Aspettavo questo giorno dal 2000, e finalmente è giunto. Non che m’attenda chissà quali miracoli dal tuo successore ma, quando un vero rompicoglioni come te se ne va, un po’ si gode.
Qualcuno, fra gli storici e le grandi firme del giornalismo “embedded”, già azzarda bilanci sulla tua presidenza. Ora, non vorrei apparire blasfemo, ma soltanto prendere in esame un caso come il tuo è l’evidente certezza d’aver sbagliato mestiere. Braccia rubate alla terra. Consiglieremmo, a chi desiderasse addentrarsi nell’analisi storica del tuo operato, di prendere prima in esame un dubbio: devo ristudiare la Storia dal libro di Prima o di Terza Media?
Perché?
Poiché, a voler ben cercare, non si riesce a trovare un appiglio al quale aggrapparsi. Pochi hanno fallito in tutto, ma proprio in tutto, come te.
Il tuo problema, caro George, è la creduloneria. Mentre tutti sapevamo che le cazzate sparate dai neocon e da New American Century erano tali, tu hai davvero creduto che fossero verità distillate.
Il “Nuovo Secolo Americano”: lo ricordi? Rammenti gli appassionati sermoni di William Kristol, che accusava Clinton d’essere un traditore perché non seppelliva tutti a suon di bombe per dominare il Pianeta?
Tu sei solo un povero citrullo, e ci hai creduto: capita ai sempliciotti, un po’ meno se dovessero essere il Presidente americano.
Kristol, giusto un anno or sono, fiutò l’aria che tirava e preferì trovarsi una scrivania da scaldare al New York Times, il quale ricevette – quando fu comunicata la notizia – migliaia di mail di protesta dai suoi lettori in un solo giorno. Anche la redazione non fu tanto carina: “Potrà anche non essere il benvenuto, ma sopravvivremo” fu il commento.
Per te non basterà una scrivania per nasconderti: forse sarà meglio un “ritiro” perpetuo a Crawford, fra un sermone ed una bottiglia. Perché?
Poiché prendesti in mano una nazione che non era certo all’apice del suo fulgore, mica erano i tempi di Eisenhower, però non stavate malaccio – dai, ammettilo – e l’hai ridotta in una landa desolata, dove la gente non ha più lavoro né casa.
In genere, le presidenze americane sono segnate da una prevalente attenzione verso l’interno o verso l’estero – non uso termini come “isolazionismo”, perché so che ti sono ostici, soprattutto perché sei abituato a leggere i libri al contrario[1] – ma tu hai fatto meglio: sei riuscito a rovinare il tuo Paese ed a gettare il mondo in una fornace di guerre.
Il panorama interno si fa presto a definirlo: sotto la tua presidenza, la storica IBM è diventata Lenovo. Come dici? Che si cambia? Sì, ma la Lenovo è cinese, quel paese grande, che sta sopra l’India…allora: a destra dell’Africa, leggi “Oceano Indiano”, vai su, vedrai che la troverai…come? Non trovi nemmeno l’Africa? Eh, ma allora…
La General Motors e la Chrysler non “stanno tanto bene” ed hai dovuto quasi nazionalizzarle, roba da soviet del III millennio. La gente lavora perlopiù con il salario minimo di legge – circa 6 dollari l’ora – e non ha uno straccio di protezione sociale. Se perdono il lavoro, per compensazione le banche tolgono loro la casa: insomma, non ci sembra un gran che.
Hai fatto tutto questo perché eri assorbito dalle questioni internazionali? Ma…davvero ci credi?
Dovresti capirlo da solo, ma forse è meglio che qualcuno te lo spieghi.
Ancora credi che l’Iraq non sia stato un totale fallimento? Perché gli attentati ed i morti sono calati di un certo x%? Te lo spiego io il perché.
La vera ragione, caro George, è che alla resistenza irachena non serve più nemmeno sprecare troppo esplosivo: quello che sta avvenendo oggi, sono già i prodromi della resa dei conti finale fra sciiti e sunniti, i quali aspettano solo che ve ne andiate per farsi la festa finale. Voi, oramai, non c’entrate più niente: avete perso e basta.
Cosa succederà? Eh, mica ho la sfera di cristallo: passeranno probabilmente da un Saddam Hussein ad un Hussein Saddam o roba del genere perché – se l’obiettivo (facciamo finta di crederci) era quello di portare la democrazia in Iraq – la cosa è tragicamente fallita: la gente ha difficoltà a comprendere la “democrazia” quando s’ammazzano le famiglie ai posti di blocco. E con la partenza dei tuoi G-man, degli “aviotrasportati” e dei contractors, svanirà anche il petrolio iracheno per te (inteso come famiglia Bush) e per le compagnie targate Iuessé. Magari, dopo aver raddoppiato le proprie riserve petrolifere con quelle dell’est iracheno, gli ayatollah iraniani ti manderanno un biglietto di ringraziamento per Natale: sono gente educata.
Ma l’avventura irachena era stata preceduta da quella afgana: un altro, limpidissimo successo.
Siete partiti sprizzando missili da tutti i pori, poi cagando tonnellate di bombe ad ogni piè sospinto, infine mitragliando la gente dall’aria e dai vostri SUV corazzati. Dovevate prendere Bin Laden, Al-Zavahiri ed il mullah Omar, e invece ve la state prendendo in quel posto. Omar, addirittura, è scappato facendo il “motostop” ad uno che passava.
Oggi, il tuo uomo a Kabul – Karzai – fa lingua in bocca con i Taliban, sperando di non essere impiccato, domani, al gancio di un carro-attrezzi con i testicoli in bocca, come capitò al suo predecessore Najbullah, quello sorretto dai russi.
Potrei darti, gratis, un consiglio: la prossima volta, invece di rivolgerti a Rumsfeld ed a Cheney, prova a chiedere di tali Spencer Bud ed Hill Terence, qui in Italia. Mi sa che sa la cavano meglio.
Un altro, importantissimo obiettivo di New American Century era sbattere definitivamente al tappeto la Russia: qui, dobbiamo riconoscere che qualcuno è veramente finito KO, ma non la Russia. Perché non hai inviato un paio di portaerei a sostenere la Georgia? Perché non avevate i soldi per la nafta? Dai, non contar balle: è perché vi siete cagati sotto. Mancava ancora che vi prendeste un paio di missili nel sedere: oh, missili veri, mica la roba di Hamas.
