tag:blogger.com,1999:blog-16622498.post6194161516224613238..comments2023-11-14T10:02:42.104+01:00Comments on Carlo Bertani: Il furto degli archetipiCarlo Bertanihttp://www.blogger.com/profile/04078245433745304119noreply@blogger.comBlogger9125tag:blogger.com,1999:blog-16622498.post-51861365232056213402009-02-08T13:58:00.000+01:002009-02-08T13:58:00.000+01:00Grazie, Marco: non sapevo che Tabucchi avesse prop...Grazie, Marco: non sapevo che Tabucchi avesse proposto l'identico messaggio. La TV, a casa mia, è spenta per il 99% del tempo.<BR/>Ciao<BR/>Carlo BertaniCarlo Bertanihttps://www.blogger.com/profile/04078245433745304119noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-16622498.post-38738877368098838682009-02-08T11:03:00.000+01:002009-02-08T11:03:00.000+01:00Sono irrimediabilmente attratto da ciò che scrivi,...Sono irrimediabilmente attratto da ciò che scrivi, anche se stavolta ho faticato un pò a capire il messaggio (sono solo un povero cameriere).La mancanza di riferimenti è oggigiorno un dato di fatto, testimoniato dalle vicissitudini quotidiane quali delitti efferati, stupri e quantaltro che sicuramente testimoniano una nuova nascita di modelli basati solo sulla preponderanza dell' io e non sul pensiero.La tua vena nostalgica attrae e ci riporta a un mondo lontano che purtroppo si allontana sempre più.Ciò che non capisco è il tuo avvicinare personaggi dei nostri schermi alla figura dell' intellettuale, a mio modo di vedere un giornalista deve fare informazione e deve creare il contorno per poterne dibattere.Giovedi a Annozero c' era Tabucchi che a riferito le tue stesse parole rivendicando quella attuale come una crisi di civiltà e non di società.Non so se si possano recuperare gli archetipi o se sia possibile risveglarli dalle nostre coscenze, però ancora oggi io spero che ci sia qualcuno dal quale è possibile trarre tutto ciò che possa aiutarmi ed aiutarci ad uscire fuori da questa follia collettiva.Sicuramente una nuova classe intellettuale che con dibbattiti e ricerche ci sproni è fondamentele, però sono altresi convinto che anche gli altri ruoli vadano ricoperti secondo la loro funzione (Informare, giudicare,insegnare), e non bisogna essere necessariamente degli intellettuali.IL mio saluto rispettoso a questo blog va con la sincera gratitudine di ricevere sempre da esso pezzi di autentica cultura ciao a tutti.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-16622498.post-58316690416418674472009-02-07T18:50:00.000+01:002009-02-07T18:50:00.000+01:00Cari amici, sono sorprendentemente meravigliato pe...Cari amici, sono sorprendentemente meravigliato per come i nostri commenti si compenetrino, come se ci conoscessimo da chissà quanto. Saranno i nostri archetipi a vibrare<BR/>Purtroppo, sarà l'ultimo articolo di questo tenore, perché prendo molto sul serio la minaccia di Roberto, quella di cancellarmi dall'eredità del Sangiovese -))<BR/>Sono cose serie, mica la cosiddetta "cultura".<BR/>In tal caso, mi vendicherei estromettendo Roberto dalle Pilsner e Lager che produco personalmente.<BR/>Siccome siamo uomini "sotto al vento e alle vele", credo che questa guerra non avrà mai inizio: rimaranno, a testimoniarlo, duelli di cavatappi.<BR/>Per Bruno, che saluto con gioia in questa confraternita di renitenti ed inguaribili sognatori: non ho trovato una casella di posta nei riferimenti che hai inviato. Scrivimi alla info@carlobertani.it<BR/>Buona Domenica a tutti<BR/>Carlo BertaniCarlo Bertanihttps://www.blogger.com/profile/04078245433745304119noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-16622498.post-14289632992254667872009-02-07T12:24:00.000+01:002009-02-07T12:24:00.000+01:00Ciao Carlo,ho appena letto il tuo articolo su "Com...Ciao Carlo,<BR/>ho appena letto il tuo articolo su "Comedonchisciotte", lasciando un commento che forse, per la voglia di dire tanto e la necessità di sintesi, risulterà confuso ...