vengono violate e uno stretto coordinamento in politica economica. Una sorveglianza depoliticizzata può essere meglio realizzata da un organismo indipendente, che sia ufficiale o non ufficiale.”
“Con quella bocca può dire ciò che vuole!” – verrebbe da dire – se Stark fosse persona che si rende conto di quel che dice. Probabilmente no: mi sa che Jeurgen Stark è uno di quei tizi che, nelle amministrazioni, vengono scherzosamente definiti “gole profonde”. In pratica, quando si vuole far sapere erga omnes qualcosa, si va dalla “gola profonda” e si sussurra al suo orecchio la notizia, aggiungendo l’ovvia precauzione della segretezza. Il gioco è fatto: dieci minuti dopo, lo sanno anche quelli che erano fuori sede per servizio.
Se, invece, dovessimo – e, trattandosi di una fonte ufficiale, dobbiamo considerarla attendibile – saremmo oramai nell’ambito della cospirazione.
La giustificazione di tanto ardire? Eccola:
“Vi è il rischio che il consolidamento di bilancio divenga meno importante, non appena un certo grado di riduzione del disavanzo avrà calmato i mercati”.
Qui, il buon Stark, è nella versione “babau”: siamo dunque in presenza non solo, come prima ipotizzavamo, della solita “lingua assatanata”, pronta a rivelare anche chi si tromba l’addetta alla triturazione dei documenti “sensibili” della BCE, bensì di un robottino giapponese multifunzione. Lo volti, apri la zip celata nelle pieghe della giacca, accendi il monitor e selezioni la voce desiderata.
Il menu è ridotto e non comprende alcune funzioni avanzate, che erano invece presenti in quello della famosa spia russa, detta, appunto, “Anna la Rossa”: tornata in Russia, hanno selezionato il menu “Calendari sexy” ed il prodotto, immediatamente, s’è materializzato[2]. Non siamo a conoscenza se tale menu sia presente nel display di Stark: d’altro canto, la cosa non ha nessuna importanza per quel che andremo a trattare.
Juergen Stark è una “scheggia impazzita” del sistema? Uno che si è bevuto troppi Martini, ed è finito per farsi pagare l’ultimo dal solito giornalista gossiparo di turno? No, non è così.
Il suo “capo”, niente di meno che il gran Presidente della BCE Trichet – dopo aver spento il robottino-Stark – spiega:
“…che il consolidamento dei bilanci è essenziale alla ripresa e l'ultima versione definita del Patto di stabilità e crescita può andare bene per l'intera Unione europea, ma non è sufficientemente ambiziosa per il gruppo dell'Eurozona.”
Tiriamo le somme.
La BCE non considera più affidabili le istituzioni politiche europee: fatevi da parte – dice – adesso l’economia la regoleremo noi, vi piaccia o non vi piaccia.
Non siete abbastanza “ambiziosi” e, dunque, dovremo fare noi il vostro lavoro: sembra di sentir riecheggiare le parole, un poco ambiziose e parecchio blasfeme – “facciamo il lavoro di Dio” – di Lloyd Blankfein, il gran capoccione di Goldman & Sachs.
Queste cose non sono proprio una novità ma, dette in questo modo – senza peli sulla lingua – sembrerebbero indicare che lo scontro, all’interno delle istituzioni (!) europee, è oramai all’arma bianca.
Il dibattito si sposta dunque sul piano del cosiddetto “complottismo” il quale – dopo le parole di Stark, e ci meravigliamo che nessuno dei cosiddetti siti dell’informazione “alternativa” ne abbia compreso la gravità – “scade” a mera cronaca. In altre parole: questa gente non complotta più nulla nelle spelonche dell’economia globalizzata. Ce lo dice in faccia: fatevi da parte e consegnateci le vostre vite. Perché?
Diamo un’occhiata, prima, all’impianto europeo.
Si va a votare e s’eleggono i rappresentanti al Parlamento Europeo, e qui c’è il primo stop.
Logica vorrebbe che, quei parlamentari, eleggessero una maggioranza la quale esprimesse una sorta di Primo Ministro europeo. Invece no: i governi dei vari Paesi s’accordano ed eleggono una “Commissione Europea” ed il relativo Presidente.