Non so se tu, dalla Casa Bianca, riesci a sentirlo ma io, da qui, percepisco un bisbiglio di timore che sale dall’Europa orientale: avevi assicurato ai due gemelli Kazinsky – i due Cip e Ciop polacchi – appoggio, basta che si mettessero di traverso agli affari fra Russia ed UE, e dei due – mi dicono – n’è rimasto solo uno al potere. Avevo sempre sospettato che Ciop fosse più furbo di Cip.
E ancora: che ci racconti del tuo amico Yushenko, “l’arancione” ucraino che faceva, di mestiere, l’esattore del gas? E se domani – faccio solo un’ipotesi “di scuola” – i russi s’incavolassero un pochino e decidessero d’usare il “sistema Georgia”, stufi di un esattore del gas che si crede presidente? Chi manderesti? I Berretti Verdi? Braccio di Ferro? Superpippo?
Il problema, caro George, è che di amicizie – qui in Europa – non ne avete più molte. Fiducia, poi. Sì, vi dobbiamo sopportare mentre tranciate i cavi delle funivie per una scommessa, quando fate i gradassi e pretendete pure di spisciazzare le vostre basi ovunque, come cazzo vi pare.
A parole, l’Europa si dice sempre “fiduciosa” del rapporto euro-atlantico, ma gli uomini d’affari volano in Cina, in India, in Russia, in America Latina. L’Europa, per voi, è levantina, e allora te lo dico in chiaro: qui, non vi caga più nessuno. C’è solo rimasto un azzimato giovanotto italiano che guida un partito a pezzi – tale Uoltér – a credere nell’America: l’altro, quello a Palazzo Chigi, per me è più furbo: ti “lecca” e finge.
Non so a quanto sia finito oggi il dollaro, ma sembra più una barzelletta che una quotazione: come si fa, a credere in una divisa che non pubblica più i certificati M3, vale a dire il numero ed il valore dei biglietti stampati? Non siete più una Zecca, siete diventati una stamperia clandestina, la zecca del Pianeta.
Già che parlavamo d’America Latina, lo sai che Evo Morales ha pubblicamente e formalmente denunciato Israele al Tribunale dell’Aia per crimini di guerra? Perché non lo “sistemi” con la CIA, come faceste con Allende? Ah, ho capito: nemmeno laggiù vi cagano più, e del “cortile di casa” v’è rimasto solo lo sgabuzzino delle ramazze, la Colombia.
C’è ancora qualcuno che nutre fiducia in voi…cioè…in te?
Sì, Israele.
Tel Aviv ha iniziato una guerra calcolando il tempo della tua dipartita e, senza il minimo senso di vergogna, la finisce poche ore prima che ti diano il benservito. Se Hamas gliela lascia finire, staremo a vedere.
George: a Gaza sono morti centinaia di bambini, donne, vecchi. Sì, anche qualcuno che sparava, ma una minoranza. Sai d’essere il principale responsabile di quei diafani, smorti visi di morticini?
Sì, George, perché hai posto il veto all’ONU affinché Israele non fosse fermato nel suo massacro, poiché solo di questo si è trattato. Come dici? Operazione militare?
Tu, di roba militare, faresti meglio a non aprir bocca: anche se ti sei fatto fotografare in divisa, sappiamo che hai fatto il soldato nella Banda. Suonavi il piffero, quando non eri troppo sbronzo.
“L’operazione militare” – cito dati dell’Esercito Israeliano – ha condotto alla distruzione del 60/70% dei tunnel clandestini per il rifornimento d’armi dall’Egitto. Ora, George, se tu avessi fatto il militare, sapresti che queste cifre sono gonfiate dalla propaganda ed inesatte in essere. Perché? Poiché, George, mentre tu suonavi il piffero a garganella, altri studiavano un po’ di storia militare ed apprendevano che gli obiettivi – spesso, è quasi inevitabile – vengono dichiarati distrutti da più ufficiali subalterni che colpiscono, in realtà, la stessa cosa. E’ sempre andata così, è quasi una tradizione: le perdite del nemico aumentano ed il morale ci guadagna.
Anche prendendo per buono quel 60/70%, però, i conti non tornano. Come si fa a scatenare una simile tempesta di fuoco, e a non riuscire nemmeno a distruggere completamente gli obiettivi? Me lo spieghI? Oh, mica erano bunker corazzati: erano tunnel nella sabbia!
Forse ne hanno lasciato qualcuno affinché Hamas possa ancora tirare qualche razzo, così lasceranno la bega ad Obama ed avranno altra benzina per attizzare il fuoco all’interno d’Israele, che un tempo era un luogo almeno passabile, mica la stazione di polizia più estesa della Terra ch’è diventata. E, gli israeliani – oramai privi di veri partiti politici, con un’informazione penosa e l’avvertimento, ad ogni passo, che il nemico è in agguato per ghermirli – finiscono per abboccare all’amo, dal “Premio Nobel” Peres al “tangentaro” Olmert, e vivono oramai in un nuovo lager, nel quale i reticolati sono invisibili, fatti di paura e vuota retorica.
La realtà, caro George, è che Israele ha approfittato dell’ultima occasione che aveva: non che la nuova amministrazione sarà così “benevola” con i palestinesi, ma uno straccio di decenza – se vorranno riconquistare un po’ di credibilità all’estero – dovranno applicarla, e non potranno certo permettersi simili “svarioni”. Insomma, hai terminato in bellezza, con il tuo solito stile: ma, cosa t’ha fatto di brutto mamma Barbara, per odiare così tanto i tuoi simili?
In effetti, caro George, viene da chiedersi se hai – in definitiva – favorito Israele o se l’hai condannato.
Gli israeliani hanno riscosso il loro tributo di sangue, uccidendo 1.500 palestinesi, ma non si capisce dove vogliano andare a parare. E come, se e quando potranno uscire da Gaza. Mai sentito parlare di Leningrado?
Questa non è una “vittoria” come quelle delle lontane guerre del ’67 e del ’73: questo è stato un massacro e basta. E nel mondo – del quale gli israeliani non si curano – la cosa è rimbombata troppo.
Nell’immaginario collettivo, Tzahal sta diventando un esercito che – se se la prende con gente almeno decentemente armata, Libano 2006 – le busca, mentre, quando può dar libero sfogo di potenza, non fa che ammazzare bambini.
E, nonostante le classi di governo le cerchino tutte per rimediare la frittata – addirittura Lucia Annunziata fa il beau geste di scappare di fronte alle immagini del massacro, perché non sa più cosa dire – le opinioni pubbliche europee (parliamo soltanto dei cosiddetti “moderati”!) sono seriamente perplesse, quelle arabe incazzate, ma questo era nel conto.