<BR/><BR/>Mi considero un "tecnico" dell' Immagine e delle sue dinamiche, e per quel che recepisco del tuo articolo, concordo su due cose fondamentali: <BR/>1) Hai centrato il "vero problema" che sintetizzo: capire la propaganda. E' la propaganda che cambia il nostro immaginario, è la propaganda il primo vero pericolo ... Economia bislacca, signoraggio, truffe varie non attecchirebbero se parallelamente il nostro immaginario non fosse alterato con un meccanismo di "sostituzione inconscia" di tipo prettamente mediatico e pubblicitario: si cavalcano gli archetipi per "sostituirli" mediaticamente con un immaginario sostitutivo, completamente eterodiretto.<BR/>E' per questo che il ragionamento raziocinante è impotente a generare qualunque cambiamento ...<BR/><BR/>2) Secondo punto verissimo cui tu accenni nel post: perchè non trovarci, perchè non unire le nostre forze ??? <BR/><BR/>Quello qui trattato è un punto nodale dell' "imbroglio globale" ... che ora assumerà nuove direttive, che ci saranno proposte con gli stessi subdoli sistemi ...<BR/>Capirne le dinamiche è indispensabile ai fini di qualsiasi affrancamento, ma purtroppo è un argomento troppo spesso valutato anche dai cosiddetti "intellettuali" ... semplicemente perchè ragionano troppo da intellettuali e troppo poco da tecnici !!!<BR/><BR/>Ti propongo di sentirci, per aprofondire maggiormente ... intanto ti lascio un paio di link, per farti un' idea più precisa di quel che intendo:<BR/>http://www.modena-brennero.com/Home/AppuntidiViaggio/tabid/115/BlogID/5/ParentBlogID/1/Default.aspx<BR/><BR/>http://brunotto588.blog.espresso.repubblica.it/il_linguaggio_dimenticato/2009/02/i-media-oggi-la.html<BR/><BR/>Ciao, il discorso sarebbe lungo e complesso, a risentirci, se vorrai.<BR/>Bruno.Mondarthttps://www.blogger.com/profile/09895681868713284518noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-16622498.post-81281423386630557412009-02-07T11:43:00.000+01:002009-02-07T11:43:00.000+01:00Te sei un pazzo scatenato, altroché.Ecco il proto-...Te sei un pazzo scatenato, altroché.<BR/><BR/>Ecco il proto-tipo archetipo della nostalgia!<BR/><BR/>Scherzo...<BR/><BR/>Alfredo ha, secondo me, sfiorato ed in qualche 'fra le righe' superato la nostalgia dell'infanzia della quale tutti noi "maschi" soffriamo terribilmente passati i primi 9 lustri di vita.<BR/><BR/>Io sono malato terminale di nostalgia:<BR/>-mio nonno portava, me e mia sorella, nel carretto trainato dalla sua bicicletta, attraverso i campi di granturco o i filari di 'clinto' del trevigiano;<BR/>-sulle aspre colline tosco-romagnola l'altro nonno aveva un paio di vigne meravigliose fra le quali ho vissuto fino a quando, poco più che ventenne, decisi di disfarmene...alla ricerca, com'ero, dell'illuminata mente umana...<BR/><BR/>Ho abbandonato per sempre questi due archetipi di agricoltura di pianura (e ricca irrigazione ad allagamento) e di collina (e fatica miserrima a cavare uno o due 'grappi' di eccellenza da ciascuna vite).<BR/>Poi ho scoperto (ma ormai avevo passato gli 8 lustri) che non erano archetipi di 'contadino' (nel senso dispregiativo o perlomeno 'povero' del termine) erano l'eterna copia dell'unico prototipo umano...erano uomini.<BR/><BR/>Io, mi rendo conto giornalmente, sono sempre solo maschio (a dir la verità ogni giorno qualcosa meno) o magari anche 'intelletto' (spariamo alto va...) ma quasi mai, o forse solo lontanamente, uomo.<BR/><BR/>Gli uomini non si incavolano in fila, non polemizzano l'ultima leggina cretina o ingiusta, non ri-acquistano un bene che gli si sgretola in mano, non mangiano quintali di pasta o di carne.