05 aprile 2009

Zapping fra le comiche

…voi che avete cantato sui trampoli e in ginocchio
coi pianoforti a tracolla travestiti da Pinocchio
voi che avete cantato per i longobardi e per i centralisti
per l’Amazzonia e per la pecunia
nei palastilisti
e dai padri Maristi…
Fabrizio de André, La Domenica delle salme, dall’album Le Nuvole, 1990

Se fossimo così fessi da correre dietro alle infinite gaffe di Silvio Berlusconi, potremmo andare a zappettare l’insalata, che è meglio: non perderemmo del tempo con un essere così squalificato. Chi dà un’occhiata alla stampa estera, un po’ si diverte ed un po’ si vergogna: basti pensare che alcuni quotidiani iberici hanno oramai una “rubrica fissa” per le vignette e le gaffe del Pelato.
Perciò, l’unica curiosità che ci rimane – a proposito della famosa telefonata ad Erdogan dalle rive del Reno – è di sapere cosa prometteva al leader turco: che Carla Bruni abbia una sorella?
Altrettanto strano è stato il pronto “ravvedimento” turco dopo la telefonata di Obama: non potendo, la nazione più indebitata della Terra, promettere chissà quali fantasmagorie economiche, l’unico asso nella manica poteva essere la sorella di Monica Lewinsky. Il che, è tutto dire sul basso stato degli Angli Iuessé.
Dobbiamo quindi concludere che l’Obama dell’Illinois ha qualche carta in più da giocare rispetto al Cavaliere da Arcore – sarà per Hollywood contro Cinecittà? – oppure il turco ha fiutato che non c’era nessuna sorella di Carla Bruni e che il Pelato voleva rifilargli la solita velina. Quelle, le hanno anche in Turchia.

Sembra oramai chiaro che il tempo delle comiche sia finito – ricordiamo un bel passaggio de “Il Gladiatore”: «Il tuo tempo sta per scadere, Principe…» - e con il capocomico, in genere, fanno le valigie anche le seconde file e i due di coppe.
Come potremmo immaginare che personaggi come Oscar Giannino non siano, in realtà, soltanto comparse del Bagaglino catapultate sulla scena politico/giornalistica? Riflettiamo che si tratta di un vero residuato “d’antan” di piemontesità distillata, e possiamo informare il lettore che l’archetipo al quale il giornalista ha attinto è una simbiosi, tutta torinese, fra Macario e Gianluigi Marianini, il primo mediocre comico, il secondo noto ai Murazzi del Po per aver partecipato a “Lascia o raddoppia?”.
Dobbiamo riconoscere che la fredda comicità piemontese è assai gelida e non regge il paragone con quella classica, di matrice anglosassone, da Buster Keaton a Mr. Beam: anche il direttore de “Il Giornale” – Mario Giordano – nasce e cresce professionalmente in quelle terre segnate precocemente dal biancore delle nebbie, come i capelli del giovane direttore che siede oggi sulla poltrona che fu di Montanelli.
Lanciato sulla scena da un altro piemontese – Gad Lerner, il quale è più bugianèn che israelita – l’unico segno dell’antica comicità gli è rimasto nella voce, che scivola inesorabilmente – soprattutto quando si arrabbia, cioè quasi sempre – fino a lambire le vette del grande Farinelli.

Siccome il Pelatone capocomico è molto impegnato, ha scovato un sosia – come il giornalista della TV irachena, che era l’esatta copia di Saddam – e l’ha trovato in Sandro Bondi. Non vorremmo però mescolare la lana con la seta, perché Sandro Bondi è veramente un comico, anzi, un grande comico: lo dimostra il “duetto” che seppe reggere con Crozza.
Ci chiediamo, allora, perché sacrificare inutilmente del tempo in affari come la cultura – per i quali non è evidentemente tagliato – e non puntare, come da tempo consiglio, sulla “accoppiata” Bondi/Boldi, che sui set dei vari “Vacanze di Natale” spopolerebbe, vincente, ad ogni giro di manovella della cinepresa.