Già qui c’è un vulnus: non è la stessa cosa se, ad eleggere il Primo Ministro Europeo (o come lo vogliamo chiamare), sono dei rappresentati (almeno!) eletti o dei Governi – certo, anch’essi eletti – perché nel secondo caso non si tiene più conto del principio di rappresentanza.
Insomma, chi decide? I parlamentari – che sono eletti in base alla popolazione residente – oppure dei governi che, domani, potrebbero cambiare? E ciò avviene di regola, non come eccezione.
Il secondo vulnus riguarda ciò che dovrebbe stare “sopra” l’impianto, ossia una legge generale contenente i principi generali, gli obiettivi e la prassi politica. Normalmente, tale legge viene chiamata “Costituzione” ed è dal tempo delle monarchie assolute che se ne sente parlare. Insomma, non è proprio una roba uscita con l’ultima pubblicità di Mac Donald.
Se, da un paio di secoli circa, tutte le nazioni si sono dotate di uno strumento insostituibile per codificare la vita democratica – “l’essenza” d’ogni democrazia – l’evidenza che l’UE non possiede un simile strumento la connota non più fra le istituzioni democratiche, bensì fra i regimi assolutistici. A meno di pensare che un escamotage come il Trattato di Lisbona sia qualcosa che assomiglia ad una Costituzione: al che, si potrebbe ribattere che anche un carro da buoi assomiglia ad un tram.
In sintesi, l’UE non è una costruzione democratica: questa non è un’opinione, né una pozione di veleno e nemmeno il frutto di chissà quali elucubrazioni complottiste. E’ nei fatti, ampiamente dimostrati.
Qualora esistesse una Costituzione Europea – denominata tale – un Presidente Europeo demandato a farla rispettare, un Primo Ministro eletto da un Parlamento, a sua volta eletto dai cittadini, quella sarebbe – nelle forme – una costruzione democratica. Non altro: il resto, sono soltanto pasticci.
E’ chiaro che, in una costruzione così “pasticciata” – per usare un bonario eufemismo – tutti possono reclamare una fetta di potere o vantare titoli per farlo.
La situazione – allo stato dell’arte – è questa: s’elegge un Parlamento, il quale non si capisce bene che rapporto ha con l’effettiva guida/controllo dell’Unione. I Capi di Stato eleggono poi una Commissione, la quale nomina il suo Presidente ed un responsabile per la Politica Estera.
Siccome c’è un evidente – ma solo apparente – vuoto di potere, chiunque si sente autorizzato ad inserirsi per manovrare le leve del potere.
Facciamo finta di seguire Stark nelle sue “esternazioni”.
Eleggiamo il Parlamento, eleggono la Commissione, eccetera, eccetera…poi, appena c’è da prendere una decisione economica: STOP!
Arriva il Presidente di turno della BCE che detta l’agenda: dunque…no, secondo i nostri calcoli…la vita lavorativa deve iniziare a 14 anni e terminare a 71…questo per il bilancio, per la solidità della costruzione europea, per il fulgido avvenire dell’Unione. Sembra d’ascoltare il Re Sole.
Le popolazioni europee avranno diritto d’esser malate, e l’UE avrà il dovere di rispettare questo loro diritto, ma senza intervenire, sia chiaro! Ciascuno è libero d’ammalarsi come desidera – siamo liberali! – ma non interverremo con nessuno strumento che concerna la sua malattia. Detto fra noi, cari amici del Consiglio della BCE, questa Sanità ci fa spendere un sacco di soldi: che facciamo, ce li spartiamo noi, oppure…
Coro: A noi! A noi! A noi!
Chissà cosa penserebbero i lontani artefici della Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio: alla fine del percorso – dalla nuvoletta dalla quale osservano – potrebbero vedere la loro creatura governata da un consiglio d’amministrazione di una banca privata!
Le vite, le speranze, le decisioni, le fantasie, le gioie ed i dolori, gli ideali…tutto dovrebbe finire in un bel bilancio a partita doppia, con il banco che sempre vince, perché quella è la regola numero uno che sempre deve essere rispettata.
Qualcuno potrà dire “io l’avevo detto!”: certo, anch’io, più volte, avevo ricordato che i consessi semi-occulti internazionali sono le vere entità che governano il Pianeta. Lasciano sul proscenio i loro fantaccini politici, così se c’è da prendersi qualche pomodoro o qualche uovo in faccia risparmiano di far lavare la camicia a spese della banca.
