La vicenda dei possibili brogli elettorali è l’ennesima tegola che cade su un sistema politico fatiscente come quello italiano, laddove – riflettiamo – siamo stati costretti a scegliere fra nominativi che erano stati scelti per noi dai partiti stessi. I cittadini scelgono chi dovrà rappresentarli in Parlamento? No, sono i rappresentanti a scegliere loro stessi.
Se l’Italia non fosse abituata da decenni a sopravvivere alle sue sciagurate classi politiche potremmo preoccuparci, ma – per fortuna – così non è: il fornaio continua a cuocere il pane ed il ferroviere a condurre il treno. In barba a tutte le loro alchimie.
C’è però una categoria silente, che sembra non accorgersi di nulla, ed invece memorizza e quasi – oseremmo affermare – somatizza queste nequizie.
Sono i giovani, i ragazzi, quelli che definiamo “telefonino-dipendenti” e che immaginiamo soltanto impegnati a guardare cartoni animati e ad inviare messaggi con il cellulare.
Sono completamente avulsi dalla pochezza della classe dirigente italiana? Apparentemente sì: appena nominate la parola”politica” volgono lo sguardo in un’altra direzione, ma sarebbe superficiale affermare che la cosa non li tocchi.
L’ombra di tanto inutile clamore, il pour parler dei noiosissimi dibattiti televisivi, l’evidenza spiattellata ogni giorno della corruzione dilagante li attraversa come un rumore di fondo che annoia e colpisce allo stesso tempo, un sordo colpo basso vibrato quotidianamente alle loro speranze d’adolescenti che sono appena usciti dal mondo delle fiabe.
I risultati? Apparentemente incomprensibili, come i recenti, terribili episodi di violenza catapultati – come un messaggio dissacrante – sul Web, così come le riprese dei loro giochi sessuali.
Sembra quasi che questo mondo silente c’invii dei messaggi in codice – terrificanti nella loro essenza – ma diametralmente opposti al politically correct, sexually correct, behavioral correct: non dimentichiamo che il termine latino corrigo non ha in sé una valenza morale, ma solo quella di “contenimento” o ”correzione” di qualcosa di non accettato. Da ultimo, non dimentichiamo che – in spagnolo – il carcere viene anche definito il corregidor. Se le parole sono pietre, la semantica non è acqua fresca.
A forza di pontificare sentenze sulla “correttezza” dei comportamenti sociali – e di presentare, all’opposto, una platea di nuovi Dei televisivi che sono al di là “del bene e del male” – cosa potremmo attenderci?
Uno stridore latente, una violenza profonda che sottostà nel profondo dell’animo e della psiche e che si manifesta in modi assolutamente non comprensibili, così come il mondo “degli adulti” inizia a diventare qualcosa di lontano ed incomprensibile, da rifiutare e da rintuzzare con manifestazioni violente nella loro essenza, ma esattamente correlate al messaggio iniziale. Filmato Web contro “corretto” documentario televisivo. Comportamento palesemente violento contro ipocrisia distillata.
Al prossimo episodio “terrificante” che i media sbatteranno in prima pagina, prima di scuotere semplicemente il capo, chiniamolo e riflettiamo.
Se l’Italia non fosse abituata da decenni a sopravvivere alle sue sciagurate classi politiche potremmo preoccuparci, ma – per fortuna – così non è: il fornaio continua a cuocere il pane ed il ferroviere a condurre il treno. In barba a tutte le loro alchimie.
C’è però una categoria silente, che sembra non accorgersi di nulla, ed invece memorizza e quasi – oseremmo affermare – somatizza queste nequizie.
Sono i giovani, i ragazzi, quelli che definiamo “telefonino-dipendenti” e che immaginiamo soltanto impegnati a guardare cartoni animati e ad inviare messaggi con il cellulare.
Sono completamente avulsi dalla pochezza della classe dirigente italiana? Apparentemente sì: appena nominate la parola”politica” volgono lo sguardo in un’altra direzione, ma sarebbe superficiale affermare che la cosa non li tocchi.