<BR/>Gli uomini si sposano per adorare tutto il resto della loro vita, l'incredibile bellezza della Donna sia come compagna che come femmina che come grembo.<BR/><BR/>Gli uomini non fanno guerre preventive, né prevengono il meteo,<BR/>al massimo danno un sonoro (ed unico) ceffone al birbante preso con le mani nel sacco.<BR/><BR/>Gli uomini non pretendono interessi ma sono loro interessanti e vogliono interessare ed interessarsi.<BR/><BR/>Basta...ho sbozzato alcuni archetipi...per me almeno...<BR/>sperando che magari scritti ed affidati alla rete, possano sporcare il, foglio bianco di qualcuno.<BR/><BR/>ciao Carlaccio, se mi fai un altro scherzo del genere ti tolgo dall'eredità della mia unica bottiglia rimasta di buon vecchio Sangiovese.<BR/><BR/>RARobertohttps://www.blogger.com/profile/13798210787269237345noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-16622498.post-23640181906522438972009-02-07T11:35:00.000+01:002009-02-07T11:35:00.000+01:00Anch'io insegnante in disarmo, anch'io nostalgico ...Anch'io insegnante in disarmo, anch'io nostalgico di quel che "solo la montagna, vissuta in solitudine assoluta, ha saputo in parte restituirmi (scrivo 'in parte' perché, dopo una giornata di contatto con l’assoluto, inevitabilmente mi ritroverò, impotente tra tanti, prigioniero di un’inutile scatoletta d’acciaio, tra tanti proiettili vaganti"), anch'io stupito, perché "è bello e straordinario commuoversi per un commento".<BR/>Anch'io convinto - sebbene voi due non lo diciate 'papale papale' - che, prima del Suo ritorno, non c'è da farsi alcuna illusione.L'agliutohttps://www.blogger.com/profile/04572546969884996467noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-16622498.post-80459881537984664302009-02-06T19:29:00.000+01:002009-02-06T19:29:00.000+01:00Grazie "agliuto", considerazioni serie e profonde ...Grazie "agliuto", considerazioni serie e profonde sono le cose che l'articolo desiderava proporre ai lettori, e ne sono confortato.<BR/>Sulla questione dell'archetipo femminil, io stesso ho ricordato che sarebbe stato buon materiale per un altro articolo. Insomma: se oggi "sfori" le 3000 parole riduci del 50% i lettori. Purtroppo, così è.<BR/>Quello che sostenevo non è la mancanza d'archetipi femminili, ma la minor varietà di essi, proprio per la figura storica della donna, impegnata nel compito primario: la sopravvivenza della specie. Sarebbe lunga, lo so, e la chiudo qui. Ancora grazie per il tuo bel intervento.<BR/>Alfredo...che dire...oramai potremmo scrivere gli articoli a quattro mani...<BR/>Mi hanno toccato molto le tue parole, perché, per me, la parola ha importanza decisiva. Il "verbo".<BR/>Difficilmente leggo libri che oltrepassano la metà del '900, poiché sono un inguaribile romantico della prosa. Ed è bello e straordinario commuoversi per un commento.<BR/>Un abbraccio<BR/>Carlo BertaniCarlo Bertanihttps://www.blogger.com/profile/04078245433745304119noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-16622498.post-17299284692652407712009-02-06T16:09:00.000+01:002009-02-06T16:09:00.000+01:00Caro Carlo,in questo tuo bellissimo post intravedo...Caro Carlo,<BR/>in questo tuo bellissimo post intravedo una melanconica disillusione.<BR/><BR/>I principi che noi frequentatori del tuo blog condividiamo, temo che non troveranno ahimè mai espressione in una massa critica.<BR/><BR/>Hai quindi ragione nel citare la solitudine di chi “intravede orizzonti immensi da percorrere, ma si trova anche desolatamente solo nel dipingere ciò che osserva, quasi senza riscontro né riferimenti”… e alla fine ovviamente ci si ritrova “spossati, stanchi, anche un po’ depressi”... <BR/><BR/> E poi le considerazioni sulla possibile uscita dal mercantilismo, su quanto produrre e così via: mi capita di ragionare sempre più spesso su com’era la società negli anni ’60, quando ero bambino, e di fare le tue stesse considerazioni sugli archetipi sociali dell’epoca: l’insegnante, il funzionario onesto etc, che ancora in quegli anni costituivano riferimenti ben precisi, così come di fare considerazioni di tipo “economico” (le scarpe portate a risuolare dal calzolaio, l’unico televisore in bianco e nero, gli extra – ad esempio l’uscita al ristorante/trattoria - riservati solo a determinate occasioni e così via).