Dopo la stagione delle porno-attrici divenute deputate[1], potrebbe aprirsi – insperatamente – quella delle deputate che transumano nel mondo dell’hard, almeno ad ascoltare uno che di “patatine” se ne intende – Rocco Siffredi – il quale ha dichiarato di volere l’attuale Sottosegretaria al Turismo come protagonista di un suo film: «…e poi è rossa, ha la pelle bianca, una miscela esplosiva alla quale mi piacerebbe dar fuoco…visto che la costanza nel perseverare è sempre stata una mia caratteristica, non escludo che riesca a centrare l'obbiettivo.» Forza Rocco.
D’altro canto, le promesse ci sono tutte: dai “filmini” girati nei locali hard spagnoli[2] quando era giovincella alle dichiarazioni di Federica Zarri, attrice hard e sostenitrice dei “Circoli per la Liberà”: «Con Michela Brambilla ci sentiamo e posso dire che è una persona molto motivata e con tanta voglia di mettersi in gioco per il bene dei cittadini.» Rocco: potresti “allargare” il set? Lì – mi sa – che c’è “roba” buona.
I “puristi” contesteranno che l’Eros non è comicità – anzi, nella tradizione aulica s’accoppia più alla tragedia – ma, suvvia: siamo in tempi di basso impero, ed anche l’eros s’è trasmutato nella farsa di quel che fu.

Ci sono poi le figure minori: dal “borgataro” Gasparri – che sarebbe imbattibile, in coppia con Amendola, ne “Il ritorno della banda della Magliana” – per passare a La Russa che vorrebbe, in cuor suo, girare un film con Schwarzenegger ma, si sa, non si possono accontentare tutti.
Rimangono le figure di terzo piano, come un tizio che accordava le chitarre prima degli spettacoli, tale Mariano Apicella, al quale non hanno ancora trovato un posto. Non disperi: con la riforma Gelmini, magari diventerà Sovrintendente Generale dei Conservatori Musicali.

Ci sono segnali che la compagnia teatrale messa in piedi per le elezioni sta iniziando ad incrinarsi: durante una relazione del Ministro dell’Economia, ci fu chi fece dichiarazioni discordanti rispetto alle posizioni del Governo.
La giustificazione del capocomico fu: «I Ministri erano al cesso[3]», comportamento ineccepibile per degli attori, i quali – tutti sanno – prima di salire in scena possono essere colti dalla cagarella.

Sembra quindi che la scena politica sia oramai calcata solo da comici, e il futuro pare confermarlo. E, qui, ci sovvengono altre riflessioni. Cosa riserverà il futuro?
Qualcuno s’è chiesto per quale ragione un comico genovese viene chiamato a relazionare di fronte al Parlamento Europeo? E a “relazionare” di cosa? E a quale titolo? Chi lo ha invitato?
Grillo ringrazia pubblicamente[4] l’eurodeputata Monica Frassoni[5] per averlo invitato: chi è costei? E’ la presidentessa del gruppo dei Verdi al Parlamento Europeo: per dirla “alla Grillo”, una “letterina” di Pecoraro Scanio, per chi ricorda il bell’arnese che è riuscito a cancellare ogni presenza “verde” dal panorama politico italiano. Ottima presentazione.

In giro per il Web si notano solo tripudi di vittoria, come se quel discorso in sede europea fosse la definitiva vittoria del Grillo genovese contro le oligarchie economiche e politiche europee. Bella illusione.
Siamo tutti, sinceramente convinti che Sonia Alfano e Luigi de Magistris – persone degnissime, sia chiaro – riusciranno a sovvertire le ferree regole di lobby economiche, politiche e militari di Bruxelles? Come no.
Di fronte agli affari miliardari sulla difesa, nei confronti dei “buchi neri” delle banche, sulla gran “ventata” di democrazia rappresentata dal Trattato di Lisbona, tutti s’inchineranno ed acclameranno il Grillo vincente e il suo degno compare Di Pietro, entrambi sponsorizzati dalla “Casaleggio & associati”? C’è veramente da crederci.