Ciò che stupisce è la denuncia aperta e formale al Tribunale dell’Aia di Evo Morales – che non condurrà a nulla, lo sappiamo, ci penserà ad insabbiare tutto “Miss Jugoslavia”, Carla del Ponte – e la rottura diplomatica di Chavez, che ha rispedito a casa l’ambasciatore israeliano.
Se i due presidenti sudamericani potranno essere ignorati, sarà un po’ più difficile fare spallucce alla denuncia di Richard Falk, inviato speciale dell’ONU nei territori palestinesi – per altro, ebreo, a dimostrare che Israele non ha cooptato nella sua politica assassina tutti gli ebrei della Diaspora – il quale ha esortato il Tribunale dell’Aia ad indagare sui fatti di Gaza, accusando Israele di “crimini di guerra”, “tendenze genocide”, “risvolti da Olocausto” ed un’accusa terribile: “Olocausto in corso”. Vedremo “Miss Jugoslavia” come se la caverà, se riuscirà a scapolare lo scoglio: perché, quando interviene un organismo ufficiale come l’ONU, non è così facile voltarsi dall’altra parte, soprattutto perché – a livello d’immagine e mediatico – Israele s’è appiccicato da solo addosso la pelle del lupo.
La situazione trova un interessante parallelismo nella vicenda sudafricana: dopo i massacri di Soweto, giunse l’embargo – che non fu mai rispettato – ma arrivarono anche i concerti di solidarietà ed altre iniziative, e la causa sudafricana non poté più essere ignorata.
Dappertutto ci sono segni d’insofferenza, da Capo Horn allo Stretto di Bering: i governi sono in imbarazzo, s’inizia a parlare di sanzioni per Israele. Insomma, sembra che stella a sei punte sia in fase calante nel Pianeta, e dobbiamo stare attenti a non scambiare la ferma risoluzione d’inchiodare Israele alle sue responsabilità con l’antisemitismo il quale – per chi non l’avesse ancora capito – fa il gioco di Tel Aviv.
C’è chi chiede perché debba sedere all’ONU una nazione che non ha mai depositato i suoi confini, che non rispetta nulla, che non concede nemmeno gli aiuti umanitari, o che se li concede poi bombarda ospedali, scuole ed ambulanze, che fa solo una politica di potenza quando non se la può più permettere.
Perché?
Poiché la potenza israeliana è basata sull’assistenza militare statunitense – questo, almeno, lo sai? – e se domani l’America va in bamba, strangolata da una crisi economica devastante, i quattrini per far volare gli F-16 non si troveranno più.
Insomma, con Gaza – caro George – mi sa che hai fatto Bingo: credimi, non trovo un personaggio storico da mettere almeno un gradino sopra di te per paragone. Sarebbe, per la sua memoria, un insulto.
Non credo quindi sia possibile dare un giudizio storico sulla tua presidenza, George, mi sembra un lavoro inutile e poco proficuo: sei un “fuori quota” della Storia.
Per tutti i morti che hai seminato, George, mi chiedo cosa dirà il tuo predicatore, quello che ti ha salvato dall’alcool. Fossi rimasto a bere: chi può ancora affermare, dopo averti visto all’opera, che la politica sia meglio dell’alcolismo?
Da parte mia, caro George, ti manderei volentieri all’Inferno. Ai lettori, prosit.
Qualcuno, fra gli storici e le grandi firme del giornalismo “embedded”, già azzarda bilanci sulla tua presidenza. Ora, non vorrei apparire blasfemo, ma soltanto prendere in esame un caso come il tuo è l’evidente certezza d’aver sbagliato mestiere. Braccia rubate alla terra. Consiglieremmo, a chi desiderasse addentrarsi nell’analisi storica del tuo operato, di prendere prima in esame un dubbio: devo ristudiare la Storia dal libro di Prima o di Terza Media?
Perché?
Poiché, a voler ben cercare, non si riesce a trovare un appiglio al quale aggrapparsi. Pochi hanno fallito in tutto, ma proprio in tutto, come te.
Il tuo problema, caro George, è la creduloneria. Mentre tutti sapevamo che le cazzate sparate dai neocon e da New American Century erano tali, tu hai davvero creduto che fossero verità distillate.
Il “Nuovo Secolo Americano”: lo ricordi? Rammenti gli appassionati sermoni di William Kristol, che accusava Clinton d’essere un traditore perché non seppelliva tutti a suon di bombe per dominare il Pianeta?
Tu sei solo un povero citrullo, e ci hai creduto: capita ai sempliciotti, un po’ meno se dovessero essere il Presidente americano.
Kristol, giusto un anno or sono, fiutò l’aria che tirava e preferì trovarsi una scrivania da scaldare al New York Times, il quale ricevette – quando fu comunicata la notizia – migliaia di mail di protesta dai suoi lettori in un solo giorno. Anche la redazione non fu tanto carina: “Potrà anche non essere il benvenuto, ma sopravvivremo” fu il commento.
Per te non basterà una scrivania per nasconderti: forse sarà meglio un “ritiro” perpetuo a Crawford, fra un sermone ed una bottiglia. Perché?
Poiché prendesti in mano una nazione che non era certo all’apice del suo fulgore, mica erano i tempi di Eisenhower, però non stavate malaccio – dai, ammettilo – e l’hai ridotta in una landa desolata, dove la gente non ha più lavoro né casa.
In genere, le presidenze americane sono segnate da una prevalente attenzione verso l’interno o verso l’estero – non uso termini come “isolazionismo”, perché so che ti sono ostici, soprattutto perché sei abituato a leggere i libri al contrario[1] – ma tu hai fatto meglio: sei riuscito a rovinare il tuo Paese ed a gettare il mondo in una fornace di guerre.
Il panorama interno si fa presto a definirlo: sotto la tua presidenza, la storica IBM è diventata Lenovo. Come dici? Che si cambia? Sì, ma la Lenovo è cinese, quel paese grande, che sta sopra l’India…allora: a destra dell’Africa, leggi “Oceano Indiano”, vai su, vedrai che la troverai…come? Non trovi nemmeno l’Africa? Eh, ma allora…
La General Motors e la Chrysler non “stanno tanto bene” ed hai dovuto quasi nazionalizzarle, roba da soviet del III millennio. La gente lavora perlopiù con il salario minimo di legge – circa 6 dollari l’ora – e non ha uno straccio di protezione sociale. Se perdono il lavoro, per compensazione le banche tolgono loro la casa: insomma, non ci sembra un gran che.
