In questi giorni, ferve la protesta contro la politica del Governo per la scuola e, tantissimi siti e blog, hanno preso di mira il Ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini. Alcuni spropositati hanno persino coniato alcuni “santini”, raffigurando la malcapitata nelle vesti di una nuova beata, “Beata Ignoranza”.
Siccome non ce la sentiamo d’appoggiare queste posizioni estreme – ma in democrazia è sempre auspicabile trasparenza e pubblicità delle opinioni – invitiamo il Ministro alla riscossa, proponendole di dimostrare – urbi et orbis – che non è affatto poco competente come altri sostengono.
Perciò, il nostro invito è quello di scuotersi: suvvia, Gelmini, ci faccia vedere chi è!
All’uopo, abbiamo preparato un apposito questionario, cosicché la Suprema Guida dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca potrà dimostrare quel che vale, e far precipitare all’Inferno quegli indecorosi santini, in un apposito rogo da erigere a Campo dé Fiori.
Ecco il questionario:
1) L’istruzione italiana è ancora figlia della riforma “Gentile”, datata 1923: il candidato ritiene, dopo attenta riflessione sulle mutate condizioni socioeconomiche e strutturali della società italiana, che questo modello andrebbe soltanto rivisto oppure cancellato, per riformare da capo il sistema d’istruzione?
a) La riforma “Gentile” abbisogna solo d’essere rivista.
b) La riforma “Gentile” è oramai obsoleta è si deve ripartire da capo, con un nuovo modello.
c) Non sa/Non risponde.
2) Nel dibattito sulle finalità dell’istruzione, si tende oggi a premiare un modello che certifichi le specifiche competenze acquisite, a scapito della più generale conoscenza che implica maggior interdipendenza ed inter-disciplinarietà nell’apprendimento. Quale modello, il candidato ritiene più consono alle attuali esigenze?
a) La certificazione per competenze acquisite.
b) La conoscenza interdipendente.
c) Non sa/Non risponde.
3) Il D.M. n. 139, conseguente agli accordi internazionali facenti capo alla cosiddetta “Strategia di Lisbona”, comprende un allegato – definito “tecnico” – nel quale sono contenuti gli “Assi culturali” sui quali dovrà poggiare la futura scuola europea. Il candidato, quale parere esprime in merito?
a) Si dovranno, in prospettiva, rendere omogenei i percorsi.
b) Ogni Paese, pur nel rispetto di minimi vincoli, dovrà pianificare la scuola secondo le sue esigenze.
c) Non sa/Non risponde.
4) Precedenti tentativi di riforma, affidavano l’Istruzione Professionale alle Regioni. Si considerano le specificità degli ambiti regionali, per quanto attiene all’istruzione, così importanti – sempre che il candidato ne ravvisi l’esistenza – da essere prevalenti rispetto alle principio di preminenza dello Stato? Il candidato scelga fra le opzioni proposte:
a) La specificità degli ambiti locali deve essere preminente.
b) Non esistono motivazioni così importanti per affidare il segmento professionale alle Regioni.
c) Non sa/Non risponde.
5) Nel dibattito sulla pedagogia, le principali scuole si dividono sulle metodologie, fra chi propone di considerare principalmente l’essere come interdipendente con l’ambiente (prospettiva fenomenologica), oppure di centrare più l’attenzione sugli aspetti biografici dell’individuo (prospettiva personalista), astraendolo, sostanzialmente, dal suo habitat. Da quale, delle due posizioni, il candidato si sente più attratto?
a) Prospettiva fenomenologica.
b) Prospettiva personalista.
c) Non sa/Non risponde.
6) Il rapidissimo mutare del mondo della comunicazione fornisce sempre maggiori strumenti di conoscenza, su più livelli, che comprendono oramai l’intero scibile umano. Tutto ciò, comporta però l’affidabilità delle fonti ed un diritto/dovere di critica da parte del legislatore (nell’ambito dell’istruzione). Nell’ottica di fornire strumenti didattici (principalmente, i libri di testo) in forma elettronica, il candidato ritiene che sia necessaria preventivamente la fornitura di una “rosa” di testi da proporre – che comprenda, ovviamente, posizioni dissimili fra loro – oppure optare per una completa libertà di scelta da parte dei docenti, degli allievi e delle famiglie?
a) E’ necessario individuare una “rosa” di testi.
b) Lasciare completa libertà di scelta.
c) Non sa/Non risponde.