I più ingenui penseranno “Da qualche parte si deve pur cominciare”: purtroppo, Grillo ha iniziato proprio dalla parte sbagliata – per i valori che propaganda – oppure da quella giusta, se il suo compito è altro. E possiamo dimostrarlo.
Nell’autunno del 2007, Beha e Veltri cercarono di creare delle vere “Liste civiche”, ossia una formazione politica nazionale, non le solite sparate alla Grillo. Contavano, ovviamente, d’avere l’appoggio del Beppe nazionale, poiché le parole d’ordine erano le stesse.
Beppone li lasciò andare avanti poi, ad una settimana dal primo incontro delle “Liste civiche” a Piazza Farnese, con uno scarno comunicato sul suo blog li sconfessò apertamente. In sostanza: “Questi, con noi, non c’entrano niente”.
Ricordo un incazzatissimo Oliviero Beha, che sbuffava rabbia nella gelida aria dell’autunno torinese: fu il canto del cigno delle prime liste civiche e della “Repubblica dei Cittadini”.
Venne quindi il turno di Stefano Montanari e della sua lista “Per il Bene Comune”, che seguì praticamente l’identico copione: a parole siamo d’accordo poi, sul blog, ti sconfesso.
Al punto che, prima delle elezioni del 2008, sul sito del piccolo partito c’era un video (oggi scomparso) dal titolo – fin troppo evidente – “Grillo, perché?”.

Poiché la strategia di Grillo è raffinata: grazie al sostegno che gli deriva da una struttura mediatica efficientissima (lo studio Casaleggio), il buon Beppe sa d’avere la gran parte dello share sul Web. Proprio come il Pelato nella TV.
A quel punto, visto che lui è il “guru” contro il sistema, chiunque non la pensi come lui deve stare attento a quel che dice, altrimenti viene colpito (oppure ignorato) definitivamente. In parole povere, se non sei con Grillo – per i suoi lobotomizzati – fai parte del sistema: la cosa curiosa è che i seguaci non si domandano perché Grillo passi da un comunicato politico a quello seguente, da un “Vaffa day” ad un altro, all’infinito. Consegna inutili quintali di carta agli archivi del Senato, ma non fa l’unica cosa che colpirebbe veramente la Casta: fondare una lista nazionale ed andare alle elezioni.
Come per la Lega Nord – che, qualora fosse varato il federalismo, non avrebbe più frecce all’arco – Grillo, senza mantenere viva la tensione sulla sua persona, non riempirebbe più i teatri: una mera questione di soldi.

Questa strategia mette in difficoltà chiunque cerchi di creare nuove aggregazioni: proprio ciò che la Casta desidera. Chiunque desideri creare vere alternative politiche, si troverà a combattere su due fronti – quello della “corazzata” berlusconiana, ed anche le punture di spillo della cosiddetta opposizione – e con i “grillini”, poiché la strategia di Grillo è omnipervasiva: come stuoli di pasdaran, i suoi accoliti attaccano a spada tratta chi non accetta di chinare il capo e d’acclamare il “guru” genovese. Ne è prova l’attacco “combinato” su Montanari – la sconfessione di Grillo dapprima, il 7° Cavalleggeri dell’Insetto poi – orchestrato a “Porta a Porta” [6].

La strategia che usano nei meet up – nei confronti di scrittori, blog, ecc, insomma, del Web – è per prima cosa quella di invitarli: ma come, uno come lei, perché non è con noi?
T’invitano al tale meet up, ad andare di qui e di là, ma non capisci proprio dove vogliano andare a parare, se non nella rete del loro capoccia.
Quando, stufo, fai loro sapere che desideri andare per la tua strada – e che hai capito il trucco che sottende la loro – spariscono tutti i copia/incolla dei tuoi pezzi dal blog del Beppone, e sei definitivamente messo all’indice.

Chi mi ha seguito fino a questo punto, avrà compreso il trucco: siccome la politica è soltanto più una vicenda di comici, se non sei comico non c’entri nulla. Si, va beh…a parole raccontiamo la storiella di Sonia Alfano e di De Magistris…ma, nella prassi, l’unica cosa che appoggia Grillo è lo status quo. Altrimenti?
Altrimenti, avrebbe avuto un tappeto rosso lungo chilometri per creare – finalmente – quella vera, nuova aggregazione politica della quale abbiamo gran bisogno! Cosa che s’è guardato bene dal fare: in fin dei conti, al signor Grillo importa riempire gli auditorium, come al signor Berlusconi importa riempire le sale dove va a celebrare il suo culto della personalità.