Hai fatto tutto questo perché eri assorbito dalle questioni internazionali? Ma…davvero ci credi?
Dovresti capirlo da solo, ma forse è meglio che qualcuno te lo spieghi.
Ancora credi che l’Iraq non sia stato un totale fallimento? Perché gli attentati ed i morti sono calati di un certo x%? Te lo spiego io il perché.
La vera ragione, caro George, è che alla resistenza irachena non serve più nemmeno sprecare troppo esplosivo: quello che sta avvenendo oggi, sono già i prodromi della resa dei conti finale fra sciiti e sunniti, i quali aspettano solo che ve ne andiate per farsi la festa finale. Voi, oramai, non c’entrate più niente: avete perso e basta.
Cosa succederà? Eh, mica ho la sfera di cristallo: passeranno probabilmente da un Saddam Hussein ad un Hussein Saddam o roba del genere perché – se l’obiettivo (facciamo finta di crederci) era quello di portare la democrazia in Iraq – la cosa è tragicamente fallita: la gente ha difficoltà a comprendere la “democrazia” quando s’ammazzano le famiglie ai posti di blocco. E con la partenza dei tuoi G-man, degli “aviotrasportati” e dei contractors, svanirà anche il petrolio iracheno per te (inteso come famiglia Bush) e per le compagnie targate Iuessé. Magari, dopo aver raddoppiato le proprie riserve petrolifere con quelle dell’est iracheno, gli ayatollah iraniani ti manderanno un biglietto di ringraziamento per Natale: sono gente educata.
Ma l’avventura irachena era stata preceduta da quella afgana: un altro, limpidissimo successo.
Siete partiti sprizzando missili da tutti i pori, poi cagando tonnellate di bombe ad ogni piè sospinto, infine mitragliando la gente dall’aria e dai vostri SUV corazzati. Dovevate prendere Bin Laden, Al-Zavahiri ed il mullah Omar, e invece ve la state prendendo in quel posto. Omar, addirittura, è scappato facendo il “motostop” ad uno che passava.
Oggi, il tuo uomo a Kabul – Karzai – fa lingua in bocca con i Taliban, sperando di non essere impiccato, domani, al gancio di un carro-attrezzi con i testicoli in bocca, come capitò al suo predecessore Najbullah, quello sorretto dai russi.
Potrei darti, gratis, un consiglio: la prossima volta, invece di rivolgerti a Rumsfeld ed a Cheney, prova a chiedere di tali Spencer Bud ed Hill Terence, qui in Italia. Mi sa che sa la cavano meglio.
Un altro, importantissimo obiettivo di New American Century era sbattere definitivamente al tappeto la Russia: qui, dobbiamo riconoscere che qualcuno è veramente finito KO, ma non la Russia. Perché non hai inviato un paio di portaerei a sostenere la Georgia? Perché non avevate i soldi per la nafta? Dai, non contar balle: è perché vi siete cagati sotto. Mancava ancora che vi prendeste un paio di missili nel sedere: oh, missili veri, mica la roba di Hamas.
Non so se tu, dalla Casa Bianca, riesci a sentirlo ma io, da qui, percepisco un bisbiglio di timore che sale dall’Europa orientale: avevi assicurato ai due gemelli Kazinsky – i due Cip e Ciop polacchi – appoggio, basta che si mettessero di traverso agli affari fra Russia ed UE, e dei due – mi dicono – n’è rimasto solo uno al potere. Avevo sempre sospettato che Ciop fosse più furbo di Cip.
E ancora: che ci racconti del tuo amico Yushenko, “l’arancione” ucraino che faceva, di mestiere, l’esattore del gas? E se domani – faccio solo un’ipotesi “di scuola” – i russi s’incavolassero un pochino e decidessero d’usare il “sistema Georgia”, stufi di un esattore del gas che si crede presidente? Chi manderesti? I Berretti Verdi? Braccio di Ferro? Superpippo?
Il problema, caro George, è che di amicizie – qui in Europa – non ne avete più molte. Fiducia, poi. Sì, vi dobbiamo sopportare mentre tranciate i cavi delle funivie per una scommessa, quando fate i gradassi e pretendete pure di spisciazzare le vostre basi ovunque, come cazzo vi pare.
A parole, l’Europa si dice sempre “fiduciosa” del rapporto euro-atlantico, ma gli uomini d’affari volano in Cina, in India, in Russia, in America Latina. L’Europa, per voi, è levantina, e allora te lo dico in chiaro: qui, non vi caga più nessuno. C’è solo rimasto un azzimato giovanotto italiano che guida un partito a pezzi – tale Uoltér – a credere nell’America: l’altro, quello a Palazzo Chigi, per me è più furbo: ti “lecca” e finge.
Non so a quanto sia finito oggi il dollaro, ma sembra più una barzelletta che una quotazione: come si fa, a credere in una divisa che non pubblica più i certificati M3, vale a dire il numero ed il valore dei biglietti stampati? Non siete più una Zecca, siete diventati una stamperia clandestina, la zecca del Pianeta.
Già che parlavamo d’America Latina, lo sai che Evo Morales ha pubblicamente e formalmente denunciato Israele al Tribunale dell’Aia per crimini di guerra? Perché non lo “sistemi” con la CIA, come faceste con Allende? Ah, ho capito: nemmeno laggiù vi cagano più, e del “cortile di casa” v’è rimasto solo lo sgabuzzino delle ramazze, la Colombia.
C’è ancora qualcuno che nutre fiducia in voi…cioè…in te?
Sì, Israele.
Tel Aviv ha iniziato una guerra calcolando il tempo della tua dipartita e, senza il minimo senso di vergogna, la finisce poche ore prima che ti diano il benservito. Se Hamas gliela lascia finire, staremo a vedere.
George: a Gaza sono morti centinaia di bambini, donne, vecchi. Sì, anche qualcuno che sparava, ma una minoranza. Sai d’essere il principale responsabile di quei diafani, smorti visi di morticini?
Sì, George, perché hai posto il veto all’ONU affinché Israele non fosse fermato nel suo massacro, poiché solo di questo si è trattato. Come dici? Operazione militare?
Tu, di roba militare, faresti meglio a non aprir bocca: anche se ti sei fatto fotografare in divisa, sappiamo che hai fatto il soldato nella Banda. Suonavi il piffero, quando non eri troppo sbronzo.