La dichiarazione di Stark, però, traccia un discrimine, sintetizza ed esprime – con una chiarezza disarmante! – una corrente di pensiero semplice: siamo noi gli Dei del denaro, coloro che lo fabbricano e lo gestiscono. Il denaro tutto misura, tutto concede e tutto esclude: siccome siamo i maggiori esperti, lasciate fare a noi, a Juergen il Magnifico ed alla sua Corte.
Come potrete notare, non ho nemmeno menzionato la parola “signoraggio”, perché siamo già oltre: siamo alla Signoria! Bancaria.
In tempi normali, un tizio che esprimesse una simile, spregiativa dichiarazione, uno sberleffo a due secoli di conquiste democratiche, andrebbe processato. Robe da Pazzi: già, come un’antica Congiura.
Articolo liberamente riproducibile nella sua interezza, ovvia la citazione della fonte.
I mattoni si stanno mettendo e svelando per la soluzione finale che era e rimane il controllo economico globale dell'europa.
RispondiEliminaBasterebbe l'osservazione che in pratica l'unione politica dell'europa, basata quindi su una costituzione, non serve piu' oggi dato che la finanza che comanda e non la politica.
Ma prima di codificarlo come fatto compiuto servivano degli strumenti che in caso di necessita' potranno essere utilizzati - proprio perche gia' accettati da tutti i paesi membri-: il trattato di lisbona, e ancora di piu' la creazione (per ora solo 5 paesi l'hanno adottata, tra cui ovviamente l'italia) della Eurogendfor, o gendarmeria europea immune e al disopra delle legislazioni nazionali con filo diretto con gli usa.
Ultima osservazione: quanti continuano ad ostinarsi ad impegnare il loro tempo per creare movimenti di opinione sul e contro il signoragio non si rendono conto che oggi siamo gia' molto oltre.
Doc
Mi sembra un'idea per un thriller di fantapolitica.
RispondiEliminaPeccato che la esterna uno che rappresenta il potere finanziario vero.
Che brividi!
Bell’esempio di informazione veramente utile, in mezzo alla melassa delle notizie senza senso che ci bombardano; tra l’altro un chiaro resoconto di quello che ci aspetta dopo B. E’ evidente che tutto sta procedendo verso una direzione, ovunque nel mondo, chi è già schiavo è destinato a rimanerlo, chi non lo è lo deve ridiventare. Ora però ci sono un sacco di domande che mi vengono in mente: le prime che mi scappano sono queste che tra poco dirò. I 4/5 della gente nel mondo fanno già una vita miserabile, il restante quinto, che saremmo noi, esiste ormai più in quanto consumatore che come essere umano, cittadino. Ovunque lo sfruttamento e la sottomissione sono destinate a progredire a favore di questa elite massonico – mondialista. Io non capisco però, ma a che gli serve tutta sta fatica, hanno già ora tutto, potere, soldi, risorse naturali, ci massacrano in tutti i modi, ma chi glielo fa fare di stare a sporcarsi le mani con noialtri povere masse umane inconsapevoli? Ma voi ve lo immaginate il signor Rotschild o il signor Rockefeller a casa sua, ovviamente una casa siderale, in una normale giornata della sua vita? Non dovendo timbrare cartellini magari si sbatte su internet tutto il giorno, se gli piace il sesso darà una ripassata alla moglie o alla governante, la sera guarda lo sport in tv e tifa pure con una birretta in mano e rutto libero? Ma perché dovrebbe inventarsi la carta di Lisbona, le restrizioni sul debito pubblico degli europei e tutto il resto, quando lui e le sue generazioni seguenti sono sistemati per l’eternità o quasi? Nessuno mi sa veramente rispondere…forse dovrei chiedere ai rettiliani.
RispondiEliminagix
RispondiEliminalo scopo ultimo è impedire l'evoluzione degli esseri umani.
L'arricchimento ed il potere sono soltanto specchietti per le allodole,
benefits raccolti strada facendo.
Ma il fine vero, da millenni, è
ostacolare il risveglio della Coscienza, che costituirebbe la
fine del loro gioco.
La nostra presa di Coscienza che
Tutto è Uno, che non esistono divisioni, e che viviamo in una Matrix, spunta le loro armi ed
impedisce il proseguimento dell'illusione da loro creata.