7) Nella prospettiva di trasformare le università italiane in altrettante fondazioni, il rischio è di circoscrivere gli ambiti di ricerca ai soli proposti dai finanziatori: il che, condurrebbe ad una restrizione dello scibile oggetto d’analisi e di studio. Nell’assenza di strutture pubbliche di ricerca, un secondo rischio sarebbe quello di veder partire per l’estero i migliori ricercatori, ancor più di quanto avviene oggi. All’interno di questa scelta, ritiene il candidato che le future fondazioni debbano essere bilanciate con altrettanti investimenti pubblici nella ricerca?
a) No, non servono strutture pubbliche, bastano le fondazioni.
b) Sì, è necessario bilanciare il processo fra pubblico e privato.
c) Non sa/Non risponde.
8) In Europa, si tende oggi a fissare il limite minimo d’istruzione all’età di 18 anni, giacché si sostiene che una maggior scolarità renderà, in futuro, migliori cittadini, più informati e responsabili. In alcuni casi, si ritiene sufficiente una formazione esterna all’ambito scolastico, per la quale è necessario (trattandosi di formazione e non di apprendistato) un controllo della formazione fornita, degli strumenti, dei metodi, ecc. Secondo il candidato, il percorso formativo deve essere compiuto all’interno dell’istituzione scolastica, oppure possono essere ritenuti validi anche percorsi esterni?
a) Solo all’interno dell’istituzione scolastica.
b) No, anche altri percorsi.
c) Non sa/Non risponde.
9) Nel caso fosse individuata in classi separate la formazione linguistica degli allievi extracomunitari, sarebbe necessario intervenire per evitare la formazione di “sottogruppi” etnici i quali, fra loro, continuerebbero a comunicare nella lingua d’origine. Quali, fra le soluzioni esposte, il candidato ritiene la più opportuna, sempre che ritenga necessario separarli dagli allievi italiani?
a) Formare classi per singoli gruppi etnici, bacchettando sulle dita chi parla nella lingua d’origine.
b) Formare classi di extracomunitari “misti”, bacchettando sulle dita chi parla nella lingua d’origine.
c) Non sa/Non risponde.
10) Nell’ambito della legislazione scolastica, sempre più spesso i decreti sono controfirmati dai Ministri dell’Economia e della Funzione Pubblica. Ritiene, il candidato, che sarebbe necessario stabilire un principio di reciprocità (ovvero che il Ministro dell’Istruzione controfirmi i decreti economici, ecc) oppure che si stabilisca definitivamente un principio gerarchico, per il quale il Ministro dell’Istruzione ha solo il potere di controfirmare ciò che altri hanno decretato?
a) Va tutto bene così.
b) No, vorrei controfirmare, ma non mi lasciano!
c) Non sa/Non risponde.
Legenda per l’auto-valutazione: 1 punto per ogni risposta di categoria a) e b) e nessuno, ovviamente, per quelle di categoria c).
Si consiglia il candidato di non rispondere frettolosamente, giacché le risposte fornite saranno più ampiamente sondate nell’esame orale, che si terrà – in data da stabilirsi – nel piazzale antistante il Ministero della Pubblica Istruzione. Sarebbe meglio una sala od un auditorium, ma temiamo che Brunetta e Tremonti non le metteranno i soldini nel borsellino: sicché, decida lei se affrontare – finalmente – le tante critiche pubblicamente (Viale Trastevere), oppure rompere con una martellata il suo salvadanaio.
La invitiamo, infine, a fornirci l’indirizzo dei suoi genitori poiché – qualora non raggiungesse i 6/10 nella prova scritta – sarebbe nostro dovere comunicarlo sia all’interessata (anche se maggiorenne), sia alla famiglia, affinché lei possa partecipare ai corsi estivi di recupero (altrimenti, potrebbe ciurlare nel manico, raccontando ai suoi che ha incontrato esaminatori “comunisti”, ecc).