Gli incipit andrebbero, a volte, conclusi e non m’esimo dal farlo. Ecco come continua de André:

Voi avevate voci potenti,
lingue allenate a battere il tamburo,
voi avevate voci potenti
adatte per il vaffanculo.

Da genovese a genovese, pare quasi una profezia.

11 commenti:

  1. Anonimo1:28 PM

    Noto con piacere che hai rigenerato la tua vena ironica oltre che una vena ottimistica sulla prossima fine del nostro re e giullare e dei suoi sodali.Tutto ciò mi fa piacere e mi induce a prometterti, nella gioiosa eventualità, di offrirti non una pizza al Nuovo Mondo a testaccio (come da te prospettato) ma ostriche e champagne a casa mia ( anche se immagino che tu sia di gusti più sobri.....scegli tu il menù).Io non riesco ad essere cosi ottimista, leggendo gli ultimi sondaggi politici in particolare quello di repubblica pubblicato una settimana fa (certo prima delle gaffe che non so quanto siano incisive) ho tristemente notato che il pdl ha conquistato quasi 3 punti percentuale mentre le forze di opposizione tranne l' idv sono in discesa libera.Ora per quanto riguarda il pd mi sembra normale che abbia perso 10 punti visto le sue ben note vicissitudini nel non fare opposizione, mentre per quanto riguarda il pdl esula da me la possibilità di comprendere come possa mantenere consensi dopo un anno quasi di non governo dove non si è riusciti a fare una manovra strutturale e dove si è pensato solo ad usare la forbice un pò qua un pò la.Lo so che la mia è retorica ideologica post comunista e antiberlusconiana però al di la del Gestalt che tu ci hai magistralmente spiegato illustrandoci la sua forza di propaganda e sottomissione io la domanda che mi continuo a fare è sempre la stessa: Il popolo va a fare la spesa? Ora per quanto riguarda il Grillismo , io che ero e sono sono un Grillino a tempo perso rivendico la genuinità di ciò che dice ma approvo in pieno ciò che sostieni.Grillo continua a distruggere con il suo egocentrismo le sue battaglie, continuando a rifiutare il confronto e cosi finisce per distruggere ciò che fa e ad uniformare un sistema sicuramente marcio nel quale bisogna entrarvi ed interloquire con quei pochi o tanti che cercano di sgomitare (anche tra i politici!).Non voglio credere che sia solo uno mero tornaconto pilotato dalla casaleggio (in quel caso dovrei ridiscutere totalmente il suo operato) però credo che dovrebbe scendere da quel piedistallo e confrontarsi di più con chi combatte e l'idea della lista civica nazionale con lui tra i responsabile è sacrosanta.Per quanto riguarda Di Pietro li il mio pensiero è distante dal tuo, credo ciò che gli si possa rimproverare è solo di non essere ancora riuscito a formare un vero partito ma solo un movimento. La mancanza di sezioni nei municipi e nele regioni lo denota e fa in modo che sia impossibile una partecipazione dal basso rafforzando quella carattestica monocratica che l' idv risalta, comunque è un movimento giovane che avrà, spero, modo di riqualificarsi e che nel frattemmpo sta raccogliendo la partecipazione di quella società civile e intellettuale (De Magistris,Alfano,Pancho pardi ecc.) di cui abbiamo bisogno.Nessuno è perfetto però io lo lascerei andare avanti e credo che sia stato indice di maturità aver partecipato alle elezioni a fianco del PD tanto criminalizzato dallo stesso Grillo. Mi piacerebbe molto che anche tu partecipassi più attivamente alla vita politica Nazionale anche se ho perfettamente capito come la pensi, quello che mi piacerebbe chiedere a persone cosi intellettualmente capaci e soprattutto "oneste" di cercare di partecipare sempre di più e in maniera attiva a quel processo di ricostruzione che il nostro paese ha bisogno, e qui scusami se mi permetto ma la tua dichiarazione di non voto la vedo solo come una opportunità in meno di esempio e critica all' interno di qualsivoglia partito o movimento.Un cordiale saluto sempre tuo devoto e ingenuo ammiratore.