<BR/><BR/>Dal mio punto di vista è stata comunque la tecnologia (o, almeno, il suo uso distorto) a consentire tutto ciò, fornendo gli strumenti operativi all’orrido sistema dominante attuale (per inciso e paradossalmente sono un ingegnere cui viene dato un unico messaggio: crescere, crescere, crescere...).<BR/><BR/>E il riferimento agli archetipi e alla descrizione iniziale del tuo borgo, mi ha fatto ricordare un mondo che purtroppo, almeno per me, non c’è più. <BR/><BR/>Quando, ragazzino, aiutavo mio nonno durante la vendemmia o, a novembre, per la raccolta delle olive: sveglia in pieno buio, arrivo dal paese in campagna che mancava ancora tempo all’alba piena: una giornata intera, fino a quando diventava nuovamente buio, di fatica intensa, piena di sensazioni, di suoni, di odori, di sapori.<BR/><BR/>E poi, alla sera, giusto il tempo di cenare (un desco pieno di gente allegra e non incazzata come oggi, a cominciare da me quando adesso torno la sera distrutto – da un punto di vista nervoso e non fisico - a casa) e crollare stanco a dormire, per ricominciare pieno di gioia e di energia il giorno successivo. Sono fra i ricordi più intensi e più belli della mia vita che ora, dopo tanto tempo, solo la montagna (vissuta in solitudine assoluta) ha saputo in parte restituirmi - scrivo "in parte" perché, dopo una giornata di contatto con l’assoluto, inevitabilmente mi ritroverò, impotente tra tanti, prigioniero di un’inutile scatoletta d’acciaio, tra tanti proiettili vaganti, nell’attesa di incrociare l’indomani migliaia di sguardi vuoti che corrono, non si sa verso dove, nella loro routine immutabile e rassicurante. <BR/><BR/>Per me non è solo una questione di anni passati e, pertanto, di energie (giovanili) scomparse: è questo ritmo frenetico e allucinato per arrivare chissà dove, è la mancanza di senso in questa corsa assurda …<BR/><BR/>Un saluto<BR/>AlfredoAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-16622498.post-37409172631258329082009-02-06T14:53:00.000+01:002009-02-06T14:53:00.000+01:00Bello e struggente. Soprattutto la parte iniziale....Bello e struggente. Soprattutto la parte iniziale.<BR/>Si vede che siamo vecchi.<BR/>Ma l'archetipo è eterno, certo. Perché crucciarsi, se una delle innumerevoli sue manifestazioni perisce? <BR/><BR/>Dici benissimo, che è una "crisi di civiltà, non di società". Crisi generata dal preteso «scontro di civiltà» tra l'inciviltà nostra e la civiltà altrui (terzomondista, musulmana, as you like). Che noi non s'abbia futuro, è pacifico. Tutto sta a vedere se la resistenza della civiltà altrui terrà ancora per qualche anno, forse qualche decennio.<BR/><BR/>Un solo appunto. "Le figure archetipe, invece – i riferimenti arcaici – per la popolazione maschile esistono". Stai contraddicendo Rumi. Se quello maschile è solare, l'eterno archetipo femminile è lunare (dalla magna mater Cerere-Demetra alla virgo nubenda Diana-Artemide, senza tralasciare la terribile Ecate).<BR/>Ciò, per fermarsi alla polarità sole-luna. Ma quest'ultima la si può corollare con quella, mito-astrologica, tra Marte e Venere. O con quella, anch'essa mito-astrologica, che vuole Ermes-Mercurio androgino.<BR/><BR/>Nihil sub sole novi, insomma. Sai quanti cosiddetti «progressi» ha già visto, questo nostro pianeta?L'agliutohttps://www.blogger.com/profile/04572546969884996467noreply@blogger.com