Questo bel soggetto spiega tali
cose molto meglio di me:
http://www.youtube.com/view_play_list?p=5FEDCA08D6ABC21E&annotation_id=annotation_409205&feature=iv
Ciao.
Tenete presente - capisco d'aver scatenato gli istinti complottisti - che questa gente non è un tranquillo consesso di "Illuminati" come vorrebbero far credere.
RispondiEliminaSono un'accozzaglia di gente che si litiga fino all'ultimo un giacimento di petrolio, una banca, una nazione.
Per loro, iniziare a perdere, significa finire sul viale del tramonto.
Il loro concetto di "bene" è molto diverso dal nostro: se ricordate "Zardoz", che ne dite di gente che considera normale spendere 70.000 euro il giorno per stare su una bagnarola di lusso nel Mediterraneo?
Guardate che le barche delle varie Marcegaglia & Co, io le ho viste: sempre condotte da skypper, mai loro a bordo, però costano l'ira di Dio solo per mantenerle.
L'errore che facciamo è considerare la nostra scala di valori simile alla loro: in un certo senso, sono veramente degli alieni.
Buonanotte
Carlo
Va bene, tutte le spiegazioni, sono buone, che altro potrebbe fare uno come me se non accettarle. Molto logiche mi sembrano le tue, caro Bertani, le condivido in pieno, ma il mio non è un post complottista, almeno non del tutto. Qui c'è in ballo un discorso più complesso. La razionalità o irrazionalità di questa gente ha o no un limite? o per ragionare più terra terra, l'ingordigia ce l'ha un limite? Poi mi chiedo, quanta acqua può bere un assetato prima di dire basta? Allora stiamo veramente parlando di esseri umani diversi da noi, oppure tutti rischiamo di diventare così, nelle loro condizioni? Mah forse troppe domande tutte insieme...sto perdendo di vista il punto di partenza…l’Europa che ci aspetta.
RispondiEliminaL'errore che facciamo è considerare la nostra scala di valori simile alla loro.
RispondiEliminaQueste tue parole andrebbero scritte all'ingresso di ogni scuola o edificio pubblico come monito a tutti coloro che pensano di potersi fidare di lor signori. Carlo i miei complimenti per questo tuo ultimo scritto.
Ciao Carlo
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiElimina"L'errore che facciamo è considerare la nostra scala di valori simile alla loro."
RispondiEliminaMi aggiungo ad 'Orazio' dicendo che queste parole sono scritte nei salmi e sparse qua e là in tutta la Bibbia.
Molte delle domande e delle pseudo risposte, che si leggono in giro per internet, im merito ai 'potenti' quasi sempre 'nascosti' della Terra, sono domande già poste dal salmista più di 2mila ma anche 3mila anni fa.
Per esempio le domande di 'gix' hanno molte assonanze con alcuni versi di un paio di salmi e le risposte sono sparse in quasi tutta la Bibbia.
'Eli' parla della Coscienza che Tutto è Uno quello che lei definisce risveglio è -per me- ben spiegato nel libro della Sapienza o anche dal Qoelet.
Per i riferimenti, oltre ai libri già citati, direi che mi viene in mente il salmo 36(37) ma ne ho un altro ancora più interessante del quale, però, mi sfugge il numero.
Link:
Salmo 36(37)
http://www.maranatha.it/Dwl-Edition/04-BibbiaCEI-74/23sal/37.htm
Qoelet
http://www.maranatha.it/Dwl-Edition/04-BibbiaCEI-74/25qo/00.htm
Sapienza
http://www.maranatha.it/Dwl-Edition/04-BibbiaCEI-74/27sap/00.htm
ciao a tutti
RA
Cerchiamo di riflettere (che e' poi quello che ci chiede l'autore).
RispondiEliminaBalza agli occhi la brutalita'delle asserzioni dei max vertici della BCE.
Sotto altra modalità di esposizione - per il ruolo di mediatore che ha- idem per le esternazioni di draghi: e' un continuo andante moderato, ormai un mantra.
Stridenti, fuori luogo - se non avessero altro scopo- le esternazioni, o la esposizione della strategia industriale (quale poi??) di Ma(r)glioncino: è un qualcosa al di fuori di ogni canone: sarebbe veramente non-comprensibile che il marpioncino con 3 laure avesse avuto veramente questa intenzione.