“L’operazione militare” – cito dati dell’Esercito Israeliano – ha condotto alla distruzione del 60/70% dei tunnel clandestini per il rifornimento d’armi dall’Egitto. Ora, George, se tu avessi fatto il militare, sapresti che queste cifre sono gonfiate dalla propaganda ed inesatte in essere. Perché? Poiché, George, mentre tu suonavi il piffero a garganella, altri studiavano un po’ di storia militare ed apprendevano che gli obiettivi – spesso, è quasi inevitabile – vengono dichiarati distrutti da più ufficiali subalterni che colpiscono, in realtà, la stessa cosa. E’ sempre andata così, è quasi una tradizione: le perdite del nemico aumentano ed il morale ci guadagna.
Anche prendendo per buono quel 60/70%, però, i conti non tornano. Come si fa a scatenare una simile tempesta di fuoco, e a non riuscire nemmeno a distruggere completamente gli obiettivi? Me lo spieghI? Oh, mica erano bunker corazzati: erano tunnel nella sabbia!
Forse ne hanno lasciato qualcuno affinché Hamas possa ancora tirare qualche razzo, così lasceranno la bega ad Obama ed avranno altra benzina per attizzare il fuoco all’interno d’Israele, che un tempo era un luogo almeno passabile, mica la stazione di polizia più estesa della Terra ch’è diventata. E, gli israeliani – oramai privi di veri partiti politici, con un’informazione penosa e l’avvertimento, ad ogni passo, che il nemico è in agguato per ghermirli – finiscono per abboccare all’amo, dal “Premio Nobel” Peres al “tangentaro” Olmert, e vivono oramai in un nuovo lager, nel quale i reticolati sono invisibili, fatti di paura e vuota retorica.
La realtà, caro George, è che Israele ha approfittato dell’ultima occasione che aveva: non che la nuova amministrazione sarà così “benevola” con i palestinesi, ma uno straccio di decenza – se vorranno riconquistare un po’ di credibilità all’estero – dovranno applicarla, e non potranno certo permettersi simili “svarioni”. Insomma, hai terminato in bellezza, con il tuo solito stile: ma, cosa t’ha fatto di brutto mamma Barbara, per odiare così tanto i tuoi simili?
In effetti, caro George, viene da chiedersi se hai – in definitiva – favorito Israele o se l’hai condannato.
Gli israeliani hanno riscosso il loro tributo di sangue, uccidendo 1.500 palestinesi, ma non si capisce dove vogliano andare a parare. E come, se e quando potranno uscire da Gaza. Mai sentito parlare di Leningrado?
Questa non è una “vittoria” come quelle delle lontane guerre del ’67 e del ’73: questo è stato un massacro e basta. E nel mondo – del quale gli israeliani non si curano – la cosa è rimbombata troppo.
Nell’immaginario collettivo, Tzahal sta diventando un esercito che – se se la prende con gente almeno decentemente armata, Libano 2006 – le busca, mentre, quando può dar libero sfogo di potenza, non fa che ammazzare bambini.
E, nonostante le classi di governo le cerchino tutte per rimediare la frittata – addirittura Lucia Annunziata fa il beau geste di scappare di fronte alle immagini del massacro, perché non sa più cosa dire – le opinioni pubbliche europee (parliamo soltanto dei cosiddetti “moderati”!) sono seriamente perplesse, quelle arabe incazzate, ma questo era nel conto.
Ciò che stupisce è la denuncia aperta e formale al Tribunale dell’Aia di Evo Morales – che non condurrà a nulla, lo sappiamo, ci penserà ad insabbiare tutto “Miss Jugoslavia”, Carla del Ponte – e la rottura diplomatica di Chavez, che ha rispedito a casa l’ambasciatore israeliano.
Se i due presidenti sudamericani potranno essere ignorati, sarà un po’ più difficile fare spallucce alla denuncia di Richard Falk, inviato speciale dell’ONU nei territori palestinesi – per altro, ebreo, a dimostrare che Israele non ha cooptato nella sua politica assassina tutti gli ebrei della Diaspora – il quale ha esortato il Tribunale dell’Aia ad indagare sui fatti di Gaza, accusando Israele di “crimini di guerra”, “tendenze genocide”, “risvolti da Olocausto” ed un’accusa terribile: “Olocausto in corso”. Vedremo “Miss Jugoslavia” come se la caverà, se riuscirà a scapolare lo scoglio: perché, quando interviene un organismo ufficiale come l’ONU, non è così facile voltarsi dall’altra parte, soprattutto perché – a livello d’immagine e mediatico – Israele s’è appiccicato da solo addosso la pelle del lupo.
La situazione trova un interessante parallelismo nella vicenda sudafricana: dopo i massacri di Soweto, giunse l’embargo – che non fu mai rispettato – ma arrivarono anche i concerti di solidarietà ed altre iniziative, e la causa sudafricana non poté più essere ignorata.
Dappertutto ci sono segni d’insofferenza, da Capo Horn allo Stretto di Bering: i governi sono in imbarazzo, s’inizia a parlare di sanzioni per Israele. Insomma, sembra che stella a sei punte sia in fase calante nel Pianeta, e dobbiamo stare attenti a non scambiare la ferma risoluzione d’inchiodare Israele alle sue responsabilità con l’antisemitismo il quale – per chi non l’avesse ancora capito – fa il gioco di Tel Aviv.
C’è chi chiede perché debba sedere all’ONU una nazione che non ha mai depositato i suoi confini, che non rispetta nulla, che non concede nemmeno gli aiuti umanitari, o che se li concede poi bombarda ospedali, scuole ed ambulanze, che fa solo una politica di potenza quando non se la può più permettere.
Perché?
Poiché la potenza israeliana è basata sull’assistenza militare statunitense – questo, almeno, lo sai? – e se domani l’America va in bamba, strangolata da una crisi economica devastante, i quattrini per far volare gli F-16 non si troveranno più.
Insomma, con Gaza – caro George – mi sa che hai fatto Bingo: credimi, non trovo un personaggio storico da mettere almeno un gradino sopra di te per paragone. Sarebbe, per la sua memoria, un insulto.
Non credo quindi sia possibile dare un giudizio storico sulla tua presidenza, George, mi sembra un lavoro inutile e poco proficuo: sei un “fuori quota” della Storia.
Per tutti i morti che hai seminato, George, mi chiedo cosa dirà il tuo predicatore, quello che ti ha salvato dall’alcool. Fossi rimasto a bere: chi può ancora affermare, dopo averti visto all’opera, che la politica sia meglio dell’alcolismo?
Da parte mia, caro George, ti manderei volentieri all’Inferno. Ai lettori, prosit.