Se non potrà partecipare per “inderogabili impegni”, non accettiamo giustificazioni: potrà, sempre, farsi fare una legge ad personam dal Ministro della Giustizia ad interim Ghedini, che è uno specialista.
Le inviamo i nostri migliori auguri; pensi alle altre “ministre”: la Prestigiacomo che sentenzia sull’ambiente, la Carfagna sulla prostituzione, la Brambilla sul turismo…e anche i “maschietti”, Bondi che fa cultura…si faccia valere, perbacco, non è mica tanto peggio degli altri Ministri!
Siccome non ce la sentiamo d’appoggiare queste posizioni estreme – ma in democrazia è sempre auspicabile trasparenza e pubblicità delle opinioni – invitiamo il Ministro alla riscossa, proponendole di dimostrare – urbi et orbis – che non è affatto poco competente come altri sostengono.
Perciò, il nostro invito è quello di scuotersi: suvvia, Gelmini, ci faccia vedere chi è!
All’uopo, abbiamo preparato un apposito questionario, cosicché la Suprema Guida dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca potrà dimostrare quel che vale, e far precipitare all’Inferno quegli indecorosi santini, in un apposito rogo da erigere a Campo dé Fiori.
Ecco il questionario:
1) L’istruzione italiana è ancora figlia della riforma “Gentile”, datata 1923: il candidato ritiene, dopo attenta riflessione sulle mutate condizioni socioeconomiche e strutturali della società italiana, che questo modello andrebbe soltanto rivisto oppure cancellato, per riformare da capo il sistema d’istruzione?
a) La riforma “Gentile” abbisogna solo d’essere rivista.
b) La riforma “Gentile” è oramai obsoleta è si deve ripartire da capo, con un nuovo modello.
c) Non sa/Non risponde.
2) Nel dibattito sulle finalità dell’istruzione, si tende oggi a premiare un modello che certifichi le specifiche competenze acquisite, a scapito della più generale conoscenza che implica maggior interdipendenza ed inter-disciplinarietà nell’apprendimento. Quale modello, il candidato ritiene più consono alle attuali esigenze?
a) La certificazione per competenze acquisite.
b) La conoscenza interdipendente.
c) Non sa/Non risponde.
3) Il D.M. n. 139, conseguente agli accordi internazionali facenti capo alla cosiddetta “Strategia di Lisbona”, comprende un allegato – definito “tecnico” – nel quale sono contenuti gli “Assi culturali” sui quali dovrà poggiare la futura scuola europea. Il candidato, quale parere esprime in merito?
a) Si dovranno, in prospettiva, rendere omogenei i percorsi.
b) Ogni Paese, pur nel rispetto di minimi vincoli, dovrà pianificare la scuola secondo le sue esigenze.
c) Non sa/Non risponde.
4) Precedenti tentativi di riforma, affidavano l’Istruzione Professionale alle Regioni. Si considerano le specificità degli ambiti regionali, per quanto attiene all’istruzione, così importanti – sempre che il candidato ne ravvisi l’esistenza – da essere prevalenti rispetto alle principio di preminenza dello Stato? Il candidato scelga fra le opzioni proposte:
a) La specificità degli ambiti locali deve essere preminente.
b) Non esistono motivazioni così importanti per affidare il segmento professionale alle Regioni.
c) Non sa/Non risponde.
5) Nel dibattito sulla pedagogia, le principali scuole si dividono sulle metodologie, fra chi propone di considerare principalmente l’essere come interdipendente con l’ambiente (prospettiva fenomenologica), oppure di centrare più l’attenzione sugli aspetti biografici dell’individuo (prospettiva personalista), astraendolo, sostanzialmente, dal suo habitat. Da quale, delle due posizioni, il candidato si sente più attratto?
a) Prospettiva fenomenologica.
b) Prospettiva personalista.
c) Non sa/Non risponde.