Non si era mai visto lo spostamento e della politica industriale e delle trattative sindacale in luoghi che nulla hanno a che fare con le dette funzioni: la politica industriale la si espone nel consiglio di amministrazione, quella dei rapporti sindacali negli incontri tra i dirigenti sindacali e quelli del gruppo industriale.
Ora il Capitano ci ha dato l'input, ora tocca a noi fare la NOSTRA analisi, fatta con la NOSTRA testa, utilizzando i mezzi di analisi critica che riusciamo ad usare, metterli al confronto con le altre critiche senza scomodare ipotesi che con il NOSTRO desiderata nulla hanno a che fare.
Personalemente non ci penso minimamente alle immense proprietà di questo o di quello, a quello che puo' fare con i soldi che ha semplicemente perche' la mia valutazione della ricchezza ha altri capisaldi, altri paradigmi che nulla hanno a che fare con quelli dei potenti a vario titolo.
Insomma, mi sento anzi sono un uomo molto pù ricco di loro..
Doc
In questa vicenda ci sono due elementi da valutare: l'esternazione di Stark che è fuori da ogni ambito democratico, è un attentato alla democrazia, sarebbe da incriminare.
RispondiEliminaProbabilmente, doveva far sapere che loro sono pronti per il colpaccio.
L'altro - uscito nei commenti - riguarda le scale di valori.
Noi tutti ne abbiamo altre: come saranno le olive quest'anno, se troveremo i funghi, il minestrone con le foglie di cavolo, un concerto a poco prezzo, una vecchia barca da due soldi da riportare allo splendore.
Questo, già indica che siamo "fuori" da quel sistema degli Scodinzolini e dei Bertolaso, ma anche dei Dalemini o d'altri furbetti.
L'alternativa già esiste, bisogno soltanto darle voce.
Sarà il tema del prossimo articolo
Carlo
Al di là delle scale di valori giuste o sbagliate, etiche o non etiche, sorge un “piccolo” (per modo di dire, ovviamente) problema pratico.
RispondiEliminaSi può avere una scala di valori migliore della loro e sentire la propria vita più ricca della loro ma, se uno arriva alla fine del mese con i soldi contati nonostante magari adotti uno stile di vita piuttosto semplice, si riduce a sperare che le avversità della vita si dimentichino di lui. Parlo anche di quelle piccole, è terrificante constatare che oggi in Italia circa i due terzi dei nuclei familiari sarebbero messi in seria difficoltà da un imprevisto dell'ordine dei duemila euro, che a pensarci bene non è poi molto come potere d'acquisto. Voglio dire, è abbastanza facile che possa verificarsi un'eventualità simile, ed è poco rassicurante pensare che tra non molto bisognerà temere anche le quisquilie. A forza di essere tosati, quella è la fine.
In Italia le famiglie sono tuttora un valido ammortizzatore sociale, ma per quanto ancora potranno reggere?
Qualcosa, o forse anche molto, si potrà fare riscoprendo valori come la solidarietà tra individui, che un quarto di secolo di “martellamento dei cervelli” da parte degli aedi del turbo-consumismo hanno fatto passare come roba da sfigati, e invece vanno certamente riscoperti. Però fa venire il nervoso che, con modi di procurarsi energia inimmaginabili rispetto a quei tempi e con capacità di produrre beni quasi centuplicata, si stia tornando, si voglia tornare ad una distribuzione dei medesimi paragonabile a quella dei tempi della Rivoluzione Francese.
si voglia tornare ad una distribuzione dei medesimi paragonabile a quella dei tempi della Rivoluzione Francese
RispondiEliminaDoc magari si tornasse ai valori della Rivoluzione francese che ti ricordo sono figli dell'Illuminismo, breve parentesi nella storia dell'umanità dove la ragione cammina sulle sue gambe. Ricordiamoci i suoi tre valori: Libertè, fraternitè ed egalitè. Specie l'eguaglianza come valore è stato massacrato e forse non a torto, specie per il fatto che anche coloro che sorreggono loro signori con la schiena piegata sono i primi a non volerla, per non essere oggi equiparati agli operai di Melfi e Pomigliano. Si dice che le categorie più colpite dalla crisi siano gli operai e gliinsegnanti, ma quanti insegnanti sono disposti a sentirsi uguali agli operai? Quindi magari tornassero in auge i principi della rivoluzione francese.