[1] Il tentativo di Paolo Attivissimo, di mostrare che la foto nella quale Bush legge il libro al contrario è una bufala, non mi ha convinto. Spero, almeno per lui, che gli abbia fruttato qualcosa.
Ecco, bene, bravo,
RispondiEliminaCarissimo CarloMagno mi hai tolto le parole di bocca!
Ho appeso il tuo post (come anche altre volte ho fatto) in bacheca,
qualcuno lo ha letto...bene.
Secondo il mio modestissimo parere (e non lo dico solo per convenzione) è importante che si stabiliscano subito, prima che qualche 'nostalgico' cominci ad indorare il vago ricordo, prima che la "saudagi" stenda un velo 'seppia' che sfumi i contorni, nasconda gli 'spigoli' dietro un aura quasi 'magica'...
Ne abbiamo sentite di tutti i colori, che Mussolini era un grande statista, che Fini è un grande politico, che Berlusconi è onesto, che Veltroni è bello che DiPietro diverrà accademico della Crusca...che Moana era una santa ed assieme a Cicciolina erano due ottime deputate...
Ho sempre pensato che bisognasse mettere 'nero su biancho' la Verità, tutta e SUBITO...
Abbiamo bisogno di tipi risoluti come te che sanno in poche parole condensare un'epoca di incredibile amoralità del gruppo di persone al comando, che hanno fatto tante pentole, senza coperchio, dalle quali tutto il buono è evaporato lasciando solo odore (e sapore) di bruciato...
grazie
ciao
RA
errata corrige:
RispondiEliminatogliere
"...è importante che si stabiliscano subito..."
correggere con:
"...è importante stabilirlo subito..."
anche così manche il soggetto ma è implicito che sia il contenuto del post di Carlo...
grazie per la pazienza
RA
Caro Carlo,
RispondiEliminanon è un caso che stavolta tu abbia postato il tuo intervento con notevole ritardo rispetto al precedente. E’ un capolavoro! In quella che è in realtà una situazione tragica, descritta minuziosamente, mi hai fatto sbellicare dalle risate: penso che oltre al lavoro di scrittore e divulgatore potresti prendere in seria considerazione quello di comico satirico.
Assistendo allo schifo “informativo” che dilaga in questi giorni in questo miserevole paese e ascoltando le voci critiche che, invece, stanno sempre più montando in altri paesi europei e negli stessi USA - ma noi siamo solo delle macchiette, malamente in grado di scimmiottare usi e vezzi dell’Impero, desiderosi come sempre di acclamare per primi parossisticamente il ducetto di turno, pronti comunque a repentini dietrofront - penso che la repubblica delle banane non meriti voci come la tua, come quella di Carlo Gambescia e tante(?) altre: Vespasiani, Arene domenicali, ragli e Travagli, analisi “bolitighe a 360 cradi” (in diretta dall’Aspen Institute) e compagnia varia sono quello cui lo stivale (in maggioranza) può ambire e che, pertanto, ha.
Un saluto
Alfredo
Riflessioni in agrodolce. E' vero, è necessario stabilire subito dei "paletti", prima che giungano i chierici glorificatori di regime ad incensare il texano.
RispondiEliminaMelanconiche perché Alfredo tocca un punto importante, ossia il "basso stato" della nostra informazione, chiusa a riccio, che non accetta nuovi orizzonti. Anzi, se qualcuno li riporta, ci pensa l'Aspen ha dare una strigliata ai cervelli. Capisco la tristezza di Carlo Gambescia.
C'è però un anelito di dolcezza: se deciderò di fare il comico, lo farò in coppia con Roberto, che in quanto a spirito satirico mi sembra non manchi...
Un abbraccio a tutti
Carlo Bertani
PS Ho tardato tanto a scrivere per una colica renale.
Carlo,
RispondiEliminaA me Bush sta sugli zebedei quasi quanto a te, per cui trovo decisamente fuori luogo e scioccamente offensivo il tuo commento "Spero, almeno per lui, che gli abbia fruttato qualcosa".
Ma ho imparato che se vuoi criticare una persona, devi criticarla sulla base dei dati di fatto, non dei fotomontaggi dilettanteschi. E sulla base delle cose gravi, non delle (ipotetiche) stupidaggini.
Prendertela con Bush per un libro rovesciato, quando potresti prendertela senza tema di smentite con lui per Abu Ghraib, il waterboarding e altre meraviglie, squalifica le tue argomentazioni. Perché quando poi si scopre che la tua accusa del libro rovesciato è fasulla, hai indebolito la tua attendibilità su tutto il resto di quel che dici.
Per quanto mi riguarda, sei libero di non credere ai risultati della mia piccola indagine antibufala, supportata dalle foto originali pubblicate dalle agenzie di stampa. Ma non sei libero di diffamarmi dandomi pubblicamente del venduto.
E' un'insinuazione che ti rende piccolo.
Buona giornata.
Caro Attivissimo,
RispondiEliminami rendo conto che ti sei sentito piccato. Non posso che ripetere ciò che ho spiegato su Donchisciotte: la tua immagine "come sarebbe dovuta essere" non aveva lo stesso angolo d'inclinazione di quella incriminata. per questo non mi convinceva.
Poi, fatti pure tutte le fantasticherie che credi, ma la tecnologia dell'Informazione ha delle regole - io la insegno - e tu ne sei venuto meno.
Difatti, quando ho visto l'immagine proposta da Snopes (che tu, probabilmente, hai copiato male) mi sono convinto che la cosa merita un approfondimento. Con tutto quello che ho da fare, però - e visto che Bush fa oramai parte del passato - non credo che ci perderò altro tempo.
Saluti
CB
Io comico?! Solo perché la "butto" sul ridere?!
RispondiEliminaScusate se Vi correggo ma una cosa è certa: se io sono comico allora Feltri è uno maestro di comicità...basterebbe sentire la pubblicità sulla 'voce' di Mussolini, che il buon Feltri recita e sottoscrive, e che 'passa' quasi ogni giorno su RadioDue (io la Tv non la guardo e non so se 'passa' anche in Tv).
E non mi rispondete che la Sua non è vera comicità bensì opportunismo,
la carriera di Feltri è lì a smentirvi!
Caro Paolo Attivissimo,
ti ho seguito per anni dal tuo primissimo sito di quando eri 'Inglese'. ho consigliato la lettura dei tuoi libri e la visita al tuo sito a tutti i miei buoni amici. Sei un 'must' della Rete, almeno Italianamente parlando. Ho preso un account su PayPal (che pochissimi conoscevano in Italia) per offrirti volentieri una "pizza" e lo rifarei anche se questa volta potremmo andare io, tu e Carlo alla "Bella Napoli" offro io....compreso una birretta!