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  2. Caro Marco,
    comprendo il tuo desiderio d'appartenenza a qualcosa che ci possa far intravedere un futuro più appagante - sarei il primo a desiderarlo! - ma ciò che temo sono le tante fregature che ho preso e che abbiamo preso.
    Io, quelli del PCI, PDS, DS, PD li conosco, ne conosco tanti.
    Un denominatore li accomuna: credere che i cedimenti a questo od a quello siano necessari per realizzare il fulgido sol dell'avvenire. Oggi, manco più quello: basta loro avere i piedi al caldo e, quando dico i piedi al caldo, parlo di situazioni ben precise.
    Vuoi la controprova?
    Savona è, dal 1948, quasi sempre stata governata dalle sinistre: oggi, hanno distrutto una bellissima passeggiata primo-novecentesca per far posto ad un obbrobrio "targato" Fuksas, l'architetto del new deal pidieddino.
    Cerca sul web le foto, e ti renderai conto di cosa stanno facendo.
    I personaggi come Grillo sono loro funzionali: perché Grillo non lancia alle elezioni una bella lista nazionale, mettendo insieme le tante persone in grado d'essere nuova classe politica?
    Perché Di Pietro si schierò con Forza Italia contro gli aerogeneratori? Perché piazzò il figlio nella solita manfrina di rimborsi ed altre facezie del sottobosco politico?
    Berlusconi non durerà a lungo, e le statistiche si spiegano solo perché la base elettorale si sta riducendo: sono abbagli generati dalle leggi della matematica.
    Quello che mi fa paura, sono i cosiddetti "io so tutto e vi spiego": per questo rimango sull'albero. Anzi, starei meglio sotto un albero in mezzo al mare.
    Ciao
    Carlo

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  3. Anonimo5:19 PM

    Caro Carlo comprendo il tuo malessere, le fregatuture si prendono e sempre si prenderanno, comprendo che tu con il tuo bagaglio di conoscenza riesca a digerire meno di me e tanti altri l' ipocrisia del sistema, ma ti invito a pensare che io uomo comune ho bisogno di un punto di partenza e quindi non posso ogni giorno impiegare metà della mia giornata a cercare di capire se sia giusto o sbagliato ciò che fanno i miei punti di riferimento.Anche tu per me sei un punto di riferimento e apprezzo ciò che dici però poi ho bisogno di convogliare il mio credo su qualcosa che mi dia la speranza di un cambiamento a livello istituzionale.Su Grillo non posso che darti ragione però su Di Pietro lasciami dire che da forzato della politica ( sono sicuro che avrebbe continuato a fare il magistrato se glielo avrebbero permesso) quale è, al tempo non sapesse nemmeno cosa fossero gli aereogeneratori e che il figlio sia stato un peccato veniale e paterno al quale però bisogna dargli atto che ha posto rimedio (Quanti politici avrebbero tirato fuori il proprio figlio dal partito?).Io non credo che in questo paese, martoriato dai poteri occulti e dalla criminalità organizzata, ci possiamo permettere di ripudiare tutto e tutti, spesso abbiamo ricordato che il sistema si è ben radicato dentro di noi e oramai noi siamo molto simile a lui, questi piccoli dissapori mi sanno tanto di un "tutto contro tutti" che ci sta portando a una lenta autodistruzione. Carlo sei un grande ho letto il tuo e-book sui trasporti e se potessi scegliere un piano ambientale sceglierei il tuo ma intanto mi adagierò su chi non parla di nucleare e capisce quanto siano opportune le fonti alternative anche se non ha un piano specifico.Sul Berlusconi non durerà a lungo vorrei esserne certo come te comunque ciò che mi preoccupa e anche il dopo se non si apre la pista a qualcosa o qualcuno la nostra superficialità di cittadino buontempone aprirà le porte a qualcun altro come lui.Ciao!!