Senza energia, informazione e tecnologia il potere risulterebbe amputato dei suoi sensi, in particolare,occhi e orecchie.
RispondiEliminaErgo, cerchiamo la fonte del potere lì dove è sempre stata negli ultimi duecento anni: nei laboratori scientifici.
Tutto il resto è fantasia del popolo che non sa e non è messo al corrente o fantapolitica.
Il solito Carlo(Marx), che sapeva perfettamente che nascondere il come un manufatto venga prodotto è fonte di potere, ma alimenta fantasie che violano il principio materialista e formativo del mondo delle cose umane, ci metteva in guardia.
La sua lotta contro l'oppio dei popoli, va letta non tanto quanto il propugnamento di un ateismo ipso facto, ma,piuttosto, come l'espressione viva di una indagine razionale che non dovrebbe mai venire meno.
E se è ancora vero il principio del rasoio di Ockham, la soluzione più semplice di un problema è quasi sicuramente giusta.
Questo principio non si può bellamente applicare al complottismo: perchè, la soluzione più semplice nasce dalla logica aristotelica e non dalla superstizione o , peggio, dalla superficialità, dovuta alla mancanza di mezzi intellettivi e di strumenti adeguati di ricerca.
A tal proposito, e vorrei che se ne parlasse in questo blog, come pensate che i potenti possano comunicare con i loro pagati superscienziati, se neanche questi riescono a comunicare tra loro a causa dell' iper-specializzazione?
Pensate che un genio dell'informatica dell'università più prestigiosa del mondo, che non è Harward, ma Bangalore, potrebbe con un virus abbastanza potente mandare in tilt l'intera rete informatica di una nazione o prosciugare i conti correnti alle Cayman degli amici pluto-massoni.
La conoscenza è ancora potere e non è detto che i cervelloni coartati dai gruppi di poteri siano sempre disposti a riferire per filo e per segno le loro scoperte.
Ai servizi segreti interessano questo genere di informazioni: di noi semplicemente se ne sbattono, a parte il fatto che siamo fonte di energia, altrimenti le leggi della termodinamica sarebbero una balla colossale.
proviamo a stupire la rete deviando drasticamente dal "complottismo" e ricordiamoci che una qualunque banca del pianeta senza informatica è zero, dovrebbe ritornare al sistema aureo.
Infatti è la matematica finanziaria che ha permesso l'inganno economico globale, basato sul fatto materiale che il popolo non può esimersi dall'avere.
ciao
B.S.
E' una emozione a cui si deve partecipare...
RispondiEliminaDal fatto quotidiano ho estrapolato le due risposte della Merini che mi hanno dato grandissima emozione.
È qualcosa di ispirato?
Certo. È come si fa a scrivere, è perché si scrive, e... perché ci viene la tosse! Vogliono capire qual è il segreto della poesia: non lo sapranno mai. Non lo sa neanche il poeta. Non lo sa. Una delle cose – mi dia le ciabatte – che a me piacciono di più è poter dare la felicità: per esempio, darle cento euro se le servono, e sapere che lei è felice. Ma non voglio la sua gratitudine. Mi pare normale dividere con lei il pane quotidiano che mi dà la vita. No?
Senta, secondo lei, quanto c’è di soprannaturale – se c’è – nella poesia? La poesia può essere considerata un fatto sovrumano?
Nella poesia c’è una grande musica e un grande afflato amoroso con l’universo, prima di tutto. È viscerale, scende nelle profondità, rimuove le memorie, le esalta, fa una discriminazione solenne di quello che va detto e non detto . La poesia dev’essere universale, tradurre quello che è mio personale in un linguaggio che capiscono tutti, come la parabola.
Accessibile a tutti.
Nello sfacelo di un pianeta potenzialmente ricco, che s'alimenta di povertà, c'è una differenza fra l'avere un sistema di valori oppure accettare supinamente quello dell'avversario.
RispondiEliminaSenza dei valori, è addirittura inutile parlare perché non si hanno riferimenti.
La Rivoluzione Francese fu probabilmente più importante di quella russa, perché nacque da un sistema di valori, mentre quella russa - anch'essa iniziata sotto dei valori - transitò rapidamente nella contingenza quotidiana. Forse, per i tempi, quei valori erano troppo lontani.