Però ti ho un po' perso dopo l'affaire due Torri. Io non penso di essere un cospirazion/complottitich/fantasy però sul fattaccio ebbi immediatamente un dubbio che ancor oggi nessuno mi ha completamente risolto. Vedi, io ho un paio di carissimi amici che lavorano nella "chasse" italiana (quella che oggi ha gli F16 uessei, in prestito).
Hanno posti importanti e abbsatnza 'segreti' per cui non mi dilungo.
Ma, vedi, loro mi hanno sempre detto (prima del millecentouno) della tempistica e della velocità di esecuzione di uno 'scramble' per l'intercettazione di un aereo civile fuori rotta ecc...
Mi dicevano che in meno di 5 minuti dall'allarme due F104 erano già in volo.
Mi dicevano che tutta l'operazione: dall'individuazione dell'aereo fuori rotta alla partenza dei caccia, era ben oliata e portava via pochi minuti...ecc.
Io dal millecentouno mi sono sempre chiesto come sia stato possibile che ben 4 aerei, ma sopratutto il secondo...siano stati lasciati liberi di fare evoluzioni per "l'aere". E quello che ancora mi lascia più perplesso è che nessuno dei responsabili di cotanta ignavia sia mai stato nemmeno sottoposto a indagine o processo! Tutto il resto è dolore e strazio per le persone coinvolte. Ma la questione mancato scramble non se l'è mai posta nessuno. Chiarisco: non penso sia stato fatto apposta, non lo so davvero, ho però il dubbio (solo il dubbio) che diverse persone preposte al controllo del traffico aereo, nel millecentouno, non abbiano fatto correttamente il loro lavoro. Sono anche portato a pensare che questo 'lassismo' sia quotidiano (non posso pensare che furono distratti solo nel millecentouno) e che i disastri tattici in Afganistan ed Irak siano in realtà anche loro figli di questo lassismo iuesse.
E qui vengo al George, ha ben fatto, secondo me, Carlo ad evitare di mettere le cose, le prove, di cui parli tu, Paolo...
Perché! non ce n'era bisogno...Il tipetto rappresenta questo generale 'lassimo' che io di solito chiamo "decadentismo" (per la situazione Italiana è dagli anni Craxiani che lo dico) della 'civiltà' iuessei che è sotto gli occhi di tutti ed in tutti gli aspetti, politici, sociali, tecnologici (chiedere ai Cinesi) e sopratutto economici...Poi possiamo essere più 'analictici' come ci inviti fare tu, Paolo, ma quando una cosa è chiara come il sole non c'è bisogno di prove.
Per questo Carlo è stato ironico (o sardonico non so) perché è, in fondo, un modo di essere meno 'impietosi' della fredda statistica della dura realtà del 'dato di fatto'.
Carlo, oserei dire, è stato quasi caritatevole...
vi saluto caramente
e continuerò a seguirvi
sul web
ciao
RA
Scusa Carlo se ti disturbo ma mi sorge una domanda a proposito di 'ideologie'.
RispondiEliminaSe non mi sbaglio il Berlusconi e quasi tutti i suoi seguaci dalla prima ora, dai 'club' FI in poi,
ma sopratutto prima, hanno fatto di tutto per 'deridere' e 'distruggere' le ideologie di partito. Hanno voluto la politica delle persone e non delle idee. Il 'loro' non l'hanno chiamato mai partito eccetera eccetera...
Come mai, invece, su Mussolini sono quasi tutti d'accordo, su leggi e leggine indecenti, su riforme assurde, sono sempre tutti d'accordo, dicono tutti la stessa cosa?
Per non parlare di Craxi....?!
Forse hanno inconsapevolmente formato una nuova 'ideologia' loro malgrado? Forse hanno creato rapporti dirigenziali che neanche il vecchio PC, senza accorgesi?
Allora non sarebbe il caso di faglielo notare e farli tornare sul buon vecchio individualismo della persona?
(mi sembra che "loro" lo chiamino "liberismo"...ma non sono ben sicuro perché somiglia molto al mussolinismo e quindi forse sarebbe meglio chiamarlo ducettinismo?)
mah! come dice il Salmo,
'spero nella tua parola'
per dirimere i miei dubbi
ciao
RA
Caro Roberto,
RispondiEliminaspero tu non l'abbia presa male per la mia asserzione di una tua "comicità". Se rileggi la parte finale del tuo primo commento, scoprirai da solo che è una bellissima "suite" satirica. Hai il dono: perché rifiutarlo?
Il dilemma che poni è complesso, ma lo ridurrei ad una semplice considerazione.
Sia il filone socio/comunista, sia quello liberale, sono andati in crisi perché è mancato loro il confronto.
Per i primi, era il successo del socialismo reale, per i secondi il fallimento dello stesso.
Non esistendo più quel termine di paragone, ecco spuntare - erga omnes - il "mercato" come unico animale salvifico al quale inchinarsi. Il nuovo Messia.
Per questa ragione i comportamenti, le prassi, le metodologie e le strategie degli schieramenti sono identiche: poiché non si considera più credibile che l'umanità riprenda in mano le fila del suo destino, anche in campo economico.
Non essendoci contraddittorio, le tendenze autoritarie dilagano, poiché - se tutto è chiaro è stabilito - a che serve il dibattito?
La crisi economica inizia a scardinare questo pessimo assioma (la "fine della storia", ricordi?)e questo apre delle vie, per noi poveri paria, di nuovo intervento e dibattito.
Spero d'aver compreso la tua domanda.
Ciao
Carlo
Ho Caputo, (il cognome di uno scampato dalle 2towers...lui dichiarò di aver subito compreso di dover usare le scale e scappare prima possibile anche se gli dicevano di aspettare i vigili...da allora io ed i miei amici ci diciamo: "hai Caputo?" in onore della sua perspicacia...)
RispondiEliminaOstia se ti 'marca' Attivissimo!
Io leggo molti blog ma partecipo solo a questo ed a quasi nessun altro. Scrivo su molti ng, però, con un altro nickname...e vari forum con un altro ancora..ecc
Ergo 'navigo' molto tutta la Rete ma cerco di lasciare poche 'tracce'...Eheheh!
Mi ha stupito di aver letto una sua replica...evidentemente è un eccellente navigatore e 'topone' scava notizie...
Ammetto di usare molto l'ironia e spesso il sarcasmo (anche se velato da un bel po' di ipocrisia) ma -comico- è un po' troppo.