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  4. Se la politica, intesa proprio come pratica, come attività, deve essere servire la polis, servire il cittadino, la comunità (la patria), allora IL politico (indipendente o "listato" che sia) deve provenire a tutti gli effetti dal territorio, dalla polis stessa. Non ha senso essere catapultati a Roma o peggio ancora a Strasburgo, senza un passaggio "politico" nell'amministrazione del territorio, perchè allora si vanno a servire non i cittadini (nè la comune patria) bensì ideologie metastoriche e metageografice, se non interessi completamente opposti (e spesso occulti) alla realtà della negletta nazione umana.

    PERCIO' TROVO STUPIDISSIMO IL CONTINUO ARRUFIANAMENTO DI GRILLO NEI CONFRONTI DELLA UNIONE EUROPEA, mentre trovo ASSOLUTAMENTE PERSPICACE la sua battaglia per creare nuovi esponenti politici all'interno delle comunità locali, cittadine, territoriali.

    E' una battaglia persa in partenza, comunque, perchè gli italiani non capiscono, e nemmeno Bertani capisce. Chiunque venga catapultato a Roma entra nel SISTEMA, se non ha le spalle coperte da un contatto REALE con i famigerati "elettori". Ma non è abbastanza chiaro ? Bertani ! Lo dice lei stesso ma non poi non finisce il ragionamento.... Se De Magistris in Europa non ci va a fare un bel nulla (E SONO D'ACCORDISSIMO), che ci va a fare OLIVIERO BEHA alla Camera dei Deputati ? Va a presentare i suoi libri ? Ci volgiono persone non solo oneste (come Beha e De Magistris), ma anche REALI. Persone che provengono dalla realtà. Dal lavoro vero. Dai problemi veri. Dalle utopie vere. Persone che non si fanno ritrarre con le LIBRERIE alle spalle, ma con ALTRI UOMINI, alle spalle.

    L'incantesimo non finirà mai...

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  5. Purtroppo, caro Bardo, non esiste più una classe politica "di ricambio": ci ha pensato la Casta stessa ad eliminare tutti i possibili Delfini, che non siano i soliti parenti ed amici.
    Ora, se andare al Parlamento non serve a niente, mi chiedo cosa possa servire andare in Comune.
    Le questioni da risolvere non sono amministrative, bensì politiche, e di alta politica. Mica le puoi risolvere spostando i cantonieri, perché questo fai nei Comuni.
    Ci vorrebbe una classe politica in grado d'interpretare i bisogni delle persone - ed hai ragione a dire che devono avere alle spalle altre persone - ma solo se avranno la possibilità d'agire sui grandi temi: energia, economia, territorio, ecc.
    Che fai, di queste cose, nei Comuni?
    Mi sa che i candidati "grillini", nei Comuni, ci diventeranno vecchi.
    Se vuoi una mia spassionata opinione, si cambierà solo dopo qualche evento traumatico: l'italiano "tiene famiglia" e non s'espone, o lo fa solo quando si trova l'acqua alla gola.
    Perciò, lasciamo che Grillo perda tutto il tempo che vuole: è tempo suo, ne può fare quel che vuole.
    Peccato per quelli che c'abboccano.
    Saluti
    Carlo Bertani

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  6. democrazia dal basso, democrazia diretta. Questa forse è la direzione giusta e partire dai Comuni non è sbagliato, perchè lì si può far vedere e toccare con mano quante cose si possono fare anche con pochi bottoni. Eppoi,creato il consenso, ci sono posti dove la successiva stanza, con un po' più di bottoni, è assai vicina ai Comuni. Sono le province speciali. Per questo può non è sbagliata la direzione di Grillo. Quando la realtà cambia è consigliabile cambiare gli occhiali per leggerla.