Riconoscere dunque il nemico, è il primo appunto da annotare: senza dimenticare, però, che quella è solo la prima riga del nostro calepino.
Dobbiamo lavorare su più livelli: ecco il frutto dei vostri commenti.
Certo, è necessario capire il colossale inganno telematico delle monete - qualcosa hanno capito anche i non "addetti" in seguito alla cosiddetta "crisi finanziaria" - però io credo che il fulcro sia sempre da cercare nelle sofferenze della gente.
Dobbiamo sbattere in faccia alla gente la domanda: ritieni giusto andare in crisi economica per 2000 euro? I tuoi genitori, finivano così per due milioni?
Perché?
E' forse cambiato qualcosa?
Che cosa?
Ecco, da qui s'arriva anche ai massimi sistemi, ma giungerci con l'aria che hanno certi complottisti - io so tutto, fatti da parte ragazzo - finisce per infastidire.
Non mi riferivo, ovviamente, a questo blog ma ad altri i quali, proprio per aver adottato e tollerato questi metodi, ora vedono l'interesse andare a picco.
Noi, siamo gente semplice, che naviga a vista, prende appunti, compila il libro di bordo, scruta il mare per cercare segni del cielo. E qualche volta li trova.
Ciao a tutti
Carlo
Vero - doc - ecco perché abbiamo grande rispetto per le collane di saggistica, però amiamo Pasolini e De André!
RispondiEliminaCarlo
Orazio, e poi chi vuole...
RispondiEliminaPurtroppo parlavo di distribuzione dei beni che va avvicinandosi a quella dell'epoca della Rivoluzione Francese, non dei valori della medesima. Ah, non sono Doc, ma fa lo stesso...
Quei valori erano figli dell'illuminismo, ma quanti all'epoca conoscevano l'illuminismo? Gli istruiti, all'epoca, erano un'esigua minoranza, anche in Francia. La rivoluzione l'avrebbero fatta in diecimila, il che significa che non l'avrebbero fatta. C'erano le condizioni perché il popolo li seguisse, alla fine i diseredati restarono tali e l'alta borghesia si sostituì alla nobiltà. Va bene, così l'ho banalizzata un po' troppo...
E oggi? I valori dell'illuminismo teoricamente sono acquisiti ed assimilati, poi in pratica cartomanti, maghi e guaritori trovano un consistente numero di polli. I politici italiani prosperano pur portando avanti discorsi simili a quelli di astrologi e fattucchieri. L'istruzione è diffusa ma l'analfabetismo, in teoria uscito dalla porta, sta ritornando dalla finestra. La finestra è la superficialità, la banalizzazione di ciò che si trasmette a scuola. D'altra parte la scuola viene assai raramente messa in condizione di svolgere bene il proprio compito. Ultimamente l'impressione è che la si voglia proprio smantellare.
Una nuova rivoluzione ci vuole, prima bisognerebbe prendere coscienza della necessità, poi speriamo di poterla fare incruenta... Ma non so se lo permetteranno. A meno che non la faccia Madre Natura per noi, ma occhio che potrebbe rivelarsi una madre piuttosto severa.
Davide1969 ha detto Purtroppo parlavo di distribuzione dei beni che va avvicinandosi a quella dell'epoca della Rivoluzione Francese, non dei valori della medesima.
RispondiEliminaI valori etici detti sovrastrutturali, come ci ha insegnato un Filosofo di Treviri, dipendono da quelli economici e di scambio quindi a salari bassi, i più bassi d'Europa, in Italia corrispondono valori etici bassi o bassissimi. Vedi la mancata sollevazione popolare alle nuove notizie provenienti dal regno di Arcore.
A proposito, ormai è chiaro alzo di tacco ha due alternative. O sottomettere gli italiani e instaurare un sultanato nord-africano oppure fuggire all'estero ad Antigua. Delle due opzioni la prima è la più plausibile e la più probabile. Gli italiani rimbambiti a colpi di TV spazzatura sono ad un passo dalla completa sottomissione al nano.
Non temo, ai noi, smentita.
Rilancio la mia scommessa di un caffè sulla sicura e prossima tirannia del nano in Italia.
Ciao a Carlo e a tutti quelli del blog