6) Il rapidissimo mutare del mondo della comunicazione fornisce sempre maggiori strumenti di conoscenza, su più livelli, che comprendono oramai l’intero scibile umano. Tutto ciò, comporta però l’affidabilità delle fonti ed un diritto/dovere di critica da parte del legislatore (nell’ambito dell’istruzione). Nell’ottica di fornire strumenti didattici (principalmente, i libri di testo) in forma elettronica, il candidato ritiene che sia necessaria preventivamente la fornitura di una “rosa” di testi da proporre – che comprenda, ovviamente, posizioni dissimili fra loro – oppure optare per una completa libertà di scelta da parte dei docenti, degli allievi e delle famiglie?
a) E’ necessario individuare una “rosa” di testi.
b) Lasciare completa libertà di scelta.
c) Non sa/Non risponde.
7) Nella prospettiva di trasformare le università italiane in altrettante fondazioni, il rischio è di circoscrivere gli ambiti di ricerca ai soli proposti dai finanziatori: il che, condurrebbe ad una restrizione dello scibile oggetto d’analisi e di studio. Nell’assenza di strutture pubbliche di ricerca, un secondo rischio sarebbe quello di veder partire per l’estero i migliori ricercatori, ancor più di quanto avviene oggi. All’interno di questa scelta, ritiene il candidato che le future fondazioni debbano essere bilanciate con altrettanti investimenti pubblici nella ricerca?
a) No, non servono strutture pubbliche, bastano le fondazioni.
b) Sì, è necessario bilanciare il processo fra pubblico e privato.
c) Non sa/Non risponde.
8) In Europa, si tende oggi a fissare il limite minimo d’istruzione all’età di 18 anni, giacché si sostiene che una maggior scolarità renderà, in futuro, migliori cittadini, più informati e responsabili. In alcuni casi, si ritiene sufficiente una formazione esterna all’ambito scolastico, per la quale è necessario (trattandosi di formazione e non di apprendistato) un controllo della formazione fornita, degli strumenti, dei metodi, ecc. Secondo il candidato, il percorso formativo deve essere compiuto all’interno dell’istituzione scolastica, oppure possono essere ritenuti validi anche percorsi esterni?
a) Solo all’interno dell’istituzione scolastica.
b) No, anche altri percorsi.
c) Non sa/Non risponde.
9) Nel caso fosse individuata in classi separate la formazione linguistica degli allievi extracomunitari, sarebbe necessario intervenire per evitare la formazione di “sottogruppi” etnici i quali, fra loro, continuerebbero a comunicare nella lingua d’origine. Quali, fra le soluzioni esposte, il candidato ritiene la più opportuna, sempre che ritenga necessario separarli dagli allievi italiani?
a) Formare classi per singoli gruppi etnici, bacchettando sulle dita chi parla nella lingua d’origine.
b) Formare classi di extracomunitari “misti”, bacchettando sulle dita chi parla nella lingua d’origine.
c) Non sa/Non risponde.
10) Nell’ambito della legislazione scolastica, sempre più spesso i decreti sono controfirmati dai Ministri dell’Economia e della Funzione Pubblica. Ritiene, il candidato, che sarebbe necessario stabilire un principio di reciprocità (ovvero che il Ministro dell’Istruzione controfirmi i decreti economici, ecc) oppure che si stabilisca definitivamente un principio gerarchico, per il quale il Ministro dell’Istruzione ha solo il potere di controfirmare ciò che altri hanno decretato?
a) Va tutto bene così.
b) No, vorrei controfirmare, ma non mi lasciano!
c) Non sa/Non risponde.
Legenda per l’auto-valutazione: 1 punto per ogni risposta di categoria a) e b) e nessuno, ovviamente, per quelle di categoria c).
Si consiglia il candidato di non rispondere frettolosamente, giacché le risposte fornite saranno più ampiamente sondate nell’esame orale, che si terrà – in data da stabilirsi – nel piazzale antistante il Ministero della Pubblica Istruzione. Sarebbe meglio una sala od un auditorium, ma temiamo che Brunetta e Tremonti non le metteranno i soldini nel borsellino: sicché, decida lei se affrontare – finalmente – le tante critiche pubblicamente (Viale Trastevere), oppure rompere con una martellata il suo salvadanaio.
La invitiamo, infine, a fornirci l’indirizzo dei suoi genitori poiché – qualora non raggiungesse i 6/10 nella prova scritta – sarebbe nostro dovere comunicarlo sia all’interessata (anche se maggiorenne), sia alla famiglia, affinché lei possa partecipare ai corsi estivi di recupero (altrimenti, potrebbe ciurlare nel manico, raccontando ai suoi che ha incontrato esaminatori “comunisti”, ecc).