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  7. Caro Carlo,
    anch'io voglio spendere qualche parola a favore di Grillo.
    Riguardo all'operazione liste civiche nei comuni credo che sia la strada giusta,
    perchè i problemi è vero che sono politici,
    ma la politica non parla dei problemi,nel senso che non parla dell'ambiente,del territorio ecc.
    Cosa che invece soprattutto i piccoli e piccolissimi comuni potrebbero fare con notevoli margini.
    non credo ad una lista civica nazionale con Grillo,perchè lui non è un politico,
    è un comico che se facesse il politico si brucerebbe molto presto,
    e questo lui lo sà benissimo.
    Hai visto ad Exit come i politici se lo sarebbero mangiato in un sol boccone con i loro discorsi paludosi ed inconcludenti e ricchi di dati fasulli.
    io penso che Lui non sia la soluzione finale,
    ma sia la strada per arrivarci,
    partendo dal basso,
    partendo da noi.
    Una cosa che mi fà pensare che sia sulla giusta strada è l'odio che riceve da parte di tutte le componenti politiche,sia destra che sinistra che centro che intellettuali che clero,
    ed anche giornali in coro.
    Ciao,ti stimo e leggo con avidità,
    ma non dovevi fare un pezzo tutti i giorni,
    come Beppe?

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  8. Continuo a credere che la politica fatta partendo dai Comuni - per esperienza vista per decenni - non abbia futuro, poiché i margini di manovra a livello locale sono esigui.
    Chi non ci crede, vada in uno qualsiasi dei 6.000 piccoli comuni italiani e prenda visione del bilancio: c'è da mettersi le mani nei capelli. Il Comune non ha fondi per interventi strutturali e, poi, li deve sempre concordare con i livelli superiori. Qualcuno ha presente il vecchio "ubi maior, minor cessat"? Così vanno le cose.
    Continuo a non capire perché Grillo non cerca di creare una lista di persone serie e capaci per una battglia a livello nazionale: chi glielo impedisce?
    Inoltre, non capisco perché "bruci" chi tenta di farlo: se volete, correte pure dietro al Masaniello genovese ma, vedrete, il tempo mi darà ragione. Si accettano scommesse.
    Perché non scrivo un post al giorno? Perché non ho una redazione che li scrive, come quella di Grillo!
    Faccio come posso, anche se me l'ero prefisso (non uno al giorno, più di uno la settimana).
    Grazie a tutti
    Carlo Bertani

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  9. Concordo nel complesso riguardo a quanto scrivi di Grillo. Per molto tempo l'ho seguito con interesse, ho visto i suoi spettacoli, alle elezioni comunali di Roma dell'anno scorso ho votato per la lista da lui appoggiata al primo turno (per il parlamento ho annullato le schede, e sono contento di averlo fatto).
    Ma ora Grillo comincia a scocciarmi, anche perché i contenuti delle sue proposte li trovo decisamente miseri.
    Il povero Montanari è stato fatto a fettine, da Vespa e da quella vecchia volpe di Sorgi che gli hanno teso insieme un'imboscata (Grillo non ne sapeva niente?).
    Sono d'accordo anche riguardo al fatto che non si può partire dai comuni: governare il comune di Morolo (piccolo borgo della Ciociaria) significa occuparsi di lampioni, appalti di scuolabus e buchi per le strade. Le città grandi sono considerate dal PD trampolini di lancio per futuri notabili nazionali: vedi Rutelli, e poi Veltroni con la sua gestione opaca. Adesso a Firenze spacciano quella specie di fratello bigotto di Leonardo Pieraccioni come l'Obama italiano. Se lo votino... ma terranno Firenze solo perché non hanno avversari.
    Non è che dall'altra parte ci sia da scialare, ma almeno qualche sporadico sussulto rispetto al generale conformismo è un po' più facile rilevarlo qui e lì, al di là di tutto il malaffare che alligna nel sistema berlusconiano (ma non è che gli altri siano stinchi di santo, "se Atene piange Sparta non ride").
    E non mi dilungo ulteriormente su Di Pietro, perché li si che ci sarebbe da dire.

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  10. Le tue parole, Luca, mi confortano: allora, siamo almeno in tre a pensarla in questo modo su Grillo (io, te e Barnard).
    Come si fa a non capire che l'amico genovese è lì apposta per tenere la piazza "alternativa" senza fare nulla?
    Mah, mi sa che siamo dei marziani.
    Un abbraccio
    Carlo

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  11. Sai che volevo proprio dirti: lo hai sentito Barnard, anche lui molto critico verso Grillo (a mio avviso con argomenti solidi?). Mi hai preceduto... ma se non altro siamo in tre!
    Un abbraccio
    Luca

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