Nondimeno ti ringrazio ed accetto il tuo come un complimento da un amico. Grazie.
Al proposito un mio amico intimo mi dice sempre che la mia ironia è troppo sottile, troppo nascosta e spesso molti non comprendono quello che dicono, perché il 'tono' delle mie 'esternazioni' è sempre sul moralismo/buonismo, quasi distaccato e non aiuta la lettura vera...Lui non lo dice per farmi un complimento, lo dice per dirmi che sono -alla base- ipocrita...mi sa che ha un po' ragione.
Venendo all'uguaglianza di 'idee' del nostro centroDx.
Mi rendo conto che tu bazzichi poco dell'area 'cattolica' ma ti posso senz'altro fare un parallelo fra il modo di 'pensare' di FI et familia e CL.
Non so se ti sei accorto ma ti posso garantire che tutti i Ciellini parlano sempre la stessa lingua, commentano allo stesso modo, decidono nello stesso tempo sempre e comunque le stesse cose.
Se parli con un CL hai parlato con tutti. Sono più sincronizzati di un Rolex.
Tu mi dirai: "certo loro seguono una 'idea' comune che è quella Cattolica". (nota: so che non me lo dirai ed anzi hai già colto quello che voglio dire....ma nella grande rete ci potrebbero essere anche pesci più piccoli...sono ironico?)
No, di 'idee' cattoliche ce ne sono a decine, ma io voglio parlare del parallelo anzi direi della 'comunione' di esternazioni e di comunicazione che c'è fra l'attuale Dx e CL.
Questi dicono e fanno sempre le stesse cose senza nessuna differenza, perché e come mai?
Per adesso mi sono dato solo due possibili risposte/motivazioni:
-il 'partito' di Berlusconi non funziona come partito normale (con Assemblee, votazioni, decisioni condivise con la base, 'primarie' ecc ecc).
Tutto parte da lui che si è autoeletto 'segretario' 'presidente' e 'revisore dei conti' del partito da lui stesso generato senza che nessuna assemblea l'abbia mai né discusso, né deciso né messo ai voti.
Quindi in qualche modo da lui dipendono tutti, dalla sua 'unità' tutti derivano. Ma perché si fanno plagiare? Per motivi essenzialmente PRAGMATICI.
Fra i fondamenti 'collanti' di un partito si possono in genere scegliere o l'Idea o il Fine (in senso pratico) da ottenersi con un pragmatismo assoluto.
-il partito di Berlusconi è sì tenuto coeso da motivi $-pragmatici (questa volta diversi dal punto precedente io li definirei più 'venali' dei primi)
ma ha bisogno comunque di una forte 'idea' di base...ed ecco profilarsi all'orizzonte CL!
Questa seconda mia ipotesi è supportata -per contrasto- con la nascita dei cosiddetti 'catto-comunisti' (semplifico con un termine non aggiornato), che non sono altro che 'cattolici' che non l'hanno bevuta fino in fondo ed hanno idee di base identiche ma esternano in modo molto diverso e sopratutto con -libertà di pensiero- rispetto ai CL.
Mi verrebbe da spezzare -a questo punto- una lancia a favore del PD e della Sx in generale perché proprio per i motivi contrari ai suddetti esso è Local e Particolare mentre invece la Dx è Global e Unica.
Insomma la bottega (ogni riferimento è puramente casuale) contro l'Iper (parola Greca vorrei ricordarlo...).
L'etto di mortadella contro i quintali di imballaggi plastici...
Nondimeno mi spaventa questa adesione totalmente acritica di quasi tutti gli esponenti della DX ad una qualsiasi idea nasca dalla loro 'dirigenza'.
Comunque, come dici tu, l'affaire bolla economica ha dato un bello scossone alle loro certezze.
Però ti vorrei far notare che il Silvio ultimamente dice le stesse cose che dice Grillo a proposito della 'insignificanza' del Pil
sopratutto del suo calo...
mah!
salutoni
RA
Vai all' inferno Bush, e porta con te tutte le macerie e i delitti che hai seminato.Gridiamolo forte, siamo tutti d' accordo ma...... siamo sicuri che gli altri sapranno raccogliere il grido e soprattutto tra 2 mesi o tra 5 anni non sapranno rivedere volutamente la storia per riesumare questa ipocrisia durata 8 anni in America? Come al solito le tue parole sono sassi, in questo caso macigni, che sembra quasi tu voglia toglierli dalle tue scarpe.Io cerco di essere fiducioso e spero che Obamma avendo sdradicato in primis la questione razziale insediandosi nella white house dove centinaia di neri perirono per edificarla sappia anche riportare un pò di morale in un paese dove la moneta ha sempre contato più di ogni altra cosa.Tu parli bene Carlo e io continuo a sperare che tu un giorno esca da questa scatola per accettare quella sfida mediatica visiva ( grazie alla tua cultura e preparazione) di cui noi abbiamo bisogno.Vedi non per essere retorico, ma per fare scappare l' Annunzita e Mastella ci vogliono anche le immagini, esse non si cancellano, contrariamente ad un post o ad una lettera.Capisco che le idee siano sempre molte e differenti e che convergere non sia mai facile però continuare a creare groppuscoli suddivisi in politicanti, girotondini, grillini, e bloggisti non so quanto sia proficuo.Vedi di fronte a un bel Vaf... a Bush siamo tutti d' accordo specialmente coloro che non hanno una visione individualista come accennava Roberto.Un saluto con grande stima ed affetto a te e a tutti coloro che ti seguono.
RispondiEliminaCarissimi,
RispondiEliminase io uscirò dalla "scatola", come spera Marco, lo farò per salire su una nuova "scatola" che è affusolata, ha un albero ed un motore a poppa.
Sempre meglio che una "scatola" definitiva.
Perché, non concederanno mia quegli spazi, sarebbe un clamorosi autogol. In passato c'era stato qualcosa con Europa 7, e sono sicuro che se fosse riuscita a decollare parecchi di noi della rete sarebbero probabilmente finiti là...ma il tempo passa...e le "mamme" invecchiano.
"Quello che non ho...", ricordando Faber, non cerco altro. Certo, se fosse per fare qualcosa di concreto per il mio Paese...allora...
Ricordo la genesi di CL negli anni '70, parlai allora con i ciellini che non erano molto distanti dal "movimento" dell'epoca. Poi, hanno subito il lavaggio del cervallo ad "usus berlusconensis", ed oggi raccontano poco di nuovo.
Che ne dite della novità Soru? A me, la persona piace.
Ciao a tutti
Carlo