Se non potrà partecipare per “inderogabili impegni”, non accettiamo giustificazioni: potrà, sempre, farsi fare una legge ad personam dal Ministro della Giustizia ad interim Ghedini, che è uno specialista.
Le inviamo i nostri migliori auguri; pensi alle altre “ministre”: la Prestigiacomo che sentenzia sull’ambiente, la Carfagna sulla prostituzione, la Brambilla sul turismo…e anche i “maschietti”, Bondi che fa cultura…si faccia valere, perbacco, non è mica tanto peggio degli altri Ministri!
Caro Carlo,
RispondiEliminaDa 'insider' del mondo della scuola posso affermare che la situazione è veramente grave. Qualora passasse (a colpi di voto di fiducia) questa 'riforma', tempi ben cupi ci attendono...
Saluti.
René.
Vorrei essere li in prima fila mentre da conto del questionario la nostra cara ministra, però, la vedo dura.La cosa che più mi incuriosisce è sapere dove porta i figli a scuolae soprattutto domandarle se in caso di espatrio forzato lei e il suo governo sarebbero disposti a porre i loro figli in classi di soli italiani ( calabresi, pugliesi, campani),o in classe con un solo insegnante e 25 bambini delle banlieu Parigini. Ottimo questionario Carlo, io non saprei rispondere in maniera adeguata ma lo giro volentieri non solo alla Gelmini ma anche ai nostri guru del mercato e finanza "Brunetta unt Tremonti", sicuro che sapranno trovare nuove soluzioni e rispondere a questi "futili quesiti" con altri ben più strutturali.Come vorrei che fossi il nostro ministro dell' istruzione un saluto a tutti !!
RispondiEliminaCari ragazzi, è proprio il caso d'affermare "malatempora currunt", poiché, forse, non riusciamo nemmeno a renderci conto dell'abisso di pressapochismo e dilettantismo di questi governanti.
RispondiEliminaBasti pensare che Silvio ritiene Bush il più grande presidente USA!
Chissà dove vivono.
Ciao a tutti
Carlo Bertani
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaSilvio è schiavo del denaro e del potere e da questi, è totalmente guidato nei suoi giudizi e scelte.
RispondiEliminaChi è molto potente ed ha molto danaro è un "Grande" per lui, Silvietto, che è piccolo e "povero". (Bush, Putin, Gheddafi)
Questo è il primo Grande Male dell'Italia. Il secondo G.M. è, invece, il danno causato dall'essere schiavo del potere e del danaro,
questo, infatti, costringe Silvietto a circondarsi di collaboratori "dipendenti" dal Suo Denaro o dal Suo Potere.
Quindi tutti gli altri rapporti basati su: fiducia, capacità, coerenza, moralità, intelligenza ecc ecc diventano secondari ovvero proprio non considerati. Se considera solo Soldi e Potere non potrà anche considerare altre "quisquilie"...poveretto!
nota: se il primo ed il secondo G.M. vi sembrano causati dalla stessa "problematica", ebbene avete visto giusto!
salutations
Grande Carlo!
RispondiEliminaOttimo approccio: propositivo e democratico.
Ma come si fa a farglielo avere ?
Qualcuno ha il suo indirizzo di E-Mail?
mica possiamo mandarglielo dal Gabibbo!
Sarei curioso di vedere come lo compila!
Ciao e continua così.
Salve Prof! Sono un omino di 2C!
RispondiEliminaVolevo chiederle due cose:
1- Se poteva fare un salto sul mio neonatissimo blog per darci un occhiata (http://mylittlewordofblacksmith.blogspot.com/)
2- Posso pubblicare il suo nome sul blog? Per non incorrere in sanzioni l'ho soprannominato "Lui"
Ci da un occhiata? Grazieeeeeee!
Caro Bertani,ha letto questa?
RispondiEliminahttp://rassegna.governo.it/rs_pdf/pdf/JMS/JMSRA.pdf
Secondo lei,sono solo i deliri di un vecchio pazzo o c´é davvero da aver paura?
Saluti da Stoccarda