L’ombra di tanto inutile clamore, il pour parler dei noiosissimi dibattiti televisivi, l’evidenza spiattellata ogni giorno della corruzione dilagante li attraversa come un rumore di fondo che annoia e colpisce allo stesso tempo, un sordo colpo basso vibrato quotidianamente alle loro speranze d’adolescenti che sono appena usciti dal mondo delle fiabe.
I risultati? Apparentemente incomprensibili, come i recenti, terribili episodi di violenza catapultati – come un messaggio dissacrante – sul Web, così come le riprese dei loro giochi sessuali.
Sembra quasi che questo mondo silente c’invii dei messaggi in codice – terrificanti nella loro essenza – ma diametralmente opposti al politically correct, sexually correct, behavioral correct: non dimentichiamo che il termine latino corrigo non ha in sé una valenza morale, ma solo quella di “contenimento” o ”correzione” di qualcosa di non accettato. Da ultimo, non dimentichiamo che – in spagnolo – il carcere viene anche definito il corregidor. Se le parole sono pietre, la semantica non è acqua fresca.
A forza di pontificare sentenze sulla “correttezza” dei comportamenti sociali – e di presentare, all’opposto, una platea di nuovi Dei televisivi che sono al di là “del bene e del male” – cosa potremmo attenderci?
Uno stridore latente, una violenza profonda che sottostà nel profondo dell’animo e della psiche e che si manifesta in modi assolutamente non comprensibili, così come il mondo “degli adulti” inizia a diventare qualcosa di lontano ed incomprensibile, da rifiutare e da rintuzzare con manifestazioni violente nella loro essenza, ma esattamente correlate al messaggio iniziale. Filmato Web contro “corretto” documentario televisivo. Comportamento palesemente violento contro ipocrisia distillata.
Al prossimo episodio “terrificante” che i media sbatteranno in prima pagina, prima di scuotere semplicemente il capo, chiniamolo e riflettiamo.
Carissimo Carlo.
RispondiEliminaSono un uomo nella media che nn si considera ne particolarmente intelligente ne particolarmente brillante.
Eppure nonostante le mie molte limitazioni mi e impossibbile non vedere la corruzione, il malgoverno, ed i tanti problemi della nostra societa', che potrebbero (hanno), avere una soluzione se non semplice perlomeno "giusta".
Oggi ripensando al passato politico e non, non posso fare a meno di chiedermi come possa, questa classe politica, continuare a decidere le sorti del paese. (vista anche la chiara non instruzione di certi deputati)
oggi come oggi, sapendo quello che oramai tutti sanno, e tenendo conto che oramai la voce popolare (non importa con quanta intensita' essa manifesti), rimane totalmente inascoltata, viene veramente da chiedersi COSA debba fare un cittadino per farsi ascoltare.
le istituzioni lavorano CONTRO il cittadino, il potere e una pallina da pinp-pong che rimbalza su un tavolo di cui pochi sanno dove si trovanole strisce, sempre piu' spesso veniamo tenuti nella disinformazione e nell'ignoranza su questioni di importanza capitale.
a rigor di logica un cittadino come puo' NON pensare di vivere sotto una dittatura? politica da una parte e finanziaria da un'altra?
Sono convinto che il valore dalle parole e delle intenzioni sia immenso e che la violena sia un brutto modo di far valere le proprie ragioni, ma che quando esse non siano ascoltate perche' non convenienti, allora sia legittimo da parte del cittadino anche impugnare le armi contro tale regime.
questo ovviamente e solo il mio pensiero non e mia intenzione istigare nessuno a compiere un colpo di stato.. il fatto che sarebbe giusto e legittimo ovviamente e un'altra questione.
Gli italiani sono, in linea di massima, apparentemente dei qualunquisti bonari, dei caciaroni della pizza, più realmente dei conformisti opportunisti alla Alberto Sordi, con facciata "seria" e sistematica al nord e da pomodori volanti al sud.
RispondiElimina